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Outdoor lighting: come illuminare la facciata di casa
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Rientrare a casa dopo una giornata trascorsa nella frenesia della routine quotidiana e vederla accoglierci con un’illuminazione outdoor calorosa, funzionale e molto utile, è un sogno molto facile da realizzare con le tecniche corrette. Utilizzare lampade, faretti e strisce puntuali per illuminare la facciata di casa, aiuterà ad incrementare le qualità di un’abitazione su due fronti: mettendone in risalto le peculiarità architettoniche, con relativo aumento di fascino estetico; garantendone una migliore ed efficace sicurezza, evitando di lasciare punti troppo bui per ladri indesiderati. Dalla facciata principale, a quella sul giardino o verso un balcone o patio, è possibile giocare con punti luce differenti a seconda di ciò che si intende illuminare per enfatizzare e mettere ancor più in evidenza le caratteristiche della vostra casa nella loro totalità, ottimizzando anche la fruizione serale e notturna di aree prima poco utilizzate. Un’illuminazione progettata con cura e studiata ad hoc per ogni situazione risulta davvero bella, pratica e rassicurante. Per raggiungere un effetto stilistico particolare che denoti originalità di un’ideazione, è necessario capire quali siano le zone strategiche da voler mettere in evidenza, tutta la facciata o solo porzioni di essa, come il vialetto e porta d’ingresso o la bellissima terrazza al piano rialzato. A seconda delle esigenze e del volere dei padroni di casa sarà opportuno valutare più effetti scenografici, confortevoli e razionali, per una realizzazione di outdoor lighting trendy e mozzafiato. Esistono svariate modalità per illuminare la facciata di una casa in modo efficace, per esempio attraverso: un’‘illuminazione uniforme che delinea in modo netto la distinzione tra la parte terminale del prospetto di un’abitazione rispetto al fondale scuro del cielo notturno, permettendo già di delineare da lontano l’intero blocco dell’edificio; un’illuminazione puntuale con le uplight e le downlight che possono creare delle fantasie grafiche sulle facciate stesse, connotandole con un ritmo marcato di disegni in sequenza, oltre a focalizzarsi su punti prestabiliti; un’illuminazione radente, ottima per esaltare le superfici materiche impiegate per rifinire le facce esterne di una casa. Altro aspetto da considerare sono le disposizioni delle facciate di una casa, se sviluppata maggiormente in orizzontale piuttosto che in verticale e la quantità di eventuale porzione trasparente presente. Anche questi elementi, rientrano nel contesto di definire una corretta disposizione delle luci esterne per ottenere una progettazione coerente e vantaggiosa. Outdoor lighting: illuminare la facciata di casa con i led Nelle case contemporanee, dalle linee minimaliste e fortemente marcate, l’illuminazione esterna è un punto fermo e decisivo già nella loro ideazione cartacea, che viene poi concretizzata durante la costruzione dell’edificio vero e proprio. La tendenza è quella di mettere in risalto le forme geometriche di tali abitazioni, attraverso l’impiego di fonti luminose a led, molto di moda ed efficaci per lo scopo a cui devono adempiere. Questa tipologia di luce non richiede particolari impianti o lavori invasivi di tipo edile da attuare. Solitamente sono sorgenti poste in luoghi strategici, per enfatizzare un punto focale di una facciata, come un ampio balcone che corre lungo un prospetto, ma che con la loro potenza illuminante, garantiscono comunque un bellissimo e caratteristico effetto sull’intera superficie esterna. Incassati a parete o collocati nella parte superiore di un continuo di vuoti e pieni, possono anche evidenziare dei percorsi su facciata verso l’ingresso principale, creando dei giochi di luce spettacolari e molto utili per avere anche un vialetto sicuro e ben rischiarato. Illuminare la facciata di casa con tante applique Le applique, come già accade per gli ambienti interni di casa, hanno la peculiarità di donare eleganza e signorilità nei luoghi in cui vengono installate. Messe a confronto con altre scelte, possiedono il vantaggio di poter essere personalizzate sotto molti punti di vista, grazie alle molteplici forme dei paralumi e ai materiali con cui vengono prodotte. Con una luce calda abbinata sanno infondere ospitalità e comfort ad una facciata di casa che è il biglietto da visita che tutti noi presentiamo all’arrivo di ospiti, amici e familiari. Avendo un range più limitato, è ottimale pensare di introdurne un certo numero per ottenere il risultato desiderato, sia in termini stilistici ed estetici, che pratici. Montate su particolari architettonici, come colonne o pilasti, aiutano a far emergere i lineamenti e i caratteri predominanti di una facciata, rimarcando raffinatezza e classe che non si impone, ma anzi esalta, la struttura di una casa. Illuminare la facciata di casa: potenti faretti dall’alto Quando l’altezza di una casa è davvero imponente, la scelta di potenti faretti dall’alto che la illuminino verso il basso ricade sicuramente nell’opzione più corretta da attuare. Fonti luminose con ampio raggio d’azione e disposte in linea per ottimizzare la superficie da ravvivare e rischiarare diventano un escamotage opportuno quando le facciate da illuminare sono grandiose e con dimensioni elevate. Le procedure da compiere in tale situazione sono sostanzialmente due ed entrambe splendide: collocare i faretti nella parte sottostante il cornicione della copertura per ottenere un’illuminazione costante sull’intera facciata da cielo a terra; collocare i faretti a mezz’altezza, per creare un gioco di luci e ombre tra il piano terreno e i livelli superiori, con una facciata che non risulta statica ma è in continuo divenire man mano che cala il buio. Outdoor lighting: illuminare con faretti dal basso Le fonti luminose incassate a pavimento, come i faretti che illuminano appunto dal basso, offrono una serie di meravigliose possibilità per creare un outdoor lighting molto decorativo e utilissimo per gli esterni. Indirizzata in questo modo, la luce di tale sorgente, riesce a proiettarsi sulla facciata facendo risaltare un unico spazio ben definito, come può avvenire in una terrazza o caratterizzare aree più aperte, circoscrivendone il passaggio guidato in sicurezza e con inserti luminosi ornamentali che esaltano anche gli aspetti architettonici della facciata stessa della casa. Collocati e proiettati invece contro un muro divisorio, sapranno accentuare la divisione degli spazi esterni creando degli effetti particolari ed esclusivi sulla parete principale di una abitazione. Illuminare la facciata di casa: una combo bella e funzionale La strategia di illuminare una facciata di casa con una combo bella e funzionale, offre la possibilità di ottenere più risultati abbinando luci d’insieme e luci d’accento. Caratterizzare un’abitazione illuminandola nel complesso o ponendo determinati accenti dove le particolari qualità vengono messe in evidenza, è fondamentale per chi desidera una soluzione completa in ambito di illuminazione d’esterni. Accostare luci diffuse a opzioni radenti e magari nascoste nella pavimentazione o da vegetazione presente nel giardino, daranno l’opportunità di creare atmosfere cariche di phatos, che contribuiranno a dare ancor più personalità ad una casa lavorando semplicemente sulla disposizione delle luminarie per esterni.
