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Piastrelle sottili da sovrapporre a pavimenti esistenti
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Quando si decide di rinnovare una pavimentazione interna di casa, è necessario capire quali siano le migliori soluzioni da attuare, per farlo in modo immediato e senza eccessivi sconvolgimenti. Tra le tante idee e opzioni del momento, propendere per la scelta di piastrelle ultrasottili in gres porcellanato laminato, permette di realizzare un intervento poco invasivo a livello di ristrutturazione interna. Inoltre, viene largamente consigliato perché riesce a garantisce il top di gamma in tutte le caratteristiche tecniche, che un rivestimento di questa categoria possiede, oltre a mantenere un aspetto estetico davvero impeccabile. Sfruttare il vantaggio del contenuto spessore, da vita ad una serie di molti altri pro che i professionisti del settore utilizzano, per ridefinire in breve tempo il look e il design dei vari ambienti di un’abitazione. Facilità di posa, praticità di installazione, risparmio sulle tempistiche e contenimento di costi su trasporto e manodopera, sono solo alcuni dei fattori positivi che queste piastrelle ultra sottili in gres porcellanato offrono. Tecnologia e innovazione hanno permesso a molti brand di riuscire a produrre degli eccellenti prodotti con peculiarità ottimali, nella loro versione slim. Le qualità delle piastrelle sottili in gres porcellanato laminato, riguardano: l’elevata robustezza; l’ottima flessibilità; i tanti spessori disponibili; le grandi dimensioni delle lastre; la vasta scelta di colori. Piastrelle sottili in gres porcellanato: elevata robustezza La leggerezza e lo spessore minimo delle piastrelle ultra sottili in gres porcellanato, vanno di pari passo con l’elevata robustezza che questo articolo riesce ad offrire. La composizione delle materie prime, la loro produzione e l’attenta cottura, rendono questo rivestimento un ottimo alleato per pose sia di piccole che di grandi superfici, dove non viene riscontrata nessuna problematica, né durante la fase dei lavori di ristrutturazione, né durante il suo utilizzo quotidiano. Inoltre, l’impiego di un’alta percentuale di materiale di qualità di riciclo, lo porta nella sfera delle scelte migliori per avere in casa un prodotto green resistente e realizzato attraverso una lavorazione a ridotto impatto ambientale ed eco sostenibile. I fattori tecnici fondamentali, da considerare per un pavimento sottile in gres porcellanato laminato, sono: la tenuta al fuoco; la resistenza agli urti; l’elevata consistenza per un’installazione su qualsiasi superficie esistente, (marmo pietra, …); l’esclusivo rinforzo della fibra di vetro applicata sulla superficie. Grazie a questi aspetti relativi alla solidità, anche a livello di manutenzione e accortezza non vengono richieste delle operazioni particolari da compiere. Piastrelle sottili in gres porcellanato: ottima flessibilità L’esclusivo rinforzo di fibra di vetro su una piastrella sottile in gres laminato, attribuisce un’ottima flessibilità a questo prodotto di ultima generazione, usato per rivestire dei pavimenti esistenti. Questo fattore le permette di essere posata su qualsiasi tipologia di superficie con una facilità nell’esecuzione del taglio, garantita da una grande maneggevolezza delle lastre di tutti i formati, grazie alla sua leggerezza. Un materiale versatile e flessibile che si presta davvero a mille interpretazioni e utilizzi in progetti di interni che devono essere ultimati in breve tempo e con la minima invasività possibile. Una scelta pregevole quindi su tutti livelli e la più affermata nel suo genere oggi giorno. Piastrelle sottili in gres laminato: spessori disponibili Quando si parla di impiegare delle piastrelle sottili in gres laminato per rinnovare un pavimento di casa, il primo aspetto che viene sottolineato è appunto il carattere slim relativo al suo spessore. Questi rivestimenti sono disponibili in più proposte con misure che vanno dai soli 3,5 mm, per passare ai 4 mm e 5,5 mm per terminare con i 6,5 mm. Ogni brand dispone poi di misurazioni proprie e adattate alla diversa produzione di piastrelle ultra sottili, in base alla composizione del materiale, allo strato superficiale che si deve ottenere e a peculiarità tecniche che quel formato deve avere. Piastrelle sottili: lastre in gres laminato di grandi dimensioni Il gres porcellanato laminato si contraddistingue per le grandi dimensioni delle sue piastrelle ultra sottili. La possibilità di poter scegliere anche misure importanti, per quel che riguarda i formati, permette una versatilità estrema a livello di disegni di posa, consentendo di progettare con fantasia, il rinnovo di un pavimento con sovrapposizione di prodotti della categoria thin. In questi ampi spazi aperti delle case contemporanee, il fascino e il look degli ambienti scaturiscono anche dalla bellezza di elementi che passano in secondo piano rispetto ai complementi d’arredo o agli accessori, ma che sono in verità fondamentali per ottenere realizzazioni architettoniche di design da copertina! Partendo da grandezze standard, di cm 30 x 50 o 50 x 50, si può arrivare ad estensioni di cm 50 x 100, cm 100 x 100, cm 100 x 300 o cm 120 x 260 per richieste anche su misura in casi eccezionali. Piastrelle sottili in gres porcellanato: vasta scelta di colori L’utilizzo di una vasta gamma di piastrelle in gres porcellanato laminato, ha rivoluzionato l’idea e la progettazione di rinnovare in poco tempo e con un budget contenuto, i vari ambienti di casa. Il ridotto spessore ha permesso di evitare tagli di porte interne o smantellamento di pavimenti esistenti, dando la possibilità di mantenere alto il fattore estetico per l’infinita scelta a livello di colori e finiture che questi prodotti offrono. Le peculiarità di questo materiale non sono quindi puramente funzionali, ma anche legate allo stile e al look che ne deve scaturire dal suo impiego. Le colorazioni presenti sul mercato sono estremamente realistiche, riprendendo delle texture già affermate e dall’alto valore visivo e tattile. Le personalizzazioni su richiesta possono sempre essere effettuate, in special modo per ritrovare quella particolare venatura di marmo e legno, quell’effetto spazzolato metallico o quella nuance distintiva di una tinta pietra d’eccezione.  Piastrelle sottili in gres porcellanato: marche di riferimento Di seguito alcune marche di riferimento che realizzano dei prodotti in gres porcellanato di eccelsa qualità., per rivestire una superficie di casa con materiali ultrasottili. Questi elementi di brand del settore affermati, da sovrapporre a pavimenti esistenti, comprendono le seguenti linee: Kerlite di Cotto d’Este; Laminam e Maxfine della FMG; Slimtech di Lea Ceramiche; Zero.3 della Panaria Ceramiche.
