Menu
Ricevi 4 preventivi
Ricevi 4 preventivi gratuiti
Cerca per parole chiave

Articoli

Cucina in blu: un colore per un arredo di stile
Visite ricevute
12721
Immagini dell'articolo
10
Una cucina in blu è senza alcun dubbio un’ottima scelta, per creare un arredo di stile in casa che stupisca e lasci senza fiato. Dalle tonalità più tenui a soluzioni maggiormente intense, una zona cottura in blu offre una svolta rispetto alle più consuete e tradizionali cucine. Grazie alla sua semplicità di accostarsi perfettamente ad altre palette, riesce a rinnovare l’ambiente con soluzioni mai monotone e ad inserirsi con disinvoltura in ogni contesto. Applicato a qualsiasi materiale, il blu diventa una colorazione molto versatile, che mette in evidenza alternative differenti. E’ possibile infatti trovare delle cucine in blu moderne in laccati brillanti per progetti contemporanei e frizzanti o angoli cottura soft con spazzolati opachi per realizzazioni più country e decisamente soft; ma con una serie di opzioni cromatiche intermedie, per soddisfare davvero ogni tipo di esigenza e richiesta. Per chi è scettico verso tale idea, Archisio vi vuole segnalare , legati a considerazioni di tipo sia funzionale che estetico. I fattori che spiccano, tra quelli per cui si dovrebbe optare per il colore blu in cucina, troviamo: la possibilità di abbinarlo ad ogni tipologia di stile estetico; la facoltà di utilizzarlo al meglio su qualsiasi materiale; la certezza di ottenere un’ eleganza assicurata insita in questa colorazione; la facilità di utilizzare un mezzo per poter dare maggiore profondità agli ambienti; l’opportunità di personalizzare qualsiasi materiale. Una scelta diversa e inusuale che pone il blu come un colore sostitutivo alle consuete tonalità, per infondere carattere e personalizzare con un arredo di stile una cucina da copertina! Cucina in blu per una varietà di stili Come abbiamo già accennato, una cucina in blu si presta benissimo ad una varietà di stili che vanno dal classico al contemporaneo. In base alla tonalità più o meno intensa, al materiale e alla finitura superficiale, riesce ad abbinarsi benissimo ad ogni ambiente, già caratterizzato da una corrente stilistica ben definita. Se il contesto riguarda un appartamento cittadino, dove viene richiesto un abbinamento ad accessori presenti, come piastrelle e dislocazioni moderne, allora un blu accesso elettrico e ciò che fa per voi. Ante e stipetto vivaci e briosi, renderanno la vostra cucina una zona di casa decisamente allegra e conviviale, dove la monotonia non troverà assolutamente spazio. Quando invece ci si trova di fronte a un quadro di campagna, con la natura sullo sfondo e un’atmosfera decisamente più rurale, è naturale che la tendenza dell’arredo potrà indirizzarsi verso un rustic o country style. Un tono profondo e anche più cupo in una cucina in blu è la scelta ottimale per enfatizzare tale corrente e per rendere una cucina un luogo accogliente, caloroso e tutto da vivere. Blu in cucina: perfetto su ogni materiale Dal massello all’impiallacciato, dal ferro al vetro, il blu in cucina è perfetto con ogni materiale su cui viene impiegato. Un colore che può trovare diverse collocazioni decise e intriganti, sia sulle porzioni superficiali di cassetti e cestoni in legno che su top in resina o in marmo, su paraschizzi in vetro e piastrelle o semplicemente su accessori (mensole, griglie, porta bottiglie) in metallo. A seconda delle gradazioni di colore delle palette e delle finiture (lucida, opaca, spazzolata, satinata), ogni materiale saprà tirar fuori il meglio da una qualsiasi “punta” di blu scelta, delineando una cucina di stile fuori dal comune. Cucina blu: eleganza assicurata Il blu è il colore che per antonomasia definisce con eleganza ogni ambiente in cui viene inserito. In modo particolare nelle nuance più scure e vellutate, che conferiscono un tocco distintivo e decisamente signorile in ciascuna tipologia di casa. In molte situazioni è la commistione tra i vari materiali impiegati, che delinea raffinatezza e stile in una cucina in blu, dove tale colorazione incide in modo determinante sull’aspetto estetico generale. Con i giusti accorgimenti, va ponderato bene il dove e il come utilizzare questo tono apparentemente freddo. Solamente attraverso i consigli di un occhio esperto, sarà possibile trovare il ricercato equilibrio per ottenere quella eleganza assicurata, in una cucina in blu di classe e al contempo funzionale. Blu in cucina: maggiore profondità all’ambiente La percezione di un ambiente di casa cambia repentinamente in base alla scelta del colore di muri e mobili. Trovare quello più consono agli spazi a disposizione non è sempre facile, ma quando si deve dare maggiore profondità ad una qualsiasi area di un’abitazione, che riguardi la zona giorno (cucina, soggiorno o studio) o la zona notte, sarebbe bene avvalersi di tonalità quali il blu, l’azzurro o il verde. In particolare la palette dei blu aiuta incredibilmente a percepire un senso di ampiezza dove viene inserito. In cucine dalle dimensioni non troppo congeniali, si rivela un ottimo aiuto per dare più spessore ad una o più pareti. Un escamotage semplice, ma efficace che permetterà di creare un ambiente cucina più ampio, confortevole e ospitale, anche se ridotto nella sua metratura. Blu in cucina: personalizzare con i dettagli Realizzare una cucina in blu, non vuol dire che sia sempre necessario inserire mobili e pensili di questo colore in maniera completa e uniforme. A volte significa semplicemente adoperare alcuni particolari giusti per sottolineare in modo autentico e fuori dal comune, una personalizzazione con dettagli trendy e chic. Inserire il colore blu all’interno di un’ isola, su porzioni di cassetti, mensole o sedute e sgabelli, sono solamente alcuni modi per riuscire a rendere originale una cucina, con una tinta decisamente poco usuale per questo ambiente Osare in modo soft, attraverso delle soluzioni accattivanti e poco invasive, permette di giocare con idee nuove, che molto spesso non vengono considerate per paura che nel tempo possano stancare. Pochi elementi aggiunti qua e là, riescono invece a creare un progetto d’ arredo caratteristico e distintivo, per chi ama rinnovare casa senza eccessi ed esagerazioni.
