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Articoli: Lavori Edili

Smart door lock: serratura elettronica intelligente
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Le serrature smart lock sono un sistema sempre più utilizzato per le case contemporanee. Si tratta di serrature innovative che utilizzano il digitale per dare protezione e sicurezza alle abitazioni moderne. Un'evoluzione del concetto di sicurezza che viene affidato a sistemi digitali. Uno dei principali vantaggi delle serrature elettroniche è la possibilità di controllare a distanza le serrature smart attraverso il proprio smartphone grazie al collegamento della serratura alla rete Wi-Fi. La porta diventa quindi un elemento intelligente che è possibile integrare ai sistemi domotici presenti in casa per una gestione semplificata e avanzata.  Negli ultimi anni le serrature smart si sono molto diffuse ed i sistemi sono sempre più sofisticati e performanti. Una porta di questo genere ha una serie di vantaggi che semplificano la vita quotidiana. Ad esempio, optando per soluzioni in cui non c'è una chiave fisica non si corre il rischio di perderla o dimenticarla rimanendo chiusi fuori casa. Inoltre si possono far entrare all'interno della casa delle persone prive della chiave, donando loro l'accesso grazie alla possibilità di programmare la serratura. Naturalmente ci sono anche alcuni svantaggi da valutare prima di installare una serratura smart lock. Innanzitutto si tratta di sistemi il cui funzionamento è legato ad una tecnologia, per cui per poter aprire e chiudere la porta questa deve essere funzionante. Se manca la connessione internet o semplicemente se smartphone su cui è presente l'app per l'apertura della porta non funziona o è scarico sarà impossibile accedere alla casa. Essendo sistemi avanzati possono essere di difficile comprensione e gestione per persone che hanno poca dimestichezza con le tecnologie digitali. Il principale dubbio per quanto riguarda l'installazione di serrature elettroniche riguarda la loro sicurezza, che per molti è legata ad un funzionamento meccanico e non digitale. È normale quindi chiedersi se le serrature elettroniche sono sicure poiché per certi versi sono viste ancora come un sistema futuristico, complesso e non in grado di competere con le solide serrature tradizionali. Le serrature elettroniche motorizzate dei migliori marchi in commercio garantiscono sicurezza ed affidabilità, eliminando questi pregiudizi e risultando la soluzione ideale per case al passo con i tempi. Gli standard di sicurezza delle serrature digitali sono elevati grazie all'utilizzo di sofisticati protocolli di criptazione di ultima generazione e possono utilizzare diversi sistemi di identificazione come: codici PIN; key card elettroniche; chiave transponder; riconoscimento digitale; riconoscimento vocale; riconoscimento visivo. Che cos’è una serratura elettronica smart Le serrature elettroniche smart consentono di aprire e chiudere una porta senza il bisogno della chiave tradizionale poiché il funzionamento può essere gestito con tecnologie innovative come attraverso app installate sullo smartphone o un semplice codice da inserire. Un concentrato di tecnologia e design che si prospetta come una soluzione che gradualmente sostituirà il vecchio mazzo di chiavi, come accade per le porte di hotel o per le automobili. Alcuni modelli di porte blindate di ultima generazione sono dotate di serratura elettronica motorizzata integrata, ma è possibile trasformare una porta già installata aggiungendo le componenti necessarie. Per scegliere il prodotto giusto in base alle proprie esigenze è utile cercare informazioni per capire bene cos'è una serratura elettronica e come questa può integrarsi al classico portone di casa comportando un grande miglioramento nel comfort.  A seconda del modello installato, le serrature smart possono avere varie funzionalità aggiuntive quali: possibilità di tenere traccia degli accessi; registrazione di diverse identità che hanno accesso all'abitazione; servizio di notifica per tentativi di effrazione; geofencing, ovvero la funzione di sblocco automatico della porta che avviene quando chi dispone di un dispositivo per l'accesso si trova in prossimità della serratura; autorizzazioni di accesso temporanee (molto utile ad esempio per locazioni brevi). Smart door lock: come funziona Il funzionamento delle serrature smart lock per porte è totalmente digitalizzato. Apertura e chiusura della porta sono gestite tramite un codice o un'applicazione informatica.  A seconda delle esigenze si possono valutare le diverse opzioni come: serrature con connessione Wi-Fi; serrature con connessione Bluetooth. La porta con serratura intelligente può quindi essere collegata in modaltà wireless al router di casa e rispondere ai comandi attraverso la rete oppure essere dotata di un proprio sistema Bluetooth che non richiede alcuna connessione alla rete.  Le serrature smart possono essere dotate di diversi dispositivi per la gestione: tastiere touch screen; tasti per apertura e chiusura; lettore biometrico per impronte digitali; lettore RFID; lettore Bluetooth. Ci sono versioni progettate per rispondere anche ai comuni assistenti vocali per una gestione altamente intuitiva. Inoltre, grazie al funzionamento digitale le serrature smart possono essere programmate e riprogrammate quando necessario, senza dover sostituire alcuna componente. Serratura elettronica: su quali porte può essere installata Le serrature elettroniche non sono strettamente legate alla tipologia di porta, ma piuttosto alla tipologia di serratura presente. Ci sono serrature smart per porte blindate ma altre versioni si possono utilizzare indifferentemente per qualsiasi porta.  A volte le serrature smart possono essere installate su un cilindro esistente, altre volte invece hanno un proprio cilindro. In alcuni casi, per poter installare la serratura smart lock, deve essere installato prima un bride di connessione con la serratura tradizionale. Prima di acquistare una serratura elettronica è quindi indispensabile verificare che sia compatibile con il modello di porta su cui deve essere installata ma soprattutto con il cilindro esistente.  Smart door lock: indispensabile nella casa domotica Una delle più grandi rivoluzioni delle serrature smart è la possibilità di collegare la porta di accesso con l'impianto domotico della casa.  Tutta la casa risulta quindi valorizzata poiché si possono gestire in maniera avanzata diverse componenti, con la possibilità di avere un controllo della propria abitazione anche quando ci si trova lontani attraverso smartphone e tablet. La serratura intelligente è in grado quindi di interagire con gli altri apparecchi smart della casa. Questo  è molto utile nell'ambito della sicurezza domestica attraverso l'integrazione della serratura smart con impianti di allarme o di videosorveglianza. Risulta migliorato anche il comfort grazie alla possibilità di abbinare l'apertura e la chiusura della porta a funzionalità come illuminazione e climatizzazione degli ambienti. Serratura smart: costi e manutenzione Il costo delle serrature smart lock varia molto in base alla tecnologia di cui è dotata ed alle funzionalità aggiuntive presenti. Orientativamente per l'acquisto di una serratura intelligente si può considerare un prezzo che parte da 150 € per arrivare a 600 €. La manutenzione delle serrature smart non richiede particolari accorgimenti se non l'aggiornamento dei software e dei driver installati per un funzionamento sempre ottimale.