Scegliere e abbinare le tende: 5 tipologie per 5 stili in casa
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Come scegliere e abbinare le tende nei vari ambienti di un’abitazione, è un dilemma che si trovano ad affrontare tutte le padrone di casa attente e desiderose di concludere un progetto d’interni chic e di design. Arrivati alla decisione cruciale su questo accessorio, spesso ci si domanda su quale sia la tipologia corretta da coordinare allo stile di casa e in base a quali criteri, indirizzarsi verso la soluzione più ottimale. Prima di arrivare al punto di capire verso quale palette orientarsi, se optare per fantasie multi color o rimanere sul monocromatismo, è necessario informarsi sulle varie tipologie di tendaggi che esistono in commercio, facendo già una prima scrematura, eliminando quelle che già di primo impatto non ci sembrano le più adatte al nostro stile di casa. Se l’orientamento estetico degli arredi, punta su un classico in arte povera, non sarà davvero corretto abbinarvi una tenda a vetro con lamelle orientabili, decisamente più adatta ad un look industrial. Viceversa una soluzione drappeggiata e con tessuti pesanti e mantovane abbinate, sarà perfetta per una casa con mobili in stile chippendale, ma in netto contrasto con un bohemien o un jungle style. Ecco perché il primo aspetto da considerare, ancor prima di valutare il tessuto, la tipologia di movimento, la forma e il colore, è lo stile dell’ambiente circostante a cui devono essere associate. Tra le tante idee e consigli che vi possiamo fornire, per abbinare le tende allo stile della casa, oggi vedremo nel dettaglio: una tenda ampia a terra, leggera in stile scandi boho; una tenda ad anelli, evanescente per uno stile scandinavo; una tenda a pacchetto, informale per uno stile rustic jungle; una tenda morbida, colorata per uno stile eclettico; una tenda a vetro orientabile, minimal per un modern style. Tenda ampia a terra: leggera in stile scandi boho Lo stile scandi boho è un approccio particolare in ambito d’arredo che prevede un look ibrido dove il linearismo e il total white dello stile nordico vengono contagiati dallo spirito eclettico e non convenzionale, tipico della filosofia bohemien. Qualsiasi accessorio, scelto per completare un progetto di interior di questo genere, deve essere ponderato e non spiccare sui complementi inseriti, già originali e protagonisti assoluti dell’ambiente di casa. Una tenda ampia, morbida che ricade a terra e leggera nel movimento è perfetta per uno stile scandi boho da manuale. La scelta deve ricadere su un tessuto poco lavorato e neutro che arricchisca e completi uno stile già di per sé importante, sottolineando con semplicità e discrezione, l’atmosfera versatile presente. Tenda ad anelli: evanescente per uno stile scandinavo Anche uno stile scandinavo che si rispetti, richiede degli accessori sobri ed equilibrati, e ancor di più per quel che riguarda la sfera del tessile. Premesso che il più rigoroso scandi style non prevede l’obbligo e l’ausilio di tendaggi a finestra, nella sua rivisitazione delle nostre case, lo permette ma in modo decisamente essenziale. Una tenda ad anelli, ovvero con passanti su un tipico bastone, sono la scelta e l’abbinamento più riuscito. Evanescenti nella loro sofficità, ultimano una realizzazione di interni in maniera esemplare, senza mai spiccare sugli elementi circostanti. Oltre al bianco e alle sue varianti, sono concessi anche i toni del grigio in tutte le sue sfumature. Tenda morbida: colorata per uno stile eclettico Quando una casa predilige uno stile eclettico, creativo e ricco di tanti elementi diversi, anche gli accessori devono necessariamente ricadere sull’originalità, per conformarsi al sapore dell’atmosfera generale che si respira. Abbinare quindi una tenda morbida e colorata, aiuterà senz’altro ad enfatizzare questo eclectic style e a renderlo ancor più unico e personale. Osare con fantasie diverse e solo apparentemente a contrasto con l’arredo e i complementi circostanti, è in questo caso una strada ottima da seguire. Il look generale che ne scaturirà sarà vincente in una casa in stile eclettico, dove anche un optional come una tenda diventa importantissimo per riuscire ad ottenere un risultato eccellente e completo sotto ogni forma. Tenda a vetro orientabile: minimal per un modern style  Stile moderno in casa, dove minimalismo, basico ed essenziale sono sinonimi di un’estetica impeccabile, chic e di design. Come abbinare una tenda ad un arredo che sottolinea queste qualità nella propria abitazione? Non è effettivamente semplice come si pensa e cadere in qualche errore di forma può davvero succedere. Il consiglio è quello di utilizzare una struttura rigorosa e poco malleabile, e che segua l’andamento e il perfetto disegno della finestra o porta finestra in questione.  Una tenda a vetro è una scelta sempre vincente e che si abbina molto bene con un modern style inflessibile. Per evidenziare ancor di più il rigore e il concetto minimal presente in casa, abbinare sempre una tenda a vetro, ma che sia realizzata alla veneziana e orientabile, è il top in termini di coordinamento.  Una linearità spiccata, dove funzionalità e valenza estetica sono racchiuse in una tenda solitamente utilizzata per esterni, ma che in questa circostanza, si sposa benissimo in una realizzazione di interni studiata nei minimi dettagli.  Tenda a listelli: informale per uno stile rustic jungle Una tenda a listelli è una variante più informale di una classica veneziana e perfetta per essere abbinata ad uno stile rustic jungle dal sapore naturale. Invece di essere realizzate in pvc o su richiesta anche in altri materiali, questa tipologia di tendaggio viene creata con sottili lamelle in legno che possono all’occorrenza essere raccolte con tecnica a pacchetto, rendendosi versatili in qualsiasi ambiente di casa. La scelta materica e il colore neutro sono assolutamente indicati quando di intende seguire un’idea green ed eco sostenibile, sia per le modalità tecniche che estetiche all’interno della propria abitazione. Abbinare quindi una tenda a listelli in tinta basica, segue appieno la linea che si deve mantenere, per enfatizzare l’aspetto rustic jungle che già si possiede in casa e renderlo ancor più emblematico e impeccabile nella sua completezza.
Come arredare una sala hobby
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Avere a disposizione uno spazio in casa, anche piccolo, per creare una sala hobby è il sogno di chi ha differenti passioni e passatempi. Dalla musica all’arte, dal bricolage al giardinaggio, molteplici sono i settori che impegnano molti padroni di casa nel loro tempo libero e che vorrebbero gestire all’interno di un ambiente nella propria abitazione, utilizzando un sottotetto, un seminterrato o un disimpegno non sfruttati. Ma come arredare una sala hobby, che sia funzionale e al contempo bella da vedere? Utilizzare un pizzico di ingegno ed estrosità nello scegliere i giusti arredi, e soprattutto consoni con l’attività che si andrà a svolgere, aiuta nella realizzazione di un progetto che non va assolutamente sottovalutato. Anzi, arredare una sala hobby, significa far emergere appieno la personalità di chi andrà ad occuparla, organizzando uno spazio molto intimo che deve essere caldo, accogliente e confortevole. I colori, i rivestimenti, i complementi e gli accessori dovranno rispecchiare nella loro totalità i gusti del fruitore, giocando su aspetti familiari, unici, originali e con un tocco di design che non può mai mancare! Tra le tante occupazioni, abbiamo selezionato e che riguardano: una pottery room come sala della ceramica; un art studio come camera per dipingere; una stanza per il giardinaggio e la botanica; una sala cucito con organizzazione sartoriale; uno studio fotografico home made. 1. Pottery room: la sala della ceramica L’hobby di creare degli oggetti di ceramica, appassiona milioni di persone da tempi immemorabili e gestire questa attività artigianale casalinga non è poi così difficile come si pensa. E’ vero che lavorare argilla e creta, per una produzione home made di vasellame, richiede alcuni strumenti fondamentali, ma che organizzati nel modo giusto, non occupano davvero molto spazio. Arredare una pottery room prevede l’inserimento di: un banco di lavoro: indispensabile per appoggiare il materiale durante il suo maneggiamento e quando sostanzialmente si inizia a modellare con le mani; scaffali a giorno: utili per organizzare i vari utensili per la realizzazione delle forme con relative finiture, come stampi, spatole, stecche, mirette, pennelli e colori. Incasellare ciascun attrezzo, in base alla sua funzione, renderà più semplice il lavoro; torni e tornielle: fondamentali per la realizzazione di oggetti più professionali e che richiedono decorazioni più attente e minuziose. mensole: semplici e lineari per appoggiare i prodotti terminati nella fase pre e post cottura. A questi arredi, per una sala della ceramica che si rispetti, va naturalmente aggiunto un forno. Esistono modelli a pozzetto o con apertura frontale. In entrambi i casi consigliamo una capacità di 50 l per una sala hobby in casa, sufficiente come capienza e contenuta nelle dimensioni. Non richiedono permessi particolari per essere installati, ma necessitano di un buon ricircolo di aria, dato l’odore intenso che si sprigiona a causa delle alte temperature. 