Materasso sul pavimento: nuovo trend per la zona notte
Visite ricevute
14347
Immagini dell'articolo
10
   Arredare la zona notte con un materasso appoggiato direttamente sul pavimento è un’idea decisamente “innovativa” per la nostra cultura. Una soluzione che conta in verità secoli di esperienza proveniente dall’Oriente e che si sta rapidamente diffondendo anche nel resto del mondo. Decidere di dormire su un materasso a terra, non significa posare semplicemente sul pavimento una qualsiasi tipologia di imbottito. Vanno sicuramente valutate alcune opzioni per trarre il massimo vantaggio da questa scelta, per ottimizzare un buon riposo, legato ad un look versatile in camera da letto. In alcune progettazioni il materasso viene sempre collocato a terra senza un telaio, ma su di un rialzo solitamente il legno, a volte utilizzato per colmare dei dislivelli o per creare un comodo e pratico spazio contenitivo al di sotto del materasso stesso. Materasso sul pavimento: elenco dei pro Esistono sicuramente dei benefici nell’appoggiare un materasso sul pavimento in camera da letto. Tra i vari elementi positivi, vogliamo proporre un piccolo elenco dei pro sull’utilizzo di un letto a terra, e che nel dettaglio riguardano: una questione puramente estetica: per gli amanti del minimalismo puro, avere un materasso sul pavimento in versione naturale, senza fronzoli e accessori, aiuta a raggiungere il traguardo da perseguire, per completare uno look essenziale, ma di stile; un’ottimizzazione degli spazi: dovendo considerare esclusivamente le dimensioni del materasso a terra, sarà possibile inserire quest’elemento in punti strategici anche contenuti e/o cambiare posizione in modo più rapido e versatile, senza dover fare i conti con telai e strutture fisse; una migliore postura durante il sonno: grazie ad una superficie rigida sottostante, si è rilevato che in alcuni casi vi sia un deciso miglioramento della circolazione, oltre ad essere un rimedio spesso utilizzato, per trovare sollievo da alcuni dolori alla schiena; un risparmio economico: con un materasso sul pavimento non si deve fronteggiare la spesa per l’acquisto di un letto, con relative doghe o reti metalliche. Materasso sul pavimento: valutare i contro Ma se esistono dei pro che permettono di valutare questa scelta, apparentemente insolita, è anche vero che ci sono degli aspetti meno vantaggiosi da considerare. Tra i contro, che riguardano il posizionare un materasso direttamente sul pavimento in camera da letto, abbiamo: l’avvertire una maggiore sensazione di freddo: in abitazioni con caloriferi tradizionali, le temperature dei pavimenti sono decisamente basse, specie durante la notte. Ecco che bisogna fare i conti con superfici gelide, che trasmetteranno al materasso una quantità di “fresco”, non sempre appropriata; l’avvertire una maggiore sensazione di caldo: rispetto all’ipotesi precedente, tale situazione si può verificare per chi possiede un riscaldamento a pavimento, dove il calore proveniente da terra, viene immediatamente assorbito dal materasso e non disperso nell’ambiente in maniera uniforme; l’avvertire un qualche deposito di polvere e acari, presenti sulla pavimentazione della zona notte, benché sempre pulita e igienizzata; l’avvertire un minor comfort se si è soliti dormire su un fianco. I futon giapponesi sono consigliati per un riposo in posizione supina o prona e non per chi ha l’abitudine di riposare su un fianco. Per tutti questi “svantaggi”, se l’idea di avere un materasso sul pavimento, vi piace davvero, è naturalmente possibile aggirarli con alcuni escamotage, come posizionare degli appositi teli in tessuto per isolare e riscaldare, o al contrario utilizzare dei materassi con involucri traspiranti per ovviare all’eccessivo caldo. Materasso sul pavimento: quale tipologia scegliere Per chi si chiede quale tipologia vada scelta per un materasso sul pavimento in camera da letto, dobbiamo prima fare un passo indietro e capire da cosa sono composte le principali opzioni da valutare. Archisio vi propone la seguente classificazione, che vede i quattro principali tipi di materasso maggiormente utilizzati in una zona notte: materassi a molle tradizionali: composti da un numero di molle che non supera le 700 unità e materiale naturale come lana o cotone. Perfetto per chi ama dormire su un materasso rigido e che non permette ristagni di umido e vapori; materassi a molle indipendenti: composti da un numero di molle variabile (tra le 700 e le 2500 unità) con disposizione alveolare, che permette un adeguato ricircolo di aria all’interno; materassi in lattice: composti da un materiale al 100% naturale, che assicura un’ottimale traspirazione oltre alla capacità di sopportare pesi anche sostenuti; materassi memory foam: composti da schiuma di poliuretano, sono oggi giorno molto apprezzati per assorbire in modo esemplare la pressione del corpo durante il riposo, consentendo ai muscoli di rilassarsi in modo naturale. Se le prime tre tipologie possono essere adatte in egual modo per le loro caratteristiche, sarebbe invece decisamente meglio evitare quella in memory foam. La schiuma che lo compone, ha bisogno di “respirare” per evitare che venga trattenuto il calore residuo. Un materasso appoggiato sul pavimento, non ha la possibilità di garantire un ricircolo di aria opportuno al di sotto, con la conseguenza che il caldo mischiato all’umidità accumulata, porti inevitabilmente alla formazione di funghi, batterie e muffe, all’interno del materasso stesso. Materasso sul pavimento: quale spessore deve avere Come per un qualsiasi materasso, anche per uno da collocare sul pavimento, ci si chiede quale spessore debba avere per avere un riposo ottimale garantito. Non esiste una risposta giusta o sbagliata, ciascuno di noi ha delle preferenze ed esigenze differenti, oltre ad abitudini che ci accompagnano nel tempo. Per scegliere il materasso più adatto è sufficiente capire in quale categoria rientra il nostro fedele amico per la notte, valutando però la differenza che sarà posizionato direttamente a terra, senza ulteriori appoggi. Un piccolo elenco vi mostra una suddivisione dei materassi in commercio, in relazione al loro spessore: da 6 cm a 12 cm: materassi topper; da 12 cm a 19 cm: materassi sottili; da 19 cm a 30 cm: materassi standard; da 30 cm a 40 cm: materassi alti; dai 40 cm in su: materassi extra (su misura). In base a questa lista e ai consigli di un professionista esperto, potrete provare direttamente in loco la sensazione che trasmettono i vari spessori di un materasso sul pavimento, esaminando tra le differenti opzioni. Materasso sul pavimento: come abbinare la biancheria La biancheria da letto per un materasso sul pavimento deve essere realizzata con tessuti decisamente consistenti, dal momento che non potranno rimanere troppo tesi e ben sistemati. Molto apprezzate le soluzioni in lino per l’estate. Una fibra naturale resistente e fresca, che dona un look versatile a qualsiasi stile si voglia richiamare nella zona notte, oltre che a donare al materasso un aspetto ordinato e composto. I copripiumoni in cotone sono invece ottimi per le stagioni più fredde, dove con un unico involucro si ottiene una duplice funzione. Meglio evitare coperte e lenzuola, che non rimarrebbero ben rimboccate come in un letto con materasso tradizionale.
