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Tassonedil

Ristrutturazione villa - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Ristrutturazione villa
Tassonedil offre nel campo della ristrutturazione villa un’esperienza di oltre 20 anni: l’impresa opera a roma e provincia e effettua a lavori sia a livello parziale che totale. Di conseguenza possono interessare l’intero edificio o alcune parti selezionate. Inoltre la ristrutturazione villa, villino o villetta riguarda l’esterno e/o l’interno del fabbricato. Sempre attenta a non stravolgere il contesto naturalistico dell’abitazione, tassonedil garantisce sempre una soluzione a regola d’arte. La squadra di lavoro è composta da professionisti esperti, tecnici e architetti, così da trasformare i tuoi sogni in realtà. In questo modo avrai un vero e proprio gioiello in sintonia con l’ambiente circostante e di grande valore. I nostri interventi nella ristrutturazione villa, villino o villetta a roma e provincia comprendono: Opere murarie Pavimenti e rivestimenti Parquet Impianti elettrici con certificazioni a norma Impianti idraulici, termici e di condizionamento Impianti fognari Rifacimento completo di bagni e cucine Controsoffitti Impermeabilizzazioni ed isolamenti Impianti solari e fotovoltaici Restauro di facciate Tinteggiatura Opere da falegname Gli interventi da mettere a punto sono tanti e coprono un ampio panorama di possibilità: si va dalla realizzazione di una piscina dentro o fuori terra alle più disparate soluzioni al led per illuminare e valorizzare gli ambienti. In più per una ristrutturazione villa che comunichi immediatamente i tuoi gusti e la tua personalità si può scegliere tra tanti rivestimenti.

Ristrutturazione appartamento roma - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Ristrutturazione appartamento roma
La ristrutturazione appartamento è una svolta importante, un vero e proprio investimento per il futuro. Molto spesso si sceglie di rimandare questo passo proprio a causa della sua importanza. Tuttavia a volte ciò può risultare controproducente. Tra le mura di casa, infatti, si trascorre una parte importante della tua vita: per questo deve essere un vero e proprio nido accogliente. A volte però, invece di un ambiente funzionale, che risponda perfettamente alle tue esigenze e a quelle della tua famiglia, se ne ha uno problematico. In questo caso il comfort domestico può risultare compromesso. Gli inconvenienti hanno varie cause (segni del tempo che avanza, cattiva gestione pregressa degli spazi o il manifestarsi di nuove necessità) e possono costringerti a effettuare una ristrutturazione appartamento. Lo stesso può avvenire quando si acquista una nuova casa e si vuole che soddisfi in pieno alle proprie necessità. Qui, ad esempio, le tue esigenze possono essere diametralmente opposte rispetto a quelle del proprietario precedente e possono anche esservi segni di usura. Tassonedil, impresa edile specializzata nella ristrutturazione di appartamenti a roma e provincia, è in grado di cambiare radicalmente l’aspetto della tua casa. In questo modo risponde completamente alle tue vere esigenze. L’intervento viene messo a punto da una squadra di professionisti, di cui fanno parte architetti, tecnici e collaboratori specializzati: così i tuoi desideri vengono trasformati in realtà per avere il tuo spazio abitativo su misura. La ristrutturazione dell’appartamento avviene impiegando i migliori materiali in commercio, abbinati alla maestria e alla professionalità del nostro staff. La tua nuova casa sarà un’opera d’arte unica nel suo genere. L’offerta base tassonedil per la ristrutturazione appartamento completa parte da 16.380 euro, tuttavia, grazie al finanziamento mirato e personalizzato, potrai ristrutturare il tuo appartamento con comode rate mensili flessibili. Così puoi personalizzare a piacere la soluzione senza eccessivi rincari di prezzo. Ad esempio, puoi applicare la domotica al tuo nuovo impianto elettrico: così puoi gestire tutti gli elettrodomestici, i punti luce, il riscaldamento e tanto altro ancora con un semplice clic dello smartphone. Ma le soluzioni a disposizione sono veramente tante… L’offerta base comprende: - realizzazione cucina completa Demolizione della vecchia cucina; Rifacimento impianti, comprese opere murarie; Posa pavimenti e rivestimenti. - realizzazione del bagno completo Demolizione del vecchio bagno; Rifacimento impianti, comprese opere murarie; Posa pavimenti e rivestimenti; Montaggio sanitari e rubinetterie. - trasporto rifiuti Carico dei calcinacci e rifiuti edili e loro trasporto in un’discarica autorizzata. Il formulario di identificazione del rifiuto trasportato viene vidimato secondo le norme vigenti. - impianto elettrico a norma Realizzazione di nuovo impianto elettrico a norma di legge, comprese opere murarie di apertura e chiusura tracce; Fornitura e posa in opera di scatole ‘503’ e corrugati opportunamente dimensionati. La fornitura è completa di q.e. A norma di legge, con interruttori generali per linea luci e prese, e cablaggio dei frutti (esclusi). - stuccatura e tinteggiatura Stuccatura e carteggiatura per preparare le pareti e soffitti alla tinteggiatura con la posa di fissante acrilico; Tinteggiatura finale con pittura di tipo lavabile. - intonaci Rifacimento intonaco su pareti e soffitti in tutte le parti interessate dagli interventi, compresa la finitura con rasante. A ristrutturazione appartamento ti consente di trasformare in realtà i tuoi sogni grazie a una soluzione d’insieme veramente armonica e progettata nei minimi dettagli. Non accontentarti del modello base e scegli il meglio. Richiedi un preventivo gratuito e senza impegno per scoprire la soluzione qualità/prezzo migliore.

Ristrutturazione bagno - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Ristrutturazione bagno
La ristrutturazione bagno vede come protagonista un ambiente della casa importantissimo, nel quale si trascorre molto tempo. Fondamentale per la cura di sè e del proprio corpo, è il luogo dove si inizia la giornata. Per questo deve essere progettato su misura, così da soddisfare tutte le esigenze e non lasciare nulla al caso. Sarebbe una vera ingiustizia, soprattutto nei tuoi confronti! Per la ristrutturazione bagno a roma e provincia, affidati a tassonedil. Il nostro team di professionisti darà al nuovo bagno un design al passo con i tempi, in perfetta armonia con lo stile dell’abitazione. Gestiamo con cura gli spazi, regalandoti il comfort che desideri. Proprio perchè è uno dei punti centrali della casa, ti proponiamo la soluzione chiavi in mano per la ristrutturazione del bagno. L’intervento viene effettuato in maniera veramente rapida, prestando particolare attenzione alle tempistiche. Infatti, per limitare i disagi legati al cantiere e all’inutilizzo del bagno, siamo i soli a garantirti un lavoro completo in soli 7 giorni lavorativi. L’offerta ristrutturazione bagno tassonedil di base parte da 3790 euro, tuttavia grazie al nostro finanziamento potrai suddividere l’importo in flessibili e comode rate mensili. In questo modo puoi personalizzare a piacere la soluzione senza spese eccessive, magari adottando sanitari di ultima generazione. Ad esempio è possibile optare per una doccia multisensoriale, così da trasformare il bagno in un vero ambiente relax a un prezzo veramente conveniente. Ma le soluzioni a disposizioni sono davvero infinite: chiedi un preventivo gratuito. La soluzione base offerta comprende: - demolizione del vecchio bagno Rimozione dei sanitari e della rubinetteria esistenti; Rimozione dei rivestimenti; Demolizione del pavimento, compreso il sottofondo di spessore fino a 4 cm; Rimozione impianto idrico esistente; Carico e trasporto dei materiali di risulta a una discarica autorizzata. - rifacimento impianti comprese opere murarie Installazione nuovo impianto idraulico di adduzione e scarico previsto per lavabo, bidet, vasca da incasso o doccia, wc e scarico per cassetta esterna; Installazione nuovo impianto elettrico comprensivo di 3 punti luce. - posa pavimenti e rivestimenti Realizzazione del massetto di sottofondo; Posa del pavimento fornito da voi (posa standard fino ad un formato massimo 60×60 di mattonelle in ceramica o grés porcellanato); Posa del rivestimento fornito da voi (posa standard di mattonelle in ceramica o grés porcellanato – dimensioni 20×20 o 30×30); Tinteggiatura. - montaggio sanitari e rubinetterie Montaggio dei sanitari e rubinetterie fornite da voi (per la posa di mobile lavabo, box doccia, colonna doccia, vasca idromassaggio, si richiede un supplemento del 20% rispetto al costo del materiale stesso); Collaudo impianti.

Ristrutturazione cucina - Roma (RM)

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La ristrutturazione cucina è un intervento importantissimo, che coinvolge uno degli ambienti fondamentali della tua abitazione e uno dei più utilizzati. Si tratta del campo di battaglia in cui metti in azione il tuo estro culinario e per questo ogni sua componente soffre l’usura del tempo e dell’utilizzo reiterato. Dai mobili al piano cottura, dai pavimenti agli elettrodomestici, la cucina è facile preda del calore, dei vapori e del grasso, che a lungo andare possono compromettere la funzionalità di questo ambiente. Per assicurarti un locale sicuro e assolutamente igienico, non indugiare: regalati una nuova cucina. Il nostro architetto saprà consigliarti la strada giusta per mettere in pratica i tuoi sogni e le tue idee. La ristrutturazione cucina si basa su materiali resistenti, sicuri e che durano a lungo persino in un ambiente così vissuto. Ciò vale anche se si vuole dare nuova vita a questo ambiente inserendolo all’interno di una living room. In ogni caso ti garantiamo la chiusura dei lavori entro 5 giorni. Potrai quindi tornare a usufruire la tua nuova cucina rapidamente e senza problemi. Qualità ed esperienza sono i punti fondamentali per raggiungere questo obiettivo. Una cucina deve essere un ambiente funzionale, ma anche l’occhio vuole la sua parte. La nostra offerta base parte da 3390 euro, tuttavia non è necessario mettere sempre in atto la soluzione meno impegnativa. Grazie ai nostri numerosi servizi, puoi scegliere l’opzione ristrutturazione cucina più adatta alle tue esigenze e ai tuoi sogni. Inoltre puoi richiedere un finanziamento personalizzato, così da ripartire le spese per la ristrutturazione cucina in rate mensili flessibili.ad esempio, perché non abbinare rivestimenti pittura + gres? Avrai superfici uniformi grazie a piastrelle di spessore minimo, ma dalla grande resistenza. Partendo dall’offerta base, comprensiva di: - demolizione della vecchia cucina Rimozione dei rivestimenti esistenti; Demolizione del pavimento ed eventuale sottofondo fino a 4 cm di spessore; Rimozione impianto idraulico e gas; Carico e trasporto in discarica dei materiali di scarto; - rifacimento impianti comprese opere murarie Installazione nuovo impianto idraulico di adduzione e scarico per lavandino e lavastoviglie; Installazione nuovo impianto elettrico comprensivo di n. 7 punti tra luci e prese; Installazione nuovo impianto del gas. - posa pavimenti e rivestimenti Posa del pavimento fornito da voi (posa standard fino ad un formato massimo 60×60 di mattonelle in ceramica o grés porcellanato); Posa del rivestimento fornito da voi limitato alla parete attrezzata (posa standard di mattonelle in ceramica o grés porcellanato – dimensioni 20×20 o 30×30); Tinteggiatura. Puoi personalizzare a piacere la tua ristrutturazione cucina.

Ristrutturazione attività commerciale - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Ristrutturazione attivit commerciale
La ristrutturazione attività commerciale è fondamentale per offire a tuoi clienti un ambiente su misura per le loro esigenze. Che sia un bar, un ristorante, o un esercizio specializzato, la disposizione degli spazi dà punti preziosi nel processo di scelta di un negozio piuttosto che di un altro. Per un progetto di altissima qualità? Se non vuoi tralasciare alcun dettaglio, richiedi il servizio di progettazione interni 3d. Potrai studiare tutti gli aspetti, anche quelli del marketing strategico e dell’arredamento, legati alla tua attività. Così potrai costruire insieme all’architetto il tuo spazio commerciale e sapere esattamente come apparirà una volta chiuso il cantiere. Leader nella ristrutturazione attività commerciale a roma e provincia, la nostra impresa edile trasformerà il tuo esercizio in un gioiello. Le soluzioni messe in atto sono sempre su misura per te e per le tue necessità. Diventa nostro cliente e lasciati sbalordire dalla puntualità degli interventi eseguiti, dalla qualità dei materiali e dalla professionalità della squadra di lavoro. Nel prezzo è compresa la consulenza di tecnici, professionisti e architetti. Determina la percezione che i tuoi clienti hanno di te. Contattaci e lascia di stucco le persone che affolleranno il tuo locale dopo la messa a nuovo. Se anche l’occhio vuole la sua parte: un ambiente curato diventa il tuo biglietto da visita. Parola di tassonedil

Progettazione interni 3d - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Progettazione interni 3d
La progettazione interni 3d ti consente di pianificare il tuo intervento passo dopo passo, ottenendo un modello tridimensionale dell’edificio da ristrutturare o da realizzare ex novo. In questo modo potrai non solo visionare il progetto prima di mettere in opera i vari interventi, ma potrai toccare con mano il risultato finale. Solo dopo la tua approvazione verrà trasferito nella realtà. Il nostro architetto professionista studierà attentamente gli interventi edili da mettere in pratica e realizzerà una soluzione progettuale in base alle caratteristiche dell’immobile e alle tue indicazioni: in questo modo la costruzione o la ristrutturazione della casa, dell’ufficio o del locale commerciale saranno tagliate su misura per te e per le tue necessità. Attuare la progettazione interni 3d permette di vedere quali saranno i risultati finali prima ancora di aprire il cantiere. Così potrai richiedere modifiche e integrazioni diverse per poi scegliere tra le varie soluzioni. Inoltre eviterai tutti quegli spiacevoli inconvenienti che ritardano i lavori, causati da modifiche del progetto in corso d’opera. Infine potrai arredare ancora prima di acquistare i mobili e i complementi d’arredo, in maniera da avere un ambiente armonico in ogni sua parte. Riorganizzazione nella distribuzione degli ambienti? Rifacimento impianti oppure realizzazione di controsoffitti, quinte che nascondano i cavi, sostituzione dei pavimenti oppure messa a punto di soluzioni per il risparmio energetico? Tinteggiatura delle pareti? Se stai pensando di cambiare faccia alla tua casa, la progettazione interni 3d è sempre la risposta giusta. Così non dovrai mai chiederti: “starà bene, poi?” eviterai di cambiare idea a lavoro finito e di doverti accontentare di un risultato ce non risponde appino alle tue esigenze. Oppure di andare incontro a spese doppie. Ti verranno proposte immagini reali degli ambienti, elaborate da un programma affidabile e sicuro sulla base del progetto dei nostri nostri esperti professionisti. Così saprai subito quale aspetto avranno gli ambienti interni ed esterni del tuo immobile una volta chiuso il cantiere. Quindi potrai valutare con calma gli interventi e i materiali da utilizzare. La progettazione interni 3d: low cost e grande qualità A progettazione interni 3d è un servizio personalizzato e mirato, che ti permette di ottenere risultati a regola d’arte. Qualunque sia l’intervento da realizzare e l’immobile in questione.

Costruzioni edili - Roma (RM)

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Tassonedil, impresa specializzata in costruzioni edili a roma e provincia e presente da oltre 20 anni nel settore, mette a disposizione dei propri clienti un team altamente professionale. La fase di progettazione è affidata a un architetto in grado di consigliarti il modo migliore per organizzare i nuovi spazi. Avrai un preventivo gratuito dove saranno indicati tutti gli interventi necessari da mettere in opera. Successivamente una squadra di esperti e tecnici specializzati trasformeranno il tuo sogno in costruzioni edili reali e concrete. Tassonedil usa soltanto i migliori materiali in commercio per un risultato di grande qualità e che dura a lungo nel tempo. Tramezzi in blocchi di calcestruzzo cellulare Le tramezzature o tramezzi sono le pareti interne di un fabbricato. Servono per suddividere gli ambienti, ma non hanno funzioni statiche e portanti. Tra le costruzioni edili offerte da tassonedil vi sono i tramezzi in blocchi di calcestruzzo cellulare: si tratta di un materiale molto innovativo, indicato in maniera particolare per i lavori interni. Il calcestruzzo cellulare, infatti, è l’ideale per coibentare gli edifici e consentire di mantenere il calore all’interno degli ambienti. Così si mantiene una temperatura interna costante ed equilibrata, senza dispersioni di calore. Inoltre il calcestruzzo cellulare ha una grande capacità di diffusione del vapore: è una proprietà fondamentale per avere un microclima interno salubre e piacevole. Insonorizzante, ignifugo e impermeabile, consente di avere costruzioni edili estremamente durevoli. L’importante è che la messa in opera delle tramezzature sia effettuata da personale esperto. Tassonedil ti garantisce proprio questo. Getto di massetto per allettamento impianti Tra le costruzioni edili non si può tralasciare il getto del massetto: è l’elemento stratificato orizzontale compreso nel solaio. Grazie a esso si effettua l’allettamento della pavimentazione e si separare le componenti strutturali dalle rifiniture superficiali. Il massetto ha uno spessore variabile tra i 4 e gli 8 centimetri e molto spesso alloggia le tubazioni degli impianti termici e di quelli idrici. Le costruzioni edili e le opere per ristrutturare casa o l’attività commerciale sono investimenti importanti. Avrai tante soddisfazioni, ma anche una soluzione che aggiunge valore al tuo immobile. Proietta i tuoi investimenti nel futuro, scegli tassonedil!

Muratura, tramezzi e tetti - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Muratura tramezzi e tetti
Se ti serve un’opera in muratura per il tuo immobile a roma e provincia, tassonedil è l’azienda giusta per te. Con un’esperienza ventennale nel settore edile, ti offre un servizio a 360°, accompagnandoti passo dopo passo fino al raggiungimento dei tuoi obiettivi. I servizi tassonedil garantiscono il miglior rapporto qualità/prezzo e sono pensati appositamente in base alle tue necessità e seguendo scrupolosamente le tue indicazioni, così da avere una soluzione davvero su misura. Grazie all’equipe di professionisti e tecnici specializzati ti offriamo: Muratura di cinta Mura in cemento armato: Costituite di calcestruzzo armato con tondini di ferro, vengono realizzate creando un involucro in legno, detto cassaforma. Dentro la struttura lignea si posizionano i tondini in ferro, annegati successivamente nella gettata di calcestruzzo armato. 48/72 ore dopo la gettata la cassaforma può essere rimossa, per fare spazio alle rifiniture del muro. Mura di recinzione: Caratterizzate da un alto livello estetico, queste opere in muratura sono le più durature e non richiedono particolare manutenzione. Mura di contenimento: Sono utilizzate per contenere terreni scoscesi e scarpate, scongiurando il rischio di possibili frane. Per la realizzare questo tipo di muratura viene effettuato uno scavo per la fondazione, quindi si passa alla costruzione del muro. A questo punto si riempie il terreno a monte del muro, cioè quello da contenere. Infine si effettuano prove di drenaggio delle acque prima della consegna. Tramezzi Tramezzatura Il tramezzo è un muro utilizzato per suddividere lo spazio in vari ambiente. Spesso 10 centimetri, può essere realizzato in materiali molto diversi tra loro, da studiare in base alle necessità. Tetti I tetti non solo proteggono gli ambienti interni, ma possono rappresentare una soluzione per l’abbattimento delle bollette energetiche. Dalla scelta del tetto, infatti, dipende la dispersione del calore all’esterno e la formazione di umidità. Tassonedil effettua opere di manutenzione e di rifacimento dei tetti, oltre alla costruzione di: Tetti in legno: Contraddistinto da un costo minore, il tetto in legno è particolarmente adatto per gli immobili delle zone sismiche. Infatti è un materiale leggero e grava meno sulla struttura. Tetti in muratura: Il tetto in muratura permette di adottare sistemi per l’isolamento termico dell’immobile grazie a metariali speciali.

Demolizione e ricostruzione di fabbricati - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Demolizione e ricostruzione di fabbricati
La demolizione del precedente fabbricato o di alcune opere murarie preesistenti è necessaria, in molti casi, per ristrutturare con successo. Quindi si devono smaltire le macerie e calcinacci in discariche autorizzate. A questo punto si può effettuare la ricostruzione, parziale o totale, del fabbricato a regola d’arte. La tassonedil, azienda leader nel campo delle costruzioni e ristrutturazioni nel territorio di roma e provincia, opera la demolizione di tramezzi, muri, pavimenti e altre strutture in muratura. In questo modo si offre ai propri clienti un servizio completo e professionale. Al tempo stesso si mette in pratica ex novo il proprio progetto su una tela completamente bianca. Garantiamo un intervento rapido sia per la demolizione che per lo smaltimento dei materiali in discariche autorizzate, da articolare in tre fasi diverse: La preparazione del cantiere: Nella prima fase, il team prende in consegna l’area in cui aprire il cantiere per la demolizione, nel rispetto della normativa d.lgs. 494/96. La zona di lavoro viene dotata di un tiro elettrico per il montaggio dei materiali e di un impianto elettrico da cantiere, con linea di messa a terra e quadri elettrici. Il solaio viene puntellato, così da garantire la sicurezza al luogo di lavoro ed evitare curvature. Le zone di passaggio della squadra di operai sono tappezzate con cartone e teli di nylon di protezione. La copertura può essere applicata, a richiesta, anche alla parte restante del fabbricato, per preservare tutti gli ambienti. La demolizione: La fase di demolizione è preceduta dallo smontaggio degli infissi, degli impianti, delle rubinetterie, dei controsoffitti e di tutti gli altri elementi che possono interferisce con l’intervento. In seguito, la squadra di professionisti effettua la demolizione, a mano o con appositi macchinari. Viene prestata particolare attenzione alle tempistiche, sia per rispettare il piano dei lavori che per non creare disagi alle persone che abitano le vicinanze dello stabile. Nel caso di condomini vengono affisse 24 ore prima dell’intervento opportune comunicazioni nelle aree comuni. Tutto il materiale di scarto prodotto dalla demolizione è accantonato per poi essere trasportato in una discarica autorizzata. Trasporto e smaltimento del materiale di scarto: La terza e ultima fase prevede il trasporto dei rifiuti da cantiere dal cantiere all’autocarro e il loro smaltimento in apposite discariche autorizzate. Tassonedil è una delle aziende capaci di seguire l’intervento dall’inizio alla fine perchè ha ricevuto l’autorizzazione necessaria a smaltire i calcinacci e le macerie nelle apposite aree ecologiche. Si tratta di un motivo in più per scegliere la nostra azienda, in quanto i lavori vengono eseguiti da un’unica ditta, garantendo un’attenzione a 360° e il rispetto dell’ambiente.

Impianto fotovoltaico - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Impianto fotovoltaico
Tassonedil ti offre la possibilità di trasformare la luce del sole in energia elettrica, tagliando sensibilmente il costo della tua utenza: basta installare un impianto fotovoltaico. La conversione dei raggi del sole in corrente avviene grazie alle celle solari in silicio, materiale semiconduttore dalle grandi proprietà energetiche naturali. Un impianto fotovoltaico classico è composto da un certo numero di moduli fotovoltaici, un trasformatore, quadri elettrici in continua ed in alternata, più contatori ed accessori vari. I moduli fotovoltaici ospitano le celle fotovoltaiche e sono tipicamente collocati sul tetto dei fabbricati attraverso appositi sistemi di fissaggio. In questo modo il processo di trasformazione raggiunge i massimi livelli. I raggi del sole catturati sono trasformati in corrente continua, che, dopo il passaggio nel trasformatore, diventa corrente alternata. A questo punto è pronta a soddisfare i tuoi fabbisogni energetici. La realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico è preceduta da un’accurata progettazione: per un lavoro a regola d’arte affidati ai migliori professionisti. Tassonedil mette a disposizione dei suoi clienti un team di professionisti capaci di individuare quale sia la giusta esposizione al sole dell’impianto e quale sia la sua estensione adeguata. Offriamo le massime prestazioni produttive e 25 anni di garanzia. Esistono due tipologie di impianto fotovoltaico: Impianto fotovoltaico in rete Collegati alla rete elettrica nazionale, sono implementati da contatori che monitorano gli scambi tra l’impianto e il resto della rete in base al conto energia. Impianto fotovoltaico isolato Diversamente dai metodi tradizionali, l’impianto fotovoltaico produce energia elettrica in maniera meno invasiva e più rispettosa dell’ambiente. In più dà valore aggiunto all’immobile. Grazie alle certificazioni rilasciate dall’azienda, infatti, il tuo immobile a roma e provincia salirà di classe energetica, aumentando di qualità. Cosa aspetti?

Impianti idraulici e sanitari - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Impianti idraulici e sanitari
Che siano impianti idraulici ex novo, il rifacimento di quelli vecchi oppure la sostituzione dei sanitari, tassonedil ti offre sempre la soluzione ideale al miglior prezzo garantito. Presenti da oltre 20 anni nel panorama delle costruzioni e ristrutturazioni a roma e provincia, ci distinguiamo per la professionalità, l’attenzione ai reali bisogni del cliente e la grande esperienza nel settore. I nostri interventi possono essere mirati oppure rientrare all’interno di soluzioni più ampie. Infatti il rifacimento degli impianti idraulici possono usufruire delle agevolazioni fiscali irpef, esattamente come gli interventi di ristrutturazione dell’immobile. Per una soluzione d’insieme che aumenti il comfort e il valore della tua casa, contattaci per un preventivo gratuito. La proposta base tassonedil è la realizzazione o il rifacimento degli impianti idraulici completi di tubazioni, adduzione e scarichi, ma in base alle tue richieste possiamo personalizzare la soluzione anche in maniera notevole. Inoltre garantiamo la sicurezza e la durata nel tempo degli interventi realizzati attraverso l’isolamento delle tubature: così sono protette dalla corrosione, si evitano dispersioni di calore e si garantisce il comfort abitativo. La buona realizzazione dei nostri impianti idraulici e idrosanitari è assicurata dai test di collaudo fatti prima della chiusura del cantiere. Solo a questo punto consegnamo la certificazione di impianto a norma.

Impianto termico - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Impianto termico
Un nuovo impianto termico? Se non ne puoi più di combattere il freddo con sistemi superati e dispendiosi o vuoi una casa che sia sempre calda e accogliente, affidati a tassonedil. Otterrai sempre l’impianto termico più adatto alle tue esigenze. La nostra impresa progetta e installa impianti termici a roma e provincia da oltre 20 anni. Mettiamo a disposizione dei clienti la professionalità di un team composto da tecnici e collaboratori specializzati che studieranno accuratamente i tuoi bisogni reali. Quindi metteranno a punto in tempi molto brevi la soluzione che soddisfa di più le tue esigenze e che meglio ottimizza i consumi. Impianto termico con caldaia a condensazione La caldaia a condensazione si distingue per un elevato rendimento termodinamico, di gran lunga superiore a quello delle caldaie tradizionali. Infatti sfrutta anche l’energia termica sprigionata dal calore latente di condensazione del vapore acqueo presente nei fumi di combustione. In pratica, invece di essere espulso attraverso il camino, il calore latente (corrispondente all’11% dell’energia liberata durante la combustione) viene reintegrato. In questo modo si hanno notevoli risparmi sulla fornitura di acqua calda. Scegliendo per il proprio immobile una soluzione così conveniente, l’intero studio di fattibilità dell’impianto termico deve essere ineccepibile. Tassonedil ti offre due modalità di distribuzione, da scegliere in base ai tuoi reali bisogni, sempre con un occhio al risparmio. La distribuzione può essere eseguita: Per colonne montanti: costituita da un anello che si sviluppa alla base dell’edificio, ha una tubazione di andata e una di ritorno. In questo modo l’acqua calda viene distribuita ai differenti piani dell’edificio. Questo sistema consente di abbassare il prezzo del tuo impianto, perché i radiatori sono sulla stessa verticale indipendentemente dalla disposizione degli spazi; A zone: ogni area dell’immobile è servita da una rete di distribuzione specifica, in modo tale da sfruttare al meglio i tuoi spazi per installare i radiatori. La rete di distribuzione si sviluppa orizzontalmente sotto il pavimento. Impianto termico radiante: Questo genere di riscaldamento è composto da una fitta rete di tubazioni incluse nei pannelli che rivestono la superficie dell’ambiente da riscaldare. Le tipologie di impianti radianti sono 3 e si distinguono in base alla sede in cui si installano i pannelli radianti: Pannelli radianti a soffitto; Pannelli radianti a parete; Pannelli radianti a pavimento. L’impianto termico radiante riscalda gli ambienti in modo omogeneo, salubre e privo di umidità. Impianto termico con rete a gas: Sempre a norma di legge. Affidati a tassonedil, per una soluzione che sia avvolgente e calorosa come un abbraccio. Il tutto con un occhio al risparmio energetico.

Impianti di condizionamento - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Impianti di condizionamento
Gli impianti di condizionamento e di climatizzazione tassonedil sono realizzati attraverso un attento lavoro di squadra, al quale contribuiscono tecnici altamente qualificati e collaboratori dalle competenze sempre aggiornate. In più vengono usati solo i migliori materiali sul mercato. Realizziamo impianti di condizionamento altemente versatili e dalle prestazioni di altissimo livello: in questo modo possono adattarsi a qualunque ambiente e contesto. Un sistema moderno consente di ottimizzare ogni singola fase produttiva e i consumi per prestazioni veramente all’avanguardia. I sistemi di termoregolazione tassonedil garantiscono eccellenti prestazioni energetiche, soluzioni sostenibili e un gran numero di vantaggi. Gli impianti da noi installati si distinguono per il loro design ricercato, il rispetto dell’ambiente e l’alta silenziosità. In questo modo puoi regolare a piacere la potenza dei sistemi di condizionamento degli ambienti per il massimo comfort e consumi davvero bassi. Il tutto con il miglior rapporto qualità/prezzo…

Domotica – realizzare la casa intelligente - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Domotica realizzare la casa intelligente
Realizzare una casa intelligente con la domotica? Non è affatto una soluzione fantascientifica oppure riservata ai più ricchi. La casa del futuro ormai è anche alla tua portata. Tassonedil mette a punto impianti elettrici collegati alla domotica per consentirti di gestire tutti i dispositivi della tua casa con un semplice clic del telecomando o dello smartphone. Installiamo le soluzioni migliori in base alle tue esigenze, con un occhio al tuo risparmio e usando i materiali migliori. Affidati a noi per avere una casa gestita da apparecchi smart, connessi tra di loro, con l’ambiente circostante e con il mondo. Vuoi entrare nel futuro? è già qui. Grazie alla domotica la casa non diventa soltanto smart, ma anche a risparmio energetico. Infatti una gestione intelligente dei dispositivi elettrici consente di consumare di meno. Pensa a quante varie applicazioni può avere questa soluzione e a quanto possa essere vantaggiosa! La domotica sarà sempre un alleato fondamentale per avere una casa su misura per te, che fa molte cose al posto tuo e che ti fa risparmiare. Ad esempio puoi mettere a punto una perfetta termoregolazione degli ambienti, così da gestire il riscaldamento in base alle tue esigenze e in maniera dinamica. Inoltre in questo modo puoi dire addio alle luci lasciate accese inavvertitamente: si spengono automaticamente quando esci dalla stanza. La domotica consente di applicare un’intelligenza digitale a tutte le funzioni dei tuoi impianti elettrici: in questo modo si possono usare più dispositivi contemporaneamente. Al tempo stesso l’impianto comunica a distanza con te nei momenti in cui sei fuori casa e si modella sulle tue esigenze. Così avrai sempre un ambiente su misura. Allora, sei pronto ad avere già oggi la casa del futuro?

Videosorveglianza e illuminazione - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Videosorveglianza e illuminazione
On affidarti ai semplici kit per la videosorveglianza della tua casa! Solo se si valutano con cura tutte le variabili e le caratteristiche dell’immobile, si può mettere a punto una soluzione veramente efficace. Tassonedil, grazie alla sua esperienza nel settore e alla grande attenzione verso i tuoi reali bisogni, garantisce la realizzazione di impianti di videosorveglianza su misura. Convenienti nel prezzo e innovativi nei componenti, possono essere integrati da sistemi di illuminazione per una protezione di più alto livello. La professionalità di tassonedil offre ai clienti sistemi di videosorveglianza: – efficaci; – affidabili; – facili da usare; – che durano a lungo nel tempo. In più le soluzioni adottate sono sempre personalizzate così da poter rispondere alle specifiche esigenze dell’immobile. Si valuta l’ubicazione e la tipologia dell’abitazione, il numero di abitanti, la presenza di balconi o del giardino. Tassonedil ti fornisce sempre il sistema più funzionale e intelligente. E non finisce qui! Per il 2016 è previsto il bonus casa sicura per l’installazione di impianti di videosorveglianza connessi alle ristrutturazioni edilizie. In quanto stabilito dalla legge di stabilità le spese per la protezione e la sicurezza (anche relative all’impianto d’allarme antintrusione e a quello di videosorveglianza) sostenute fino al 31 dicembre 2016 sono detraibili dall’imposta irpef per il 50%. L’agevolazione è prevista anche per la ristrutturazione delle parti comuni del condominio dove si effettua la riparazione dei sistemi di videosorveglianza già installati. Per un intervento a 360°, che garantisca la totale sicurezza e risultati di altissima qualità, affidati a tassonedil.

Sistemi di allarme e sicurezza - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Sistemi di allarme e sicurezza
I sistemi di allarme tassonedil sono modulari, dinamici e sempre personalizzabili in base al tuo stile di vita e ai tuoi reali bisogni. I prodotti tra cui poter scegliere compongono un panorama davvero diversificato: si va dalle sirene alle centraline antifurto, dei sistemi di rilevazione alle soluzioni touch screen. Rendiamo sicura la tua casa e qualunque tipologia di ambienti grazie a sistemi di allarme interattivi, facili da usare e assolutamente affidabili. Tassonedil è in grado di soddisfare qualunque richiesta, sia che si preferiscano sistemi di allarmi semplici da usare e da gestire, sia che si desiderino le soluzioni più tecnologicamente avanzate. Grazie alla ventennale esperienza nel settore, consigliamo, progettiamo e installiamo gli impianti più adatti alle tue esigenze, nelle nuove costruzioni o negli ambienti da ristrutturare. Volumetrico o perimetrale, totale oppure a zone, con controllo da remoto o locale… i sistemi di allarme tassonedil sono estremamente personalizzabili e versatili. Donano valore al contesto, non necessitano di interventi strutturali per l’installazione e consentono di mettere a punto le condizioni di sicurezza volute con un semplice clic. In più se decidi di ristrutturare l’immobile e al tempo stesso di aumentarne il livello di sicurezza con i sistemi di allarme, puoi ottenere le agevolazioni fiscali previste dalla legge di stabilità. Potrai detrarre il 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2016 dall’irpef. Cosa aspetti? Unisci sicurezza e risparmio. La sicurezza nelle abitazioni vuol dire evitare il pericolo di probabili furti: si tratta quindi si una priorità da valutare per ogni tipologia di casa e in ogni stagione. Ad esempio sono già molto diffusi i serramenti blindati, gli impianti di allarme e le telecamere digitali, che, se integrante con gli impianti domotici domestici, consentono di videosorvegliano la proprietà a distanza. Tuttavia, per avere un sistema di sicurezza ideale, si consiglia di abbinare i serramenti blindati (dispositivi di controllo passivo) agli impianti di allarme (sistemi di controllo attivo). L’importante è rivolgersi a operatori qualificati per sviluppare il progetto più adatto ed efficace, tenendo conto delle caratteristiche e del livello di rischio dell’abitazione. Vediamo i vari dispositivi di sicurezza adottabili. Le porte blindate o equipaggiate. Ci sono quattro categorie di resistenza per le porte antieffrazione: si va dal livello 1 a quello di massima sicurezza 4. In genere le performance sono migliorate da dispositivi, come il videospioncino grandangolare e il limitatore di apertura. I serramenti rinforzati. Si tratta di dispostivi che mettono in sicurezza le finestre, collocando dotazioni antiscasso all’interno della maniglia e dei profili. Si possono rinforzare anche le persiane e le tapparelle usando catenacci di sicurezza e ganci e la barriera in questione si può adattare ai diversi vani finestra grazie ai numerosi modelli in commercio. Allarmi. I sistemi antifurto – cablati, wireless o misti – sono formati da una centrale e diversi elementi con funzioni specifiche: di segnalazione acustica e visiva, di sorveglianza. Il “cervello” dell’impianto è la centralina d’allarme, a cui si collegano i vari dispositivi dislocati in tutta la casa e con azioni di controllo differenti. I sensori di protezione dei volumi esterni segnalano i movimenti nei dintorni dell’edificio e vengono applicati nei punti più esposti al rischio e in quelli di accesso. La videosorveglianza. I dispositivi di sicurezza appartenenti a questa categoria si caratterizzano per altissimi livelli di precisione e affidabilità. Sono dotati di lenti a 2, 3 o 5 megapixel con elevate prestazioni e funzioni di video-analisi intelligente e si possono collegare al web con la possibilità di registrare le immagini attraverso la rete. Così, anche se si è lontani da casa, per visualizzare in tempo reale l’intero appartamento oppure una particolare zona, sono sufficienti un pc o uno smartphone abilitato e una connessione internet. Per tutti questi interventi, è bene sapere che l’installatore è obbligato a rilasciare la dichiarazione di conformità del prodotto fornito; si tratta di un documento grazie al quale si garantisce la conformità delle apparecchiature di sicurezza e dei materiali alle normative europee. Sistemi domotici. Ormai diffusissimo, soprattutto perché sempre più funzionale, l’impianto per l’automazione domestica integra oggi anche le funzioni relative alla sicurezza curandone tutti gli aspetti. Se i sensori e le telecamere sono collegati con l’impianto centrale, si può realizzare la gestione integrata dei sistemi antintrusione e di videosorveglianza. Con la domotica integrata, infatti, è possibile gestire tutte le aperture della casa e addirittura simulare la propria presenza negli ambienti quando, invece, si è fuori.

Rivestimenti per interni e pavimenti - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Rivestimenti per interni e pavimenti
I rivestimenti per interni e i pavimenti sono fondamentali per dare personalità, carattere e completezza all’ambiente. I vari materiali a disposizione si distinguono per caratteristiche, colore, texture, sensazioni tattili e luminosità. Si ha solo l’imbarazzo della scelta. Si va dalle piastrelle al legno, dal gres al cotto, dalla pietra ricostruita ai vari materiali ceramici. La scelta del pavimento e dei rivestimenti è quindi di importanza vitale e deve essere fatta di maniera ponderata e corretta, così da presentare l’ambiente nella maniera migliore. Infatti, in base alla soluzione messa in pratica, la stanza può apparire più ampia o di dimensioni più ridotte, più luminosa o più buia di quanto sia in realtà. Al tempo stesso i pavimenti e i rivestimenti danno il risalto agli arredi e ai complementi e permettono di unire più ambienti in un open space veramente degno di questo nome. Adottare un pavimento sbagliato non è soltanto un problema dal punto di vista estetico, ma anche da quello funzionale: infatti necessita di una manutenzione continua oppure rischia di rovinarsi in poco tempo. Per questo è meglio rivolgersi a un professionista, che possa trasformare le tue idee in realtà e mantenendo un’alta qualità dei risultati. Tutto questo al miglior prezzo possibile. Per questo si può affermare che ogni stanza ha un pavimento ideale. Il punto è scegliere la soluzione giusta, che tenga conto delle specifiche caratteristiche dei vari materiali e dei tuoi gusti. Ad esempio negli ambienti di maggior passaggio, come l’ingresso e il soggiorno, è meglio utilizzare un materiale robusto e che si pulisce facilmente: ad esempio la pietra ricostruita e le piastrelle in gres porcellanato. Nella camera da letto, invece, è particolarmente consigliato un bel parquet, così da avere un ambiente confortevole e di grande gusto. In più le sfumature e le venature del legno conferiscono sensazioni calde, avvolgenti e rilassanti all’ambiente. Infine in ambienti caratterizzati da un tasso più alto di umidità, come il bagno e la cucina, sono protagoniste le classiche piastrelle in ceramica. Ciò non vuol dire che si è costretti a optare per una soluzione anonima e standardizzata: gli elementi tra cui poter scegliere sono praticamente infiniti per colore, dimensioni e forme. In più vi sono piastrelle la cui superficie imita perfettamente l’aspetto del marmo, del granito e di molte essenze: così si potrai avere il pavimento dei tuoi sogni anche in ambienti dove è sconsigliato per ragioni pratiche, unendo estetica e robustezza. Per garantire la qualità dei risultati ci rivolgiamo solo a fornitori di grande esperienza, leader nel settore.

Pittura e idropittura - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Pittura e idropittura
Devi effettuare opere di pitture nel tuo immobile a roma e provincia? Non improvvisare e soprattutto non delegare a personale improvvisato. Lascia fare agli esperti. Tassonedil si pone come obiettivo l’armonia degli ambienti, troppo spesso mortificati da tinteggiature scorrette, che non rendono giustizia alle caratteristiche dell’immobile. Che sia una casa oppure un esercizio commerciale, bisogna valorizzare a ogni costo gli ambienti con opere di pittura: si va da una semplice mano di bianco a tinte più vivaci. Il colore delle pareti e dei soffitti sono fondamentali per massimizzare la luminosità degli ambienti e ampliarli visivamente. I nostri architetti ti consiglieranno al meglio per avere il risultato migliore: la base di partenza è rappresentata sempre dalle tue necessità. Tenendo conto che per ogni ambiente vi sono più tinte adatte… Ogni pittura tra quelle offerte da tassonedil ha caratteristiche differenti. Vediamole nel dettaglio: Pittura con vernice ad acqua: Questo particolare tipo di vernice protegge le pareti, svolgendo la funzione di scudo sottile che dura a lungo nel tempo. Al tempo stesso dona agli spazi un clima salubre, sostituendo alle emissioni di composti organici nell’aria (caratteristici delle vernici tradizionali) quella di vapore acqueo. Così si riduce del 95% le possibilità di entrare in contatto con solventi nocivi. Proprio grazie alle basse emissioni e alla presenza di acqua nella vernice, le opere di pittura hanno tempi più brevi di consolidamento: così lo spazio torna agibile molto prima. Infine l’uso di tinte ad acqua dà agli ambienti proprietà ignifughe, aumentando il livello di sicurezza. Idropittura: Consigliata per ricoprire le pareti di ambienti particolarmente umidi, come i bagni e le cucine, questo tipo di vernice resiste in maniera perfetta all’umidità. I risultati sono sempre duraturi e con un’ottima resa. Pittura con vernice consolidante: La vernice consolidante è consigliata per pareti usurate oppure danneggiate: le sue proprietà di penetrazione consente di riempire completamente le crepe e i segni di usura. Questi prodotti sono anche idrorepellenti e deumidificanti e sono applicabili sia all’esterno che negli interni.

Cartongesso controsoffitti e pareti - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Cartongesso controsoffitti e pareti
Il cartongesso è la soluzione ideale per sfruttare al meglio i tuoi spazi: assolutamente lavorabile, resistente, leggero e molto versatile, è il materiale edile perfetto. Tassonedil, azienda specializzata nella realizzazione di opere in cartongesso, ti propone vari interventi realizzabili per la ristrutturazione dell’abitazione o dell’attività commerciale. Tutte sono progettate in modo creativo sulla base delle tue esigenze: infatti il cartongesso può essere adottato in qualunque ambiente, lasciando un ampio margine di manovra. Così si unisce la massima funzionalità a un risultato di grande design. Vediamo nel dettaglio quali sono le opere in cartongesso proposte da tassonedil: Controsoffitti I controsoffitti in cartongesso sono composti da uno strato di gesso racchiuso tra 2 fogli di cartone estremamente resistente. Il tutto viene poi fissato a mestiere su strutture metalliche. La scelta di queste opere in cartongesso può tornare utile per soddisfare alcune necessità, come: Ospitare travi e impianti; Accogliere faretti a incasso o elementi d’arredo; Creare soppalchi in cartongesso; Creare una camera d’aria tra il nuovo elemento e il vero soffitto. In questo vano è possibile predisporre pannelli isolanti termici e acustici. Contropareti (piane e curve) Le contropareti in cartongesso servono per rivestire le pareti dell’immobile. Tra le opere in cartongesso, sono quelle più versatili: infatti hanno una funzione sia estetica che pratica. Sono fissate su apposite strutture metalliche oppure direttamente a parete. Possono servire per migliorare l’isolamento acustico a termico dell’ambiente, renderlo impermeabile oppure resistente al fuoco. Tutte le nostre opere in cartongesso si distinguono per la loro versatilità e la loro elevata adattabilità. Sono un vero e proprio passepartout per portare il design all’interno del tuo immobile.