Costruire in modo sostenibile per una casa tra passato e presente
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La bioedilizia rappresenta un modo di costruire sostenibile di concezione contemporanea. Si avvale di tecnologie e materiali innovativi per la realizzazione di edifici che consentono di contenere i consumi energetici e dare agli abitanti un benessere abitativo migliorato oltre ad un risparmio economico. Molte soluzioni che rispondono ai canoni dell'edilizia sostenibile utilizzate oggi in realtà hanno origini molto lontane nel tempo. Ed è al passato che si può guardare per riprendere delle conoscenze tradizionali a cui ispirarsi per applicazioni contemporanee nel campo delle costruzioni e più in generale per lo stile di vita sostenibile. I materiali utilizzati nelle architetture antiche venivano selezionati per assicurare prestazioni ottimali agli edifici dell'epoca, in rapporto al contesto.  A differenza del cemento, ampiamente usato nell'architettura moderna, gli edifici realizzati con materiali naturali tipici del luogo come il legno, la paglia o la terra cruda godevano di un migliore isolamento termico. In alcune aree del mondo ancora oggi sono usati impiegando le tecniche tradizionali tramandate nel tempo. I moderni edifici che seguono i principi della bioarchitettura riprendono queste tecniche antiche, fonte di grande ispirazione. A questi si affiancano materiali ottenuti grazie a processi di riciclo e che al termine del ciclo di vita dell'edificio possono essere recuperati ed impiegati in altri modi. Molto importanti anche le componenti impiantistiche che sono alimentate da fonti di energia pulite come impianti fotovoltaci e solare termico. Casa sostenibile: tecniche tradizionali di costruzione Per la costruzione di una nuova casa sostenibile è possibile impiegare tecniche di costruzione tradizionali. Ogni tecnica prevede l'utilizzo di materiali differenti, per cui valutando la sostenibilità di ognuno di essi sarà possibile costruire un edificio che soddisfa i principi della bioedilizia.  Occorre distinguere tra due differenti tipologie di tecniche di costruzione tradizionali, quelle pesanti e quelle leggere. Le tecniche di costruzione pesanti offrono solidità e durevolezza, ma hanno tempi e costi di realizzazione elevati. Tra le tecniche costruttive pesanti rientrano: murature in pietra; murature in laterizio; murature in terra cruda;  costruzioni in cemento armato. Le tecniche di costruzioni leggere consentono di creare strutture a telaio ma sono meno tipiche in Italia. Utilizzano prevalentemente sistemi a secco e l'utilizzo di componenti prefabbricate da assemblare in cantiere, aspetto che velocizza i cantieri ed ottimizza i costi di costruzione. Sono meno utilizzati i sistemi costruttivi che utilizzano il legno ad incastro. Tra le tecniche costruttive leggere troviamo: costruzioni in legno. costruzioni in bambù. Casa sostenibile: materiali classici e naturali L'utilizzo di materiali classici e naturali è uno dei principi per ottenere una costruzione sostenibile. Nel progetto di una casa concepita secondo i criteri della bioedilizia i materiali devono avere determinate caratteristiche quali: non richiedono sprechi energetici per la produzione; provengono da fonti rinnovabili; il loro smaltimento non danneggia l'ambiente; non sono tossici per l'uomo. Queste proprietà sono tipiche dei materiali naturali, utilizzati nell'antichità ed oggi migliorati grazie alle tecnologie moderne per renderli idonei all'utilizzo in edifici sostenibili. Una casa costruita con materiali classici e naturali sarà anche più salubre e più confortevole per i suoi abitanti. I materiali classici e naturali impiegati nella costruzione di case sostenibili permettono, inoltre, di stabilire una stretta connessione con l'ambiente. Il legno è il principale materiale da utilizzare per costruzioni sostenibili in bioedilizia. È naturale, riciclabile ed ha proprietà isolanti. Grazie alle sue proprietà si può utilizzare anche nelle costruzioni antisismiche. Affinché possa essere considerato sostenibile è necessario però che provenga da foreste certificate FSC. Tra gli altri materiali troviamo: bambù sughero; paglia; fibra di canapa o di juta lana di roccia; argilla espansa; calce espansa; gesso. Casa sostenibile: isolamento termico L'isolamento termico è un fattore fondamentale affinché una casa possa dirsi sostenibile. Una buona coibentazione dell'edificio consente di avere prestazioni energetiche ottimali, migliorando il comfort abitativo all'interno della casa e consentendo di conseguire un notevole risparmio nei costi per riscaldamento e raffrescamento. L'uso di materiali per l'isolamento termico ha effetti anche sull'isolamento acustico. Per quanto riguarda le pareti perimetrali dell'edificio, i sistemi da valutare per realizzare un isolamento termico sostenibile sono: cappotto termico; facciate ventilate; insufflaggio delle pareti; cappotto termico interno. Anche il tetto è causa di forti dispersioni energetiche perciò è necessario che la copertura sia isolata. Le due opzioni da valutare a seconda dei casi sono il tetto caldo o il tetto freddo. Il tetto caldo è una copertura isolata non ventilata, dotata di uno strato isolante ma privo dello strato di ventilazione. Si tratta di una tipologia di tetto isolato molto diffuso.  Il tetto freddo è una copertura isolata e ventilata, si distingue dal tetto caldo per la presenza di uno strato per la ventilazione, posto tra isolamento e sovracopertura. Questo consente di far respirare l'edificio ed evitare la formazione di condensa. Il tetto ventilato si usa soprattutto per tetti a falda o coperture in legno e risulta molto utile per sottotetti e mansarde poiché ne migliora il comfort. Ci sono poi le componenti vetrate come finestre e portefinestre che, essendo tra gli elementi che incidono maggiormente sulle dispersioni termiche di un edificio, devono avere anch'esse proprietà isolanti. A questo scopo si possono utilizzare vetri basso-emissivi che consentono di contenere la dispersione termiche dall'interno verso l'esterno. Casa sostenibile: riscaldamento innovativo Utilizzare sistemi di riscaldamento innovativi in una casa sostenibile consente di avere prestazioni energetiche elevate. Si tratta di impianti a basso impatto ambientale, da usare per il riscaldamento invernale e spesso anche per la produzione dell’acqua calda sanitaria.  Tra le soluzioni per un riscaldamento innovativo e sostenibile è possibile installare per la propria casa: caldaie a biomassa; stufe a pellet; termocamini a pellet o a legna; pannelli solari; pompe di calore. Casa sostenibile: design passivo e rispetto dell’ambiente Design passivo e rispetto d'ambiente sono dei principi fondamentali a cui ispirarsi quando si progetta una casa sostenibile. Le case passive sono costruzioni sostenibili che si distinguono per un basso consumo energetico ottenuto attraverso l'adozione di soluzioni di bioedilizia. Per ottenere questo obiettivo è necessario partire da un approccio adeguato, spingendosi nella ricerca delle soluzioni più innovative e scegliendo quelle più sostenibili. La costruzione progettata dovrà inserirsi nel paesaggio e tenere conto delle sue specificità in modo da avere un effetto armonioso. Allo stesso modo sono fondamentali le tecniche costruttive, i materiali e le soluzioni tecnologiche ed impiantistiche utilizzate. Il tutto sempre compiendo scelte sostenibili per il rispetto dell'ambiente.
Impianto tv in casa: come procedere?