Usare il cartongesso in bagno: come e dove
Visite ricevute
13898
Immagini dell'articolo
10
Il cartongesso è un materiale composito, dove uno strato di gesso lavorato viene successivamente inglobato tra due lastre di cartone che ne aumentano la solidità e robustezza. Nell’edilizia leggera è considerato il top per la creazione di una serie di progetti, grazie alle sue caratteristiche che lo rendono perfetto per realizzare elementi funzionali ed esteticamente accattivanti, controsoffitti, muri divisori, nicchie e mobili, nei vari ambienti di un’abitazione. E’ un elemento che viene adoperato soprattutto in caso di ristrutturazione, perché risulta estremamente pratico e comodo quando ci si trova di fronte a degli impedimenti strutturali, che non permettono altre strategie di manovra. Oggi vogliamo parlare del suo uso in bagno, capendo quando, come e dove utilizzarlo, scegliendo in particolare la tipologia più corretta per questa stanza di casa. Un bagno a che fare con l’acqua in tutte le sue forme, in ogni stagione dell’anno. Pertanto l’opzione più adatta a tale zona ricade sul cosiddetto cartongesso verde o anti umido o sul cartongesso idrofugo.  Oltre a possedere le stesse qualità di uno tradizionale bianco, queste due varianti hanno dei pro aggiuntivi che derivano da un trattamento particolare in fase di produzione, proprio per respingere la formazione di acqua e resistere maggiormente in luoghi dove accumulo di vapore e umidità sono all’ordine del giorno. I vantaggi, quindi, che l’utilizzo del cartongesso in bagno offre, riguardano: l’isolamento (sia termico che acustico); l’idrorepellenza (verso acqua, vapori e umidità); l’impermeabilità (verso la formazione di funghi e muffe); la solidità (se accuratamente rinforzato); la maneggevolezza (facile in fase di montaggio o smontaggio); la malleabilità (ottimo per creare ogni tipo di forma); l’economicità (di acquisto e manodopera). Usare il cartongesso in bagno, significa ponderare delle alternative in base a quello che si andrà a progettare. Un bravo cartongessista professionista, saprà consigliarvi sia sulla tipologia migliore per quel determinato intervento, sia sullo spessore che può variare da 6 a 20 mm.  Cartongesso in bagno: controsoffitto idrorepellente Il cartongesso verde, utilizzato per la realizzazione di un controsoffitto idrorepellente in bagno, è una lastra di gesso con spessore di almeno 12,5 mm, trattato e rivestito con procedimenti appositi, in modo tale da garantire un assorbimento dell’acqua inferiore al 10%.  Questa scelta è ideale quando è necessario effettuare dei lavori che richiedono dei pannelli leggeri, flessibili e facili da montare e rimuovere. Solitamente, il cartongesso in bagno come controsoffitto idrorepellente, viene utilizzato nei seguenti casi: nascondere le tubature dell’impianto di riscaldamento; incassare faretti e celare il relativo impianto di illuminazione; ridurre altezze esagerate in ambienti dalle dimensioni sproporzionate (bagni lunghi e stretti); pareggiare andamenti non troppo lineari di vecchie solette. Oltre a essere un eccellente strumento per ovviare a questi problemi tecnici, il cartongesso verde idrorepellente, si rivela utile per contrastare il vapore e l’umidità in un ambiente di servizio come questo, che è una costante quotidiana con cui si devono fare i conti. Inestetismi dovuti a macchie e formazione di muffe, vanno eliminati a priori, utilizzando dei prodotti testati che presentano elevate percentuali di traspirabilità.  Cartongesso in bagno: muro divisorio Non particolarmente consigliato per creare le pareti di una doccia, benché resistente all’acqua e trattato per resistere nel tempo, un muro divisorio in cartongesso è invece il favorito quando è necessario realizzare un andamento ordinato in bagno, grazie alla separazione delle funzioni al suo interno. Tramezzi a tutt’altezza o più bassi e con vetri trasparenti sino al soffitto di almeno 10 mm di spessore, aiutano a regolarizzare il susseguirsi dei sanitari in un bagno, organizzando lo spazio in modo razionale ed esteticamente perfetto. Collocare wc e bidet dietro ad un muro divisorio in cartongesso è prassi comune in molte progettazioni d’interni, così come sistemare una vasca da bagno in appoggio su una piccola parete che ne delimiti al centimetro il suo spazio. Cartongesso in bagno: nicchia con mensole a giorno Le nicchie, in qualsiasi ambiente di casa, sono un elemento utile e di stile, che caratterizza pareti altrimenti inutilizzate e spoglie. Anche in bagno vengono oggi giorno molto utilizzate, perché pratiche da lasciare a vista con mensole a giorno o intervallate a porzioni chiuse con sportelli su misura. Per la realizzazione di tali sostegni, è ovvio che il cartongesso sia l’unica alternativa da valutare. Comodo e maneggevole duranti le fasi di costruzione, si rivela solido per sostenere i vari accessori che non possono mancare all’interno di un bagno. Inoltre, grazie alle lastre metalliche di sostegno in varie misure e spessori, è possibile soddisfare ogni richiesta ed esigenza dei padroni di casa, con costi oltremodo accessibili. La facilità di lavorazione del cartongesso, implica di potersi sbizzarrire con forme differenti, che vanno dalle classiche lineari a composizioni curvilinee di grande effetto, per ottenere un look in bagno sensazionale e di tendenza. Cartongesso in bagno: utili mobili armadio Il cartongesso viene impiegato molto spesso per la realizzazione di utili mobili armadio, in special modo in bagno dalle dimensioni contenute dove sarebbe ingombrante inserire un tradizionale complemento d’arredo. Date le sue misure ridotte per la creazione della struttura, il cartongesso si rivela un ottimo alleato, quando si deve ottimizzare il poco spazio a disposizione. Una qualsiasi parete vuota, ben si presta per essere lavorata con questo materiale, in modo che al suo interno si possano intervallare mensole e ganci per riporre biancheria e necessaire da bagno. Nella loro versione a scomparsa, dove a occhio nudo si percepisce appunto un muro continuo, questi utili mobili armadio in cartongesso, aiutano a sfruttare ogni centimetro disponibile, senza appesantire l’atmosfera in un piccolo bagno. Alleggerire maggiormente l’aspetto estetico è fattibile con delle nicchie in cartongesso a giorno sotto i mobili, che riescono a creare dei pieni e vuoti pratici e funzionali, aggiungendo contemporaneamente un tocco di eleganza e ricercatezza.  Cartongesso in bagno: cassetta dello scarico a scomparsa La cassetta dello scarico del wc a scomparsa richiede un’installazione diretta nel muro o la creazione di una piccola parete aggettante quando non è possibile incassarla nel tramezzo esistente. In molte soluzioni questo muretto a vista viene realizzato in cartongesso, perché per qualsiasi evenienza è senza dubbio più semplice smontare questo tipo di struttura, piuttosto che demolire i mattoni. Problemi dovuti a rotture di tubi o in caso di ispezione straordinaria per perdite o sostituzioni di pezzi, il cartongesso in bagno adibito a mascherare la cassetta dello scarico, è la soluzione più pratica da scegliere.
