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Articoli: Giardino ed Esterni

Idee per progettare un giardino da sogno
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Progettare un giardino da sogno non è cosa impossibile da realizzare e soprattutto è un’ideazione che può essere perfezionata e migliorata nel tempo. Per raggiungere un esterno da 10 e lode è tuttavia necessario soddisfare 5 requisiti fondamentali che al termine dei lavori dovranno essere tutti presenti. Gli elementi, che determinano una progettazione da urlo, per ottenere un esterno da sogno, riguardano: l’inserimento di una piscina; la scelta di una vegetazione sobria; l’arredo con i giusti complementi; una decorazione con le luci appropriate; il completamento con accessori adeguati. Tolto il primo ingrediente, questo breve elenco non include operazioni esageratamente invasive da compiere o eccessivamente dispendiose. Partendo dall’acquisto di set di mobili, a cui si abbineranno tutti gli optional del caso, si potrà già riuscire a creare un salotto outdoor davvero unico e personalizzato. Ma ciò che aggiunge ricercatezza e quel tocco di tendenza in più, sono gli accorgimenti a cui si è soliti non pensare, come un pavimento da esterni particolare e trendy, una scelta assolutamente sobria per la vegetazione del giardino stesso e inevitabilmente l’inserimento di uno specchio d’acqua. L’insieme di tutti questi aspetti permetterà di attribuire il voto più alto al vostro giardino da 10 e lode, da godere appieno in solitudine o in compagnia, in ogni momento dell’anno. 1. Inserire una piscina Tra i 5 requisiti che devono essere soddisfatti per avere un giardino da 10 e lode, l’inserimento di una piscina è senz’altro quello più invasivo e dispendioso. Tuttavia, quando si possiede una bella casa con un giardino già attrezzato nel migliore dei modi, arricchire il panorama con una vasca d’acqua, più o meno grande, deve rientrare nei piani di un lavoro, in futuro non troppo lontano. Come abbiamo accennato le dimensioni non sempre sono importanti, e molto spesso sono le forme più sinuose o gli invasi particolari, che colpiscono maggiormente l’occhio, rispetto alla grandezza. Una piscina interrata è quello che ci si aspetta per un esterno da sogno, contornata da piastrelle immacolate o da maioliche in tema marino, dove poter stendersi e godersi bagni di sole. Questo elemento scenografico, non ha pari sia nella sua visione diurna che in quella notturna. Perfetto per accogliere famigliari e bambini durante un pomeriggio assolato, ottimale per ospitare amici per un party serale. Naturalmente imbarcarsi in un progetto del genere implica il dover consultare un professionista esperto, che sappia seguire le varie pratiche burocratiche e i successivi mesi di cantiere. Inoltre, dopo la sua realizzazione, sarà necessario attuare una manutenzione ordinaria, per mantenere sempre in adeguate condizioni la piscina stessa e di conseguenza il vostro giardino da sogno. 2. Scegliere una vegetazione sobria Anche se in pochi ne sono a conoscenza, scegliere una vegetazione sobria per il proprio giardino da sogno, è un passo vincente per ottenere un esterno da copertina. Un bel prato curato rappresenta un ottimo biglietto da visita per qualsiasi padrone di casa. Questo morbido tappeto verde è sufficiente per fare da sfondo a tutto ciò che verrà inserito sulla sua superficie, senza avere ulteriori fronzoli floreali da curare costantemente. Possono essere aggiunte piccoli porzioni di siepi per contenere e delimitare alcune aree relax o zone pranzo o mantenere quelle meravigliose piante secolari già presenti nello skyline. Non sono necessari eccessivi fiori, aiuole o piante a basso fusto, che trovano invece in altra sede (vialetti o ingresso), la loro collocazione migliore. 3. Arredare con i giusti complementi Come avviene per qualsiasi ambiente interno di casa, arredare con i giusti complementi è la carta vincente anche per ottenere un esterno da sogno. Non tutti i mobili da giardino sono uguali, vuoi per i materiali da costruzione, i colori, le forme, le finiture e così via. Importantissimo scegliere uno stile che si abbini molto bene con le facciate esterne della casa, in modo che l’estetica generale risulti armoniosa, elegante e distinta. Non ha importanza che il trend sia più contemporaneo, tradizionale o eclettico, la cosa fondamentale è che il filo conduttore che delinea l’intera abitazione venga rispecchiato anche nell’installazione in giardino. L’arredo può limitarsi a tavoli e sedute per una zona pranzo da esterni o ampliare la sua visione per creare salottini con divanetti o sdrai a bordo piscina. Questi accostamenti possono essere realizzati in abbinamento (attraverso appositi set) o a contrasto; l’importante è che una linea comune sia sempre presente e che risalti come comun denominatore in ogni elemento presente. 4. Decorare con le luci Anche le luci vogliono la loro parte all’interno di una progettazione e decorare un giardino da sogno significa inserirle assolutamente in una ideazione completa e accurata. Le modalità per gestire l’illuminazione outdoor sono tante e con risoluzioni varie e differenti tra loro. Vi è la possibilità di inserire faretti nel terreno per ottenere un effetto soft e diffuso, oppure è fattibile creare una struttura leggera per applicare delle fonti luminose aeree e molto suggestive. Per chi vuole delineare un passaggio attraverso il giardino può avvalersi di piccoli lampioncini, mentre per chi desidera delle luci d’atmosfera può inserire nel prato degli elementi luminescenti (sfere o cubi) decisamente trendy e caratterizzati da uno spiccato design. Insomma, potrete davvero sbizzarrirvi nel trovare l’alternativa più consona per il vostro esterno da 10 e lode. 5. Completare con gli accessori Completare con gli accessori un giardino da sogno equivale e inserire tutti i finali optional negli ambienti interni di casa. Tappeti da esterno, lanterne e candele, cuscini, specchi e qualsiasi ninnolo desideriate, sono bene accetti per realizzare una progettazione outdoor da urlo! In base all’orientamento stilistico potrete avvalervi di cesti in rattan o in fibre naturali, pouf contenitori in legno e tessuto, asciugamani colorati per gli sdraio, cassette in legno per pot - pourri e via dicendo. Come per le luci, anche gli accessori devono completare e personalizzare un esterno da sogno, facendo emergere il gusto dei padroni di casa, che sarà naturalmente in linea con il contesto circostante il giardino stesso.