8 meravigliose idee per illuminare uno specchio in bagno
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Valutare l’inserimento di uno specchio in bagno, non si limita solamente ad una selezione relativa a forma, stile e design. Questo elemento, a volte un po' trascurato o scelto alla fine di una progettazione di interni, richiede in realtà un’attenta analisi in termini di grandezza e illuminazione. Quando ci si specchia per compiere le operazioni di routine quotidiana all’interno di un bagno, non ci limitiamo ad osservarci velocemente prima di uscire di casa, ma rimaniamo di fronte alla nostra immagine per un determinato tempo compiendo svariate operazioni. Un oggetto di piccole dimensioni non aiuta né in funzionalità né in estetica, pertanto optare per prodotti di dimensioni adeguate che possano adempiere al loro scopo è il primo passo da compiere. In secondo luogo è fondamentale capire quale tipologia di illuminazione sia più adatta nel proprio bagno, poiché molte volte si incappa nell’errore di inserire complementi belli ma poco pratici. La questione luce, non dipende quindi da un unico fattore e oltre ai due già citati, tiene in considerazione anche altri elementi: il numero delle fonti luminose intorno allo specchio in bagno; le disposizioni delle fonti luminose intorno allo specchio in bagno; l’intensità delle lampadine delle fonti luminose intorno allo specchio in bagno; l’opzione di luce fredda o calda. Non vi è una regola che imponga l’una piuttosto che l’altra soluzione e la temperatura dovrebbe ricadere tra i 3000 e i 6000 K ma valutata di volta in volta. L’unico accorgimento è sempre quello di non unire i due effetti per evitare ombre e luci artificiali davvero sgradite. Specchio in bagno e lampade sospese Le lampade sospese sono una novità in campo illuminotecnico per quel che riguarda uno specchio in bagno. Mai si sarebbe pensato di utilizzare un’idea classica di lampadario a soffitto per illuminare in modo puntuale un elemento che tradizionalmente si colloca a centro stanza. La luce che scaturisce è indubbiamente rivolta verso il basso e con un diametro di azione limitato alla grandezza della lampada stessa. Per utilizzare questa metodologia sarà sufficiente cercare l’altezza ottimale, circa a metà dello specchio, per posizionarla nel punto corretto ed evitare punti bui o riflessi indesiderati. Specchio in bagno: faretti orientabili Per uno specchio in bagno i faretti orientabili sono l’emblema della funzionalità. Facilmente indirizzabili dove la luce effettivamente è necessaria, diventano un perfetto alleato in ogni momento della giornata. Tale tipologia di illuminazione viene posizionata a soffitto e tramite il tipico pulsante posto accanto allo specchio è possibile far ruotare il dispositivo all’occorrenza. Specchio in bagno con faretti incassati Quando uno specchio in bagno diventa una vera e propria superficie riflettente continua su tutta la parete, illuminare in modo consono richiede escamotage e praticità a livello di interior ed estetica. Inserire delle luci comode, belle ma soprattutto utili richiede inevitabilmente una minima costruzione nei pressi del muro in questione. I faretti incassati a soffitto ricadono nella scelta più naturale poiché lampade a sospensione sarebbero davvero poco pratiche per una porzione specchiante così grande e men che meno fonti di luce a parete, come applique o led, che non trovano in questa soluzione progettuale il loro habitat naturale. Ricavare una spalletta controsoffittata dove posizionare i faretti è un modo veloce per inserire la corretta e più giusta illuminazione sulla toeletta, in modo semplice ma efficace. I faretti incassati diventano molto un elemento molto utile e parte integrante di uno specchio in bagno, caratterizzato da un’importante cornice lineare, che rappresenta un continuum con i complementi d’arredo sottostanti. Specchio in bagno e cornici led Molto di moda e utilizzata in ogni ambiente di casa, anche in bagno la tecnologia luminosa a led rappresenta un’opportunità di sperimentare nuove idee con notevoli pro: resistenza maggiore all’umidità e ai vapori presenti; superiore qualità dell’emissione luminosa; diminuzione dei consumi energetici ed economici. Questa opzione in campo di arredo non piace sempre e va costruita secondo progettazioni oculate quando interessa il suo inserimento in porzioni murarie verticali o orizzontali. Per uno specchio in bagno una soluzione da considerare è quella di impiegare un elemento con cornice integrata a led, dall’aspetto oltremodo contemporaneo e particolarmente vantaggioso in spazi dove l’illuminazione naturale è assente o inadeguata anche di giorno. Specchio in bagno: retroilluminazione led Alternativa eccellente, sempre impiegando il led, riguarda gli specchi in bagno retroilluminati. Volutamente soft, questa opzione molto elegante, raffinata e sicuramente poco invasiva, riuscirà però a garantire una perfetta illuminazione diffusa nei pressi della zona lavabo adempiendo perfettamente al suo scopo. Unico piccolo neo? Meglio l’utilizzo di una luce fredda per evitare l’effetto aureola con un’eccessiva scelta della temperatura. Applique frontali sullo specchio in bagno Le applique sono una tipologia demodé per uno specchio in un bagno di tendenza? Niente affatto, è sufficiente come in ogni progetto, capire quale stile, colore e rifinitura meglio si adatti alla realizzazione in corso relativa ad un perfetto intervento di interior decor. Una prima collocazione è quella frontale rispetto alle presone che si stanno specchiando e collocata direttamente sopra l’elemento riflettente. Barre luminose piuttosto che strutture a uno o più bulbi rimarranno aggettanti rispetto allo specchio stesso donando carattere all’ambiente oltre che a rispettare la loro funzione di diffondere la luce ottimale. Specchio in bagno con applique laterali Se lo spazio lo consente, applicare le più tipiche lampade a parete in posizione laterale rispetto allo specchio in bagno, è una ulteriore possibilità per collocare delle luci maneggevoli e utili. Questa ideazione permette più di tante altre di potersi sbizzarrire con tutto ciò che riguarda il fattore esteriore e legato ad una ricercatezza estetica che si armonizzi con l’ambiente circostante. Specchio in bagno: soluzioni combinate Predilezione per l’originalità e inclinazione verso nuove idee trendy e chic, presuppongono la voglia di indirizzarsi verso soluzioni combinate di più settori dell’illuminotecnica che sperimentano la commistione di vari elementi con soluzioni sorprendenti. Accostare uno specchio retroilluminato a led con lampade sospese a cascata disposte lateralmente, è una fantastica scelta di abbinare due differenti fonti luminose da utilizzare ciascuna all’occorrenza e a seconda delle esigenze e del momento della giornata e serata.