Cucina in acciaio: aspetti, caratteristiche e peculiarità
Visite ricevute
13325
Immagini dell'articolo
10
Arredare casa con una cucina in acciaio è senza alcun dubbio una scelta molto incisiva e dettata da gusti personali che non temono giudizi di alcun tipo. Una soluzione che sfida il concetto classico di angolo cottura casalingo e privato e fa entrare nell’intimo della propria abitazione un’idea di cucina industriale rivisitata. Per coloro che amano osare, progettare una creazione dove l’acciaio inox è l’unico protagonista è senz’altro una strada da percorrere. Un’ideazione che richiede il contesto giusto, dove tutto deve essere ben calibrato per rendere comunque l’ambiente funzionale e al contempo accogliente. Per chi invece vuole giocare sul sicuro, può procedere accostando materiali differenti, per ottenere un risultato accattivante e originale, ma con la certezza di azzardare senza estremizzazioni a cui non si è preparati. Gli elementi che in primis devono essere valutati, quando si decide di acquistare una cucina in acciaio inox, riguardano: i pro e contro del materiale; i modelli proposti dalle aziende di settore; le finiture presenti sul mercato; la manutenzione a breve e lungo termine; i costi. Cucina in acciaio inox: pro e contro Quando si decide di acquistare una cucina in acciaio inox, è necessario capire quali siano i pro e contro di questo materiale, valutando e soppesando sia i suoi punti di forza che gli svantaggi. Fra i vari pregi che una cucina in acciaio inox possiede, evidenziamo: la robustezza con relativa sopportazione agli urti; la resistenza a tagli e graffi; la durata all’usura del tempo. la perfetta igiene; la minima manutenzione. Tra i difetti, il più noto a tutti, rientra nella categoria puramente estetica del dover fare i conti con ditate e aloni superficiali. Questo, accade anche per altre tipologie di materiale, è inevitabilmente di dovrà avere una cura maggiore durante la pulizia per rimuovere schizzi o residui di cibo. Perché se è vero che igienizzare una cucina in acciaio inox è un’operazione facile e immediata, è altrettanto vero che se non si asciuga nel modo corretto o non si passa un prodotto specifico per la lucidatura, segni e piccole macchie rimarranno inevitabilmente evidenti. Cucina in acciaio inox: tanti modelli Per chi pensa che una cucina in acciaio inox si presenti pressappoco sempre nello stesso modo, molto uniforme come potrebbe essere quella di un ristorante, non sa che i modelli per creare le varie composizioni sono in realtà infiniti, esattamente come per le altre tipologie di zone cottura. I frontali di ante e cassettoni si possono presentare lisci, con apertura push-pull, con maniglie a gola o tradizionali. Si possono creare ideazioni con o senza pensili, con ripiani a giorno, con cappe a vista o integrate e così via. Insomma i tanti modelli che vengono proposti dai vari brand del settore riguardano soluzioni davvero illimitate che prevedono disposizioni, sistemazioni e commistioni con altri materiali per tutti i gusti. Tipologie lineari, a L, con isola o penisola, di grande o piccole dimensioni sono solo alcune indicazioni da cui una progettazione di una cucina in acciaio inox può partire. Da qui ci si può sbizzarrire per creare una realizzazione ad hoc che soddisfi le richieste e i desideri, funzionali ed estetici, dei padroni di casa. Cucina in acciaio inox: finiture per tutti gli stili Se avete pensato di scegliere l’acciaio inox per la vostra cucina, dovete capire quale stile intendete far emergere all’interno dell’intero ambiente. Una versione in acciaio totale, sia per i mobili che per tutti gli accessori è senza dubbio il top in case moderne dove l’estetica generale richiede un look minimalista, che esalti un unico punto di forza costante a 360°. Ma se volete propendere per altre ideazioni stilistiche, come l’industrial o lo urban jungle, allora una commistione di finiture è quello che fa per voi. Per non essere monotoni, abbinare superfici lucide in acciaio inox a top differenti in legno o corten, aiuta a spezzare un andamento ripetitivo, contribuendo anche a fornire un tocco di calore ad un materiale freddo per antonomasia. E’ anche possibile giocare con versioni diverse dell’acciaio stesso, dove lucido, spazzolato o satinato, creano delle commistioni uniche e originali per una cucina moderna da urlo! Le finiture per tutti i tipi di stile devono essere scelte con criterio ed equilibrio, in modo che l’elemento guida, l’acciaio appunto, emerga in maniera corretta offrendo un look originale e personalizzato all’ambiente da arredare. Cucina in acciaio inox: manutenzione La manutenzione che richiede una cucina in acciaio inox è davvero minima. L’igiene quotidiana che questo materiale esige è decisamente semplice: sapone detergente neutro e panno inumidito. E’ naturale che aloni e qualche ditata saranno sempre presenti, in special modo se la cucina stessa è l’ambiente di casa più vissuto e siete dei cuochi provetti che adorano sperimentare sempre nuove ricette. Ma è anche questo aspetto che rende bella e affascinante una cucina in acciaio inox. Per ripristinare la lucentezza che inevitabilmente può intaccare cassettoni e antine a lungo termine, si può ricorrere a prodotti più settoriali e specifici per ridonare quella brillantezza tipica dell’acciaio. Cucina in acciaio inox: costi Rispetto ad alcuni materiali in commercio, i costi per realizzare una cucina in acciaio inox, sono sicuramente più elevati. Se si confrontano però i prezzi con prodotti similari e di livello medio-alto si potrà ben capire che la qualità e la durabilità nel tempo, ripagheranno ampiamente la spesa iniziale. Investendo qualcosina in più farà sì che non si avranno sorprese a lungo termine e le aspettative nel corso degli anni non saranno deluse, ma garantiranno una finitura ottimale di una cucina in acciaio inox, sempre in perfette condizioni. Il fattore che solitamente incide sul budget, tenendo in considerazione il costo base dell’acciaio, riguarda la metratura della cucina e la relativa estensione dei mobili. Più la composizione è grande, più materiale va impiegato. Oltre a questo vanno valutati gli eventuali accessori di top e paraschizzi, che frequentemente vengono abbinati nella medesima finitura. Cappa, lavelli e fuochi sono un’ulteriore aggiunta, che se gestita ancor una volta in acciaio, incrementerà il costo finale della cucina, ma che andrà valutato di volta in volta in fase di acquisto.