Come pulire i pavimenti esterni del giardino
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I pavimenti esterni del giardino richiedono una pulizia costante per poterli mantenere nella loro condizione originale. Come avviene negli ambienti indoor, anche in questi spazi è necessario attivare una manutenzione ordinaria, e qualche volta straordinaria, seguendo i giusti consigli e regole per poter scegliere gli approcci e i prodotti più corretti. Una pulizia quotidiana prevede di eliminare essenzialmente la polvere e residui superficiali da piastrelle per esterni, un ottimo metodo per conservare al meglio un pavimento da giardino attraverso una cura costante. Ma se macchie o uno sporco ostinato si fanno avanti, allora sarà bene porsi la domanda su come sia più giusto procedere per pulire una superficie che presenta delle piccole problematiche da eliminare. Ciascuna abitazione, con il suo stile ed orientamento estetico, prevede delle tipologie di pavimentazioni differenti: in legno, in pietra, in gres, in cemento, in mattoni e cotto e così via. Ogni materiale, con le sue caratteristiche e peculiarità, richiede un intervento diverso e adatto ad effettuare operazioni sicure per riportarlo a nuova vita, senza rovinarlo. Ecco i nostri consigli e regole per pulire i pavimenti esterni del giardino, utilizzando prodotti ad hoc e seguendo i vari step di procedimenti opportuni e assolutamente efficaci. Pavimenti esterni: pulire le piastrelle in cemento I pavimenti esterni in cemento non richiedono una manutenzione eccessivamente invasiva e possono essere puliti con pochi e semplici gesti. Tolta la consueta rimozione della polvere con scope manuali o elettriche, per igienizzare le piastrelle in cemento da giardino è essenziale acqua calda e detergente con ph neutro, nulla di più. Se si ha invece la necessità di eliminare qualche alone più aggressivo, lasciare agire uno sgrassante apposito (come l’amido di mais), attraverso una spruzzata, è una prassi da preferire rispetto all’utilizzo di ammoniaca o candeggina che potrebbe intaccare la lucentezza del cemento stesso.  Una o più passate di acqua bollente, per risciacquare, ridoneranno al vostro pavimento per esterni un look nuovo di zecca! Pavimenti esterni: pulire le piastrelle in legno I pavimenti esterni in legno sono un trend di gran moda e che ben si abbina sia a piccoli marciapiedi che delimitano una casa sia a terrazze e verande collocate in prossimità di un giardino. Benché siano realizzate con uno tra i materiali più delicati e sottoposti a cambiamenti dovuti a sole, pioggia e sbalzi di temperatura, se trattate nel modo corretto anche le piastrelle in legno riescono a mantenere a lungo il loro splendido aspetto primigenio. Lavorazioni particolari lo rendono impermeabile all’acqua e all’attacco da parte di muschi, muffe e crescita di vegetazione in generale, ma una pulizia quotidiana e costante, aiuta a mantenere l’integrità del pavimento stesso.  Anche nel loro aspetto più naturale, le piastrelle in legno vengono rifinite con uno strato di vernice apposita che lo preserva da qualsiasi problematica. Pertanto pulirlo significa eliminare la polvere presente e igienizzare con acqua e sapone neutro, proprio come si fa per un parquet da interni. Con il passare del tempo è però plausibile che una leggera patina si uniformizzi sul pavimento, intaccando il colore del legno stesso. Sarà sufficiente avvalersi di un elettrodomestico molto comune e giù utilizzato per la pulizia di alte pavimentazioni, che con una passata decisa eliminerà lo sporco superficiale: l’idropulitrice. Ridonando alle varie tavole il loro colore originale, bisognerà semplicemente stendere una mano di nuova finitura protettiva per rinnovare un parquet outdoor da urlo! Pavimenti esterni: pulire le piastrelle in pietra Candeggina, bicarbonato e aceto, sono alcuni tra i prodotti più utilizzati per pulire le piastrelle in pietra di un pavimento per esterni. Diluendo queste sostanze in acqua calda si otterrà un detergente naturale che passato su qualsiasi tipologia di lastricato, eliminerà tutte le impurità presenti, aumentando di conseguenza la lucentezza del materiale stesso. Per macchie particolari e dovute a problematiche persistenti, si possono utilizzare anche prodotti a base chimica, che devono però essere scelti e impiegati da professionisti specializzati del settore. In base alla loro esperienza sapranno gestire il tipo di soluzione in base alla piastrella di pietra e pulirla in maniera efficiente senza rovinarla. Per eliminare invece il verde che inevitabilmente cresce tra le fughe? Ottimale la miscela di sale grosso e acqua spruzzato dove occorre. Qualsiasi erbaccia seccherà nel giro di pochi giorni e potrà essere pulita senza l’uso di diserbante o pesticidi.  