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Un impianto TV ben progettato e realizzato consente di non avere problemi a vedere bene le trasmissioni televisive o di avere lo svantaggio di non vedere affatto alcuni canali.  Conoscere bene il funzionamento di un impianto TV per digitale terrestre o satellitare e sapere come realizzare un'installazione a regola d'arte è indispensabile per evitare perdite di segnale. Un impianto TV realizzato da un bravo professionista è garanzia di lunga durata e necessità di poca manutenzione da fare nel tempo. Un antennista preparato potrà fornire, inoltre, informazioni e consigli su come realizzare il migliore impianto TV in base alle proprie esigenze ed alle caratteristiche dell'edificio e del luogo.  Prima di realizzare un nuovo impianto TV o aggiornare un vecchio impianto è necessario porsi una serie di domande, cercando informazioni su quali sono le componenti di un impianto TV, come scegliere l'antenna TV, come realizzare l'impianto TV ma anche informazioni più tecniche come capire quando è necessario usare un amplificatore.  Per evitare errori nella realizzazione dell’impianto TV domestico bisogna prestare particolare attenzione ad aspetti come: disporre di un impianto di ricezione adeguato alla zona; posizionare correttamente l'antenna; impiegare le componenti giuste; utilizzare solo prodotti di qualità. Se il segnale non arriva o è debole bisogna quindi verificare che tutte queste condizioni siano soddisfatte. Inoltre, l'antenna e tutte le componenti che sono installate sul tetto devono essere in grado di resistere alle intemperie e devono essere fissati saldamente.  Impianto tv in casa: decidere le prese e le posizioni delle televisioni Quando si realizza un nuovo impianto TV domestico una delle prime mosse è stabilire quanti televisori collocare in casa ed in quali punti in modo da poter inserire le prese necessarie. Solitamente una TV è sempre presente nel soggiorno mentre un secondo televisore potrebbe essere inserito in cucina o in camera da letto. Conviene stabilire il numero esatto di televisori a priori poiché questo dato è fondamentale per la progettazione dell'impianto. Altro importante aspetto è stabilire come posizionare le prese TV sulla parete in modo che siano vicine al luogo di utilizzo. Oltre a stabilire la posizione delle prese è necessario anche decidere a quale altezza conviene installarle a seconda della tipologia di mobile TV in modo da non avere antiestetici cavi a vista. Gli attacchi TV e le prese elettriche per rispettare le normative devono essere posti ad una distanza minima dal pavimento di 17,5 cm. Per un'installazione che soddisfi praticità ed estetica le prese andranno installata a determinate altezze rispetto al pavimento in modo che sia le prese stesse che i cavi siano coperti dal mobile o dal televisore: prese a 30 cm da terra, nascoste dal mobile; prese a 70- 80 cm cm da terra, più in alto rispetto al mobile e nascoste dal televisore; prese a 100-140 cm, dietro alla TV quando è fissata a parete. In prossimità dell'attacco TV è necessario disporre anche diverse prese elettriche, il cui numero andrà stabilito in base a quanti apparecchi si desidera avere vicino al televisore. Oltre alla presa elettrica per la TV bisogna quindi considerare se si ha l'esigenza di avere prese per modem, decoder, lettori DVD o Blu Ray, consolle di gioco, impianti audio. Impianto tv in casa: digitale terrestre e satellitare Ci sono diverse tipologie di impianti TV per uso domestico, tra questi: impianto TV analogico (ormai obsoleto); impianto TV digitale terrestre; impianto TV satellitare o TV-SAT. In Italia a partire dal 2012 l'analogico è stato completamente sostituito dal digitale terrestre. Per vedere le trasmissioni televisive bisogna quindi avere un impianto adeguato a ricevere il segnale digitale ed utilizzare un televisore con decoder integrato o collegarlo ad un decoder esterno. Gli impianti di digitale satellitare richiedono l'installazione di un’antenna parabolica in grado di captare il segnale satellitare e trasmetterlo al decoder. Entrambe le tipologie di impianti TV possono essere per uso singolo o centralizzati. Impianto tv in casa: tipologie di antenne Le antenne si differenziano in base alla tipologia di frequenza che sono in grado ricevere. Per scegliere bisogna conoscere il concetto di guadagno, parametro che misura la capacità dell'antenna di convertire il segnale elettromagnetico in segnale elettrico da utilizzare per l'impianto TV. Tra le tipologie di antenne TV più utilizzate per uso domestico ci sono:  antenne a larga banda, sono dette universali poiché ricevono sia le frequenza VHF che le frequenze UHF ma hanno un guadagno basso; antenne direttive, tra cui quelle paraboliche, sono usate nelle zone con scarso segnale o disturbati da interferenze poiché hanno guadagno particolarmente alto; antenne logaritmiche, sono formate da due antenne a larga banda per ricevere più segnali TV dove non è richiesto un grande guadagno; antenne a pannello, ricevono segnali Tv provenienti da diverse direzioni, anche distanti, ed hanno un buon guadagno; antenne da interno per digitale terreste, da utilizzare per le zone con buon segnale TV. Impianto tv in casa: quando usare un amplificatore Un componente opzionale dell'impianto TV domestico sono gli amplificatori, elementi che potenziano il segnale dell'antenna. Esistono due differenti tipologie di amplificatori per antenne: amplificatore da palo, montato sotto l'antenna e quindi all'aperto; amplificatore da interno, montato all’interno dell'abitazione. Le antenne hanno il compito di captare un segnale elettromagnetico e trasformarlo in segnale elettrico da inviare all'impianto TV attraverso appositi cavi. Prima di distribuire il segnale questo può essere amplificato attraverso l'utilizzo di appositi amplificatori. Ciò è necessario quando si vogliono evitare dispersioni oppure se il segnale che si riceve è basso. Impianto tv in casa a norma: partitori, derivatori, cavi, connettori Per avere la garanzia di avere un impianto TV domestico a norma è necessaria la presenza di una serie di accessori elettrici. Il partitore ha la funzione di suddividere il flusso del segnale sulle diverse linee presenti. Ogni linea avrà una perdita di segnale proporzionale al numero di uscite, di conseguenza più numerose sono le linee più si avranno perdite di segnale. Questo accessorio dispone di un attacco di ingresso per il collegamento del cavo principale dell’antenna e diversi attacchi di uscita a cui collegare i cavi collegati ai vari televisori. La dispersione è equa in tutte le uscite. Solitamente i partitori sono posti all'interno della casa, alloggiati in una cassetta di ispezione. Il derivatore preleva il segnale dalla linea principale e lo smista verso differenti diramazioni. È un componente simile al partitore, dal quale si differenzia poiché dispone di un attacco in uscita a cui è possibile collegare un cavo in uscita con minore dispersione. A questo cavo può essere poi collegato un partitore. Il derivatore è usato per i condomini ed è collocato all'esterno. Il cavo coassiale é responsabile del trasporto del segnale. Si tratta di un cavo protetto da una resistente guaina esterna che gli consente di sopportare gli agenti atmosferici senza danneggiarsi per anni. È fondamentale che i cavi coassiali non siano inseriti nella stessa canalizzazione dell'impianto elettrico per evitare interferenze. I connettori sono semplici elementi di giunzione che si utilizzano per creare connessioni tra cavi coassiali.