8 passi da seguire per arredare casa in stile zen
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Lo zen è un modo di vivere che nasce nella cultura giapponese e che implica una meditazione costante nel voler ricercare il benessere, sia per la mente che per il corpo, da godere nella vita quotidiana. Questo stile di vita è ricercato oggi giorno da molte persone, specialmente nella sua concretizzazione all’interno dell’intimità della propria casa, che dovrebbe appunto essere il luogo più ospitale, accogliente e confortevole, in grado di trasmettere assoluta tranquillità ed estrema sicurezza. Progettare i vari ambienti di una casa in stile zen, significa voler eliminare tutto ciò che di superfluo coesiste in una abitazione e distribuire spazi e arredi secondo un’organizzazione mentale semplice ma efficace. Godere del meritato relax dopo lunghe e intense giornate di lavoro e scuola, è ciò che qualsiasi coppia o famiglia ricerca rientrando a casa. Le mura domestiche devono soddisfare questa esigenza tanto desiderata e scegliere un arredamento in stile zen, decorando con gli opportuni accessori, aiuterà senz’alcun dubbio a raggiungere nel modo più immediato tale scopo. Usa arredi semplici e sobri Un arredamento zen negli ambienti di casa presuppone linee sobrie con forme geometriche semplici ma ben definite. Impossibile trovare divani curvilinei o letti con testiere e pediere sagomate. I complementi d’arredo sono assolutamente essenziali, senza fronzoli o arricchiti di accessori poco utili. Nell’ideologia zen, anche i mobili scelti devono contribuire a far emergere serenità e pacatezza in casa. Questa opzione mono tematica aiuta ad ottenere un livello stilistico univoco per i vari ambienti da progettare, dove l’estetica risulta rigorosa ma caratterizzata da alcuni elementi peculiari di ciascun spazio arredato. L’impatto a 360° che si deve avere, entrando in una casa in stile zen, è quello di aree che si fondono le une nelle altre e dove tutto viene percepito in maniera uniforme, ma non monotono, per assicurare quiete e distensione costante, spostandosi tra i vari ambienti. Inserisci colori chiari e naturali Per ottenere un’atmosfera legata a sensazioni di serenità, calma e pace, è ovvio che impiegare tinte chiare e che richiamino i colori della natura, sia il giusto approccio verso cui indirizzarsi. Palette neutre per pareti, pavimenti e complementi d’arredo, aiutano a circondarsi di una carica positiva in casa senza che un elemento piuttosto che un altro, spicchi rispetto a quelli circostanti. Materiali naturali, come il legno, sono molto apprezzati e legati in modo indissolubile alla scelta delle varie palette dell’avorio, del beige e dell’ocra che pur nella loro impalpabile sobrietà, donano comunque un calore rilassante ai vari ambienti. Evita confusione e disordine Arredare un’abitazione in stile zen, significa introdurre al suo interno solo elementi essenziali e utili, cercando di eliminare tutto ciò che diventa eccessivo e superfluo. Questa pratica viene adottata soprattutto per evitare che confusone e disordine prolifichino nei vari ambienti di una casa vissuta. E’ infatti inevitabile che ogni tanto, introducendo più oggetti in un unico spazio, si vengano a creare situazioni di caos dovute a sovrabbondanza di elementi che non sempre servono realmente, ma che vengono comunque acquistati. Tale surplus con relativo scompiglio è da omettere in una casa zen. Utilizza la luce esterna Anche la luce naturale è uno degli aspetti che uno stile zen deve rispettare per creare una casa armoniosa e affabile. Ambienti in penombra e dotati di luce artificiale continua, rivelano a lungo andare delle difficoltà che si ripercuotono sia sull’umore e stato d’animo, che sulla condizione fisica, di chi li vive. Circondarsi di grandi finestre o lucernari per trovare la corretta fonte di illuminazione proveniente dall’esterno, è una pratica da mettere assolutamente in atto per arredare in stile zen. Scegli essenze e profumi adatti Essenze e fragranze sono un altro tratto tipico della cultura orientale. Spezie, agrumi, fiori e legni pregiati dagli inconfondibili profumi, sono adatti per ricreare in una abitazione un’atmosfera pacata e strettamente legata alla natura, con la peculiarità di poter anche infondere dei benefici per i padroni di casa, legati ai vantaggi dell’aromaterapia. Diffusori ornamentali di oli, vaporizzatori o vere e proprie essenze fiorite presenti nei vari ambienti, caratterizzeranno con le proprie gradevoli esalazioni ciascuno spazio indoor in cui potersi rilassare, diminuendo la tensione fisica e psichica accumulata durante la giornata. Limita decori e accessori Come abbiamo già consigliato, limitare gli accessori e gli elementi decorativi in casa, aiuta a non distogliere la mente da una meditazione dedita a trovare il tanto agognato relax a fine giornata. Questo non significa che una casa in stile zen sia spoglia o asettica. Professionisti esperti di questa filosofia di vita, sapranno cogliere e consigliare verso quali optional utili indirizzarsi e da introdurre in una zona giorno piuttosto che in un’area notte, valutando ciò che piace e che completa al meglio un progetto di interior decor, rispettando i canoni classici di questa tendenza.  Introduci piante e piccoli arbusti La vegetazione è molto radicata in un approccio di vita zen poiché piante e piccoli arbusti ci ricordano il ruolo importantissimo che la natura ha nei nostri confronti, anche inserita in casa. Scegliere le tipologie più adatte ad un luogo domestico per ricreare i tipici giardini zen è una possibilità da sfruttare per chi possiede uno spazio outdoor da adattare a tale scopo. Per chi invece non ne ha la possibilità, sarà necessario avere molta cura nella fase di inserimento di piccoli vasi, magari di bonsai, che infondano lo stesso benessere dello stare in mezzo al verde, anche negli ambienti interni. Completa con tessuti leggeri Un accessorio ottimale da inserire per arredare una casa in stile zen, riguarda i tessuti. Leggeri, vaporosi ed evanescenti che riusciranno a garantire bellezza ad ogni stanza in cui verranno inseriti. Dalle tende, alle coperte, dalle fodere di morbidi cuscini ai tappeti, il tessile scelto dovrà anche in questo caso essere il più neutro possibile, in modo da non spiccare esageratamente pur decorando con grazia minimalistica la vostra abitazione zen.
8 bellissime immagini per una zona giorno in verde ottanio
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Un colore molto in voga negli anni del Liberty style e successivamente in progetti di interni in stile Art decò negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, il verde ottanio è stato poi lasciato un po' da parte nel suo utilizzo decorativo per ambienti in e out door, sia in appartamenti caratteristici cittadini che in case autonome di campagna. L’eleganza innata di questa nuance, con un retrogusto tendente al blu, e la forza vitale che caratterizza oggetti, pareti e accessori nelle varie stanze di un’abitazione, ha però riportato in auge questa colorazione bellissima, utilizzata oggi giorno in progetti di ogni stile e tendenza. Un tono particolare di una palette appartenente ai verdi che a prima vista risulterebbe poco utilizzabile in casa poiché non passa di certo inosservato. In realtà, questo colore così ricercato e utilizzato a piccole dosi nel modo corretto, riesce a favorire progettazioni ricche di charme e classe. Vediamo insieme secondo quali modalità può essere inserito per arredare una zona giorno trendy e come potrà essere abbinato agli oggetti circostanti per risultare ancor più sofisticato e il vero protagonista in un soggiorno, in un living o in un open space. Parete verde ottanio: glamour in soggiorno Partire con la tinteggiatura in verde ottanio per una parete glamour in soggiorno significa voler caratterizzare appieno uno spazio essenziale in casa e dotarlo di una carica non indifferente e che spicca su tutto l’arredo circostante. Un tono deciso ma sofisticato che crea un effetto vellutato alla sola vista. Impeccabile per fungere da sfondo a mobili in legno scuro, lineari e che creano un’ambientazione forse un po' vintage, con accessori (tappeti e cuscini) che richiamano il tono su tono ma senza essere troppo invasivi o ridondanti. Zona giorno con divano chic in verde ottanio Cambio d’atmosfera in un soggiorno dove il punto focale trova il suo massimo splendore in un bellissimo divano in alcantara verde ottanio con pouf abbinato. Una zona giorno chic e distinta con questo complemento d’arredo così importante, contornato da colori neutri per quel che riguarda pareti, soffitti e pavimenti. Per evitare uno stacco troppo deciso e che risulterebbe eccessivamente a contrasto, optare per un grigio chiaro per le superfici verticali anziché per il bianco, e il legno per un piano di calpestio in parquet caldo e confortevole, saprà garantire signorilità e comfort ad un salotto posato ma accogliente. Verde ottanio in soggiorno: seduta lineare e retrò Una finezza estrema raggiunta con semplicità e ricercatezza per i dettagli. Un angolo lettura d’altri tempi che trova in un soggiorno il suo posto ottimale ben studiato e apprezzato con una seduta lineare e retrò in verde ottanio. Qualsiasi altro tonalità avrebbe avuto un impatto positivo nello stesso ambiente, ma questa nuance riesce ad enfatizzare alla perfezione le sensazioni art decò di una tendenza stilistica del passato oltremodo apprezzata nelle progettazioni contemporanee. Arricchita dalle finiture color oro, e richiamate nei complementi a corredo con boiserie sullo sfondo, anche una semplice seduta verde ottanio riesce a connotare tutte le peculiarità di una zona giorno