2. Art studio: una camera per dipingere L’hobby della pittura accomuna molte persone. Realizzare una sala apposita in casa per dedicarsi a questa passione non necessita davvero di molti complementi o arredi. Scaffali o mensole a giorno dove poter sistemare pennelli, barattoli di colori e tele immacolate sono sufficienti. Emblematici e molto apprezzati, per un intervento di interior in questo senso, sono i vecchi mobili della nonna dove strati e schizzi di tempera e tinte a olio segnano i tempi della produzione artistica in continuo divenire. Indispensabile il cavalletto e un comodo sgabello per lavorare. Una camera per dipingere, che si trasforma in un art studio casalingo richiede della luce naturale e se possibile un angolo per sistemare un lavabo per la pulizia degli attrezzi. 3. Stanza per giardinaggio e botanica Giardinaggio e botanica sono altri due interessi che oltre ad essere praticati nell’outdoor di casa, rientrano tra i più gettonati passatempi di vere e proprie orangerie o di stanze adibite alla coltivazione di piante e fiori. Per arredare una sala hobby di questo genere è necessario capire cosa si intende piantare e curare. Infatti, in relazione alla tipologia di verde che si andrà a piantare, ci si dovrà organizzare con aiuole a terra o vasi su scaffali e attrezzare l’ambiente in base a ciò che le condizioni di una stanza “green” richiedono. Temperatura e umidità vanno controllate in modo da assecondare il micro clima ideale per la vegetazione e la presenza di acqua corrente è indispensabile. Anche la luce è fondamentale, pertanto questa sala hobby di casa dovrà essere esposta nel modo migliore e dotata di finestre per l’ingresso della luce naturale. I mobili indispensabili sono: un tavolo resistente per potature, re-invasamenti e concimazioni e un armadio o una rastrelliera per riporre cesoie, annaffiatoi, terra e tutti gli strumenti del mestiere.  4. Sala cucito: organizzazione sartoriale A differenza di altri passatempi, arredare una sala cucito da dedicare al settore tessile DIY, richiede una vasta quantità di arredi e spazio per realizzare un’organizzazione sartoriale, in un ambiente esclusivamente destinato al cucito. Se è vero che per creare capi di abbigliamento fai da te, accessori per la persona o biancheria di vario genere per la casa è sufficiente una macchina da cucire, è anche vero che stoffe, fili, lustrini, merletti, bottoni e cerniere, necessitano di un loro luogo per essere collocati in maniera ordinata, facilmente reperibile e sempre ripristinabile. Reperire mobili vintage o di modernariato da negozi dismessi, permette di progettare la propria sala hobby in modo unico, elegante e dal design ricercato, con un occhio attento ad un look retrò. Altro approccio, che si rivolge invece a chi ama complementi d’arredo minimalisti e contemporanei, è quello di utilizzare scaffali a giorno, cassetti con divisori e tavoli da lavoro essenziali, magari in un total white attuale e luminoso. In tutti i casi, oltre a pianificare l’utilizzo di armadi, scaffali e mensole, vanno aggiunti accessori come manichini, appendiabiti e banconi dotati di metro e tacche. 5. Studio fotografico home made Come arredare una sala hobby per farla diventare uno studio fotografico home made? Nulla di più semplice e immediato. Chi ha la passione di “cogliere l’attimo” di oggetti, persone o situazioni attraverso l’obiettivo, per creare delle vere e proprie opere d’arte in celluloide, non necessita di alcun arredo particolare. Cavalletti per lampade apposite, qualche scaffale a muro per le varie attrezzature e un piano anche contenuto per appoggiare le macchine fotografiche, è tutto ciò che serve per questi appassionati. Chi solitamente si dedica alla fotografia indoor, ha più bisogno di un ambiente dove poter colorare le pareti circostanti, poiché fungono da sfondo essenziale all’elemento che andrà immortalato. Solamente all’occorrenza verranno considerati complementi d’arredo per contestualizzare e valorizzare eventualmente il soggetto in questione. Un passatempo easy e low cost a livello di organizzazione interna!
Porta d’ingresso colorata: originale e di tendenza
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Una porta d’ingresso colorata è un elemento fondamentale nell’ esterno di un’abitazione, soprattutto per chi vuole ottenere un look originale e di tendenza per la propria casa. Una facciata principale è segnata dalle varie aperture che si susseguono, e l’aspetto estetico che la contraddistingue, nasce dall’equilibrio di pieni e vuoti presenti su tutta la superficie. Utilizzare un portoncino d’ingresso chic e trendy, è una componente di grandissima importanza, perché è il primo oggetto d’arredo di una casa, ben visibile da chiunque. Questo infisso ha su di sé una duplice visione, poiché solitamente il colore esterno ricade anche sull’interno, pertanto la sua selezione, va studiata a tavolino e valutando i vari complementi circostanti. In commercio esistono infinite palette per colorare una porta d’ingresso, oltre ai toni cult e maggiormente classici. Abbinate al materiale da costruzione, creano delle sfumature differenti pur partendo dalla stessa nuance. Questo abbinamento pittorico-materico è da considerare quando si pensa all’installazione di questa tipologia di serramento, poiché le varie combinazioni determinano l’inclinazione e la propensione verso la decisione di optare per uno stile piuttosto che un altro. Discriminare tra le innumerevoli proposte il colore adatto non è sempre così semplice e la personalità di ciascun padrone di casa e i suoi gusti soggettivi giocano un ruolo primario e davvero non trascurabile. Ma vediamo insieme nel dettaglio come colorare una porta d’ingresso, evidenziando le tinte più gettonate, incredibili ed utilizzate, nelle progettazioni odierne. Porta d’ingresso splendente in giallo Per quel che riguarda le palette più esuberanti, si può valutare l’alternativa di una porta d’ingresso splendente in giallo. Vivacità ed energia caratterizzano il colore del sole e solitamente trovano largo impiego in case vacanze o in abitazioni private in contesti costieri o isolani. Una tendenza che non richiama esclusivamente l’atmosfera estiva del mare e che anche in città o in campagna inizia a farsi largo. Una porta d’ingresso in giallo è perfetta per accogliere e invitare familiari e amici verso un appartamento vintage, boho o industrial, dove una nuance raggiante, fa già presagire cosa si troverà all’interno di casa. Una tinta per tutti, ma “osata” da pochi temerari che non possono che parlar bene del risultato estetico finale. Porta d’ingresso distinta in grigio Una porta d’ingresso distinta in grigio, viene scelta quando si vuole donare alla propria casa un look rilassante ma non standardizzato, penetrante ma senza esagerazioni. Questo particolare tono ha la capacità di creare su tutto l’intero edificio, un effetto originale e senza fronzoli. Austero, ma nel modo corretto, riesce a risolvere molti dubbi sulla scelta della colorazione per una porta d’ingresso. E’ un’alternativa validissima ai classici colori o finiture in tinta naturale come il legno, pur avendo il vantaggio di movimentare una facciata esterna di casa in modo dinamico, ma contenuto. Porta d’ingresso luminosa in bianco Leggera ed eterea, una porta d’ingresso in bianco è perfetta per un esterno di casa che non vuole eccessivamente spiccare su altri elementi presenti in un outdoor privato. Un complemento d’arredo candido e sobrio che con raffinatezza e charme saprà infondere ad una casa un gran senso di accoglienza e ospitalità. Grazie a questa tinta luminosa su un punto focale importante, la scelta della tinteggiatura dei muri potrà essere valutata sia in accordo che a contrasto. Soluzioni entrambe superlative e apprezzate dato che questo colore naturale, ben si abbina con tutto. In realizzazioni con tocchi cangianti o in situazioni più semplicistiche e lineari di un total white con porta d’ingresso e facciata in bianco, un progetto non risulta mai prevedibile né ovvio, ma