Facciate condominiali - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Facciate condominiali
Smog, agenti atmosferici, raggi solari ultravioletti… le facciate condominiali sono sottoposte ogni giorno all’azione di numerosi fattori che a lungo andare ne compromettono la stabilità e l’aspetto estetico. Una manutenzione regolare nel tempo è quindi d’obbligo. Tuttavia spesso è necessario effettuare un intervento di ristrutturazione per riportare le facciate condominiali al loro originario splendore. A roma e provincia tassonedil è l’impresa edile che ti garantisce lavori a regola d’arte in tempi rapidi e a 360°. Usiamo solo materiali di ottima qualità e realizziamo soluzioni all’avanguardia che permettano di avere un ottimo comfort abitativo e l’isolamento termico degli edifici. In questo modo avrai un sicuro risparmio in bolletta… Inoltre le facciate condominiali sono considerati parti comuni: di conseguenza, se è vero che tutti i condomini devono contribuire al loro mantenimento, è altrettanto vero che possono usufruirne pienamente. Tutto ciò, ovviamente, senza alterarne la destinazione d’uso e nel rispetto dei diritti degli altri condomini e del regolamento condominiale. Ecco quindi che si possono installare condizionatori, canne fumarie e tutte le strutture che si rendono necessarie per rendere confortevole al massimo livello il proprio appartamento. Perchè non sfruttare i lavori di rifacimento delle facciate condominiali a proprio vantaggio? Tra l’altro gli interventi di rifacimento delle facciate condominiali sono funzionali a evitare il rischio di infiltrazioni, che possono provocare un calo del comfort abitativo, danni strutturali e la formazione di muffe. Si tratta di un vero e proprio investimento a lungo termine estremamente vantaggioso. Infine la ristrutturazione delle facciate condominiali usufruisce delle agevolazioni statali: in questo modo si possono scaricare parte delle spese nella dichiarazione irpef. Richiedi un preventivo gratuito: un architetto esperto effettuerà un sopralluogo per indicarti la migliore soluzione in base alle tue esigenze.

Impermeabilizzazione - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Impermeabilizzazione
L’impermeabilizzazione è fondamentale per proteggere qualunque immobile da infiltrazioni di acqua piovana e da tutti gli effetti gravi che questa ha sul comfort abitativo. Infatti si possono verificare danni strutturali, macchie e aloni antiestetici sui soffitti e sulle pareti, caduta di intonaco e la comparsa di muffe e funghi. Inoltre il livello di umidità interna aumenta. Tutto ciò porta a una perdita di valore della propria casa e al drastico calo della sua qualità abitativa. Per questo motivo non si può tralasciare di effettuare l’impermeabilizzazione del tetto, del balcone, del lastrico solare e della terrazza. L’impermeabilizzazione delle superfici esterni non necessita obbligatoriamente di interventi di demolizione. Rivolgendosi a tassonedil verrai consigliato da un architetto esperto su quale sia la soluzione migliore per le tue esigenze. Sistemi di protezione adeguati, resine, guaine di imperneabilizzazione adesive… gli strumenti che si possono adottare sono veramente tanti. Ma per un risultato a regola d’arte è necessario rivolgersi a professionisti. Con oltre 20 anni di esperienza nel settore costruzioni e ristrutturazioni roma e provincia, la nostra azienda segue la realizzazione dei lavori passo dopo passo, dalla progettazione alla fine dell’intervento, per un servizio a 360°. In questo modo eviterai operazioni inutili, ottimizzando i tempi e ottenendo un notevole risparmio economico. L’impermeabilizzazione può avvenire su qualunque supporto: che sia cemento, vetroresina, legno oppure calcestruzzo armato, tassonedil garantisce risultati sempre al top. Inoltre i nostri interventi possono riguardare particolari della struttura o grandi superfici, scale, coperture speciali, fioraie oppure vasche ornamentali. Utilizziamo sempre materiali e prodotti di altissima qualità, applicati da manodopera professionale ed esperta.

Proiettato all’esterno - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Proiettato allesterno
Attenzione al dettaglio e mobili su misura trasformano l’open space di un sottotetto in un appartamento dal design attuale. Ampie vetrate e luce naturale dall’alto amplificano gli spazi e li espandono verso il terrazzo Un appartamento che si sviluppa lungo un cortile traguardando i tetti della città. La richiesta dei committenti era chiara: realizzare una casa giovane ed elegante, dal design attuale e ricca di luce. Il sottotetto però non consentiva di realizzare ampi spazi: nonostante le dimensioni, circa 94 metri quadri, l’altezza era ridotta e aveva aperture finestrate solo lungo il lato interno. L’architetto, quindi, ha lavorato sui muri perimetrali e alzato la linea di colmo del tetto. Grazie alla rinnovata altezza, alle grandi vetrate aperte lungo il cortile e ai lucernari ricavati nelle falde della copertura, il nostro architetto crea un appartamento ampio e luminoso che restituisce una nuova spazialità agli ambienti, prima bassi e cupi. La pianta è volutamente semplice. In prossimità dell’ingresso sono collocati l’angolo cottura e la zona pranzo, che si affaccia sul terrazzo. Nello stesso ambiente si organizza il soggiorno, l’elemento cardine centrale della nuova organizzazione, con arredi minimali che individuano i momenti della vita domestica. Sulla parete bianca dal lato opposto della cucina campeggia una porta scorrevole grigia, in tinta con i radiatori slim a sviluppo verticale: un divisorio discreto tra la zona giorno e la zona notte padronale composta da una camera matrimoniale e un bagno di pertinenza. Sulla parete opposta, fra la zona d’ingresso e l’angolo cottura, è realizzata una seconda porta a raso: la complanarità con il mobilio e il rivestimento con le stesse pannellature lignee della cucina rendono il passaggio volutamente “nascosto’. Al di là della porta si sviluppa un piccolo corridoio di distribuzione della zona notte per gli ospiti, composta di una seconda camera da letto con bagno, e una zona lavanderia, ricavata nella parte terminale del sottotetto (circa 50 metri quadrati); i due ambienti sono dotati di accessi indipendenti. La struttura portante dell’abitazione rimante separata dai tamponamenti, in modo da ottenere un effetto di ventilazione all’interno delle pareti e da compensare così il diverso comportamento termico dei differenti materiali. Rivestimenti e divisori sono realizzati in cartongesso, mentre i pilastri circolari portanti, presenti e visibili all’interno del soggiorno, sono stati lasciati neri e protetti da una vernice trasparente. La nuova copertura, a sbalzo sul terrazzo, libera completamente la facciata: ora è dotata di ampie vetrate con serramenti in alluminio anodizzato naturale ed è protetta dall’eccessivo irraggiamento da persiane scorrevoli esterne realizzate su misura in legno di iroko. Lo spazio del soggiorno si apre, così, completamente verso l’esterno: il terrazzo, attrezzato con panche e tettoie, diviene parte integrante e caratterizzante del living, uno spazio ideale per momenti conviviali o per un intimo relax domestico. Soluzione total white per le superfici verticali Le pareti si presentano come fogli bianchi sui quali sono stati posizionati elementi funzionali dalle linee semplici: le porte, scorrevoli su binari a soffitto oppure a scomparsa, sono realizzate in legno verniciato dai toni grigio scuro; le piastre radianti dell’angolo cottura, in perfetta concordanza, riprendono la forma geometrica rettangolare e la stessa cromia delle porte. Il terrazzo diventa un ampliamento del soggiorno Il terrazzo diventa un ampliamento del soggiorno, grazie alle grandi vetrate scorrevoli. Lo spazio esterno è stato ristrutturato, il solaio impermeabilizzato e rivestito con un pavimento in ceramica chiara. Le panche e le strutture delle tettoie, in acciaio inox, riprendono le scelte di design e materiali degli interni. I solai portanti Una vecchia mansarda può diventare un gradevole spazio abitabile. Prima di valutare i lavori è necessario studiare a fondo la legge regionale di riferimento il regolamento del comune di pertinenza. Le valutazioni strutturali sono, poi, altrettanto importanti e possono dare luogo a interessanti soluzioni. Nel recupero del sottotetto per l’appartamento milanese, i progettisti hanno riorganizzato gli ambienti con una struttura interamente in acciaio: pilastri circolari e travi portanti per le falde di copertura con pendenza differente. Anche il pavimento ha richiesto un importante intervento: il preesistente, infatti, non era portante. è stata, così, realizzata una soletta a piastra sospesa di legno (con altezza pari a 18 cm) il cui carico grava direttamente sulle travi e i pilastri strutturali dell’edificio. La speciale struttura a strati incrociati dei pannelli di legno, del tipo “crossplan”, consente una distribuzione del carico estremamente versatile per il suo impiego come piastra sospesa. Il soggiorno è l’elemento centrale del progetto Il soggiorno è l’elemento centrale del progetto, il cuore del focolare domestico. I pilastri in acciaio a sezione circolare sono stati lasciati a vista nel loro colore nero e protetti da vernice trasparente. Il loro ingombro ridotto consente di ampliare la spazialità dell’ambiente che si apre sul terrazzo mediante ampie vetrate. La luce naturale entra dominante in tutti gli ambienti esaltata dal bianco di pareti e soffitti. A contrastare il tono neutro, i pavimenti e gli arredi hanno un carattere deciso: legno di iroko per il parquet e i mobili su misura; pietra nera per i ripiani e il pavimento nell’angolo cottura. Il progetto ha previsto la completa riorganizzazione degli spazi, sia in pianta sia negli alzati La struttura a falde del tetto, infatti, è stata modificata con parziale innalzamento del colmo, per garantire la vivibilità degli ambienti. La copertura di calcestruzzo e laterizio armato è stata demolita per far posto a una nuova struttura in acciaio. Gli spazi hanno una distribuzione semplice e lineare: il soggiorno è in posizione centrale rispetto alle zone più private delle camere e dei servizi, separate in modo discreto mediante porte scorrevoli o complanari alla parete. L’ingresso della luce naturale è garantito sia dalle ampie vetrate sul cortile, sia dalle aperture realizzate sulla parete opposta e sulle falde di copertura. L’impianto d’illuminazione artificiale è composto di faretti a incasso, soluzione ideale in presenza di cartongesso e di una limitata altezza dei vani.

Micro-loft in città - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Micro-loft in citt
Una giusta proporzione di volumi e arredi trasforma la piccola soffitta in un monolocale di moderna generazione Non manca niente: il soggiorno, la camera da letto, l’angolo cottura, la camera con cabina armadio e il bagno. Tutto in soli 20 metri quadrati. A dilatare l’ambiente originario sono le soluzioni architettoniche scelte dall’architetto che si compenetrano perfettamente con gli arredi realizzati su misura e studiati nei minimi dettagli per sfruttare al meglio l’esiguo spazio disponibile. Con la ristrutturazione della vecchia soffitta, un ambiente con impianto a l dotato di un solo affaccio, si è ottenuto così un arioso monolocale, moderno e funzionale. Dal pianerottolo del quinto e ultimo piano di un palazzo anni venti si accede alla zona d’ingresso esterna, un piccolo terrazzo di 7 metri quadrati pavimentato in doghe di legno di teak che, grazie a un’ampia parete vetrata scorrevole, diventa il naturale prolungamento del soggiorno. Qui, sfruttando la notevole altezza del sottotetto a falda, è stato realizzato un soppalco dedicato a zona notte, con una camera da letto e una capiente cabina armadio. Questa soluzione, oltre ad aumentare la superficie calpestarle pur mantenendo la cubatura originaria, ha armonizzato le proporzioni della volumetria interna. Al piano inferiore si trova il soggiorno, che prosegue in un locale lungo e stretto dove, in successione, sono stati ricavati la cucina e il bagno. Gli elementi d’arredo giocano un ruolo fondamentale: caratterizzano funzionalmente le zone d’uso e connotano gli spazi con un aspetto unitario. Vero elemento protagonista è la libreria che cambia forma e utilizzo in base al contesto: l’accesso al soppalco avviene attraverso le sue mensole che fungono da gradini per poi diventare la libreria-balaustra che delimita il soppalco, lasciando filtrare la luce tra i due livelli. In cucina, invece, si trasforma in bancone e i suoi ripiani girano l’angolo per diventare un pensile contenitore. Il bagno, in continuità con la cucina, è suddiviso in tre aree funzionali: l’antibagno con lavabo e lavatrice, la zona doccia “passante” – con pareti scorrevoli in cristallo e pavimento in legno di teak – e l’area sanitari. Materiali naturali e finiture neutre valorizzano l’armonia dell’insieme; pareti, soffitti e strutture in legno sono color bianco polvere; a pavimento sono posate “a correre” doghe in rovere di grandi dimensioni. Il soggiorno Il soggiorno è arredato con il divano che fronteggia l’originale struttura scala-libreria che sale al soppalco. La struttura portante del soppalco, in acciaio e doghe di abete massiccio, è ancorata al soffitto tramite tiranti d’acciaio. Il bancone polifunzionale in olmo italico Dedicato al consumo dei pasti e realizzato su disegno, sottolinea il passaggio dal soggiorno alla cucina. Le mensole in legno laccato bianco “girano” l’angolo e si trasformano in un pensile che completa la parete attrezzata. Il parquet in rovere qui è posato in parallelo al lato corto dell’ambiente per farlo sembrare più largo. Sul fondo, la porta scorrevole in larice del bagno, a tutta altezza. La parete vetrata scorrevole La parete vetrata scorrevole mette in stretta comunicazione il terrazzo, che è anche zona d’ingresso, e il soggiorno. Per dilatare l’ambiente i listoni di rovere in legno massello, maschiati e posati a colla sul sottofondo, formano un disegno “a correre” in senso longitudinale. Il bagno Il bagno prevede un antibagno con lavabo e lavatrice e, sul fondo, l’area sanitari che affaccia su un cavedio chiuso da vetrate opache. Le due zone sono caratterizzate da mosaico a parete e parquet in rovere. Al centro, l’area doccia passante con pavimento in doghe di legno teak, racchiusa da pareti scorrevoli in cristallo. La piantina scala 1:20 Dal pianerottolo dell’ultimo piano si accede al terrazzo, passaggio d’ingresso preesistente, e da questo si entra in soggiorno grazie a una parete vetrata scorrevole. L’area giorno ospita il soggiorno e il pranzo, per poi proseguire in un ambiente lungo e stretto dove è stata ricavata la cucina, lasciata a vista e risolta con una parete attrezzata. Sul fondo una porta scorrevole introduce al bagno, suddiviso in tre aree comunicanti in successione: lavabo, doccia, sanitari. Dal soggiorno, la scala attrezzata sale al soppalco, realizzato in corrispondenza della zona pranzo, dove troviamo la camera padronale con cabina armadio adiacente.

Un anfiteatro sul mare - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Un anfiteatro sul mare
Un anfiteatro sul mare Il fascino cromatico delle resine esaltate dalla tonalità della luce laziale fanno del nuovo appartamento una continua scoperta Un appartamento sul promontorio di santa severa, con vista sulla baia del porto: è la dimora scelta da un’artista francese, incantata dagli splendidi colori del panorama laziale. L’intervento di ristrutturazione gioca con le resine e la luce intensa del centro italia. Il risultato ne esalta il contrasto e valorizza le creazioni artistiche realizzate dalla padrona di casa. Il punto di partenza era un immobile lasciato al rustico, caratterizzato da una distribuzione tradizionale tra zona giorno e notte. L’articolazione irregolare delle pareti divisorie, con numerosi muri non ortogonali (“fuori squadra”), seguiva l’andamento curvilineo del perimetro dell’edificio, rendendo difficile la disposizione degli arredi. Demolizioni e costruzioni La distribuzione originaria della casa, disarticolata e dispersiva, non riusciva a interpretare la forma curvilinea della residenza, lasciando molte zone inutilizzate. Il progetto ha eliminato queste separazioni, creando una successione continua delle diverse aree senza divisioni e impedimenti visivi. La ristrutturazione ha creato anche un piccolo appartamento indipendente con angolo cottura. L’appartamento (240 mq di spazio interno e 500 mq di terrazzo) è stato riorganizzato attraverso la demolizione dei tramezzi interni e la progettazione di blocchi funzionali: cucina, bagni, cabina armadio e ripostigli. Il carattere dello spazio è definito dagli arredi integrati in pareti attrezzate che si protendo verso il paesaggio, integrando il giardino con l’abitazione. Le superfìci verticali e orizzontali sono trattate con resina spatolata semilucida, mentre il controsoffitto, in cartongesso, è tinteggiato di bianco per far risaltare i tagli luminosi. L’uso di accenti colorati e scarti cromatici realizzati con piastrelle di gres colorate conferisce vivacità agli ambienti. Questa forma non convenzionale è stata trasformata nel punto di forza del progetto, inserendo quinte prospettiche che inglobano gli elementi strutturali e proiettano la parte più interna dell’appartamento, priva di aereazione diretta e con scarsa illuminazione naturale, verso lo splendido terrazzo fronte mare. L’abitazione si apre quasi direttamente sulla zona living, il centro dell’appartamento, con la cucina e la zona pranzo a vista poste su una pedana rialzata, per poi continuare verso gli ambienti più intimi, contenuti in volumi scanditi da lame luminose. Dalla zona soggiorno fluidamente si passa nella zona notte: una porta scorrevole a tutta altezza si apre sulla camera da letto, inquadrando la scultura di un angelo posta sul comodino, mentre un fascio di luce orizzontale disegna una virtuale testata del letto. Lo spazio è essenziale, svuotato da elementi superflui; anche le porte che immettono al bagno e all’ampio guardaroba sono tinteggiate come le pareti. Gli arredi sono inglobati all’interno delle pareti divisorie, articolati in un gioco di pieni e vuoti, di pannelli e nicchie dalle geometrie pure ma complesse, messi in relazione tra loro da precisi tagli diagonali che attraversano tutto l’appartamento. Il soffitto segue la distribuzione degli ambienti con tagli, pieghe, travi a vista in cartongesso, sottolineati da lame di luce e faretti orientabili incassati. Le pareti sono state disposte secondo delle direttrici impostate sul volume centrale rialzato della cucina. Il pavimento in resina spatolata si estende in tutti i locali, proseguendo anche sulle superfici verticali.i materiali utilizzati reinterpretano i caratteri dell’atmosfera laziale, integrando tecniche innovative con quelle più tradizionali. Le resine, adoperate sia sulle superfici orizzontali che verticali, definiscono la geometria dello spazio, divenendo il filo conduttore di tutte le stanze. Su pareti e pavimenti, dai toni della terra e della sabbia lavica, si innestano lastre in gres effetto pietra e piastrelle in ceramica colorata, per fare da sfondo a elementi di arredo monolitici come i lavabi nei bagni in pietra lavica o travertino, il bancone in legno della zona pranzo, i termoarredi cilindrici dall’effetto scultoreo e le opere d’arte disseminate per l’appartamento. Le delicate variazioni cromatiche e le texture irregolari e vibranti dei materiali conferiscono armonia e carattere agli ambienti rischiarati dalla luce che filtra dalle ampie vetrate, creando atmosfere inimitabili, contraddistinte da un calore unico. Elementi scultori caratterizzano gli arredi dei bagni Lavabi monoblocco e termoarredi cilindrici fanno da contrappunto alla superficie continua tratta con resine epossidiche su cui si innestano pannelli in pietra e rivestimenti in ceramica colorata. Lo spazio interno si relaziona con l’esterno attraverso un portico. Con pavimento in parquet e frangisole metallico, che conduce all’ampio giardino lasciato quasi totalmente libero per non nascondere lo splendido panorama della costa tirrenica il vuoto è misurato solo da pochi elementi puntiformi: alberi di ulivi, grandi sassi e maxi sedute.

Impianti elettrici – illuminotecnica - Roma (RM)

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Gli impianti elettrici sono fondamentali per rendere pienamente vivibili e usufruibili i vari ambienti. Tassonedil offre ai suoi clienti un servizio completo a 360° e di grande professionalità, progettando e installando impianti elettrici civili (destinati all’edilizia residenziale e ai locali commerciali) per nuove costruzioni oppure ristrutturando edifici preesistenti. La qualità degli impianti elettrici realizzati è garantita da oltre 20 anni di esperienza della società edile e dalla messa in opera di soluzioni all’avanguardia. Inoltre tassonedil impiega solo materiali di altissima qualità. In questo modo, qualunque sia la destinazione d’uso degli impianti, i risultati finali saranno sempre altamente funzionali, sicuri e certificati in base a quanto previsto dalla legge 37/08. Infine, oltre a essere facilmente accessibili e di gradevole aspetto, gli impianti elettrici tassonedil sono predisposti per ottimizzare i consumi: in questo modo azzeriamo quasi completamente il rischio di danni e disagi provocati da un black-out energetico. Il tutto con un occhio al tuo risparmio in bolletta… Tassonedil ti offre numerosi servizi. Infatti realizziamo: Impianto elettrico con domotica La domotica è una soluzione sempre più diffusa e di grande valore: l’obiettivo è realizzare un ambiente smart dove ogni elemento dell’impianto elettrico possa essere controllato con il telecomando o lo smartphone. Puoi accendere e spegnere le luci oppure modificare la loro intensità, alzare e abbassare il volume della musica, utilizzare i vari elettrodomestici e molto altro ancora. Videosorveglianza e illuminazione All’impianto elettrico può essere abbinato quello di videosorveglianza. In questo modo la tua casa o il tuo negozio saranno perfettamente sicuri grazie a piccole ma efficienti telecamere che monitoreranno l’esterno. Sistemi d’allarme Per aumentare il grado di sicurezza dell’immobile, oltre a grate e portoni blindati, si possono installare sistemi di protezione attiva. Sono i sistemi di allarme, molto utili per scongiurare l’entrata di malintenzionati. Scegli quello che risponde meglio alle tue esigenze. Rete di distribuzione sottotraccia Quadro elettrico e salvavita Per eliminare completamente il rischio di black-out o incidenti in casa realizziamo sistemi elettrici assolutamente a norma. Così la tua casa diventa veramente un nido sicuro. Illuminotecnica Per presentare al meglio la merce esposta e rendere ancora più attraente e accattivante il tuo locale rivolgiti alle soluzioni di illuminotecnica tassonedil. Facciamo risaltare solo i punti di forza della tua attività.

Balcone: soluzioni per impermeabilizzare la pavimentazione - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Balcone soluzioni per impermeabilizzare la pavimentazione
Il balcone è senza dubbio un ambiente unico, perché permette di godere di un affaccio esterno, magari su un piacevole panorama. Per questo è un elemento da valorizzare, che può essere utilizzato anche per altri usi, legati ad aspetti della vita quotidiana. Essendo un’appendice della casa, infatti può assolvere a diversi scopi funzionali, primo fra tutti quello di vivaio casalingo. Attraverso questa soluzione, dalla prospettiva esterna, il balcone diventa un interessante elemento di arredo che può contribuire a rendere più gradevole la facciata di un palazzo. Durante la stagione estiva, i balconi si trasformano in luoghi privilegiati dove è possibile prendere il sole, o, se la metratura lo consente, organizzare cene con gli amici. Cosa accadrebbe però se nel periodo delle piogge l’acqua arrivasse sotto la soglia di casa oppure, nel peggiore dei casi, se ci fossero infiltrazioni nella pavimentazione dei balconi? In questi casi, sopraggiungerebbero dei disagi enormi. Per prevenire questi rischi, è opportuno ristrutturare il balcone e scegliere materiali adeguati, attuando delle tecniche specifiche di ristrutturazione conosciute dai professionisti più esperti. Cause d’infiltrazione nella pavimentazione del balcone Le motivazioni che portano alla creazione di una o più aree d’infiltrazione nella pavimentazione del vostro balcone possono essere molteplici. Il più delle volte i danni provengono da un deterioramento della pavimentazione esterna, ossia da falle a livello superficiale nelle piastrelle oppure in profondità, nella struttura stessa del balcone. Il distaccamento di una piastrella dalla propria sede, una crepatura poco visibile al primo sguardo o la scollatura di un’intera piastrella sono le cause più comuni d’infiltrazione d’acqua. Non sono da sottovalutare tutta una serie di altre ipotesi, tra le quali vi è l’efflorescenza dei massetti sui rivestimenti, che in alcuni casi causa il rilascio di molecole d’acqua, derivanti dal sale del quale in parte è fatto il materiale. Crepatura di una piastrella Distaccamento di una porzione della piastrella Scollatura di un’intera piastrella Efflorescenza dei massetti sui rivestimenti Tecniche di impermeabilizzazione Le soluzioni possibili per porre rimedio al problema, dipendono quindi da una scelta a monte che riguarda la tecnica di ristrutturazione e la qualità dei materiali, oltre che dalla disponibilità economica e di tempo. Per quanto riguarda le tecniche, si devono distinguere, dunque, due diversi modus operandi: lo smantellamento delle piastrelle e l’isolamento della pavimentazione precedente. Il primo richiede tempi di attesa più lunghi, dipendenti dal lavoro di demolizione che deve essere attuato e dall’applicazione di prodotti specifici per l’isolamento da fluidi. Dopo l’asciugatura, è poi necessario il lavoro di posa delle piastrelle. I prezzi delle piastrelle sono vari, in ragione delle decorazioni e dei materiali, ma il balcone sarà sicuramente a prova di acqua! Se invece le piastrelle sono ben conservate ed integre e si ha oltretutto la necessità di intervenire in tempi brevi, la soluzione è quella di spandere sulla vecchia pavimentazione uno strato di materiale isolante composti da impasti e guaine specifiche, come per esempio mapelastic turbo: malta cementizia bicomponente elastica, ideale per questo genere di interventi. Infine, in attesa che vengano svolti lavori definitivi, è possibile adottare soluzioni temporanee, come possono essere la sostituzione delle piastrelle difettose e l’applicazione dei prodotti isolanti soltanto sulle aree più danneggiate.

Installare una pergola per vivere il giardino con il massimo comfort - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Installare una pergola per vivere il giardino con il massimo comfort
Cosa c’è di meglio che sedersi in giardino a respirare un po’ di aria fresca, magari sorseggiando una bibita, e accompagnare il tutto con la lettura di un buon libro? E se una sera di estate decideste di invitare i vostri amici a cena, non sarebbe bello avere la possibilità di cenare in giardino? Queste semplici momenti di piacere e relax possono avverarsi destinando uno spazio del giardino all’installazione di una pergola. Per rendere il giardino godibile durante i mesi estivi, è infatti necessario un riparo contro il sole. In questo modo, si ottiene il confort necessario per vivere il giardino e si è più incentivati a trascorrere più tempo all’aperto. All’interno delle pergole si crea infatti una ventilazione naturale che evita l’effetto serra che provoca la sudorazione e il senso di soffocamento che avvertiamo durante i giorni di caldo intenso. La maggior parte delle pergole moderne sono dotate di lamelle orientabili sul tetto. Grazie a sensori intelligenti e sofisticati sistemi di motorizzazione, le lamelle si chiudono e si aprono in relazione alle condizioni atmosferiche. Così è possibile regolare, anche in autonomia, la luce e la circolazione dell’aria all’interno della pergola, per stabilire le condizioni climatiche desiderate. Se da un lato la pergola rappresenta il prolungamento della casa, per altri versi può essere pensata come un appendice del giardino. Di sicuro la pergola è un confine tra interno ed esterno e per questo ha anche una forte valenza decorativa. Vediamo nel dettaglio alcuni dei modelli principali disponibili sul mercato, focalizzandoci su design, funzionalità e caratteristiche principali. Pergozip di gt group: design e versatilità d’uso Pergo zip offre un buon compromesso di design e versatilità d’uso. Concepita per soddisfare il gusto dell’arredamento più moderno, pergozip è una pergola caratterizzata da linee pure e colori classici che la rendono ideale per essere inserita nei contesti architettonici più moderni. Le funzionalità ombreggianti essenziali, caratterizzate dal sistema di lamelle rotanti, assicurano una vasta possibilità di utilizzo, sia in contesti residenziali che commerciali. Pergozip è una soluzione minimal e chic che soddisfa le più svariate esigenze di arredamento, offrendo un buon rapporto qualità prezzo all’insegna del migliore made in italy. Sintesi ghost di frama actiona: minimo ingombro, massima versatilità Ha origini italiane anche il design di sintesi ghost, che rappresenta il punto di riferimento per le coperture a tetto semovente, sviluppato dal laboratorio frama action. Grazie alla movimentazione in luce a guide affacciate, unita a una serie di frangivento cassonettati, l’ingombro meccanico dei motori di movimentazione rimane rinchiuso nelle guide con una quota limite di 130 mm. Questo vantaggio, oltre che di natura estetica, apporta un notevole valore funzionale: l’eliminazione degli ingombri derivanti dalle sacche del telo a falde, consente l’installazione della pergola anche in quei punti dove non è possibile installarne una tradizionale per mancanza di spazio. Xtesa di ke, la pergola per gli ambienti estremi Progettate per ambienti “estremi”, xtesa di ke propone una pergola con tessuto ad arrotolamento invece che a pacchetto. Il vantaggio immediato è la possibilità di installazione in ambienti architettonici poco agevoli, caratterizzati da sporgenze o pendenze contenute. La struttura certifica inoltre una resistenza ad acqua, vento e raggi solari, garantendo un elevato isolamento termico. Xtesa inoltre può essere dotata di sensori climatici che regolano la movimentazione del tessuto in modo automatizzato in relazione alle condizioni atmosferiche. Sono disponibili infine anche vari optional come il kit “light&music”. Med varia di gibus: una pergoal per tutte le stagioni Med varia di gibus integra tende e vetrate per assicurare il massimo confort in qualsiasi condizione climatica: in inverno il calore è ottenuto chiudendo la pergola con i vetri e utilizzando speciali accessori termici; in estate invece si usano teli ombreggianti. Le lamelle motorizzate regolano inoltre la l’intensità luminosa e al tramonto il sistema mette in funzione l’illuminazione a led. Med varia è disponibile in due versioni: isola o addossata. Nella struttura è possibile integrare una serie di chiusure avvolgibili all’interno dei profili, abbinando i vantaggi funzionali al valore di design offerto dal minimalismo delle linee. Soluzioni alternativa alla pergola possono essere tende solari, verande e gazebi. Vediamo quando conviene usarle: Tenda solare è usata per schermare balconi, terrazze, finestre e giardini. Bisogna fare attenzione al materiale che compone la struttura, perché deve essere resistente, mentre quello utilizzato per la copertura deve riuscire a fermare i raggi del sole. Alcune tende filtrano i raggi uv (nocivi per la pelle) grazie ad appositi trattamenti. Veranda Costituisce un prolungamento della casa, perciò è una soluzione rigida e fissa. è utile in quelle situazioni in cui è fondamentale guadagnare spazio in casa, sfruttando la metratura aggiuntiva fornita da un balcone o una terrazza. Generalmente è costituita da una struttura portante in vetro, ma può essere realizzata con diversi materiali e soluzioni tecnologiche. La realizzazione della veranda è soggetta a specifiche norme di legge che si devono conoscere. Gazebo Molto più leggero e versatile rispetto a una pergola. Sul mercato esistono vari kit prefabbricati acquistabili nei centri fai da te o in negozi specializzati. Ne esistono vari tipi: quadrati, rettangolari, a base tonda e poligonale. I materiali sono i più svariati: legno, metallo, plastica. Nonostante l’apparente facilità di installazione è bene affidarsi a mani esperte.

Docce: quale tipologia e’ la migliore per la tua casa - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Docce quale tipologia e la migliore per la tua casa
Il bagno, come per gli antichi romani, sta diventando sempre più uno dei luoghi preferiti e quasi uno dei più “vissuti” della casa. Tra le aree funzionali presenti nel bagno, le docce occupano il maggiore spazio, per questo la scelta di un determinato modello di box doccia, rispetto a un altro, può cambiare completamente la percezione della stanza. Sul mercato sono disponibili molte soluzioni, ma qual è la migliore per la nostra casa? Date la varie grandezze dei bagni negli appartamenti, il design e le forme delle docce cambiano in relazione alle dimensioni. Non più semplici e standard docce a parete, o box, ma su misura. Che sia grande o piccola, la doccia è diventata in uno dei primi pensieri quando si parla di ristrutturazione del bagno. Le cose più importanti da considerare sono tre: il piatto della doccia, il box e infine i soffioni. In questo articolo parleremo dei box doccia. Se si vuole una doccia moderna, bisogna considerare lo spazio a disposizione così da scegliere il box più appropriato. Generalmente installare un box su misura è la decisione migliore, in quanto non tutti i modelli standard possono andare bene. Ma, al di là del grado di personalizzazione, il primo passo è conoscere le varie tipologie di box esistenti. Box doccia a soffietto Il box doccia a soffietto è perfetto per bagni piccoli dove la doccia è in un angolo, ossia fra tre pareti in muratura. Per questa tipologia, è necessaria una semplice chiusura anteriore per permettere l’entrata e l’uscita dalla doccia. In altre parole, non si tratta di un vero e proprio box doccia, ma di una nicchia ricavata nella stanza che necessita di una porta con chiusura sigillante. Per le cubature di piccole dimensioni, una delle soluzioni più usate sono le chiusure a soffietto costituite da un numero variabile di piccoli pannelli che, piegandosi su sé stessi, consentono l’apertura della porta, riducendo al minimo l’ingombro. Box doccia a scorrimento La doccia a scorrimento è la tipologia perfetta per coloro che vogliono separare la zona doccia dal resto del bagno. Tale tipologia è funzionale sia per bagni di piccole dimensioni, dove bisogna sfruttare fino all’ultimo centimetro, sia per quei bagni in cui è necessario posizionare la doccia vicino a sanitari o mobili. La struttura, essenziale e pratica, consta di una porta scorrevole poggiante su carrellini che si muovono sopra le rotaie. Così le porte scorrono senza ingombrare ed essendo ermetiche non gocciolano. Per questa tipologia di doccia è possibile considerare anche una doccia senza piatto, cioè a filo pavimento. Box doccia “walk in” Il “walk in” è il tipico modello adatto ad un bagno di grandi dimensioni. Con questa espressione, di solito si indicano cabine doccia caratterizzate da elementi fissi e dall’assenza di porte, dove il vetro o il cristallo sono protagonisti. Si tratta di una moderna soluzione “open space”, dove un lato è lasciato aperto per entrare e uscire liberamente dalla zona doccia senza la necessità di aprire o chiudere una porta. Il punto di forza della doccia walk in è la sua apparenza elegante e non invasiva. Per merito del vetro infatti si ha una percezione più ampia e ordinata dello spazio, anche se è possibile ornare i pannelli con motivi satinati, fumè e altri elementi decorativi personalizzati. Riassumendo le principali caratteristiche delle tipologie di box doccia presentate abbiamo: Doccia a soffietto Ideale per bagni piccoli; Ottimo per docce a nicchia in muratura; Riduce al minimo l’ingombro della porta. Doccia a scorrimento Ideale per separare la zona doccia dal resto del bagno; Ottimo per bagni di piccole dimensioni; Installabile anche per box doccia senza piatto (a filo pavimento). Doccia modello "walk in" Ideale per un bagno di grandi dimensioni; Assenza di porte (“open space”); Elegante e non invasivo. Se non si ha la possibilità di optare per un box doccia personalizzato, sul mercato esistono vari modelli standard rispondenti alle tipologie descritte. L’importante è scegliere in modo ragionato quale si adatta meglio al proprio bagno in relazione allo spazio disponibile, alla funzionalità e al design dei box doccia.

Rubinetti: quali scegliere nella ristrutturazione del bagno - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Rubinetti quali scegliere nella ristrutturazione del bagno
L’idea di ristrutturare casa nasce spesso dall’esigenza di “rifare” i bagni, dove la presenza dell’impianto idrico sanitario rende più evidenti i segni dell’usura e del passare del tempo. In un bagno nuovo i rubinetti sono la parte visibile dell’impianto idrico e quindi nella loro scelta si sommano esigenze funzionali ed estetiche. Tipi di rubinetti Il rubinetto è il dispositivo che, installato all’estremità della tubazione che convoglia l’acqua nei bagni e in cucina, consente di interrompere o aprire il flusso, regolandone la portata. Tra i tanti tipi di rubinetto per le più svariate applicazioni, nelle nostre case sono essenzialmente utilizzate quattro tipologie: – i rubinetti con valvola a sfera nei quali il flusso dell’acqua viene interrotto tramite una leva che aziona una sfera metallica forata inserita dentro una guarnizione di teflon; – i rubinetti a vite nei quali l’acqua viene fatta passare attraverso un foro interno al rubinetto, che può essere occluso con un disco di gomma; il disco è comandato da un albero filettato che ruotando viene abbassato o alzato per ridurre o aumentare il flusso dell’acqua; – i miscelatori a dischi ceramici, composti da una maniglia e dalla cartuccia ceramica, il dispositivo che interrompe il flusso dell’acqua e miscela nelle proporzioni desiderate quella calda e quella fredda; – i miscelatori termostatici sono dotati di una valvola che miscela l’acqua calda e quella fredda alla temperatura preimpostata e reagisce a qualsiasi variazione della pressione o della temperatura, regolando automaticamente la miscela di acqua calda e fredda. Materiali per rubinetti L’acciaio inox è uno dei materiali metallici più diffusi nella realizzazione di rubinetti; si tratta di un materiale resistente alla corrosione, dotato di una superficie a elevata densità e senza porosità, quindi particolarmente igienica, e caratterizzato da una elevata resistenza meccanica che garantisce una lunga durata. L’ottone è anch’esso un materiale durevole per il quale vengono oggi adottati procedimenti di fabbricazione che escludono l’utilizzo del piombo, elemento notoriamente tossico. I rubinetti d’ottone sono per lo più cromati cioè protetti da un sottile strato di cromo che conferisce loro un diverso aspetto estetico, ma soprattutto li protegge dall’ossidazione. Gomma e materiali sintetici sono prodotti economici, durevoli, leggeri e resistenti che consentono tante colorazioni diverse e vengono utilizzati per alcune parti del rubinetto. Bronzo e rame sono particolarmente indicati per rubinetti che riproducono lo stile antico. Esistono anche miscelatori con la bocchetta o il corpo in vetro che realizzano effetti suggestivi. Rubinetti per il lavabo Si distinguono i rubinetti “da appoggio” che vengono montati direttamente sul lavabo, predisposto con uno o più fori, e rubinetti a parete. I tradizionali modelli di rubinetti per il lavabo sono composti da tre pezzi: manopole separate, una per l’acqua calda e una per la fredda, e l’erogatore centrale. Oggi il modello di rubinetto più utilizzato è il miscelatore monocomando dove un’unica leva regola il flusso dell’acqua e la sua temperatura. Per garantire la massima praticità sono disponibili miscelatori bassi oppure alti, utili in presenza di un lavabo poco profondo, miscelatori fissi o con la canna ruotante, utili nel caso si voglia utilizzare il lavabo, ad esempio per lavare i capelli. I nuovi miscelatori sono concepiti con una particolare attenzione al risparmio energetico e prevedono quindi un flusso minimo nella posizione di apertura standard e speciali aeratori che riducono la quantità di acqua in uscita miscelandola con aria. Rubinetti per la vasca Anche in questo caso sono possibili miscelatori monoforo o rubinetti dotati di due manopole. La rubinetteria a bordo vasca è spesso installata a filo muro, la bocca del rubinetto deve essere montata in modo da sporgere rispetto al bordo vasca. La maggior parte delle vasche da bagno è dotata anche della cosiddetta doccetta, con una leva che permette il passaggio del flusso dal normale erogatore alla doccia con estrema facilità. La doccetta può essere incorporata nel rubinetto ma estraibile, oppure essere collegata alla rubinetteria tramite un flessibile e appesa a parete, anche con supporto scorrevole su asta. Speciali gruppi di rubinetteria a colonna, da fissare al pavimento e dotati di miscelatore sufficientemente alto per arrivare al bordo della vasca, sono studiati per installazioni lontane dalle pareti. Rubinetti per la doccia La configurazione tradizionale prevede, per la doccia, il miscelatore o le classiche manopole con doccetta su supporto scorrevole su asta o separata. La tendenza più recente è però quella di predisporre un soffione indipendente sistemato a soffitto o collegato con il resto della rubinetteria tramite asta. Il soffione consente di scegliere differenti tipi di getto d’acqua con diverse intensità, oltre a proporsi con un’estetica moderna e di grande effetto. La scelta ideale per la doccia è quella del miscelatore termostatico che protegge dal pericolo di scottature predeterminando la temperatura dell’acqua.

Tinteggiatura: tante scelte per rendere più bella la propria abitazione - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Tinteggiatura tante scelte per rendere pi bella la propria abitazione
La superficie delle pareti rappresenta la “pelle” della casa. Se dunque muscoli e ossa (fuor di metafora: impianti e strutture) sono essenziali, è dalla pelle che scaturisce la prima sensazione di bellezza e salute di un individuo come di un’abitazione. Di qui l’importanza di scegliere nel modo corretto la tinteggiatura della nostra abitazione. I colori La scelta dei colori è naturalmente espressione di gusti e preferenze molto personali. E’ tuttavia essenziale tenere conto delle tinte dominanti nell’arredamento, rispetto alle quali si può comunque optare per un’accentuazione dei contrasti, scegliendo uno sfondo che faccia risaltare i mobili, o, viceversa, richiamare anche nelle pareti i toni delle tende e degli imbottiti. Per uno stile classico sono indicati colori neutri, sfumature e velature, il giallo e l’arancio si accompagnano preferibilmente ad un ambiente rustico, mentre la casa moderna accetta colori pieni e soluzioni ad effetto, magari limitate a una sola parete della stanza. Una particolare attenzione va posta all’orientamento delle stanze e alla loro luminosità naturale. L’uso di toni caldi e colori chiari è indicato per le stanze rivolte a nord, mentre quelle che ricevono la luce diretta possono essere tinteggiate utilizzando toni più freddi e neutri. Gli effetti ottici L’occhio umano è facilmente ingannato dai cosiddetti “inganni ottici”, tra i quali l’effetto per il quale le superfici scure sembrano più vicine e quelle chiare più lontane del reale. Questo fenomeno può essere utilizzato per ridurre l’altezza di un soffitto, che a questo scopo verrà colorato di scuro, o per diminuire la lunghezza di un corridoio, la cui parete di fondo sarà più scura delle altre. I colori chiari si adattano invece ad ambienti piccoli che grazie alla tinteggiatura vengono percepiti come più ampi. Nella scelta dei colori non bisogna infine trascurare l’effetto che essi hanno sull’umore, in base ai principi della cromoterapia. Pertanto il blu favorirà la concentrazione in uno studio, il verde renderà più rilassante la camera da letto, il rosso infonderà energia alla zona giorno. Ogni stanza potrebbe essere così caratterizzata dall’uso di un diverso colore, anche se un criterio decorativo altrettanto valido è quello di dare continuità e ordine agli spazi utilizzando in tutta la casa le stesse tonalità. Tipi di pittura Tre sono le famiglie di pitture per interni oggi più usate: le tempere, le idropitture e gli smalti. Le tempere sono composte da gesso, collanti e pigmenti naturali. Rappresentano il prodotto più tradizionale ed economico, ma non adatto a zone umide e non lavabile. Infatti richiede un fissativo perché con il tempo tende a sfarinarsi. Le idropitture sono prodotti a base d’acqua, e quindi prive di solventi potenzialmente nocivi, le cui caratteristiche variano al variare della quantità e della qualità dei componenti. Sono infatti presenti pigmenti (ossidi, terre e mordenti), additivi per rendere la pittura più omogenea ed evitare il gocciolamento, cariche inerti che ispessiscono la miscela e l’emulsione che portando il pigmento in superficie determina la lavabilità del prodotto. L’aggiunta di altri componenti, quali micro sfere di vetro, consente di rendere l’idropittura termoisolante, antimuffa, anticondensa e fonoassorbente. Gli smalti sono costituiti da resine acriliche diluibili in acqua o in appositi solventi. Si caratterizzano per l’elevato potere coprente, la lavabilità e l’aspetto esterno che può essere lucido, ma anche opaco o satinato. Gli smalti “a solvente” hanno maggiore resistenza e durata, ma l’odore intenso del diluente li rende adatti soprattutto per gli esterni. All’interno si utilizzano solitamente le versioni diluibili in acqua che, oltre alle pareti, si applicano a infissi e radiatori. Tecniche di tinteggiatura Esaminiamo alcune delle tecniche di tinteggiatura più diffuse. Il metodo tradizionale prevede semplicemente l’uso di un pennello, o meglio di una pennellessa, di 10 – 15 cm per la stesa manuale con movimenti verticali e orizzontali alternati. Pennelli più piccoli sono indicati per rifinire gli angoli e i bordi. Ancora più semplice è l’impiego del rullo, costituito da un cilindro ricoperto di spugna e rotante rispetto a una impugnatura fissa. Una volta imbevuto, il rullo rilascia gradatamente il colore sulla parete. Con i cosiddetti rulli decorativi, dotati di scanalature sulla superficie cilindrica, si possono ottenere con semplicità piacevoli effetti ornamentali. Sono disponibili anche strumenti per la pittura a spruzzo che tuttavia richiedono una più accurata protezione di tutte le superfici che non devono essere tinteggiate. Effetti particolari si ottengono utilizzando, in luogo del pennello, una spugna che, dopo essere stata immersa nella vernice, viene tamponata sulla parete, creando un effetto sfumato e modulabile (tecnica dello “spugnato a mettere”). Applicando invece una spugna asciutta sul colore appena steso su una base preesistente, ne verrà rimosso una parte, ottenendo l’effetto dello “spugnato a togliere”. Una tecnica simile prevede l’uso di uno straccio asciutto, modellato a piacimento, con il quale agire sulla vernice fresca (cenciatura). La tecnica ad effetto spatolato crea motivi circolari sulla parete mediante il passaggio di una spatola metallica o di plastica. Un’antica procedura, denominata “velatura”, consiste nella stesura di un sottile velo di pittura su un fondo più chiaro, in modo da lasciar trasparire il colore sottostante. Infine con il dragging si ottiene una finitura a righe parallele della superficie della parete, trascinando sul colore un pennello a setole dure.