davvero glam! Tende per il soggiorno: corpose in verde ottanio Ambiente informale per un soggiorno ricco di particolari dove gli accessori non mancano e si tingono di un verde ottanio imponente e corposo. Tessuti pesanti per tende che fungono da oscuranti interni, giovano e fungono da ispirazione in una zona giorno open space connotata dall’inserimento di un daybed con guanciali in tinta. Lavorare sui tessuti e sulle loro colorazioni è importantissimo nelle progettazioni d’interni e nel nostro caso, inserire tendaggi a tutt’altezza in verde ottanio, introduce profondità e volume ad un ambiente che risulterebbe eccessivamente dimesso e poco strutturato. Pouf e cuscini: salottino verde ottanio Per chi ama questa tinta ma preferisce non esagerare nel suo inserimento in una zona giorno adoperata quotidianamente, avvalersi di optional come pouf e cuscini, è il modo più adatto di approcciarsi nella sperimentazione di colori forti ma in maniera delicata. Un salottino verde ottanio, può così essere definito anche per il solo impiego di elementi aggiuntivi e morbidi che accompagnino sedute neutre e lineari. Giocare sulle forme e stemperare il minimalismo con geometrie più curvilinee, renderà ancor più soffici i vari oggetti in verde ottanio, già malleabili e duttili di per sé. Un tocco di verde ottanio nella zona lettura Porzioni di casa particolari, dove nicchie e rientranze di muri creano naturali spazi da poter adibire a determinate funzioni marginali ma che a tutti noi in casa piacciono molto, come un luogo dove poter cucire, un’area dedicata al gioco o una classica zona lettura. Proprio quest’ultima, può essere progettata in una abitazione utilizzando mobili e accessori che già si possiedono e posti in una superficie che necessita di un solo piccolo intervento di tinteggiatura, per essere esaltata e riportata a nuova vita. Il colore verde ottanio per una porzione di parete è ciò che fa al caso vostro. Una rientranza che trova forza in una sfumatura speciale e che denota positività e grinta anche in uno spazio improvvisato e ricavato in parti anguste o non sfruttate. Nicchia verde ottanio per la cucina Se la vostra cucina è già l’emblema di un modernismo ricercato per perfetta commistioni di materiali e disposizione particolare dei vari elementi come isola, bancone e tavolo da pranzo, renderla ancor più speciale con un colore di stile, saprà renderla ancor più originale e unica nel suo genere. Inserire un particolare in verde ottanio, magari tinteggiando una porzione di una nicchia sopra il paraschizzi, diventerà la classica ciliegina sulla torta che completa una realizzazione di interior decisa, di pregio e appartenente ad una categoria superiore nella scala progettuale di design per interni. Verde ottanio in cucina: parete chic e di design Stesso colore ma risultato differente se i complementi d’arredo cambiano tendenza. Una cucina eclettica, ad esempio con mobiletti tradizionali per la parete attrezzata e isola contemporanea in una bella tinta accesa e lucida, stemperano e accentuano l’effetto visivo delle pareti di fondo in verde ottanio, ottime per creare una commistione di nuance e finiture, adatte ad una zona giorno trendy e per nulla anonima. meraldo per la cucina
Cucina eclettica: funzionalità e commistione di stili
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Lo stile eclettico è uno tra le più versatili tendenze da sperimentare in casa, specialmente all’interno di una cucina: un ambiente elastico e in continua evoluzione per le tecnologie di elettrodomestici, materiali e finiture di complementi d’arredo e colori su rivestimenti e pareti, proposti da designer e aziende del settore. Inoltre, quando più di una scelta stilistica rientra nelle nostre corde e non si sa come districarsi verso l’una piuttosto che l’altra soluzione, coniugarle e farle dialogare in un unico spazio, è il miglior modo per giungere alla perfetta progettazione di interni che stiamo ricercando. Una cucina eclettica, dove funzionalità e commistione di stili vanno di pari passo, può essere realizzata in modi differenti e a volte anche abbinando un unico elemento di spicco in uno stile particolare e completamente differente da ciò che costituisce le restanti parti dell’ambiente, ma che riescono ad armonizzarsi in maniera ottimale per creare una soluzione per un interior bellissimo e con un look accattivante e trendy. Cucina eclettica: elettrodomestici vintage Volete far rivivere un’atmosfera da Happy Days nella vostra cucina in stile country chic? Nulla di più semplice. Sarà sufficiente inserire un meraviglioso frigorifero freestanding, dalle forme arrotondate e con le classiche maniglie cromate, per richiamare i meravigliosi gli anni ’50 e legarlo con il colore giusto agli altri accessori o complementi d’arredo presenti nell’ambiente. L’avanguardia nelle linee e geometrie dell’epoca e la classicità di uno stile agreste rivisitato e ingentilito dalle tinte chiare, dialogheranno in modo perfetto e sublime in una zona cottura accogliente e davvero speciale. Cucina eclettica: sedute di design Una cucina legata alle tradizioni, in nordic style, dove il bianco fa da padrone così come il legno utilizzato in modi differenti: dal pavimento ai complementi d’arredo, dal rivestimento per la cappa all’oscurante per la finestra. Osare con sedute di design, per creare un’immagine alla moda unendo due stili oltremodo opposti ma accomunati dal linearismo e dall’essenzialità, offre un risultato inaspettato di un connubio eclettico ben riuscito, dove soluzioni materiche moderne e industriali incontrano il re dei materiali, classico e naturale per eccellenza. Cucina eclettica: piani di lavoro materici Molte volte per combinare più stili che piacciono all’interno di una cucina, è sufficiente realizzare una commistione di materiali che abbracciano l’intero ambiente a 360°. Inserire piani di lavoro materici differenti, dove ciascuno connota le qualità e peculiarità della propria tendenza è un modo semplice ma efficace per far emergere quel pizzico di eclettismo in casa. Top in acciaio, tipico di un industrial style spiccato, bel si amalgama ad una penisola in legno chiaro, naturale e dal sapore scandinavo. Come due poli opposti, queste scelte si attraggono per dar vita a progettazioni inaspettate: bellissime da vedere e concretamente gestibili sotto ogni punto di vista. Cucina eclettica: cappa moderna Uno stile sobrio, lineare ed elegante in cucina è sempre apprezzato, in special modo se tratti caratteristici la differenziano in stile e classe. Renderla però un pochino più frizzante, accorpando elementi contemporanei per forma, materiali e finitura, non potrà che aumentarne le sue proprietà qualitative e garantirle il podio tra le commistioni eclettiche più soft ma ben riuscite. Una cappa moderna, curvilinea e lucida, è una delle tante possibilità tra cui scegliere. Impeccabile, non troppo invasiva ma di spicco, per donare quel giusto tocco di attualità ad una cucina dal look tradizionale. Cucina eclettica: commistione di mobili L’eclettismo puro, nasce dalla combinazione di oggetti differenti per stile, forma, colore, tendenza e finitura. Pertanto organizzare una cucina seguendo questa ideologia è uno dei progetti più semplici da concretizzare, grazie ad una commistione di mobili, apparentemente scelti a caso e disposti l’uno accanto all’altro. In verità anche una realizzazione di questo tipo, richiede abilità nel creare una visione d’insieme armonica e formata da un design casuale ma studiato. Mobiletti stile fattoria, complementi vintage e d’antiquariato, diventano amici inseparabili in una cucina eclettica informale, accogliente e ricca di comfort. Cucina eclettica: disposizione contemporanea e arredi classici Se lo stile che volete far emergere in cucina è solamente uno, ma volete renderla flessibile e versatile in un modo differente da come l’eclettismo viene solitamente pensato, ecco che giocare sulla pianta per creare una disposizione contemporanea di arredi classici, aiuterà ad attualizzare gli spazi di un trend retrò ma mai fuori moda. Composizioni attuali senza pensili, con isola centrale e divieto per i paraschizzi vs ante in legno massello bianco e intarsiate con le tipiche geometrie, faranno emergere i tratti distintivi delle due combinazioni in una cucina ariosa e ben organizzata. Cucina eclettica: abbinare i materiali Abbiamo già visto come i materiali in ogni parte di una cucina la possano rendere eclettica e particolare. Ma quando si tratta di creare una connessione tra veri e propri complementi differenti, il traguardo progettuale è leggermente più arduo da raggiungere ma sensazionale. Accostare mobili in legno, misti nella colorazione scelta, a scaffalature metalliche e credenze con pannelli in pvc rifiniti a fantasia, può sembrare un miscuglio azzardato e rischioso in un progetto per una cucina. In verità, avere un elemento anche minimo, come una nuance, che viene richiamata in ogni singolo oggetto, sarà sufficiente per creare un continuum perfetto e coerente in una cucina eclettica chic e distintiva. Cucina eclettica: eco furniture Altra modalità per ottenere una cucina eclettica, è quello di gestirla nel modo usuale per quel che riguarda la scelta dei principali complementi d’arredo ed elettrodomestici, ma di accostarla ad altre funzioni a lei connesse, come dispensa, porta spezie e piante aromatiche, magazzino o cantinetta vino, realizzata con eco furniture. Le cassette in legno della frutta, sono perfette per questo scopo e per dare un’impronta DIY, dedicata al riciclo e al recupero, in una cucina eclettica dove poter per realizzare un angolino aggiuntivo in casa utile, pratico e modificabile all’occorrenza.