Pavimenti esterni: pulire le piastrelle in cotto e mattoni Le piastrelle in mattoni e cotto sono bellissime per i pavimenti esterni di un qualsiasi giardino di casa. Sia che si tratti di abitazioni cittadine, sia di residenze di campagna, riescono con la loro versatilità a donare un aspetto unico e ricercato a tutto il contesto circostante, delimitano con la loro posa. Anche se un look “invecchiato” può risultare caldo e affascinante, una pulizia ordinaria è sempre bene effettuarla. Come per qualsiasi altra pavimentazione, ci sentiamo di suggerire l’utilizzo di acqua e prodotti eco (detersivi naturali e aceto bianco), per pulire in modo efficace la superficie di piastrelle in mattoni e cotto, rimuovendo uno sporco poco infestante. Se invece si presenta il caso di macchie dovute a depositi di vasi e fioriere o di ruggine di sdrai, sedute e ombrelloni, allora sarà necessario ricorrere a prodotti appositi con acidi certificati, per eliminare tali inestetismi. Solventi o acquaragia sono i migliori alleati per agire in modo diretto su questa tipologia di pavimento. Utilizzando le dosi giuste con uno strofinamento a mano e risciacquando immediatamente con acqua e sapone, si potrà essere certi di ottenere il risultato sperato, senza la paura di rovinare l’effetto estetico e tipico delle piastrelle in mattoni e cotto. Pavimenti esterni: pulire le piastrelle in gres Le piastrelle in gres vengono molto spesso scelte per i pavimenti esterni, data la loro elevata resistenza. La porosità superficiale che le contraddistingue, le rende tuttavia soggette ad accumulare sporcizia, che può essere quella dovuta a presenza di terriccio o fiori presenti nel giardino o semplicemente alla polvere che mischiata agli agenti atmosferici si deposita sulle piastrelle stesse. Quando le macchie sono poche e circoscritte ad una minima metratura, il consiglio è di pulire i pavimenti esterni con una spugna e prodotti naturali, eco sostenibili e green, senza dover ricorrere a soluzioni eccessivamente invasive. Bicarbonato o aceto stemperati in acqua tiepida, rimuoveranno nell’immediato lo sporco sulla piastrella del vostro giardino, con poca fatica e risultati inaspettati. Se invece la pulizia dei pavimenti esterni in gres riguarda dimensioni notevoli, dove è necessario un approccio più intensivo che vada in profondità, allora utilizzare il getto di un’idropulitrice, è ciò che serve realmente. L’intensità dei vari getti aiuterà istantaneamente ad eliminare tutti i depositi sulle piastrelle con uno sforzo fisico minimo, rispetto ad una pulizia con straccio e scopettone. Con il solo utilizzo della forza dell’acqua è fattibile raggiungere un esito davvero eccellente, che potrà nella maggior parte dei casi essere sufficiente per avere dei pavimenti esterni come nuovi. Per chi desidera aumentare la lucentezza delle piastrelle in gres nel giardino, dopo questa operazione potrà ancora pulire con una passata di sapone di Marsiglia.
Muri in pietra: rivestimento di tendenza per l’esterno di casa
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Una casa in pietra ha un fascino tutto al naturale, grazie ad un rivestimento di tendenza per l’esterno di casa, che si conforma con il paesaggio circostante. Molte persone, quando si tratta di ristrutturare, tendono a mantenere quei tratti peculiari e originali di una abitazione, facendoli dialogare perfettamente con soluzioni progettuali innovative e tecnologicamente avanzate. L’outdoor di casa assume così un look dal design molto ricercato e adatto a qualsiasi contesto, anche il più rurale, in un mix ponderato di tradizione e contemporaneità. La pietra naturale può dunque essere recuperata e/o integrata con inserti nuovi, per dare carattere e personalità alle facciate esterne di casa. Il revival di questa soluzione materica è dovuto al fatto che l’immagine che ne scaturisce non è essenzialmente quella di un rustico di campagna, ma di una dimora attuale che porta i segni di un modo di costruire del passato. Inoltre, nell’ambito di un’edilizia eco – sostenibile, dove il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente sono al primo posto, la pietra naturale è senza dubbio uno dei materiali ecologici più validi da utilizzare. Per chi si sta chiedendo se sia corretto valutare l’impiego di questo rivestimento, per aumentare il fascino dell’esterno di casa, di seguito ci addentreremo nella spiegazione di alcuni elementi fondamentali che connotano questo materiale green. Muri in pietra: tipologie di materiali La pietra è sicuramente il materiale che è stato storicamente più utilizzato nel corso della storia dell’architettura privata. Date le sue ottime qualità, sotto differenti punti di vista, viene scelta perché è un prodotto del tutto naturale e sostenibile (non contiene alcuna sostanza chimica), oltre a far parte di quella categoria di elementi che personalizzano sempre in modo diverso una casa. I tipi di materiali, hanno una propria struttura, una colorazione sempre diversa e una superficie sfaccettata in base a finiture più ruvide o lisce. Questa varietà offre risultati personalizzabili per ciascuna richiesta progettuale, garantendo un design originale e di gran tendenza. Le tipologie maggiormente impiegate nell’edilizia, per rivestire una casa in pietra, riguardano: le quarziti: rocce metamorfiche molto dure che derivano dall’arenaria e sono composte di quarzo. Le diverse colorazioni, dal bianco al beige, dal giallo al marrone, dal rosa al rosso e dall’azzurro verde al nero, variano in base al luogo di estrazione; le rocce laviche: sono una pietra naturale di colore grigio molto scuro, formatesi dalla solidificazione di magma (granito e basalto). Grazie al loro tono, sono perfette per realizzare muri esterni contemporanei e attuali; le rocce sedimentarie: sono quelle che si formano in una serie di strati che derivano dall'accumulo di detriti derivanti dalla degradazione e dall'erosione di rocce preesistenti. Arenaria, ardesia, pietra serena (gneiss), marmo e pietra di Noto sono solo alcuni esempi. Le tonalità sono le più disparate sia nei toni freddi che caldi (grigio, bianco, giallo); le rocce sedimentarie carbonatiche: sono quelle composte da carbonato di calcio e carbonato di magnesio