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Rifare l’impianto elettrico della casa: la funzione degli interruttori - Roma (RM)

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La ristrutturazione di un’abitazione o di un ufficio comporta spesso la revisione o il rifacimento dell’impianto elettrico. Tra i vari elementi che lo compongono, non bisogna trascurare gli interruttori che devono essere opportunamente posizionati, per rispondere alle necessità d’uso, e accuratamente scelti perché il loro aspetto si armonizzi all’ambiente. Il requisito principale a cui deve rispondere un interruttore è però quello della sicurezza che sarà garantita nell’ambito di un impianto elettrico correttamente concepito secondo le norme del comitato elettrotecnico italiano (cei). Cos’è un interruttore L’interruttore è il dispositivo che serve ad aprire o chiudere il circuito elettrico che alimenta, ad esempio, una lampadina o un elettrodomestico, i quali vengono, in questo modo, spenti o accesi. La corrente elettrica arriva alle diverse apparecchiature utilizzando due cavi denominati fase e neutro. L’interruzione di almeno uno dei due conduttori determina lo spegnimento dell’apparecchio. Questa funzione viene appunto svolta dall’interruttore il cui meccanismo assicura, a seconda della posizione assunta, la continuità del cavo (accensione) o la sua interruzione (spegnimento). Tipi di interruttore Si definisce unipolare l’interruttore che agisce su un solo cavo, generalmente la fase in modo che l’apparecchio alimentato non resti in tensione. Questo tipo di dispositivi è normalmente usato per le lampade o, comunque, quando il carico non è particolarmente elevato. L’interruttore bipolare interrompe invece entrambi i cavi, scollegando completamente l’apparecchio dalla rete. E’ facilmente riconoscibile perché riporta i simboli 0/i a indicare, rispettivamente, le posizioni di spento e acceso. Sono bipolari gli interruttori del quadro elettrico di un appartamento e quelli che proteggono apparecchi di elevata potenza. L’aspetto di un deviatore è simile a quello di un normale interruttore, ma anziché interrompere il flusso di corrente, lo devia da una linea a un’altra. Questo dispositivo viene utilizzato quando è necessario poter accedere e spegnere una lampada da due punti diversi come accade in una stanza da letto dove, oltre al comando vicino alla porta, è comodo disporre di un interruttore presso il letto per controllare l’illuminazione generale. Quando il comando deve avvenire da più di due punti diversi, si pensi a un lungo corridoio con molte porte, occorre utilizzare un invertitore per ogni punto di accensione in aggiunta ai primi due deviatori. Infine l’interruttore a pulsante serve ad attivare una funzione di servizio, quali ad esempio campanelli e suonerie, elettroserrature, relè. Interruttori particolari Se gli interruttori tradizionali richiedono la pressione su una levetta o su un elemento basculante, gli interruttori touch dispongono invece di un meccanismo a sfioramento. E’ sufficiente il contatto di un dito su una placca di vetro per provocare il rilascio della corrente elettrica che determina il comando di accensione o spegnimento. Gli interruttori crepuscolari sono dotati di un pannello fotosensibile capace di rilevare l’assenza di luce solare e quindi di attivarsi autonomamente all’arrivo del buio. Vengono spesso utilizzati per l’attivazione dell’illuminazione del giardino e degli spazi condominiali o per illuminare le insegne dei negozi, ottenendo un sensibile risparmio energetico. Gli interruttori di prossimità contengono meccanismi in grado di rilevare un elemento metallico attraverso un campo elettromagnetico, innescando l’accensione o lo spegnimento. Utilizzo simile hanno anche gli interruttori ottici il cui sensore è composto da una sorgente di luce e da una fotocellula, per rilevare la presenza di corpi al cui passaggio si attiva l’accensione. Nell’ingresso, in garage o nel vano scale soluzioni di questo tipo consentono, senza impegnare le mani, di accendere la luce che si spegnerà poi automaticamente. Per localizzare un interruttore di notte o per controllare l’illuminazione di un locale da remoto, esistono interruttori dotati di spie luminose. In quest’ultimo caso, lo stato della spia ci indicherà anche lo stato delle lampade controllate dall’interruttore. Se si desidera poter regolare l’intensità della luce a seconda delle diverse necessità, è possibile adottare interruttori con variatori di intensità o dimmer. Questo tipo di dispositivi viene solitamente utilizzato per moderare la luce generata da lampadine a incandescenza o alogene e creare le condizioni ideali per la lettura o il relax. L’interruttore magnetotermico differenziale L’interruttore più importante della casa è certamente l’interruttore differenziale, chiamato anche salvavita perché agisce interrompendo l’alimentazione del circuito elettrico nel caso di contatti accidentali con parti elettriche in tensione (ad esempio l’involucro di una lavatrice in tensione a causa di un guasto), evitando così che la corrente elettrica attraversi il corpo della persona. L’interruttore differenziale è in grado di rilevare la differenza tra il valore della corrente che entra in un circuito e quella che ne esce; se la differenza tra i due valori supera una certa misura, l’interruttore interrompe il circuito. Solitamente, nei quadri elettrici delle abitazioni, l’interruttore differenziale è abbinato a un interruttore magnetotermico, costituendo l’interruttore magnetotermico differenziale. In aggiunta alla protezione differenziale questo dispositivo è in grado di intervenire in caso di cortocircuito o di sovraccarico, cioè di un assorbimento di corrente superiore a quello previsto per il corretto funzionamento dell’impianto.
 
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