Lavello sotto finestra: idee progettuali in cucina
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Un’idea progettuale molto sfruttata in abitazioni d’oltreoceano. La tendenza del lavello sotto finestra arriva anche nelle case italiane con soluzioni davvero innovative e sorprendenti. Legati alle tradizioni, alle consuetudini e alle cose fatte da sempre in un certo modo, risulta non sempre facile aprire la mente a nuove collocazioni specie in un ambiente, come la cucina, che deve essere in ogni suo spazio pratico e funzionale. Progettare un lavello sotto una finestra prevede dei ragionamenti a priori che riguardano molteplici fattori, e se in caso di nuova costruzione è ovviamente più semplice concretizzare questa opzione, durante una ristrutturazione si dovranno valutare caso per caso le planimetrie per capire la fattibilità d’esecuzione. Senza alcun dubbio l’effetto estetico e lo stile che una cucina assume è oltremodo spettacolare, soprattutto se la vista outdoor si affaccia su un bel giardino o su uno skyline cittadino mozzafiato. E’ anche vero che ci si deve inevitabilmente reinventare, per poter collocare in maniera differente le varie strutture a cui siamo da sempre abituati, ma che con ideazioni di design all’avanguardia possono essere sostituite o modificate per garantire comunque efficienza, maneggevolezza e comodità in una cucina trendy e di classe. Lavello sottofinestra: pro e contro Gli svantaggi di un lavello sottofinestra riguardano principalmente l’assenza di pensili posti al di sopra di tale elemento. Armadietti contenitori o il fedele scolapiatti vengono completamente eliminati per lasciare spazio ad una superficie continua trasparente. Esistono in realtà moltissime soluzioni per ovviare a tale “contro” ed è anche vero che se si inserisce una finestra o più, con altezze molto contenute è possibile installare mobiletti nella parte superiore, facendo dialogare tradizione e innovazione in soluzioni di valore e che in modo diverso riescono comunque a fornire carattere all’idea di fondo che si vuole realizzare in cucina. Per quanto riguarda i pro, come abbiamo già anticipato, riguardano la bellezza fuori porta di cui si può godere lavando pentole o preparando gustosi piatti, e il relativo aumento di luce naturale che inonderà letteralmente la vostra cucina, rendendola solare, radiosa e piacevole da vivere. In quasi tutte le abitazioni, quando ci apprestiamo a lavorare vicino ad un lavello ci accorgiamo che l’illuminazione è sempre scarsa poiché posta alle nostre spalle e solo i faretti sotto pensile ci vengono in aiuto per ovviare a tale problematica. Con questa soluzione non ci saranno più difficoltà in questo senso. Lavello sottofinestra: valuta altezza e dimensione dell’infisso Per installare un lavello sottofinestra in modo corretto e senza incappare in errori che riguardano l’apertura del serramento sulla rubinetteria scelta, è consigliato farsi aiutare da esperti del settore per calcolare in modo ottimale le dimensioni dell’infisso e valutare nel dettaglio l’altezza da cui si deve far partire la finestra stessa rispetto al piano del lavabo. Un modulo di un complemento d’arredo in cucina, varia tra gli 85 e i 100 cm da pavimento a piano di lavoro, tenendo in considerazione la statura di chi usufruirà maggiormente di tale postazione. Inserendo un lavello sotto la finestra, bisognerà optare per differenti soluzioni a seconda del tipo di erogatore valutato, ma in ogni caso l’altezza della finestra dovrebbe partire almeno da una quindicina di centimetri (per arrivare ad un massimo di 30 cm) al di sopra del top per consentire l’inserimento di un pratico davanzale, uno scolapiatti integrato e garantire un’apertura a battente senza difficoltà. In tante progettazioni l’infisso viene invece posizionato direttamente a filo del mobile e con altre accortezze relativamente alla volontà di usufruire di tipologie fisse del vetro o chiusure differenti.   Per quel che riguarda le dimensioni della finestra non vi sono limiti. Ogni abitazione, a seconda del prospetto principale nuovo o da ristrutturare avrà a disposizioni metrature differenti da gestire per inserire grandi o medie aperture adatte comunque allo scopo di illuminare una postazione in cucina a volte trascurata. Lavello sottofinestra: considera la tipologia del serramento Considerare la tipologia del serramento che si intende montare sopra un lavello è importante per capire come posizionare al meglio le vasche del lavello ma soprattutto il rubinetto. Esistono 5 combinazioni principali che si possono attuare in una casa di nuova progettazione: rubinetto in posizione centrale e serramento tradizionale a battente; rubinetto in posizione centrale e serramento ad anta sali scendi; rubinetto in posizione centrale e serramento ad anta scorrevole; rubinetto in posizione centrale e serramento con anta a vasistas; rubinetto in posizione centrale e serramento con vetro fisso. Ciascuna, ha un approccio differente in termini di altezze da cui la finestra ha necessità di partire e che dovrà essere valutata a seconda delle esigenze dei padroni di casa, anche se è naturale che tutte le opzioni, eccetto la più classica, interferiscono in maniera praticamente nulla, sulla disposizione del lavello sotto la finestra stessa, dando la possibilità di progettare in completa libertà il proprio angolo bello e funzionale in cucina. In caso di ristrutturazione, potrà in alcuni casi essere più difficile accostare questa soluzione di un lavello sotto finestra per problemi legati alla struttura della casa. Pareti perimetrali ospiteranno aperture ma non sempre della grandezza o all’altezza che lo si desidera e in queste situazioni il rubinetto del lavello potrà essere collocato lateralmente e con opzione a doccetta estraibile per ovviare all’ostacolo di poter raggiungere più facilmente la vasca maggiormente lontana. Designer, attenti a queste problematiche, hanno genialmente inventato rubinetti che con meccanismo rotatorio raggiungono una posizione orizzontale quando deve essere aperta la finestra. Un’ opzione tecnologicamente avanzata, performante e con un look moderno e attualissimo, assolutamente da provare! Lavello sottofinestra: posiziona bene gli impianti Posizionare un lavello in cucina implica una preventiva predisposizione degli impianti che devono essere realizzati a regola d’arte e quanto più in prossimità delle vasche utilizzate. Come sempre in una nuova costruzione l’impianto dell’acqua e degli scarichi verranno collocati nel luogo corretto ed esattamente nel vano che ospiterà lavandino, ma se si opera in una casa già costruita si dovranno sicuramente prevedere degli spostamenti che possono essere deviati in due modi: se l’impianto si trova nelle vicinanze della nuova postazione lavabo è possibile far passare nel retro dei complementi d’arredo le canalizzazioni sino a raggiungere il luogo prestabilito. Un lavoro semplice ma che richiede particolare attenzione in caso si debba ispezionare una perdita o sostituire una parte di tubo da raggiungere quanto più agevolmente possibile; se l’impianto si trova invece posto più lontano si potrà valutare di far passare le tubature sotto il pavimento calcolando pendenze per lo scolo relativo agli scarichi. Lavello sottofinestra: organizza al meglio gli spazi Avendo dei pensili in meno nella parte occupata dal serramento, sarà inevitabile dover organizzare al meglio gli spazi per ovviare alla mancanza di dispense e ripiani sempre utili all’interno di una cucina. Progettare in modo diverso credenze e mobiletti sarà molto utile per riconvertire aree prima poco sfruttate e ora assolutamente necessarie. Complementi d’arredo su misura, a tutt’altezza, isole complete a 360° serviranno per recuperare e ottimizzare le metrature disponibili, mantenendo uno stile armonioso e ineccepibile a livello estetico.