dolomizzato. Facilmente lavorabili e molto pregiate, come la pietra color avorio di Trani, sono apprezzate per l’eleganza estetica e la resistenza nel tempo; le rocce sedimentarie calcaree: (trachite, travertino, …) sono quelle la cui componente principale è la calcite, in cui i depositi di calcare, non sono stati intaccati da impurità, e pertanto molto pregiate. Le tonalità sono molto varie e dipendono dalla concentrazione di ferro al loro interno. Muri in pietra esterni: pro I vantaggi che porta l’utilizzo della pietra per rivestire una casa sono davvero molti, e tengono in considerazione sia gli aspetti legati allo stile e all’estetica, sia i fattori che prendono in esame dettagli costruttivi e tecniche edili. Tra i numerosi pro, per rendere trendy le facciate di una casa in pietra naturale, elenchiamo: la resistenza a qualsiasi agente atmosferico; l’ecosostenibilità del prodotto; la durabilità a lungo termine; la poca manutenzione; la personalizzazione dei tagli; la scelta tra più tipologie del materiale. l’ottimo isolamento termico naturale (una volta riscaldata, la casa rimane a lungo in temperatura durante il periodo invernale, mentre si raffresca tantissimo in estate); la capacità di essere un materiale ignifugo. Tutti questi elementi positivi rientrano in un utilizzo consapevole della pietra come rivestimento e materiale da costruzione esterno di una casa, dove i nuovi metodi di progettare, con pose contemporanee, esaltano abitazioni sia di piccole che grandi dimensioni. Oltre a questi benefici vanno aggiunti bellezza e fascino che una casa acquista da questo modo di interpretare l’outdoor di una dimora. La pietra diventa un materiale decorativo adatto a molteplici stili, dai casali più country, a fabbricati re – interpretati in chiave attuale dove l’industrial o il modern style imperano. Muri in pietra esterni: contro Non vi sono degli svantaggi così importanti da evidenziare quando si pensa di utilizzare la pietra naturale per rivestire l’esterno di casa. E l’unico avvertimento riguarda la possibilità di crescita di vegetali primitivi, che amano i luoghi umidi e trovano anche sulle rocce, un terreno fertile su cui proliferare. Si tratta dei classici muschi e licheni, che spesso si vedono sulla superficie delle lastre di pietra o ancora di più tra gli interstizi, dove non batte il sole e l’umidità presente, aiuta la loro formazione. Muri in pietra esterni: manutenzione e pulizia La manutenzione e la pulizia dei muri esterni in pietra è ridotta veramente al minimo e non prevede azioni particolari da svolgere, né in modalità ordinaria, né straordinaria. Sotto l’azione della pioggia, la polvere superficiale viene costantemente lavata, riportando alla luce il colore naturale della roccia. Per rimuovere eventuali sedimenti di muschi e licheni sarà sufficiente un getto d’acqua potente alle prime avvisaglie di attecchimento, da eliminare prima che questa vegetazione diventi davvero infestante. Muri in pietra esterni: costi e installazioni I costi per la realizzazione di muri esterni in pietra naturale, variano ovviamente in base al materiale scelto per il progetto. Di seguito riportiamo dei prezzi indicativi al metro quadro, da cui partono i prodotti più utilizzati: ·gneiss (pietra Serena): 15 euro al mq; ardesie: 22 euro al mq; quarziti: 26 euro al mq; arenaria: 26 euro al mq; rocce calcaree: 30 euro al mq; marmo: 45 euro al mq; travertino: 55 euro al mq. Per quanto riguarda le installazioni vi sono invece davvero innumerevoli scelte riguardanti la posa, che vanno dalle più tradizionali (opus incertum o listata) a quelle maggiormente contemporanee (reticolata o quadrata). Le alternative non incidono sul budget finale e quello che fa la differenza, insieme alla pietra naturale decisa, è la grandezza delle facciate da rivestire nella loro metratura globale.
Pergole addossate per arredare il giardino di casa
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Le pergole addossate sono un elemento da esterno molto ricercato, soprattutto per chi desidera arredare il giardino di casa, con una struttura che contemporaneamente arricchisca la facciata dell’abitazione stessa. A differenza di soluzioni autoportanti, le pergole addossate prevedono il sostegno di montanti verticali a cui si collegano quelli orizzontali, che si vanno poi ad appoggiare sulla parete interessata. Questa idea progettuale permette di ottenere un prolungamento naturale tra ambienti interni e open air, dove molto spesso una zona giorno di casa, prosegue con un salotto outdoor da vivere in più periodi dell’anno. Vediamo insieme e nel dettaglio, le caratteristiche che interessano questi prodotti outdoor chic e di grande tendenza, valutandone peculiarità e attributi. Pergola addossata in giardino: pro I pro da considerare, quando si sta valutando l’acquisto di una pergola addossata, sono tanti e tutti mettono in evidenza le caratteristiche positive di questa scelta per arredare l’esterno di casa. I vantaggi principali, sul perché scegliere appunto una pergola addossata in giardino, riguardano: l’assoluta personalizzazione: ogni componente di questa struttura può essere modificata in base alle richieste dei padroni di casa. Dal materiale al colore, dalla geometria dei montanti allo stile generale che si vuole infondere all’ambiente outdoor, è possibile optare per tantissime alternative differenti; la difesa dagli agenti atmosferici: ponendosi a ridosso della casa riescono a proteggere l’intera parete da qualsiasi tipo di intemperia (pioggia, neve, grandine) e dalla luce diretta del sole, che senza ripari farebbe inevitabilmente scolorire nel tempo la facciata stessa o danneggerebbe infissi e oscuranti; l’installazione senza autorizzazioni: come per qualsiasi arredo removibile, con o senza copertura e accessoriato o meno, anche in questo caso non è necessario presentare alcuna richiesta di permesso o altri documenti nel proprio comune di residenza. Una pergola addossata rientra nella categoria dell’edilizia libera, che gestisce pose non definitive di oggetti mobili e transitori. Pergola addossata in giardino: tipologie Una pergola addossata in giardino è connotata da una grande elasticità, poiché davvero adattabile a tutti i tipi di casa, offrendo l’opportunità di progettare su qualsiasi superficie e con ogni metratura disponibile. Le tipologie che riguardano questa struttura, sono necessariamente due e si distinguono in pergole addossate tradizionali e in pergole addossate bioclimatiche. Le prime sono i classici elementi formati da montanti assemblati tra loro, con parte a ridosso di una parete esterna di casa, che non prevede altro che una copertura con vegetazione, tessuti o anche tegole. Essa rientra nelle tipiche strutture che vogliono fungere esclusivamente da riparo, dove poter progettare un salottino esterno di tendenza e design. Le pergole addossate bioclimatiche sono invece quelle che sfruttano lame orientabili per regolare il clima all’interno della struttura stessa. I movimenti meccanizzati permettono di regolarne l’apertura e la chiusura assicurando una perfetta ventilazione con un ricircolo d’aria ottimale. La possibilità di sceglierne anche l’inclinazione aiuta ad orientare l’ingresso della luce naturale e di limitarla se eccessivamente invadente. Questi processi fanno parte di un sistema ad alta efficienza energetica, perché sfrutta le risorse naturali per funzionare in modo sostenibile e nel pieno rispetto dell’ambiente. Pergola addossata in giardino: materiali I materiali che costituiscono una pergola addossata in giardino sono sostanzialmente due: il legno: una struttura realizzata nella più nobile tra le scelte materiche ha un effetto estetico estremamente caldo e mai fuori moda. Lo stile di una pergola addossata in legno viene determinato dalla forma della sezione dei tubolari e dal colore dell’essenza impiegata. Soluzioni superficiali chiare o sbiancate, con silhouette maggiormente morbide, sottolineano uno stile scandinavo o shabby da casetta di campagna, mentre alternative scure, minimal e lineari richiamano senza alcun dubbio situazioni più contemporanee, anche per abitazioni cittadine. Come per ogni altro arredo o complemento in legno è necessaria una manutenzione ordinaria costante, che preveda interventi di ripristino per conservare sempre in ottimo stato gli strati superficiali del materiale stesso; l’alluminio: un prodotto duraturo nel tempo e che resiste perfettamente a qualsiasi situazione climatica. Grazie a queste doti performanti è molto amato e utilizzato per una pergola addossata in giardino, che prevede una manutenzione praticamente nulla, consentendo una personalizzazione a livello di cartella colori, estremamente varia. Pergola addossata in giardino: accessori Gli accessori che possono dotare una pergola addossata in giardino, prevedono degli optional sempre removibili che aiutano a godere appieno di questo ambiente open air di casa. Tende in tessuto non tessuto per esterni, fungono da pareti laterali che chiudono e proteggono sui tre lati lo spazio arredato. Questo escamotage garantisce di utilizzare appieno l’ambiente outdoor, anche nelle mezze stagioni o in presenza di leggera pioggerellina o vento. Si tratta di tendaggi impermeabili molto resistenti e si trovano sia nella finitura trasparente che oscurata. Per assicurare una costante aerazione, un sistema di microfori connota tale accessorio di una pergola addossata all’avanguardia e di ottima qualità. Esistono in commercio tantissimi altre tipologie di chiusure laterali e dotate di sistemi simili a quelli dei vetri (tessuto screen), che permettono una visione esclusiva dall’interno verso l’esterno, pur assicurando l’ingresso costante di luce naturale. Se la pergola addossata viene realizzata su di una pavimentazione esistente non necessità di un ulteriore piano di calpestio livellato e facilmente igienizzabile. Se invece si vuole assemblare una pergola addossata dove è presente il prato del giardino di casa, allora è fattibile accessoriarla di un rivestimento a scelta che permetta di avere una maggiore stabilità per collocare divanetti, tavoli e sedie. Un pavimento aggiuntivo, pratico e funzionale. Pergola addossata in giardino: costi I costi di una pergola addossata hanno un range davvero vario e si parte dai 150 euro al mq per arrivare a soluzioni che toccano anche i 750 euro al mq. La grande differenza che intercorre fra queste cifre, risiede innanzitutto nella scelta di un prodotto tradizionale piuttosto che in uno bioclimatico. In secondo luogo va considerato il materiale con cui si intende realizzare la struttura, in relazione anche all’estensione della grandezza che si andrà a coprire. Per ultimo, ma importantissimo in una progettazione di questo tipo, riguarda la serie di accessori e i kit che andranno a completare l’ideazione di quest’area esterna di casa. Importante valutare i prezzi di listino per avere un quadro completo e generale del budget totale che si dovrà preventivare per una realizzazione di questo tipo.