caratterizzato da un inconfondibile fascino che tutti da sempre amano. Porta d’ingresso elegante in verde Un colore molto in voga che ricade nella scelta di seguire un mood più naturale e che crei continuità con l’ambiente circostante. Una porta d’ingresso in verde stimola sensazioni legate alla vegetazione e ad atmosfere bucoliche, anche se questa tinta è largamente utilizzata anche in contesti urbani in abitazioni cittadine. Portoncini storici o di nuova fattura, si distinguono per la costante eleganza di questa nuance che in base all’intensità e al materiale, farà emergere uno stile antico e classicheggiante o al contrario uno più contemporaneo e legato ad un’estetica più attuale. In ogni situazione risulta comunque una scelta vincente e su cui non si sbaglia mai! Porta d’ingresso eccentrica in rosso Alternativa più carismatica e frizzante, riguarda la scelta di una porta eccentrica in rosso. Un colore focoso e ricco di magnetismo, quando viene utilizzato in un esterno di casa fa presagire l’indole e l’animo estroso di coloro che vi abitano. Diciamolo, non tutti sono in grado di sostenere una tinta così evidente su una facciata che è il biglietto da visita della propria abitazione. Tuttavia, per coloro che adorano sperimentare e mettere in evidenza questa nuance estrosa e ricca di passione, il risultato estetico è davvero sorprendente. Molto versatile nel suo utilizzo è oggi giorno impiegata sia in loft cittadini su porte d’ingresso metalliche in un rosso fuoco senza eguali, che in cottage di campagna nella sua declinazione più tendente ad un rilassante bordeaux molto pastoso. Porta d’ingresso signorile in nero Il colore nero per la porta d’ingresso può essere tranquillamente scelto per essere abbinato ad una varietà di stili estetici differenti. In tutte le situazioni, da portoncini in legno più tradizionali a soluzioni industrial e contemporanee in acciaio, il comune denominatore è rappresentato sempre dall’eleganza che questa colorazione incisiva, dona a qualsiasi facciata di casa, indipendentemente dal materiale e dall’ orientamento stilistico a cui si fa riferimento. E’ naturale che bilanciare questo impatto visivo con palette leggermente più tenui per pareti e oscuranti, aiuta a rendere un ambiente outdoor non eccessivamente cupo. Uno sfondo bianco è sempre apprezzato, anche se alcune varianti tono su tono, con neri o grigi intensi e pastosi, si sposano perfettamente con una porta d’ingresso signorile in black, chic e mai fuori moda.
Affidarsi ad un parquettista per rinnovare un pavimento in legno
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A differenza di altre tipologie di pavimento, un parquet richiede una manutenzione straordinaria che nel corso degli anni deve essere inevitabilmente eseguita. Per avere la garanzia di osservare un’esecuzione a regola d’arte, si deve necessariamente affidare il lavoro ad un esperto del settore, un parquettista che con esperienza e conoscenze specifiche, sappia fornire la corretta soluzione per ciascun progetto preso in esame. Un intervento di restyling su un parquet, per rendere gli ambienti accoglienti e ospitali, non riguarda solamente il desiderio di cambiare l’aspetto estetico dei vari spazi nella propria casa. Molto spesso queste opere di recupero nascono dal fatto che un pavimento in legno presenta dei problemi più o meno invasivi, e che solo un parquesttista professionista può risolvere. Se quotidianamente un parquet non necessita di particolari operazioni da compiere, rispetto ad una piastrella tradizionale, l’usura di un materiale vivo come il legno risulta maggiormente evidente nel tempo. Anche solo a livello superficiale ha bisogno di essere curato e rimesso a nuovo con interventi specifici di relooking, La luce e l’azione del sole possono variare il colore di un pavimento in legno dove è maggiormente esposto, per non parlare di quei parquet datati e meravigliosi, che esigono qualche lavoro più incisivo, per essere ripristinati e riportati a nuova vita. I motivi principali, che ci portano a scegliere un parquettista professionista, per rinnovare un pavimento in legno, sono 5: sa valutare le condizioni tecniche del parquet; sa riconoscere le essenze da trattare; ha esperienza sui differenti sistemi di intervento; ha la capacità di ripristinare parti mancanti; è a conoscenza dei migliori materiali per la finitura. Per trovare questi artigiani qualificati è sufficiente consultare l’elenco degli iscritti all’AIPPL, Associazione Italiana Posatori Pavimenti in Legno. Professionisti che conoscono il proprio mestiere, ma che seguono costantemente corsi di aggiornamento sull’impiego di tecniche innovative e sull’utilizzo di prodotti ecosostenibili. Valutazione delle condizioni tecniche del parquet Il primo motivo per cui ci si affida ad un parquettista professionista, è perché questa figura ha la capacità di effettuare una diagnosi mirata con una valutazione delle condizioni tecniche del parquet stesso. Situazioni apparentemente normali o con problemi di minima entità, posso invece raggiungere una netta evoluzione degenerativa in breve tempo. Attraverso un chek-up scrupoloso, il parquettista è in grado di proporre la risoluzione più idonea e adatta allo specifico caso, e che nel dettaglio riguarda: esame visivo: prevede un’osservazione del pavimento in legno esposto a luce diffusa, come descrive la norma UNI CEN/TS 15717, per valutare difformità superficiali; controllo qualità: prevede di considerare la tipologia di legno utilizzato e capire il suo stato in base alle caratteristiche naturali che possiede; ispezione posa: prevede di esaminare il livello dell’incollaggio con ausilio di strumentazione ed eventuali distaccamenti, oltre a ricercare eventuali fessurazioni o presenza di listelli lievemente imbarcati e sconnessi; accertamento climatico: prevede di verificare i livelli di umidità e temperatura presenti nell’ambiente, che devono rientrare in un range specifico, per non influire negativamente sullo stato di conservazione di un materiale vivo come il legno. Conoscenza delle essenze da trattare Entrando in qualsiasi ambiente in cui è stato posato un pavimento in legno, un parquettista sa riconoscere nell’immediato l’essenza impiegata e di conseguenza capisce il modo in cui andrà trattata, per essere riportata a nuovo splendore. In base a diverse caratteristiche i legni vengono suddivisi in quattro categorie: chiare, brune, rosse e scure. All’interno di tali gruppi si vanno ad inserire le varie specie, che pur mostrando esteticamente un aspetto simile, richiedono differenti modalità di trattamento. La prima famiglia è quella che presenta più problematiche a lungo termine e dove l’intervento di un parquettista risulta maggiormente richiesto. Il rovere, tra le essenze chiare, non ama gli ambienti umidi e un suo cambio di colore repentino, fa immediatamente capire che il legno deve essere curato con determinati criteri. Il faggio è invece suscettibile alle escursioni termiche, pertanto va riportato al suo splendore cercando di mantenere con le dovute modalità un calore costante. Se a un parquettista viene affidato invece un lavoro su essenze brune, rosse o scure, non avrà particolari difficoltà da affrontare, se non quelle di un ripristino superficiale. Questi tipi di legno per pavimento resistono infatti all’esposizione naturale della luce diretta, agli sbalzi di temperatura e alla presenza di umidità. Teak, iroko, doussiè e wengé, sono alcune tra le tipologie di legno che non necessitano di speciali attenzioni, caratterizzando con un parquet di stile, spazi eleganti e di tendenza.  