Archeologia residenziale - Roma (RM)

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Alla ricerca della luce naturale: come trasformare una bottega e una cantina in un intimo appartamento su due livelli Due grandi ambienti rettangolari vuoti, una bottega su strada e una cantina, acquistano nuova vita rimodulandosi in una abitazione dalle linee essenziali, costituita da un sistema di ambienti che si susseguono e in cui i materiali utilizzati vengono esaltati dalla luce naturale. Un immobile di valore economico ridotto si trasforma così in una raffinata residenza. Il motivo conduttore del progetto è la ricerca della luce. La demolizione di alcune porzioni della soletta fra i due livelli ha permesso alla luce di penetrare dall’alto fino al piano interrato e garantire in ricircolo dell’aria. Il risultato è una architettura introversa, e nel contempo intima e accogliente. La luce del giorno conquista gli spazi Il progetto si basa su un accurato gioco di pieni e di vuoti. Al livello interrato, un sistema di piani a quote diverse definisce il soggiorno e la cucina abitabile, a seguire il blocco dei servizi e, sul fondo, la camera dei giochi. Le porzioni di soletta demolite, il soffitto inclinato insieme a due lucernai in copertura portano la luce nella zona giorno. Un’intercapedine a doppia altezza fa filtrare l’illuminazione dalla camera da letto a quella dei giochi. La zona notte, due camere, una cabina armadio e un grande bagno, è ubicata al piano terra. Lungo il perimetro della casa corrono gli spazi di distribuzione: le scale. Sul lato verso il soggiorno quella principale a forma di elle, dall’altra parte, una più piccola in legno a pioli. Le due sono collegate da un sistema di corridoi e passerelle aeree. Il vecchio sistema costruttivo dialoga con il nuovo grazie alla presenza di pietre e mattoni lasciati a vista in più zone della casa per riscaldare l’ambiente. I nuovi materiali si alternano fra cemento lisciato per le zone di servizio (cucina, bagni e lavanderia) e assi di legno douglas per il resto dell’appartamento (soggiorno e camere) e piastrelle artigianali (cucina e bagni) o resina (bagni della zona notte).

Faretti: un’alternativa moderna per illuminare gli ambienti - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Faretti unalternativa moderna per illuminare gli ambienti
I faretti, o spot, possono definirsi una soluzione illuminotecnica moderna in quanto pensata in funzione delle tecnologie più attuali, a differenza di lampadari e applique le cui forme risalgono a epoche nelle quali non esisteva ancora la luce elettrica. I faretti si prestano a essere utilizzati come luce d’ambiente, specialmente in spazi limitati quali ingressi o corridoi, ma rappresentano la soluzione principe soprattutto per la cosiddetta illuminazione d’accento. Si tratta di tutte quelle situazioni in cui si desidera richiamare l’attenzione su un oggetto, un mobile, un angolo della stanza, attraverso una luce concentrata. Come utilizzare i faretti Un gruppo di faretti sopra il tavolo da pranzo avrà non solo una funzione pratica, ma definirà all’interno di una più vasta zona giorno un’area particolare senza bisogno di utilizzare accorgimenti architettonici. Faretti nascosti nel controsoffitto e allineati lungo una parete possono creare un’illuminazione radente ideale per individuare un centro di attenzione e per valorizzare il rivestimento, esaltandone particolari che in altre condizioni di luce passerebbero inosservati. Faretti inseriti nelle mensole valorizzano qualsiasi collezione e indirizzati sulla superficie di un quadro, lo rendono più leggibile e ne valorizzano i colori. Faretti esterni e da incasso I faretti possono essere classificati in due grandi categorie: quelli esterni e quelli da incasso. I primi dispongono di un supporto da ancorare alla parete o sul soffitto e sono costituiti da una o più teste solitamente orientabili. Sono disponibili faretti fissi, con un corpo cilindrico o cubico, oppure contenuti in corpi conici o parallelepipedi che scorrono su rotaie. Per questo loro aspetto, ben si adattano soprattutto ad arredamenti moderni. I faretti da incasso possono essere installati su molteplici supporti: dal classico controsoffitto in cartongesso, ai pannelli di legno, alle mensole, alle pareti, ai pavimenti. L’unica condizione è che sia possibile praticare un foro e realizzare un alloggiamento per accogliere il corpo del faretto. Caratteristica di questo tipo di illuminazione è, infatti, la possibilità di mimetizzare completamente il porta lampada facendo comparire al più un anello di metallo o di vetro. Lampadine tradizionali e a led nei faretti Per quanto riguarda le lampadine utilizzabili nei faretti, esse possono essere a incandescenza, alogene, fluorescenti o a led. Quest’ultimo tipo di dispositivo illuminante sta rapidamente sostituendo le altre lampadine per una serie di vantaggi. La tecnologia led (light-emitting diodes) impiega, anziché filamenti o gas, dei diodi che, al passaggio della corrente, emettono una luce priva di infrarossi, quindi di calore, e di ultravioletti. Le lampade a led hanno una elevata efficienza luminosa, cioè un elevato flusso luminoso in rapporto alla potenza impegnata, e quindi consentono un considerevole risparmio energetico. Sono poi caratterizzate da una durata che supera le 50.000 ore, contro le 6.000 delle lampade fluorescenti e le 1.500 di quelle a incandescenza, e dall’assenza di componenti tossici o pericolosi. Caratteristiche di un faretto Qualunque sia il tipo di lampada occorrerà comunque scegliere il voltaggio (220 volts o 12 volts con trasformatore), la potenza luminosa e il grado di protezione, quest’ultimo particolarmente rilevante per faretti da posizionare in locali umidi, come bagno e cucina, o all’esterno. Il grado di protezione è certificato dal codice ip (ingress protection) costituito da due numeri: il primo (da 0 a 6) indica la protezione contro la penetrazione di solidi e il secondo (da 0 a 9) indica il grado di protezione contro l’ingresso di liquidi. Per un faretto da doccia è prescritto un valore non inferiore a ip65. L’uso del faretto suggerirà l’ottimale apertura del fascio luminoso. Un’apertura di pochi gradi (ad esempio 24°) sarà la soluzione per illuminare in modo scenografico un solo oggetto importante; faretti con un angolo di 60° saranno più adatti per illuminare un intero ambiente. L’effetto finale sarà poi determinato in modo significativo dalla cosiddetta temperatura di colore della lampada. Se non vogliamo rischiare l’effetto ospedale, la temperatura di colore non dovrà superare i 4000 k; sotto i 3500 k potremmo invece parlare di una luce calda.

Rifare l’impianto elettrico della casa: la funzione degli interruttori - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Rifare limpianto elettrico della casa la funzione degli interruttori
La ristrutturazione di un’abitazione o di un ufficio comporta spesso la revisione o il rifacimento dell’impianto elettrico. Tra i vari elementi che lo compongono, non bisogna trascurare gli interruttori che devono essere opportunamente posizionati, per rispondere alle necessità d’uso, e accuratamente scelti perché il loro aspetto si armonizzi all’ambiente. Il requisito principale a cui deve rispondere un interruttore è però quello della sicurezza che sarà garantita nell’ambito di un impianto elettrico correttamente concepito secondo le norme del comitato elettrotecnico italiano (cei). Cos’è un interruttore L’interruttore è il dispositivo che serve ad aprire o chiudere il circuito elettrico che alimenta, ad esempio, una lampadina o un elettrodomestico, i quali vengono, in questo modo, spenti o accesi. La corrente elettrica arriva alle diverse apparecchiature utilizzando due cavi denominati fase e neutro. L’interruzione di almeno uno dei due conduttori determina lo spegnimento dell’apparecchio. Questa funzione viene appunto svolta dall’interruttore il cui meccanismo assicura, a seconda della posizione assunta, la continuità del cavo (accensione) o la sua interruzione (spegnimento). Tipi di interruttore Si definisce unipolare l’interruttore che agisce su un solo cavo, generalmente la fase in modo che l’apparecchio alimentato non resti in tensione. Questo tipo di dispositivi è normalmente usato per le lampade o, comunque, quando il carico non è particolarmente elevato. L’interruttore bipolare interrompe invece entrambi i cavi, scollegando completamente l’apparecchio dalla rete. E’ facilmente riconoscibile perché riporta i simboli 0/i a indicare, rispettivamente, le posizioni di spento e acceso. Sono bipolari gli interruttori del quadro elettrico di un appartamento e quelli che proteggono apparecchi di elevata potenza. L’aspetto di un deviatore è simile a quello di un normale interruttore, ma anziché interrompere il flusso di corrente, lo devia da una linea a un’altra. Questo dispositivo viene utilizzato quando è necessario poter accedere e spegnere una lampada da due punti diversi come accade in una stanza da letto dove, oltre al comando vicino alla porta, è comodo disporre di un interruttore presso il letto per controllare l’illuminazione generale. Quando il comando deve avvenire da più di due punti diversi, si pensi a un lungo corridoio con molte porte, occorre utilizzare un invertitore per ogni punto di accensione in aggiunta ai primi due deviatori. Infine l’interruttore a pulsante serve ad attivare una funzione di servizio, quali ad esempio campanelli e suonerie, elettroserrature, relè. Interruttori particolari Se gli interruttori tradizionali richiedono la pressione su una levetta o su un elemento basculante, gli interruttori touch dispongono invece di un meccanismo a sfioramento. E’ sufficiente il contatto di un dito su una placca di vetro per provocare il rilascio della corrente elettrica che determina il comando di accensione o spegnimento. Gli interruttori crepuscolari sono dotati di un pannello fotosensibile capace di rilevare l’assenza di luce solare e quindi di attivarsi autonomamente all’arrivo del buio. Vengono spesso utilizzati per l’attivazione dell’illuminazione del giardino e degli spazi condominiali o per illuminare le insegne dei negozi, ottenendo un sensibile risparmio energetico. Gli interruttori di prossimità contengono meccanismi in grado di rilevare un elemento metallico attraverso un campo elettromagnetico, innescando l’accensione o lo spegnimento. Utilizzo simile hanno anche gli interruttori ottici il cui sensore è composto da una sorgente di luce e da una fotocellula, per rilevare la presenza di corpi al cui passaggio si attiva l’accensione. Nell’ingresso, in garage o nel vano scale soluzioni di questo tipo consentono, senza impegnare le mani, di accendere la luce che si spegnerà poi automaticamente. Per localizzare un interruttore di notte o per controllare l’illuminazione di un locale da remoto, esistono interruttori dotati di spie luminose. In quest’ultimo caso, lo stato della spia ci indicherà anche lo stato delle lampade controllate dall’interruttore. Se si desidera poter regolare l’intensità della luce a seconda delle diverse necessità, è possibile adottare interruttori con variatori di intensità o dimmer. Questo tipo di dispositivi viene solitamente utilizzato per moderare la luce generata da lampadine a incandescenza o alogene e creare le condizioni ideali per la lettura o il relax. L’interruttore magnetotermico differenziale L’interruttore più importante della casa è certamente l’interruttore differenziale, chiamato anche salvavita perché agisce interrompendo l’alimentazione del circuito elettrico nel caso di contatti accidentali con parti elettriche in tensione (ad esempio l’involucro di una lavatrice in tensione a causa di un guasto), evitando così che la corrente elettrica attraversi il corpo della persona. L’interruttore differenziale è in grado di rilevare la differenza tra il valore della corrente che entra in un circuito e quella che ne esce; se la differenza tra i due valori supera una certa misura, l’interruttore interrompe il circuito. Solitamente, nei quadri elettrici delle abitazioni, l’interruttore differenziale è abbinato a un interruttore magnetotermico, costituendo l’interruttore magnetotermico differenziale. In aggiunta alla protezione differenziale questo dispositivo è in grado di intervenire in caso di cortocircuito o di sovraccarico, cioè di un assorbimento di corrente superiore a quello previsto per il corretto funzionamento dell’impianto.

Sauna dalle prestazioni professionali per creare una spa domestica - Roma (RM)

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Con gli spazi giusti, un occhio alla tecnologia e un altro al design si può avere in casa una sauna che non ha niente da invidiare a quelle delle spa. Come? Basta fare caso ad alcuni accorgimenti e scegliere il modello più adatto alle proprie esigenze. Le spa domestiche infatti offrono un insieme di funzioni pensate appositamente per rispondere a tutte le modalità d’uso. Attraverso combinazioni di trattamenti integrati, scenari caratteristici e varie modalità di relax è possibile avere una sauna su misura, in grado di integrarsi alla perfezione nel contesto abitativo. Tra i vari modelli disponibili sul mercato, ne abbiamo selezionati tre che differiscono tra di loro per caratteristiche, misure e funzionalità. Lo scopo è fornire un valido supporto all’ampia gamma di scelta. Nel dettaglio saranno presentate: Inipi b super compact Dimensioni: 1175 x 1170 x 2130 mm Alimentazione: 220-240v 50/60hz Design by eoos Versioni: 7513 in bianco lucido bilaminato e versione xl per due persone Bio pro di grandform Dimensioni: vari modelli da 150x100x208 a 250x250x208 mm Temperature: fra i 45° e i 55° e un’umidità del 60%-70% Accessori: kit di rialzo incluso Versioni: bio pro 1510, bio pro 1812, bio pro 2015, bio pro 2020, bio pro 2520, bio pro 2525 Bodylove s di effegibi Dimensioni: 2000x 1760×2200 mm Potenza: 8kw max Accessori: poggiatesta e poggiapiedi in teak Design: sieger design / choreography: schienbein + pier Bio pro, la sauna tradizionale in casa Per chi ha in mente una sauna tradizionale perché ama rigenerarsi in un ambiente caldo e asciutto, o per chi preferisce un clima più umido, bio pro ha creato due versioni di sauna. La prima raggiunge una temperatura più alta è un clima più secco, la seconda invece mantiene una temperatura regolabile fra i 45° e i 55° e un tasso di umidità del 60-70%. Entrambe le versioni sfruttano la struttura finger joint per ottenere la massima stabilità. I legni selezionati per la sezione portante sono di abete disidratato. I rivestimenti interni per le doghe sono invece di betulla termo-trattata. Parete frontale a vetrata panoramica e porta a battente in vetro temperato, dilatano infine gli spazi, donando leggerezza ad elevata tenuta termica. Panche lineari su due livelli e luci soffuse completano l’interno della cabina. Via lo stress in poco spazio con inibi b super compact Avere un bagno piccolo non vuol dire necessariamente rinunciare alla sauna. Pensata per spazi angusti, inipi b super compact occupa solo 120×120 cm di spazio, rigorosamente destinato al benessere di una persona. Con una cubatura poco più grande di un box doccia, praticamente lo si può posizionare in qualsiasi angolo. Così è possibile ritagliare il proprio ambiente wellness senza dover rinunciare agli spazi. Un altro punto a favore della praticità è la facilità con cui si può smontare. La versione xl da 240×120 cm è pensata per due persone. Bodylove piani sospesi Il sistema sauna + hamman bodylove deriva da un’idea compositiva razionale e intuitiva che utilizza piani sospesi ad altezze diverse per realizzare spazi distinti. Le panche sono infatti sospese a quote diverse sulla pareti in legno disponibile in due essenze diverse: hemlock canadese e legno massiccio termotrattato, con la possibilità, su richiesta, di inserire superfici a specchio. La fonte radiante e l’acqua si trovano invece in primo piano nell’ham-ham che propone invece una panca sospesa in corian, completa di accessori (poggiatesta e poggiaschiena) in teak. L’alimentazione è gestita dal generatore di vapore nuvola smart power posizionato in un elemento basso, ispezionabile dall’esterno, e sviluppato in profondità.

Pavimento ecosostenibile per camminare a piedi nudi in tutta sicurezza - Roma (RM)

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Perché dovremmo preoccuparci dell’ambiente anche nella scelta di un pavimento? Nella nostra civiltà, la ricerca della bellezza è sempre più legata al concetto di sostenibilità ambientale. Ciò vale per la scelta del cibo, degli abiti e, naturalmente, nella costruzione e decorazione degli ambienti della nostra casa. Il contatto, non di rado intimo, con i materiali che costituiscono le nostre abitazioni richiede, per la tutela della nostra salute e di quella dei nostri cari, che essi siano quanto più possibile naturali e privi di manipolazioni che utilizzino sostanze tossiche. Altrettanto importante è che tali materiali derivino da risorse rinnovabili e che, alla fine del loro ciclo utile, siano riciclabili, in modo da ridurre l’enorme problema dello smaltimento dei rifiuti. Vediamo dunque come applicare questi criteri nella scelta dei pavimenti di un’abitazione, la finitura interna che più di altre è in grado di determinare l’impatto formale di arredi e complementi. Legno ecosostenibile certificato Tra i materiali tradizionali spiccano le qualità del legno, la cui sostenibilità ambientale è garantita dalla certificazione della gestione sostenibile della foresta dalla quale proviene la materia prima. In particolare il marchio fsc® (forest stewardship council) identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera responsabile, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici allo scopo di evitare fenomeni di degrado, deforestazione e illegalità. Il pavimento posato deve poi essere quanto più possibile privo di composti organici volatili, presenti nelle vernici e nelle colle, per assicurare la salubrità degli ambienti. Ai raffinati parquet di rovere, olivo, pino, faggio, wengé, padouk si affianca oggi la possibilità di utilizzare materiali come il bambù, che deriva da un’erba a rapido accrescimento e quindi facilmente rinnovabile. Possono poi essere impiegati legni rigenerati, derivati da processi di riciclaggio che evitano il ricorso a nuovi tagli del bosco e legni compositi che riducono il consumo di legno, attraverso l’aggiunta di altri materiali come quelli termoplastici. Pietra naturale e marmo per durare in eterno Le grandi cattedrali e i saloni di rappresentanza degli antichi palazzi nobiliari stanno a testimoniare che i pavimenti in pietra naturale e in marmo sono ecosostenibili per loro stessa natura. Si può infatti dire che sono concepiti per durare in eterno, riducendo gli sprechi e ottimizzando gli investimenti. La loro produzione richiede, tuttavia, l’apertura di cave che rappresentano una minaccia per il paesaggio oltre a intaccare una risorsa naturale non rinnovabile. Anche in questo caso, il desiderio di non rinunciare a determinate caratteristiche estetiche, pur dovendo sottostare a principi di sostenibilità ambientale, ha condotto alla produzione delle cosiddette eco pietre realizzate colando una miscela di cemento, sabbia, argilla, perlite e acqua in appositi stampi che consentono di realizzare forme simili a quelle ricavate dalla rottura delle pietre naturali. Hanno grandissima diffusione, per l’infinita serie di soluzioni e decorazioni possibili, i pavimenti in ceramica nelle diverse tipologie della monocottura, bicottura e del gres porcellanato. La sostenibilità ecologica di questi materiali deriva in gran parte dalle accortezze usate in fase di produzione a partire dall’utilizzo di materiali di origine naturale (quarzo, caolino, argilla, silice e coloranti naturali), evitando la presenza di sigillanti, cere, resine epossidiche, leganti o coloranti artificiali che potrebbero rilasciare nell’ambiente, dopo l’istallazione, composti organici volatili nocivi. Le aziende italiane del settore, che rappresentano un’eccellenza a livello mondiale, si sono poi dotate di sistemi di raccolta e riutilizzo degli scarti di produzione e delle acque di lavorazione, limitando il consumo delle risorse naturali e riducendo così l’impatto ambientale. A differenza dei prodotti vinilici dei quali condivide la praticità, un materiale completamente naturale da utilizzare nelle pavimentazioni è il linoleum. Questo prodotto, biodegradabile e ipoallergenico, è infatti composto da olio di semi di lino e diversi altri componenti naturali, come legno, polvere di pietra, sughero, resina, pigmenti naturali e juta. Ogni materiale ha pregi e difetti perciò non esiste una scelta migliore in senso assoluto. Bisogna inoltre considerare le esigenze specifiche di ciascuna casa, anche in base al gusto e all’arredamento. Riassumendo le caratteristiche salienti dei materiali principali presentati abbiamo: -legno naturale Vantaggi Risorsa rinnovabile Ecosostenibile solo se prodotto da coltivazioni controllate e certificate Fonoassorbente Regola l’umidità dell’aria evitando l’accumulo di cariche elettrostatiche Valore estetico elevato Svantaggi Soggetto a macchie e graffi Può contenere composti organici volatili (voc), dannosi per la salute Consuma risorse naturali, anche se rinnovabili Costo mediamente più elevato rispetto ad altri materiali -marmo Vantaggi Dura nel tempo Resiste agli urti e alle abrasioni Valore estetico elevato Svantaggi Pesantezza Elevata sensibilità all’acido citrico Difficile da pulire Costo mediamente più elevato rispetto ad altri materiali -pietra naturale Vantaggi Ideale per arredare ambienti rustici Si abbina bene ad altri tipi di piastrelle in ceramica decorata o gres Elevata robustezza Facile da smacchiare Svantaggi Pesentezza Molto porosa Necessita di pulizia frequente, poichè rilascia pulviscolo e diventa granulosa nel tempo Diventa sdrucciolevole quando si usura -ceramica Vantaggi Leggerezza Facile da posare Facile da pulire Resistente all’usura Economica Svantaggi Minor pregio Durata limitata Scolorisce nel tempo Scelto infine il nostro pavimento ecosostenibile tra le infinite proposte offerte dal mercato, non ci resta che toglierci le scarpe e gustare il sottile piacere di camminare a piedi nudi.

Carta da parati per donare una spiccata personalità agli ambienti - Roma (RM)

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Quando parliamo di carta da parati ci vengono in mente subito le immagini di una casa buia e vecchia degli anni ’70. Oppure ci viene in mente la casa della nonna, che per quanto fosse luminosa, era ricoperta da una monotona “tappezzeria” dai colori grigi e disegni damascati. A casa della nonna la si trovava soprattutto nelle stanze importanti, dove si ricevevano gli ospiti: salotto e sala da pranzo in primis. Poi andavi nelle stanze da letto e la ritrovavi di un altro tipo, ma l’effetto era simile: cambiavano i colori, che dal grigio viravano su tonalità come bordaux, giallo o verde, ma le fantasie erano più o meno le stesse. L’effetto finale, più che abbellire, sembrava appesantire. A causa di questi brutti ricordi, oggi molte persone coltivano un pregiudizio nei confronti della carta da parati che nel frattempo si è completamente trasformata nei colori, nelle fantasie e nell’uso che ne viene fatto. Per questo motivo, bisogna sfatare alcuni miti che nel tempo hanno contribuito a creare una pessima reputazione alla carta da parati. La carta da parati può essere anche leggera Dimenticate la carta rigida e spessa che aumentava il volume delle pareti: oggi la carta può essere molto leggera, soprattutto se applicata su porte, mobili e piastrelle. Infatti ne esistono alcuni tipi che hanno lo spessore di una pellicola. In francia e in inghilterra, ad esempio, vengono usate carte preincollate su pareti in legno, la cui unica difficoltà nell’applicazione consiste nel ricordarsi di posare i teli in opera in senso inverso l’uno con l’altro. A seconda della superficie su cui deve essere posata, della lavabilità e della resistenza che si vuole avere, la carta da parati varia la sua grammatura (consistenza). Per stabilire quale sia il giusto grado di grammatura bisogna tenere presente concavità, convessità ed asperità della pareti. Se queste risultano essere molto irregolari, è necessario usare una carta da parati più pesante, che richiede l’impiego di carta fodero. La funzione di questa ultima è quella di uniformare il muro e preservare lo strato finale della carta da parati da macchie e ombrature provenienti dal fondo della muratura. La carta da parati è usata anche su pareti poco impegnative Se prima la carta da parati rivestiva intere parati di salotti e sale da pranzo, oggi invece viene usate anche in ambienti più riservati come stanze da letto e bagni. Nel primo caso, una idea interessante può essere quella di applicarla solo su una parete per evidenziare la zona notte senza appesantire troppo. Oppure è possibile applicare solo un rettangolo di carta per disegnare la testata del letto. Per quanto riguarda il bagno, le combinazioni che si possono ottenere sono incredibili. Innanzitutto è possibile ricreare un ambiente reale per ottenere un effetto di apertura spaziale. Oppure si può scegliere un disegno ricercato per creare una sensazione di straniamento tipica delle atmosfere surreali. Inoltre è possibile creare un effetto pendant con lavabo, piatto doccia e copertura del wc. Sia che si tratti di bagno o camera da letto, la tendenza è comunque quella di applicare la carta su una porzione di parete o su una sola parete per non appesantire l’ambiente con un eccesso cromatico. La carta da parati apre o chiude gli spazi Quando negli ’70 la carta da parati ricopriva tutte le parati di una stanza, l’effetto finale era di incupire e restringere più che aprire e illuminare. Anche sotto la luce artificiale, dove le parti lucide che componevano le fantasie riflettevano la luce delle lampade, l’effetto era sempre quello di appesantire. Oggi invece le soluzioni offerte dalle carte da parati sono così versatili che è possibile conferire all’ambiente una spiccata personalità, spingendo all’estremo uno degli elementi che compongono l’ambiente stesso, inclusi l’assenza o la presenza di spazi. Per modificare le percezioni visive delle dimensioni di una stanza stretta e lunga, come un corridoio, si possono mescolare carte da parati chiare e scure utilizzando un colore opaco sulla parete più lontana e un colore luminoso su quelle vicine e lunghe. Quando invece una parete è incombente, perché chiude lo spazio, una carta da parati a strisce verticali può risolvere il problema richiamando lo sguardo sull’altezza e ottenendo così un effetto di apertura. Infine se lo scopo è quello di creare un effetto mimetizzante, che possa donare continuità agli spazi attraverso la riproposizione di materiali già presenti in casa, la scelta di una carta da parati che imiti perfettamente le texture di un materiale come legno, pietra o ceramica è una soluzione ottimale. Nonostante la varietà di materiali e superfici su cui può essere applicata la carta da parati, nella maggior parte dei casi ci si troverà ad applicarla sui muri tradizionali. Per questo motivo bisogna fare attenzione agli eventuali problemi che si possono riscontrare nel mettere in posa carta da parati: Irregolarità delle pareti Se il muro è concavo, l’estremità dei teli si sovrappone, mentre quando è convesso i teli tendono ad allontanarsi. Per scongiurare risultati antiestetici, si può intervenire con la spazzola allo scopo di dilatare un poco la carta bagnata per evitare una fessurazione troppo marcata. Con le mura vecchie questo problema è solitamente comune. Crepe, fessure, e distacco della rasatura Questo problema si presenta per muri originariamente destinati a ricevere parati e che per tale ragione non sono stati rasati per l’imbiancatura. Se si vuole rivestire un muro del genere è obbligatoria la rasatura, altrimenti qualsiasi crepa sarà riconoscibile. Problematiche con i sistemi di illuminazione Le lampade a luce radente spesso mettono in difficoltà perfino il professionista. Per evitare complicazioni, bisogna effettuare un importante lavoro di preparazione che consiste nel distacco delle parti fatiscenti per poi applicare un strato di isolante seguito da rasatura, stuccatura e scartavetratura per concludere con un’altra passata di pittura isolante.

Porta scorrevole: l’ideale per sfruttare lo spazio - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Porta scorrevole lideale per sfruttare lo spazio
Ciascuno di noi associa il vocabolo “porta” al gesto di afferrare una maniglia e far ruotare un’anta intorno ai suoi cardini. Solo in un secondo tempo vengono in mente modi alternativi per aprire e chiudere il passaggio tra due locali, benché esistano soluzioni che, in determinate situazioni, si possono rivelare più pratiche e funzionali come le porte scorrevoli o a scomparsa. Proviamo quindi a seguire i passaggi logici che portano alla scelta di un infisso interno di questo tipo. Porte a battente e porte scorrevoli La rotazione di una porta tradizionale occupa all’interno della stanza, dove la porta stessa si apre, un semicerchio, o un quarto di cerchio, di raggio pari alla larghezza dell’anta. Si tratta di uno spazio non trascurabile e talvolta essenziale per sfruttare un ambiente di piccole dimensioni come un bagno o una cabina armadio. In queste situazioni è prezioso poter disporre di una soluzione salva spazio come la porta scorrevole. Anche i grandi spazi possono però giovarsi di questa tipologia di porte. Si pensi ad esempio a un ambiente giorno dove convivono funzioni diverse (la cucina, il living, la sala da pranzo, l’ingresso). In alcune situazioni conviene tenere separati questi spazi, magari per confinare i vapori e gli odori della cucina o per proteggere la riservatezza di alcuni locali rispetto all’ingresso. In altri momenti è invece necessario disporre di ambienti più ampi, eliminando le separazioni e unificando i vari locali. Le porte scorrevoli sono ideali per consentire questo tipo di flessibilità, chiudendo e all’occorrenza aprendo, senza ingombri, grandi passaggi. Considerazioni strettamente legate alla funzionalità possono ugualmente condurre alla scelta di una porta scorrevole. Chiunque abbia tentato di aprire e di attraversare una porta portando una grossa valigia può immaginare la difficoltà di una persona in carrozzina che debba aprirne l’anta per uscire da una stanza e contemporaneamente arretrare per lasciare lo spazio alla rotazione. Ci si può invece figurare come possa svolgersi più facilmente tutta l’operazione in presenza di una porta scorrevole che elimina la barriera architettonica. Porte “esterno muro”, porte “interno muro” L’anta di una porta “esterno muro” scorre appesa a un binario fissato superiormente alla parete o a soffitto. In posizione di chiusura l’anta si colloca in corrispondenza dell’apertura, appoggiandosi a un montante verticale di battuta, per poi scorrere sul tratto di parete vicina in posizione di apertura. Una mantovana può mascherare totalmente il sistema di scorrimento superiore. L’anta dunque non scompare, limitando il risultato estetico dell’istallazione, ma in compenso l’assenza di opere murarie rende il montaggio di una porta “esterno muro” semplice ed economico.le porte a scomparsa, o “interno muro”, richiedono la creazione di un varco di larghezza pari a più del doppio dell’apertura della porta e il montaggio del cosiddetto controtelaio: un cassonetto metallico destinato ad accogliere l’anta in posizione di apertura. Le caratteristiche del cassonetto sono diverse a seconda che la finitura del tramezzo avvenga con la stesura dell’intonaco o tramite pannelli di cartongesso. Una traversa superiore orizzontale collegherà il cassonetto al montante di battuta verticale. La traversa ospita il binario percorso dai carrelli di scorrimento su cuscinetti a sfera che consentono il movimento dell’anta. I binari estraibili permetteranno una facile manutenzione e una lunga vita della porta. Nelle porte “interno muro”, dunque, le ante scompaiono completamente, ottenendo un risultato ottimale dal punto di vista estetico e funzionale e rendendo disponibile anche il tratto di parete vicino alla porta. Esse richiedono comunque lavori murari e trovano ostacolo nella presenza di pareti portanti o in cemento armato, pilastri, discendenti di scarico, impianti idrici, elettrici e di riscaldamento. Alcune soluzioni brevettate consentono tuttavia di istallare, in corrispondenza del cassonetto, interruttori o addirittura termosifoni. Tante soluzioni diverse Il successo ottenuto da alcuni marchi specializzati nella realizzazione di porte scorrevoli ha portato a studiare e brevettare idee in grado di soddisfare le esigenze più svariate. Oltre alla porta ad anta singola che scompare nella parete, possiamo realizzare porte a due ante che si inseriscono nelle due pareti adiacenti oppure soltanto da un lato, dopo essersi sovrapposte per scorrimento o essersi ripiegate l’una sull’altra tramite una cerniera. Le ante di due porte adiacenti possono trovare posto, sovrapponendosi, nel tratto di parete che le divide. Per le pareti e le porte sagomate secondo un arco di circonferenza esistono invece soluzioni apposite. Possono essere applicati stipiti e coprifili come nelle porte a battente, ma si possono anche ottenere effetti di grande rigore e pulizia formale con le soluzioni “filo muro”. Non resta infine che scegliere il pannello dell’anta: naturalmente ogni tipo di materiale e finitura può essere adottato per una porta a scomparsa. Soprattutto non vanno dimenticate le soluzioni trasparenti o semitrasparenti, particolarmente adatte delle zone giorno, con l’utilizzo del vetro temperato perfettamente trasparente oppure satinato o decorato. Al lettore che ha seguito fino a questo punto l’articolo saranno certamente venuti in mente tanti punti della propria abitazione che possono essere resi più funzionali o semplicemente più belli adottando una porta scorrevole. Con l’aiuto di un esperto queste idee possono tradursi in realtà. Perché scegliere una porta scorrevole Risparmio di spazio, possibilità di unificare ambienti contigui, abolendo le barriere architettoniche Perché scegliere una porta “esterno muro” Installazione rapida ed economica (senza opere murarie) e compatibilità con pilastri, canne fumarie, impianti Perché scegliere una porta “interno muro” Ante a scomparsa totale, risultato estetico ottimale e massimo risparmio di spazio Soluzioni diverse Una, due o più ante Pareti rette o curve Con stipiti o “filo muro” Ante opache, trasparenti, semitrasparenti

Specchi per arredare e trasformare la percezione degli spazi interni - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Specchi per arredare e trasformare la percezione degli spazi interni
Composizioni di specchi Naturalmente gli specchi sono prima di tutto oggetti d’uso, come nei bagni o nelle cabine armadio, o d’arredo, con forme e cornici che si adattano alle mode e ai gusti. Si può, innanzi tutto, appendere alla parete uno specchio singolo o una composizione di più specchi uguali oppure di forme e dimensioni diverse, ma possibilmente resi omogenei dallo stile della cornice o da un concetto estetico unificante. Specchi singoli La scelta delle cornici può essere la più varia: dalla cornice rustica poggiata direttamente sul pavimento per suggerire un ambiente informale, alla cornice dorata accoppiata a mobili d’antiquariato o inserita provocatoriamente in un ambiente di stile moderno perché non passi inosservata. Specchi rotondi di vetro incorniciati di pelle e appesi a cinghie dello stesso materiale, specchi privi di cornice, ma sagomati in modo irregolare o spiritoso (a forma di goccia, di maglietta, di orologio), specchi decorati con scritte, figure, zone colorate, riprendendo l’uso che degli specchi hanno fatto artisti come man ray e michelangelo pistoletto. Pareti specchianti I pannelli di specchio possono però essere utilizzati anche come rivestimento delle pareti. L’esempio più celebre, e forse più antico, è rappresentato dalla galerie des glaces, realizzata nella seconda metà del ‘600 nella reggia di versailles. Qui, lungo una galleria di 73 metri, diciassette grandi finestre fronteggiano altrettante cornici architettoniche che ne riprendono la sagoma e incorniciano 357 specchi. La soluzione, diffusamente imitata per tutto il secolo successivo nei palazzi nobiliari d’europa, suggerisce la possibilità, anche nelle normali abitazioni, di rivestire, anche parzialmente, le pareti che fronteggiano le fonti di illuminazione con pannelli di specchio che producono il duplice effetto di moltiplicare la luminosità e creare prospettive illusorie, dilatando gli spazi. L’effetto prospettico viene raddoppiato lungo due direzioni ortogonali disponendo le lastre di specchio ad angolo; tra l’altro si crea così una sorta di caleidoscopio che produce tre immagini riflesse di ciascun oggetto posto nel diedro libero. Per rendere più arioso un piccolo locale si possono disporre gli specchi su due lati paralleli con effetto “salone del barbiere”: le pareti si trasformano in grandi cannocchiali che prolungano lo spazio all’infinito. La presenza di soffitti decorati offre la possibilità di inserire fasce di specchio nella parte superiore delle pareti perimetrali. Si forma in questo modo l’illusione, esaltata dalla decorazione, di un soffitto che prosegue oltre le pareti, le quali sembrano interrompersi prima di raggiungere la sommità. Un’ulteriore possibilità è quella di rivestire di specchio un elemento architettonico “ingombrante”, quale potrebbe essere un pilastro, ma anche un muretto divisorio o una cabina. In tal modo il pilastro che interrompe la continuità della stanza viene “dematerializzato”, a tutto vantaggio dell’estetica dell’ambiente. Le diverse soluzioni presentate rappresentano un buon punto di partenza per arredare e trasformare la percezione degli spazi interni. Riassumiamole in dettaglio, così da tenere a mente un quadro generale, utile per orientarsi nella scelta finale che non deve trascurare gli elementi architettonici e decorativi già presenti, in modo da valorizzare le scelte fatte in precedenza: 1 parete specchiata Aumenta la luminosità, creando una prospettiva illusoria 2 pareti specchiate ad angolo Aumentano la luminosità, creando due prospettive illusorie con effetto caleidoscopio 2 pareti specchiate parallele Aumentano la luminosità, creando un effetto cannocchiale Specchi nella parte alta delle pareti Estendono illusoriamente il soffitto Specchi sui pilastri Dematerializzano l’elemento architettonico In tutti i casi la sorpresa che coglie l’osservatore, entrando in un ambiente dove sono utilizzati degli specchi, è maggiore se le superfici riflettenti sono disposte in modo che egli non venga inquadrato direttamente. In questo modo viene a mancare un riferimento essenziale per riconoscere il “trucco” e per alcuni secondi si può veramente pensare che la stanza si prolunghi al di là delle pareti. Non ci sono limiti alle soluzioni che la fantasia degli architetti può suggerire, coordinando gli specchi alla disposizione degli arredi e intercettando le vedute oltre le finestre. Importante è naturalmente non esagerare: lo specchio può diventare un’ossessione.

Chalet da ristrutturare: ecco come mantenere lo stile alpino senza rinunciare alla modernità - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Chalet da ristrutturare ecco come mantenere lo stile alpino senza rinunciare alla modernit
Lo stile rustico delle case in montagna si ispira alle consuetudini tradizionali della vita montana. Una ristrutturazione di uno chalet che intenda snaturare gli elementi architettonici e funzionali, per cui la stessa abitazione è stata concepita, non avrebbe molto senso. Tuttavia, un ricercato aspetto di modernità è irrinunciabile per giustificare la spesa di ristrutturazione e ottenere una migliore sostenibilità ambientale e un aumento dell’efficientamento energetico dell’abitazione. Una casa in montagna, per definizione, ha a disposizione pochi metri quadrati. Ecco che, per ristrutturare uno chalet, diviene fondamentale concepire lo spazio in maniera essenziale e funzionale. Le divisioni in vetro, insieme ai lucernari, potrebbero sostituire alcune pareti per sfruttare al massimo la luce naturale, mentre i diversi ambienti devono essere fusi insieme per ottimizzare gli spazi e massimizzare la funzionalità. Stile alpino reinterpretato senza tralasciare design e architettura La soluzione di inserire elementi verticali in vetro, oltre a rispondere alle esigenze di illuminazione, in un ambiente montano dove la luce è scarsa, dona maggiore continuità agli spazi. Quando cala il buio invece è impossibile non rispondere al richiamo del fuoco: ed ecco che la stufa a pellet ricrea, in chiave moderna, il senso del focolare domestico sostituendo il camino, molto più costoso e inefficiente in termini di capacità di riscaldamento, sostenibilità ambientale e consumi energetici. Protagonista indiscusso dello stile alpino, materiale principe dello chalet, resta comunque il legno: soffitti con travature a vista, arredi realizzati nelle boiserie in larice, pavimenti in rovere spazzolato mantengono l’identità del rifugio di montagna generando il senso di calore, tipico degli chalet, che solo il legno può trasmettere. Zona giorno Per spezzare la monotonia del legno senza creare uno rottura con lo stile alpino è opportuno inserire qualche elemento in pietra. Il materiale si presta per definizione a costituire la componente portante di una struttura. Così nella living room, appaiono elementi verticali in pietra che sorreggono e arredano allo stesso tempo. L’impiego della lana di roccia per migliorare la coibentazione, può poi contribuire a innalzare il coefficiente di isolamento termico, senza alterare la volumetria del fabbricato. In questo modo, si aumenta la capacità di trattenere il calore all’interno del rifugio e si ottiene un sostanziale risparmio energetico sui consumi di pellet della stufa. Zona notte Un piccolo disimpegno, illuminato tramite una superficie di vetro satinato, può poi separare la camera da letto dalla living room senza interrompere la continuità spaziale. Finestre, abbaino e lucernario contribuiscono a riscaldare e illuminare la stanza in diversi momenti della giornata. La presenza predominante del legno, oltre che di grande valore estetico, qui diventa ancora più funzionale grazie alle boiserie di legno che nascondono armadi e angoli ripostiglio, consentendo la fruibilità del sottotetto. Abbiamo visto come è possibile mantenere lo stile alpino dello chalet, caratterizzato dalla forte presenza del legno, senza rinunciare ad elementi di modernità. Nella tabella seguente sono riassunti i principali accorgimenti architettonici per avere un’idea generale su come è possibile ristrutturare il proprio rifugio in montagna migliorando tra l’altro l’efficientamento energetico: -divisioni verticali e lucernario in vetro Illuminano l’ambiente, valorizzando la forte presenza interna del legno. L’ambiente diventa più caldo e accogliente. Inoltre consentono di sfruttare maggiormente il calore della luce solare e di abbassare quindi i costi di riscaldamento durante le ore diurne. -struttura portante in pietra Restituisce maggiore solidità allo chalet. Le pareti in legno e si ancorano alla pietra donando un aspetto più rassicurante allo chalet. Spezza la monotonia del legno senza snaturare lo stile alpino. -stufa a pellet Più efficiente, rispetto al tradizionale caminetto, consente di riscaldare l’ambiente in modo più rapido ed economico senza dover rinunciare all’atmosfera di luce e ombre creata dal fuoco. -lana di roccia Innalza il coefficiente termico, senza alterare la volumetria del rifugio. Il calore viene trattenuto più a lungo all’interno dell’abitazione. Un migliore isolamento termico abbassa i costi di riscaldamento con significativi guadagni di efficienza anche in termini di sostenibilità ambientale. Ulteriori elementi di arredamento come tappeti in pelliccia, cuscini con fantasie nelle tinte del legno e mobili in legno massiccio contribuiscono infine a mantenere l’identità originaria del rifugio di montagna come manifestazione tipica della vita delle comunità montane.

Ristrutturare casa per rispondere alle esigenze del vivere contemporaneo - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Ristrutturare casa per rispondere alle esigenze del vivere contemporaneo
Un tempo, i ritmi di vita erano più lenti e scanditi: di giorno si lavorava, di sera si stava in famiglia e poi si andava a letto presto. Oggi, le giornate si sono allungate, spesso si svolgono più attività contemporaneamente e il ritmo di vita è più frenetico, a tal punto che a volte è difficile fermarsi e rilassarsi. Complice di questo cambiamento è senza dubbio la tecnologia che irrompe nelle nostre vite rendendo tutto più veloce. E così cambiano le abitudini, i tempi, ma soprattutto gli spazi: ed ecco che se si sta pensando di ristrutturare casa è necessario considerare il cambiamento delle funzionalità dell’abitazione per rispondere alle esigenze del vivere contemporaneo. Vediamo insieme quali sono gli aspetti architettonici e funzionali da tenere a mente. Ristrutturare gli spazi per generare una soluzione di continuità Nel mondo di oggi siamo tutti interconnessi. Così ci può capitare che mentre stiamo sorvegliando l’arrosto nel forno, ci ricordiamo di dover inviare una mail. Potremmo inviarla dallo smartphone, ma dobbiamo allegare un file presente sul nostro pc. Ed ecco che dobbiamo interrompere quello che stiamo facendo per accendere il computer. Se gli spazi sono separati, dovremmo portare il computer dal soggiorno alla cucina per evitare che si bruci l’arrosto. E se il pc non fosse portatile? Questa semplice scena di vita quotidiana ci fornisce un ottimo spunto per comprendere come ristrutturare la nostra casa per meglio adattarla alle esigenze di oggi. Il fulcro della casa contemporanea sono sicuramente gli ambienti ampi e comunicanti che si susseguono senza interruzioni. Gli spazi di distribuzione sono ridotti o del tutto assenti. La zona giorno diventa un unico locale che comprende sala da pranzo e cucina. Giochi di linee e colore per mantenere la distinzione tra i diversi ambienti della casa La necessità di utilizzare contemporaneamente diverse aree della nostra abitazione, non significa che la distinzione tra di esse diventi invisibile. Al contrario, i diversi ambienti devono rimanere riconoscibili e, per essere tali in assenza di spazi di distribuzione, un ruolo fondamentale è giocato dai colori: l’impiego dei toni del grigio sulle superfici orizzontali e verticali e le linee curve, che rompono la razionalità dell’impianto distributivo dell’abitazione, esaltano la forma della cucina tramutandola in una vera e propria quinta architettonica. L’elemento curvo è poi ripreso anche dai mobili grigio scuro dell’isola che contribuiscono a definire virtualmente l’area della cucina. Arredamento essenziale e bagno di dimensioni ridotte Gli stessi giochi di colori utili a separare i diversi ambienti della casa, possono essere riproposti anche nell’arredamento: la cucina, elegante e compatta, è interamente bianca con mobili senza maniglie ed elettrodomestici a incasso. L’arredamento è essenziale, funzionale anch’esso alla separazione degli spazi. Le tonalità del grigio possono talvolta essere interrotte da colori più vivaci, come ad esempio il verde, per evidenziare gli elementi che appartengono alla cucina\sala da pranzo e separarli in modo netto dal soggiorno. Lo stesso concetto può essere riproposto per il salone, dove il tocco di colore più incisivo può appartenere a quadri, puff e divani. Anche il bagno, come gli spazi di distribuzione, deve essere ridotto al minimo: lavabo angolare e mobile pensile per contenere prodotti e accessori di uso quotidiano. Infine piastrelle bianche, specchi e vetri illuminano e ampliano visivamente l’ambiente. Riassumendo gli elementi essenziali da tenere a mente per ristrutturare casa in risposta alle esigenze della vita contemporanea abbiamo: Zona giorno unico locale Questa è la zona più vissuta della casa, dove si svolgono la maggior parte delle attività. Eliminare spazi di distribuzione, barriere e interruzioni per rendere gli ambienti della zona giorno ampi e comunicanti è la soluzione ottimale per ristrutturare casa in risposta ai cambiamenti del vivere contemporaneo. Forme, linee e colori per mantenere la distinzione tra gli ambienti della zona giorno La cucina si fonde con la sala da pranzo, ma gli ambienti devono rimanere riconoscibili per collocare le diverse funzionalità della casa. I colori e le forme delle superfici orizzontali e verticali creano la separazione visiva degli ambienti. Arredamento essenziale e bagno ridotto al minimo L’esigenza di guadagnare spazio per restituirlo alla zona giorno unica, determina la riduzione delle dimensioni del bagno e l’utilizzo di un arredamento minimal, caratterizzato da mobili senza sporgenze ed elettrodomestici a incasso.