Tipologie di impianto di climatizzazione
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Raffrescare casa consente di avere un comfort abitativo ottimale, requisito che diventa sempre più importante per le abitazioni moderne anche a causa del cambiamento climatico. Prima di installare un nuovo impianto di climatizzazione domestico è giusto informarsi per poter conoscere, almeno a grandi linee, quali sono le differenti possibilità da considerare, capire quali sono quelle da considerare e valutare vantaggi e svantaggi di ogni alternativa.  Per orientarsi verso il condizionatore ad uso domestico migliore per la propria casa bisogna partire dalle dimensioni degli ambienti da raffrescare, analizzando anche l'entità delle dispersioni energetiche e la qualità dell'isolamento termico ma anche le temperature esterne del luogo. Per questo motivo, il parere di un tecnico specializzato nell'installazione di impianti di climatizzazione è fondamentale per non commettere errori di valutazione. Nella scelta del condizionatore da installare nella propria casa alcuni dei criteri di cui tenere conto sono: la tipologia di condizionatore; la modalità di installazione; la potenza nella climatizzazione, espressa in BTU; l'ingombro; la funzionalità; le fasce di prezzo; la classe energetica; i consumi. Tra questi, un aspetto molto Importante da valutare sono le tipologie di condizionatori più idonee, per le quali si ha la possibilità di scegliere tra: impianti di climatizzazione canalizzato; impianti di climatizzazione con unità a parete impianti di climatizzazione con unità a soffitto; impianti di climatizzazione a pavimento, fissi o portatili. Inoltre, per l'acquisto di condizionatori domestici bisogna distinguere tra: condizionatori con sistema inverter che consente di ridurre i consumi; condizionatori con pompa di calore integrata, per riscaldare gli ambienti oltre a raffrescarli. Climatizzatori: come calcolare i btu Al momento di scegliere il condizionatore da installare nella propria casa è indispensabile verificare quale sia la potenza necessaria in modo da compiere un acquisto corretto.  L'unità di misura con cui si esprime la potenza dei condizionatori sono i btu, acronimo di British Thermal Unit. L'ambiente sarà raffrescato in maniera corretta se i btu del condizionatore sono proporzionati alla superficie dello spazio da climatizzare.  Fare un calcolo approssimativo per capire di quanti btu si ha bisogno è abbastanza semplice e veloce. Una formula che si può utilizzare per conoscere i btu necessari per una determinata superficie utilizza il coefficiente K che ha un valore fisso pari a 340. L'unico dato da conoscere sono quindi i mq dell'ambiente da climatizzare. La formula da utilizzare è: btu = mq x K Facendo un esempio, usando questa formula risulta che per un ambiente di 20 mq sarà necessario installare un condizionatore da 6.800 btu. Converrà quindi puntare su un climatizzatore con maggiore potenza rispetto a quella necessaria. In questo caso può andare bene un condizionatore da 7000 btu. Questo calcolo è utile semplicemente per orientarsi, ma per un calcolo più preciso ci sono molti altri parametri di cui un tecnico specializzato tiene conto.  Impianto di climatizzazione canalizzato Quando si decide di installare un impianto di climatizzazione canalizzato la distribuzione dell'aria raffrescata nei vari ambienti avviene attraverso dei condotti inseriti nei controsoffitti.  L'aria fuoriesce da diffusori che hanno un aspetto molto discreto, quasi impercettibile e pertanto ideale per le case contemporanee in cui non si vogliono avere apparecchiature a vista.  L'aspetto estetico è quindi una delle ragioni che può portare a questa scelta ma realizzare un impianto di climatizzazione canalizzato può essere un lavoro compleesso. Inoltre, essendo un impianto centralizzato che si attiva contemporaneamente per tutti gli ambienti, i consumi possono essere particolarmente consistenti. Tra i vantaggi derivanti dall'installazione di un impianto di climatizzazione canalizzato troviamo: assenza di impianti a vista; possibilità di climatizzare diversi ambienti con una sola unità esterna; bassa rumorosità. Questa soluzione ha tuttavia anche degli svantaggi: in caso di guasti alle canalizzazioni la riparazione può essere impegnativa; i costi di installazione sono superiore poiché sono necessarie opere murarie; l'impianto funziona sempre per tutti gli ambienti non è possibile usarlo singolarmente per uno solo di essi. Impianto di climatizzazione con unità a parete Il condizionatore con unità a parete risulta più visibile rispetto ad altri soluzioni. Le versioni che si possono trovare oggi in commercio hanno un design che si integra bene nelle abitazioni contemporanee, inoltre occupano poco spazio ed essendo posti in altezza l'ingombro non crea disagi. Lo split deve essere connesso all'unità esterna per cui occorre individuare il posizionamento di entrambe le unità in modo da poter eseguire agevolmente l'installazione senza percorsi troppo contorti per le canalizzazioni necessarie. I climatizzatori con una sola unità interna collegata ad un'unità esterna sono detti monosplit, mentre quelli con più unità interne collegate a uno o più unità esterne sono detti multisplit. A seconda del numero di unità interne possono essere impianti di climatizzazione dualsplit, trialsplit, quadrisplit, ecc. Impianto di climatizzazione con unità a soffitto Una soluzione alternativa ugualmente valida per climatizzare gli ambienti domestici è costituita sa impianti di aria condizionata con unità a soffitto. Essendo collocati in alto l'aria viene diffusa in ogni direzione soprattutto se posti al centro della stanza da raffrescare. Questo tipo di soluzione richiede un soffitto particolarmente alto per non creare intralcio.Le unità a soffitto possono essere alloggiate nel controsoffitto divenendo così poco visibili. In assenza di controsoffitto l'installazione può avvenire comunque. Ci sono condizionatori con unità a soffitto che non hanno bisogno di unità esterna, velocizzando così la realizzazione dell'impianto. Impianto di climatizzazione a pavimento Per i climatizzatori a pavimento fissi la differenza principale con quelli a parete sta nella tipologia di apparecchio che è dotato di piedini. Diversa anche la direzione dell'aria che per questa tipologia di condizionatori va dal basso verso l'alto, mentre per gli split al contrario va dall'alto verso il basso. A seconda dei modelli, i climatizzatori a pavimento fissi possono avere il collegamento ad un'unità esterna oppure no. Differiscono dai climatizzatori portatili a pavimento, una soluzione che ha diversi vantaggi come: grande flessibilità poiché si possono spostare facilmente da un ambiente all'altro; non occorre realizzare impianti; non sono dotati di unità esterna. Tra gli svantaggi dei climatizzatori portatili a pavimento possiamo individuare invece: il tubo di aspirazione che elimina l'aria calda dagli ambienti interni verso l'esterno rimane a vista e deve passare attraverso un foro a parete o sul vetro della finestra; sono rumorosi; hanno alti consumi energetici. Impianto di climatizzazione: classi energetiche e detrazioni I condizionatori, sopratutto quelli un po' datati, hanno un consumo notevole che cresce se sono usati per molto tempo, cosa che non avviene con i moderni condizionatori a inverter. I condizionatori di nuova generazione hanno un consumo ridotto e che varia in base alla classe energetica riportata sull'etichetta del prodotto. Puntare su climatizzatori di classe energetica alta consente di ottenere un interessante risparmio per quanto riguarda i consumi. Il costo dell'acquisto di un nuovo apparecchio viene quindi ammortizzato nel tempo e si ha anche il vantaggio di beneficiare di una migliore efficienza energetica. Installare un impianto di climatizzazione nell'ambito di un più ampio intervento di ristrutturazione o riqualificazione energetica, sia in condominio che in residenze private può consentire inoltre di avere accesso a detrazioni fiscali come l'Ecobonus o Ecobonus 110% se si ottiene il miglioramento di almeno due classi energetiche dell'edificio (quando possibile). Questi incentivi consentono di alleggerire significativamente le spese necessarie per l'acquisto e l'installazione dei condizionatori rendendoli più accessibili.