Legno fiammato: come arredare gli ambienti di casa con stile
Visite ricevute
13255
Immagini dell'articolo
10
Il legno fiammato è il risultato di una tecnica giapponese antichissima, che applica una particolare lavorazione sui pannelli di legname vario. Trattandolo in maniera specifica per proteggerne la parte superficiale, vuole preservare un materiale vivo a 360°, che inevitabilmente muta nel tempo. Il processo di questa finitura originale ed esteticamente straordinaria, si chiama Shou Sugi Ban (assi di cedro bruciate) ed è una tendenza nel campo dell’arredo che ha preso piede in ogni parte del mondo. Oggi giorno le assi di legno fiammato vengono sottoposte ad una “pratica di carbonizzazione” una per una e solo successivamente vengono assemblate per creare tavoli, panche o armadi. Questo avviene perché il procedimento è decisamente più veloce grazie all’ausilio di macchinari moderni e avanzati. Un tempo erano invece gli oggetti ultimati e finiti ad essere carbonizzati dopo la loro costruzione. I fattori che hanno determinato l’apprezzamento e l’utilizzo del legno fiammato per arredare gli ambienti di casa con stile, riguardano: la resistenza nel tempo a qualsiasi agente atmosferico e al fuoco; la diversità di colorazione, ogni volta esclusiva e irripetibile (dovuta ai diversi tempi di esposizione del legno al processo di carbonizzazione); l’appartenenza alla categoria delle produzioni green ed ecosostenibili. Architetti e interior designer propongono progettazioni dal design unico e sensazionale con mobili e accessori creati con questa antica metodologia. Sia nella versione più tradizionale, che in rimaneggiamenti moderni, il legno fiammato riesce ad inserirsi perfettamente in molte zone di casa, diventando il protagonista in ambienti eleganti e di gran stile. Legno fiammato: simply chic in un soggiorno contemporaneo Anche se originariamente la carbonizzazione veniva applicata su assi di cedro, oggi giorno il legno fiammato riguarda anche l’impiego della quercia e del larice, oltre ad altri tipi di legname di più facile reperimento. Una volta sottoposto alla “bruciatura”, il pannello viene raffreddato con acqua, lasciato asciugare, spazzolato per eliminare i residui di carbone e rifinito con una passata di olio naturale. L’aspetto che ne deriva è quello di assi di diverso colore dove anche le venature sono messe più o meno in evidenza e con colori che vanno dal brunito scuro al caldo miele. Ma come poter arredare con questo legno fiammato “grezzo” un soggiorno contemporaneo? Con i giusti accostamenti per una progettazione d’interni semplicemente chic. Credenze, consolle, librerie e tavolini da caffè sono perfetti in abbinamento ad accessori neutri. Tinte tenui, nelle palette dei sabbia o dei grigi creano un’atmosfera distinta dove un mobile in legno fiammato si inserisce alla perfezione. Fantastici gli accostamenti materici differenti, dove il legno fiammato stesso dialoga con complementi e accessori metallici e riscalda pareti di fondo in laterizio bianco o in pietra naturale. Insomma una soluzione vincente per creare un soggiorno attuale e personalizzato con elementi che solo voi avrete! Legno fiammato: ottimo e impermeabile in cucina Utilizzare il legno in cucina è sempre un motivo di discussione nel campo dell’arredo. Questo perché si sta parlando si un materiale che si può rovinare se non trattato nel modo corretto e poiché sottoposto a sollecitazioni di vario tipo. Se un tempo era solamente il tavolo da pranzo ad essere costruito con varie tipologie di essenze, in realtà oggi giorno sempre più banconi, top, isole e penisole, vengono rifiniti scegliendo questa soluzione materica. Il legno fiammato è un ulteriore passo avanti nell’impiego di tale materiale vivo, che risulta però ottimo e soprattutto impermeabile in cucina. Grazie alla lavorazione di cui abbiamo parlato, il legno stesso riesce a raggiungere una robustezza tale, da poter essere usato per piani di lavoro dove vari ingredienti, tra cui l’acqua, non danneggiano assolutamente la parte superficiale. E’ naturale che asciugare o pulire altri liquidi rovesciati è sempre una prassi da eseguire, ma questo con qualsiasi top si abbia a che a fare in cucina Preservare nel tempo un qualsiasi complemento d’arredo è sempre un accorgimento importante, ma attraverso i processi per creare il legno fiammato potrete stare tranquilli del risultato finale. Un mobile di qualità esteticamente unico e originale con una robustezza garantita. Legno fiammato colorato: caratteristico nel workspace Se non a tutti il colore particolare e a volte tendente leggermente al brunito, può non piacere a livello visivo, il legno fiammato colorato è un’alternativa per coloro che vogliono aggiungere un tocco di allegria in più in casa. Questa antica tecnica giapponese prepara infatti la superficie di un arredo che però può essere rivisitata in alcune parti attraverso il sapiente uso dei pigmenti. In un workspace casalingo è a volte necessario dare uno slancio incisivo che caratterizzi questo ambiente. Tinteggiare magari la parte frontale di cassettiere o alternare listelli naturali ad altri dipinti, aiuta a personalizzare una camera dove si passano molte ore durante la giornata e dove tutto deve essere armonioso e perfetto per viverci e lavorarci bene. In questa scelta il legno fiammato si veste allora di una rifinitura ancora più singolare, ma che risulta estremamente splendida! Legno fiammato: originale come testiera in camera matrimoniale Arredare con il legno fiammato: più duraturo come rivestimento
Idee per decorare una parete letto senza testiera
Visite ricevute
12582
Immagini dell'articolo
5
Letto senza testiera: appendi un morbido cuscino Letto senza testiera: posiziona un quadro a tutt’altezza Letto senza testiera: applica una boiserie Letto senza testiera: tinteggia una finta cornice Letto senza testiera: aggiungi uno skyline cittadino Letto senza testiera: utilizza dei listelli in legno
Vasca a libera installazione: dove posizionarla in bagno
Visite ricevute
13623
Immagini dell'articolo
10