Climatizzazione: un elemento fondamentale per il nostro benessere in casa - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Climatizzazione un elemento fondamentale per il nostro benessere in casa
La casa è per definizione il nostro ambiente protetto, dove è possibile trovare riparo dalle intemperie e ristoro dal caldo torrido. Ma per vivere in armonia con il proprio ambiente è necessario che la temperatura interna sia gradevole. Ecco perché gli impianti di climatizzazione sono elementi imprescindibili per il nostro benessere. Per questo la forma di riscaldamento e raffreddamento più appropriata alle nostre esigenze è fondamentale per il comfort della nostra casa. Il mercato offre un’ampia scelta di prodotti, strumenti, e tecnologie diverse tra loro. è importante fare una scelta consapevole e di qualità selezionando sistemi efficienti che garantiscano confort in tutte le stagioni, sicurezza nell’uso della strumentazione e risparmio sulla bolletta. Tra le varie opzioni, bisogna considerare quelle che meglio si adattano alla struttura della nostra casa, facendo particolare attenzione ai materiali in cui è costruita e alla coibentazione. Una scelta ponderata di impianti di climatizzazione, e un’opportuna ed efficiente manutenzione nel tempo, non solo garantiscono costi di gestione più bassi, ma anche importanti vantaggi per l’ambiente. Grazie alle nuove tecnologie dei sistemi di comunicazione informatici, utilizzati per il controllo e la gestione, in questi ultimi anni stiamo assistendo alla produzione di sistemi di climatizzazione sempre più evoluti. Quello che accomuna tutti i nuovi sistemi è l’integrazione delle diverse fonti di energia. Per scegliere il sistema più adatto alle proprie esigenze, è opportuno valutare le condizioni microclimatiche desiderate all’interno dell’abitazione con quelle ambientali presenti all’esterno. Vediamo ora un quadro generale circa i sistemi e le tecnologie disponibili sul mercato per la climatizzazione invernale ed estiva in un ‘ottica di risparmio energetico. Le prime caldaie da prendere in considerazione sono quelle ad alta efficienza in cui viene trasferita al fluido termovettore (tipicamente acqua) più del 90% dell’energia contenuta nel combustibile. Il rendimento di combustione, ovvero la quota di energia trasferita al fluido termovettore con la combustione, consente di quantificarne l’efficienza. Quanto più alto è il rendimento della caldaia, tanto più conveniente sarà il combustibile. Per questo le caldaie ad alta efficienza consentono di risparmiare sui costi, in quanto sfruttano al massimo il rendimento del combustibile. Il meccanismo consente di ammortizzare le spese iniziali grazie ad un risparmio energico di medio-lungo termine. Un’altra tecnologia che assicura sostanziali risparmi è offerta dalle caldaie a condensazione. Grazie all’efficientamento della combustione basata sulla riduzione dei consumi, questi sistemi riescono a recuperare parte del calore dai gas di scarico prodotti dalla combustione. In altre parole, i gas di scarico vengono incanalati e raffreddati fino al punto di condensazione. Il calore viene così recuperato e riutilizzano nell’impianto come ulteriore contributo termico. Il rendimento finale può superare il 100%. Un altro sistema molto comune per la climatizzazione invernale è la stufa: ce ne sono di diversi tipi in base al tipo di materiale e ai combustibili utilizzati. Molto utilizzate sono, ad esempio, le stufe a pellet, che offrono una grande agilità nell’utilizzo e alte prestazioni, grazie ad un combustibile a basso costo e facilmente reperibile. Un’altra novità rilevante in tema di climatizzazione è il sistema a pompa di calore con cui è possibile utilizzare un unico impianto per raffreddare e riscaldare. La pompa infatti può trasferire calore da un livello all’altro di temperatura, sfruttando energie rinnovabili anche nel caso in cui siano alimentate da elettricità o a gas. Una pompa di calore, in condizioni ottimali, consuma il 67% in meno di energia elettrica rispetto a un radiatore elettrico tradizionale. Per rispondere a esigenze ancora più specifiche, è possibile infine adottare diversi metodi climatizzazione realizzando un sistema ibrido. Si parla di sistema ibrido quando si fa riferimento a un impianto in cui sono presenti generatori di calore alimentati da diverse fonti di energia. Nei casi più comuni, solitamente si usa un combustibile fossile e una fonte rinnovabile, come può essere una caldaia a gas, affiancata a una pompa di calore. Il punto di forza sta nel poter usare l’una o l’altra in funzione del clima e delle specifiche richieste di energia. Un ultimo fattore da tenere in considerazione riguarda la scelta dei terminali per determinare i livelli di efficienza energetica e di comfort di un edificio. Tra i terminali più utilizzati ci sono i radiatori, molto semplici da istallare e convenienti, ma che presentano alcuni inconvenienti per quel che riguarda il confort e i costi di esercizio. I pannelli radianti invece possono lavorare con basse temperature dell’acqua e dunque sono utili sia per il confort termico che per il risparmio energetico. Ma il vero vantaggio è che consentono di riscaldare e di rinfrescare con un unico impianto. Infine ci sono i ventilconvettori che rappresentano una soluzione intermedia molto utile nel caso, ad esempio, di ristrutturazioni di edifici storici. Per realizzare un nuovo impianto di climatizzazione o per migliorare l’efficienza di quello esistente è possibile avvalersi degli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica. Vediamo a quanto ammontano gli incentivi in relazione alle spese medie: Pompa di calore Generatori di biomassa Solare termico Scalda acqua a pompa di calore

Includere l’illuminazione nel progetto di ristrutturazione - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Includere lilluminazione nel progetto di ristrutturazione
Quanto entriamo in un ambiente ben illuminato ci sentiamo subito a nostro agio. Contrariamente a quanto si pensa, non è solo una questione estetica o di funzionalità visiva, ma è piuttosto un fattore che influisce attivamente sul nostro benessere. Infatti, è scientificamente dimostrato come l’illuminazione artificiale abbia un effetto diretto sul nostro organismo. Numerose ricerche evidenziano come l’illuminazione artificiale alteri la produzione di melatonina e cortisolo, due ormoni che influiscono massivamente sulla regolazione del ritmo circadiano. Questi elementi vanno dunque a impattare anche il sistema immunitario e quindi il nostro equilibrio psico-fisico in generale. Professionisti illuminati Per capire come progettare al meglio il sistema di illuminazione, quando si deve ristrutturare casa, è utile rivolgersi ai professionisti della progettazione illuminotecnica. Alcune università e istituti di formazione propongono corsi di formazione in lighting design che accorpa le conoscenze base dell’illuminotecnica con nozioni di ottica, colorimetria e architettura. Ulteriori competenze inclusi nei programmi riguardano le nuove tecnologie automatizzate, l’illuminazione sul posto di lavoro con approfondimenti sull’ergonomia e la sicurezza, il risparmio energetico e l’utilizzo delle luci per eventi, spettacoli, performance artistiche e installazioni. Quattro aspetti chiave da considerare quando si progetta il sistema di illuminazione Il primo elemento da prendere in considerazione secondo gli esperti è la progettazione integrata degli spazi e dell’impianto elettrico. L’attenzione deve essere rivolta ai processi metodologici, organizzativi e realizzativi del progetto di illuminazione con particolare attenzione alle innovazioni tecnologiche e di settore. Un secondo aspetto riguarda la scelta dell’apparecchio illuminate e come esso andrà ad integrarsi con gli arredi, le persone e gli ambienti circostanti. Più nel dettaglio bisogna valutare nel complesso il rapporto tra illuminazione verticale ed orizzontale e la possibilità di integrare l’illuminazione nei complementi di arredo. Un terzo e non meno importante elemento riguarda l’estetica. La luce può essere usata in molti modi per creare scenografie e suggestioni in grado di orientare la fruizione degli spazi con effetti psicologici benefici. In termini generali, si parla di illuminazione diffusa quando la luce si distribuisce in modo più o meno uniforme nell’ambiente, d’accento quando punta a sottolineare un dettaglio o un elemento di arredamento. Mentre parliamo di illuminazione diretta e indiretta in relazione al posizionamento della fonte di luce. Infine parliamo di illuminazione dinamica quando attraverso l’uso di nuove tecnologia luce varia di intensità, direzione e colore in modo programmato o in relazione all’ambiente circostante per mezzo di sensori ottici. Un ultimo aspetto da non trascurare è l’ombra. Così come il silenzio spesso comunica più delle parole, anche l’opposto della luce, il buio, ha un valore fondamentale nei sistemi di illuminazione. Creare un’illuminazione troppo uniforme sicuramente riduce gli stimoli perché appiattisce la percezione dell’ambiente. Le variazioni sono utili per porre l’accento su dettagli importanti e per ricreare contesti che sono propri della luce naturale. Riassumendo i cinque elementi da tenere a mente, in tema di illuminazione, quando si deve ristrutturare casa sono: Progettazione integrata degli spazi e dell’impianto elettrico Scelta degli apparecchi illuminati in relazione agli arredi Estetica, scenografie e suggestioni Considerare le ombre per non illuminare in modo troppo uniforme Tecnologie di illuminazione e risparmio energetico Con l’introduzione della tecnologia a led, il settore dell’illuminotecnica ha subito una vera e propria rivoluzione. Ulteriori innovazioni provenienti dal settore dell’elettronica hanno contribuito a generare nuovi concetti come il light management system, che ha introdotto nelle case i sistemi intelligenti di controllo dell’illuminazione. Grazie a queste innovazioni, è possibile accendere e spegnere la luce, regolare tonalità e intensità, nonché gestire programmi di illuminazione dinamica, da remoto tramite smartphone e tablet. Un altro effetto importante dell’innovazione è l’impatto sui consumi: i sistemi di controllo intelligenti possono infatti dialogare con i sensori di movimento o rilevare la quantità di luce naturale per adattare l’intensità luminosa in relazione alle reali necessità per un risparmio energetico garantito.

Adeguamento antisismico - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Adeguamento antisismico
I recenti terremoti che si sono succeduti con gravi danni sia per le persone che per gli immobili ha riportato in primo piano la questione dell’adeguamento antisismico degli edifici. L’italia è un paese fortemente a rischio e quindi è necessario che le costruzioni edili siano protette contro le scosse sismiche. Al tempo stesso bisogna ricordare che è possibile (e doveroso) rendere antisismici anche gli edifici e le abitazioni preesistenti: non è necessario demolire le strutture e ricostruirle, ma è sufficiente mettere a punto piccole modifiche a costo relativamente contenuto che le rendano dinamiche. I cedimenti strutturali sono legati al peso a cui sono sottoposti la struttura, il tetto e i muri portanti dell’edificio durante una scossa sismica, quando tutti questi carichi diventano dinamici e favoriscono il crollo. Per prima cosa bisogna alleggerire il tetto, intervento che risulta molto più facile da realizzare negli edifici singoli. Negli appartamenti, invece, il progettista valuta le caratteristiche della struttura portante di tutto l’immobile e successivamente interviene sull’unità abitativa singola. Le operazioni per l’adeguamento antisismico sono estremamente varie tra loro e possono avere anche un livello minimo, tuttavia risultano sempre funzionali. Per quanto riguarda l’adeguamento sismico di immobili con valore storico e/o artistico si interviene in genere sulle fondazioni, realizzando una piattaforma isolante il cui scopo sia separare l’edificio dal terreno. In questo modo non si interviene sull’edificio e sulle sue caratteristiche architettoniche, garantendo la loro incolumità. I costi dell’adeguamento antisismico non sono però mai trascurabili, per questo occorrono incentivi per incoraggiare gli interventi: l’introduzione del cosiddetto sismabonus permette di applicare le detrazioni già previste a tutto il territorio italiano e non solo alle zone a rischio 1 e 2. Per non dover aspettare ogni volta il prossimo terremoto. Al giorno d’oggi sono sempre di più le società edili italiane che offrono servizi per l’adeguamento antisismico degli edifici, tuttavia per ottenere i migliori risultati è necessario puntare sulle capacità di più alto livello e qualità. Tassonedil ti offre una vasta gamma di soluzioni, quali: Consolidamento delle strutture Quando si ha a che fare con strutture in cemento armato, gli interventi che si possono mettere in atto sono: Ripristino degli elementi strutturali che possono essere colpiti da degrado oppure dalla corrosione; Rinforzo delle travi; Rinforzo dei pilastri e cerchiaggio; Ripristino delle staffe; Rinforzo dei sottotetti, delle mansarde e degli ambienti solaio; Modifica della destinazione d’uso dell’edificio o dell’unità immobiliare. Consolidamento delle pareti in muratura: Rinforzo e potenziamento delle strutture murarie, in particolare di quelle portanti; Rinforzo di pilastri e colonne; Cerchiaggio; Consolidamento strutturale; Realizzazione di cordoli molto più leggeri. Recupero di volte e archi: Recupero di qualunque tipo di volte e archi, eliminando a richiesta i punti più deboli come le chiavi di volta; Rinforzo di ogni tipo di cupole. Messa in sicurezza: Messa in sicurezza e adeguamento sismico di edifici preesistenti, in muratura, cemento armato oppure che adottano soluzioni composite.

Infissi in legno, pvc o alluminio: quale materiale scegliere? - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Infissi in legno pvc o alluminio quale materiale scegliere
Gli infissi svolgono molte funzioni all’interno delle nostre case. Prima di tutto, ci separano dall’ambiente esterno proteggendoci dai malintenzionati. In secondo luogo, contribuiscono a mantenere la temperatura interna stabile e gradevole andando a contenere i costi di riscaldamento e raffreddamento della casa. Infissi vecchi e usurati infatti aumentano la dispersione termica, per cui diventa necessaria una maggiore quantità di energia per raggiungere e mantenere la temperatura interna ideale. Sul consumo totale di combustibile impiegato per riscaldare un edificio, si può risparmiare fino al 40% in un anno, grazie a una buona coibentazione (realizzata da muri, tetto e finestre) con evidenti vantaggi anche per l’ambiente. Per questo motivo, la sostituzione degli infissi rientra nelle spese di riqualificazione energetica degli immobili per cui sono previste detrazioni fiscali al 65%. L’acquisto di nuovi infissi rappresenta quindi una scelta di grande valore. Il mercato offre una vasta gamma di modelli con design e prezzi diversi, ma prima di pensare al modello, occorre riflettere sul tipo di materiale che meglio si adatta alle esigenze della nostra casa, non solo per quanto riguarda l’arredamento ma anche in relazione alle condizioni climatiche esterne. Ogni materiale comporta vantaggi e svantaggi. Per capire le principali differenze e orientarsi nella scelta, bisogna considerare alcuni aspetti principali riassunti nella tabella qui sotto: -alluminio Vantaggi Durata Resistenza meccanica Versatilità Svantaggi Elevata conducibilità termica intrinseca del materiale Costo al metro quadro Il prezzo medio per un infisso base si aggira intorno ai 180€ al metro quadrato Per lavorazioni ulteriori come aperture differenti, tagli termici, ferramenta di sicurezza, il costo può salire a 250-300€ al metroquadrato -legno Vantaggi Isolamento termico Isolamento acustico Valore estetico Svantaggi Costo elevato Costo al metro quadro Prezzi estremamente variabili in base all’essenza e al tipo di lavorazione effettuata Mediamente il costo raggiunge i 300€ al metroquadrato -pvc Vantaggi Isolamento termico Durata Valore estetico Economicità Svantaggi Scolorisce con il tempo se eccessivamente esposto alla luce solare Costo al metro quadro Il prezzo medio è 250€ comprensivo di spese di installazione Soluzioni ibride In condizioni climatiche più estreme, dove si susseguono escursioni termiche o in presenza di salsedine nell’aria, gli infissi costruiti con un solo materiale si usurano più velocemente. Ecco perché, per prolungare la durata senza rinunciare all’estetica, albertini ha realizzato wis’a la, un sistema ibrido di infissi in legno e alluminio. In questo modo, è possibile combinare il valore estetico del legno, visibile dall’interno, con un rivestimento di alluminio esterno per avere la massima resistenza agli agenti atmosferici. L’ibrido legno-alluminio è personalizzabile sia nelle forme che nei colori. Gli infissi wis’a la possono essere infatti prodotti in tutte le dimensioni, con diverse soluzioni d’apertura per coprire qualsiasi vano murario. Inoltre si possono integrare con sistema anta-ribalta, avvolgibili, persiane e vari modelli di scuri. Per quanto riguarda i materiali, sono disponibili molti tipi legni adattabili a qualsiasi soluzione progettuale. La tecnologia ad angoli arrotondati garantisce infine una continuità di forma estetica e una elevata praticità per la manutenzione. Scorrevoli ad elevato isolamento termico Infine, una soluzione alternativa alle classiche finestre ad ante, in grado di armonizzarsi in modo efficace con un design più moderno, sono gli infissi scorrevoli. Di grande impatto visivo, aumentano la luminosità degli ambienti grazie a profili ridotti e ampie vetrature. Lo scorrevole minimale aliante di domal con il sistema ad “anta a scomparsa” incrementa la superficie vetrata rispetto ai sistemi a scorrimento tradizionali: la superficie del telaio appena visibile è di soli 68 e 77 mm, mentre il nodo centrale conta meno di 38 mm. Notevoli anche le prestazioni termiche: uw = 1,32 w/m2k e vetro ug = 0,9 w/m2k, oltre che acustiche, rw = 40 db. Lo scorrevole minimale domal di aliante inoltre non trascura la sicurezza: con una classe di resistenza antieffrazione rc3 rispetta la normativa europea en 162-30.

Minipiscine e vasche idromassaggio da esterno - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Minipiscine e vasche idromassaggio da esterno
Minipiscine o vasche idromassaggio per esterni sono una valida alternativa alla piscina. Più facili da installare, previo consiglio e supervisione di un professionista, hanno bisogno di meno spazio e, se correttamente manutenute, durano nel tempo. Avere una propria piscina a casa è un sogno di molti, ma riuscire a realizzarla a volte è impossibile per vari motivi: spazi limitati in giardino o sulla terrazza, inadeguatezza di pertinenze esterne oppure impossibilità tecnica. L’alternativa è consolarsi con minipiscine oppure con vasche idromassaggio da esterno, più facilmente collocabili all’aperto. Le componenti principali di una vasca idromassaggio da esterno da tenere in considerazione al momento dell’acquisto sono: la struttura interna, il rivestimento esterno, l’elettronica, le sedute, l’idromassaggio, il sistema di pulizia e filtrazione dell’acqua, oltre agli accessori per il benessere. Dalle forme morbide e avvolgenti, le minipiscine hanno rivestimenti resistenti agli agenti atmosferici e isolate termicamente. Prima di pensare al modello più adatto, però, è opportuno fare eseguire una verifica strutturale da un professionista rispetto al punto dove si vogliono posizionare le minipiscine: ogni superficie, orizzontale o verticale che sia, ha una cosiddetta “portata massima” e l’installazione di un carico che superi questa portata può portare a cedimenti e quindi a danni a cose e, peggio, persone. Se, anziché di un terrazzo, si ha un piccolo giardino, l’installazione di una piccola vasca con idromassaggio diviene più semplice, anche se bisogna tenere comunque conto delle specifiche caratteristiche della piscina che si andrà a installare. La forma e le dimensioni delle minipiscine e delle vasche idromassaggio da esterno sono legate al luogo dove verranno collocate: vanno poste lontano dagli alberi perché le foglie cadute non arrivino all’acqua e in modo da ricevere i raggi del sole. Sarebbe utile collocarle abbastanza vicino alla casa per utilizzare gli impianti esistenti; basta una canna dell’acqua flessibile per riempire le minipiscine e le vasche, così da evitare di dover predisporre delle tubazioni fisse. E’ bene affidare l’impiantistica a professionisti per avere risultati a regola d’arte e che rispettino le norme sulla sicurezza. In genere, le vasche idromassaggio da esterno vanno appoggiate su una base di calcestruzzo: in questo modo si ha un supporto per il peso. La realizzazione di minipiscine e vasche non interrate è più economica e semplice, in quanto è sufficiente imbullonare ai telai di supporto i pannelli di rivestimento esterno. Se si opta per una soluzione a incasso, invece, occorre mettere a punto alcuni accorgimenti, come avere uno spazio calpestabile di un metro intorno alla vasca: in questo modo è possibile rimuovere senza problemi i pannelli per interventi di manutenzione. Tipologie minipiscine: -piscine gonfiabili Caratteristiche Queste piscine fuori terra vanno semplicemente poggiate sul terreno perchè svolgano la loro funzione altrettanto efficacemente di un modello interrato. Si tratta di una tipologia comoda e pratica, dai prezzi convenienti e dotata di un sistema di filtraggio dell’acqua. Bisogna prestare più attenzione alla manutenzione perché tagli e buchi possono comprometterne la tenuta. I prodotti appositi per riparare il danno sono efficaci ma non hanno un buon impatto estetico; al tempo stesso la riparazione non è fattibile se il taglio è esteso. Dimensioni Le dimensioni e le forme di questa tipologia sono molto varie: in genere sono tonde o rettangolari. Il diametro delle minipiscine circolari va da 1 a 4 metri circa; i modelli rettangolari possono essere lunghi al massimo 3 metri sul lato lungo e 1,5-2 metri su quello corto. Prezzi Le minipiscine gonfiabili hanno prezzi molto ridotti: i modelli circolari sono più costosi, tuttavia non superano i 70 euro. Gli esemplari rettangolari, invece, vanno dai 50 ai 80 euro. In più si deve calcolare il costo dei sistemi di filtraggio. -piscine fuori terra Caratteristiche Le piscine fuori terra sono più solide, robuste e resistenti rispetto a quelle gonfiabili. L’installazione è sempre sempre removibile e in genere si opta per i modelli rigidi. Si ha un’ampia possibilità di scelta, tuttavia è necessario avere un sistema di filtraggio a pompe adeguato per igienizzare l’acqua. Gli elementi hanno un’altezza maggiore di quelli gonfiabili. Dimensioni Le dimensioni dono molto variabili e in genere maggiori rispetto ai modelli gonfiabili: si può arrivare fino a 3×5 metri per le piscine rettangolari, Prezzi Le minipiscine fuori terra rigide hanno un costo maggiore: si parte dai 500 euro per arrivare ai 1000 euro. Esistono anche modelli economici dalla struttura esterna in lamiera, a cui viene abbinato un liner impermeabile interno. -piscine seminterrate Caratteristiche Le minipiscine parzialmente interrante sono soluzioni originali e decisamente solide. Non è necessario richiedere un permesso al comune per installarle in quanto si tratta di strutture rimuovibili facilmente e non fisse. Si consiglia comunque di rivolgersi rivolgersi all’ufficio tecnico comunale per avere maggiori informazioni, dato che alcuni enti possono prevedere la presentazione della scia per via dei muretti di contenimento per la piscina che modificano le pertinenze dell’abitazione. Dimensioni Le misure delle piscine seminterrate coprono un’ampio range: in genere i modelli rettangolari hanno dimensioni 3×2 metri. Prezzi Soluzioni economiche consistono nell’acquisto di un kit comprendente tutto il necessario per realizzare una piscina seminterrata di dimensioni contenute e della strumentazione per il filtraggio dell’acqua. Si trovano in commercio vari modelli in materiali diversi: ad esempio un esemplare tondo con il diametro di circa 450 cm, il filtro per pulire l’acqua e la struttura il lamiera costa sui 1000 euro. Inoltre bisogna aggiungere le spese per la movimentazione della terra e per una pedana oppure un’altra struttura che aumenti il comfort e l’estetica finale.

Isolamento e comfort abitativo - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Isolamento e comfort abitativo
Come proteggersi dal caldo estivo e dal freddo invernale? Come evitare spifferi e dispersioni di calore? Un buon isolamento della vostra casa può essere un alleato importante per il raggiungimento del comfort termico. Vediamo quali sono i materiali e le tecniche di posa per ottenere un risultato ottimale. Come proteggersi dal caldo estivo e dal freddo invernale? Come evitare spifferi e dispersioni di calore? Un buon isolamento della vostra casa può essere un alleato importante per il raggiungimento del comfort termico. Vediamo quali sono i materiali e le tecniche di posa per ottenere un risultato ottimale. Quali materiali impiegare? In commercio sono disponibili numerosi materiali isolanti caratterizzati da diverse caratteristiche di isolamento termico, densità, peso e resistenza al passaggio del vapore. Vediamo, in sintesi, di che cosa stiamo parlando. I più usati sono la lana di roccia, il sughero, il poliuretano, la fibra di vetro, il polistirene espanso e la fibra di legno. Qualunque sia il materiale utilizzato, bisogna valutarne la conducibilità termica, una grandezza fisica che ne determina il potere isolante. L’unità di misura è w/mk e si deve tenere a mente, per effettuare un confronto tra i vari materiali isolanti, che una bassa conducibilità termica corrisponde a un elevato potere isolante. Quanto costa isolare una parete? I costi per l’isolamento di una parete variano molto in funzione della tipologia del materiale e dello spessore scelto. • pannelli in lana di roccia: da 3 a 8 €/m, secondo lo spessore (4 – 10 cm); • pannelli in lana di vetro: da 5 a 11 €/m, secondo lo spessore (4 – 10 cm); • pannelli in fibra di legno: da 12 a 28 €/m2, secondo lo spessore (4 – 10 cm); • pannelli in sughero: da 15 a 60 €/m, secondo lo spessore (4 – 10 cm); • pannelli in polistirene espanso: da 2 ai 9 €/m, secondo lo spessore (4 – 10 cm); • pannelli in poliuretano: da 7 a 25 €/m, secondo lo spessore (4 – 10 cm). Tipologie di isolanti: -isolanti sintetici Caratteristiche Gli isolanti sintetici vengono chiamati così perchè sono sintetizzati a partire dal processo di lavorazione del petrolio. I più comuni sono l’eps (polistirene espanso sinterizzato), la fibra di poliestere, il polietilene espanso, il polistirene estruso, varie tipologie di schiume e il poliuretano espanso. Hanno un buon rapporto qualità/prezzo e sono economici. La posa in opera può avvenire anche con il fai da te perchè molto semplice. La vita utile del materiale parte dai 30 anni per arrivare fino ai 50, tuttavia con il passare del tempo le prestazioni diminuiscono, sia per l’usura che per l’eventuale azione degli agenti esterni o ambientali. Applicazioni Sono ideali per realizzare facciate ventilate, l’isolamento a cappotto e per eliminare i ponti termici. Inoltre tra le varie applicazioni c’è anche l’isolamento di coperture e solai. I migliori risultati quando si ha a che fare con intercapedini si ottengono con gli schiumati e il poliuretano espanso; invece si utilizzano pannelli degli stessi materiali per rivestire le pareti e per isolare i solai. Vantaggi – ottimo isolamento termico; – basso costo; – resistenti all’acqua e umidità; – facilità di posa in opera Cosa tenere a mente Bisogna sottoporli a trattamenti adeguati per evitare che siano pericolosi in caso d’incendio. Nel caso dei materiali isolanti sintetici espansi è possibile che dopo la posa vengano rilasciate sostanze potenzialmente dannose nell’ambiente: di conseguenza dopo l’applicazione i locali vanno ventilati a lungo. -isolanti vegetali Caratteristiche Gli isolanti vegetali hanno un’origine naturale e sono prodotti a partire da materie prime rinnovabili; inoltre la lavorazione e l’installazione non sono dannose per l’uomo e per l’ambiente. Al tempo stesso sono biodegradabili e riciclabili. Tra gli isolanti naturali più diffusi ci sono la fibra di legno, la fibra di lino, la fibra di legno mineralizzato, il sughero, la fibra di canapa e la fibra di cellulosa. Garantiscono anche un buon isolamento acustico. Applicazioni Servono per realizzare cappotti esterni ventilati, controsoffitti, pareti divisorie interne, coperture ventilate, solai, coperture inclinate e sottopavimenti, soprattutto quando si ha a che fare con strutture in muratura oppure in legno. Visto che sono atossici sono indicati per la realizzazione di cappotti interni. I costi sono variabili: il sughero è l’isolante naturale più costoso, ma consente un isolamento termoacustico ottimale. Invece le fibre di iuta e cocco e iuta sono più economiche, ma devono essere utilizzate in combinazione con altri elementi per garantire un isolamento efficace. Vantaggi – buon isolamento termico; – traspiranti; – buon sfasamento termico – non risentono dell’umidità; – buon isolamento acustico; – riciclabili e biodegradabili; – generalmente durevoli; – buon sfasamento termico; – atossici Cosa tenere a mente Il costo degli isolanti naturali è maggiore rispetto a quelli sintetici, quindi prima di sceglierli è neecssario valutare attentamente i pro e i contro. Inoltre alcuni di essi non si posano facilmente: ad esempio la fibra di cellulosa si applica con un sistema a insufflaggio. -isolanti minerali Caratteristiche Gli isolanti minerali sono di origine naturale e quindi è possibile riciclarli. Sono chiamati in questo modo perchè si ricavano dalle rocce e sono molto diffusi in edilizia perchè garantiscono alte prestazioni anche con elevati livelli di umidità, perchè non è combustibile e resiste bene alle muffe. Tra gli gli isolanti minerali si ricordano la lana di roccia, la lana di vetro, la perlite espansa, l’argilla espansa, i feltri e la vermiculite espansa. Applicazioni Si usano per realizzare facciate ventilate, cappotti esterni, controsoffitti, coperture ventilate, solai, sottopavimenti e pareti divisorie. I feltri possono essere adottati in qualunque ambiente ad eccezione che nelle intercapedini, dove sono maggiormente indicate la perlite, l’argilla espansa o la vermiculite. Vantaggi – buon isolamento termico; – durevoli; – riciclabili e biodegradabili; – traspiranti; – resistenti a umidità e muffe Cosa tenere a mente Nella maggior parte dei casi gli isolanti minerali sono di origine vulcanica e quindi hanno valori di radioattività naturale bassi. Alcuni sono più costosi dei materiali sintetici o devono essere sottoposti a trattamenti specifici per resistere all’umidità.

Porta blindata: unire bellezza e sicurezza - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Porta blindata unire bellezza e sicurezza
La porta blindata: bella e funzionale, ma anche sicura contro i tentativi di intrusione, isolata contro il rumore e la dispersione di calore. La normativa ci viene in aiuto spiegandoci le caratteristiche prestazionali necessarie, ma come orientarsi? Una piccola guida sui modelli più recenti per aiutarvi nella scelta. Gli ingressi di casa sono un “biglietto da visita”: la scelta della porta blindata sta diventando sempre più difficile, non solo per i tanti modelli disponibili, ma anche per saper valutare bene la qualità e la sicurezza che le porte offrono in rapporto al costo. Quali sono allora gli elementi da considerare per scegliere la porta blindata migliore per la propria casa? Resistente all’effrazione, una porta blindata deve avere un aspetto estetico curato e alte prestazioni sia per il risparmio energetico che l’isolamento dal rumore. La scelta va fatta attentamente e bisogna considerare quali sono le caratteristiche prestazionali, come la trasmittanza termica, la resistenza all’effrazione, l’isolamento acustico e la certificazione ce. La porta blindata è un elemento di difesa passiva e la resistenza all’effrazione è definita in base alla classe: vanno dalla 2 alla 5 e aumenta in base alla resistenza. La classe 3 è indicata per case a rischio medio, mentre la classe 4 consente una protezione più elevata. Portoncini blindati per case singole Il modello planar, con cerniere a scomparsa a tenuta termica di ultima generazione, fa parte della linea di portoncini blindati proposti per la protezione delle case singole. Questa soluzione prevede sistemi di bloccaggio esclusivi con rostro intero sul lato cerniere che si incastra al telaio e serratura comandata da un cilindro di alta sicurezza oppure motorizzata, azionabile mediante chiave elettronica, lettore di impronta, tastiera numerica o da remoto con il proprio smartphone. Molto apprezzata è la perfetta complanarità sul lato interno tra anta e cornici. Il rivestimento, sia esterno che interno, è assolutamente personalizzabile secondo esigenze estetiche o architettoniche. Www.3mtecnofer.com Per posa a filo muro Wall ei2-60 è la nuova porta blindata di alias: si posa a filo muro e unisce la sicurezza all’effrazione, la resistenza al fuoco, il design all’avanguardia e la facilità di montaggio. Inoltre garantisce una buona capacità di isolamento termico (1 w/m2k) e abbattimento acustico (40 db). Moltissime le varianti possibili tra cui: laccatura lucida/opaca, grezzo da intonacare in mimesi con le pareti, laminati trachè, rovere sbiancato, wengé, grigio ecc. Www.aliasblindate.com Quando la porta diventa un quadro La porta venice fa parte della nuova gamma di porte blindate gardesa: è presente nella versione stampata e pantografata, così da trasformare il serramento in un “quadro. Il risultato valorizza l’ambiente in maniera artistica. Tra i vari motivi decorativi è molto apprezzata spyral, il cui design è fatto di piccoli elementi geometrici che compongono una spirale grazie a un gioco di chiaro-scuri. Disponibile in classe antieffrazione 3 o 4, potere fonoisolante da 41 a 46 db e trasmittanza termica da 1,2 a 0,92 w/m2k. Classi di sicurezza: -classe 1 Caratteristiche e applicazioni Resiste a uno scassinatore che per aprirla o divellerla usa solo la forza fisica. Si può usare come porta caposcala in situazioni di rischio normale oppure come elemento di chiusura per magazzini che contengono merce di scarso valore. Prezzi Si tratta di soluzioni veramente economiche. -classe 2 Caratteristiche e applicazioni Una porta di classe 2 resiste a uno scassinatore occasionale che impiega per forzarla attrezzi semplici (tenaglie, cacciaviti, etc). Si consiglia per gli uffici, gli appartamenti in condomini che non contengono oggetti di valore, come porta caposcala in situazioni di rischio considerevole e negli edifici industriali. Prezzi I prezzi sono molto variabili e vanno dai 350 ai 500 euro. -classe 3 Caratteristiche e applicazioni Una porta di classe 3 resiste a uno scassinatore che usa un piede di porco e dei cacciaviti per forzarla. Risulta ideale come porta caposcala in situazioni di rischio considerevole e per chiudere edifici industriali e uffici. Viene usata normalmente nelle abitazioni e nelle villette signorili Prezzi I prezzi di una buona porta di classe 3 si attestano sui 1.000 uro, iva e montaggio esclusi. -classe 4 Caratteristiche e applicazioni Una porta di claase 4 resiste a uno scassinatore esperto, che utilizza come strumenti da scasso seghe, scalpelli, martelli, trapani a batteria e accette. Per questo motivo è adatta anche per essere installata negli uffici di banche, ospedali, orologerie, laboratori industriali e impianti e nelle villette signorili che contengono oggetti di grande valore. Prezzi Le spese si aggirano sui 1.300 euro, a cui vanno sommate l’iva e il montaggio della porta. -classe 5 Caratteristiche e applicazioni Una porta di classe 5 resiste a uno scassinatore esperto, che utilizza per forzarla anche attrezzi elettrici (seghe, trapani, mole, etc). Se ne consiglia l’installazione in banche, ambienti militari, gioiellerie, attività commerciali che trattano oggetti di valore e ambasciate. Prezzi I prezzi partono da circa 2.600 euro. -classe 6 Caratteristiche e applicazioni Una porta di classe 6 resiste a un cosiddetto scassinatore elettrico, cioè che impiega strumenti da scasso avanzati e ad alta potenza; è adatta a proteggere banche, impianti nucleari, ambasciate e ambienti militari. Prezzi I costi partono da almeno 4.000 euro.

Bagno moderno: dettagli per soluzioni innovative - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Bagno moderno dettagli per soluzioni innovative
Con l’applicazione di soluzioni tecnologiche adeguate, il bagno si trasforma in un locale innovativo e moderno, dove le forme dei prodotti si uniscono alla tecnologia dando vita a una nuova generazione di dispositivi dedicati all’uso responsabile e intelligente dell’acqua e dell’energia. È ormai abitudine per le aziende orientare la produzione su quello che è un tema caldo e particolarmente caro a designer e progettisti specializzati nell’ambiente bagno: il risparmio dell’acqua, dell’energia e dei costi, sviluppando attraverso tecnologie più sostenibili, che possano funzionare ovunque nel mondo, anche dove c’è poca acqua. Sono wc, rubinetterie e sistemi di scarico caratterizzati da forme contemporanee, fluide o minimal, che presentano sempre numerose funzioni intelligenti per offrire più risparmio, pensati anche per essere applicati in interventi di ristrutturazione. Tra i nuovi dispositivi per il bagno ci sono i miscelatori dotati di cartuccia e limitatori di temperatura, cassette di risciacquo a scarico regolato con nuovi comandi a sfioramento, sanitari dalle linee contemporanee che montano sistemi per ottimizzare con un flusso minimo d’acqua la pulizia delle superfici. Placca di comando a sfioramento Il comando di risciacquo diventa intuitivo con sigma70 di geberit adotta una placca di comando a sfioramento veramente innovativa, in acciaio inox oppure in vetro temperato. Si tratta di una placca separata in due sezioni da una linea: in questo modo si ha uno scarico ‘maggiore’ e uno ‘ridotto’. Basta un leggero tocco per azionarli. Priva di leve e pulsanti, la placca sporge di pochi millimetri dalla parete del bagno, semplificando le operazioni di pulizia e migliorando l’igiene dell’ambiente. Il consumo del risciacquo grande è di 9 o 6 litri, mentre quello piccolo si aggira sui 4 o 3 litri: la scelta viene fatta durante l’installazione. Www.geberit.it – www.geberit-aquaclean.it Miscelatore con schermo touch Il miscelatore monocomando elettronico da lavabo nomos go è un prodotto dalle linee incisive a firma di fima carlo frattini. In versione da appoggio, si completa di uno schermo touch molto tecnologico, che regola le varie funzioni acqua. Se invece si opta per finitura cromo, l’elemento è dotato di rompigetto che consente di ridurre la portata. Www.fimacf.com Soluzioni diverse per il bagno Tre diverse soluzioni: l’armonia delle forme, la bellezza e il design incontrano l’innovazione per le linee di arredobagno le fiabe di hatria. Predisposti per il risparmio idrico, con uno scarico utile di 4,5 lt d’acqua, risultano essere anche una soluzione ottimale per ristrutturazioni. Alla collezione bagno sono infatti applicabili tre sistemi che consentono facilità di installazione, migliore pulizia e ispezionabilità. Vaso traslato è un apparato razionale che permette di utilizzare gli scarichi presistenti senza dover effettuare alcun lavoro sull’impianto a terra. Invece il sistema pure rim, dotato di risciacquo con bordo a vista, permette di pulire il vaso usando una piccola quantità d’acqua, perché si evita la formazione di batteri e di zone di deposito sporco. Infine il sistema pure fix consente di fissare vasi e bidet terra filo muro: in questo modo il bagno risulta esteticamente perfetto e il risultato finale è privo di fissaggio visibile. Soluzioni: -vasca da bagno Asimmetrie Le vasche doccia combinate hanno una forma rotondeggiante e asimmetrica, che dà eleganza e modernità all’ambiente. La zona doccia viene schermata adottando una parete in vetro trasparente, così da proteggere il bagno da schizzi d’acqua e garantire la privacy necessaria. Dimensioni ridotte Nel caso di dimensioni veramente ridotte è possibile adottare modelli rotondi: si possono collocare in qualsiasi ambiente in modo facile e semplice. Inoltre sono molto belli e uniscono perfettamente stile e funzionalità. Bagno lungo e stretto Le vasche da bagno free standing sono perfette in un bagno lungo e stretto. Consentono di sfruttare al meglio lo spazio, assecondando l’andamento del bagno e danno all’ambiente personalità e un tocco di stile. Si consigliano i modelli con piedini curvati perché consentono di valorizzare con eleganza un bagno in qualunque stile d’arredo. Piccola nicchia Una vasca da bagno a incasso può essere installata lungo la parete di fondo, così da ricavare una nicchia per la zona doccia e sfruttare l’intera superficie in orizzontale. -rivestimenti Asimmetrie Per diffondere meglio la luce, attutire le asimmetrie e aumentare visivamente lo spazio sono ideali rivestimneti dalla texture ruvida o riflettente. Dimensioni ridotte Nelle stanze piccole sono da preferire colori chiari per rendere v’ambiente più luminoso e arioso: i risultati migliori si ottengono con il bianco e i colori pastello. Si può anche puntare sulle texture. Bagno lungo e stretto Invece di cambiare le caratteristiche dello spazio allungato e stretto è bene valorizzarle. Per marcare l’andamento del bagno nel senso della lunghezza e renderlo più elegante si creano delle linee giocando con i rivestimenti. Per alleggerire lo spazio si consiglia di adottare una lunga striscia di piastrelle diversificate lungo tutto il senso longitudinale della parete. Sono preferibili piastrelle decorative che risaltino sul fondo neutro. Piccola nicchia Ottime soluzioni sono i rivestimenti a mosaici, da adottare anche per diversificare l’area doccia dal resto del bagno

Nuovo look cucina - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Nuovo look cucina
Per cambiare il look cucina o semplicemente per rendere questo ambiente più funzionale non sono necessari grandi investimenti. Già sostituendo i piani di lavoro o le ante il refresh è assicurato. E con gli accessori il quadro si completa. Tra prestazioni eccellenti e finiture inedite, tra texture ricercate e tecnologie evolute in grado di trasformare il look cucina e di qualsiasi materiale (dai più tradizionali e naturali alle superfici più innovative), si possono scegliere molte soluzioni di grande impatto estetico e funzionali. Ad esempio si possono adottare prodotti dall’estetica sofisticata e dalle caratteristiche tecniche di alto livello, mentre i piani lavoro e le ante reinventano il look cucina, applicano le nanotecnologie nella realizzazione dei materiali: in questo modo si assicura la resistenza e l’igienicità alle superfici. Altre soluzioni si basano sulle nuove laccature effetto vetro, sempre più brillanti, oppure sulla ricerca sulle essenze inedite e sui nuovi colori delle solid surfaces, che permettono superfici di dimensioni e spessori personalizzati ,per piani cucina che si sviluppano senza soluzione di continuità. Si conclude con gli accessori, sempre più spesso il vero plus del sistema cucina. Molto apprezzati sono i meccanismi evoluti e perfetti, i sistemi di regolazione intelligente, e i dettagli che scompaiono nel mobile oppure che, al contrario, vengono valorizzati all’interno del contesto. Il nuovo look cucina prevede anche la ripartizione intelligente dell’interno di cassetti e contenitori, così da gestire in modo migliore ogni spazio disponibile ed essere piccoli ma fondamentali aiutanti per svolgere le funzioni quotidiane. Materiali, finiture e accessori sono i protagonisti di questo ambiente, dettagli che fanno la differenza e che riportano la cucina al centro della casa. Il nuovo look cucina deve tener conto di quello precedente e della tipologia a cui appartiene il modello. Vediamo quali sono le più diffuse: -cucina componibile Caratteristiche Creata nel 1926 dall’architetto margarete schütte-lihotzky (cucina di francoforte), si tratta della tipologia di cucina più diffusa. Si basa sul sistema di modulazione, così da avere infinite possibilità compositive senza problemi. Pro e contro La cucina componibile adatta a ogni spazio disponibile, tuttavia a volte, per rifinire l’opera, è necessario inserireuno o più moduli su misura. -cucina in muratura Caratteristiche La cucina in muratura è diffusa soprattutto negli ambienti rurali e nel sud d’italia. Può integrare elementi architettonici come ripiani, nicchie e grandi cappe. Per lo più è usata in case in stile rustico o country, ma è possibile declinare questa soluzione anche in stile moderno con questa tipologia. In questo caso le ante, i muretti, i piani di lavoro e tutte le altre componenti hanno linee rigorose ed essenziali, mentre i rivestimenti sono monocromatici; in alternativa si possono usare smalti e pitture a base di resine. Pro e contro Questa tipologia di cucina è in genere estesa, quindi è possibile installarla quando si ha a disposizione uno spazio abbastanza grande. Lo svantaggio principale è la complessa realizzazione: non sono flessibili ed economiche. -cucina in muratura prefabbricata Caratteristiche Le cucine in muratura prefabbricata sono la versione più pratica ed economica della tipologia in muratura: vengono realizzate dal punto di vista costruttivo come una cucina componibile, quindi sono più economiche e meno ingombranti. Pro e contro Le cucine prefabbricate in muratura si possono smontare e spostare come quelle componibili. In questo modo non si perde la cucina se si deve cambiare casa ed è possibile spostare, modificare e adattare la soluzione alle eventuali nuove esigenze. Bisogna sempre avere uno spazio abbastanza grande per realizzare una cucina in muratura prefabbricata perché ha proporzioni estese. -cucina monoblocco Caratteristiche Si tratta du cucine compatte, a vista oppure a scomparsa: in questo modo si hanno tutte le normali funzioni di una cucina in uno spazio risotto. Spesso la composizione si basa su un unico mobile dove sono riuniti gli elementi indispensabili per cucinare, lavare i piatti e le stoviglie e conservare gli alimenti. Pro e contro Sono le soluzioni ideali per monolocali e spazi risotti perché consentono di sfruttare ogni centimetro a disposizione. Le soluzioni proposte sono preconfigurate, quindi non si modulano a piacere. Nanotecnologie in cucina Un innovativo materiale nanotecnologico e super opaco dalle grandi performance tecnologiche per un nuovo look cucina è fenix ntm, che associa estetica ad elevate prestazioni come la bassa riflessione della luce, la morbidezza al tatto, l’anti impronta digitale, la resistenza ai solventi e la riparabilità termica dei graffi. Perfetto per l’utilizzo in cucina perché assicura idoneità a contatto con il cibo, igienicità, idrorepellenza, antibattericità e resistenza a graffi e all’usura. Due lampade in una Un nuovo sistema di illuminazione integrato in mobili e contenitori per cucina o living consiste in una lampada che permette la scelta tra la luce neutra di default (4000k) oppure una luce calda (2700k). Perfetta soluzione per illuminare un piano cucina, permette in soli 5 secondi, grazie all’interruttore infrared, di cambiare temperatura di colore. Il sistema è disponibile sui prodotti della serie linear e spot di l&s. Soluzione d’angolo I prodotti lemi sono molto versatili e funzionali, ideali per basi e colonne angolo grazie alla struttura estraibile. Il meccanismo può essere montato in tutte le basi in linea in qualsiasi momento, anche in strutture già esistenti in modo da avere un nuovo look cucina, e i tempi di installazione sono brevissimi.