Pied-à-terre: un bellissimo appartamento cittadino
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Un pied-à-terre è una piccola abitazione solitamente dislocata in città o in una metropoli, ad una certa distanza dalla propria dimora abituale. Può coincidere con un monolocale, un bilocale o un mini appartamento cittadino, all’interno di loft o palazzine in zone centrali e facilmente raggiungibili. Nonostante il suo utilizzo sia temporaneo, per periodi transitori lavorativi o a volte anche per svago, è necessario pensare ad una progettazione per arredare una seconda casa, completa e ben strutturata.  Inoltre se inserire le mansioni fondamentali tipiche di una abitazione è il primo aspetto da considerare, lo stile e il design sono il secondo punto altrettanto importante, per raggiungere un livello estetico eccellente che connoti un bellissimo appartamento cittadino. Il pied-à-terre che Archisio vuole presentarvi oggi è uno splendido esempio di come un unico grande locale sia stato suddiviso in tante aree pratiche e organizzate, mantenendo la funzionalità tipica che ci deve essere in una abitazione con l’accortezza di seguire un progetto d’arredo di tendenza per una seconda casa alla moda.  Una ristrutturazione formidabile dove legno e metallo sono i materiali impiegati sia per i rivestimenti che per l’arredo, in forme e finiture differenti. La scelta stilistica si basa su un ibrido tra lo scandinavo e l’eclettico, dove il rigore e i concetti minimal del primo orientamento sono alleggeriti dall’uso dei colori del secondo, per creare un’atmosfera allegra nell’ intero spazio. Cucina e sala da pranzo in un funzionale open space Il progetto di questo pied-à-terre potrà sembrare al primo colpo d’occhio minimalista ed essenziale. In realtà avere un grande unico spazio completamente libero da organizzare, per creare un bellissimo appartamento cittadino, non è sempre la soluzione più facile da materializzare. Con intuito ed esperienza i pro di questa realizzazione, hanno capito quanto fosse importante sfruttare la parete finestrata con vista per una zona giorno completa e luminosa, benché collocata all’estremo opposto rispetto ad un ingresso ribassato di qualche gradino. Qui cucina e sala da pranzo trovano il loro perfetto inserimento in un attrezzato open space che prevede un’area cottura lineare contenuta ma ben strutturata e alleggerita dall’assenza di pensili. Mensole a giorno e un mobile laterale multifunzionale completano l’idea di arredo basico, ma caratterizzato dall’abbinamento materico eccezionale di legno e metallo che coniuga tradizione e modernità. Questo stesso tema viene riproposto sia per il punto luce a cascata che per il tavolo su ruote, dove l’unicità di questo filo conduttore rende omogenei e armonici i due spazi adiacenti. Il concetto di arredi mobili è molto utile in ambienti ariosi che si prestano a continui cambi di postazione e che per bisogni particolari possono traslare posizione e rendersi più ottimali. Soggiorno con area relax in movimento Il soggiorno con area relax è stato ridotto davvero all’indispensabile, proprio per l’idea innata che un pied-à-terre racchiude in sé. Un divano a due posti, nuovamente su ruote come il tavolo da pranzo e una poltroncina in stili e colori differenti, rendono versatile un living arioso e sempre in movimento. Infatti, proprio grazie alle dimensioni ridotte dei mobili e alla facilità di poter essere spostati, la zona giorno può essere ripensata ogni volta, in base alle esigenze del momento per creare salottini distinti o aree più intime e collegate.  Tavolini da caffè, tappeti, consolle o armadi sono decisamente poco utilizzati in un progetto e arredo di una seconda casa di passaggio. E anche gli accessori devono essere ridotti al minimo, senza però esagerare nell’idea di avere ambienti freddi e disadorni. Ciò che rende favoloso il soggiorno in questo bellissimo appartamento cittadino è l’escamotage di aver inserito una parete a specchio sul fondo. Ingigantire anche solo idealmente lo spazio e amplificare al massimo l’illuminazione naturale, sono i due aspetti vincenti di questa seconda casa spettacolare. Zona notte: camera da letto spaziosa e capiente La zona notte, completamente aperta sull’open space, diventa una camera da letto spaziosa e capiente, tutta dedicata ad una grande alcova matrimoniale che fa da padrona nell’intero spazio. Nulla di più è aggiunto se non qualche piccolo ornamento, come un cavalletto da pittore e una sedia a mo’ di comodino, versatile e removibili.  Proprio per mantenere vivo il significato di pied-à-terre, non sono stati pensati né predisposti grandi armadi guardaroba o cassettiere poco utilizzate. Qualche appendiabito nell’ingresso e un piccolo vano a muro sono in realtà sufficienti per contenere l’indispensabile durante la fruizione di questo appartamento che diventa una “tana” sporadica da vivere per tempi ridotti. Decorativi e originali i 9 lampadari a discesa in carta di riso che riempiono in modo naturale la parete di fondo della testiera letto. Bagno mini ma pratico e di design Anche il bagno, come del resto tutti gli altri ambienti, viene pensato in questo pied-à-terre per essere pratico e di design, dove tutto l’occorrente è presente anche se in forma mini. I rivestimenti chiari aumentano la luce e la percezione degli spazi, grazie anche ad uno specchio su misura posto sopra il lavabo che amplia la dimensione contenuta dell’anti bagno. Nessuna console o mobiletto sono presenti, lasciando il posto ad una struttura in muratura con mensola per riporre biancheria e accessori. Doccia e servizi si trovano in serie in un locale adiacente, sempre contornati dalle medesime piastrelle in gres porcellanato, semplici ma eleganti. Soppalco con studio e biblioteca privata Una chicca di questa seconda casa riguarda il progetto e arredo di un soppalco che sovrasta la zona notte, voluto e penato per i padroni di casa per ospitare uno studio con biblioteca privata. A livello estetico questa sopraelevazione movimenta l’andamento forse leggermente troppo piatto e uniforme di una planimetria che si estende su un unico livello, ad eccezione del mini ingressino che porta direttamente al bagno. Creare una superficie aggiuntiva e sviluppata in altezza, giova all’equilibrio di questo bellissimo appartamento cittadino creando uno spazio aggiuntivo per riporre volumi da leggere o da consultare per motivi lavorativi. Anche in questo caso il progetto e arredo sono limitati ad una serie di librerie su misura in bianco e disposte in linea per occupare l’intera area disponibile. Raggiungibile con una scala minimalista in legno, conferma la scelta di questo elemento materico davvero preponderante, ma non ridondante, nell’intero pied-à-terre.
Ristrutturare casa: 5 elementi da conservare e valorizzare
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Nel momento in cui si pensa di ristrutturare casa, è molto importante cercare di valutare più di una soluzione ad essa applicabile, per cercare di far interagire gli elementi innovativi e tecnologici che sfruttano comodità contemporanee e che saranno inseriti nel progetto con quelli unici e caratteristici di un’abitazione d’epoca o comunque con dei connotati peculiari. Infatti ristrutturare casa non significa eliminare a prescindere tutto ciò che è presente per far posto esclusivamente al nuovo. Professionisti seri e competenti del settore, sono infatti in grado di valutare cosa è possibile e necessario conservare: dalle strutture ai rivestimenti, dagli infissi ad accessori decorativi di gran pregio. Ridare vita ad aspetti originali in casa durante una ristrutturazione importante è un ottimo modo per personalizzare maggiormente un’ideazione progettuale che prevede l’inserimento di uno stile moderno, nordico, eclettico, industriale o altro in un contesto connotato da ingredienti classici o vintage. La commistione tra scelte stilistiche diverse ha la capacità di portare a risultati sorprendenti a livello estetico e di far emergere le qualità esclusive e distintive gli orientamenti che interagiscono. Ristrutturare casa: parquet d’epoca Entrare in casa e vedere un bel piano di calpestio rivestito in parquet è un po' il sogno di tutti, ma se ciò che si trova è un pavimento in legno d’epoca, con quelle piccole imperfezioni che lo rendono ancor più accattivante e chic, allora l’entusiasmo di mantenere e restaurare un aspetto così importante di una abitazione raggiunge davvero i massimi livelli. Realizzazioni contemporanee e con materiali davvero ottimi e performanti sono altamente apprezzati e spesso utilizzati in case da risistemare, con risultati che si avvicinano di molto ai bellissimi parquet di un tempo. Tuttavia, il calore e i dettagli tipici di alcune geometrie nonché lo charme e il carisma intrinseco di un materiale datato ma che mai passerà di moda, vanno assolutamente preservati e salvaguardati con vigore. Questo elemento si può considerare come un punto neutro su cui i padroni di casa possono giocare con varie scelte stilistiche ed estetiche differenti. Un parquettista esperto saprà riportare in auge un pavimento in legno antico capendo se il trattamento sarà esclusivamente superficiale (levigatura e verniciatura) o più invasivo a causa di pezzi mancanti o deteriorati. Ristrutturare casa: stucchi su pareti e soffitti Anche alcune decorazioni su pareti e soffitti, che siano dipinte o create a rilievo, diventano un simbolo che ha segnato un’epoca e uno stile in una casa. Conservarli durante una ristrutturazione è fondamentale per accentuare visivamente il passaggio da un tempo ad un altro e mettendo in risalto le peculiarità di una commistione e di un abbinamento ben riuscito di passato e presente. Gli stucchi sono ormai una pratica che oggi giorno non viene quasi più eseguita e chi vuole ricreare questo effetto decorativo si avvale di elementi in poliuretano che posati ad hoc hanno comunque un riscontro più che positivo. Chi ha la fortuna di possederne di originali in una abitazione, non può assolutamente disfarsene. Disegni geometrici, festoni, fregi o anche semplici modanature arricchiscono soffitti e pareti e nella maggior parte dei casi creano un raccordo affascinante tra due superfici, orizzontale e verticale che non necessitano di altri interventi di home decor, data la loro bellezza naturale. Costituiti solitamente da gesso o malte a base di calce venivano poi tinteggiati e grazie alla buona qualità dei materiali i vari esempi che si possono trovare ancora