Idee per la perfetta porta d’ingresso di una villa moderna
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La porta d’ingresso di una villa moderna è esattamente come la ciliegina per una torta solo inserita nel settore casa. Un’abitazione può essere perfetta sotto ogni punto di vista ma il dettaglio che ne determina la perfezione risiede in alcuni elementi esclusivi che ne connotano la bellezza esteriore nonché la pratica funzionalità e in questo caso, assoluta sicurezza. Tipologie differenti caratterizzano una entry door e la vasta gamma di portoncini d’ingresso racchiude in sé innumerevoli aspetti da valutare e ponderare durante la fase di scelta e successivo acquisto. Partendo dal presupposto che ciascuna porta sul mercato odierno soddisfa i requisiti, anche minimi di affidabilità e tranquillità, è ancor più veritiero che una villa sarà dotata di sistemi ancora più evoluti di blindatura e antieffrazione riscontrabili in ogni modello. Ma quello di cui ci vogliamo invece occupare oggi è l’osservazione e l’abbinamento che si può creare tra una porta d’ingresso e una villa dallo stile attuale e moderno per sottolineare i differenti effetti visivi e di tendenza che possono essere attuati.   Porta d’ingresso classic style per una villa moderna Una villa moderna, realizzata con una forma tradizionale rivisitata, ma resa evoluta dal punto di vista dei materiali impiegati nella sua costruzione, dalle finiture e dai colori più che mai contemporanei, può essere associata ad una porta d’ingresso classic style, senza risultare datata o fuori luogo. Serramenti tecnologicamente avanzati per le finestre, con vetrate a specchio, assenza di oscuranti e divisioni particolari in orizzontale anziché in verticale, definiscono una tendenza odierna, ma che ben si presta ad essere in sintonia con un imponente portone principale, se una linea comune, ad esempio la scelta materica e la tinta impiegata, rimane la stessa in tutto il progetto. Chiunque pensi a: una porta d’ingresso a doppio battente; a grandi ante lavorate a rilievo con disegni artigianali e simmetrici; vetri serigrafati, racchiusi in una forma circolare a mezza luna; si immagina che tale oggetto possa essere tranquillamente associato ad uno stile neoclassico, country chic o comunque legato alle consuetudini del passato, invece potete star certi che anche in una villa moderna troverà la sua perfetta collocazione donando classe e raffinatezza all’intera visuale prospettica. Porta d’ingresso moderna in stile loft Se una villa viene invece pensata e progettata in tipico tema moderno, che richiama uno stile loft e cittadino, con finiture in cemento, linee squadrate, tetti piani e sistemi per oscurare che ricordano le tipiche serrande da negozio, allora la porta d’ingresso non potrà che essere oltremodo fedele all’aspetto generale che si è voluto far emergere. Un unico battente, lineare, semplice nella forma e nella finitura solitamente lasciata liscia, con colori scuri e decisi nei toni del grigio opaco, è ciò che ci si aspetta di trovare. Poche variabili possono influire sulle varianti di questo tema, ma maniglioni XXL, lucidi o satinati, sono uno dei pochi dettagli che possono donare un look ancora più accattivante a porte d’ingresso in ottimale accordo stilistico con l’involucro circostante in cui sono inserite. Porta d’ingresso per una villa moderna: minimal style Stile minimalista con blocchi monovolume resi più delicati dal colore bianco candido per le varie facciate, si susseguono in molte realizzazioni, creando un effetto di pieni e vuoti per alleggerire una villa moderna strepitosa e oltremodo geometrica. L’ingresso trova la sua collocazione a volte dietro ad un vestibolo esterno, molto utile come pianerottolo outdoor coperto che può essere utilizzato per vari scopi. Una porta d’entrata, praticamente nascosta da questa porzione muraria, non ha significato di contraddistinguersi e la maggior parte delle scelte ricade su un serramento della stessa tipologia impiegata per tutti quelli presenti in casa. Rigorosa e rettilinea questa porta d’ingresso avrà i medesimi accessori degli altri infissi, come tapparelle e maniglie, con l’accortezza di essere realizzata con specifici pannelli anti intrusione e anti sfondamento. Porta d’ingresso: impeccabile trasparenza Quando l’intento è quello di sfruttare al meglio le facciate esposte verso sud, per incamerare più luce naturale possibile, ecco che le pareti trasparenti fanno al caso nostro, in modo particolare se i livelli di una villa moderna sono sfalsati e collocati anche sotto il livello di calpestio. Inserire una porta d’ingresso completamente in vetro, aiuterà a far aumentare la luminosità negli ambienti posti in un piano semi interrato con tutte le accortezze che tale scelta dovrà soddisfare in termini di sicurezza. Il risultato sarà garantito e oltre ad essere soddisfacente e utile, contribuirà a mettere in evidenza le qualità estetiche di un’abitazione contemporanea. Il risultato sarà garantito e oltre ad essere soddisfacente e utile, contribuirà a mettere in evidenza le qualità estetiche di un’abitazione contemporanea. Porta d’ingresso per una villa moderna in legno e vetro Per chi ama la modernità assoluta in casa ma in qualche modo è rimasto legato a sensazioni provenienti da concezioni del passato inerenti il modo di arredare e decorare casa, può azzardare il ben riuscito accostamento di materiali legati alla tradizione, inserendoli in un contesto odierno. Associarli a forme e lavorazioni attuali sarà significativo in una porta d’ingresso: oggetto che ben si presta a tale esperimento. Le linee pulite e le geometrie ferree sono il must del modern style. Ma abbinare una entry door con telaio ligneo e spiccati elementi orizzontali su porzione vetrata, in una soluzione a battente unico e con misure davvero importanti, riuscirà a coniugare idee e silhouette più che attuali a sapori antichi rivisitati, grazie alla scelta materica di legno e vetro, ideati e organizzati in chiave contemporanea. Porta d’ingresso contemporanea e lineare Un altro modo per non discostarsi dallo stile moderno di una villa e anzi assecondarlo in ogni accessorio e optional presente, è quello di utilizzare una porta d’ingresso contemporanea nei materiali e nella linea. Metallo e in particolar modo l’acciaio, abbinato a vetro satinato, in una semplicità minimalista di linee marcate, spigolose e senza fronzoli, diventano l’emblema di un modernismo puro, in una abitazione in stile e dal look impeccabile. Dove su intere facciate non vengono inserite volutamente grandi aperture, una porta con parte laterale fissa vetrata, può aiutare a rendere meno oppressivo e chiuso uno spazio così importante come l’ingresso di una casa.