Esperienza sui differenti sistemi di intervento L’esperienza, dopo anni di lavoro, sui differenti sistemi di pulitura è un aspetto da valutare quando si sceglie un parquettista. In base alla tipologia di problematica riscontrata, questa figura saprà decidere verso quale opzione indirizzarsi, attuando il seguente procedimento: levigatura: un parquettista sa che può essere effettuata sia su un legno massello che stratificato, purché ci sia uno spessore tale che permetta di asportare almeno 1mm di materiale, per poter rinnovare la superficie del pavimento. Nella vita di un parquet (in realtà eterno se tenuto in condizioni ottimali) la levigatura viene effettuata dalle 3 alle 6 volte; stuccatura: un parquettista esperto la realizza riempiendo le fessure con un impasto a base di resina e polvere di legno ricavata dalla levigatura; lucidatura e verniciatura: tenendo in considerazione i trend del momento un parquettista è in grado di consigliare sulla finitura più consona, anche in base allo stile d’arredo presente. Dalle vernici trasparenti, satinate, opache o lucide per arrivare ad alternative a ceratura e oleatura, maggiormente naturali. Capacità di ripristinare parti mancanti   Un parquettista non si occupa solamente della posa di nuovi parquet. Questa figura viene infatti interpellata molto spesso per rinnovare, restaurare e riparare vecchi parquet, dove la capacità di ripristinare parti mancanti svolge un ruolo fondamentale. Questo eccellente artigiano deve essere in grado di sostituire e integrare con pezzi nuovi, un pavimento in legno già posato e in qualche punto deteriorato, senza far notare la differenza di spessore, colore e finitura. Questo quarto, ma importantissimo motivo, è quel qualcosa in più che indirizzerà verso la scelta della persona più consona a cui affidare il relooking del proprio parquet. Conoscenza dei migliori materiali per la finitura Affidarsi ad un parquettista per rinnovare un pavimento in legno significa dare fiducia ad un professionista esperto, che sa lavorare con minuzia su un elemento ben evidente nei vari ambienti di casa. Avere una perfetta conoscenza dei migliori materiali per la finitura è la ciliegina sulla torta che completa un perfetto intervento di ripristino. Il giusto trattamento di lucidatura, in base all’essenza posata e al risultato che i padroni di casa intendono far emergere, conferisce al legno di un parquet una particolare nuance di colore e un grado di lucentezza, soprattutto in base al prodotto e alla modalità con cui viene rifinito. Per ottenere il lucido tradizionale o il contemporaneo opaco, o optare per un trattamento materico dall’effetto naturale invisibile, i parquesttisti di oggi utilizzano delle vernici ecosostenibili, traspiranti e atossiche, che salvaguardano la salute di un pavimento in legno, oltre alla nostra salute e a quella dell’ambiente.
Pavimento scuro in casa: quali mobili abbinare
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Quali mobili abbinare con un pavimento scuro in casa? Ecco una domanda che sorge spontanea e che tutti si pongono quando ci si appresta a considerare l’arredamento più adatto da coordinare con un elemento così importante. La scelta di un pavimento scuro in casa è senza alcun dubbio un’idea di tendenza e di grande effetto, da valutare quando si progetta o rinnova casa. Grandi piastrelle in total black, listoni di parquet rivisitati in nero o mattonelle screziate e cangianti su toni cupi, sono soltanto alcuni trend del momento, che vengono considerati per essere posati all’interno dei vari ambienti di casa. Non vi sono infatti regole nette che impongano questo mood in una zona di un’abitazione piuttosto che in un’altra. Posare un rivestimento “tenebroso”, assicura un aspetto originale e incisivo caratterizzato da un tocco contemporaneo e distinto. Ma effettivamente come combinare i mobili in casa con un pavimento scuro così particolare da gestire? Prima di addentrarci nel dettaglio, per capire se sia meglio operare a contrasto con mobili chiari o continuare sulla declinazione di mobili scuri, è giusto elencare quali vantaggi e svantaggi implica la scelta di avere un pavimento scuro in casa. Scopriamo insieme come sfruttare i pro di un rivestimento scuro, che permetterà di selezionare l’arredamento migliore per dar vita ad abbinamenti di stile e classe. Pavimento scuro in casa: pro Un pavimento scuro in casa possiede sicuramente molti vantaggi che vanno considerati quando si è in procinto di scegliere questo particolare rivestimento per la propria abitazione. Tra i tanti pro, durante la fase di valutazione di un pavimento scuro, possiamo elencare: la capacità di definire in modo netto gli spazi, in special modo in grandi open space, per mantenere un’identità ben definita delle tante funzioni di casa, conferendo un’atmosfera coinvolgente e interessante; la versatilità: pur essendo scelto per ambientazioni contemporanee, con un look minimal ed essenziale, si adatta benissimo anche in contesti più tradizionali, abbinandosi a stili completamente differenti; l’attitudine di mascherare meglio goccioline e sporco in genere. In modo particolare in una cucina aiuta a nascondere antiestetiche macchie di cibo e in un bagno residui di capelli. Utilizzare tonalità incisive e audaci, permette inoltre di infondere grinta e carattere a qualsiasi ambiente di casa, giocando con un pavimento scuro dalle tante forme, dimensioni e pose che rendono vincente questa scelta così significativa. Pavimento scuro in casa: contro Tuttavia, esiste anche qualche contro indicazione quando si sceglie un pavimento scuro in casa, che sarebbe bene conoscere in anticipo e valutare di volta in volta per ogni singolo progetto d’interni. I colori bui e poco luminosi, danno purtroppo l’impressione che i vari spazi si restringano e risultino maggiormente contenuti rispetto a quanto in verità non siano. Questo approccio visivo, con la tendenza a rimpicciolire, è un connotato tipico del nero, del blu e del grigio che sarebbe meglio evitare in spazi dalle metrature minime e con sviluppi in verticale. L’atmosfera all’interno dell’ambiente risulterebbe opprimente e quasi claustrofobica. Pertanto le dimensioni sono il primo passo da tenere in considerazione. Il secondo step riguarda l’approccio fondamentale di utilizzare una tipologia d’arredamento che metta in equilibrio questa palette così vistosa e protagonista, con soluzioni in abbinamento o a contrasto, per valorizzare appieno un pavimento scuro in casa. Vediamo di seguito idee e consigli utili. Pavimento scuro: mobili chiari a contrasto Utilizzare un pavimento scuro in casa significa amare i colori intensi, ma per attenuare leggermente questo aspetto a livello cromatico, consigliamo di inglobare nell’ambiente dei mobili chiari a contrasto. Se l’impiego di palette leggere aiuta su soffitti e pareti, sono in realtà i complementi d’arredo e gli accessori abbinati che mitigano, scaldando l’atmosfera. In questo caso non si tratta solamente di scegliere un arredamento bianco, ma di capire quali colorazioni possono entrare nella sfera progettuale, anche in base allo stile e al trend che si vuole infondere allo spazio circostante. Farsi aiutare poi da un materiale caldo per eccellenza, è un altro metodo per mescolare colori ed effetti diversi. Inserire il legno nelle sue gradazioni più luminose, è perfetto quando si desidera rimanere su una linea sobria e che non spunti eccessivamente sul pavimento scuro posato. Ospitalità e accoglienza arricchiranno il look grazie a questo abbinamento sia in contesti tradizionali che più attuali. Mobili chiari a contrasto, laccati o al naturale, valorizzano un pavimento scuro in casa conferendo stile e note di tendenza alle zone oggetto d’intervento. Pavimento scuro: mobili scuri da abbinare Quasi tutti pensano che per bilanciare lo scuro di un pavimento in casa, sia necessario attivarsi verso l’acquisto di mobili chiari e neutri per aggiungere luminosità ai vari ambienti. Giocare invece con mobili altrettanto scuri da abbinare, aiuta a mantenere uno stile lineare e uniforme, che crea comunque un’atmosfera rilassata e omogenea. Ideazioni total black o exclusive grey, sono adorabili in contesti moderni dove tutto si fonde, pavimenti, soffitti, pareti e arredo e dove grazie ad un’illuminazione naturale ben sfruttata, non si percepisce affatto quel senso funereo di soffocamento. Per chi invece gradisce comunque uno stacco, benché abbia utilizzato pavimento e mobili scuri coordinati, optare per pareti bianche eteree è la scelta ottimale da effettuare. Il continuum proveniente dal piano di calpestio continua verticalmente sull’arredo, ma con una scenografia di fondo semplice e neutrale. Pavimento scuro e mobili: opaco vs lucido Per rendere davvero protagonisti sia un pavimento scuro che i mobili ad esso abbinati, valutare un’opposizione di finiture è un escamotage di gran successo. Opaco vs lucido! Un’ idea da sfruttare per mettere in risalto la medesima nuance, ma con un contrasto materico che la renda visivamente differente. Ad esempio, una parete di mattoni a vista tinteggiata con un colore scuro, può essere valorizzata dal medesimo tono, utilizzato per un pavimento in laminato. L’opacità e la porosità del muro, verranno valorizzate dall’effetto semilucido e perfetto del piano di calpestio, creando una contrapposizione armonica di stili. Altro scontro vincente, opaco vs lucido a livello di materiali con la stessa tonalità di fondo, riguarda l’abbinamento di un pavimento in marmo, a top e vasche da bagno in pietra lavica. Le combinazioni e gli accostamenti sono tantissimi e tutti di grande tendenza, ma ricordate: una superficie lucida richiede sempre la presenza di qualcosa di opaco, in modo da bilanciare la luce diretta e artificiale, calibrando gli effetti estetici presenti nell’ambiente.