Cucine che si ampliano verso il soggiorno - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Cucine che si ampliano verso il soggiorno
Cambia e si trasforma, si amplia verso il soggiorno, diventa parte del living: parliamo della cucina, per noi italiani l’ambiente più vissuto e amato della casa, spazio dove intrattenersi con la famiglia e socializzare, oltre che cucinare e consumare i cibi. Il dato emergente è, quindi, che la cucina torna ad avere un ruolo di primo piano nell’habitat domestico. Del resto la cucina è stata vissuta come “focolare” fino agli anni ’60, quando poi, a causa della sostanziale modifica degli stili vita e della contrazione spazi abitativi nelle grandi città, si è progressivamente ridotta fino ad essere “segregata” in un angolo a ridosso del soggiorno. Ed è proprio a partire dalla compressione dell’area giorno che la cucina è stata man mano completamente ridefinita per diventare, oggi, parte integrante – se non dominante – del living. In quest’ottica le aziende più “illuminate” offrono, e al contempo suggeriscono, soluzioni pensate per riunire in un unico ambiente sia i commensali che chi si dedica alla preparazione. E per quanto riguarda lo stile, quali sono le nuove esigenze? Quando si decide di rinnovare la cucina si sceglie uno stile d’arredo ben preciso: nel 33% dei casi si opta per un ambiente moderno, mentre lo stile contemporaneo è preferito dal 24% . Solo il 2% decide di adottare una cucina classica. Per questo motivo le case produttrici offrono un range di soluzioni ampissimo, che va dall’area di gusto minimal fino al vintage. Cucina vintage Nostalgiche ma colorate, di gusto retrò ma costruite con tecnologie, componenti ed elettrodomestici di ultima generazione: sono le cucine in stile vintage, trend che “scava” nel passato per riproporre gli elementi caratteristici degli arredi anni ’50, ’60 e ’70. La mini-rassegna si apre con ginevra young vintage, di berloni, pensata per modernisti alla ricerca di un prodotto ricercato e sobrio, dai colori soft. Fjord, di doimo cucine, adotta al contempo materiali innovativi – come i laminati textile touch, e il look tipico delle cucine su piedini degli anni ’60 e ’70, mentre st. Louis, di marchi cucine preferisce i colori tenui e le forme smussate anni ’50. Industrial style Si ispira al mood dei loft ricavati nei vecchi spazi industriali lo stile industrial, che si caratterizzano per la polifunzionalità e il recupero di superfici, di atmosfere, di funzioni. Legni consumati, acciaio grezzo, vetri retinati e lamiere arrugginite sono i principali materiali di riferimento, che danno vita a una cucina di forte personalità e dal look decisamente “vissuto”. Tra i modelli leader di questa tendenza, ci sono la diesel social kichen di scavolini, concepita secondo l’eleganza “used” del noto brand di abbigliamento diesel. New minimal Qualche anno fa il minimal era la tendenza d’arredo più in voga, per cui forme e colori si minimizzavano all’estremo realizzando ambienti neutri e austeri. Oggi questo trend si è stemperato in soluzioni più “morbide”. Un “new minimal” quindi, che impiega superfici di forte impatto cromatico. Come il pvd, utilizzato da arclinea, una sorta di lega di acciaio e titanio dall’aspetto “caldo”, o come la finitura metals per boffi, che restituisce l’effetto luccicante del rame.

Sottoscala, come trasformarlo in uno spazio attrezzato - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Sottoscala come trasformarlo in uno spazio attrezzato
Utilizzare il sottoscala è un’ottima soluzione per recuperare spazio prezioso nella vostra casa. Variamente organizzato, può servire da non banale ripostiglio, dove mettere scarpe, giacche e cappotti per esempio, o qualsiasi altra cosa non trovi una propria collocazione all’interno dell’appartamento. Organizzato con mensole e ripiani, può contenere qualsiasi oggetto o utensile; ordinato con contenitori adatti può fungere da archivio a pratiche voluminose, lasciato semplicemente libero ma chiuso, potrebbe perfino ospitare la tanto sognata asciugatrice. Una volta chiuso con ante complanari al muro il sottoscala diventa praticamente invisibile. Soluzioni su misura Per risolvere in modo efficiente numerose situazioni che si presentano in fase di costruzione e ristrutturazione di una casa si possono adottare soluzioni su misura a scomparsa. Grazie ai profili leggeri di alluminio e alla possibilità di personalizzare le chiusure le varie idee possono adattarsi a qualunque necessità e alla forma di ogni ambiente. Ad esempio le soluzioni per il sottoscala sono numerose e adatte a tutte le esigenze. Diversi possono essere i modi in cui realizzare un ripostiglio nel sottoscala. Le soluzioni più semplici non richiedono lavori di muratura: si può decidere di inserire nel sottoscala alcune scaffalature o semplici appendini, chiudere il tutto con una tenda, una porta a soffietto o, meglio, con ante complanari al muro sorrette da semplici tasselli. Viceversa, l’angolo sottoscala diventa parte dell’appartamento, organizzandolo con una libreria o con vetrine, nicchie protette o meno da vetri eventualmente illuminate per esporre oggetti d’arte o di design (o perché no, i lavoretti dei vostri figli) Dopo il rilievo dettagliato del vano sottoscala, si sceglie il profilo metallico più adatto. Generalmente, salvo situazioni in cui lo spazio fosse molto ampio, i profili sono di alluminio e hanno uno spessore di 100 x 30 mm . Il montaggio assume caratteristiche diverse secondo il tipo di supporto. Se si tratta di un sottoscala in muratura il profilo deve essere agganciato alla struttura con zanche metalliche da affogare nel mattone. Se invece il supporto è in cartongesso, il profilo viene semplicemente avvitato alla stessa struttura di supporto della lastra. Se il supporto è in muratura si procede applicando una rete da intonaco per la rasatura della parete. In caso di supporto in cartongesso si prosegue fissando le lastre e stuccando tutta la superficie. I profili metallici di supporto sono agganciati tra loro con squadrette metalliche che assicurano la resistenza meccanica anche in caso di angoli molto inclinati. I vani sottoscala possono essere completati con mensole e diventare vere e proprie armadiature. Nel sottoscala si possono anche realizzare nicchie su misura, protette o meno da una vetratura, eventualmente illuminate all’interno. Nelle nicchie il fianco forato permette una grande flessibilità e versatilità nel fissaggio delle mensole, che possono essere in mdf o in vetro. Soluzioni possibili: -armadio su misura Come procedere Si consiglia di realizzare un armadio su misura così da oter sfruttare tutto lo spazio e seguire l’inclinazione del sottoscala. In questo modo, l’aredo si integra perfettamente con le pareti. Vantaggi L’idea è sfruttare ogni centimetro disponibile mettendo in atto un progetto armonioso e che si fonda con il resto dell’arredo della casa. Si tratta della soluzione migliore soprattutto per le case più piccole. -zona benessere Come procedere Si può installare una vasca idromassaggio oppure ricavare una piccola sauna. Per prima cosa bisogna installare le tubazioni e mettere a punto i rivestimenti idonei. Questa soluzione richiede l’intervento di un idraulico e di un tecnico esporto per gli impianti. Per quanto riguarda l’arredamento si lascia corso libero alla propria creatività: panchine in legno, candele, portasciugamani e tutto quanto occorre per avere un angolo relax dall’atmosfera avvolgente. Vantaggi Si tratta di una tra le idee più moderne, di grande fascino e di design che riguardano il recupero del sottoscala. -libreria Come procedere Quando si inserisce una libreria nel sottoscala è possibile integrare il mobile con un angolo lettura, accostandovi un tavolino con alcune sedie. Lo spazio sottoscala può essere occupato da un numero variabile di mensole a vista oppure si possono installare piani da integrare con pannelli scorrevoli così sa avere vani aperti o chiusi a piacere. A seconda dello stile d’arredo della casa, si avrà una libreria classica, moderna oppure etnica. Si può acquistare uno dei tanti modelli di librerie per sottoscala in commercio oppure si punta a un arredo personalizzato Vantaggi Si tratta di un’idea molto utilizzata, in quanto unisce personalizzazione, funzionalità e design. -piano bar Come procedere Per arredare il sottoscala con un piano bar si può inserire un piano in legno o in marmo (l’importante è che la superficie si lavi facilmente). In più si applicano mensole per ospitare le bottiglie, anche se queste possono essere semplicemente destinate alla parte posteriore del piano. Infine si aggiungono degli sgabelli in plastica o legno. Vantaggi Si tratta di un’idea originale e molto pratica, ideale per chi è un appassionato di vini oppure organizza spesso delle feste con amici e parenti. Si può anche abbinare il piano bar a una zona cantina, così da conservare i vini nel modo migliore.

Cucina: come illuminare l’ambiente - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Cucina come illuminare lambiente
Cucina: come illuminare l’ambiente La luce ha un ruolo fondamentale nell’identificare lo spirito che contraddistingue la cucina: accoglienza e convivialità, unite alla funzionalità, sono le caratteristiche che la giusta illuminazione può trasformare in esperienze. Infatti la cucina è diventata il nuovo centro di intrattenimento all’interno della casa, un ambiente dove proprietari e ospiti interagiscono in maniera molto più rilassata e informale rispetto al passato. È quindi un luogo da rendere invitante come il resto dell’abitazione, anche sotto l’aspetto dell’illuminazione. Come valorizzarla quindi al meglio? In generale un buon progetto di illuminazione domestica si distingue per il giusto equilibrio tra tre ingredienti fondamentali: tono, intensità e ritmo sono i criteri chiave con cui scegliere, impostare e dosare l’illuminazione di una stanza. Ciò premesso, il primo aspetto da valutare è la luce naturale. Per illuminare efficacemente la cucina bisogna far interagire la luce artificiale con quella naturale: bisogna valutare la quantità di luce naturale disponibile e il modo in cui varia di tono e di intensità durante l’anno e nei vari momenti del giorno, il numero delle finestre. Inoltre si deve concepire l’illuminazione artificiale come un supporto di quella naturale, in modo da avere il maggior comfort visivo possibile. Secondo elemento da tenere presente è che un progetto d’illuminazione che si rispetti deve fornire alla cucina la giusta quantità di luce funzionale, di ambientazione e di accento, distinguendo le diverse aree funzionali su cui bisogna intervenire: la zona pranzo con il tavolo, quella dei piani di lavoro e, più generalmente, l’ambiente. Non esiste un corpo illuminante che da solo può svolgere tutte queste funzioni, ma è l’insieme delle diverse fonti di luce che contribuisce alla creazione di uno spazio funzionale e confortevole al tempo stesso. Nelle aree di lavoro della cucina l’illuminazione funzionale, nella giusta intensità e cromia, deve risultare efficace e uniforme su tutto il piano d’appoggio così da permettere di svolgere in sicurezza la preparazione dei cibi. La luce proveniente dal lampadario al centro del soffitto interferisce con la sagoma di chi si trova ai fornelli o al lavello – solitamente perimetrali – creando ombra sul piano di lavoro. È essenziale quindi predisporre fonti luminose schermate sotto i pensili, che non ingombrano e che emettono una luce localizzata e diretta proprio sul piano di lavoro: la soluzione migliore è rappresentata dagli apparecchi lineari a led. Si posizionano tra l’altezza della testa e quella del piano di lavoro queste sorgenti di luce, così da eliminare il problema delle ombre sul piano stesso, garantendo completa visibilità ed elevato comfort visivo. Per ottenere questo risultato bisogna evitare fastidiosi abbagliamenti dovuti alla finitura lucida, altamente riflettente, del top. I colori, la texture e i materiali hanno una notevole influenza sulla qualità della luce: ad esempio quelli scuri la assorbono, mentre quelli chiari la riflettono le finiture opache diffondono la luce mentre le superfici lucide la riflettono con il rischio di provocare abbagliamenti che possono essere evitati utilizzando apparecchi dotati di accessori antiabbagliamento (filtri a nido d’ape etc..). La luce deve essere progettata in base alla struttura e all’arredo della cucina: si opta quindi per la colorazione che valorizzi al meglio colori e materiali. L’illuminazione al led è la soluzione ottimale, in quanto consente anche un buon risparmio energetico: questi corpi illuminanti sono efficienti, flessibili e di dimensioni ridotte, tanto che si possono installare negli spazi più piccoli e fondersi nell’architettura. In più non producono calore, durano estremamente a lungo, si accendono istantaneamente e consentono di mettere in atto infiniti effetti cromatici. Soluzioni: -sospensione con faretti incassati Descrizione Una soluzione efficace consiste nell’applicare faretti incassati in sistemi in sospensione da collegare direttamente al soffitto. Così si hanno sistemi con molteplici punti luce senza grandi interventi Vantaggi Le possibilità che si possono mettere in atto sono molteplici: le numerose conformazioni si adattano perfettamente a soffitti di ogni materiale e tipologia. La soluzione si inserisce con eleganza nella cucina e illumina con efficacia l’ambiente. -lampadari Descrizione I lampadari sono soluzioni classiche per la cucina, ma possono essere adattati in chiave attuale. Sono sistemi che sintetizzano perfettamente le due esigenze funzionali principali: avere una luce diffusa e al tempo stesso direzionale. Vantaggi A seconda del design dell’impianto i lampadari possono generare una luce diffusa in tutto l’ambiente e diretta al tempo stesso su aree ben individuate, creando in base alle proprie esigenze isole di luce. In termini decorativi si ha un notevole valore aggiunto, in quanto si dà stile ed eleganza all’ambiente. -luci pendenti Descrizione Una soluzione decorativa e funzionale per illuminare la cucina si basa sui sistemi in sospensione dal soffitto, che illuminano con precisione le superfici desiderate. Vantaggi Sono ideali per le cucine con soffitti molto alti e dove lo spazio è organizzato in maniera aperta e ariosa. L’illuminazione si inserisce con leggerezza e non ingombra l’ambiente. -faretti a soffitto Descrizione I faretti a incasso possono essere applicati direttamente sul soffitto: si tratta di un sistema efficace perché permette di moltiplicare i punti luce, diffondendo la luce in maniera capillare e uniforme. Vantaggi I faretti sul soffitto generano fasci luminosi direzionali, orientabili a piacere: si uniscono così in un’unica soluzione i vantaggi di un’illuminazione specifica e di quella diffusa. Inoltre la luce raccorda tra loro spazi differenti rendendo l’ambiente fluido e organico. -luci per l’isola Descrizione L’illuminazione dell’isola deve essere al tempo stesso integrata con quella dell’ambiente e specifica. Sistemare i punti luci direttamente sull’isola consente di illuminare il piano, ma è bene adottare lampadari aperti che diffondano la luce intorno. Vantaggi In questo modo si riescono a collegare e ridefinire gli spazi della, dando loro nuove dimensioni e funzionalità.

Parquet moderni: raffinate personalizzazioni - Roma (RM)

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I continui mutamenti del gusto danno vita a nuove e rivoluzionarie forme di pavimenti e rivestimenti. Così pure il parquet continua a stupirci con una serie di progetti di nuova generazione che mettono in evidenza la bellezza semplice del legno naturale e il lato glamour delle finiture colorate, adottando essenze e sistemi produttivi sostenibili e certificati nonché tagli sempre più personalizzati. Molto spesso la collaborazione con architetti e designer di prestigio permette alle aziende desiderose di crescere ed evolversi di affermare i tratti tipici del loro nuovo stile made in italy, dando vita a collezioni molto originali, pose inedite e composizioni uniche che non vogliono rappresentare opere d’arte, ma superfici da calpestare assecondando la voglia di scaldare l’ambiente con lunga duratura e personalità. Il parquet, da sempre cuore pulsante degli interni, oggi trova la soluzione al nuovo modo di concepire la casa in collezioni adattabili ai diversi ambienti domestici. Le ultime tendenze vedono il ritorno dei decori classici, soprattutto la posa a spina e le bordature, in modo da ottenere ambienti preziosi e sofisticati. In realtà il parquet diventa un elemento di puro design: infatti i moduli componibili permettono di realizzare soluzioni quasi infinite e intercambiabili, in grado di dare vita a spazi personalizzati e che soddisfano tutte le esigenze in fatto d’arredo. Per chi non rinuncia al colore Per chi desidera il colore senza rinunciare al massello, premass color di ali parquets è il primo parquet in massello prefinito, sottoposto a un trattamento particolare a base di pigmenti a tutto spessore. Il legno conserva la colorazione anche dopo diverse levigature perché tinto in massa e la finitura utilizzata esalta le caratteristiche estetiche di superficie. Premass color consente di ricreare un effetto contemporaneo e naturale trasformando il parquet in un pavimento caldo e trendy insieme. Personalizzabile nella tonalità a piacere, è disponibile in formato listello, mezzo tassello e tassello. Misure premass: listello 70×430÷450×10 mm; tassello 70x70x10 mm; 1/2 tassello 70x35x10 mm. Www.aliparquets.com Nuove combinazioni di posa con grandi plance Grazie alle nuove grandi plance, il parquet formpark di bauwerk consente di ottenere originali e creative combinazioni di posa. Le nuove plance in rovere della linea formpark permettono un’installazione dove orientamento e formati sono alternabili, sia in parallelo che in perpendicolare. I listoni prefiniti a due strati sono disponibili in rovere naturale e olorato. Misure: 260x520x11 mm o 260x780x11 mm. Finiture: tutti gli elementi sono spazzolati a fondo, oliati al naturale e smussati sui quattro lati. Linee sinuose e di design Profilo stondato e forme sinuose per biscuit, la nuova linea di parquet di listone giordano. Nasce con l’intento di riscoprire la naturale vocazione decorativa del legno donando alla materia una forma più sinuosa e dal disegno ricercato, frutto dell’approfondita analisi dei sistemi di posatura tradizionale. Il listello è realizzato in essenza di rovere, con un profilo stondato che modifica il carattere lineare del modulo e gli conferisce una forte personalità da declinare in molte configurazioni: intarsio, cassero regolare, spina di pesce e mosaico. La sagoma fluida è resa ancora più decisa dalla bombatura a correre su tutta la superficie. La dimensione della doga dipende dalla tipologia di doga, in tutto 6 varianti per sei pose. Www.listonegiordano.com Il cuore della quercia toscana Il parquet cristiani in massello, utilizza soltanto il cuore del legno delle querce toscana taglio vivo, specie originaria di aree poco piovose e dalla crescita molto lenta: in questo modo si ottiene un’essenza resistente, con una fibra particolarmente disegnata. La stuccatura, effettuata attraverso una tecnica che la rende particolarmente elastica, conferendo stabilità a tutto il piano, viene evidenziata tra i listoni e, caratterizzando l’intera pavimentazione, può essere scelta in qualsiasi colore. Le misure sono variabili e vanno da 300-500 a 2400×20 mm. Tipologie di parquet: -parquet in legno massello Descrizione Si tratta del classico parquet, realizzato in listello o listoni in legno massello, il cui spessore va dai 10 ai 24 millimetri. Gli elementi sono dotati sui quattro lati di incastri maschio-femmina, così da avere la massima stabilità di posa. In commercio si trovano anche varianti prive di incastri. Durante la posa il parquet in legno massello può essere rifinito in vari modi (verniciatura, oliatura, ceratura, lucidatura e levigatura); per questo motivo l’allestimento necessita di un periodo di 30-40 giorni. Vantaggi Si tratta di una tipologia non indicata quando si devono effettuare interventi di ristrutturazione. Questo parquet è una soluzione molto elegante perchè consente di realizzazione decorazioni, come disegni geometrici e intarsi. Inoltre si può levigare più volte così da far tornare come nuova la superficie. -parquet prefinito Descrizione Chiamato anche parquet multistrato, questa tipologia consiste in 2 strati con incastri laterali: quello a vista è spesso 2,5-5 mm ed è sempre in legno massello. Il supporto è invece sottostante e si ottiene assemblando lamelle di legno povero e dolce (abete o betulla nella maggior parte dei casi); il suo scopo è contrastare le spinte del rivestimento superiore, così da avere un parquet stabile. In commercio si trovano anche soluzioni a 3 strati, in quanto tra i due strati viene inserita una lamina detta controbilanciatura, in abete, legno massello o betulla. Vantaggi La messa in posa è molto più rapida rispetto alle soluzioni tradizionali, in quanto bastano solo tre giorni per avere una superficie calpestabile. La rifinitura è effettuata sui listelli in laboratorio prima di effettuare l’opera. Così si evitano polvere e odori fastidiosi. Questo parquet ha una struttura semplice e lineare, quindi non adatta alla realizzazione di decori. -parquet anticato Descrizione Non è un parquet antico, perchè il legno utilizzato è nuovo, anche se viene lavorato in modo tale da riprodurre le imperfezioni causate dall’usura e dal calpestio. In questa maniera si ottiene un effetto antichizzante e ruvido. Spesso viene impiegato materiale rustico, fessurato e pieno di nodi, da spazzolare e piallare a mano. Vantaggi Dà l’impressione di avere un pavimento antico, tuttavia è meno costoso rispetto alla soluzione tradizionale. -parquet laminato Descrizione Si tratta di un finto parquet molto economico, adottato per lo più nelle zone a traffico pedonale intenso. Molto robusta, si basa su listelli formati unendo vari materiali: la parte centrale è un pannello in leganti resinosi e fibre di legno, sopra la quale viene applicata una carta stampata che riproduce varie essenze a piacere, comprese le sfumature e le venature. In questo modo la personalizzazione dei risultati è estrema. Sullo strato decorativo è stesa l’overlay, una pellicola trasparente in ossido di alluminio e resine melaminiche per proteggere il parquet da abrasioni e usura. Il supporto consiste in una lamina controbilanciante che aumenta la solidità del pavimento. Vantaggi Soluzione molto economica, consente una posa semplice e veloce. Infatti i listelli si posano anche senza impiegare collanti grazie alla maschiatura e alle tecniche a incastro. Inoltre può essere posato su rivestimenti preesistenti. Come per il normale parquet, il pavimento in laminato consente un ottimo isolamento termo-acustico. Resistente all’usura e al calpestio, necessita di poche cure, non si scolorisce a causa dei raggi solari e ci si può camminare subito aver terminato il montaggio.

Risparmio energetico: le possibili soluzioni - Roma (RM)

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Negli ultimi tempi si sta prestando sempre più attenzione al risparmio energetico e alle possibili soluzioni che si possono mettere in pratica per raggiungere questo obiettivo: infatti nella maggior parte dei casi l’energia utilizzata per riscaldare o raffrescare l’abitazione si disperde all’esterno in quanto non si ha un adeguato isolamento delle strutture stesse (pareti, tetto, finestre e pavimenti). Adottando interventi per il risparmio energetico si può tagliare il combustibile totale consumato in una percentuale variabile dal 20% al 70%: ciò si può ottenere effettuando lavori mirati, sia sull’involucro edilizio che sugli impianti. Per mantenere caldo l’appartamento mettendo a punto un risparmio energetico dal punto di vista del riscaldamento, è necessario migliorare l’efficienza energetica: gli interventi vanno da semplici accorgimenti relativi alla regolazione del termostato, da una corretta ventilazione dei locali a interventi di isolamento dell’involucro esterno e di sostituzione dei serramenti. Isolare l’intero edificio aggiungendo uno strato di materiale isolante è la soluzione che permette il maggior risparmio energetico. In genere è il tetto l’elemento che disperde più calore in inverno e causa in estate il surriscaldamento degli spazi interni. Per aumentare il livello di isolamento si applicano all’esterno pannelli o materassini isolanti; quest’operazione si può effettuare anche all’interno, nel sottotetto. Lo stesso intervento può riguardare anche le pareti, che si isolano all’interno, applicando sulla superficie muraria pannelli isolanti, oppure all’esterno, mettendo in atto la soluzione a cappotto: in questo caso si pone uno strato di materiale isolante che viene poi nascosto alla vista grazie all’intonaco. Nel caso che nel muro sia presente un’intercapedine, la si può riempire con materiali isolanti: i più diffusi sono il polistirolo in grani e i poliuretani espansi. Spesso anche i serramenti sono elevate fonti di dispersione di calore, soprattutto per effetto delle infiltrazioni d’aria. Nel caso di elementi molto vecchi è necessario procedere con la sostituzione dell’intero serramento per ottenere un buon risparmio energetico. Sistemi di isolamento termico -sistema a cappotto Caratteristiche Pannelli isolanti vengono applicati alla struttura esterna preesistente dell’edificio. Una soluzione simile consiste nelle facciate ventilate, dove si lascia una camera d’aria tra il rivestimento esterno e i pannelli isolanti. Vantaggi Evita fenomeni di condensa; Elimina i ponti termici; Protegge dagli sbalzi termici le strutture edilizie; La parete ha maggiori capacità di accumulare calore; La temperatura è uniforme. Svantaggi Nono si può applicare ai singoli appartamenti; Necessità di ponteggi per effettuare la posa; Tempi di intervento piuttosto lunghi -isolamento in intercapedine Caratteristiche Il materiale isolante viene inserito all’interno di un’intercapedine muraria oppure all’interno della muratura stesse se si ha a che fare con una parete a doppia fodera. Si tratta di un sistema a insufflaggio, che utilizza materiali isolanti sfusi, come il polistirolo in grani e le varie tipologie di schiume poliuretaniche. Vantaggi Posa in opera veloce e molto semplice; Possibilità di intervenire in maniera parziale; Svantaggi Non si eliminano i ponti termici. -applicazione di pannelli all’interno Caratteristiche L’isolamento interno prevede l’applicazione dei pannelli isolanti sulla superficie interna delle pareti. La stessa soluzione può essere adattata anche ai solai. Vantaggi Posa in opera semplice; Possibilità di intervenire in maniera parziale sui singoli appartamenti; Possibilità di intervenire su facciate con vincoli achitettonici o storici. Svantaggi Possibile formazione di condensa; Non si eliminano i ponti termici; Lo spazio interno viene ridotto. Anche un impianto di riscaldamento efficiente può garantire il risparmio energetico; al tempo stesso è necessario effettuare una regolare manutenzione perché rimanga tale nel tempo. Inoltre bisogna effettuare un controllo efficace della temperatura interna. Una semplice soluzione consiste nell’applicare una valvola termostatica a ogni radiatore della casa, così da avere un dispositivo che regola il flusso di acqua calda in maniera automatica. I recenti modelli di radiatori presenti in commercio sono già integrati con la valvola.tra le soluzioni che consentono di avere impianti molto efficienti e un notevole risparmio energetico si ricorda il sistema di riscaldamento chiamato pavimento radiante: si basa su tubazioni annegate nel massetto di calcestruzzo posto sotto le piastrelle o il parquet di casa. Il principio di funzionamento si basa sulla circolazione di acqua, riscaldata dalla caldaia a 35-40°c. L’acqua calda scorrendo nelle tubazioni trasferisce calore al solaio determinando un aumento di temperatura della sua superficie che, di conseguenza, irraggia calore nel locale. Lo stesso sistema può essere utilizzato anche per il condizionamento estivo dei locali. In tal caso il fluido vettore è costituito da acqua refrigerata, generalmente attorno ai 12-15°c. Dal punto di vista costruttivo le tubazioni sono poste a una certa profondità dalla superficie calpestabile e la misura dipende principalmente dalla tipologia del solaio e del sistema radiante stesso. Negli edifici residenziali, le tubazioni hanno un diametro di 17 mm, sono in materiale plastico e sono posate a serpentina oppure a chiocciola.

Balconi: come illuminarli al meglio - Roma (RM)

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I balconi si distinguono per dimensioni, arredi, i colori della facciata, le tipologie di vasi e piante: i fattori che bisogna considerare prima di scegliere i sistemi di illuminazione adeguati sono tanti. Vediamo come impostare correttamente l’illuminotecnica di questi spazi esterni, così da evitare i problemi più comuni che derivano da decisioni sbagliate. L’illuminazione dei balconi e degli altri ambienti esterni deve tener conto delle proprie esigenze e dello spazio che si ha a disposizione; l’area, infatti, è sempre limitata e quindi bisogna indirizzare la luce nella giusta direzione e dove serve effettivamente. Al tempo stesso la vista deve spazi verso l’esterno e valorizzare gli elementi. Bisogna valutare sia la dimensione dei balconi che la superficie dell’area per poter decidere quali siano le soluzioni migliori; inoltre si deve tenere a mente quali siano gli aspetti che vanno fatti risaltare e il colore di arredi e pareti (gioca un ruolo fondamentale nella percezione degli ambienti). Per illuminare ampi spazi occorre una luce diretta verso l’alto, mentre una luce indiretta su superfici colorate che però non danno luminosità. Sfruttare le superfici per espandere una luce diffusa aumenta la percezione dell’ambiente. Molto importante è la sicurezza dei corpi illuminanti, così da evitare danni da corpi estranei e agenti esterni. La protezione dei corpi illuminanti deve seguire la norma iec 529: si tratta di una legislazione internazionale, che prevede la sigla ip (international protection) e due cifre, di cui la prima certifica la protezione contro contatti accidentali e la penetrazione dai corpi solidi. La seconda cifra definisce il livello protezione contro l’acqua e gli altri liquidi. Inoltre bisogna tenere a mente la sicurezza contro il contatto accidentale diretto oppure indiretto di parti in tensione. Esistono varie tipologie di lampade per i balconi: a filo pavimento si possono utilizzare faretti a incasso, mentre gli apparecchi fissi possono essere montati a facciata. Ci sono anche altre tipologie, come le sospensioni, le luci nomadi con fili di alimentazione molto lunghi e sistemi illuminanti che si caratterizzano per avere cavi sospesi che distribuiscono i flussi luminosi a luce proiettata oppure diffusa. La progettazione dell’impianto elettrico sui balconi va effettuato tenendo conto che si ha a che fare con uno spazio ridotto e del fatto che spesso sono presenti piante, vasi e arredi di diverso tipo. Si utilizzano soltanto cavi in gomma o in neoprene che si svolgono in tubi o in tubazioni incassate con un livello di protezione minimo ip55. Le prese hanno uno sportello ip55 e vanno poste per ottenere la soluzione più funzionale. I parametri da rispettare sono il fatto che la luce sulle piante non deve superare i 20-30 lux per non rovinarle e assicurare il comfort percettivo dei balconi: di conseguenza la luminosità non deve disturbare la vista. In caso di illuminazione dei percorsi si installano gli apparecchi a 40-60 cm da terra. Si consiglia di mettere in atto contrasti di luminanza e campi visivi differenti. Si devono evitare sorgenti di potenza elevata, così da avere un adeguato comfort, da sottolineare gli odori delle piante e migliorare la percezione dei colori. Per avere risultati adeguati è bene affidarsi a professionisti della luce e usare corpi illuminanti di qualità. Glossario dei sistemi illuminanti Appliques. Punti luce oppure plafoniere oda installare su superfici verticali esterne. Sono molto apprezzate per illuminare efficacemente pareti esterne, terrazzi e patii. Lampade segnapasso. Sono lampade che consentono di segnalare un percorso o un passaggio. Possono essere incassate nelle pareti, nel terreno, a pavimento oppure direttamente nel passaggio carrabile, per svilupparsi in senso orizzontale o in verticale. Disponibili con tecnologia led. Faretti orientabili. Dispositivi che consentono di illuminare uno specifico punto. Il fascio di luce emanato può essere sia ristretto e preciso che molto ampio. Lanterna. Lampada a forma delle tradizionali lanterne che vengono fissate o appese alle pareti esterne. In genere sono in stile classico, rustico e orientale e si trovano in ferro battuto, in ottone e in ceramica. Lampione. Lampade il cui aspetto ricorda i classici lampioni utilizzati per l’illuminazione urbana. Si caratterizzano per avere un fusto alto integrato da un corpo luce classico o moderno di vari tipi. Proiettore. Emana un fascio di luce ristretto e preciso orientabile a proprio piacere e non abbagliante. Viene impiegato soprattutto per illuminare facciate, portici, ingressi e parcheggi. Paletti. Corpi luminosi estremamente versatili, sia per quanto riguarda lo stile che per le destinazioni d’uso. In genere non superano il metro e garantiscono un’illuminazione discreta. Si trovano sia modelli dalle forme essenziali e moderne che esemplari in stile classico con corpi luci a forma di lanterna.

Mosaico: rinnovare gli ambienti con eleganza - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Mosaico rinnovare gli ambienti con eleganza
Il mosaico è il modo ideale per rinnovare gli ambienti domestici in modo originale ed elegante: si tratta di una soluzione di moda, ma anche un’arte antica. Nel corso del tempo le sue applicazioni si sono evolute e al giorno d’oggi si usano materiali raffinati che si possono posare in modo semplice. Il rivestimento a mosaico si caratterizza per essere formato da tessere di piccole dimensioni e trasforma radicalmente l’ambiente senza dover adottare opere murarie. Il mosaico consente di ripristinare superfici rovinate, personalizzare una o più pareti oppure migliorare l’aspetto dei piani d’appoggio. Si possono usare diversi materiali, tradizionali, pregiati, moderni, naturali o innovativi. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Bisogna valutare quale sia il budget a disposizione e il risultato estetico finale da ottenere: per una superficie naturale il mosaico può adottare tasselli di marmo, travertino e pietra, mentre quelli più sofisticate adottano elementi in resina, gres, ceramica smaltata o pasta di vetro. Si possono trovare in commercio anche fogli già pronti di mosaici, formati da reti da fissare alla pareti con colle specifiche e sulle quali sono montate le tessere. Bisogna fare attenzione che la superficie da rivestire sia irregolare, altrimenti è necessario adottare modelli specifici. Quando si riveste a mosaico interi ambienti bisogna scegliere il colore, tenendo conto delle proprie inclinazioni e delle caratteristiche degli spazi. Per un ambiente poco luminoso e piccolo si consigliano colori chiari (grigio perla, bianco e le sue nuance, verde acqua) e materiali luminosi e riflettenti. In spazi più ampi e luminosi si possono adottare anche tonalità meno chiare, ad esempio il verde foresta e il blu. Per avere soluzioni molto eleganti e di design si possono adottare tessere con finitura a smalti opachi oppure iridescenti, tonalità sobrie e di stile, composizioni versatili e dall’interpretazione moderna. In secondo luogo bisogna scegliere il giusto formato e il decoro ideale. Il mosaico è un rivestimento con enormi potenzialità, che consente di personalizzare ogni parete o elemento architettonico. Realizzare un mosaico Il mosaico è una soluzione di stile ed eleganza, basato su un’antica tradizione. La posa è una fase fondamentale per ottenere risultati di grande impatto estetico e funzionali: per questo motivo va eseguita a regola d’arte. In commercio si trovano tessere su supporti differenti: la scelta dipende dal sottofondo di applicazione. Estremamente versatile è il supporto a rete, che si può utilizzare in qualunque contesto. Le tessere si fissano direttamente sulla colla e di conseguenza la procedura di messa in posa è davvero semplice e veloce. Invece il supporto su carta è ideale per le superfici particolari oppure curve. Si consiglia di utilizzare un supporto su film plastico per controllare meglio l’operazione di posa. Il mosaico: glossario dei termini Bozzetto: è il punto di partenza per ogni mosaico, qualunque sia la tecnica utilizzata. Definisce il motivo decorativo da realizzare e consente di scegliere i colori. Viene eseguito in scala ridotta. Mosaici da cavalletto: si tratta di mosaici di medie dimensioni realizzati su supporti, come lastre di pietra, rame, legno, ottone o terracotta. Il supporto può essere liscio oppure avere una cornice rialzata. Cartone: si tratta del disegno del mosaico da realizzare in scala 1:1. Se si utilizza la tecnica del metodo diretto si riporta il cartone sulla superficie su cui creare il mosaico. Martellina: speciale martello a doppio taglio che consente di tagliare le tessere nella misura desiderata; si usa anche un tagliolo oppure con una pinza speciale. A questo punto le tessere vanno immerse nel legante per circa 2/3 del loro spessore, usando pinzette oppure le mani. A seconda della pressione esercitata e degli effetti di luce voluti cambia l’orientamento; questo vale soprattutto con i fondi dorati realizzati con il metodo diretto, dove l’inclinazione arriva a 45°. In questo modo si ottiene una superficie irregolare, difficilmente riproducibile con il metodo indiretto, in cui il mosaico è liscio e uniforme. Interstizio (fuga): si tratta dello spazio tra una tessera e l’altra. Può non esistere con le tessere a contatto. Gli interstizi contribuiscono all’aspetto finale del mosaico. Metodo diretto: si tratta del metodo migliore in quanto si effettua in situ, nelle condizioni di luce normali dell’ambiente; in questo modo si evitano effetti ottici causati da una diversa illuminazione. Questo accorgimento è fondamentale se si sono fondi dorati. Si possono anche prefabbricare i mosaici su pannelli in cemento armato rinforzati da rete metallica e con uno spessore di 2 cm; in questo caso il mosaico viene creato in laboratorio e installato nel luogo voluto con grappe di ottone. Metodo indiretto: in questo caso si realizza il mosaico in laboratorio, incollando su tela o fogli di carta le tessere capovolte usando colla di farina. Questo metodo è maggiormente indicato per le superfici piane (rivestimenti e pavimenti) perché le tessere sono tutte sullo stesso livello e hanno la stessa angolazione. Nel caso di mosaici di grandi dimensioni si consiglia di scomporre la superficie in parti più piccole e maneggevoli, adottando una decorazione lungo il perimetro o preferendo contorni frastagliati così da mimetizzare i giunti. Le sezioni del mosaico o l’intera superficie si collocano sullo strato di legante o di malta fresca e le si batte con un apposito strumento per far penetrare il legante attraverso tutti gli interstizi. A questo punto si elimina la carta e si ha il mosaico finito. Tagliolo: si tratta di una lama di acciaio abbinata a un ceppo sul quale si posiziona il materiale da tagliare in tessere. Stucco: legante; è fondamentale perché il mosaico duri a lungo nel tempo. Tessera: per creare un mosaico servono le tessere, i leganti, i supporti, gli additivi, le strutture portanti e gli adesivi. La tessera è una piccola parte di pietra naturale, smalto, pasta vitrea o altro materiale decorativo che serve per comporre il mosaico; si tratta dell’elemento più importante in quanto la sua forma, colore e grandezza, il materiale, la disposizione e l’inclinazione determinano il risultato finale. Per ottenere le tessere si poggia il materiale sul tagliolo e lo si colpisce con la martellina.

Personalizzare il bagno e la casa - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Personalizzare il bagno e la casa
Personalizzare con il colore, con le forme, con le dimensioni, con i materiali: il bagno torna a essere la stanza privata per eccellenza, quella che pone l’io al centro, ma invece di chiudersi su sé stessa si apre rivelando la personalità e lo stile di chi la vive. Tra classico e contemporaneo, tra minimal e gusto borghese, tra finiture ricercate e total colour, le soluzioni a disposizione sono tantissime. Il desiderio di personalizzare e la voglia di esprimere i propri gusti con materiali e finiture investe tutti gli ambienti della casa, non solo il bagno. Pavimenti e rivestimenti ritornano ad essere le superfici ideali per l’espressione della creatività e dello stile, terreni fertili per i nuovi decori che nascono da segni grafici contemporanei e si trasferiscono alla terza dimensione con texture ricercate, finiture materiche e giochi compositivi tra disegno e luce. Una tendenza che vale per tutti i materiali, naturali o artificiali, perché accanto alle necessarie prestazioni d’alto livello e caratteristiche tecniche evolute, si ritorna a parlare di progetto, di colore, di disegno. Ceramiche, legni, materiali vinilici e le riabilitate carte da parati esprimono il proprio modo di concepire la casa, la passione per il bello che invade ogni ambiente, la ricerca di atmosfere eleganti e sofisticate a cui concorrono in maniera decisiva le superfici orizzontali e verticali, oltre ovviamente agli arredi. Il colore è la soluzione ideale per personalizzare la propria casa; inoltre sono presenti molti materiali di nuova generazione, che spesso sono riadattati in modo contemporaneo a partire dalla ceramica oppure da altri elementi antichi. Nel bagno, ad esempio, si possono adottare tinte pastello per sottolineare le forme e i volumi dei sanitari e dei lavabi. Tra le ultime tendenze vi sono l’estrema cura dei dettagli e la finitura opaca; ogni elemento deve essere di grande qualità. Nel caso si decida di optare per rivestimenti in piastrelle, si hanno diverse tipologie tra le quali poter scegliere. Vediamo le principali: Monocottura Si tratta di piastrelle create per pressatura, smaltate, in cui il supporto e lo smalto vengono sottoposti contemporaneamente a un solo processo di cottura. Sono adatte per la pavimentazione interna ed esterna, ma solo nel caso di basso assorbimento d’acqua. Bicottura Sono piastrelle dove si cuoce prima il supporto e successivamente il prodotto smaltato. Hanno una superficie brillante e decorativa ma delicata, quindi vengono usate per lo più come rivestimento. Maiolica Prodotto tipicamente italiano, si usa per rivestire le pareti interne. Non è adatta a creare pavimentazioni perché ha una buona resistenza meccanica e una porosità del 10-25%. Gres porcellanato Le piastrelle in gres porcellanato hanno un supporto chiaro oppure colorato: vengono realizzate con la pressatura e quindi sono molto compatte e non porose. Sono molto diffuse e versatili proprio grazie alle loro ottime caratteristiche tecniche. Il materiale può essere smaltato o allo stato naturale, a supporto non colorato oppure colorato in massa. Può essere sottoposto a lavorazioni successive come la lappatura, la levigatura e la rettifica, in modo da avere risultati estetici particolari. Pasta bianca e pasta rossa Le piastrelle in bicottura si distinguono tra gli elementi a pasta rossa (supporto rosso) e a pasta bianca (supporto bianco); queste ultime in genere sono di qualità più alta. Gres rosso Piastrelle ottenute per pressatura, non smaltate con supporto rosso e compatto. Si tratta di un prodotto pochissimo diffuso, utilizzato in ambito industriale oppure in ambito residenziale per garage e balconi. Terzo e quarto fuoco Piastrelle decorate a strati successivi: infatti sono necessarie tre o quattro cotture una di seguito all’altra a temperature sempre più basse. Cotto Materiale ceramico ottenuto per estrusione, non smaltato, dal supporto rosso e poroso. Per personalizzare il bagno si hanno a disposizione varie elementi, tra cui le cabine doccia; per le procedure di installazione si fa riferimento alla normativa uni/pdr, primo e unico documento che regolamenta il settore e che è stato redatto in collaborazione da uni (ente italiano di formazione) e dal gruppo di lavoro tecnico box doccia assobagno di federlegnoarredo. In questo documento sono indicati i requisiti minimi per installare pareti doccia sicure, che durano a lungo e conformi alla norma uni en 14428. Una norma europea condivisa consente alle aziende produttrici di garantire il prodotto in tutti i suoi aspetti e un’installazione a regola d’arte.