Una vasca a libera installazione è un elemento d’arredo decisamente versatile ed esteticamente unico, che conferisce eleganza e funzionalità ad una nuova concezione di bagno. Grazie alla sua conformazione può permettersi di essere posizionata in qualsiasi parte di questo ambiente: al centro, in una nicchia o accanto ad una parete, ed essere ubicata secondo direzioni non convenzionali. L’unica cosa da valutare, per questa tipologia di collocazione, è l’impianto idraulico che deve tenere in considerazione la corretta posizione della rubinetteria. Nulla di difficile o problematico da effettuare, ma importante per far arrivare le tubature necessarie a soddisfare l’erogazione da muro o da pavimento nella vasca da bagno stessa. Essendo studiata per auto supportarsi e non avendo necessità di avere elementi di sostegno rivestiti, una vasca free standing, consente una varietà di soluzioni appetibili per realizzare un bagno da sogno e che rispetti al contempo i canoni di praticità ed efficienza. I brand del settore propongono ogni anno delle forme innovative e bellissime, che richiedono delle ubicazioni ottimali, per poter essere osservate a 360°. Ma vediamo insieme qualche realizzazione, per avere un’idea più chiara su questo concetto di vasca a libera installazione e su dove sia possibile posizionarla all’interno di un bagno. Vasca da bagno: freestanding sotto la finestra Quando la conformazione di un bagno risulta inusuale dal punto di vista planimetrico, la scelta sul posizionamento dei sanitari può diventare cosa ardua. Molto spesso, trovare soluzioni funzionali per ciascun elemento, richiede più di una progettazione in pianta, per poter poi arrivare al risultato ottimale. Una vasca da bagno freestanding sotto la finestra può risolvere la situazione. A differenza di una doccia posta proprio in prossimità di un serramento, la vasca non ha i medesimi problemi di schizzi e getti d’acqua che potrebbero compromettere l’infisso nel tempo. Inoltre la rubinetteria può essere tranquillamente gestita a parete senza alcun tipo di problema o fissata a pavimento, utilizzando quegli erogatori esteticamente sensazionali, di grande tendenza e design. Le forme e le silhouette di una vasca a libera installazione sono le più disparate e valutare un modello che si allinei con la finestra e che non superi in dimensioni l’altezza di alcuni davanzali sarebbe da preferire: sia per una visione ottica che per una questione di praticità. Vasca a libera installazione in bagno: chic a centro stanza Il sogno di chiunque…realizzabile quando la metratura a disposizione è senza alcun dubbio sovradimensionata per un ambiente di servizio di casa: una vasca a libera installazione in bagno, chic a centro stanza. Un’idea progettuale non per tutti. Ma sicuramente di grande effetto per chi possiede uno spazio non comune per questo tipo di funzione o per chi decide di voler rendere giustizia ad un luogo considerato marginale in casa, esaltandone grandezza e bellezza. Una delle migliori ipotesi, prevede che la vasca freestanding abbia una camera dedicata e che sanitari e lavabo vengano collocati in un luogo a sé stante. Questo permette di creare una zona dedicata al riposo che diventa una sorta di spa privata, magari dotata anche di spogliatoio e area armadi. Collocare una vasca a libera installazione a centro stanza, richiede una progettazione a livello idraulico perfetta. Infatti i tubi per lo scarico e quelli per l’erogazione dell’acqua devono arrivare in un punto delicato dell’ambiente dove le pendenze vanno assolutamente calcolate al millimetro.  Vasca da bagno freestanding a parete Una vasca da bagno freestanding a parete risulta, al colpo d’occhio, molto simile ad una tradizionale fissata a muro. In realtà tale alternativa pone questo elemento, anche se di poco, distaccato dal muro e per questo dotato di un rubinetto su uno dei due lati corti. Una scelta vincente e trendy, che permette di capire che la vasca è di nuova concezione e a libera installazione. Una progettazione di questo tipo è usuale quando ci si trova a dover intervenire su un classico bagno di forma rettangolare e dove una volta aperta la porta si intende rendere giustizia all’elemento più bello al suo interno. La vasca freestanding risulta così la protagonista di un bagno di stile, con le sue linee più rigorose o con geometrie contemporanee più sinuose. Vasca a libera installazione: in una nicchia ad hoc nel bagno Per coloro che amano avere le postazioni separate all’interno del bagno, delimitare le varie funzioni richiede l’ausilio di qualche escamotage più o meno invasivo. Si può pensare al semplice cambio di rivestimenti, per posa o per tipologia, all’utilizzo di un mobile chiuso o a scaffalature a giorno o ancora all’inserimento di muretti bassi o contenute spallette a tutt’altezza. Quest’ultima proposta è una soluzione da valutare, quando si vuole isolare una vasca a libera installazione in una nicchia creata ad hoc nel bagno. Data la sua profondità, anche nelle versioni più slim, non è pensabile avere uno spazio completamente racchiuso da tre pareti che presentino il medesimo spessore di questo sanitario. La sensazione di claustrofobia sarebbe intensa e anche a livello estetico non risulterebbe piacevole. Una minima sporgenza che delinei l’area relax, permette ad una vasca freestanding di inserirsi alla perfezione nel contesto bagno, integrandosi e mantenendo al contempo la sua identità. Anche in questo caso la rubinetteria può essere gestita sia a parete che a pavimento. Posizionata a centro vasca o in testa a seconda delle preferenze personali o dei centimetri a disposizione! Vasca a libera installazione: inusuale nell'angolo Una collocazione davvero poco utilizzata, per una vasca a libera installazione, riguarda quella inusuale disposta nell’angolo del bagno. Un elemento di queste dimensioni e con le forme bellissime proposte dai brand del settore, richiede solitamente una posizione di rilievo all’interno di questo ambiente di servizio. Ma a volte per motivi tecnici e pratici o semplicemente per gusti personali, una vasca freestanding viene relegata in uno spazio davvero minimo. In questa circostanza è doveroso valorizzare a livello estetico la condizione generale del contesto, magari inserendo rivestimenti eleganti e ricercati o oggetti altrettanto stravaganti e poco comuni in un bagno, che rendano l’insieme un progetto chic e di lusso!