oggi, sono riusciti a conservare un aspetto pressoché intatto. Recuperarli è cosa da affidare però a un professionista, per la particolarità e la minuzia delle eventuali azioni da operare. Ristrutturare casa: pavimenti antichi Cementine, graniglie e maioliche hanno definito e qualificato le case del passato, entrando nella classifica dei pavimenti antichi più belli e particolari. Colori, forme e composizioni non trovano davvero eguali e con il tempo l’idea comune di eliminare questi rivestimenti per lasciar spazio a nuove piastrelle in casa ha subito degli aggiustamenti laddove si è compreso che antico non è sinonimo di vecchio o fuori moda. Moltissimi piani di calpestio in questo stile, fanno infatti da sfondo a progetti d’arredo dove il minimalismo si inserisce alla perfezione, creando una perfetta fusione di stili per un look che potremmo definire un “vintage moderno”. Recuperare questo pavimenti antichi ristrutturando casa può non essere cosa da poco e consigliamo assolutamente di far eseguire un sopralluogo accurato a imprese serie e preparate. Ristrutturare casa: infissi datati Gli infissi che si trovano spesso in case di epoche passate hanno il duplice aspetto di essere particolari e meravigliose a livello estetico ma di non possedere assolutamente le caratteristiche performanti richieste oggi, per poter garantire le elevate prestazioni che un serramento moderno deve garantire. Chiusure non ermetiche, mancanza di doppi vetri, assenza di tecnologie antieffrazione, li rendono dei serramenti poco accattivanti dal punto di vista dell’efficienza termica e della sicurezza a 360°. E’ anche vero però che se si amano davvero queste forme inconfondibili, se sono ancora in buono stato e se anche la casa a livello di stile ne richiede il loro impiego, è assolutamente fattibile interpellare tecnici professionisti che potranno portarli ad uno stadio ottimale attraverso l’inserimento di tutti quegli elementi utili e indispensabili per ottenere porte e finestre perfette dal punto di vista dell’immagine e dell’affidabilità. Ristrutturare casa: soffitto a cassettoni In appartamenti cittadini, in modo particolare in quelli definiti un tempo “signorili”, non è inconsueto trovare degli splendidi soffitti a cassettoni in legno. Anche in alcune abitazioni di campagna, benché realizzati con disegni più semplici e con rifiniture leggermente più modeste è decisamente riscontrabile vedere utilizzati dei soffitti con questa modalità di costruzione, che caratterizzano i vari ambienti per la riduzione dell’altezza del piano terra in cui sono soliti essere inseriti. Nei soggiorni, ma anche in alcune zone notte, sono possenti e costruiti in un materiale pregiato e con una struttura talmente perfetta che non è davvero possibile non recuperarli durante una ristrutturazione di casa. Se conservati nel modo corretto hanno una vita pressoché eterna con l’unica accortezza di dover passare uno strato di olio nutritivo che rientra in una manutenzione ordinaria non così frequente come lo sarebbe la ritinteggiatura normale di un soffitto. Le fasi di un lavoro straordinario, che avvengono quando si è deciso di ristrutturare casa mantenendo questo meraviglioso manufatto, vanno naturalmente affidate ad uno specialista del settore poiché comprendono lavori non assolutamente adatti ad un fai da te. Compiute queste azioni, il look del soffitto a cassettoni riportato a nuovo splendore, sarà pronto per ospitare arredi e complementi per dar adito ad ambienti davvero unici e ricchi di fascino.
Pavimenti diversi per separare le funzioni in casa
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Nelle case di oggi, ma anche in quelle datate e ristrutturate per soddisfare i bisogni e le necessità odierne, gli ambienti hanno subito delle trasformazioni notevoli, venendo concepiti in modo completamente differente rispetto al passato. Le funzioni al loro interno interagiscono ormai le une nelle altre, lasciando da parte divisioni fisiche di pareti e porte. Un susseguirsi di spazi aggregati, prende vita nelle abitazioni singole di periferia e campagna o in appartamenti cittadini, che vanno organizzati e arredati al meglio per poter essere pratici ed efficienti, ma anche caratterizzati da un tocco personale di design e stile. C’è chi però, anche solo esclusivamente a livello visivo, desidera mantenere e realizzare una separazione per conservare separate le mansioni che vengono svolte in una cucina piuttosto che in un soggiorno o in una zona studio dedicata. Mini tamponamenti trasparenti, tessuti per tende, arazzi o muretti bassi sono stati i primi escamotage utilizzati, ma una soluzione semplicissima per progettare stanze di tendenza e che soddisfino entrambi i requisiti di utilità e bellezza, riguarda l’impiego di pavimenti diversi per dividere le zone di casa. Nessuna partizione tridimensionale, ma un piano di calpestio sensazionale che pur trovandosi al medesimo livello riesce con colori, dimensioni e materiali eterogenei a creare una divisione netta ma assolutamente non invasiva, per salvaguardare l’idea di avere diverse funzioni in casa, ciascuna da essere svolta nel suo ambiente più consono. Pavimenti diversi: dividere ingresso da open space Quasi in nessuna abitazione è più contemplato un ingresso a sé stante che funga da punto di congiunzione tra l’esterno e l’interno di una dimora. Solitamente, varcando la soglia di casa ci si trova immediatamente catapultati in una zona giorno che racchiude svariati incarichi: zona appendiabiti, zona cottura, zona relax, zona studio, zona gioco. In altri casi una entryway, benché presente a livello fisico, si perde a causa dell’apertura diretta su un open space immediatamente raggiungibile e che mette in secondo piano l’utilità che un ingresso di casa in effetti possiede. Connettere le due aree mantenendo l’identità di ciascuna, diventa facile se si opta per una separazione a livello di pavimento, dove lo spazio iniziale viene percepito come un’isola per accogliere ospiti e sistemare giacche, sciarpe e cappelli. L’esigenza di mantenere una pavimentazione pulita, arrivando da un luogo outdoor, richiede l’utilizzo di materiali facili da igienizzare costantemente e resistenti a un continuo passaggio. Pavimenti diversi: separare ingresso dal corridoio Per segnalare un cambio di fruizione che caratterizza diversamente un luogo dove si svolgono delle azioni vere e proprie e un luogo di semplice passaggio non è sempre così facile, in special modo se la planimetria di casa è particolare e non consente inserimenti di arredi o di altre soluzioni consone. Una risorsa utilissima da sfruttare e che renderà anche accattivante l’ingresso di casa, riguarda la scelta di differenziarlo con un pavimento dissimile da quello del corridoio antistante. Scegliere tipologie materiche differenti o anche impiegando variazioni di colori sullo stesso tema, aiuterà visivamente a percepire le due aree distinte, rendendole entrambe distintive nel proprio stile. Circoscrivere nettamente i due spazi permetterà di comprendere meglio i limiti territoriali in casa e la funzione specifica attribuita a ciascuno di essi. Pavimenti diversi: dividere corridoio da open space Nelle case contemporanee è consuetudine imbattersi in un grande open space non appena si è oltrepassata la porta d’ingresso. Meno spesso ci si trova nella situazione dove è presente, anche se in misura limitata, un corridoio che nella prima parte di un’abitazione indirizzi i vari componenti della famiglia verso altri ambienti, zona notte o servizi, per poi sfociare nel tipico living tutto aperto. Per delimitare e dividere queste due aree, ma senza intervenire a livello di muratura o di inserimento di mobili poco adatti allo scopo, sarà sufficiente scandire il cambio di destinazione d’uso con un pavimento composito. Studiato nel modo corretto saprà legare i due spazi attraverso una continuità estetica e stilistica che segue accorgimenti usati per rivestimenti di pareti o di colori presenti nei vari complementi o accessori, mantenendo un trend omogeneo pur con l’impiego di pavimenti eterogenei. Pavimenti diversi: separare la cucina dalla zona pranzo Una tendenza in voga già da tempo, ma che continua a offrire risultati sempre sorprendenti, è quella di utilizzare pavimenti diversi per separare la cucina dalla zona pranzo. Questo espediente aiuta in effetti a frazionare un ambiente unico mettendo immediatamente in risalto le attività al suo interno, con un effetto di interior design facile da realizzare e unico per la varietà infinita di abbinamenti che si possono effettuare. Oltre alla classica disposizione a isola che riguarda tutta la cucina che viene divisa così dalla zona pranzo con un pavimento alternativo, è possibile creare anche solo una sorta di passatoia fissa di fronte alla cucina stessa per mantenere un certo distacco da tavolo e sedute pur continuando ad interagire benissimo e con praticità essendo a pochi centimetri di distanza. Pavimenti diversi: separare la cucina dal soggiorno Cucina e soggiorno sono ambienti praticamente inseparabili nelle case odierne e nella quasi totalità delle progettazioni dialogano in maniera univoca con dettagli e particolari che uniscono le due zone e le rendono l’una il perfetto proseguimento dell’altra. Questa metodologia di home decor è sempre valida, anche quando viene inserita una minima variante che personalizza e contraddistingue ciascuna funzione. Il pavimento dell’area cottura può essere considerato come un punto di svolta per delimitare l’isola che racchiude i compiti dedicati alla preparazione dei cibi e connotata da materiali innovativi per resistenza e praticità di pulizia. Lo spazio dedicato al soggiorno, dove relax e riposo sono le parole d’ordine, può invece essere definito da un pavimento più pregiato, magari un parquet, poiché meno sollecitato da macchie, umidità e vapori tipici e riscontrabili nell’utilizzo della adiacente cucina. Pavimenti diversi: dividere all’interno del bagno   Anche all’interno di un bagno, per enfatizzare uno stile e un trend all’avanguardia, è facilmente riscontrabile l’impiego di due pavimenti diversi per dividere le aree al suo interno. E’ frequente vedere una linea di demarcazione tra lavello e zona doccia o tra sanitari e vasca. Per gli amanti delle commistioni su tutti i fronti, è fattibile giocare con i materiali, le forme e i colori e posizionarli anche in modo alternato sulle pareti per raggiungere un’estetica perfetta e ben commisurata per un bagno chic e funzionale.