Come migliorare la zona giorno con un piccolo budget
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Cercare soluzioni per rinnovare una zona giorno con poca spesa, non implica necessariamente un semplice cambio di tinteggiatura o lo spostamento di arredi che già si possiedono con l’aggiunta di qualche accessorio. Spesso intervenire in modo soft, ma con l’idea giusta, diventa il punto fondamentale su cui lavorare, per infondere maggior carattere ad una zona giorno che è già stata ben progettata, ma che deve essere migliorata perché manca “quel certo non so che”. Alternative più incisive, come scelte materiche per pareti o più pacate, come un cambio di tessuti, riescono ad essere efficaci nello stesso modo, per raggiungere l’intento di attivare un relooking determinante, dove design e risparmio economico vanno di pari passo. Come migliorare la zona giorno con un piccolo budget? Tra le tante idee ci sentiamo di consigliare 5 alternative di tendenza, che nel dettaglio riguardano: l’applicazione di una boiserie a parete; l’utilizzo di una combinazione di colori degli arredi; la posa di quadri in punti strategici; la scelta di elementi di design; la sostituzione e nuovo acquisto di tende e cuscini coordinati. Queste modalità di intervento, possono davvero migliorare il look di un ambiente da vivere in famiglia e da condividere con i propri ospiti, mantenendo un elevato trend estetico, dove si può rinnovare con stile e poca spesa, una zona giorno da urlo! Zona giorno: applicare una boiserie a parete La prima ipotesi, per rinnovare una zona giorno con un piccolo budget, prevede l’applicazione di una boiserie a parete. Questo espediente, gestito secondo modalità e tipologie differenti, movimenta un muro di questo ambiente, diventando un punto focale di successo, che esalta anche gli altri componenti presenti nella stanza. Utilizzare questo escamotage prevede un contrasto materico e di spessori differenti, che andranno ad essere incollati, inchiodati o tassellati a parete, seguendo dei disegni o delineandosi semplicemente in sequenza, per ricreare ciò che si intende realizzare. Profili, cornici e pannelli in polistirolo, insieme ai classici listelli in legno, sono i rivestimenti materici più adatti per realizzare una boiserie sensazionale. In base alle forme e sagome ci si riesce ad indirizzare verso uno stile più tradizionale e distintivo o verso un gusto più lineare e minimal. Usare il polistirolo diventa immediato perché facilmente maneggevole e lavorabile. Sono sufficienti taglierina e colla apposita per applicare in modo semplice i vari pezzi, ottenendo con poca spesa un risultato di alta qualità. Perfetti se lasciati nel loro bianco naturale, hanno la possibilità di essere tinteggiati nel colore che si preferisce, arricchendo una parete altrimenti anonima e dispersiva Altra realizzazione prevede il legno come supporto da applicare a parete, per dar vita a boiserie dalle tendenze più svariate. In base alla posa e al colore si passa dal nordic style al country, dallo shabby al contemporaneo. Inusuali è d’effetto la commistione di listelli e inserti naturali che mettono in evidenza una boiserie moderna con un accenno a giardini verticali. Perfetta per rinnovare una zona giorno. Da soluzioni più veloci e lineari a opzioni più particolareggiate, è possibile far cambiare completamente aspetto ad un living, un salotto, uno studio o un open space senza investire eccessivo tempo e denaro. Zona giorno: arredare con una combinazione di colori degli arredi  Arredare con una combinazione di colore degli arredi, che viene richiamata anche su altri elementi circostanti, permette di coordinare e arricchire una soluzione progettuale per rinnovare una zona giorno in chiave low cost. Partendo da un complemento importante presente, si può migliorare l’ambiente gestendo la sua nuance da far riecheggiare su nuovi elementi, come tende, quadri, paralumi e tappeti o su oggetti che già si possiedono e hanno semplicemente la necessità di essere rivisti in una collocazione d’interni. Questa tinta protagonista dello spazio, combinata con altri mobili e accessori, sarà maggiormente messa in evidenza, diventando il fulcro attorno al quale far ruotare l’intervento per ammodernare e rinfrescare casa, senza costi eccessivi. Zona giorno: appendere quadri in punti strategici All’interno di una zona giorno, un oggetto appeso a parete, può infondere personalità e carattere a tutto l’ambiente. Appendere quadri in punti strategici è un ulteriore modo per rinnovare un soggiorno o anche una cucina, con un piccolo budget. Il soggetto e lo stile pittorico seguono i gusti soggettivi dei padroni di casa e in molte soluzioni sono proprio i contenuti più semplici, ma non scontati, che arricchiscono di intimità e accoglienza un luogo che è davvero il cuore di una casa. Efficaci le ideazioni che prevedono delle cornici a muro e delle tele appoggiate a terra, con una commistione di temi e finiture differenti, che ben si sposano in un eclettismo voluto e ponderato grazie all’acquisto di pezzi per tutti i portafogli. Zona giorno: arredare con un elemento di design Arredare una zona giorno con un elemento di design è una variante sul tema per migliorare una stanza di casa senza dover pensare di rinnovare altro. A volte si possiedono arredi e accessori ereditati a cui viene dato poco valore, come sedie, poltrone, lampade e orologi, ma che spesso rientrano tra quei cimeli del passato che hanno invece segnato un’epoca e che dopo lungo tempo sono ritornati in auge. Riportare in vita tali anticaglie, sarà un modo per far riemergere ricordi di famiglia e al contempo ispirare un rinnovamento d’interni davvero a costo zero, che tutti invidieranno! Zona giorno: sostituire e coordinare tende e cuscini Per migliorare la zona giorno con un piccolo budget si può ricorrere ad un cambio di tessuti e fantasie presenti nello spazio oggetto di rinnovamento. Molto spesso sono i piccoli accessori che fanno la differenza in un progetto di casa e quando si vuole investire una cifra contenuta, optare per questa scelta è la cosa giusta da fare. Oggi giorno sono presenti sul mercato un’infinità di stoffe di elevata qualità a costi accessibili e che hanno la capacità di trasformare completamente l’aspetto di un ambiente. Un bel tendaggio importante, ma non invasivo, che venga richiamato dai cuscini su divano e poltrone, è senz’altro un espediente di successo in un progetto di relooking a basso costo.