Audio: i sistemi per una casa smart - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Audio i sistemi per una casa smart
La progettazione di un moderno sistema di domotica non può prescindere dall’integrazione di componenti audio/video. La “smaterializzazione” dei contenuti audiovisivi digitali, la cui fruizione si è spostata sempre più dai supporti fisici al download e, negli ultimi tempi, all’abbonamento a servizi online, ha favorito il moltiplicarsi sul mercato di soluzioni per lo streaming nel network domestico di tali contenuti. Ci soffermiamo qui principalmente sul comparto audio. I maggiori marchi del settore della domotica (quali crestron o control4) prevedono la possibilità di integrare soluzioni audio multiroom nei propri sistemi di automazione domestica. Ciò avviene con linee di prodotti della stessa casa, con la possibilità di controllare dispositivi di terze parti o con entrambe le strade. Nel caso di integrazione tra piattaforme diverse, è chiaramente importante verificare che la compatibilità sia garantita e piena. Un ulteriore esempio di quanto l’audio multiroom sia un elemento chiave di una casa connessa arriva da bticino. A seguito dell’acquisizione di nuvo technologies da parte di legrand (gruppo di cui bticino fa parte), l’azienda ha di recente presentato la linea di componenti audio nuvo per ascoltare musica in qualunque ambiente della casa, integrabile eventualmente con myhome. Anche chi al momento non è interessato a una soluzione completamente automatizzata per la casa, può trovare varie soluzioni per lo streaming audio multi-ambiente nel network domestico: si va dal semplice set-top-box fino a costosi e raffinati dispositivi. Sono molti i fattori da prendere in considerazione e, anche in questo campo, è consigliabile farsi seguire nella scelta da un rivenditore o installatore specializzato. Non è da sottovalutare il rischio di non ottenere i risultati desiderati o di investire in soluzioni che si rivelino non a prova delle evoluzioni future della tecnologia. I fattori da considerare Tra le caratteristiche accessorie che possono rivelarsi più o meno utili a seconda delle proprie abitudini, possono esserci il supporto bluetooth, ingressi digitali per computer, porte usb per chiavette o ipod e sistemi di equalizzazione e ottimizzazione ambientale. Un requisito indispensabile per un sistema smart di streaming audio è la disponibilità di un’app di controllo per smartphone e tablet ed eventualmente l’integrazione delle funzioni di controllo in sistemi di automazione più complessi. La composizione del sistema audio può variare tantissimo in base al locale da sonorizzare, alle necessità da soddisfare e all’eventuale impianto hi-fi già esistente. Si va dal diffusore compatto da comodino al sistema all-in-one più impegnativo, dal network player da integrare in un impianto d’alta fedeltà al componente che copre più funzioni sia audio sia video, e così via. Per iniziare, il network domestico deve essere abbastanza “solido” da sostenere il traffico di rete previsto. La movimentazione di stream video o audio a bitrate elevati, la sonorizzazione di più locali simultaneamente, utilizzi particolari quali ad esempio la modalità party (che prevede l’invio della stessa sorgente audio a più player che la riproducono in maniera sincronizzata) sono funzioni che potrebbero far emergere eventuali punti deboli della rete locale. Andrà valutato se e dove la soluzione cablata è preferibile a quella wireless e l’adeguatezza dei dispositivi di rete (router, switch ecc.), oltre ai requisiti del sistema audio. Per quanto riguarda la scelta dei componenti audio, è opportuno verificare se si basano su tecnologie standard o su sistemi proprietari, e in quest’ultimo caso valutarne il grado di compatibilità, interoperabilità ed espandibilità con prodotti di terze parti. L’archivio musicale (il media server) può risiedere su un computer, su un nas generico o su un server musicale dedicato, a volte anche ottimizzato per il ripping da cd. Airplay di apple è un sistema per la riproduzione della musica in streaming da itunes (mac o pc) oppure da device ios sugli apparecchi compatibili. Dlna è uno standard per lo streaming multimediale tra device connessi, nato dalla collaborazione internazionale tra aziende del settore e basato sull’upnp, ma più restrittivo rispetto a questo. Troviamo il supporto dlna (o upnp) in molti set-top-box, network player, tv, software, console giochi e così via. Si stanno diffondendo sempre più i servizi musicali online ad abbonamento e molti sistemi integrano il supporto a uno o più di essi: spotify, deezer, napster e così via. Il supporto per le radio internet è irrinunciabile in un sistema del genere. L’alta risoluzione audio non è (ancora) così diffusa, anche se per molti è già un requisito essenziale. Su questo, e sui formati compatibili, andrà fatta una valutazione in base alle proprie abitudini d’ascolto e d’acquisto, tenendo presente le esigenze attuali e quelle future prevedibili. Inoltre va considerato se in uno o più locali della casa si desidera un impianto multicanale, ad esempio per applicazioni home theatre. I vantaggi di un sistema domotico in casa Sicurezza Una casa domotica garantisce sicurezza: ad esempio un valido sistema di allarme domotico consente di rilevare sia la presenza di malintenzionati che le fughe di gas. Inoltre si possono personalizzare al massimo le varie soluzioni in base alle proprie necessità per avere una grande sicurezza abitativa sia per quanto riguarda la safety (incolumità nei confronti di pericoli ambientali) che per la security (tutela contro possibili violazioni esterne). Semplicità La gestione dei vari impianti è estremamente semplice e può avvenire attraverso un unico pannello di controllo, una centralina, un dispositivo mobile o il pc. Basta usare un software per monitoraggio e diagnostica dell’intero sistema, basato su di un’interfaccia da cui controllare tutti gli scenari della casa. Comfort Gli impianti di domotica aumentano notevolmente il livello di comfort in ogni ambiente della casa, programmando ad esempio lo spegnimento automatico delle luci se in una stanza si rileva la presenza di persone. Lo stesso vale per gli impianti di riscaldamento e per il sistema multiroom audio: in questo modo ogni membro della famiglia ascolta musica senza disturbare gli altri e si possono riprodurre brani diversi in ogni ambiente della casa. In alternativa si può ascoltare la stessa musica in ogni ambiente per non perdere un passaggio andando da una stanza all’altra. La gestione avviene tramite smartphone, tablet o comandi a parete. Risparmio energetico Gli impianti di domotica consentono di ottenere un buon risparmio energetico, ad esempio gestendo a distanza un interruttore di luce wireless per ottimizzare i consumi. Inoltre si può impostare la temperatura ideale in determinate aree domestiche e fasce orarie, così da avere tagli notevoli sulla bolletta. Infine bisogna tenere a mente che installare gli impianti domotici consente di accedere alle detrazioni fiscali al 50% e di risparmiare sull’assicurazione della casa contro furto e incendio.

Calorifero: soluzioni per la casa - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Calorifero soluzioni per la casa
Per riscaldare o raffreddare la propria casa è possibile ricorrere a innumerevoli soluzioni. Il sistema più diffuso è rappresentato dal calorifero. Dal punto di vista tecnico viene chiamato “terminale” perché si trova alla fine del percorso che il fluido termo-vettore compie dalla caldaia all’abitazione. Il calorifero è formato da elementi, o moduli, in serie il cui numero è in funzione della potenza richiesta. I moduli sono in ghisa, acciaio oppure alluminio: dal materiale usato, dalla dimensione dei moduli e dal loro numero dipende il rendimento e il costo di un calorifero. Ad esempio il modello tradizionale in ghisa ha il massimo rendimento con temperature di 70-80°c dell’acqua, tuttavia assorbe molta energia e metter in circolo le polveri dell’aria. Invece il calorifero in acciaio è presente in varie soluzioni, tra le quali i termosifoni ad alta efficienza, che sono spesso in alluminio per garantire maggiori prestazioni. I radiatori tubolari multi-colonna lavorano a bassa temperatura (50 °c) e sono molto innovativi, in quanto riducono la stratificazione dell’aria e migliorano il comfort ambientale. Sono ideali abbinati alle caldaie a condensazione moderne. Un altro calorifero che sta prendendo piede è il ventilconvettore. Si tratta di un modello dotato di ventilatore che produce un flusso d’aria forzata e quindi un perfetto ricircolo d’aria: in questo modo si evitano stratificazioni e stagnazioni. L’alimentazione del ventilconvettore è rappresentata da acqua a bassa temperatura (45 o 50 °c), che permette un risparmio sulla bolletta. Spesso sono invisibili perché integrati a soffitto oppure a parete. Tropical – leggero, ad elevata resa termica Primo calorifero brevettato in alluminio, tropical è il modello simbolo di faral: il suo successo è stato totale grazie alla resa termica elevata, alla facilità di installazione e alla leggerezza del prodotto, realizzato interamente in alluminio. Il materiale usato lo rende completamente riciclabile e, grazie al particolare disegno degli elementi e alle basse temperature di esercizio, permette un notevole risparmio energetico. È disponibile in diverse versioni con interasse da 350, 500, 600, 700 e 800 mm e con una profondità di appena 95 mm. Può essere impiegato in accoppiamento a pompe a calore oppure a caldaie a condensazione. New age – ottima resa e design raffinato New age è un calorifero in alluminio che garantisce una resa termica elevata e che adotta una tecnologia mista pressofuso/estruso. Ha un design elegante, caratterizzato da forme arrotondate, e una grande versatilità: le alette frontali permettono di indirizzare il calore al centro dell’ambiente, così da avere un comfort ottimale. Questo calorifero è composto da elementi singoli, profondi solo 10 cm, che vengono assemblati tra loro e può raggiungere i 2 metri di altezza: si tratta quindi di una soluzione ideale per contesti con uno spazio a parete ridotto. Www.industrie-pasotti.com Per riscaldare rapidamente Jet-x di runtal è la prima parete riscaldante dotata di tubi piatti con intercapedine: si tratta del modello ideale per gli uffici e per le abitazioni dove si necessita di un riscaldamento ad azione rapida. Si caratterizza per essere un sistema a bassa temperatura e dotato di un’elevata potenza termica. Glossario tecnico per il riscaldamento Caldaia: componente di ogni impianto di riscaldamento, trasforma l’energia dei combustibili in calore da diffondere attraverso le tubazioni per riscaldare l’ambiente. Al giorno d’oggi sono molto diffuse quelle che ottimizzano i consumi. Calore: energia che si sposta dalle aree più calde a quelle più fredde per raggiungere un certo equilibrio. Collettori: valvole per la regolazione del flusso dell’acqua dalle tubazioni alla caldaia e viceversa. In genere sono ospitati in cassette incassate nelle pareti. I modelli moderni sono in acciaio cromato e integrano misuratori per la portata dell’acqua. Convezione: la diffusione per convezione viene adottata nei sistemi tradizionali di riscaldamento. I termosifoni riscaldano l’aria che sale verso l’alto; allo stesso tempo l’aria fredda viene spinta verso il basso perché è più pesante. Corrosione: si tratta di uno dei problemi e malfunzionamenti di un impianto di riscaldamento a pavimento, causato da una posa non a regola d’arte, dalla bassa qualità delle tubazioni oppure dalla qualità dell’acqua potabile. Impianto di riscaldamento: l’intero sistema per la produzione e la diffusione di calore nell’ambiente. Irraggiamento: la diffusione per irraggiamento viene utilizzata dagli impianti di riscaldamento a pavimento. Il calore non viene trasmesso per contatto diretto o attraverso un mezzo come l’aria, ma grazie alle onde elettromagnetiche. Massetto: componente fondamentale del sistema di riscaldamento a pavimento, è formato da tre elementi, cioè l’inerte, il cemento e l’acqua. Spesso si aggiungono degli additivi. Deve livellare il pavimento e rendere più stabile l’impianto. Si tratta del vero elemento riscaldante dell’impianto di riscaldamento a pavimento e il calore si diffonde più velocemente se il massetto ha uno spessore ridotto. Pannello radiante: insieme delle tubazioni che si inseriscono sotto la superficie del pavimento o delle pareti nel caso di un impianto di riscaldamento radiante. La temperatura raggiunta si aggira intorno ai 30°c, così da diffondere poco calore ma in maniera uniforme, garantendo un maggior comfort ambientale. Termosifone: radiatori o caloriferi che rappresentano le componenti che si riscaldano dell’impianto di riscaldamento. Ciò avviene grazie alla circolazione dell’acqua calda al loro interno, che riscalda l’aria circostante, generando una sensazione di calore. In genere sono in ghisa, acciaio o alluminio e hanno dimensioni diverse, così da poter soddisfare tutte le esigenze di riscaldamento.

Camere da letto: l’illuminazione ideale - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Camere da letto lilluminazione ideale
Il lighting design per gli spazi domestici riguarda anche le camere da letto: l’errore più evidente in cui si incorre nel progetto di un’abitazione è la predisposizione di un solo punto luce centrale a soffitto. Questo tipo di impianto comporta un’illuminazione diffusa di tipo tradizionale, che rende monotoni e piatti gli ambienti, impedendo la creazione di effetti chiaro-scurali e di ombreggiature, con il conseguente effetto di schiacciamento percettivo degli oggetti. Per le camere da letto dei bambini, le esigenze da soddisfare sono legate al gioco e allo studio: la luce deve essere ben distribuita, con apparecchi non raggiungibili dalle mani dei più piccoli e comunque in materiali resistenti, possibilmente non fragili e con componenti smontabili. Bisogna garantire il giusto illuminamento sulla scrivania, buona resa cromatica, totale assenza di abbagliamento e un illuminamento medio della stanza che eviti fenomeni di stress visivo. Nelle camere da letto padronali le considerazioni che si possono fare sono molteplici. In particolare, per ogni area della stanza, vi sono alcune accortezze da ricordare: • luce d’ambiente (illuminazione tecnico-decorativa): la luce generale può essere garantita con delle piantane, preferibilmente con accensione multipla, per rispondere al diverso uso che si fa della stanza nelle varie ore del giorno (luce soffusa/emozionale, luce intensa/funzionale); • comodini (luce per la lettura): deve provenire da una posizione retrostante o laterale rispetto alla persona che è coricata; dovrà essere regolabile nell’intensità e orientabile; • armadi (luce tecnico-funzionale): i corpi illuminanti più adatti sono i faretti wallwasher (da incasso o a plafone), che consentono di illuminare adeguatamente le superfici verticali, per poter distinguere correttamente gli abiti e fornire all’ambiente una luce di base indiretta evitando fenomeni d’abbagliamento. È fondamentale la perfetta la resa dei colori; • specchi (luce tecnico-funzionale): si dovrà scegliere una luce morbida e non abbagliante, preferibilmente frontale (specchi luminosi, applique ai lati dello specchio, applique sullo specchio orientabile e schermata); • quadri (luce per contemplare): sarà una guida per i nostri occhi, un’isola di luce che evidenzia l’opera attraverso i faretti con fascio e direzioni definiti. Non da ultimo sarà da considerare la luce di cortesia, sia nelle camere da letto che nei corridoi; consigliabile per evidenziare eventuali ostacoli negli spazi di passaggio. È una luce tenue e soffusa, direzionata verso il pavimento. Il progetto della luce non si concretizza nella sola scelta delle lampade ma deve tener conto della molteplicità di esigenze cui si deve rispondere all’interno dello stesso ambiente. Cosa tenere a mente Ecco qui di seguito alcune utili indicazioni: – è preferibile una luce localizzata ad una luce diffusa, per non appiattire la visione d’insieme dell’ambiente; – è utile prevedere prese a terra comandate; – è indispensabile garantire la massima flessibilità d’uso della luce attraverso accensioni molteplici, flussi luminosi regolabili, corpi illuminanti (di varie potenze) dislocati in più punti della stanza; – è necessario distinguere tra camere da letto destinate a bambini/ragazzi, stanze padronali, camere per anziani, poiché ognuna ha caratteristiche specifiche che il progetto luce deve tenere in considerazione.

Spazi esterni: come illuminarli al meglio - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Spazi esterni come illuminarli al meglio
Gli spazi esterni possono essere considerati un’estensione di quelli domestici: per questo necessitano di un’attenta progettazione. Ma quali scelte possono essere fatte in fase di ristrutturazione di un immobile per l’illuminazione di questi spazi? Per il giardino o il terrazzo è molto importante trovare un rapporto di armonia con gli ambienti interni; la zona outdoor può essere considerata una naturale prosecuzione della residenza. Partire da un layout di progetto è molto utile per capire dove sono previste le aree di permanenza delle persone, eventuali zone pranzo, dove si avrà maggiore necessità di luce per particolari attività, e le zone con presenza di piante e fiori, evidenziate a loro volta con fonti luminose dedicate. Sarà facile creare degli scenari luminosi che evidenzieranno le diverse destinazioni degli spazi esterni rendendo accogliente e scenografica, al tempo stesso, la presenza nelle aree living. Ugualmente, con una sapiente illuminazione delle aree di confine, siepi e arbusti, si potranno definire e abbellire le zone perimetrali. Di grande importanza è anche il colore della luce a seconda della tipologia di essenze che si utilizzeranno; le variazioni cromatiche delle piante sono un parametro da considerare in fase di scelta degli apparecchi illuminanti. Altri due parametri da considerare per la scelta degli apparecchi per spazi esterni sono il grado di protezione e la classe di isolamento. Il buon funzionamento e la durata dei dispositivi elettrici dipendono infatti da fattori di utilizzo esterni. Ogni lampada possiede il suo grado di protezione e un’indicazione riguardante il proprio livello di compatibilità elettromagnetica cem. L’indice ip indica il livello di protezione di un prodotto contro l’ingresso di corpi solidi e di corpi liquidi; le lettere “xx” evidenziano il grado di conformità alle condizioni di protezione da urti con corpi solidi, pioggia, polvere, pioggia e spruzzi d’acqua, immersione temporanea e continua. Stile e tipologia delle lampade (a incasso, a parete, a delimitare i percorsi, portatili…) dipenderanno dalle esigenze personali degli abitanti della casa e dalla configurazione degli spazi esterni. Una particolare attenzione dovrà infine essere posta ai consumi; in questo senso è consigliabile l’utilizzo di apparecchi led. Joy,gibas Lanterna da terra in tondino d’acciaio, design studio tecnico gibas, 2013 Suggestiva e di forte matrice contemporanea è la collezione di lanterne da terra joy. In tondino d’acciaio verniciato a polvere, sono pensate per arredare spazi esterni così come gli interni più ricercati. La nicchia di luce nasce dalla sorgente luminosa a led. Molto utile è la possibilità di restare accesa con un’autonomia di circa 6 ore, quando disconnessa dalla rete elettrica. My white, linealight Applique da parete/soffitto, design linealight, 2015 My white è l’applique per un’illuminazione modulare e versatile firmata linealight. Pensata per l’outdoor, è capace di adornare, con elegante discrezione, qualsiasi ambiente interno, bagno compreso, grazie all’elevato grado di protezione del corpo della lampada. Uno o tanti corpi unici in plastica rotazionale, da disporre in file luminose spettacolari, distribuiscono la luce in modo omogeneo conferendo affascinanti effetti visivi. La base è in polietilene bianco, diffusore in polietilene traslucido: i materiali caratterizzati da affidabilità, resistenza e sicurezza. Al modello rettangolare si affiancano anche le forme tonde e ovali. Tolomeo speciale outdoor, artemide Lampada da esterno in alluminio e plastica, design michele de lucchi e giancarlo fassina, 2015 Già icona del design italiano, ritorna tolomeo la storica lampada di artemide che arreda sia l’interno che gli spazi esterni. Questi 30 anni di storia e di successi, competenza progettuale, tecnologia e attenzione all’uomo e al pianeta si sono concentrati nell’installazione “la passeggiata” di michele de lucchi al salone ufficio 2015. Le nuove proposte artemide mirano all’equilibrio tra vita e lavoro, negli ambienti che appartengono al nostro quotidiano, fuori e dentro casa. Apparecchio a illuminazione a luce diretta, adotta luci fluorescenti e può avere un supporto fisso oppure una base in cemento colorato.

Luci per il bagno: soluzioni di design - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Luci per il bagno soluzioni di design
Il trucco, la cura del corpo, il relax… lo spazio del bagno, polifunzionale per definizione, necessita più di altri di luci adeguate e di qualità. Bastano pochi tocchi per ottimi risultati. Vediamo ora di comprendere quali scelte possano essere fatte in fase di ristrutturazione di un immobile a favore di un nuova configurazione illuminotecnica degli spazi adeguata alle esigenze di chi vi abiterà, sostenibile e coerente con le scelte di design. Affrontiamo il tema degli spazi dedicati alla cura del corpo. Alcuni aspetti, se considerati in fase di progetto, possono aiutare a definire ambienti di ottima qualità. Nella stanza da bagno è utile separare le accensioni per poter creare scenari differenti; per esempio, poter regolare l’intensità delle luci sopra la vasca da bagno. Per la zona doccia sono oggi disponibili apparecchi con la luce incorporata anche per la cromoterapia. Nella zona dello specchio è consigliabile non usare luci ad incasso o mensole che creano ombre; una fonte multidirezionale e puntuale al contorno sarà la migliore soluzione per il trucco. Può inoltre essere utile installare una luce di cortesia che possa essere di servizio durante la notte per evitare l’effetto di abbagliamento delle lampade che illuminano l’intero ambiente, che potranno quindi rimanere spente. Nel locale bagno uno degli elementi di maggiore importanza è lo specchio: per una migliore illuminazione per il viso si adotta una luce multidirezionale e soffusa. Un dettaglio funzionale e di grande effetto è l’aggiunta di un punto luce lineare sotto il piano del lavabo, che serve anche per illuminare i ripiani sottostanti. Viene adottato soltanto se il pavimento è in materiali opachi per evitare fastidiosi riflessi. Piacevoli effetti luminosi si ottengono con luci incassate a soffitto, soprattutto se sono posate radenti le pareti: in questo modo sottolineano i colori e le texture dei rivestimenti. Ontherocks, flos Lampada da parete con luci indirette, dirette e parzialmente diffuse Il suo nome evoca cubetti di ghiaccio trasparenti e affilati: infatti il design di questa lampada si basa su linee nette e pulite, giocate su gradi diversi di trasparenze. Si compone di un diffusore in vetro opalino contenuto in un corpo di vetro trasparente, dotato di aggancio al soffitto oppure al muro in alluminio verniciato a polvere.nolita, panzeri Soluzioni d’illuminazione da parete e soffitto ad effetto invisibile, design di team design, 2014 g1215 Si tratta di una lampada da incasso costituita da una canalina in metallo forato con bordi in gesso rinforzato e schermo in policarbonato sezionabile. Disponibile nella lunghezza massima di 3800 mm può essere utilizzata, montata in sequenza, per creare dei veri e propri tagli di luce su superfici sia orizzontali che verticali. Www.panzeri.it Primula, fabas luce Applique led, design ufficio stile fabas, 2014. Realizzata in alluminio e policarbonato questa lampada si caratterizza per grandi performance e il design essenziale. Inoltre adotta luci led per valorizzare correttamente gli specchi e sfruttare al meglio gli effetti dei riflessi a soffitto. Www.fabasluce.it Apparecchi con alimentazione a circuiti selv. Scaldacqua. Elementi riscaldanti annegati nel pavimento, ricoperti da uno schermo metallico oppure da una griglia metallica a terra, connesso al supplementare collegamento equipotenziale. Apparecchi di illuminazione classe ii, apparecchi di riscaldamento classe ii e unità per vasche idromassaggio a norma classe ii. Apparecchi di illuminazione, apparecchi di riscaldamento e unità per vasche idromassaggio in classe i, se protetti da un interruttore differenziale con idn < 30 ma. [/av_cell][av_cell col_style='']nessuna limitazione, ma gli elementi riscaldanti annegati nel pavimento vanno protetti con uno schermo metallico oppure una griglia metallica a terra, collegato al supplementare collegamento equipotenziale.

Illuminazione del corridoio: cosa valutare - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Illuminazione del corridoio cosa valutare
Quali scelte si possono fare durante la ristrutturazione di un appartamento per avere soluzioni illuminotecniche adeguate alle proprie esigenze, di design e che valorizzino gli spazi? Vediamo come effettuare l’illuminazione del corridoio e dell’ingresso. Si tratta di ambienti interessanti, che dopo anni di trascuratezza, ritornano sulla scena dell’arredo residenziale. Possibili soluzioni Di recente sono tornate attuali tendenze dell’interior design grazie a cui gli ambienti domestici tornano ad avere funzionalità dedicate e sono molto caratterizzati: di conseguenza devono essere collegati da spazi che si trasformano e cambiano aspetto. Non sono più luoghi di passaggio ma spazi di sosta, dove ci si incontra con gli altri e dove sono inseriti arredi e accessori decorativi eleganti e con un preciso significato. L’illuminazione del corridoio è quindi fondamentale per definire le aree e dare loro una direzione precisa. L’illuminazione del corridoio può adottare apparecchi incassati sul soffitto e lineari: in questo caso è bene controllare dove vanno posizionati gli arredi e gli oggetti a parete, come i quadri, per avere il risultato estetico migliore. Si consiglia di avere una lama di luce radente gli scaffali, le librerie e gli altri complementi per renderli più definiti. Si può procedere allo stesso modo se una delle pareti presenta decorazioni o texture di grande impatto oppure se è realizzata in un materiale particolare. Si può creare un’atmosfera in stile galleria se l’illuminazione del corridoio si basa su apparecchi puntuali a soffitto posti in sequenza: questa soluzione consente di valorizzare tutti gli oggetti appesi sulle pareti (o su una sola), come specchi e quadri. Entrambe le soluzioni possono essere realizzate in un corridoio ristretto, in quanto un adeguato apporto di luce dà un effetto di dilatazione spaziale. Cosa valutare L’illuminazione del corridoio deve valutare quella degli altri ambienti di casa: si consiglia di non creare distacco con le stanze limitrofe, ma adottare la stessa intensità e qualità luminosa degli spazi confinanti. Per differenziare il corridoio si possono adottare apparecchi orientabili (ne esistono sia a soffitto che a parete) in grado di modulare la luce nei vari punti dell’ambiente, variandone anche l’intensità e il colore. Se il corridoio è anche l’ingresso, si tratta del primo spazio dell’abitazione, grazie al quale si passa dall’esterno all’interno. Comunica quindi la personalità della casa e deve essere progettato con attenzione, soprattutto se si tratta di un ambiente ridotto. In genere per l’illuminazione del corridoio si utilizzano luci fredde, tuttavia il colore va scelto volta per volta a seconda del risultato da ottenere. Inoltre è bene che l’attenzione luminosa sia focalizzata in un punto singolo: un’ottima soluzione consente di adottare lampade a parete di design. Infine il progetto illuminotecnico deve integrarsi con quello architettonico, valutando anche l’arredamento e le abitudini di vita degli abitanti della casa. Glossario Efficienza luminosa: rapporto tra il flusso luminoso e la potenza elettrica di una lampada; la sua unità di misura è lm/w. Il simbolo viene usato per indicare la resa energetica: più è alto il valore e il consumo di energia elettrica è minore. Luminanza: rapporto tra l’intensità luminosa e la superficie luminosa apparente. Indica l’intensità luminosa e quella emessa da una lampada. I valori di luminanza sono molto alti nelle lampadine incandescenti e ridotti in quelle fluorescenti. Angolatura del fascio di luce: il fascio di luce emesso da una lampada. Per un’illuminazione omogenea si utilizzano sorgenti luminose. Per un’illuminazione diretta il fascio di luce deve essere stretto con piccoli angoli di emissione. Applique: lampade montate a parete. Sono ideali per una luce sfondo generale oppure per una luce direzionale supplementare. Esistono anche modelli direzionali e da esterno. Flusso luminoso: quantità di luce emessa da una sorgente luminosa. Per le lampade a emissione indiretta viene espresso in lumen, mentre per quelle direzionali è in candele (cd): di conseguenza il flusso luminoso nominale consente di identificare la tipologia di lampada. Circuito led: a differenza di una lampadina led (montata sul porta lampade), è integrato nel corpo illuminante. Si tratta di un elemento versatile per la forma piatta e l’alta luminosità. Illuminazione diretta: l’80% del flusso luminoso ha un’angolatura di emissione di 120°. Illuminazione a incasso: le lampade sono montate su cavità o controsoffitti, quindi è visibile soltanto la parte illuminante. Illuminazione indiretta: il flusso luminoso è inferiore all’80% e ha un’angolazione di 120°. Illuminazione soffusa: si tratta dell’effetto luce e viene ottenuto adottando diverse tipologie di illuminazione. L’effetto luce di un dispositivo illuminante si può modificare con un semplice dimmer. Dimmer: dispositivo per regolare l’intensità luminosa; è montato sull’apparecchio, fisso oppure esterno.

Controsoffitto - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Controsoffitto
In genere si pensa il controsoffitto come un rivestimento, quasi sempre orizzontale, il cui compito è quello di ridimensionare gli ambienti mediante un ribassamento del soffitto, inserire apparecchi illuminanti e anche creare un comodo ripostiglio in quota. Vediamo più nello specifico di cosa stiamo parlando. Iniziamo con il controsoffitto tradizionale. Dal punto di vista tecnico si tratta di un rivestimento del soffitto basato su una serie di elementi modulari leggeri, collegati da una struttura continua oppure puntiforme e discontinua. Si può posare direttamente in opera o utilizzando elementi prefabbricati (doghe, pannelli oppure lastre di vari materiali). Le sue principali caratteristiche sono la semplicità di montaggio, l’adattabilità ad ambienti dalle più diverse dimensioni, la modularità e la rapidità di posa: sono disponibili tante soluzioni e tipologie e per questo il controsoffitto è molto diffuso anche in campo residenziale. È però possibile trovare applicazioni anche di altre tipologie di controsoffitto. Non è raro trovare elementi, rettilinei o curvi, in fibre minerali, in legno, in materiali plastici, metallici e laminati. Sempre più frequentemente si trovano soluzioni in pvc poste in tensione e composte da profili posizionati a parete o a soffitto. La tipologia più diffusa rimane comunque il controsoffitto in cartongesso: i loro punti di forza sono la velocità di realizzazione, l’adattamento ai più diversi ambienti (gestibili direttamente in opera) e la possibilità di realizzare soluzioni particolari e complesse o personalizzare un locale della casa. Il controsoffitto può rivestire completamente o parzialmente il soffitto di un stanza. A seconda delle esigenze, spesso si applicano per creare ribassamenti e integrare luci o impianti termici in soggiorno o in cucina oppure per aumentare l’isolamento di un solaio al passaggio di calore, riducendo il livello di dispersione termica. Caratteristica molto importante del controsoffitto è anche l’assorbimento acustico: se ben progettato, può risolvere il problema, molto diffuso soprattutto in condomini datati, di sentire rumori (voci dei vicini, elettrodomestici in funzione) provenienti dagli appartamenti confinanti oppure dall’esterno. Sono presenti in commercio apposite lastre costituite da miscele particolari e dotate di una finitura superficiale appositamente studiata per ridurre riverberi e fastidi acustici. Di grande successo sono anche i pannelli in fibra di poliestere che si trovano in commercio in diverse forme e dimensioni: devono essere applicati al soffitto in posizioni specifiche per arredare, migliorare l’acustica e illuminare l’ambiente. Possono essere di diversi materiali, dal legno, più diffuso, ai tessuti di materiale plastico. Le tipologie di controsoffitto Esistono diverse tipologie di controsoffitto che si possono installare, ognuno con caratteristiche diverse: Chiusi ma ispezionabili: formati da doghe oppure da doghe; Chiusi non ispezionabili; Aperti: grigliati, lamellari oppurecassettonati; Tesi: realizzati in pvc. Glossario Conduttività termica (k) – proprietà grazie alla quale il materiale non trasmette il calore. Più basso è il valore e migliore è l’isolamento termico. Controsoffitto laminato – viene realizzato con pannelli in fibra minerale rivestiti da un velo di materiali con bassa conduttività termica, ad esempio la lana di vetro oppure la pellicola di poliestere. Durabilità – capacità dei pannelli per controsoffitto di resistere ai danneggiamenti, a una pulitura o uno sfregamento energico, agli urti e ai graffi. Igiene – per garantire uno stretto controllo della qualità dell’aria si possono realizzare controsoffitti con pannelli chimicamente trattati per prevenire la formazione di batteri e muffe. Lavabilità – per una pulizia normale dei pannelli per controsoffitto si possono usare spugne o panni inumiditi in acqua in cui sono stati diluiti detergenti o saponi delicati. Pannelli soft – si tratta di soluzioni in minerale bassa densità. In questo caso vi è un alto contenuto di lana minerale, così da rendere il pannello meno denso e più poroso; la superficie viene poi rifinito con un velo di altri materiali isolanti e verniciato. In questo modo si ha un isolamento termico eccezionale e un più moderato isolamento acustico. Pannelli wet felt – si tratta di pannelli per controsoffitti a media-alta densità in minerale. Il contenuto di lana minerale è minore, mentre sono presenti percentuali più alte di argilla: di conseguenza gli elementi sono più densi e meno porosi. L’isolamento acustico è buono o discreto e quello termico ha un livello alto. I pannelli possono essere verniciati semplicemente oppure rivestiti con uno strato sottile di fibra di vetro verniciato. Resistenza all’umidità relativa – proprietà grazie alla quale i pannelli resistono all’umidità senza imbarcarsi. I pannelli standard sono adatti ad ambienti dalle condizioni di normale esercizio, con un massimo di 70% di umidità relativa e temperature tra gli 15 e i 35°c. Se temperatura e umidità relativa superano questi parametri, è bene installare prodotti che resistano fino al 95% o al 100% di umidità relativa. Riflessione della luce – proprietà grazie alla quale una superficie riflette la luce. Pulizia frequente – in ambienti dove la pulizia è una priorità e fa effettuata di frequente, possono essere richiesti interventi che vanno oltre la semplice manutenzione dei pannelli. Ad esempio si possono adottare controsoffitti con speciali rivestimenti con una maggiore lavabilità, ad esempio le pellicole viniliche.

Caminetti e stufe salvaspazio - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Caminetti e stufe salvaspazio
Non sempre è possibile adottare nella propria casa un camino per ragioni di spazio: nascono così nuove versioni di modelli pensate appositamente per ambienti dalla metratura ridotta oppure con caratteristiche particolari. Sono i caminetti e le stufe salvaspazio: si possono scegliere esemplari bifacciali oppure con poca profondità, ad angolo, supercompatti o da porre in una nicchia. Questi caminetti si caratterizzano per essere davvero versatili, quindi possono soddisfare anche le esigenze di ottimizzazione dello spazio a disposizione. Al tempo stesso rappresentano una soluzione per problemi potenzialmente complicati: ad esempio consentono di valorizzare in modo efficace una nicchia oppure un angolo. In alternativa vengono utilizzati per separare spazi contigui. In questo modo si unisce originalità, capacità multifunzione e un’alta resa energetica. Caminetti angolari e stufe tonde: soluzioni per gli angoli Quando si adottano caminetti ad angolo la praticità incontra l’interior design: in questo modo il focolare diventa un vero e proprio elemento d’arredo per la stanza e si possono gestire in maniera assolutamente originale anche luoghi altrimenti inutilizzati. Inoltre i caminetti ad angolo consentono di dare equilibrio e movimento all’ambiente. Al tempo stesso si dà carattere e personalità alla stanza creando un angolo relax o living inserendo vicino al focolare alcune panche. In alternativa si possono adottare elementi decorativi che valorizzano un punto altrimenti inutilizzato. Se si punta su una stufa tonda è possibile integrare tubature a parete che riscaldino più ambienti. Piccole stufe per una nicchia Quando si ha a che fare con uno spazio veramente ridotto si può optare per una soluzione senza sporgenze, a filo muro. Questi stufe salvaspazio sono pensate esclusivamente per essere installate in una nicchia: in genere sono alimentate a pellet e si caratterizzano per avere uno sportello di caricamento scorrevole. Invece i caminetti sono sottilissimi e possono essere utilizzati solo per il riscaldamento oppure anche per l’acqua sanitaria. In questo caso si installano degli inserti appositi in una nicchia, che viene chiusa con pannelli di cartongesso ai lati. Caminetti divisori Se è possibile accedere e ammirare la fiamma da diverse angolazioni, i caminetti divengono gli ideali elementi divisori degli spazi. Sono i modelli bifacciali e trifacciali, che risultano veramente polifunzionali e uniscono praticità e impatto scenografico. Possono svolgere efficacemente il ruolo di quinta, definendo all’interno dello stesso ambiente le aree con utilizzi diversi: ad esempio, possono separare il living dalla zona pranzo oppure dalla cucina. Nel caso di caminetti bifacciali, si hanno due vetri, uno frontale e il secondo sul retro. Per facilitare il carico della legna da entrambi i lati sono dotati di un’anta a saliscendi molto comoda. I modelli trifacciali, invece, possono avere un’unica anta, maneggevole e leggera, formata da tre vetri: in questo modo si ha un effetto di dilatazione spaziale e una maggiore luminosità interna. Legna Pro Comodità: quasi tutti i modelli devono essere caricati solamente una volta al giorno e riscaldano per le 24 ore successive l’ambiente in autonomia, in quanto si può sfruttare anche della brace; Sicurezza: la stufa può essere accesa e funzionare in totale sicurezza grazie a un moderno sistema di regolamentazione anche in assenza di persone in casa. Il sistema, infatti, regola l’intensità della fiamma evitando scintille non controllate e il rischio di incendi. Inoltre si evita che tappeti, tendaggi e pavimenti vengano danneggiati dal calore o prendano fuoco perchè la stufa è progettata per garantire altissimi livelli di sicurezza. In questo modo si assicura anche l’incolumità dei bambini; Possibilità di integrare altre funzioni: è possibile integrare la stufa con un sistema di riscaldamento dell’acqua calda per ottimizzare i consumi e i costi in bolletta. Inoltre si può anche cucinare; Grande estetica. Contro Stoccaggio: occorre avere a disposizione grandi quantità di legna (si vende a metri cubi) e quindi un ampio spazio dove immagazzinarla. Inoltre lo spostamento risulta più ostico perchè più pesante e meno maneggevole rispetto al pellet. Infine risulta più complicato disporre i ciocchi in cataste. Pellet Pro Convenienza del combustibile: il pellet viene confezionato in sacchi pratici da spostare e poco ingombranti. La conservazione avviene in un posto privo di umidità, ma è necessario poco spazio: si tratta della scelta ideale per chi vive in un appartamento e non ha grandi spazi per l’immagazzinamento; Elevato potere calorifico: il pellet ha una resa più elevata rispetto alla legna perché contiene una minor percentuale di umidità; Meno pulizia: la combustione del pellet provoca meno cenere e creosoto, quindi la stufa si sporca di meno. Inoltre non si formano braci che possono uscire inavvertitamente e provocare emissioni di monossido di carbonio; Semplicità di rifornimento della camera di combustione: avviene automaticamente attraverso la coclea, che dispositivo che preleva il pellet dalla tramoggia riversandolo nel bruciatore; Gestione facilitata: sono dotate di cronotermostati, così da poter impostare le fasi di accensione, regolazione temperatura e spegnimento in maniera automatizzata. Contro Energia elettrica: funzionano tramite elettricità e quindi aumentano i consumi di energia. Inoltre l’apparecchio risulta inutilizzabile se manca la corrente; Comfort abitativo: la ventola che distribuisce il calore in maniera uniforme e convoglia i fumi verso la canna fumaria può sollevare la polvere e seccare troppo l’aria; Pulizia: necessitano di una pulizia più accurata e frequente in quanto sono dotate di sofisticati accessori elettronici. La manutenzione, è eseguita da personale specializzato e quindi è più costosa; Prezzi: le stufe a pellet sono più costose e si va dai 700 euro ai 4500 euro per i modelli più accessoriati. Anche il pellet è più costoso e si trova a 0,23 al chilo. Per la fornitura del pellet bisogna rivolgersi a rivenditori specializzati e il prezzo del combustibile può subire rincari; Aspetto estetico: il fuoco è meno vivace e ha un aspetto artificiale. Bioetanolo Pro Attenzione all’ambiente: il bioetanolo consente numerosi vantaggi dal punto di vista ambientale; Economico: i prezzi vanno dai 2,4 e i 4,6 euro per litro, ma il prodotto ha un alto potere riscaldante; Facilità d’installazione: non necessitano di canna fumaria così la messa in opera è semplicissima e i costi sono irrisori. Infatti il bioetanolo produce solamente una minima quantità di anidride carbonica e di umidità. Aspetto estetico: è molto più decorativa rispetto a una stufa a pellet. Contro Diffusione del calore: può riscaldare un unico ambiente, quindi non sostituisce completamente l’impianto di riscaldamento.

Impianto idraulico - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Impianto idraulico
La scelta dell’impianto idraulico deve essere valutata con attenzione, in modo da poter installare la soluzione migliore in base alle proprie esigenze. Innanzitutto bisogna valutare quali sono i prezzi dei materiali e dei sanitari ed è necessario rivolgersi a un esperto del settore per l’installazione. In genere sono da preferire i tubi in pvc perchè sono tecnologicamente avanzati e sono dotati di innesti particolari; invece le soluzioni più tradizionali consentono una posa più facile. Scegliere un impianto idraulico vuol dire puntare sulla funzionalità della soluzione: è questo il requisito fondamentale. Di conseguenza gli optional e i “sanitari firmati” possono essere tralasciati a favore di soluzioni che si caratterizzino per la qualità e la resistenza. I prodotti migliori sono quelli italiani. Anche la scelta dei rivestimenti deve essere valutata con attenzione, soprattutto se la copertura della parete è totale della parete: in questo caso occorre, ovviamente, un numero di piastrelle più alto rispetto a una soluzione parziale. Si consiglia sempre di acquistare una quantità superiore di piastrelle rispetto a quella che serve effettivamente in modo da poter risolvere inconvenienti come la rottura di alcuni elementi. I vari impianti idraulici Un impianto idraulico deve essere sempre efficiente, funzionale e sicuro: si tratta dei requisiti fondamentali per una soluzione che duri a lungo nel tempo e che consenta buone prestazioni. Inoltre bisogna tenere a mente che esiste un rapporto stretto tra il costo, la sicurezza, la funzionalità e la qualità dell’impianto idraulico. Gli impianti sono classificati in maniera differente in base alle loro caratteristiche e ai materiali utilizzati: ad esempio si sta diffondendo l’uso di tubi in pvc collegati a una centralina e dorati di scarico indipendente. In questo modo è possibile interrompere l’erogazione d’acqua in ogni momento e in base alle proprie esigenze per un singolo e specifico sanitario. In alternativa, per unire praticità e riduzione delle spese, si possono adottare condotte parallele che svolgano la funzione di chiavi d’arresto indipendenti per ogni singolo elemento: di conseguenza non è necessario installare la centralina e i costi dell’impianto sono maggiormente contenuti. Quando si adotta un impianto idraulico bisogna decidere se installare una vasca da bagno integrata dalla doccia oppure se serve semplicemente un box doccia. Per avere risultati di buona qualità si consiglia di scegliere rubinetteria di noti brand italiani, che utilizzano materiali resistenti e hanno ottime rifiniture. Si consiglia di rivolgersi a un esperto per la realizzazione dell’impianto, confrontando tra loro almeno tre preventivi di imprese diverse, così da poter scegliere la soluzione migliore. Tuttavia è preferibile non andare troppo al ribasso perché si rischia di non avere un lavoro a regola d’arte. Glossario di idraulica Attacchino: raccordo flessibile che collega l’impianto idrico ai sanitari. Bocchettone: accordo per collegare e scollegare tra loro due tratti di una stessa tubazione. Bocca di erogazione: rubinetto d’uscita. Braga: raccordo di collegamento tra una tubatura verticale e una orizzontale. Brasare: scaldare parte del tubo. Gomito: raccordo per una curva da 45° e 90° nelle tubazioni. Manicotto: tratto breve e filettato di tubatura. Deviatore: dispositivo per spostare dal rubinetto della vasca alla doccetta la fuoriuscita dell’acqua. Eccentrico: raccordo per adattare le uscite dell’impianto all’attacco del rubinetto Nippolo: simile al manicotto, si distingue per avere in più un dado al centro grazie al quale viene avvitato. O-ring: guarnizione in gomma circolare. Piano: altezza di riferimento per quella della rubinetteria. Piletta: ghiera alla quale è allicato il tappo di chiusura della vasca o del lavabo. Premistoppa: parte dei rubinetti grazie alla quale si garantisce la tenuta tra l’elemento mobile e quello fisso. Passo rapido: rubinetto senza regolazione che passa da tutto chiuso a tutto aperto Raccordo t: consente di dividere un tubo in due. Riduzione: raccordo per il collegamento di tubi di diametro diverso. Saracinesca di intercettazione: valvola per intercettare una conduttura principale attraverso la deviazione di una secondaria. Tappi: maschi o femmina e si applicano sulla tubatura così da chiuderne un’estremità. Troppo pieno: sistema di sicurezza il cui scopo è evitare che la vasca o il lavello straripino. Sifone: conduttura a s per il collegamento di serbatoi ad altezza diversa. Valvola di ritegno: evita il riflusso del liquido nella tubatura.