Caldaia in casa: consigli e guida per gli acquisti
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L'acquisto di una caldaia, da utilizzare per il riscaldamento domestico invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria, richiede una serie di valutazioni. Innanzitutto, sia che si tratti di una nuova installazione che di una sostituzione, è importante fare un'analisi delle proprie esigenze partendo proprio dal chiedersi se la caldaia è la soluzione più adatta o se si possono considerare delle alternative. Un'altro aspetto da considerare è il tipo di impianto di riscaldamento che deve alimentare. Ognuno di essi infatti ha bisogno di temperature differenti e quindi di caldaie differenti. Le caldaie di ultima generazione sono molto efficienti e consentono di contenere i consumi energetici. Possiamo dire quindi che una nuova caldaia è un investimento che si recupera nel tempo grazie al risparmio in bolletta. Affinché ciò sia possibile è necessario che la caldaia sia idonea a scaldare alla superficie l'edificio abbia determinate caratteristiche di isolamento termico per quanto riguarda l'involucro, ovvero sia le pareti perimetrali che la copertura. Un altro aspetto a cui pensare è l'impatto ambientale della caldaia, guardando quindi non solo alla sua classe energetica ma anche al tipo di funzionamento ed al combustibile impiegato. Caldaia in casa: individuare la tipologia corretta Quando si deve scegliere di acquistare una caldaia si hanno molte opzioni da valutare. In base alla tipologia di combustibile possiamo individuare diverse tipologie di caldaie: caldaia a gas; caldaia a biomassa; caldaia a legna; caldaia a pellet; caldaie elettriche; caldaia a pompa di calore; caldaie ibride. Dal combustibile dipende la quantità e la tipologia di sostanze emesse nell'ambiente esterno, responsabili dell'inquinamento delle città. Oltre a questo bisogna pensare anche alla sostenibilità del ciclo di produzione necessario per ottenere il combustibile utilizzato. Le caldaie tradizionali, sono caldaie a camera aperta, considerate ormai poco sostenibili poiché disperdono molto calore attraverso il vapore prodotto insieme ai fumi. Per questo ad oggi non si possono più installare e non sono più in produzione. Al loro posto sono subentrate le caldaie a condensazione, più sostenibili poiché recuperano il calore che altrimenti andrebbe disperso. Grazie a questa differenza consentono di ridurre i consumi di circa il 30% rispetto ad una caldaia tradizionale. La caldaia a condensazione inoltre si può abbinare al solare termico per incrementare il risparmio energetico fino al 20% in più. Questo genere di caldaia si può abbinare sia ad impianti di riscaldamento a caloriferi che a pannelli radianti, per il quale sono necessarie temperature più basse. Caldaia in casa: capire dove posizionarla Quando si installa una nuova caldaia trovare dove collocarla non è così scontato. Ci sono caldaie da interni e caldaie da esterni, in grado di resistere agli agenti atmosferici e opportunamente protette con un copricaldaia coibentato, fondamentale soprattutto nelle zone in cui si possono raggiungere temperature molto basse. Questo è un dato indicato dal produttore, molto importante per la durata ed il funzionamento della caldaia. Solitamente chi si occupa della progettazione dell'impianto di riscaldamento individua il luogo più adatto in base alla tipologia di caldaia, tenendo conto delle normative vigenti e delle normative sulla sicurezza. Ad esempio, il tubo di scarico dei fumi della caldaia a gas deve essere rivolto sempre verso il tetto dell'edificio, con lo scarico posto ad almeno un metro di altezza sopra il tetto. La caldaia inoltre non può essere installata in ambienti in cui si dorme. Si può utilizzare un ambiente di servizio come il garage o la lavanderia così da non avere la caldaia a vista in casa, oppure può essere installata su un balcone o un terrazzo fissata alla parete. In mancanza di questi spazi, bagno e cucina sono i posti che meglio si prestano all'installazione di una caldaia. Caldaie a biomassa, quali pellet e legna, hanno necessariamente bisogno di un locale apposito essendo più ingombranti rispetto ad altri tipi di caldaie e si installano a pavimento. Caldaia in casa: scegliere le giuste dimensioni Le dimensioni delle caldaie dipendono dai modelli e dalla tipologia di combustibile. Le caldaie murali non hanno un ingombro eccessivo, in media le dimensioni sono di circa 75 cm per l'altezza, 45 cm per la larghezza e 35 cm per la profondità. Possono quindi essere inserite facilmente in un un mobile appositamente realizzato. Per gli spazi più piccoli o esigenze particolari si può optare per una caldaia slim, soluzioni ultracompatte che si caratterizza per lo spessore ridotto a circa 25 cm. Le caldaie a biomassa hanno dimensioni superiori rispetto ad una caldaia murale e richiedono ulteriore spazio per lo stoccaggio dei combustibili. Caldaia in casa: leggere la normativa Prima di acquistare ed installare una nuova caldaia sarà opportuno raccogliere informazioni sulle normative in vigore anche se sarà necessario affidarsi ad un tecnico specializzato che può donare chiarimenti in merito. Trattandosi di un impianto è imprescindibile rispettare tutte le leggi, anche per tutelare la sicurezza delle persone che vivono all'interno dell'edificio in cui si installa la caldaia. Ci sono norme su diversi aspetti, alcune interessano la caldaia stessa, altre invece regolamentano la sua installazione. Tra queste, il D.Lgs. n°192/2005 stabilisce i requisiti minimi delle caldaie per l'efficienza energetica, mentre riguardo alla progettazione degli impianti di riscaldamento e all'installazione di caldaie a gas per uso domestico bisogna agire inoltre nel rispetto della normativa UNI CIG 7129/2008 e della Legge 90/2013. Caldaia in casa: valutare i costi di installazione Le caldaie attualmente in commercio hanno un costo compreso tra 900 e 4.000 €, ci sono infatti grandi differenze in base ai modelli, ai combustibili ed alle aziende produttrici. Le caldaie a biomassa hanno costi generalmente più alti rispetto a quelle a gas. Valutare il costo per l'acquisto di una caldaia significa anche fare una stima dei consumi che si dovranno sostenere per alimentarla. Una caldaia più innovativa sarà anche più performante e può permettere di risparmiare nel tempo sui costi di gestione. A questi costi bisogna aggiungere le spese per la manodopera che ha un costo medio di 700 €. L'installazione di una caldaia non può essere realizzata da chiunque ma soltanto da tecnici specializzati che hanno una formazione specifica, non è possibile quindi pensare di risparmiare installando la caldaia autonomamente. Solitamente i diversi marchi di caldaia si avvalgono di rivenditori di zona che offrono anche il servizio di installazione e possono svolgere gli interventi periodici di manutenzione previsti dalla legge.