Bellissime idee per un gazebo da giardino
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La primavera è alle porte e organizzare un outdoor di stile è ciò a cui ogni padrone di casa aspira, per arredare il proprio giardino. Inserire un gazebo funzionale e di design è un ottimo modo di progettare un esterno, perché consente di sfruttare al meglio uno spazio dedicato al relax o da condividere con amici e familiari. Oltre ad una delimitazione a livello perimetrale, avere anche a disposizione una copertura aumenta la fruibilità di un gazebo in giardino, utilissima sia in giornate troppo soleggiate che in situazioni di leggera pioggia. Materiali, forme e dimensioni, si differenziano a seconda delle esigenze e necessità, e sul mercato sono disponibili una varietà di soluzioni che soddisfano davvero tutte le richieste. Tra i tanti gazebo da giardino è inoltre possibile valutare alternative mobili, di cui parleremo in altra sede, da ritirare durante la stagione invernale, o fisse che diventano un vero e proprio elemento d’arredo importante da coordinare con l’ambiente circostante. Per tutti coloro che non hanno ancora ben chiare le tipologie tra cui scegliere, e desiderano considerare svariate opzioni da esaminare in tutta tranquillità, proponiamo delle bellissime idee per un gazebo da giardino da osservare e analizzare. In questi suggerimenti si vedranno differenti proposte dove commistioni materiche e cromatiche, seguono quasi sempre lo stile e orientamento dell’abitazione principale, dove in e out devono saper dialogare in maniera armoniosa. Ciascuna, con le sue qualità, risulterà adatta per tanti outdoor di stile dove praticità e tendenza vanno di pari passo, in un esterno di casa tutto da vivere. Gazebo in giardino: moderno in corten e tessuto plastificato Lo stile moderno connota in modo emblematico abitazioni minimal e studiate nel minimo dettaglio. Progettazioni dove nulla è lasciato al caso e dove nemmeno un gazebo da inserire in giardino, deve porsi in contrasto con tale scelta estetica. Avvalersi di una soluzione in corten e tessuto plastificato, per un gazebo outdoor, è assolutamente perfetto! Un materiale contemporaneo e molto in voga, caratterizzato dal suo color ruggine che ben si sposa con le nuance neutre delle pareti esterne di casa. Strutture di questo tipo sono solitamente mantenute nella loro posizione per tutto l’anno, poiché non temono assolutamente i cambi di temperatura né gli agenti atmosferici. Con la loro linearità e semplicità di forma, sono dei gazebi da giardino poco invasivi e leggeri alla vista, ma al contempo solidi e assolutamente stabili anche sulle grandi dimensioni. La copertura viene quasi sempre realizzata con tessuti plastificati molto resistenti e removibili all’occorrenza per essere igienizzati o nel tempo sostituiti. Gazebo in giardino: minimalista in pvc Rimanendo in tema di modernità, avvalersi di un gazebo in giardino minimalista in pvc, è una seconda opzione da considerare assolutamente. Anche in questo caso, ci troviamo di fronte ad un arredo di tipo fisso perché decisamente resistente a tutte le condizioni climatiche. Nelle sue colorazioni in grigio, nero o marrone scuro, sottolinea lo stile che un giardino contemporaneo deve avere. Forma squadrata e silhouette rettilinea, sono d’obbligo. La copertura è piana e disponibile in colori chiari a contrasto per alleggerire e ampliare la luminosità al di sotto del gazebo stesso. Le pareti sono essenzialmente aperte, ma accessori come zanzariere o pareti scorrevoli, possono essere acquistate anche successivamente e montate all’occorrenza. Gazebo in giardino: freestanding in legno con rampicanti Nella categoria dei gazebi in giardino più tradizionali, rientrano tutti quelli che presentano una costruzione in legno, abbinata poi ad altre scelte materiche per quel che riguarda eventuali pareti e tetto. Questa altra tipologia piace sempre, perché realizzata con il re dei materiali da costruzione caldo ed estremamente versatile anche per essere usato all’esterno di casa. Trattato nel modo corretto non presenta alcun tipo di problematica, anche se una manutenzione ordinaria, aiuta sicuramente a mantenere perfetta la sua conservazione nel tempo. Prima di visionare alternative coperte, vi vogliamo proporre una struttura freestanding con rampicanti. Per chi ama la natura e possiede uno spiccato pollice verde, circondare un gazebo in giardino con fiori profumati è l’idea vincente verso cui indirizzarsi. La vegetazione fungerà da copertura naturale, mantenendo fresco l’ambiente sottostante. Abbinabile a stili più country, nordici o orientaleggianti, questi gazebi o pergole sono perfetti per arredare in modo immediato, un outdoor di stile. Gazebo in giardino: legno e tegole Varianti sul tema ne esistono davvero tante, e quella più comune e che non passerà mai di moda, riguarda un gazebo in giardino dalla tipica forma esagonale o circolare con copertura in tegole. Questa soluzione d’oltreoceano, trova consensi anche nei nostri outdoor di casa, con il suo stile classico e intramontabile! Grazie alle dimensioni contenute e proporzionate accoglie salottini privati graziosi e ospitali da condividere in svariate situazioni. Con un tetto in tegole, la struttura in legno ha poco da temere, ma per il suo mantenimento prolungato, consigliamo di avvalersi di prodotti appositi per mantenere sempre inalterata la finitura superficiale. Caratteristica di tale scelta sono le pareti decorate che ricordano i parapetti dei balconi, quasi sempre tinteggiati in bianco. Un modo per circoscrivere lo spazio, ma senza delimitarlo visivamente, rendendolo fresco e luminoso. Gazebo in giardino: fisso in mattoni e legno Ulteriore possibilità per arredare un outdoor di stile con un gazebo in giardino, è quella di valutare l’ipotesi di una commistione in mattoni e legno. In alcuni casi, vuoi per questioni di privacy, vuoi per le condizioni climatiche di eccessivo vento o piogge, si è costretti a delimitare uno o due lati in modo permanente. I mattoni a vista sono una soluzione estetica piacevole e molto versatile, se abbinata ad una struttura in legno con copertura mista in vetro e tessuto. L’utilizzo di 4 differenti materiali, permette di frazionare gli spazi di un gazebo imponente, dove ogni funzione trova la sua perfetta collocazione. Nelle zone riparate in modo perenne possono addirittura essere predisposte delle aree cottura, con una parete solida su cui predisporre gli impianti e una copertura fissa che lascia passare esclusivamente la luce. In quella “arieggiata” è fattibile invece inserire sedute da esterni e tavoli, dove avvolgendo le tende a disposizione si può creare un solarium privato a tutti gli effetti.