Giardino verticale per arredare la facciata di una casa
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I giardini verticali esterni sono ormai diventati uno strumento green per decorare e arredare la facciata di una casa. Spesso vengono utilizzati per diminuire l’impatto estetico di alcuni edifici cittadini, ma soprattutto sono impiegati oggi giorno, per combattere i problemi ambientali delle grandi metropoli, che ricorrono a questa soluzione perché tali opere naturali riescono ad abbassare notevolmente le percentuali relative alle polveri sottili e a regolare il calore urbano presente. La vegetazione è un elemento efficace che si occupa di garantire un benessere generale che giova alla nostra salute e a quella del pianeta. Applicarla sui muri esterni di un’abitazione, sotto forma di giardini verticali, permette di creare una barriera contro i movimenti dell’aria, mitiga l’irraggiamento solare, i cambi di temperatura e la presenza di umidità, per creare un comfort più elevato che si ripercuote e avverte anche negli interni di casa. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta! Giardino verticale: cos’è Un giardino verticale è uno metodo tecnologicamente avanzato che viene utilizzato sulle facciate esterne di abitazioni singole o condominiali, per diversi scopi funzionali ed estetici. Ciò che in primis colpisce in queste progettazioni, è il valore visivo ed artistico che un edificio architettonico assume. Le pareti superficiali si colorano in modi differenti a seconda delle specie vegetative impiegate e sprigionano una varietà di particolari profumi a seconda della fioritura e della stagione. La natura si mette in gioco in modo prorompente ed esuberante, per far fronte a problematiche che non riguardano esclusivamente il look di tendenza del momento e il fattore stilistico. Se da un lato un edificio ricoperto da un giardino verticale è bello e armonico, dall’altro si rivela un potente alleato per far fronte a tutte le problematiche relative allo smog e in generale ai problemi legati alla salvaguardia dell’ambiente. La selezione delle piante è il fattore fondamentale per la buona riuscita di questo progetto e va effettuata tenendo in considerazione la loro provenienza geografica, che ne determina alcune caratteristiche essenziali e la loro distribuzione sul territorio più congeniale. L’espansione esige l’impiego di categorie di piante compatte, come gli arbusti o i cespugli e al contempo striscianti e coprenti. Anche i tempi di crescita vanno presi in considerazione e sarebbe bene evitare specie troppo prolifiche e produttive. Giardino verticale: tipologie Esistono diverse tipologie di giardino verticale, dove ciascuna prevede installazioni e gestioni differenti, atte a migliorare il microclima e a rendere esteticamente stilose e impattanti le superfici esterne di un edificio. Per capire quale meglio si addice ad arredare una facciata di una casa, elenchiamole e vediamo le loro principali caratteristiche: a inverdimento indiretto: le piante rampicanti vengono piantate a terra e in modo naturale ramificano e si sviluppano verticalmente sulla facciata. Ideazione poco costosa, con una manutenzione minima e con una durata considerevole nel tempo; a inverdimento diretto: la resistente vegetazione scelta viene ancorata appunto in modo “diretto” alla parete esterna dell’edificio e anche in questo caso, budget, cura e conservazione, sono decisamente contenuti mentre i benefici termici che ne derivano sono elevati; con elementi contenitori detto living wall: pannelli modulari di reti metalliche, sono fissati alla struttura dell'edificio e abbinati a un sistema di irrigazione e concimazione omogeneo e automatico. Su un rivestimento tecnico vengono seminate svariate essenze che una volta fiorite, creano dei veri e propri quadri naturali. Sistema decisamente più costoso, ma con effetti positivi ed ottimali, che riguardano il benessere della salute e dell’ambiente in cui sono inseriti. Giardino verticale: pro e contro Quando ci si appresta a valutare la progettazione di un giardino verticale sull’esterno della propria abitazione, è bene farsi naturalmente consigliare da professionisti del settore che sapranno in questo caso più che mai, mettere in evidenza tutti i pro e i contro di tale soluzione. I vantaggi che scaturiscono dall’utilizzo di giardini verticali esterni, per arredare la facciata di casa, riguardano: la depurazione dell’aria da smog e ogni sorta di inquinante atmosferico; un’azione antisettica che inibisce lo sviluppo di microrganismi infettivi o patogeni; l’incremento della biodiversità e del conseguente benessere psicologico; l'isolamento acustico con attenuazione immediata del rumore; la regolazione termica con relativo risparmio energetico. Inoltre, se la parete verde è discostata di qualche centimetro dalla facciata, permette di creare una minima intercapedine che genera un perfetto ricircolo dell’aria, creando una parete ventilata sana e resistente. La vegetazione funge anche da barriera antivento naturale e da ombreggiante nelle calde estati cittadine, riducendo del 25-30% la gradazione superficiale della facciata stessa. Tra i contro non vi sono grandi fattori da elencare e se un tempo il dispendio di energia per irrigare e la presenza di un agronomo o di un giardiniere potevano essere degli svantaggi, oggi giorno con pannelli fotovoltaici e scelta di essenze vegetali ad hoc si sono potuti abbattere anche questi tipi di costo. Giardino verticale: manutenzione La realizzazione di giardini verticali deve prevedere che le pareti naturali in verde abbiamo una limitatissima manutenzione. Questo perché sarebbe impossibile gestire tutte le operazioni costanti da effettuare e difficili da programmare per mantenere in vita la vegetazione, inserita in ambienti con condizioni climatiche particolari. La scelta delle piante deve pertanto ricadere su specie vegetali che non necessitino di eccessiva acqua e che siano molto resistenti ai vincoli urbani, riferiti in modo specifico alla qualità dell’aria e ai continui cambi di temperature. Una gestione in chiave economica dell’impianto dei giardini verticali, permette di preventivare una tipologia di manutenzione minima, garantendo comunque una copertura protettiva totale delle facciate interessate e mantenendo alti gli standard estetici e di coibentazione della parete stessa. Nel caso del living wall la manutenzione deve essere più costante, dato che il sistema prevede degli impianti automatici al suo interno. Se il funzionamento procede da manuale, i controlli periodici si distribuiscono sul numero di 2, massimo 4 interventi all’anno, anche per incrementare o sostituire i fertilizzanti e le sostanze contro i parassiti e i funghi. E’ naturale che interventi straordinari, devono comunque essere preventivati, a causa di malattie improvvise delle piante o di particolari situazioni impreviste che si possono verificare. Giardino verticale: costi I costi relativi alla realizzazione di un giardino verticale, dipendono dalla tipologia di struttura che si intende inserire. Una soluzione diretta prevede dei prezzi sui 40 euro/mq mentre saliamo di circa del doppio per l’alternativa indiretta. Nelle opzioni combinate vanno anche considerati i materiali dei vari contenitori utilizzati. Si può partire dai 120 euro/mq per il polietilene ad alta densità (hdp), per passare ai 450 euro/mq dell’acciaio semplice, per terminare con cifre sui 750 euro/mq per quello zincato. Il living wall prevede una spesa diversa che si attesta sui 350-550 euro/mq considerando i pannelli con relativi contenitori, a cui vanno aggiunti i costi del substrato per la semina che si aggira su una media di 700 euro se viene impiegato il feltro o di 900 euro se si adopera la resina espansa.