Scale: ringhiere in vetro, raffinate e di gran fascino
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Ricorrenti nelle costruzioni più recenti, le ringhiere in vetro danno un aspetto moderno agli edifici. Senza avere un peso visivo sulla struttura architettonica delle scale offrono agli architetti la possibilità di creare forme epurate e minimali. Nonostante l'apparente leggerezza proteggono in maniera solida, al pari di qualsiasi altro tipo di ringhiera. Quando si parla di ringhiere in vetro si possono distinguere due diverse tipologie:  ringhiere in cristallo, in cui il vetro ha ruolo strutturale; ringhiere in acciaio e vetro, in cui la struttura è in metallo mentre il vetro costituisce un riempimento. Il vetro è un materiale che aggiunge valore alla casa e che si può affiancare a scale realizzate con qualsiasi materiale, donando sempre un effetto di qualità. Dal legno, al marmo, al cemento, ogni finitura viene esaltata da un parapetto trasparente. Il vetro è in ogni caso una soluzione elegante e d'effetto. Tra i vantaggi dell'utilizzo di ringhiere vetrate, oltre alla leggerezza visiva, abbiamo sicuramente la maggiore luminosità guadagnata per il vano scale e per gli ambienti ad esso circostanti. Scale: normativa e sicurezza per le ringhiere in vetro Essendo il vetro un materiale notoriamente fragile, affinché possa essere utilizzato come ringhiera delle scale deve rispettare specifici parametri che possano assicurare l'utilizzo in piena sicurezza. Per questo sono state ideate delle norme che regolamentano i requisiti che un parapetto in vetro deve obbligatoriamente avere. In quanto si tratta di una struttura vetrata una ringhiera trasparente deve superare opportune verifiche statiche come previsto dal DM 14/1/2008 “Norme Tecniche per le Costruzioni”. Sono soggette inoltre ad una serie di norme tra le quali la UNI 7697 "Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie", UNI 7697 "Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie" e UNI 11678 "Vetro per edilizia-Elementi di tamponamento in vetro aventi funzione anticaduta-Resistenza al carico statico lineare ed al carico dinamico-Metodi di prova". A queste si aggiungono le norme che qualsiasi ringhiera deve rispettare, indipendentemente dal materiale di cui è composta. Per spazi privati ad esempio devono avere un'altezza minima di 90 cm e non devono consentire lo scavalcamento. Inoltre la balaustra deve essere realizzata in maniera tale che in nessun punto possa consentire l'attraversamento di una sfera con diametro superiore a 10 cm, questo per impedire che possa causare incidenti che coinvolgono bambini. Dopo la realizzazione di una balaustra in vetro deve essere rilasciato un certificato di conformità che certifica il superamento dei test effettuati, inclusa una prova di impatto. Scale: spessore e tipologia del vetro della ringhiera Innanzitutto il vetro utilizzato come ringhiera deve avere alta resistenza agli urti. Si utilizzano dunque soltanto vetri di sicurezza che in caso di rottura non producono frammenti taglienti. Il vetro che si utilizza per le ringhiera di una scala è vetro stratificato temperato, con proprietà antisfondamento formato da almeno due lastre unite da un film in materiale plastico. Questo sottile strato è fondamentale per aumentare la resistenza ed in seguito ad una eventuale rottura permette di mantenere insieme anche i più piccoli pezzi di vetro. Per quanto riguarda lo spessore del vetro stratificato per la realizzazione di ringhiere autoportanti si utilizzano 8+8 mm, 10+10 mm oppure 12+12 mm, mentre per ringhiere con montanti in metallo si possono considerare spessori inferiori. Il vetro inoltre non deve mai presentare spigoli vivi ma deve avere sempre bordi arrotondati.  A seconda dell'effetto che si vuole ottenere si potrà scegliere tra: vetro trasparente naturale, ha una leggera colorazione che tende al verde; vetro extrachiaro, consente di avere la trasparenza assoluta ed è praticamente incolore anche con spessori elevati. Oltre alle superfici trasparenti si può optare per effetti opachi che mantengono la luminosità ma "oscurano" la vista della scala grazie ad un trattamento di acidatura, oppure per vetri colorati. Scale: ringhiera in vetro puro o commistione di materiali Le scale con parapetti in vetro autoportante mostrano tutta la bellezza del vetro puro, soprattutto se si utilizza il vetro extrachiaro. Questa tipologia di ringhiere consente di ottenere soluzioni dal design sofisticato che si inseriscono molto bene nelle case contemporanee. Risultano quasi invisibili e mettono in risalto la struttura delle scale. Possono essere enfatizzati attraverso l'aggiunta dell'illuminazione.  Una soluzione differente consiste nel realizzare ringhiere in cui il vetro è sostenuto da una struttura in un materiale differente, solitamente metallo o legno. Si ottiene in questo modo una interessante commistione materica che a seconda delle linee del parapetto può avere stili molto differenti, spaziando dal classico all'high tech. Scale: ringhiera in vetro, costi e modalità di installazione Installare una ringhiera in vetro per una scala interna nella propria abitazione ha costi molto variabili che sono influenzati da diverse variabili tra le quali la tipologia di vetro utilizzato, il suo spessore, le dimensioni delle lastre ed il sistema di fissaggio. In linea generale il prezzo per l'installazione di una ringhiera in vetro è di circa 200 € al mq. Per trattamenti particolari del vetro o per dimensioni particolarmente ampie si possono avere costi ben più alti. Le ringhiere in vetro possono essere installate secondo diverse modalità. Per un effetto molto sofisticato nessun elemento strutturale deve essere lasciato a vista per cui si adotta un sistema di installazione che lascia vedere soltanto il vetro, mentre la parte strutturale viene annegata Se invece si vuole mantenere visibile la struttura di sostegno questa può essere realizzata con distanziali metallici che consentono un fissaggio puntuale del vetro. Quando invece si tratta di parapetti in cui il vetro non ha funzione portante il fissaggio avverrà attraverso elementi strutturali realizzati in altri materiali. Scale: ringhiera e parapetto in vetro, manutenzione e pulizia Una scala con ringhiera in vetro richiede particolari attenzioni per essere sempre in perfetto stato. Il vetro è un materiale che si sporca facilmente. Essendo i parapetti strutture di sostegno in poco tempo si formano antiestetici aloni in seguito al contatto con le mani. Oltre a questo, come tutte le superfici sono sottoposte alla polvere e allo sporco. Per mantenerli sempre brillanti è richiesta costanza nella pulizia ma considerando che si tratta di superfici perfettamente lisce sono anche facili da pulire semplicemente utilizzano detergenti specifici ed un panno, evitando gli abrasivi che danneggerebbero la superficie. A differenza di altri materiali, il vetro non ha bisogno di particolari manutenzioni. Una corretta pulizia della ringhiera è sufficiente. Se sono presenti componenti in legno queste invece andranno trattate periodicamente per mantenerle in buono stato con prodotti appositi come oli e cere, soprattutto se si tratta dei corrimano. Le componenti in acciaio invece non richiedono manutenzione specifica oltre alla normale pulizia.
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