Porta d’ingresso colorata: originale e di tendenza
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Una porta d’ingresso colorata è un elemento fondamentale nell’ esterno di un’abitazione, soprattutto per chi vuole ottenere un look originale e di tendenza per la propria casa. Una facciata principale è segnata dalle varie aperture che si susseguono, e l’aspetto estetico che la contraddistingue, nasce dall’equilibrio di pieni e vuoti presenti su tutta la superficie. Utilizzare un portoncino d’ingresso chic e trendy, è una componente di grandissima importanza, perché è il primo oggetto d’arredo di una casa, ben visibile da chiunque. Questo infisso ha su di sé una duplice visione, poiché solitamente il colore esterno ricade anche sull’interno, pertanto la sua selezione, va studiata a tavolino e valutando i vari complementi circostanti. In commercio esistono infinite palette per colorare una porta d’ingresso, oltre ai toni cult e maggiormente classici. Abbinate al materiale da costruzione, creano delle sfumature differenti pur partendo dalla stessa nuance. Questo abbinamento pittorico-materico è da considerare quando si pensa all’installazione di questa tipologia di serramento, poiché le varie combinazioni determinano l’inclinazione e la propensione verso la decisione di optare per uno stile piuttosto che un altro. Discriminare tra le innumerevoli proposte il colore adatto non è sempre così semplice e la personalità di ciascun padrone di casa e i suoi gusti soggettivi giocano un ruolo primario e davvero non trascurabile. Ma vediamo insieme nel dettaglio come colorare una porta d’ingresso, evidenziando le tinte più gettonate, incredibili ed utilizzate, nelle progettazioni odierne. Porta d’ingresso splendente in giallo Per quel che riguarda le palette più esuberanti, si può valutare l’alternativa di una porta d’ingresso splendente in giallo. Vivacità ed energia caratterizzano il colore del sole e solitamente trovano largo impiego in case vacanze o in abitazioni private in contesti costieri o isolani. Una tendenza che non richiama esclusivamente l’atmosfera estiva del mare e che anche in città o in campagna inizia a farsi largo. Una porta d’ingresso in giallo è perfetta per accogliere e invitare familiari e amici verso un appartamento vintage, boho o industrial, dove una nuance raggiante, fa già presagire cosa si troverà all’interno di casa. Una tinta per tutti, ma “osata” da pochi temerari che non possono che parlar bene del risultato estetico finale. Porta d’ingresso distinta in grigio Una porta d’ingresso distinta in grigio, viene scelta quando si vuole donare alla propria casa un look rilassante ma non standardizzato, penetrante ma senza esagerazioni. Questo particolare tono ha la capacità di creare su tutto l’intero edificio, un effetto originale e senza fronzoli. Austero, ma nel modo corretto, riesce a risolvere molti dubbi sulla scelta della colorazione per una porta d’ingresso. E’ un’alternativa validissima ai classici colori o finiture in tinta naturale come il legno, pur avendo il vantaggio di movimentare una facciata esterna di casa in modo dinamico, ma contenuto. Porta d’ingresso luminosa in bianco Leggera ed eterea, una porta d’ingresso in bianco è perfetta per un esterno di casa che non vuole eccessivamente spiccare su altri elementi presenti in un outdoor privato. Un complemento d’arredo candido e sobrio che con raffinatezza e charme saprà infondere ad una casa un gran senso di accoglienza e ospitalità. Grazie a questa tinta luminosa su un punto focale importante, la scelta della tinteggiatura dei muri potrà essere valutata sia in accordo che a contrasto. Soluzioni entrambe superlative e apprezzate dato che questo colore naturale, ben si abbina con tutto. In realizzazioni con tocchi cangianti o in situazioni più semplicistiche e lineari di un total white con porta d’ingresso e facciata in bianco, un progetto non risulta mai prevedibile né ovvio, ma caratterizzato da un inconfondibile fascino che tutti da sempre amano. Porta d’ingresso elegante in verde Un colore molto in voga che ricade nella scelta di seguire un mood più naturale e che crei continuità con l’ambiente circostante. Una porta d’ingresso in verde stimola sensazioni legate alla vegetazione e ad atmosfere bucoliche, anche se questa tinta è largamente utilizzata anche in contesti urbani in abitazioni cittadine. Portoncini storici o di nuova fattura, si distinguono per la costante eleganza di questa nuance che in base all’intensità e al materiale, farà emergere uno stile antico e classicheggiante o al contrario uno più contemporaneo e legato ad un’estetica più attuale. In ogni situazione risulta comunque una scelta vincente e su cui non si sbaglia mai! Porta d’ingresso eccentrica in rosso Alternativa più carismatica e frizzante, riguarda la scelta di una porta eccentrica in rosso. Un colore focoso e ricco di magnetismo, quando viene utilizzato in un esterno di casa fa presagire l’indole e l’animo estroso di coloro che vi abitano. Diciamolo, non tutti sono in grado di sostenere una tinta così evidente su una facciata che è il biglietto da visita della propria abitazione. Tuttavia, per coloro che adorano sperimentare e mettere in evidenza questa nuance estrosa e ricca di passione, il risultato estetico è davvero sorprendente. Molto versatile nel suo utilizzo è oggi giorno impiegata sia in loft cittadini su porte d’ingresso metalliche in un rosso fuoco senza eguali, che in cottage di campagna nella sua declinazione più tendente ad un rilassante bordeaux molto pastoso. Porta d’ingresso signorile in nero Il colore nero per la porta d’ingresso può essere tranquillamente scelto per essere abbinato ad una varietà di stili estetici differenti. In tutte le situazioni, da portoncini in legno più tradizionali a soluzioni industrial e contemporanee in acciaio, il comune denominatore è rappresentato sempre dall’eleganza che questa colorazione incisiva, dona a qualsiasi facciata di casa, indipendentemente dal materiale e dall’ orientamento stilistico a cui si fa riferimento. E’ naturale che bilanciare questo impatto visivo con palette leggermente più tenui per pareti e oscuranti, aiuta a rendere un ambiente outdoor non eccessivamente cupo. Uno sfondo bianco è sempre apprezzato, anche se alcune varianti tono su tono, con neri o grigi intensi e pastosi, si sposano perfettamente con una porta d’ingresso signorile in black, chic e mai fuori moda.