Tendenze pavimenti: design e risparmio
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La scelta dei pavimenti, richiede un’attenta analisi di ciò che desideriamo davvero inserire all’interno degli ambienti di casa. Questo perché rientrano nella categoria di quegli elementi che non possono essere cambiati come il colore di una parete o un complemento d’arredo che non piace più. Le tendenze e gli stili tra cui optare sono molti, così come le finiture e le palette infinite da abbinare ai vari formati proposti. Districarsi tra le innumerevoli possibilità, non è quindi così facile e farsi aiutare da professionisti, come designer d’interni o architetti è una strada che ci sentiamo di consigliare. Questo in special modo se si deve intervenire per coprire una situazione esistente. Valutare pavimenti trendy e low cost è il desiderio di tutti, ma molto spesso bisogna scendere a dei compromessi. Alcune soluzioni innovative e maggiormente attuali, sono più costose di altre alternative e a volte accantonate per il budget troppo oneroso. Tuttavia realizzate in ambienti contenuti e su superfici relativamente piccole, possono essere considerate per dare un tocco di novità ad un’abitazione, con una spesa contenuta in base ai pochi metri quadri da coprire. Ma se design e risparmio devono andare di pari passo è bene vagliare i vantaggi di più opzioni e capire tra le tante proposte, quali pavimenti siano da far avanzare nella hit parade e come sceglierli. Noi, tra i tanti pavimenti che devono rispettare le caratteristiche di trend estetico e budget low cost, ne abbiamo individuati 5 che riguardano: resina: per realizzare pavimenti minimal e di stile; moquette: per rinnovare in maniera veloce ed accogliente; linoleum: per una soluzione di immediata praticità; pvc autoadesivo; per pavimenti economici e senza fughe; gres laminato: per un pavimento ultrasottile in sovrapposizione. Resina per i pavimenti: soluzione minimal e di stile Una strada alternativa e abbastanza recente nell’ambito del settore edile, è l’utilizzo della resina per pavimenti, impiegata per rivestire ambienti indoor, attraverso una soluzione minimal e di stile. Questo materiale è ideale per personalizzare i piani di calpestio interni di casa, in modo veloce e con una resa dal grande impatto visivo. I pavimenti in resina presentano una superficie trattata liscia e continua, molto adatta in loft e appartamenti dal gusto industriale e moderno. E’ comunque ottimale anche abbinata ad arredi vintage o maggiormente tradizionali, perché nella sua uniformità di posa, si mostra come un rivestimento decisamente neutro. Valutiamo i pro di questo pavimento in resina, trendy e low cost: spessore ridotto; applicabile su preesistenza; resistente e duraturo; elastico e con ottima conducibilità termica; impermeabile a qualsiasi liquido; immediata pulizia per assenza di fughe; facile manutenzione; personalizzazione di colori e finiture. In un relooking interno dove non si vuole intervenire per sollevare o modificare porte interne e arredi fissi, la resina è l’unica opzione da svalutare grazie al suo strato superficiale sottilissimo. Il fatto che possa diventare esclusiva in base alle richieste dei proprietari, la rende maggiormente appetibile come scelta. Liscia, opaca, satinata, con inserti materici o colorati, crea degli effetti caratteristici e fantasiosi davvero unici. A differenza di quanto si possa pensare, i costi rientrano tra i vantaggi di questo pavimento, con cifre standard ragionevoli. Naturalmente più connotati si richiede ai prodotti utilizzati più il prodotto aumenta il suo valore, come le resine autolivellanti che richiedono un budget superiore. Moquette per rinnovare in maniera veloce ed accogliente Molto in voga nei ruggenti anni ’70 e ’80, la moquette è una tipologia di pavimento tornata di moda perché presenta dei vantaggi notevoli da non sottovalutare e che sono stati ancor più ottimizzati nel tempo. Per rinnovare in maniera veloce e accogliente, questo pavimento soffice si presta benissimo ad essere posato su uno esistente, con risvolti estetici innovativi e un dispendio economico contenuto. Questo “tappeto”, disposto sull’intera superficie di calpestio, funge da isolante termico e al contempo anche acustico. La moquette contrasta il freddo che si forma sul pavimento stesso e ammortizza la propagazione delle onde sonore. Questi pro, insieme alla morbidezza e alla libertà di camminare a piedi nudi in ogni stagione, ha riportato in auge questo modo di arredare in maniera diversa soprattutto una zona notte, ma non solo. Con toni neutri a tinta unita, con disegni geometrici dal sapore vintage o con fantasie floreali, possono essere impiegate anche in corridoio e living, abbinandosi allo stile e al design scelto per i vari ambienti. Le moquette contemporanee vengono realizzate con differenti tecniche di lavorazione e con prodotti con elevati parametri a livello di pulizia e di assoluta resistenza alla fiamma. I materiali sono composti da fibre naturali anti-polvere e anti acaro, trattate per essere facilmente igienizzabili e assolutamente infiammabili. Linoleum per una soluzione di praticità Il linoleum è un rivestimento sostenibile e versatile, costituito da uno strato di fibra di juta con un rivestimento superficiale composto da una miscela di materiali naturali: olio di lino, sughero e segatura. A questo impasto vengono poi aggiunti dei coloranti, anch’essi naturali, per creare le palette che si possono visualizzare oggi giorno sul mercato. Utilizzato in molte progettazioni, anche in ambito della bioedilizia, viene considerato come una soluzione pratica e funzionale per ricoprire svariati pavimenti, essendo un prodotto altamente performante, biodegradabile e dal prezzo contenuto. Lavorazioni tecnologicamente innovative e più avanzate, hanno portato a standard elevati alcuni caratteri e prestazioni del linoleum, da utilizzare in tutti gli ambienti di casa, che riguardano: l’elasticità; il comfort acustico; l’impermeabilità; la resistenza al calore; la refrattarietà agli agenti chimici. Ulteriori grandi vantaggi sono: l’ottimale resa estetica; la facilità di manutenzione e pulizia (antibatterico e anti-acaro); l’immediata posa (incollaggio o incastro) e la perfetta tenuta; Pvc autoadesivo per pavimenti economici e senza fughe Quando si è alla ricerca di una soluzione di tendenza, veloce da effettuare e contemporaneamente economica, ecco che un materiale come il pvc autoadesivo, è la risposta capace di esaudire queste tre richieste. Il pavimento adesivo è una tipologia che ha preso piede per rivestire gli ambienti di molte case, grazie alla varietà di modelli, finiture e colorazioni disponibili e all’immediatezza di posa del prodotto. Esteticamente si presenta come una superficie senza fughe, disponibile in rotoli o quadrotti, con un look contemporaneo e di stile. Un pavimento in pvc autoadesivo può ricalcare fedelmente molti effetti materici, come il legno, la pietra e il marmo e diventare un perfetto alleato per rivestire un pavimento che non piace più o che si è deteriorato in alcune parti. Oltre a questi vantaggi, che un pavimento in pvc autoadesivo annovera, possiamo citare altri pro: lo spessore contenuto; la minima manodopera; la resistenza ai liquidi; il recupero e il riutilizzo. Insomma, un’idea da tenere in grande considerazione, quando ci si appresta a voler rinnovare casa tenendo in considerazione design e risparmio. Gres laminato per un pavimento ultrasottile in sovrapposizione Gres laminato è un rivestimento ultrasottile da sovrapporre ad un pavimento esistente. Le lastre impiegate hanno dimensioni XXL e spessori slim, ma sono trattate con reti di rinforzo che le rendono oltremodo resistenti. I pavimenti in gres laminato sono elastici e facilmente lavorabili con tagli anche inusuali per pose su misura. La sua applicazione in ambito di arredo d’interni è particolarmente apprezzata per il design a basso costo che caratterizza i vari ambienti in cui viene inserito. Gli effetti grafici naturali o le riproduzioni su richiesta, creano un aspetto estetico finale trendy e di stile. Anche in questo caso, l’enorme vantaggio è quello di non dover modificare gli infissi con tagli e rialzamenti, grazie al ridotto spessore delle lastre. Il costo di questo materiale, nella versione medio-alta ricade nei prezzi standard delle piastrelle, ma con i pro aggiuntivi di cui abbiamo parlato. Nelle versioni top di gamma il budget sale necessariamente, ma viene valutato in situazioni particolari e dove le metrature cono contenute.
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