Frigorifero smart: tecnologia wi - fi efficiente in cucina
Visite ricevute
14196
Immagini dell'articolo
10
Un frigorifero smart in casa, aiuta e rendere maggiormente efficiente una cucina connessa, che sfrutta la moderna tecnologia wi – fi, con relative app da gestire in completa autonomia e tranquillità. Un cambio di rotta incisivo, dove piccoli o grandi dettagli semplificano l’utilizzo di tutti gli elettrodomestici di ultima generazione, che fanno parte della vita quotidiana di ciascuno di noi. Un frigorifero smart è caratterizzato da una serie di funzioni intelligenti, che trasformano quest’apparecchio in un gradito alleato in cucina, dove tutto risulta più semplice e immediato da controllare. Quali sono le sue peculiarità e come sceglierlo? Per rispondere a queste domande dobbiamo necessariamente capire cos’è un frigo intelligente e come funziona. Valutare tutti i pro, i differenti modelli presenti sul mercato e i costi che interessano questo elettrodomestico tecnologicamente all’avanguardia. Vediamo nel dettaglio alcune fondamentali info su questo elettrodomestico che cambierà sicuramente la vostra idea di frigorifero. Cucina: cos’è un frigorifero smart I frigoriferi smart sono elettrodomestici di ultima generazione, capaci di interfacciarsi con dispositivi mobili, smartphone o tablet, che sfruttano in modo intelligente le nuove tecnologie a livello informatico. La vita contemporanea, con la sua frenesia e abitudini, richiede che anche le apparecchiature di una casa stiano al passo con i tempi, permettendo di gestire molteplici funzioni, in modalità easy. Tutto ciò conservando sempre un design e un’estetica impeccabili, per ottenere dei progetti cucina di grande tendenza. Cucina: come funziona un frigorifero smart Se vi state chiedendo come funziona un frigorifero smart, la risposta è semplicemente come un apparecchio tradizionale, ma che sfruttando la rete wi – fi di casa, diventa un elettrodomestico intelligente a cui si può accedere a tutti i suoi infiniti compiti aggiuntivi, da comandare tramite app. Queste modalità permettono di semplificare e perfezionare nel dettaglio, il meccanismo del frigorifero stesso, rendendolo un ottimo alleato in una cucina connessa. Le diverse applicazioni aiutano ad attivare o disattivare delle mansioni a seconda delle esigenze: il super cool, consente di aumentare la potenza di raffreddamento se la temperatura esterna aumenta; lo smart food locator, funziona per far capire quale sia la posizione più adatta per conservare meglio i vari alimenti; il care – protect, agevola il funzionamento per igienizzare le superfici interne del frigo, eliminando cattivi odori e non permettendo che si creino muffe e batteri. Queste, sono solo alcune delle possibili risorse che un frigorifero smart possiede e che lo fanno rientrare tra gli apparecchi più utili e richiesti degli ultimi tempi. Cucina: quali sono i vantaggi di un frigorifero smart In cucina è assolutamente fondamentale collocare un frigorifero per conservare cibi e bevande. I modelli odierni, ottemperano a questa e a moltissime altre esigenze, compiendo un lavoro eccezionale, senza avere particolari problematiche da risolvere. La tipologia dei frigoriferi smart, si trova ad un livello ancora superiore, dove i vantaggi vengono raddoppiati, grazie a molteplici funzioni davvero easy, che si possono gestire con un semplice tocco di dito. I pro di un frigorifero intelligente, all’interno di una cucina connessa, riguardano: il coordinamento indipendente dei vari scomparti (sistemi diversi regolano separatamente il funzionamento di frigo e freezer); la presenza di vani con attività speciali (in base alla tipologia degli alimenti contenuti); un più istantaneo processo di raffreddamento e congelamento; il mantenimento di una temperatura diversificata, ma costante, per ogni singolo settore; il controllo automatico della scadenza dei cibi (tramite telecamere interne o sistemi di sensori che scansionano i codici a barre); un alto risparmio a livello energetico, utilizzando le corrette quantità di corrente elettrica; l’ispezione costante delle varie impostazioni grazie a display presenti sull’anta esterna. Alcuni modelli, consentono anche di interagire in modo diretto con il proprio frigorifero smart, quando ci si trova nell’angolo cottura durante la preparazione dei pasti. Sempre attraverso il display, comandato da smartphone o tablet, sarà possibile consultare ricette online, visionare tutorial istruttivi o ascoltare semplicemente la propria hit parade personalizzata. Un altro aspetto positivo per un elettrodomestico fondamentale in una casa attuale e tecnologicamente avanzata! Cucina: come scegliere il modello di frigorifero smart Stile della cucina e gusti estetici personali sono i due principali fattori da considerare, per scegliere il modello di frigorifero smart. Prima di capire come accessoriare questo apparecchio, bisogna valutare: le forme (lineari o arrotondate); le grandezze (standard o sovradimensionata); i colori (bianco, nero, acciaio o su richiesta in qualsiasi colorazione ral); le finiture 8lucida, opaca o satinata). Oltre a ciò, si deve capire che vi sono altre differenze per ogni tipologia di frigorifero esistenti e ciascuna pensata per soddisfare le più disparate richieste: ad incasso, freestanding, combinato, con freezer a cestoni indipendenti, mono porta o doppia porta, side by side (con anta più larga per il frigo e una più contenuta per il freezer), con erogatore di acqua e ghiaccio, con vetro trasparente e così via. Insomma, una scelta non da poco e che mette in discussione l’analisi di molti elementi da esaminare con calma e cura. Cucina: quanto costa un frigorifero smart Quanto costa un frigorifero smart? Non ci crederete, ma il budget da preventivare per questo tipo di elettrodomestico di casa è davvero uno tra i più vari, con un range che parte dai 400 euro per arrivare anche alla soglia degli 8000 euro. Un ottimo prodotto, che rientra già tra i top di gamma si aggira sui 1200 - 1500 euro. Ma oltre alla tipologia di installazione (ad incasso o freestanding) e al modello (combinato, americano, con o senza congelatore) vi sono altri elementi da considerare. Infatti, i fattori che maggiormente determinano questa larghissima fascia di prezzi e che delineano il costo per l’acquisto di un frigorifero smart riguardano: ·        il brand produttore (Aeg, Samsung, Zanussi, Hoover, Miele); ·        le dimensioni (larghezza, altezza, spessore); ·        la classe energetica; ·        il sistema di raffreddamento: ·        il volume utile: ·        il consumo energetico annuale: ·        il colore e la finitura. Insomma, una serie di variabili che una volta decise in base alle necessità e richieste, vi indirizzeranno verso la scelta ottimale di un frigorifero smart dove il connubio qualità - prezzo sarà sicuramente soddisfatto.