Arredare una casa piccola - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Arredare una casa piccola
Arredare una casa piccola è un’operazione che sempre più persone si trovano a dover affrontare: infatti le abitazioni moderne sono di metratura molto più ridotta rispetto a quanto si desidera. In questo caso è necessario sfruttare ogni centimetro a disposizione e mettere a punto soluzioni salvaspazio per poter vivere in modo confortevole anche in uno spazio contenuto. Anzi, con alcuni piccoli espedienti, può diventare un’esperienza davvero sorprendente. Per arredare una casa piccola in maniera ottimale si hanno a disposizione tante strategie diverse: innanzitutto si adottano arredi intelligenti che consentono di ottimizzare lo spazio, come sedie pieghevoli, divani letto, divisori mobili, tavoli estendibili. In secondo luogo bisogna sviluppare al massimo il potenziale dell’abitazione: per questo motivo si valutano tutti gli aspetti dell’ambiente. Tutti i dettagli consentono di incrementare lo spazio calpestabile se “giocati” bene: l’illuminazione artificiale e naturale, le potenzialità dell’altezza, i colori delle pareti, le pareti e le porte scorrevoli riducono gli ingombri e danno una sensazione di ampiezza. Si tratta di accortezze minime, che aiutano la circolazione interna e adattano lo spazio alle necessità del momento. Definire gli ambiti: in genere si tende ad associare le funzionalità degli ambienti, tuttavia per arredare una casa piccola con stile è bene individuare aree per specifiche attività. In questo modo si gestisce lo spazio al meglio. Una lampada a sospensione o un controsoffitto di cartongesso contribuiscono a definire i vari settori. Filtri trasparenti: un problema delle abitazioni di ridotta metratura è il ricambio di luce e aria. Avere partizioni interne in vetro permette di distribuire meglio gli spazi interni e di non limitare la luminosità. Pareti scorrevoli: un sistema di pareti scorrevoli è una valida alternativa agli elementi divisori fissi trasparenti. I pannelli scorrono sui binari e fanno la loro comparsa solo in caso di necessità, ad esempio per garantire una certa privacy della zona notte di un open space. Altre soluzioni che consentono di ottenere lo stesso risultato e gli stessi vantaggi sono i paraventi e le pareti mobili, magari con chiusura a libro: in questo modo l’elemento può essere inserito a piacere in qualunque punto della casa e la divisione degli ambienti diventa personalizzabile in qualunque momento. Mensole e nicchie: per guadagnare spazio è possibile adottare delle mensole in tutti gli ambienti della casa, non solo in quelli più scontati come il soggiorno e la camera da letto. Anche nel bagno si possono potenziare gli angoli con cavità su misura e mensole molto funzionali: ad esempio può servire per ospitare lo shampoo e i prodotti beauty. Open space con ambienti distinti: per arredare una casa piccola e valorizzare le diverse aree si può adottare una parete bassa che separi il living e l’area cucina vera e propria. In questo modo la luce naturale si diffonde nell’ambiente senza problemi e si utilizza il piano come appoggio, tavolo da lavoro oppure tavolo da pranzo. Soppalchi: ovviamente non possono mancare i soppalchi, che possono essere abitabili o semplici ripostigli sviluppati in altezza in base alle dimensioni del soffitto della stanza. Ragionare in altezza: sviluppare l’arredamento in altezza è un accorgimento molto utile, che può essere declinato in tanti modi diversi. Non si ha solo il soppalco a disposizione., ma è possibile posizionare gli arredi in posizioni inconsuete: ad esempio il letto viene posto a un metro da terra, così da ospitare cassetti e mensole nel basamento e alleggerire di una funzione la superficie di calpestio. Specchi: fondamentale è l’uso degli specchi per arredare una casa piccola. Infatti creano un effetto di dilatazione spaziale grazie al quale l’ambiente sembra più ampio di quanto non sia in realtà. Lo stesso risultato si ottiene con ante a specchio per l’armadio e porte scorrevoli rivestite di materiale riflettente. Arredo casa: glossario Alluminio anodizzato: l’alluminio viene sottoposto a un trattamento elettrochimico per aumentarne durezza e resistenza ai graffi e all’annerimento provocato dal tempo, mantenendone la duttilità e la leggerezza. Boiserie: pannelli di legno che rivestono le pareti di una stanza. Cartongesso: materiale formato da uno strato di gesso di cava tra due fogli di speciale cartone molto resistente. Si trovano diversi prodotti, le cui caratteristiche variano a seconda delle applicazioni richieste: si va da quelli standard a quelli antifuoco (si usano cartoni ignifughi o si effettua un trattamento a base di vermiculite), da quelli ad alta flessibilità (progettati per le superfici curve) a quelli idrofugi (che resistono molto bene all’umidità o al vapore acqueo). Infine ci sono i materiali fonoisolante, resistenti agli urti o ad alta resistenza termica. La messa in posa prevede l’installazione di un telaio autoportante in metallo o legno, sul quale si effettua un tamponamento in lastre in gesso rivestito accoppiate oppure singole, applicando all’interno materiale isolante. Impiallacciatura: con questo procedimento i pannelli grezzi sono rivestiti con un foglio di legno molto sottile. Laminato: foglio sottile composto da un supporto a base di resine fenoliche e da un rivestimento in carta decorativa impregnata di resine melaminiche. Viene usato per il rivestimento dei piani delle cucine e dei pannelli dei mobili, su entrambi i lati oppure su uno solo. Massello: legno ricavato direttamente dal cuore dell’albero, usato per realizzare mobili classici o determinati elementi dell’arredo. Anche se molto pregiato, non ha la stabilità dei materiali compositi, (truciolare, multistrato, mdf) e ha soltanto usi specifici. Mdf: medium density fiberboard. Si tratta di un pannello a media densità, realizzato con un materiale ottenuto dagli scarti di lavorazione, che vengono sottoposti a un particolare procedimento per essere trasformati in fibre di legno pressate e legate fra loro impiegando collanti termoindurenti: di conseguenza è apprezzato per la sua valenza ecologica. I pannelli sono molto stabili, hanno ottime caratteristiche meccaniche e una notevole compattezza, così da essere usati per superfici laccate e nobilitate. Multistrato: pannello simile per struttura al compensato, formato da alcuni fogli di legno incollati in modo tale da avere le fibre perpendicolari fra loro. Trattamenti superficiali: si tratta delle finiture che migliorano le caratteristiche termiche e la resistenza dei mobili e delle superfici all’attrito, alla corrosione e all’usura. Inoltre consentono di modificarne l’aspetto estetico e le caratteristiche visive e tattili, lasciando inalterato il substrato.

Pareti in vetrocemento - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Pareti in vetrocemento
Le pareti in vetrocemento utilizzano speciali mattoni e sono la soluzione ideale per la distribuzione interna degli ambienti coniugando in maniera perfetta apertura, privacy, design e luminosità. Infatti la luce artificiale o solare passa attraverso il materiale e consente di avere spazi ben illuminati, dando loro un tocco chic e originale. Che cos’è il vetrocemento I blocchi di vetrocemento sono essenzialmente mattoni formati da due vetri tra i quali si trova una camera d’aria pressurizzata: in questo modo si hanno alte prestazioni per quanto riguarda la fono assorbenza e la coibentazione termica. Inoltre questo materiale è estremamente resistente agli urti ed è impermeabile. Inventato all’inizio del novecento come materiale povero, al giorno d’oggi viene impiegato soprattutto per realizzare pareti in vetrocemento decorative e divisorie, dato che i mattoni si caratterizzano per finiture, colori e luminosità diverse. Le pareti in vetrocemento possono essere adottate sia negli ambienti interni che in quelli esterni, in particolare in quelli caratterizzati da forti escursioni termiche e da problemi di insonorizzazione. Vengono utilizzate spesso come elementi divisori in bagno per realizzare le pareti della cabina doccia, per illuminare ambienti ciechi e valorizzarli oppure per separare la cucina dal soggiorno. In alternativa sono ottime soluzioni per ricavare un’area distinta nell’ufficio o nel salotto e per avere pareti trasparenti ma funzionali che si affacciano su spazi aperti e giardini. Si tratta di vere e proprie opere murarie, fattore di cui bisogna tenere conto quando si decidere di installarle. Questo aspetto negli ultimi tempi viene poco sottolineato, anche perché le soluzioni oggi più diffuse sono molto creative e puntano sul design. In questo modo le pareti in vetrocemento diventano degli elementi d’arredo, che danno colore, originalità ed eleganza agli ambienti. Le pareti in vetrocemento consentono di separare due ambienti nella stessa stanza mentendo una buona luminosità interna in entrambi. Al tempo stesso è possibile posizionare qualche mattone in vetrocemento in spazi poco esposti alla luce (ad esempio l’ingresso) per renderli più luminosi. Questa soluzione è molto apprezzata anche per migliorare il comfort abitativo delle scale interne addossate a una parete esternamente libera: è possibile sostituire il muro con una superficie in vetrocemento in modo che la struttura ed entrambi i piani godano della luce naturale. Le pareti in vetrocemento possono adottare mattoni diversi per le caratteristiche del vetro. In commercio si trovano: Mattoni trasparenti Il vetro è trasparente e si ha una notevole luminosità interna senza rinunciare alla privacy; Mattoni colorati La colorazione del vetro è estremamente variegata; Mattoni ondulati Le pareti in vetrocemento si caratterizzano per avere decori superficiali ondulati perché il vetro è ondulato; Mattoni satinati Il vetro è opaco quindi si ha una maggiore privacy e un’attenuazione della luce; Mattoni lisci La superficie del mattone è perfettamente piana, quindi le pareti in vetrocemento sono uniformi. Le pareti in vetrocemento come divisori o che fungono da aperture verso l’esterno sono sempre più apprezzate per il fatto che l’offerta degli elementi modulari tra cui poter scegliere è estremamente varia e aumenta nel corso del tempo: infatti ci sono piastrelle in tante tonalità diverse. Al tempo stesso bisogna tenere a mente che le pareti in vetrocemento sono strutture modulari: di conseguenza è possibile inserire elementi di vari colori, così da avere un effetto mosaico o contrasto e giochi di tonalità che rendino veramente personali gli spazi. La realizzazione di strutture originali si ha anche scegliendo solo piastrelle in vetrocemento trasparenti, perché sul mercato sono presenti sia quelle a superficie liscia che quelle ondulate, caratterizzate da motivi decorativi e rilievi. Il risultato si basa quindi sui giochi chiaroscurali creati della movimentazione superficiale. Infine, se si vuole una maggiore privacy, si può adottare un effetto fumé. Si consiglia comunque di non esagerare per quanto riguarda i colori: è sufficiente qualche tocco su una superficie monocromatica per avere un risultato originale e di grande impatto estetico. Se invece la parete è multicolor, bisogna adottare uno schema regolare così da avere una superficie elegante. Infine le pareti in vetrocemento di ultima generazione consentono giochi di colore, di geometrie di forme: mentre i blocchi standard sono quadrati, di recente sono stati commercializzati anche modelli triangolari e rettangolari che si possono adattare a ogni spazio. Tipologie di pareti: -trasparenti -satinate -colorate -lisce -a rilievo

Ristrutturazione della cucina - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Ristrutturazione della cucina
Ristrutturazione della cucina: accorgimenti e soluzioni In genere si pensa che la ristrutturazione della cucina sia un intervento dal notevole costo economico, tuttavia questo non si verifica in tutte le situazioni: l’importo è determinato da molti fattori, in particolare dall’ampiezza dei lavori. In ogni caso bisogna tenere a mente che cucina ristrutturata valorizza l’intera abitazione. Prima di intraprendere una completa ristrutturazione della cucina è necessario valutare se gli interventi sono davvero necessari, in base ai propri bisogni e desideri. In pratica bisogna considerare se i lavori siano semplicemente un mezzo per rinnovare l’aspetto dell’ambiente o per modificarne alcune parti. Anche in questo caso è ovviamente possibile ristrutturare l’ambiente, tuttavia si ha subito ben chiaro quali sono gli obiettivi. Inoltre quando si progetta la ristrutturazione della cucina si deve valutare per quanto tempo si avranno in casa gli operai e cosa togliere per non intralciarli; al tempo stesso ci si prepara psicologicamente ad affrontare gli effetti collaterali dei lavori. Si ha una vasta scelta tra i tanti modelli di cucine disponibili: in base alla conformazione dell’ambiente e ai propri gusti si può realizzare una soluzione in muratura, a isola, a l oppure a penisola. Il progetto può essere realizzato autonomamente, usando un software di design oppure dallo stesso architetto dell’impresa edile che effettuerà i lavori. Quest’ultima soluzione consente di affidare a dei professionisti anche la parte burocratica, cioè la richiesta dei permessi per la ristrutturazione della cucina all’ufficio comunale competente. Se la ristrutturazione della cucina avviene in chiave ecologica, si useranno vernici naturali che non contengono sostanze nocive; invece interventi che si pongono l’obiettivo dell’isolamento termico e acustico possono prevedere la sostituzione delle finestre con modelli di ultima generazione. Bisogna quindi verificare cosa eliminare, aggiungere o modificare per calcolare bene i tempi. Al tempo stesso è necessario fare molta attenzione agli impianti, controllando il percorso delle tubature e la potenza del sistema elettrico; in questo caso se ne possono modificare le caratteristiche in base alle proprie esigenze, magari aggiungendo dei punti luce. Se si modificano o sostituiscono gli impianti, è necessario che il tecnico installatore rilasci la certificazione a norma. A questo punto si possono decidere tutti gli altri elementi, ad esempio la pavimentazione e i rivestimenti. Se si vuole risparmiare, si possono recuperare alcuni mobili dalla vecchia cucina dopo qualche lavoretto di restauro che fa loro assumere un aspetto completamente nuovo. Nel caso che si installi una nuova cucina è bene adottarne una con una disposizione simile a quella precedente, così da non dover intervenire per spostare gli impianti. Si tratta di piccoli accorgimenti che consentono di effettuare la ristrutturazione della cucina a prezzi contenuti. Glossario per l’ambiente cucina Acciaio inox: resistente alla corrosione e a certi agenti chimici, contiene almeno il 12% di cromo. Garantisce un’ottima igienicità e viene impiegato spesso per lavelli e piani di lavoro. Alluminio: metallo duttile e leggero di colore bianco argenteo, usato sia pressofuso che trafilato e sottoposto poi a verniciatura o procedimenti di ossidazione anodica, così da essere resistente ai graffi e alla corrosione. Bugna: pannello centrale di un’anta, spesso in truciolare impiallacciato o rivestito. Carta melaminica: carta impregnata di resine melaminiche per il rivestimento dei pannelli di truciolare. Può riprodurre il legno oppure essere di vari colori. Idrorepellente: pannelli di truciolare, mdf o multistrato che resistono al rigonfiamento provocato dall’acqua per un certo periodo di tempo. Esiste una scala di valori, il cui limite massimo è il pannello idrorepellente. Laminato: è composto da un supporto di resine fenoliche e da una carta estetica decorativa melaminica, che vengono incollati per formare fogli di circa 0,6 mm. Si usa per il rivestimento dei pannelli laminati. Se lo spessore delle resine di supporto supera 1 mm, si parla di laminato stratificato, che si può utilizzare come pannello autoportante. Pannelli mdf: pannello di fibre a media densità e viene ottenuto dagli scarti di lavorazione del legno. Sono composti da fibre di legno legate con collanti termoindurenti e pressate. Il pannello ha un limitato impatto ambientale e si caratterizza per ottima stabilità dimensionale e compattezza lungo i bordi: in questo modo sono indispensabili per avere pannelli laccati, nobilitati in pvc e grandi superfici. Hanno una scarsa resistenza all’umidità e un notevole peso. Pannello multistrato: il materiale è composto da cinque o più strati di legno fissati tra loro con collanti resistenti all’acqua e all’umidità e disposti in modo che le fibre siano incrociate. Piallaccio: foglio di legno di circa 0,6 mm, ottenuto con la tranciatura dei tronchi. Viene usato per pannelli legnosi impiallacciati. Pvc: tra i materiali plastici più utilizzati nell’industria del mobile, in cucina viene usato per rivestire gli elementi strutturali e le antine. è colorabile e può imitare perfettamente l’aspetto del legno. In quanto materiale termoplastico non resiste molto al calore. Telaio: struttura portante piena, che unisce quattro o più listelli. Vernice acrilica: ad altissima resistenza rispetto alla luce, non si ingiallisce con il passare del tempo. In particolare si usa con i legni chiari e conferisce al materiale un aspetto molto naturale perché ha uno spessore minimo. Vernice poliuretanica: la più usata nel settore del legno: si tratta di un prodotto che si applica facilmente ed economico. Ha una scarsa resistenza alla luce e quindi non si utilizza per la verniciatura di legni chiari. Quanto costa la ristrutturazione della cucina? I costi della ristrutturazione della cucina dipendono da tanti fattori diversi, che possono farli aumentare o diminuire. In primo luogo è necessario considerare le dimensioni dell’ambiente, la qualità dei materiali che si andranno a utilizzare, il tipo di interventi e la localizzazione dell’immobile. Inoltre i prezzi possono variare da zona a zona. Di conseguenza si valuta caso per caso, confrontando tra loro preventivi di diverse ditte edili locali: si tratta di un servizio gratuito e senza impegno, che consente di risparmiare e scegliere la soluzione migliore per qualità/prezzo. L’importante è sapere fin dall’inizio quale sia il budget disponibile.

Rifacimento tetto - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Rifacimento tetto
La copertura degli immobili è sempre oggetto di una manutenzione protratta nel tempo. Gli interventi variano a seconda della tipologia dei materiali usati e delle tecniche di costruzione messe in atto. Alcuni interventi per il rifacimento tetto possono essere effettuati anche da soli, altri devono essere effettuati da personale specializzato: in ogni caso bisogna prestare particolare attenzione all’aspetto della sicurezza. Ogni due anni si effettua un controllo generale che riguarda anche la struttura, soprattutto se si sono verificate piogge o grandinate molto forti. Le falde terminali, i colmi e i camini sono i punti in cui possono verificarsi più comunemente dei problemi di infiltrazioni. Ogni 10-20 anni va effettuata una revisione generale. Il lasso di tempo che trascorre fra una revisione e un’altra dipende dall’altitudine e dalla presenza di ghiaccio o neve. Il rifacimento tetto, invece, potrebbe prolungarsi fino a 40 anni, in base ai danni che verranno constatati. Se vi sono travi in legno bisogna fare ogni anno un trattamento specifico. Se, invece, ci sono travi in metallo, bisogna rinnovare la pittura anticorrosiva ogni 3 anni. La copertura in tegole necessita di una manutenzione ordinaria una volta all’anno, una manutenzione straordinaria ogni cinque anni e di un rifacimento tetto dai 10 ai 40 anni. Un lavoro che si può eseguire da soli è la rimozione del muschio che va a formarsi e ad accumularsi sulle tegole. Per quanto riguarda il lastrico solare piano, è necessario fare la manutenzione annuale; quella straordinaria viene eseguita ogni lustro, mentre la ristrutturazione avviene ogni 15-25 anni. Se il lastrico ha un rivestimento in piastrelle ed è praticabile è necessario effettuare una ristrutturazione integrale quando gli elementi di copertura si sollevano dal supporto. Quando si effettua il rifacimento tetto è bene sostituire tutte le piastrelle, non semplicemente gli elementi danneggiati, per isolare completamente la copertura e per una maggiore sicurezza. Le grondaie sono un elemento a cui si deve prestare attenzione, perché necessitano di una manutenzione ordinaria una volta all’anno. Dopo ogni temporale particolarmente intenso (o comunque dopo ogni mese in inverno e in autunno), bisogna effettuare una pulizia generale, soprattutto se ci sono alberi o case più alte nella zona circostante. La manutenzione straordinaria è legata al materiale usato: per il rame si interviene ogni 25 anni, mentre la lamiera e l’acciaio i tempi scendono a 7 anni. Per un lavoro a regola d’arte... Per opere di rifacimento tetto totale o parziale è bene rivolgersi a un tecnico per essere sicuri della qualità dell’intervento. Alcune semplici riparazioni da svolgere da soli sono rimuovere il muschio e sostituire le tegole. In ogni caso è fondamentale prestare attenzione all’aspetto della sicurezza, sia per chi esegue il lavoro che per l’ambiente circostante.gli agenti atmosferici, la pioggia soprattutto, possono danneggiare la copertura: in particolare le infiltrazioni d’acqua possono addirittura riguardare la stabilità della struttura portante. Per questo bisogna eseguire un rifacimento tetto sfruttando la tecnica dell’impermeabilizzazione prima che le infiltrazioni provochino danni irreparabili. Per impermeabilizzare il tetto esistono apposite membrane in grado di evitare che le infiltrazioni varie entrino in contatto con la struttura interna, mantendendo sempre una buona traspirabilità. Queste membrane sono composte di speciali materiali capaci di fare in modo che il vapore del sottotetto venga espulso e l’acqua proveniente dall’esterno non penetri. Se dal tetto partono tubature che permettono lo scolo dell’acqua, è meglio che tutta l’acqua vi defluira, evitando che si depositi in altre zone. Preparare il piano di posa. È molto importante che le superfici siano pulite. Dopo aver rimosso le guaine preesistenti danneggiate, si eliminano terriccio, polvere e detriti che si sono depositati sulla superficie. Quindi ci si accerta che la struttura della copertura sia integra, senza fessure o lesioni che causano infiltrazioni. Verificare i teli di guaina. Applicare i teli di guaina: la faccia inferiore si stende sulla copertura del tetto. Sono elementi in tessuto non tessuto, costituito da fibre di polipropilene, unito a una membrana in bitume-polimero grazie al calore. Applicare l’adesivo. Bisogna l’etichetta del prodotto per scegliere l’adesivo migliore; a questo punto lo si stende in maniera uniforme così che il telo aderisca perfettamente. Ci sono anche spatole che consentono di applicare l’adesivo più facilmente. Successivamente si passa sul telo un rullo facendo una certa pressione. Posizionare i teli successivi. Seguendo le indicazioni della casa produttrice, si posizionano i teli successivi. È importante fare attenzione ai sormonti, ossia alle sovrapposizioni dei singoli teli lungo i bordi longitudinali. La distanza delle sovrapposizioni varia in relazione alla pendenza del tetto: il sormonto è maggiore tanto più è forte la pendenza. Se la pendenza è superiore al 15%, si fissano i teli in maniera meccanica. Eseguire i dettagli. Se vi sono lucernari e/o camini, il manto del tetto va rafforzato agli spigoli: si incolla una guaina alta 15 cm per rivestire il rilievo. Quindi la si risvolta e la si fissa sul tetto vero e proprio per 10 cm. Perché la guaina aderisca perfettamente va esercitata una certa pressione. Disporre le tegole. A questo punto si termina il rifacimento tetto in base ai materiali utilizzati, ad esempio applicando i profili per la successiva posa delle tegole. Ci sono anche guaine che non necessitano altri elementi di protezione, come le tegole. Completare la copertura. La disposizione delle tegole dipende dalla forma degli elementi: si inizia dalla falda inferiore e le ultime file vengono posate sulle falde superiori e sul colmo. Qui, quando si effettua il rifacimento tetto, è bene predisporre una camera di ventilazione.

Una nuova vasca in modo facile e semplice - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Una nuova vasca in modo facile e semplice
Se una vecchia vasca da bagno mostra ingiallimenti e crepe, il messaggio è chiaro: è arrivato il momento di sostituirla. Il sistema vasca su vasca è una scelta fai-da-te rapida, economica e non invasiva che consente l’installazione senza interventi di demolizione di piastrelle o pavimenti. Si tratta della soluzione perfetta per rinnovare il bagno senza grandi interventi. Come funziona il sistema Il sistema prevede la sovrapposizione e l’incollaggio di una vasca nuova in vetroresina oppure in polimetacrilato su quella esistente. L’operazione richiede qualche attrezzo non usuale, perciò sono necessarie attenzione e precisione. Tuttavia, una volta terminate le fasi di montaggio, la vecchia vasca sembrerà completamente sparita! Per chi non avesse dimestichezza con i lavori, esiste la possibilità di essere seguiti da ditte specializzate che, oltre a fornire i materiali e le istruzioni per il montaggio, mettono a disposizione i propri operatori per l’installazione. Gli attrezzi necessari Oltre ai tradizionali attrezzi, servono una sega circolare, una pistola a caldo, una smerigliatrice, un trapano con tazza del diametro di 50 mm, un rilevatore di altezza, filo e piombo, una squadra angolare, silicone. Per distanziare le due vasche, servono due pannelli in polistirene: uno 100x60x3 cm, l’altro 100x50x1 cm. Per quanto riguarda invece i componenti idraulici, sono necessari: 1 piletta di scarico con guarnizione, 1 tappo di scarico a pressione, 1 ghiera di raccordo troppopieno, 1 collettore troppopieno, 1 ghiera finale troppopieno, 1 mascherina troppopieno. Rilievo e riporto delle misure Per prima cosa è necessario prendere e annotare tutte le misure della vecchia vasca, in modo da scegliere correttamente quella nuova che andrà sovrapposta. Bisogna misurare la lunghezza e la larghezza dei bordi esterni, prese a partire dalle piastrelle dei muri, poiché è lì che andrà ad appoggiarsi la nuova vasca. Riportare quindi le misure della vecchia vasca su quella nuova con una matita facendo attenzione a quali lati andranno tagliati e a quali rimarranno, invece, visibili a chi la utilizzerà. Attenzione! Alle misure da riportare è necessario aggiungere lo spessore della vasca (in genere 7 mm). Preparazione delle vecchia vasca Svitare la ghiera del troppopieno esistente con un cacciavite. Applicare del silicone sul retro della nuova ghiera di raccordo e avvitarla al posto di quella vecchia. Rilevare la posizione dello scarico della vecchia vasca aiutandosi con una squadra angolare e un filo a piombo: posizionando il piombo nel centro dello scarico e poggiando la squadra contro il muro, segnare con una matita sia la posizione del filo sulla squadra sia la posizione della squadra rispetto al muro. Posizionare la base del rilevatore di altezza nello scarico della vasca e prendere nota della posizione del centro dello scarico del troppopieno, oltre che la sua distanza dal muro. Preparazione e installazione della nuova vasca Posare la vasca su un piano solido e regolare, così da evitare movimenti durante la fase di taglio, da eseguire con la sega circolare. Per l’inserimento della vasca nuova, sono indispensabili almeno 30 cm liberi in altezza a partire dalla vasca vecchia; in caso contrario bisogna svitare temporaneamente la rubinetteria. Per verificare che non ci siano irregolarità sui lati tagliati, inserire la vasca e annotare eventuali punti da levigare con una smerigliatrice. Ripetere il procedimento fino a una perfetta aderenza tra vasca e muro. Una volta terminato il taglio, inserire la vasca nuova, riportare la posizione dello scarico servendosi della squadra angolare e del filo a piombo, quindi forare con il trapano e la tazza di diametro 50 mm. Misurare la distanza tra la base della vasca nuova e lo scarico della vecchia: se questa distanza è minore di 3 cm, è necessario rimuovere la vasca nuova, tagliare strisce di polistirene larghe 3-4 cm e incollarle con silicone sui lati della vasca vecchia, come in figura. È ora possibile riportare la posizione del troppopieno servendosi del misuratore, quindi praticare il foro. Rimuovere la vasca nuova, inserire la piletta di scarico e, utilizzando la pistola a caldo, scaldare la zona attorno a essa (circa 30 cm) fino a che il materiale diventi deformabile. Tirare la piletta verso di sé a formare una sporgenza di circa 1 cm. Restare in posizione per circa 1 minuto per far raffreddare il materiale. Per montare la piletta nuova, inserire la vasca, misurare la distanza tra fondo della piletta vecchia e imbocco di quella nuova come in figura, riportare la misura sulla piletta nuova e tagliare il pezzo in eccesso. Quindi rimuovere la vasca, applicare la guarnizione alla piletta con del silicone e inserirla in quella vecchia. Siliconare il bordo e lavorare il materiale a formare un cono. Eseguire qualche prova con i pannelli in polistirene di diverso spessore in modo che vadano ad occupare tutto lo spazio vuoto tra i fondi delle due vasche. Sagomare i pannelli e posarli sul fondo, cospargere tutta superficie della vasca vecchia con la schiuma poliuretanica e inserire la nuova in modo che gli scarichi siano perfettamente sovrapposti. Applicare una leggera pressione per agevolare l’adesione. Installazione delle nuove apparecchiature di scarico Dopo aver rimosso la pellicola di protezione, avvitare con l’apposita vite la parte inferiore del tappo di scarico alla piletta, quindi avvitare la parte superiore a quella inferiore. Lo scarico è pronto per l’utilizzo. Per montare il troppopieno bisogna avvitare il collettore alla ghiera di raccordo passando attraverso il foro, siliconare lo spazio vuoto e avvitare la ghiera finale. Infine, montare a scatto la mascherina in acciaio. Dopo aver riavvitato la rubinetteria, per far sì che la vasca si incolli bene è necessario riempirla di acqua fino a livello del troppopieno per 24 h. La sigillatura del perimetro della vasca con il silicone può essere fatta dopo 1 ora. Glossario Acrilico: composto di materiale plastico, è utilizzato per realizzare a caldo (termoformatura) le vasche da bagno. è importante verificare quale sia lo spessore della lastra per garantire la resistenza della vasca: in genere lo spessore non è mai inferiore a 6 mm. Bocchettoni: accessorio che consente di miscelare aria ed acqua e risulta l’elemento più importante di una vasca idromassaggio. Cromato: tipo di finitura della rubinetteria o di un accessorio che vengono rivestiti in cromo. Gel coat: smalto usato per realizzare a freddo le vasche in vetroresina, cioè in fibra di vetro. Si tratta di uno smalto speciale che resiste all’azione degli acidi e degli agenti atmosferici, che si può ripristinare anche dopo anni, in quanto rilucidabile e riverniciabile. Si caratterizza per grande qualità, durata e resistenza. Piletta: componente dello scarico che collega il piatto doccia o la vasca al sifone. Vetroresina: materiale combinato in resina liquida e fibra di vetro, usato per rinforzare e stratificare le vasche in gel coat.

Ceramiche sorprendenti per effetti visivi spettacolari - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Ceramiche sorprendenti per effetti visivi spettacolari
Terracotte, terraglie, gres, porcellane e maioliche; opache, lucide, grandi, brillanti oppure di ridotte dimensioni: le ceramiche si trova in numerose tipologie e in tantissimi formati. Per questo il rivestimento con le piastrelle è sempre bella e molto versatile. Fantasie a mosaico, geometriche o rilievi, texture che imitano la superficie di altri materiali, tinte pastello oppure colori forti e di grande effetto: ovvero le mille metamorfosi delle ceramiche. Già usate nell’antichità, vengono usate ancora oggi nelle nostre case come rivestimento per pavimenti e pareti. Oltre a essere pratiche e resistenti, sono sempre più valorizzate da finiture d’effetto, possono assumere qualsiasi dimensione e sfoggiano indiscusse proprietà tecniche. Diverse le alternative in commercio; come orientarsi quindi? Durante la ristrutturazione si valuta l’estetica, cioè colore, formato e texture. Se questa cambia, varia anche la densità delle fughe tra le ceramiche: più la piastrella è piccola e più diventa fitta; viceversa, nei grandi formati è meno visibile se aumenta. Il colore deve essere in armonia con gli arredi e con il colore delle pareti: nelle piastrelle smaltate è lo smalto finale a determinare l’aspetto delle ceramiche. La palette cromatica è estremamente varia e si può abbinare a texture, opache, brillanti o lucide le piastrelle non smaltate hanno lo stesso colore del supporto e quindi le soluzioni sono meno versatili. Consigli pratici Quante piastrelle ordinare? Se le piastrelle hanno giunti perpendicolari, l’ordine è superiore alla superficie da rivestire del 5%; in caso di fughe sfalsate, del 10%; nel caso di giunti obliqui si aggiunge il 15%. Si consiglia di fare un solo ordine perché è possibile che il prodotto ordinato successivamente non sia uguale per disegno, colore, texture… Consigli pratici Tipo di posa in opera: pavimento nuovo o già esistente? Nella posa sigillata si realizza il pavimento su una base pulita e livellata (massetto di cemento). Si consiglia negli ambienti sottoposti a alte sollecitazioni, quando si ha a che fare con grandi formati e se il supporti ha una notevole flessibilità strutturale. La posa incollata si effettua rivestendo un pavimento preesistente, levigato e pulito. Consigli pratici Quanto resistono le ceramiche? Si distinguono in ceramiche a pasta porosa e ceramiche a pasta compatta. Le prime sono costituite da una pasta tenera, assorbente, che si scalfisce con una punta d’acciaio anche in maniera abbastanza facile. Vengono rese impermeabili applicandovi uno strato di vetrina. Sono terraglie, terrecotte e maioliche. Le ceramiche a pasta compatta presentano non sono porose, sono impermeabili e non si scalfiscono con una punta di acciaio. Sono gres e porcellane. Consigli pratici Attenzione ai grandi formati! Le piastrelle di grandi dimensioni subiscono una distorsione termica durante la cottura direttamente proporzionale alla lunghezza della piastrella, per cui, una volta essiccate, presentano bordi non perfettamente lineari. Per evitare spiacevoli effetti visivi queste ceramiche devono essere posate e accostate lasciando un’apposita fuga, anche se spesso non è esteticamente gradita. Altro elemento importante nella scelta, il decoro, che vanta, a sua volta, una gamma di variazioni praticamente infinita. Grazie alla serigrafia, infatti, qualunque disegno, anche complesso e policromatico, e ogni fotografia può essere realizzata sulla superficie di una piastrella. Decori in rilievo, ottenuti per pressatura, sono poi disponibili per le piastrelle smaltate e non, e possono contribuire a migliorare la resistenza allo scivolamento, utile per esempio nei bagni. Così, la scelta del rivestimento deve necessariamente prendere in considerazione anche le caratteristiche tecniche: durezza, rigidità, fragilità e inerzia sono spesso trascurate, ma la resa finale, la resistenza nel tempo, e non ultime la facilità di pulizia e la manutenzione della superficie, dipendono da loro. Infine, la qualità del rivestimento è legata alle modalità di posa in quanto leganti, sottofondo, ceramiche e giunti di dilatazione sono un sistema complesso ma unico. I costi dell’intervento I prezzi delle piastrelle sono vari e dipendono da numerosi parametri: si va dai materiali usati al formato, dalle tecniche di lavorazione al design e ai colori… in commercio gli elementi in monocottura con difetti di produzione (di seconda terza scelta) si trovano a 10-12 euro al metro quadro, mentre i moduli in gres porcellanato di prima scelta arrivano a 20-25 euro al metro quadro. Per ceramiche di qualità elevata, i prezzi partono da 35-60 euro al metro quadro e, per piastrelle decorate a mano, superano i 150 euro al metro quadro. Glossario dei termini Arcifullo: vernice a base di solfuro di piombo Bicottura: la cottura completa dell’elemento comprendere due cicli termici, ognuno dei quali a temperatura inferiore rispetto a quello precedente. Si parla di bicottura rapida, se entrambi i cicli termici avvengono in forni a rulli per meno di un’ora, e di bicottura lenta o tradizionale se i cicli termici sono di alcune ore. Gli smalti sono più brillanti degli smalti, i colori e sono più definiti e la piastrella ha un peso minore. Biscotto: supporto ceramico di prima cottura, senza decorazioni superficiali. Ceramica: qualsiasi prodotto con materiali a base terrosa e cotto per farlo diventare consistente e duro. Cottura: trattamento indispensabile per ottenere un qualsiasi prodotto ceramico. Il risultato dipende dal tipo di fornace, dall’oggetto di cottura e dalla regolazione del forno. Per avere buoni prodotti si deve usare una temperatura elevata (900°-1000°) in atmosfera uniforme e ossidante. Durezza dell’impasto: legata al tipo di terra e al grado di cottura. Si parla di impasto tenero se lo si scalfisce con l’unghia e molto duro se resiste a una punta metallica. Graffita : ceramica ingobbiata decorata a sgraffio. Grés: ceramica con impasto colorato e compatto a base di argilla dal punto di fusione basso. Invetriate: ceramiche rivestite con vernice vetrosa o con una vetrina. Maiolica: terracotta a impasto poroso e colorato con strato superficiale in smalto stannifero. Monocottura: corpo ceramico con strato superficiale vetroso sottoposti a un unico ciclo di cottura. Porcellana: ceramica con impasto bianco e compatto cotto a 1200°-1400°c. Porosità: proprietà dei corpi ceramici cotti di assorbire acqua; assente nel grés e nella porcellana. Terra cotta: ceramiche e biscotti non rivestiti.

Cavi in ordine per presentare al meglio gli spazi - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Cavi in ordine per presentare al meglio gli spazi
Tutti gli apparecchi elettronici, dalla tv al computer, dallo stereo al modem per la connessione a internet, hanno cavi di alimentazione e di segnale. Nasconderli alla vista non è sempre possibile. Organizzarli in modo razionale grazie ad alcuni preziosi accorgimenti invece è facile. Così avrai sempre cavi in ordine che non ingombrano e non creano confusione. Antiestetici e disordinati, i cavi di alimentazione dei dispositivi raccolgono polvere e abbassano i livelli di sicurezza e di produttività. I luoghi di casa dove si deve correre ai ripari in modo da avere cavi in ordine sono essenzialmente tre: l’angolo pc, l’area tv e dove sono disposti gli apparecchi multimediali e l’impianto hi-fi. È possibile ricorrere soluzioni fai da te per sistemare i cavi in un sistema organizzato. È bene, tuttavia, ricordare che non bisogna accoppiarli tutti insieme per evitare disturbi nei cavi di segnale (l’adsl per esempio) e che è sempre meglio rivolgersi a una persona competente, soprattutto per ottimizzare le soluzioni. Spesso le progettazioni degli impianti e lo spazio disponibile rendono difficile avere tutto in prossimità del punto di connessione e questo si traduce in cavi lungo le pareti. Cavi sparsi e prese a vista non sono sonìlo antiestetici, ma a volte risultano pericolosi, soprattutto in presenza di bambini piccoli. Ci sono diversi modi per avere cavi in ordine ed evitare che siano in vista: si va dalle classiche canaline in plastica da adottare nella parte inferiore dei muri a soluzioni decorative. Un modo per avere cavi in ordine e mimetizzarli è quello di utilizzare appositi battiscopa con una cavità interna proprio con questa funzione. Tra i vari modelli proposti dal mercato, particolarmente interessante è il battiscopa composto di due elementi. La parte inferiore (base) è in alluminio anodizzato e viene fissata con viti e tasselli oppure incollata. Dietro la base possono essere alloggiati i cavi. La parte superiore, con funzione decorativa, si assemblea a incastro e copre l’elemento per il fissaggio. Per un migliore effetto decorativo possono essere usati vari materiali (legno, alluminio) e finiture che consentono di coordinare lo zoccolino con il resto dell’ambiente. Sono disponibili inoltre accessori per gli spigoli, gli angoli interni, raccordi e tappi terminali che consentono di avere un lavoro a regola d’arte. I prezzi sono accessibili e partono da 18 euro al metro. Per avere cavi in ordine si può anche usare profilitec hide di 4box: è una presa di corrente che nasconde le spine ed evita che sporgano all’esterno. Si monta su una normale scatola elettrica e permette di avere attacchi per le spine elettriche italiane, quelle schüko, le prese tv e sat e i cavi di rete rj45. Inoltre il coperchio può essere in vari colori e materiali (vetro, metallo e legno), in modo da integrarsi alla perfezione con l’arredamento della casa. Http://www.4box.it/it/ Se il cavo corre lungo la parete, invece di nasconderlo è possibile usarlo per creare una decorazione. Le clip di monkey business sono un modo economico e semplice per trasformare il cavo a piacere usando la propria fantasia. Ad esempio lo si può far diventare un albero ricoperto di foglie sul quale si è posato un uccellino. Per prima cosa è necessario scollegare tutti i cavi dalle prese elettriche e dai dispositivi nella postazione scelta. In questo modo sarà più semplice districare tutti i fili e organizzarli al meglio. Un trucco per identificare facilmente i cavi rispetto alla presa elettrica è quello di contrassegnarli con nastro adesivo colorato ai due capi. Per raccogliere e nascondere i cavi è possibile usare un tubo flessibile oppure i cavi flessibili a spirale: sono soluzioni pensate per raccogliere i cavi del computer e dei device collegati. In alternativa, possono essere utilizzate fascette passacavo in tessuto tecnico dotate di velcro. In questo modo sarà semplice rimuoverli in caso di bisogno, tuttavia si avranno i cavi in ordine. A questo punto si ricollegano i fili all’alimentazione. In salotto uno dei problemi più grandi è riuscire a posizionare tv, satellite, home theatre, hi-fi in un punto senza mostrare i cavi e arredando la parete. I sistemi che si agganciano a una boiserie permettono di nascondere i cavi dietro ai pannelli in legno o in vetro, così da rendere l’insieme ordinato. All’interno, poi, i pensili sono predisposti per un canale passacavo che nasconde i fili di collegamento di apparecchi luminosi o tv. Vi sono poi pareti attrezzate con contenitori progettati in modo specifico per l’integrazione con schermi led, lcd e accessori hi-fi oppure che garantiscono la possibilità di passare i cavi all’interno dei contenitori e di integrare faretti nei ripiani, gestendoli attraverso un interruttore touch control. Sistema portacavi Eleganti e minimali, le soluzioni gallotti&radice consentono di avere scrivanie professionali e cavi sempre in ordine. In particolare, snake è il sistema portacavi in plastica trasparente con diametro di 6 centimetri e altezza di 83 cm per un design hi-tech. Integrato nel piano di lavoro, consente di completare la postazione di lavoro in maniera ottimale.

