I giardini verticali esterni sono ormai diventati uno strumento green per decorare e arredare la facciata di una casa. Spesso vengono utilizzati per diminuire l’impatto estetico di alcuni edifici cittadini, ma soprattutto sono impiegati oggi giorno, per combattere i problemi ambientali delle grandi metropoli, che ricorrono a questa soluzione perché tali opere naturali riescono ad abbassare notevolmente le percentuali relative alle polveri sottili e a regolare il calore urbano presente.
La vegetazione è un elemento efficace che si occupa di garantire un benessere generale che giova alla nostra salute e a quella del pianeta. Applicarla sui muri esterni di un’abitazione, sotto forma di giardini verticali, permette di creare una barriera contro i movimenti dell’aria, mitiga l’irraggiamento solare, i cambi di temperatura e la presenza di umidità, per creare un comfort più elevato che si ripercuote e avverte anche negli interni di casa.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta!
Un giardino verticale è uno metodo tecnologicamente avanzato che viene utilizzato sulle facciate esterne di abitazioni singole o condominiali, per diversi scopi funzionali ed estetici.
Ciò che in primis colpisce in queste progettazioni, è il valore visivo ed artistico che un edificio architettonico assume. Le pareti superficiali si colorano in modi differenti a seconda delle specie vegetative impiegate e sprigionano una varietà di particolari profumi a seconda della fioritura e della stagione.
La natura si mette in gioco in modo prorompente ed esuberante, per far fronte a problematiche che non riguardano esclusivamente il look di tendenza del momento e il fattore stilistico.
Se da un lato un edificio ricoperto da un giardino verticale è bello e armonico, dall’altro si rivela un potente alleato per far fronte a tutte le problematiche relative allo smog e in generale ai problemi legati alla salvaguardia dell’ambiente.
La selezione delle piante è il fattore fondamentale per la buona riuscita di questo progetto e va effettuata tenendo in considerazione la loro provenienza geografica, che ne determina alcune caratteristiche essenziali e la loro distribuzione sul territorio più congeniale. L’espansione esige l’impiego di categorie di piante compatte, come gli arbusti o i cespugli e al contempo striscianti e coprenti.
Anche i tempi di crescita vanno presi in considerazione e sarebbe bene evitare specie troppo prolifiche e produttive.
Esistono diverse tipologie di giardino verticale, dove ciascuna prevede installazioni e gestioni differenti, atte a migliorare il microclima e a rendere esteticamente stilose e impattanti le superfici esterne di un edificio. Per capire quale meglio si addice ad arredare una facciata di una casa, elenchiamole e vediamo le loro principali caratteristiche:
Quando ci si appresta a valutare la progettazione di un giardino verticale sull’esterno della propria abitazione, è bene farsi naturalmente consigliare da professionisti del settore che sapranno in questo caso più che mai, mettere in evidenza tutti i pro e i contro di tale soluzione.
I vantaggi che scaturiscono dall’utilizzo di giardini verticali esterni, per arredare la facciata di casa, riguardano:
Inoltre, se la parete verde è discostata di qualche centimetro dalla facciata, permette di creare una minima intercapedine che genera un perfetto ricircolo dell’aria, creando una parete ventilata sana e resistente.
La vegetazione funge anche da barriera antivento naturale e da ombreggiante nelle calde estati cittadine, riducendo del 25-30% la gradazione superficiale della facciata stessa.
Tra i contro non vi sono grandi fattori da elencare e se un tempo il dispendio di energia per irrigare e la presenza di un agronomo o di un giardiniere potevano essere degli svantaggi, oggi giorno con pannelli fotovoltaici e scelta di essenze vegetali ad hoc si sono potuti abbattere anche questi tipi di costo.
La realizzazione di giardini verticali deve prevedere che le pareti naturali in verde abbiamo una limitatissima manutenzione. Questo perché sarebbe impossibile gestire tutte le operazioni costanti da effettuare e difficili da programmare per mantenere in vita la vegetazione, inserita in ambienti con condizioni climatiche particolari. La scelta delle piante deve pertanto ricadere su specie vegetali che non necessitino di eccessiva acqua e che siano molto resistenti ai vincoli urbani, riferiti in modo specifico alla qualità dell’aria e ai continui cambi di temperature.
Una gestione in chiave economica dell’impianto dei giardini verticali, permette di preventivare una tipologia di manutenzione minima, garantendo comunque una copertura protettiva totale delle facciate interessate e mantenendo alti gli standard estetici e di coibentazione della parete stessa.
Nel caso del living wall la manutenzione deve essere più costante, dato che il sistema prevede degli impianti automatici al suo interno. Se il funzionamento procede da manuale, i controlli periodici si distribuiscono sul numero di 2, massimo 4 interventi all’anno, anche per incrementare o sostituire i fertilizzanti e le sostanze contro i parassiti e i funghi.
E’ naturale che interventi straordinari, devono comunque essere preventivati, a causa di malattie improvvise delle piante o di particolari situazioni impreviste che si possono verificare.
I costi relativi alla realizzazione di un giardino verticale, dipendono dalla tipologia di struttura che si intende inserire.
Una soluzione diretta prevede dei prezzi sui 40 euro/mq mentre saliamo di circa del doppio per l’alternativa indiretta.
Nelle opzioni combinate vanno anche considerati i materiali dei vari contenitori utilizzati. Si può partire dai 120 euro/mq per il polietilene ad alta densità (hdp), per passare ai 450 euro/mq dell’acciaio semplice, per terminare con cifre sui 750 euro/mq per quello zincato.
Il living wall prevede una spesa diversa che si attesta sui 350-550 euro/mq considerando i pannelli con relativi contenitori, a cui vanno aggiunti i costi del substrato per la semina che si aggira su una media di 700 euro se viene impiegato il feltro o di 900 euro se si adopera la resina espansa.