Le case di Archisio: la nuova vita di un cascinale vista mare
Visite ricevute
14458
Immagini dell'articolo
10
Una casa vista mare è una meta ambita a cui tutti aspiriamo quando si decide di voler trascorrere una vacanza da sogno. Ma se questa abitazione è in realtà una dimora abituale, allora i padroni di casa sono davvero privilegiati nel possedere un edificio immerso in un ambiente spettacolare, da godere in ogni giorno dell’anno. Nella carrellata delle case selezionate da Archisio, c’è anche questo bellissimo cascinale, che è stato riportato a nuova vita con un esemplare progetto conservativo. Gli elementi originali e peculiari di una costruzione d’altri tempi, sono stati messi in rilievo grazie ad un sapiente lavoro, volto a salvaguardare le caratteristiche di un modo di intendere la casa, tipico delle regioni di mare. Un cascinale che vede un connubio perfetto fra tradizione e attualità, grazie ad una ristrutturazione sensazionale. I vari spazi ben organizzati, sono stati realizzati seguendo la particolare planimetria e disposizione degli ambienti, che vedono un cortile centrale di collegamento tra le due porzioni di casa. Proprio da qui è possibile godere di una meravigliosa vista sulle intense acque limpide, di una costa naturale e ancora incontaminata. Diamo allora inizio ad un sopraluogo virtuale, che ci porterà all’interno di una casa vista mare davvero confortevole e di gran tendenza. Un cascinale vista mare tra antico e moderno Un cascinale vista mare tra antico e moderno. Una costruzione che ha visto nuova luce dopo una ponderata ristrutturazione, dove si è riusciti a coniugare l’esistente con il contemporaneo modo di vivere una casa. Disposizione e materiali non sono stati toccati. Il rivestimento esterno in pietra è stato mantenuto e pulito alla perfezione e lasciato a vista anche in alcuni punti interni della casa stessa. Le restanti pareti sono state nuovamente intonacate, mentre i soffitti con travi di legno centenarie sono state tinteggiate in bianco per donare più luminosità a tutti gli ambienti. La pavimentazione è quella che ha subito un cambiamento decisamente più radicale. Strati di resina eterea e immacolata spopolano in ogni stanza. Questo continuum senza fughe, è stato scelto per la praticità e bellezza di un materiale innovativo, che mette ancor più in relazione l’in e l’outdoor del cascinale, fondendo gli spazi in modo armonioso ed equilibrato dove non esistono davvero più confini. Gli unici pavimenti che si sono mantenuti in ottimo stato sono quelli del cortile sul retro in pietra, e nella zona notte dove è presente un fantastico parquet. Gli infissi, tutti di nuova generazione, sono lineari e con telai quasi invisibili che ben si integrato con lo skyline generale della casa. Per mantenere la costante tra antico e moderno, sono stati conservati gli scuri interni per le finestre più contenute. La scala a chiocciola, che collega zona giorno a zona notte, è stata rivestita con del cemento spatolato e circondata da una ringhiera in acciaio lucido. Azzardato? Niente affatto: un altro modo per far convivere in maniera egregia tradizione e attualità. Una zona giorno eclettica, accogliente e ospitale La zona giorno di questa casa vista mare è decisamente caratterizzata da uno stile eclettico, che vede molti oggetti differenti al suo interno, ma che riescono a dialogare benissimo, in maniera esemplare. Pareti, pavimento e soffitti in total white, fungono da tavolozza bianca su cui ci si è potuti sbizzarrire con colori e nuance più intense. Trovandoci in una località marittima, le palette dei blu e degli azzurri non potevano assolutamente mancare. Tuttavia sono stati utilizzati con sapiente spirito innovativo, che ha previsto l’inserimento di vecchie persiane a parete, tinteggiate e decapate proprio con queste colorazioni. Un modo per vivacizzare un ambiente monocromatico senza alcun tipo di esagerazione. Elementi antichi, come un vecchio camino, sono stati mantenuti e integrati con le nuove concezioni dell’abitare una casa, per non cancellare la memoria storica di questo casolare. Anche le panche che fungono da divani, sono originarie del luogo e con un semplice tocco di vernice, hanno assunto nuove sembianze e dato del carattere ad una zona giorno accogliente e ospitale. Una sala da pranzo a cielo aperto La sala da pranzo costituisce la parte più insolita di questo cascinale. Uno spazio a cielo aperto posto nel mezzo tra salotto e cucina con una vista mozzafiato. Arredato con un massiccio tavolo in legno naturale e sedute abbinate, questo luogo risulta rilassante non appena ci si trova al suo “interno”. I colori neutri che richiamano le palette del paesaggio circostante, creano un’atmosfera rilassante e pacata, dove poter trascorrere pranzi in famiglia e cene con gli amici. Per evitare insolazioni o sporadici rovesci, dei tendoni di tela ecrù, vanno a costruire il soffitto di questa sala da pranzo unica e irripetibile nel suo genere. Una cucina ampia e ben organizzata Un cascinale prevede quasi sempre una cucina ampia e ben organizzata. Questo è ciò che è presente anche in questa progettazione, dove nuovamente antico e moderno si alternano in modo sapiente, offrendo soluzioni chic dallo spiccato design. Concezione moderna di angolo cottura, dove una struttura in muratura a giorno con effetto cementizio, mette in risalto un susseguirsi di ripiani e nicchie dove tutto è lasciato a vista. Un lavello con finitura contemporanea, ma dalle linee tipiche di una casa agreste e rubinetteria a tema, conclude la parte addossata alla parete perimetrale.   Una capiente isola ospita fuochi a induzione rialzati, con forno basso, e un piano di lavoro sovradimensionato che riprende la lunghezza della cucina stessa. Un piano di lavoro meraviglioso dove conservare utensili, piante aromatiche, robot e tutto l’occorrente per la preparazione di piatti e manicaretti con lavastoviglie pratica, collocata frontalmente al lavandino. Una camera da letto dal sapore antico La camera da letto è senza alcun dubbio il luogo che mantiene maggiormente quel sapore antico, tipico di un casolare di campagna con vista mare. Le travi a soffitto sono state mantenute nella loro originaria colorazione e i mobili già presenti nella casa sono stati puliti, ma lasciati nelle loro nuance tradizionali in panna e verde salvia. Pochi complementi d’arredo costituiscono questa zona notte: un armadio a due ante, una petineuse in legno e un letto matrimoniale in ferro battuto. Un piccolo nido ben curato e ospitale con vista mare sempre a portata di occhi!
Sei un professionista?
Inserisci la tua attività su Archisio
Registrati gratis
Vai su
Ricevi 4 preventivi
Ricevi 4 preventivi gratuiti e senza impegno
 
Ricevi 4 preventivi
Ricevi 4 preventivi gratuiti
Cerca per parole chiave
Professionisti selezionati:
Cambia filtri
INVIA
Modifica filtri
Annulla