Idee per separare soggiorno e cucina
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Possedere un ambiente unico dove tutte le mansioni di una zona giorno vengono concentrate in uno spazio ampio e arioso è il sogno di chiunque stia mettendo su casa. Molte volte però ci si chiede se non sia utile avere un elemento minimo, poco ingombrante e perché no, anche non fisso e removibile all’occorrenza, che possa separare le funzioni in una stanza, ma senza dividerla in modo netto. In alcune progettazioni questo escamotage è molto utile perché aiuta ad ottenere porzioni di pareti su cui dislocare complementi che non si saprebbe dove inserire in un’area completamente aperta, in altri casi si adopera tale stratagemma con ideazioni salvaspazio e che soddisfano in un unico oggetto doppie esigenze utilizzabili in modo indipendente su entrambi i lati. Archisio vuole condividere con voi 5 tipologie differenti di approccio e idee per separare soggiorno e cucina, mettendo in risalto ciascuna peculiarità e caratteristica dei due ambienti. Organizzati nel modo migliore, risultano l’uno la continuazione ottimale dell’altro, pur mantenendo la propria autonomia a livello pratico ma con un filo conduttore unico per quel che riguarda lo stile d’arredo scelto nella sua totale concezione. Utilizza una parete divisoria Una parete divisoria è sicuramente la prima soluzione a cui tutti pensiamo per separare il soggiorno dall’angolo cottura, dal momento che un muro è l’elemento separatore per antonomasia in una casa. Gestirlo in modo pratico e collocato nel punto giusto, riesce a creare una superficie verticale che diventa una sorta di pannello per creare l’effetto vedo non vedo tra i due ambienti. L’ideazione e la forza di questo progetto risiede proprio in questo minimo tramezzo a tutt’altezza ma con misure contenute, dove cucina e area relax sono in collegamento diretto tra di loro ma ciascuna riesce a mantenere la propria indipendenza. Altro vantaggio è avere su entrambi i lati l’opportunità di accostare mobili contenitore, librerie o basse consolle, come si nota nella splendida immagine a disposizione, per recuperare e ottimizzare lo spazio. Inserisci un camino bifacciale Quando oltre a migliorare i metri a disposizione in una zona giorno di casa con separatori poco invasivi, si vogliono inserire anche elementi che possano garantire maggior comfort a tutto lo spazio considerato, in termini di calore e riscaldamento, ecco che inserire un camino bifacciale, è l’opzione da attuare e che sarà in grado di esaudire le ambedue necessità. Oltre ad essere un oggetto di design già bello e di tendenza in modo intrinseco, un caminetto con la tecnologia attuale, permette di poter essere usufruito da entrambi i lati in maniera indipendente. Nel progetto che vi proponiamo, tale prodotto è stato ben inserito nella parte centrale di un grande open space, dove una bassa struttura in muratura lo avvolge e lascia a vista una canna fumaria in acciaio che si estende direttamente sino al soffitto. Immediatamente si percepisce la separazione tra una cucina chic e organizzata e un ancora ampio salotto, dove la divisione è presente ma permette allo sguardo di gestire a 180° l’intero living, grazie all’altezza contenuta di un separé d’eccellenza, costituito appunto dal contemporaneo camino. Con tale concretizzazione anche la luce naturale, proveniente dalle grandi porte finestre verso la terrazza, può continuare ad entrare in modo completo per illuminare appieno l’intera zona giorno. Considera una cappa a soffitto e muretto Una progettazione particolare e davvero d’effetto quella che è stata pensata, disegnata e realizzata in questa zona giorno spettacolare e unica nel suo genere. L’idea è stata quella di innalzare un muro particolarmente stretto e della medesima larghezza, nella parte terminale di una imponente e attrezzata penisola di una cucina ben strutturata e di tagliarlo nel vero senso della parola ad una determinata altezza. Questo escamotage ha permesso di garantire l’inserimento di un muretto con paraschizzi laterale accanto al piano cottura a induzione presente e di una cappa soprastante utile e grandiosa. Osservando questa disposizione dalla zona cottura si vede la netta e articolata funzionalità dell’elemento di separazione con il soggiorno retrostante. Dal lato opposto è visibile invece lo stesso divisorio maestoso ma al contempo lineare e quasi etereo, grazie all’ intervallo da uno spazio aperto. L’impalpabilità della superficie risulta ottimale per la scelta di un colore grigio chiaro soft, che non attira su di sé l’immediato sguardo di chi entra in una zona giorno separata ma non divisa. Valuta un bancone Un bancone pratico per colazioni e pranzi è decisamente un ulteriore metodo per creare una distinzione di compiti all’interno di una zona giorno, open space, dove cucina e soggiorno devono dialogare ma ciascuna ben collocata e disposta nello spazio riservatogli. In queste immagini potete ben vedere come il classico ambiente rettangolare di un living contemporaneo elegante, luminoso e ricco di complementi, venga ben parcellizzato pur non avendo utilizzato le classiche soluzioni murarie a tutta o mezz’altezza o mobili removibili divisori. Una semplice isola con la medesima larghezza dell’ambiente considerato, separa nettamente la cucina da un soggiorno con zona pranzo annessa, pur mantenendo ariosità e veduta a 360° su ciascun elemento circostante. Dividi con mobili attrezzati In quest’ultima realizzazione di interni, la concezione da cui si è partiti e all’incirca la medesima del primo progetto presentato, ovvero separare con un “ingrediente” a tutt’altezza cucina e soggiorno, ma limitato nella larghezza per consentire un doppio passaggio. La differenza in questa attuazione è la scelta di un arredo creato su misura da pavimento a soffitto da utilizzare su entrambe le zone, organizzato in modo indipendente secondo le richieste dei padroni di casa. I colori bianco, giallo e rosso giocano un ruolo fondamentale in questo progetto perché richiamano in ogni punto lo stile comune decretato per questa funzione separatoria. Si capisce immediatamente che l’intero complemento d’arredo, armonico ma non simmetrico, fa parte di un unico mobile attrezzato ben studiato e concepito ad hoc, ma che rimane indipendente nel suo compito di dover separare cucina e soggiorno con elementi autonomi di pieni e vuoti che fanno dialogare gli spazi con una zona pranzo comune ad entrambi.