Bagno contemporaneo - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Bagno contemporaneo
Contaminazione. È questa la parola d’ordine per le nuove tendenze del bagno contemporaneo. L’idea di mescolare gli stili, di accogliere suggestioni e influenze provenienti da mondi distanti, di riattualizzare memoria e immagini di epoche passate, è il tratto distintivo di molte proposte dell’arredobagno e collezioni di lavabi, sanitari e complementi. Tuttavia questo trend caratterizza tutti gli altri spazi della casa. Se è vero infatti che non mancano le soluzioni estremamente pulite ed essenziali, basate ancora su linee semplici e proporzioni equilibrate, è altrettanto vero che il rigore assoluto di questi ultimi anni sta lasciando posto a linee meno “dure”, più gentili e romantiche, alla reinterpretazione di un gusto classico riletto in chiave contemporanea. Riproporre immagini conosciute, riportare alla mente forme e linee già viste, non è un’operazione nostalgica, ma vuol dire alimentare quella sensazione di accoglienza e di“sentirsi a casa” che è condizione fondamentale per avere un comfort ottimale. Perchè un bagno contemporaneo classico Sono scelte stilistiche che si rifanno a modelli diversi da quelli italiani: infatti, appena varcati i confini, si scopre che è ancora ampiamente diffuso uno stile classico o comunque lontano dal minimalismo estremo del design occidentale. Ecco quindi nel bagno contemporaneo fare spazio a proposte più versatili e flessibili dal gusto retrò, che possono trovare terreno fertile in contesti diversi. Al tempo stesso mettono in evidenza l’eccellenza della lavorazione, la qualità dei materiali e la capacità di personalizzazione degli elementi, sia dal punto di vista formale (colori, finiture, decori) che da quello dimensionale. In questo modo si riesce a far fronte alle nuove esigenze di spazio. Emblema di questo nuovo modo di interpretare l’ambiente bagno è sicuramente la collezione il bagno di antoniolupi, una proposta dal gusto romantico e dal sapore antico, un progetto completo, firmato da roberto lazzeroni. Questa idea per il bagno contemporaneo parte dalla riedizione degli specchi che furono il primo prodotto dell’azienda per allargarsi a tutti gli elementi della stanza: vasca, doccia, rubinetti, lavabi, consolle mobili… Sono tutti caratterizzati dalla grande attenzione al dettaglio, da linee morbide e da materiali lavorati con grande cura, vera essenza del made in italy. Una proposta dal gusto borghese, capace di inserirsi in contesti classici ma anche in abitazioni dallo stile contemporaneo, dove ripropone un’immagine legata alla nostra memoria e a riferimenti di un passato fatto di qualità e di grandi prodotti. Sulla stessa lunghezza d’onda, anche se i riferimenti sono a epoche diverse, si pone la collezione azuley di artceram, disegnata da meneghello paolelli associati. Il riferimento, piuttosto esplicito è agli anni 50, con le linee dinamiche dal sapore neoclassico e retrò, volumi rotondi e forme piene. Lavabi e sanitari in ceramica hanno un catino di notevole profondità, con bordi rotondi e funzionali, che garantiscono una seduta ergonomica. Un classicismo rivisitato anche per bentley di kerasan, nella quale marc sadler abbina ceramica dalle forme attuali a particolari in legno pregiato. I lavabi sono inclinati davanti e squadrati dietro, così da assumere un aspetto a conchiglia elegante. I sanitari sospesi possono essere installati su una speciale parete multifunzione in legno termotrattato, che nasconde la cassetta di risciacquo e ospita i vani portaoggetti laterali. Si tratta di un approccio che può interessare anche la vasca del bagno contemporaneo, che soprattutto nella versione freestanding rimane uno degli must della stanza da bagno. Un bagno contemporaneo può anche basarsi su elementi iconici dalle dimensioni spesso generose, che donano forte identità all’ambiente e diventano il fulcro di tutta la composizione. Come per teuco e la vasca accademia di carlo colombo, esempio perfetto di come si possano associare colori e decori, anche piuttosto vivaci, a forme organiche. Una proposta che rientra nell’inedito programma autoritratti, dove gli elementi classici sono riproposti in chiave moderna, unendo lusso e design sofisticato. Le forme e le linee tornano essenziali e minimali diventano le protagoniste del bagno contemporaneo con marina di planit. Si tratta di una vasca in corian, circolare e dalle dimensioni contenute, che rimanda all’immagine della tinozza e si completa con accessori utili e funzionali. Www.planit.it › prodotti › vasche da bagno Quello delle dimensioni è uno dei temi più sentiti nel settore dell’arredobagno perché un’ampia gamma di misure permette di soddisfare molteplici richieste. Inoltre un buon prodotto mantiene la propria identità anche quando viene declinato in versioni più piccoli. Le proporzioni vanno rispettate e l’aspetto deve rimanere armonico ed elegante. È quanto ha fatto ceramica globo con il vaso sospeso forty3 che anticipa un’intera collezione versatile e multiforme adatta agli intimi spazi abitativi. Profondo soltanto 43 cm, offre le dimensioni maggiormente ridotte in commercio, ma è sempre confortevole, ottimizzando spazio di seduta. Non mancano nel panorama delle nuove collezioni per il bagno contemporaneo, proposte che mantengono un carattere minimale come plus design, di antonio pascale per galassia, che si caratterizza per le linee eleganti, pulite ed essenziali e la cura dei dettagli. Della linea fanno parte sanitari e lavabi in ceramica e accessori in legno massello di abete dalle eleganti finiture. L’uso di materiali diversi e lavorazioni pregiate consentono di realizzare le soluzioni dressage di graff, davvero innovative: la proposta tailor made è in legno massello, corian e cotto impruneta. In questo modo di unisce innovazione e tradizione per una grande funzionalità. Proposta concettualmente simile anche se formalmente diversa per olympia ceramica con beauty, che in poco spazio inserisce un lavabo integrato, un grande specchio e un contenitore munito di ruote e trasformabile in una seduta comoda. Un bagno contemporaneo completo, versatile e dalle linee sinuose, che consente di sfruttare tutti gli spazi ed essere moderno ed elegante. Www.olympiaceramica.it/ Nel bagno contemporaneo non dovrebbe mai mancare un tocco di ironia e di voglia di giocare, come insegna bucket di giovanna talocci per scarabeo, la serie di lavabi e lavamani dalla forma geometrica a secchiello. Una linea, completata oggi con i sanitari, che riporta alla memoria il classico catino presente in ogni casa, decorato in vari modi. Il manico in acciaio inox diventa un utile portasciugamani. Bucket è una linea dedicata sia a un pubblico di adulti che di bambini, per rispondere alla sempre maggiore richiesta di progetti e prodotti dedicati anche ai più piccoli. Www.scarabeosrl.com/lavabi/bucket/

Lo studio in casa: conciliare abitazione e lavoro - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Lo studio in casa conciliare abitazione e lavoro
Lavorare da casa non vuol dire rinunciare a un ambiente professionale e produttivo. Vi sono tante soluzioni che si possono mettere a punto per avere uno studio in casa funzionale ed esteticamente accattivante. Un’ottima idea è rappresentata dai pannelli prefabbricati, fissi o scorrevoli, intercambiabili. In questo modo si può trasformare lo spazio domestico in un ufficio piacevole, efficiente e organizzato. Optare per uno studio in casa è un utile escamotage per chi decide di aprire un’attività per tagliare sui costi fissi di gestione. L’home office è una soluzione sempre più diffusa, grazie alla quale si possono personalizzare gli spazi in base alle proprie necessità. Qualunque sia la soluzione prescelta, bisogna innanzitutto effettuare una ricognizione degli ambienti a disposizione, valutando anche la loro distribuzione. In questo modo si capisce quale sia la postazione di lavoro ideale. Fondamentale è prendere le misure esatte: per questo si consiglia di stendere un progetto in scala su carta. È importante collocare la postazione in una zona periferica della casa, sia nel caso di una stanza intera ad hoc che di un angolo studio attrezzato e delimitato con una paratia in cartongesso. Sicuramente avere un ufficio separato dal resto della casa permette maggiore concentrazione e isolamento, così da eliminare le distrazioni e avere una situazione più formale distinta dal contesto domestico. In ogni caso è sempre meglio che lo studio in casa sia lontano dalla cucina o dai punti di passaggio. A meno che non sia l’unico posto disponibile, è preferibile creare un angolo studio all’interno della camera da letto. Le radiazioni emesse da computer e cellulari potrebbero influire negativamente sull’ambiente (elettro-smog). Se si ha la necessità di ricevere clienti nello studio in casa è meglio scegliere un luogo il più vicino possibile all’ingresso, magari attrezzando un ambiente apposito come sala d’attesa oppure un disimpegno. Un soppalco è una soluzione molto vantaggiosa, tuttavia bisogna valutare se l’altezza del soffitto e i regolamenti edilizi comunali ne consentono l’installazione. La profondità del piano di lavoro varia a seconda del tipo di attività. Nel caso di utilizzo di pc, tra lo schermo e l’operatore deve esservi uno spazio di 50-70 centimetri. La posizione della tastiera deve garantire di poter tenere gli avambracci in posizione confortevole, appoggiandoli alla scrivania, con uno spazio di 15-20 centimetri tra il bordo del piano e l’inizio della tastiera. Se si ha lo spazio necessario si inseriscono anche una libreria e una cassettiera per l’archiviazione di documenti. Se tuttavia si ha a che fare con spazi ridotti, si può optare per una scrivania ribaltabile o estraibile, così da poter nascondere il mobile alla fine della giornata lavorativa e poter destinare l’ambiente a un’altra destinazione d’uso. Si tratta di una soluzione salvaspazio molto funzionale, così come l’impiego di mobilio da ufficio leggero e dotato di ruote: in questo modo si può spostare facilmente in base alle proprie esigenze del momento. Oltre all’aspetto pratico va considerato anche quello estetico. Per uno studio in casa si privilegiano soluzioni friendly per quanto riguarda le forme e nei colori: infatti i mobili devono integrarsi in maniera armonica ed equilibrata con quelli delle altre stanze. Infine elementi di design danno carattere all’ambiente e permettono di sottolineare le sue nuove funzioni. Per realizzare uno studio in casa in uno spazio limitato stanno riscontrando un sempre maggior successo le pareti predisposte per una postazione-lavoro da nascondere eventualmente in un momento successivo grazie a pannelli fissi o scorrevoli. Una soluzione particolarmente interessante e flessibile è rappresentata dalle pareti interne non portanti, che separano ambienti contigui. Sono elementi prefabbricati, già rifiniti, intercambiabili tra loro senza alcun problema. Basta individuare la location per la postazione-lavoro e scegliere la combinazione di pannelli che rispondono maggiormente ai propri gusti. Si va da una soluzione completamente traslucida (costituita da un’anima a nido d’ape in policarbonato) a una che alterna, in senso orizzontale o verticale, elementi trasparenti e opachi: questi pannelli hanno una struttura a nido d’ape rivestita di tessuti particolarmente performanti, che si puliscono facilmente. Le fantasie a disposizione sono numerose, dalla tinta unita a combinazioni tipo matrix. Gli elementi scelti vanno assemblati manualmente con le apposite clip in pvc o in alluminio, lucido o cromato: la conformazione delle clip varia in base al tipo di assemblaggio, che può essere orizzontale o verticale. I pannelli presentano incavi e aperture in corrispondenza dei punti di inserimento, in modo che i carichi siano distribuiti in maniera corretta. A questo punto si dispone la struttura nel punto desiderato. L‘ancoraggio a terra è garantito da apposite clips in alluminio dalla forma lineare. Si può scegliere anche supporti “stand alone” per una postazione di lavoro schermata solo in parte. La scrivania ideale Lavorare a casa consente di organizzare a piacere e personalizzare gli spazi domestici in base alla propria attività, che può essere saltuaria o richiedere una postazione permanente. Molto importante è renderla comunque confortevole. Basta seguire alcuni piccoli accorgimenti e il gioco è fatto. Soprattutto per le attività che richiedono di stare seduti molte ore al giorno, c’è il rischio di assumere posture sbagliate. È Fondamentale, quindi, scegliere arredi ergonomici. Se lo spazio lo consente, si può optare per una scrivania a l oppure a u, ideali per avere un ripiano ampio per lavorare e ospitare più di una seduta. La sua altezza dovrebbe essere pari a 72 centimetri circa, così da poter assumere una posizione corretta: la schiena è sostenuta dallo schienale in corrispondenza della zona lombare (giro vita), con un’inclinazione variabile da 90° a 110°. L’altezza della seduta dovrà garantire il mantenimento delle gambe a 90° e di poter appoggiare i piedi al pavimento. Luci e colori Le luci e i colori sono elementi fondamentali in qualunque ambiente e soprattutto dello studio in casa, luogo dove si trascorrono molte ore al giorno. Sarà bene avere una fonte di luce naturale, posizionando la scrivania vicino alla finestra o con vista verso l’esterno. Per creare un’atmosfera accogliente è utile appendere dipinti o stampe alle pareti e disporre opere d’arte intorno: così si genera creatività. Se non si dispone di finestre o di luce naturale diretta, bisogna disporre di più fonti di luce artificiale, come lampade fluorescenti che diffondono una confortevole luce bianca-neutra o bianca-calda. Le pareti vanno dipinte con colori né troppo scuri né troppo chiari (sono perfette le tonalità tra il beige e il grigio), abbinando un colore che dia energia e renda l’ambiente accogliente. In questo caso si seguono i propri gusti, perchè si tratta di una scelta soggettiva: per alcuni può essere l’arancione, altri preferiscono tonalità rilassanti, come il verde o l’azzurro. Accortezze da non dimenticare Un elemento da non sottovalutare sono le connessioni. Molti lavori richiedono un costante accesso a internet, fotocopiatrici o fax e il telefono. In base alle proprie necessità vanno valutate le prese elettriche, la potenza del segnale e la disposizione degli strumenti. Possono risultare utili mensole o scrivanie con ripiani appositi per ospitare questi strumenti.

Sostituire i serramenti in pvc: efficienza energetica e detrazioni - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Sostituire i serramenti in pvc efficienza energetica e detrazioni
L’autunno è la stagione ideale per ristrutturare l’intera casa, compresa la sostituzione dei serramenti in pvc: in questo caso si opta spesso per un modello hi-tech, che consente non solo di avere maggiori prestazioni, ma che permette anche di riqualificare l’unità immobiliare dal punto di vista energetico. Di conseguenza è possibile usufruire delle detrazioni fiscali al 65%, prorogate fino al 31 dicembre 2016: l’importo da dedurre nella dichiarazione irpef del prossimo anno viene spalmato in 10 rate annuali di uguale entità. Una volta deciso di puntare sugli innovativi modelli di serramenti in pvc, si opta per i modelli che consentono i risultati migliori: i telai z sono tra le soluzioni più apprezzate, perché consentono di intervenire direttamente sulle finestre già esistenti senza causare disagi a chi abita o lavora nei locali. In più sono dotati di speciali rinforzi che garantiscono risultati di grande durata e resistenza anche con finestre di grande dimensioni. In questo modo i vecchi serramenti si trasformano senza interventi incisivi in soluzioni di design dalle alte prestazioni energetiche. Tra le proposte oknoplast vi è platinum evolution, serramento in triplo vetro, anta dalla forma semi arrotondata, ferramenta a scomparsa e dall’estetica di alto livello. Con questi infissi si garantisce un ottimo isolamento termico e acustico dell’immobile all’interno si avrà quindi una temperatura costante, riducendo l’emissione dei gas inquinanti causati dal riscaldamento, evitando le dispersioni di calore e attutendo i rumori provenienti dall’esterno. Si può personalizzare i serramenti in pvcscegliendo tra doppi, tripli e quadrupli vetri, ma tutte le soluzioni oknoplast adottano sistemi di microventilazione che assicurano il ricircolo dell’aria senza pregiudicare la sicurezza antieffrazione. E il risparmio energetico è del 30%. Www.oknoplast.it/ Quando si decide di sostituire i serramenti in pvc vi sono alcuni fattori da considerare nella scelta dei nuovi infissi: Classe di sicurezza I serramenti in pvc sono divisi in sei classi. Per conoscere il grado di sicurezza di un serramento occorre informarsi sulla sua classe. Delle sei stabilite dalla normativa, in ordine crescente di sicurezza, la classe 3 è la più adeguata alle abitazioni private. Quelle più alte vengono solitamente previste per edifici isolati a rischio elevato, banche e gioiellerie. Bisogna valutare il tipo di ferramenta in dotazione ed eventualmente richiedere, se non presenti: nottolino a fungo, punti di chiusura aggiuntivi su tutto il perimetro dell’anta, maniglia dotata di chiave e di piastra (defender) antitrapano ed antiscasso. Lastre ad alta resistenza è inoltre possibile chiedere l’installazione di vetri stratificati anteffrazione, formati cioè da più lastre assemblate tramite pellicole in materiale plastico ( pvb). Spesso sono presenti di serie, ma è bene tenere presente, anche in questo caso, che la differenza è data dalle classi, che vanno, in ordine crescente di resistenza, dalla p1a alla psa e dalla p6b alla p8b (in base alla norma uni en 356). Propagazione dei rumori Bisogna considerare che è proprio attraverso i serramenti che i rumori esterni si propagano. Per essere al riparo dai rumori il vetro è l’aspetto più importante da valutare. Ma è soprattutto grazie all’abbinamento di più lastre -in genere con spessore differente e protette da pellicole di materiale plastico trasparente, ad alta attenuazione acustica- che i serramenti in pvc riescono a fornire una tenuta sonora molto efficace. Posa Anche la posa è decisiva: occorre evitare, infatti, la formazione di ponti acustici e termici ( che vanificano le prestazioni della finestra) isolando bene i giunti e tutti i punti di contatto con la muratura. Punti critici sono infatti quelli tra l’infisso e il controtelaio e tra quest’ultimo e la parete in cui è installato. Le soluzioni per la cucina I serramenti in pvc platinum evolution sono perfetti in cucina si tratta dell’ambiente più vissuto della casa, dove è fondamentale avere una buona areazione a causa dei vapori di cottura, odori dovuti alla preparazione e alla consumazione del cibo, fumi derivanti dai fornelli. In più questi serramenti assicurano un buon isolamento termico. Dotato di una posizione a ribalta, questo infisso in pvc ha due ulteriori posizioni per la microventilazione: si tratta di due aperture rispettivamente da 13 mm e da 1 mm. La prima è ideale per quando si cucina, mentre la seconda si usa per un ricircolo d’aria perfettamente sicuro. Per una maggiore areazione si può richiedere l’apertura a ribalta per entrambe le ante.

Wellness domestico - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Wellness domestico
L’ambiente bagno diventa sempre di più uno spazio dedicato al wellness domestico: la tradizione viene quindi riproposta con soluzioni innovative, che propongono nuovi modi di abitare e vivere la casa. Al tempo stesso è possibile farsi consigliare dai professionisti del settore, dall’architetto e dal commercialista per conoscere tutte le opportunità fiscali di cui si può usufruire attraverso gli incentivi in dichiarazione irpef. In questo modo si può rinnovare con gusto e stile non solo il bagno, ma tutti gli ambienti domestici, applicando quanto di me meglio viene messo a disposizione sul mercato della tecnologia. Flessibilità, ricercatezza, prestazioni eccellenti anche con dimensioni ridotte, estrema cura dei dettagli e universalità di configurazione… sono questi i risultati ottenuti applicando gli ultimi ritrovati tecnologici al bagno. In questo modo si riesce a mettere a punto una vera e propria spa domestica dotata di accessori integrati funzionali e altamente funzionali. Si tratta di soluzioni intelligenti, compatte, dalle superfici pulite e continue e che adottano materiali di qualità: in questo modo il wellness domestico non è più soltanto un sogno, ma una concreta realtà. I modelli in commercio tra cui poter scegliere sono facilmente personalizzabili, così da dare vita a esperienze su misura. Infatti le spa domestiche si caratterizzano per combinare cabina doccia, bagno turco, hammam e sauna in un unico modulo di installazione: al tempo stesso l’applicazione della domotica consente di integrare nuovi sistemi di interfaccia e di controllo. Così si gestiscono tutte le varie funzionalità con un semplice touch. Starpool propone ben 14 modelli all’interno della sweet collection: layout e dimensioni sono quindi estremamente diversi tra loro e possono accogliere una o più persone. Tutti i prodotti possono essere personalizzati in maniera notevole e sono integrati da un pannello touch dall’uso intuitivo e semplice. Scopri di più Tra le spa domestiche caratterizzate da uno stile essenziale e contemporaneo, il progetto pasodoble di glass viene declinato in 5 spazi, che possono presentarsi singolarmente oppure combinarsi in vario modo: di conseguenza possono soddisfare al meglio qualunque esigenza (doccia, hammam, sauna finlandese, area steam, stanza del vapore). I moduli possono essere accoppiati, trittici, ad angolo oppure in linea, così da potersi integrare perfettamente nel contesto del bagno. Il wellness domestico passa anche per le cabine doccia di ultima generazione, talmente evolute da integrare numerose soluzioni di altissimo livello. Welldream di megius è la proposta multifunzione in policore (combinazione di materiali differenti a strati): total white, ha un pannello di controllo molto versatile, che può essere usato come supporto per eleganti portaoggetti e come elemento decorativo. Tra le funzioni wellness a disposizione vi sono i nebulizzatori, il soffione verticale, gli idrogetti verticali direzionabili, la cromoterapia, la lama d’acqua, mp3 e radio tech. Una grande attenzione è stata prestata negli ultimi anni ai soffioni, che sono stati oggetto di numerose innovazioni per risultati sempre al top: in questo modo si possono avere tipologie di getto molteplici e diversificate, spesso associando altissime performance al minimo ingombro. Oltre alla cromoterapia, all’effetto pioggia e ai nebulizzatori, i soffioni di ultima generazione non tralasciano l’aspetto del risparmio idrico: infatti il wellness domestico non può prescindere dall’ottimizzazione dei consumi. Per gestire al meglio l’acqua mentre si fa la doccia, il soffione acquario di damast si avvale della tecnologia water saving; grazie all’iniezione d’aria e al regolatore di flusso si consuma meno acqua e, di conseguenza, si necessita di minore energia per riscaldarla. Acquario è un’ottima soluzione anche dal punto di vista estetico, in quanto è realizzato in brillante ottone cromato; è presente in tre varianti, che si differenziano per il numero dei fori di erogazione e per circonferenza. Acquario a ha 270 fori distribuiti in un elemento da 300 mm, acquario b è da 250 mm e 180 fori e acquario c ha 120 fori e un diametro di 200 mm. La pulizia è resa ancora più facile grazie al sistema easy clean, che favorisce la rimozione del calcare. E fuori dal bagno? Il wellness domestico può essere portato anche al di fuori delle pareti del bagno: wazebo (water wellness gazebo) appartiene alla collezione outdoor di kos ed è una delle ultime proposte design del settore. Si tratta di un mini padiglione wellness per la doccia con una struttura aperta in metallo tubolare e una pedana in doghe di legno. Il materiale naturale trasmette sensazioni tattili di grande raffinatezza e calore e consente di appoggiare wazebo su qualunque superficie, anche il prato del giardino. L’installazione, poi, risulta estremamente semplice e veloce.

Costruzioni antisismiche: la sicurezza nelle zone a rischio - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Costruzioni antisismiche la sicurezza nelle zone a rischio
L’aquila, il reatino, l’emilia romagna… sono solo gli episodi più recenti dei terremoti che hanno colpito il territorio italiano. Molte zone del nostro paese, infatti, sono a forte rischio sismico. Tuttavia, il grado di distruzione degli edifici e, quindi, i danni alle persone sono proporzionali al livello di qualità costruttiva degli edifici. In particolare, mentre le costruzioni antisismiche realizzate a regola d’arte sono rimaste intatte, gli edifici riadattati oppure costruiti senza seguire i criteri antisismici sono andati distrutti. Infatti le strutture più deboli crollano, tanto che interi centri storici e paesi medievali sono stati completamente rasi al suolo, mentre i normali edifici subiscono gravi danni e possono essere dichiarati inagibili e pericolanti. Solo le costruzioni antisismiche, realizzate seguendo criteri rigorosi per assorbire le scosse telluriche, riportano danni superficiali o nessun danno. Purtroppo il 70% degli edifici sul territorio nazionale non sono costruzioni antisismiche: non solo non sono stati realizzati seguendo criteri di sicurezza rigorosi, ma non sono nemmeno progettati per resistere a quella che in gergo viene definita scossa di riferimento. Inoltre non esiste un’unica regola unica per tutto il territorio nazionale, in quanto le varie aree sono ad alto, medio e basso rischio sismico. Basta spostarsi di un chilometro per avere valori completamente diversi. Il secondo problema riguarda il fatto che solo i nuovi edifici devono essere costruzioni antisismiche; per i nuovi immobili non esiste alcun obbligo. Tutto questo in un paese punteggiato di case antiche e di centri storici risalenti al medioevo e di enorme pregio… al tempo stesso la nostra bellezza è la nostra debolezza. Ma cosa significa realizzare costruzioni antisismiche? Per prima cosa il progettista deve valutare il rischio sismico che distingue la zona in cui si costruisce l’edificio e le caratteristiche geologiche del terreno. In secondo luogo è fondamentale rispettare rigorosi criteri di sicurezza e utilizzare materiali di ottima qualità. Si può optare per: L’acciaio Il legno Il cemento armato Vediamo nel dettaglio i vari materiali e le modalità di realizzazione delle costruzioni antisismiche. Il cemento armato Le costruzioni antisismiche in cemento armato sono realizzate da barre di acciaio al carbonio oppure inossidabile con un diametro minimo di 5 mm, annegate in calcestruzzo normale o precompresso. La resistenza del calcestruzzo deve essere più o meno elevata, in base alla zona sismica dell’intervento edile. Inoltre vi sono rapporti dimensionali tra travi e pilastri che vanno rispettati in maniera accurata per garantire la stabilità dell’edificio. La muratura Anche la tradizionale muratura può essere impiegata per realizzare costruzioni antisismiche, ma la stabilità è garantita dalla qualità dei materiali usati, dei leganti e dei collegamenti. Per questo alcuni monumenti antichi costruiti a regola d’arte hanno resistito nel tempo per arrivare fino a noi. Tuttavia è necessario valutare con cura gli spessori massimi e minimi dei muri portanti. L’acciaio Duttile, riciclabile e flessibile, l’acciaio consente di costruire strutture antisismiche molto resistenti. Il legno Non bisogna dimenticare il legno tra i materiali antisismici: leggero e flessibile, si può assemblare con giunti meccanici oppure con adesivi. Negli ultimi tempi si sono diffuse tra le costruzioni antisismiche le strutture prefabbricate in legno: possono essere di diversi piani e danno il vantaggio aggiuntivo di garantire alte prestazioni dal punto di vista energetico e di essere soluzioni ecosostenibili. Da tenere a mente Fondamentale è la forma in pianta degli edifici: più sono regolari e compatti rispetto alle direzioni ortogonali e più resistono alle onde sismiche; Il costo delle costruzioni antisismiche può essere del 30% in più rispetto alla realizzazione di uno tradizionale. Si tratta, tuttavia, di un vero e proprio investimento che si ammortizza in pochi anni: non solo si ha una maggiore sicurezza, ma si sarà sicuri di non avere spese in caso di danni da terremoto; L’altezza dell’edificio deve rispettare i limiti previsti in base al grado di pericolosità della zona sismica; Le stesse norme valgono per la verifica e per l’adeguamento dei preesistenti edifici.

Costruire un muretto a secco - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Costruire un muretto a secco
Un muretto in pietra è l’ideale per l’architettura del giardino, dalla piccola area verde ai grandi spazi da organizzare. La sua realizzazione è piacevole e divertente, con validi risultati estetici e senza grande impiego di risorse e materiali: può essere creato con elementi naturali facilmente reperibili. I muri a secco sono realizzati in pietra, senza l’utilizzo di cemento: in pratica si tratta di disporre le pietre una sopra l’altra, assicurando la necessaria stabilità, senza ricorrere a leganti (come il cemento, per esempio). I muri a secco possono distinguere in due categorie: Muretto “divisorio”: ha lo scopo di segnare e delimitare un confine; ha quasi sempre una sezione trapezoidale, che ne garantisce la stabilità, ed è visibile da entrambi i lati; Muretto “contro terra” con funzioni contenitive (questa tipologia è spesso utilizzata per realizzare aiuole sopraelevate). Prima di iniziare il lavoro, in entrambi i casi è importante realizzare una fossa pari all’intera lunghezza del muro che si vuole ottenere, leggermente inclinata all’interno. Il passo successivo è la posa delle prime pietre su uno strato di terreno il più compatto e solido possibile, così da determinarne la necessaria stabilità. Per quanto riguarda le pietre, si possono recuperare direttamente dalle cave, presso costoni rocciosi o argini di fiumi. Più sono squadrate (ossia simili al mattone) più sarà facile la loro disposizione. Nel caso in cui le pietre fossero da smussare è bene munirsi di scalpello e martello. Si inizia posando pietre di dimensioni maggiori, collocando poi quelle meno grandi e così via, fino a completare il muro. Le pietre vanno ruotate in modo da trovare la posizione più adatta a garantire la stabilità della superficie laterale che si viene a creare. Gli spazi vuoti che rimangono tra una pietra e l’altra vengono, poi, completati con frammenti tagliati “ad hoc”. È bene ricordarsi di creare un sistema di drenaggio dell’acqua: è possibile lasciare alcuni spazi liberi alla base oppure inserire tubi (per esempio in pvc), soprattutto nel caso in cui il muro sorga in zone a forti precipitazioni con rischi di allagamento. Materiali utilizzati Un prodotto modulare in calcestruzzo per opere di contenimento terra, composto di blocchi di dimensioni 150x200x300 mm (altezza x larghezza x profondità) del peso di 21 kg, per realizzare murature di altezze fino ai 7,5 metri, se adeguatamente progettate. I blocchi si posano manualmente senza la necessità di attrezzature quali escavatari o grù. Una vasta gamma di accessori disponibili permette la realizzazione di murature lineari, curve o angoli a 90 gradi. Reti in fibra di poliestere (pet), dette geogriglie, con elevata resistenza a trazione, hanno la funzione di rinforzo del terreno di riempimento dietro dei blocchi. Come selezionare le pietre Quali sono i segreti per un muro a secco stabile e di gradevole risultato estetico? Sicuramente scegliere accuratamente le pietre da utilizzare e ridurre al minimo le fessure tra un elemento e l’altro. Quando dovete individuare le pietre da impiegare, è buona regola selezionarle separatamente in base a tre dimensioni principali. Pietre di base per la fondazione: sono larghe e pesanti, per sostenere il resto del muro; preferite quelle lunghe 30 centimetri circa, dalla forma squadrata e piuttosto regolare. Pietre da muro, per la restante costruzione: possono essere larghe fra 25 e 35 centimetri. La disposizione dovrà prevedere più in basso quelle di lunghezza maggiore e poi, via via, quelle di misura inferiore. Pietre sovrastanti o di cimasa: sono le più piccole e piatte (lunghe circa 20 centimetri) che verranno disposte lungo la cima del muro per dare una finitura ordinata e livellata. Gli elementi sovrastanti possono essere facilmente spostati, ad esempio dal vento o da urti accidentali. Un valido suggerimento è quello di posarle su una base di calcestruzzo o altra miscela che possa garantirne il posizionamento. Le fasi dell’opera Tracciare la lunghezza e la conformazione del muretto da realizzare, scavando una fossa leggermente inclinata all’interno. Verificare il terreno di fondazione e preparare la base con materiale granulare compattato. Posizionare il geotessile, un tessuto con funzione sia di rinforzo che di separazione e filtro. Posizionare il tubo di drenaggio in pvc e colmare lo spazio predisposto utilizzando del materiale di riempimento. Posizionare il tubo di drenaggio in pvc. Tendere un filo di nylon di riferimento, per tutta la lunghezza del muro, in base alla geometria desiderata. Posizionare il primo corso di blocchi, prestando attenzione al loro allineamento, secondo il percorso del cavo teso, e alla perpendicolarità degli elementi (orizzontamento) rispetto al suolo. Utilizzare una bolla di verifica per la corretta stabilità della prima fila di posa. Procedere con i corsi successivi di blocchi installandoli con i giunti verticali non allineati. Realizzare, se necessario, una disposizione a gradini. Posizionare se necessario la geogriglia per rinforzare il terreno alle spalle del muro. Procedere con le successive file di blocchi. Posizionare le copertine di finitura superiore del muretto.

Serre bioclimatiche - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Serre bioclimatiche
Serre bioclimatiche La cura degli spazi esterni all’abitazione, oltre a riguardare la loro fruizione estiva e il decoro degli edifici, può comportare anche il miglioramento del comfort; strutture esterne come tettoie, pergolati e verande possono diventare gli spazi più gradevoli della casa e contribuire anche al risparmio energetico. Le caratteristiche dimensionali degli spazi esterni chiusi da vetrate sono fortemente vincolate dai regolamenti regionali e locali. In molti comuni le serre bioclimatiche possono diventare, senza aumenti di volumetria, grandi ambienti di soggiorno; in altri, come milano, devono limitarsi a poco più di un’intercapedine vetrata. Dal punto di vista normativo tutti gli interventi di questo genere richiedono una pratica edilizia. Per la messa in opera di una pergola è necessaria una semplice comunicazione di inizio attività libera (cia, cil o cial) nei comuni che ammettono tale procedimento anche per opere esterne, oppure una segnalazione certificata di inizio attività (scia). Entrambe prevedono la possibilità di presentare la pratica contestualmente all’inizio dei lavori o -con una sanzione amministrativa – dopo l’inizio degli stessi. Nei centri storici o su immobili vincolati sono necessarie l’autorizzazione paesaggistica e/o della sovrintendenza per 1 beni architettonici e la presentazione di una denuncia inizio attività (dia, con inizio delle opere dopo 30 giorni) o permesso di costruire (con assenso esplicito). Spazi confortevoli per vivere all’esterno Le normative indicano generalmente la pergola, o pergolato, come una struttura in legno o acciaio con pilastrini esili privi di fondazione e travetti ad altezza non superiore a 3 metri, facilmente smontabile e con superficie delle parti aperte non inferiore ai 4/5 della superficie totale. Contrariamente ai pergolati, la posa di una tettoia rappresenta una modifica di sagoma e un aumento della superficie utile o utilizzabile, sia in appoggio a pilastrini che a sbalzo. Perciò, coprire un pergolato esistente con una lastra di policarbonato, per esempio, è un abuso edilizio e richiede una pratica a sanatoria. Le serre bioclimatiche, anch’esse soggette alle stesse procedure urbanistiche che riguardano la tettoia, vengono, invece, indicate come un ambiente vetrato su almeno tre lati, con pareti trasparenti asportabili o fisse, la cui volumetria non viene computata se non supera dal 15 al 30% della superficie del terrazzo su cui insiste o della superficie dell’alloggio, secondo ì regolamenti comunali. Non si può togliere il serramento che la divide dall’ambiente interno, perché cosi ci sarebbe un aumento della volumetria. Serre bioclimatiche: come funzionano? Le serre bioclimatiche, oltre a rappresentare un’estensione della superficie fruibile dell’abitazione. Possono avere una funzione importante nel risparmio energetico. Il principio più evidente del loto funzionamento è la captazione dei raggi solari nella stagione fredda: il sole scalda per irraggiamento l’ambiente (tela serra che a sua volta scalda ambiente adiacente, per conduzione, cioè scaldando i muri e i serramenti e anche per convezione (movimentazione di aria calda) se i serramenti sono aperti. Anche in assenza di sole, le serre bioclimatiche funzionano da intercapedine. Facendo diminuire la differenza di temperatura tra interno ed esterno. L’aria calda delle serre bioclimatiche può inoltre essere convogliata negli altri ambienti tramite appositi collettori di distribuzione. Per la stagione calda è bene che le pareti vetrate siano, oltre che parzialmente apribili. Anche parzialmente asportabili e schermagli, in questo modo, le serre bioclimatiche diventano anche un filtro contro il caldo. La normativa Le serre bioclimatiche godono di una normativa particolare, diversa da comune a comune, perciò è sempre bene consultare il regolamento del comune di appartenenza prima di cominciare il lavoro. A titolo esemplificativo, menzioniamo alcuni aspetti fondamentali per tre città campione. Nel regolamento edilizio di milano la superficie delle serre bioclimatiche, intese come ambienti addossati a un muro perimetrale e con tre lati vetrati, non vengono computate nelle superfici lorde di pavimento se non eccedono il 25% della superficie del terrazzo su cui è posta. Nel nuovo regolamento edilizio da poco approvato e che verrà adottato a brevissimo, scompare invece tale percentuale e la limitazione principale (oltre all’orientamento che deve essere compreso tra sud-ovest a sud-est) riguarda la profondità massima, che diventa di 1,50 metri. La normativa edilizia di roma, con l.r. N° 10/2011, ha portato la superficie massima delle serre bioclimatiche escluse dal volume, dal 15% al 30% della superficie del relativo alloggio. A palermo, il regolamento indica che verande o serre bioclimatiche non sono da computare ai fini del volume edificabile se disposte su fronti orientati a sud con un margine di tolleranza di 30 gradi.

Permesso per costruire: è necessario? - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Permesso per costruire necessario
La definizione “manufatto leggero” non deve trarre in inganno: anche per queste costruzioni il permesso per costruire è necessario. Lo specifica il dpr 380 del 2001 (articoli 3 e 5) che ricomprende tra gli “interventi di nuova costruzione” l’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, come roulottes, camper, case mobili o imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro o come depositi e magazzini, e che non siano diretti a soddisfare esigenze esclusivamente temporanee. Quando si vuole realizzare una costruzione quindi, che abbia fondazioni, sia semplicemente appoggiata al suolo o abbia le ruote, è necessario ottenere un titolo abitativo e, perciò richiedere al comune un permesso per costruire. Lo dice anche la suprema corte di cassazione nella sentenza n. 9268 de] 26 febbraio 2014. Il decreto del fare (convertito nella legge 98/2013), però, ha escluso dalla definizione di “interventi di nuova costruzione” i manufatti leggeri, anche prefabbricati, solo se destinati a soddisfare esigenze temporanee. Quindi, in sostanza, un bungalow o una casa mobile, senza fondazioni, devono considerarsi “costruzione” ( e quindi necessitare del permesso per costruire) quando: Hanno il carattere di stabilità Quando sono collegati stabilmente con le reti idriche, per esempio; Non hanno il carattere della temporaneità Se installati, per esempio, solo per la stagione turistica e successivamente smontati. Da ultimo, è bene rammentare Che la realizzazione di una nuova costruzione in assenza del permesso per costruire costituisce un reato, per cui, oltre alle sanzioni amministrative, il responsabile incorre anche nelle sanzioni penali. La normativa dpr n 380/2001 art.3 definizioni degli interventi edilizi Ai fini del presente testo unico si intendono per “interventi di nuova costruzione”, quelli: Di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio non rientranti nelle categorie definite alle lettere precedenti. Ma sono comunque da considerarsi tali: L’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee ancorché siano installati, con temporaneo ancoraggio al suolo, all’interno di strutture ricettive all’aperto, in conformità alla normativa regionale di settore, per la sosta e il soggiorno di turisti.

Sistemi di sicurezza passiva - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Sistemi di sicurezza passiva
I sistemi di sicurezza passiva sono quegli elementi fisici che hanno lo scopo di proteggere l’accesso e ostacolare l’ingresso di un intruso: porte e finestre anti-intrusione, grate e cancelli a protezione di finestre e abbaini, dissuasori all’arrampicata su gronde e pluviali. La sicurezza attiva, invece riguarda tutte quelle strumentazioni elettroniche in grado sia di rilevare una situazione di pericolo sia di iniziare una reazione adeguata al suo annullamento o contenimento. La combinazione di sistemi di sicurezza passivi e attivi risulta quindi la copertura migliore contro l’effrazione. In questa occasione abbiamo scelto di conoscere meglio i sistemi di sicurezza passiva, che, secondo eurispes, sono i preferiti degli italiani. Dati assosicurezza rivelano che le barriere meccaniche (cancelli, grate, porte blindate, ecc) riescono a dare una buona quota di serenità alle famiglie del bel paese. Per questo i dati di vendita sono in crescita. Tra le più comuni e diffuse barriere fisiche, le porte blindate con serratura di sicurezza offrono ormai molteplici soluzioni: ad anta singola o doppia, possono essere installate in qualsiasi appartamento, con la particolare attenzione ad ancorare il telaio al muro perimetrale. I cardini devono essere ben incassati nella muratura, la serratura deve essere protetta da una piastra antitrapano e le chiavi devono essere duplicabili solo dal produttore. Altrettanta importanza è da riservare alla scelta dei sistemi di antieffrazione per le finestre: le schermature (persiane, tapparelle, etc.), i cancelli, le grate fisse ed eventualmente la loro automazione. Per proteggere le finestre da intrusioni indesiderate, sempre più spesso si ricorre alla realizzazione di sistemi di protezione passiva quali grate di protezione o inferriate ancorate al muro. In fase d’installazione di questi sistemi, particolare attenzione va posta sulla realizzazione degli ancoraggi: le zanche devono essere fissate al muro perimetrale con una profondità tale da permettere un’adeguata resistenza alle sollecitazioni meccaniche. Le grate sono elementi flessibili e si prestano a molteplici possibilità d’istallazione: davanti ai serramenti, davanti o dietro una persiana avvolgibile, dietro le persiane o sole, per chiudere un passaggio. Con l’aggiunta di elementi decorativi, è possibile poi personalizzare i propri cancelli rendendoli perfetti per gli interventi di recupero. Le norme europee en 1627-30 per porte, finestre, infissi e serramenti Il gruppo di norme europee uni en 1627-1628-1629-1630 garantisce la resistenza all’effrazione di sistemi di sicurezza passiva (porte, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscillanti). L’impianto normativo classifica i sistemi di sicurezza passiva in base ai loro requisiti, ai metodi di prova della resistenza sotto carico statico e dinamico e all’azione

Pavimenti in resina - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Pavimenti in resina
I pavimenti in resina sono l’alternativa più moderna al pavimento tradizionale o al solito parquet. Altamente decorativi e di grande impatto estetico, sempre più richiesti nelle abitazioni private, è importante per un buon risultato affidarsi a una società specializzata capace di valutare le esigenze del cliente e proporre resine di qualità. Sono eleganti e pratici nello stesso tempo e risultano soluzioni di grande impatto estetico: infatti si possono realizzare effetti cromatici veramente notevoli. In più bisogna tenere a mente che i pavimenti in resina sono unici: infatti non ne esistono due uguali. Infine consentono numerosi vantaggi anche dal punto di vista tecnico. Vediamo quali sono: Resistenza I pavimenti in resina sono molto resistenti sia alle sollecitazioni meccaniche che agli agenti chimici. Riescono a sopportare carichi molto elevati, tuttavia non sono del tutto indistruttibili. A risentire maggiormente degli effetti dell’usura è lo strato superficiale a causa di graffi e dell’opacizzazione, ma è possibile rinnovare il pavimento in resina in modo veloce e poco oneroso stendendo un nuovo strato di protettivo trasparente. Personalizzazione Un pavimento in resina è impossibile da replicare, per cui il cliente ha la certezza di avere un’opera esclusiva e inimitabile. Gli effetti decorativi che si possono ottenere sono molteplici: spatolato, nuvolato, monocromatico, lucido a specchio, opaco come cemento, oppure è possibile inserire altri composti, ad esempio ciottoli di marmo; e le colorazioni sono pressoché infinite. Carattere monolitico e uniforme Il pavimento in resina presenta una superficie omogenea senza giunti o fughe che non ne interrompono l’uniformità. Facile pulizia e igiene Le resine non necessitano di prodotti specifici per la pulizia che risulta molto facile e veloce. I pavimenti in resina sono considerati i più igienici in assoluto. L’assenza di fughe e il carattere impermeabile delle resine impediscono la formazione di muffe e di umidità e ciò comporta un’igiene superiore rispetto ad ogni altra superficie. La resina non è tossica e una volta posta in posa è totalmente inodore. Facile manutenzione Un pavimento in resina può essere riportato allo stato originale senza dovere smembrare quello già esistente. Questo consente un notevole risparmio di tempo e denaro, e la possibilità di un completo rinnovo. Lo spessore medio di un pavimento in resina è di circa 3 mm; ciò significa che può essere facilmente sovrapposto su un pavimento tradizionale evitandone lo svellimento, oppure evitare di intervenire su porte e finestre in caso di ristrutturazione. Il basso spessore e l’alta conducibilità termica lo rendono compatibile con i sistemi radianti a pavimento. Velocità di posa in opera Generalmente un pavimento in resina viene posato in 5-6 giorni e a seconda del tipo dei materiali può essere calpestabile anche a partire dal giorno successivo. Costi ragionevoli Il costo è caratterizzato da molti fattori. I materiali, la manodopera, le eventuali operazioni di pretrattamento della superficie, il tipo di livello estetico richiesto e altre possibili variabili. Tuttavia in relazione alle prestazioni tecnologiche e al risultato estetico, il costo è assolutamente ragionevole. Versatilità I pavimenti in resina sono adatti a qualsiasi destinazione d’uso, sia residenziale che commerciale e industriale. Sono adatti per interni ed esterni. I pavimenti in resina non vanno semplicemente posati, ma vanno progettati. Per garantirne la resistenza nel tempo e la resa estetica desiderata, la superficie da ricoprire deve essere stabile, non friabile e pulita, cioè non impregnata da polvere, oli o grassi. Esistono vari tipi di resina: epossidica, poliuretanica, cementizia, resina-marmo, e altre. Ognuna di essa ha una resa estetica diversa. Quelle a base cementizia sono spatolabili e movimentate; le basi epossidiche risultano completamente liscie; le resine trasparenti conferiscono profondità e hanno un alto grado di vetrificazione. Anche se esistono resine con additivi anti uv, i colori chiari e il bianco in particolare, tendono ad ingiallire. Per ovviare all’inconveniente si possono scegliere colori paglierini o resine poliuretaniche, cementizie o acriliche che non hanno questo problema. I migliori prodotti sono ignifughi secondo la normativa europea uni en 13501-1:2009.

Riscaldamento radiante - Roma (RM)

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Archisio - Tassonedil - Progetto Riscaldamento radiante
Il riscaldamento radiante è costituito da tubazioni incorporate nelle strutture orizzontali o verticali e quindi non visibili. Questo sistema, usato sin dall’antichità con l’utilizzo d’intercapedini (ad esempio nei pavimenti degli edifìci termali dell’antica roma), ha conosciuto nel nostro paese una relativa diffusione negli anni 70 per poi essere quasi del tutto abbandonato sino a una quindicina di anni fa. Oggi sono tornati in auge grazie ai progressi tecnologici raggiunti nella costruzione di caldaie e all’avvento dei pannelli solari. Il difetto principale dei vecchi impianti era l’elevata temperatura dell’acqua di circolazione, che causava, oltre a consumi rilevanti, un comfort insoddisfacente per gli utenti, con superfici riscaldanti troppo calde. Mentre le caldaie tradizionali reggono male le basse temperature, poiché la condensa ne corrode i bruciatori, le moderne caldaie “a condensazione” -oltre a consumare meno recuperando parte del calore dei fumi – sopportano temperature di esercizio dell’acqua molto più basse senza danneggiarsi e permettono, quindi, di far circolare il liquido a temperature tra i 25 e i 40°c. Inoltre, grazie alla moderata temperatura dell’acqua di circolazione, il riscaldamento radiante può sfruttare l’acqua scaldata da pannelli solari durante la stagione invernale. Quando la temperatura delle pareti della stanza è bassa, per esempio 12-13°c, per avere una temperatura accettabile bisogna scaldare l’aria almeno a 26° c, mentre con superfici a 20°c è sufficiente una temperatura dell’aria pari a 18°c per avere una sensazione di benessere. Il comfort è più elevato anche perché la temperatura è costante su tutta la superfìcie dell’ambiente senza che si percepisca la fonte di calore. Inoltre, basse temperature di esercizio delle caldaie diminuiscono i consumi energetici: è minore il salto termico per portare l’acqua alla temperatura necessaria. Questo tipo di riscaldamento, inoltre, fa circolare quantità di polvere e pulviscoli più basse di quello tradizionale convettivo. Con la circolazione nell’impianto di acqua refrigerata a 14-18°c, inoltre, l’impianto garantisce anche un raffrescamento confortevole. I consumi sono inferiori a quelli dei sistemi a radiatori di circa il 30%. Lo svantaggio però è il costo dell’impianto completo: circa il 30% in più. In breve il principio di funzionamento Più comunemente definito “a pannelli”, il riscaldamento radiante è basato sull’utilizzo di superfici riscaldanti estese anziché puntiformi, come sono i classici termosifoni. Il riscaldamento, in generale, avviene in parte per convezione (cioè con il movimento l’aria calda verso quella fredda) e in parte per radiazione diretta; il riscaldamento radiante funziona principalmente per convezione, i termosifoni per irraggiamento. L’impianto a pavimento Esistono tre tipologie di riscaldamento radiante: a pavimento, a parete e a soffitto. I più comuni sono i sistemi a pavimento. In fase di costruzione dell’unità immobiliare la posa è semplice. In caso di ristrutturazione, invece, ha alcuni svantaggi: comporta il rialzamento del pavimento di 12-15 cm. La posa di mobili e tappeti, inoltre, abbassa il rendimento dell’impianto, così come la posa di materiali di finitura relativamente isolanti, come la moquette e il legno. Sarebbero quindi da preferire le piastrelle, cotto o grès, che hanno una capacità di trasmettere il calore maggiore. Se si sceglie comunque il legno – che non annulla comunque la convenienza del sistema a pavimento – si debbono privilegiare essenze stabili, come iroko, teak, rovere e doussié, ed evitare il faggio e l’olivo. Sistemi a parete… Hanno molti vantaggi dal punto di vista del rendimento e del comfort, poiché la radiazione diretta in orizzontale verso le persone è più efficace e l’inerzia termica è minore per il minore spessore dell’intonaco rispetto al massetto. Da notare che il riscaldamento radiante ha superfici minori (sino a due metri d’altezza e generalmente solo sulle pareti perimetrali) e la temperatura dell’acqua di circolazione è quindi più elevata. Nonostante sia più indicato in caso di ristrutturazione, è meno usato, soprattutto a causa della rigidità nell’utilizzo delle pareti: diventa rischioso piantare chiodi e tasselli (se non seguendo minuziosamente lo schema delle tubazioni) e, soprattutto, perde efficienza con la posa di mobili a parete ( cucine o librerie per esempio). …e a soffitto Questo sistema ha un grande vantaggio: il soffitto è sempre libero da oggetti e arredi. La temperatura dell’acqua è in genere tra i 27 e i 35°c e di circa 10°c più bassa quella dell’aria a livello della testa, non causando quindi disagi. La posa di questo riscaldamento radiante, invece, è leggermente più laboriosa, anche se esistono sistemi, come per gli altri due casi, per la posa a secco. Nota bene I sistemi isolanti vengono sempre isolati verso la parete o il solaio. Possono essere posati a secco oppure essere ricoperti dal massetto o dall’intonaco.

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