Passi da seguire per installare una stufa a legna in casa
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Come inserire una stufa a legna in casa  Mantenere una temperatura piacevole durante le stagioni più fredde, presuppone una tipologia di riscaldamento che va assolutamente di pari passo con una coibentazione puntuale e precisa di pareti e serramenti. Qualsiasi tipologia di impianto, tradizionale o a pavimento garantisce un corretto comfort nei vari ambienti, solamente se questi sono predisposti a far rimanere tutto il calore prodotto all’interno di zone giorno e zone notte ben progettate. Quando si pensa a metodi alternativi, come caminetti ma in particolare stufe a legna ritornate molto in auge, ci si chiede come debbano essere inseriti in casa e se possano in qualche modo sostituire e diventare l’unica sorgente di riscaldamento all’interno di un’abitazione. Oppure fornire una valida alternativa in momenti intermedi della giornata che possano evitare di metter in funzione un intero impianto. La risposta è positiva per entrambi i dubbi, ovvero una vasta gamma di soluzioni oggi predispone delle canalizzazioni da applicare ad appositi dispositivi per stufe a legna che coniugano e trasportano l’aria riscaldata nei vari ambienti attraverso bocchette, diventando la fonte di produzione di calore principale. In alternativa una stufa a legna trova una perfetta collocazione in ambienti ampi e particolarmente vissuti, come un living open space o un soggiorno, dove si può godere di un dolce tepore in ogni momento della giornata, senza dover far entrare in funzione l’impianto generale della casa. Oggi vi vogliamo consigliare su quali siano i passi più importanti da seguire per installare una stufa a legna in casa per cercare di non incappare in errori e evitare problematiche improvvise. Stufa a legna in casa: osserva i modelli e le dimensioni Una tra le innumerevoli cose da osservare per una stufa a legna, riguarda i modelli presenti sul mercato, ciascuno con le proprie forme e geometrie. Se è vero che l’efficienza termica dovrebbe essere il primo dettaglio da valutare, l’aspetto esteriore di questo elemento è la prima cosa che inevitabilmente colpisce e che va scelto con cura per essere in perfetta armonia con lo spazio circostante in cui verrà inserito. Stessa attenzione va effettuata per la dimensione della stufa, che però viene calcolata in base alla potenza necessaria per riscaldare in modo adeguato le stanze di casa. Maggiori sono i metri cubi da considerare, più elevate saranno le grandezze dell’apparecchio. Indicativamente per ogni mc occorrono circa 35 kcal che convertite in kW, daranno il numero della potenza minima che la stufa a legna dovrà soddisfare e la conseguente metratura del suo ingombro. Stufa a legna in casa: valuta i materiali  I materiali con cui può venir costruita una stufa a legna sono sostanzialmente quattro e tutti molto validi e con qualità ottime da valutare caso per caso. Sceglierne uno piuttosto che un altro dipende molto dalla resa a livello termico di ciascuna e da come si deve inserire in un ambiente per dialogare con lo stile presente in casa. Le stufe che si possono trovare sul mercato possono quindi essere realizzate in: acciaio: ha la peculiarità di scaldarsi molto in fretta, raggiungendo velocemente la temperatura desiderata. Gli elementi in acciaio vengono saldati e legati alle parti circostanti solitamente in ghisa. Tra quelle presenti nei negozi specializzati, una stufa a legna in questo materiale è sicuramente la più economica. Unico neo è che una volta spenta, il calore residuo è praticamente nullo; ghisa: è un ottimo conduttore termico ottenuto dalla fusione di ferro e carbonio ed è particolarmente apprezzata per la sua capacità di immagazzinare calore e di diffonderlo in modo graduale e omogeneo nell'ambiente, rendendo ottimale il comfort che si percepisce all’interno di una casa; pietra ollare: come per la ghisa anche questo materiale possiede la specifica caratteristica di accumulo e rilascio termico per irraggiamento, che non necessita di avere un fuoco vivo e continuo nel corso della sua accensione. Molto apprezzate per lo loro doti estetiche, connotano lo spazio in casa di bellezza e funzionalità in termini di riscaldamento alternativo; maiolica: è un tipo di produzione ceramica costituito da un elemento poroso rivestito, per immersione, di uno smalto a base di stagno. Questo materiale, personalizzato con varie rifiniture e colori, riveste la camera di combustione che fa rientrare questa fonte di calore nella categoria delle stufe ad accumulo (come quella in ghisa e a pietra ollare) con un’efficienza termica oltremodo garantita. Stufa a legna in casa: decidi dove collocarla Dovendo dipendere dalla posizione del canale di sfiato per la canna fumaria, la collocazione di una stufa a legna non può avere infinite soluzioni, anche se con le tecnologie contemporanee si vedono progetti dove tali elementi non sono più stipati solo in angoli o lungo le pareti ma anche a centro stanza come un vero e proprio complemento d’arredo. Questo dipende dal fatto che persino le tubature a vista divengono oggi giorno, oggetto da mettere in mostra e che ben si sposa con il concetto estetico in cui viene inserito. In alcune collocazioni, è possibile che resti incandescenti di cenere che possano inavvertitamente danneggiare il pavimento circostante la stufa a legna, (parquet o moquette). Inserire una porzione di una superficie ignifuga a terra, per tranquillizzare i proprietari di casa più esigenti offre una valida protezione aggiuntiva per questo problema. Stufa a legna in casa: inserisci la canna fumaria  Nessuna stufa a legna può funzionare senza canna fumaria. Nelle soluzioni dove non la si vede a occhio nudo è perché sono stati semplicemente utilizzati degli escamotage per nasconderla: in qualche raro caso perché incassata a parete ma più facilmente perché rivestita da cartongesso o da materiali innovativi ed esteticamente evoluti, per renderne più contemporaneo e attuale il look. Lo scarico dei fumi è costituito da una semplicissima tubazione di 8 cm di diametro che va direttamente sul tetto ed è collegato all’impianto di ventilazione interno. La canna fumaria per una stufa a legna, è regolata dalla norma UNI EN 13501, che prevede: l’installazione di canne fumarie non collettive; che i materiali impiegati rientrino nella classe A1 e marcati CE; che l’intero canale sia stato coibentato e dichiarato idoneo; che l’ispezione e la pulizia possano essere effettuati in modo pratico e veloce. Stufa a legna in casa: pianifica la manutenzione La manutenzione di una stufa a legna non si limita allo smaltire dal braciere i residui della combustione avvenuta e la rimanenza della brace stessa. Significa in realtà pianificare una corretta e puntuale pulizia ordinaria e straordinaria relativa a molteplici fattori. Svuotare il cassetto della cenere e rimuovere qualche residuo più invasivo con utensili metallici appositi è una prassi da compiere ogni tot giorni a seconda dell’utilizzo che si fa della stufa a legna stessa; così come la consueta pulizia del vetro. E’ naturale che nel periodo più freddo sarà normale non avere un oggetto sempre lindo e in perfetto stato per il quotidiano uso che si fa dell’apparecchio ma una volta arrivata la bella stagione è doveroso applicare un’igienizzazione più approfondita: togliere le parti smontabili interne della stufa, è il primo passo da compiere per eliminare incrostazioni, resina e cenere che a lungo andare intaserebbero le condutture limitandone il tiraggio; controllare la condizioni delle guarnizioni che devono rimanere sufficientemente elastiche per una perfetta tenuta, anche quelle dello sportello di chiusura è un’ulteriore verifica da attuare; eliminare la ruggine superficiale su alcune parti sarà normale per i materiali non inossidabili, facilmente eliminabile con pagliette metalliche; la pulizia della canna fumaria, va effettuata una volta l’anno per togliere le sostanze che la legna bruciando rilascia, intasando la tubazione.   Stufa a legna in casa: considera i costi  Considerare i costi di una stufa a legna da posizionare in casa, significa stabilire un budget che può oscillare tra i 900 e i 3.500 euro. Tali indicazioni rientrano in una fascia di prezzi generica, in quanto: marca dell’azienda produttrice; potenza e portata; materiale e dimensioni; influiscono e incidono sulla cifra finale relativa all’acquisto. Oltre a ciò vanno considerati trasporto e installazione, che possono essere già calcolati nell’importo totale o essere presenti in una voce a parte del preventivo. Altro costo da prendere in considerazione è quello relativo alla manutenzione straordinaria, che va effettuata da uno specialista che rinnoverà la garanzia relativa alla sicurezza dell’oggetto, preservando una ottimale funzionalità ed efficienza e nel tempo.
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