Giardino verticale per arredare la facciata di una casa
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I giardini verticali esterni sono ormai diventati uno strumento green per decorare e arredare la facciata di una casa. Spesso vengono utilizzati per diminuire l’impatto estetico di alcuni edifici cittadini, ma soprattutto sono impiegati oggi giorno, per combattere i problemi ambientali delle grandi metropoli, che ricorrono a questa soluzione perché tali opere naturali riescono ad abbassare notevolmente le percentuali relative alle polveri sottili e a regolare il calore urbano presente. La vegetazione è un elemento efficace che si occupa di garantire un benessere generale che giova alla nostra salute e a quella del pianeta. Applicarla sui muri esterni di un’abitazione, sotto forma di giardini verticali, permette di creare una barriera contro i movimenti dell’aria, mitiga l’irraggiamento solare, i cambi di temperatura e la presenza di umidità, per creare un comfort più elevato che si ripercuote e avverte anche negli interni di casa. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta! Giardino verticale: cos’è Un giardino verticale è uno metodo tecnologicamente avanzato che viene utilizzato sulle facciate esterne di abitazioni singole o condominiali, per diversi scopi funzionali ed estetici. Ciò che in primis colpisce in queste progettazioni, è il valore visivo ed artistico che un edificio architettonico assume. Le pareti superficiali si colorano in modi differenti a seconda delle specie vegetative impiegate e sprigionano una varietà di particolari profumi a seconda della fioritura e della stagione. La natura si mette in gioco in modo prorompente ed esuberante, per far fronte a problematiche che non riguardano esclusivamente il look di tendenza del momento e il fattore stilistico. Se da un lato un edificio ricoperto da un giardino verticale è bello e armonico, dall’altro si rivela un potente alleato per far fronte a tutte le problematiche relative allo smog e in generale ai problemi legati alla salvaguardia dell’ambiente. La selezione delle piante è il fattore fondamentale per la buona riuscita di questo progetto e va effettuata tenendo in considerazione la loro provenienza geografica, che ne determina alcune caratteristiche essenziali e la loro distribuzione sul territorio più congeniale. L’espansione esige l’impiego di categorie di piante compatte, come gli arbusti o i cespugli e al contempo striscianti e coprenti. Anche i tempi di crescita vanno presi in considerazione e sarebbe bene evitare specie troppo prolifiche e produttive. Giardino verticale: tipologie Esistono diverse tipologie di giardino verticale, dove ciascuna prevede installazioni e gestioni differenti, atte a migliorare il microclima e a rendere esteticamente stilose e impattanti le superfici esterne di un edificio. Per capire quale meglio si addice ad arredare una facciata di una casa, elenchiamole e vediamo le loro principali caratteristiche: a inverdimento indiretto: le piante rampicanti vengono piantate a terra e in modo naturale ramificano e si sviluppano verticalmente sulla facciata. Ideazione poco costosa, con una manutenzione minima e con una durata considerevole nel tempo; a inverdimento diretto: la resistente vegetazione scelta viene ancorata appunto in modo “diretto” alla parete esterna dell’edificio e anche in questo caso, budget, cura e conservazione, sono decisamente contenuti mentre i benefici termici che ne derivano sono elevati; con elementi contenitori detto living wall: pannelli modulari di reti metalliche, sono fissati alla struttura dell'edificio e abbinati a un sistema di irrigazione e concimazione omogeneo e automatico. Su un rivestimento tecnico vengono seminate svariate essenze che una volta fiorite, creano dei veri e propri quadri naturali. Sistema decisamente più costoso, ma con effetti positivi ed ottimali, che riguardano il benessere della salute e dell’ambiente in cui sono inseriti. Giardino verticale: pro e contro Quando ci si appresta a valutare la progettazione di un giardino verticale sull’esterno della propria abitazione, è bene farsi naturalmente consigliare da professionisti del settore che sapranno in questo caso più che mai, mettere in evidenza tutti i pro e i contro di tale soluzione. I vantaggi che scaturiscono dall’utilizzo di giardini verticali esterni, per arredare la facciata di casa, riguardano: la depurazione dell’aria da smog e ogni sorta di inquinante atmosferico; un’azione antisettica che inibisce lo sviluppo di microrganismi infettivi o patogeni; l’incremento della biodiversità e del conseguente benessere psicologico; l'isolamento acustico con attenuazione immediata del rumore; la regolazione termica con relativo risparmio energetico. Inoltre, se la parete verde è discostata di qualche centimetro dalla facciata, permette di creare una minima intercapedine che genera un perfetto ricircolo dell’aria, creando una parete ventilata sana e resistente. La vegetazione funge anche da barriera antivento naturale e da ombreggiante nelle calde estati cittadine, riducendo del 25-30% la gradazione superficiale della facciata stessa. Tra i contro non vi sono grandi fattori da elencare e se un tempo il dispendio di energia per irrigare e la presenza di un agronomo o di un giardiniere potevano essere degli svantaggi, oggi giorno con pannelli fotovoltaici e scelta di essenze vegetali ad hoc si sono potuti abbattere anche questi tipi di costo. Giardino verticale: manutenzione La realizzazione di giardini verticali deve prevedere che le pareti naturali in verde abbiamo una limitatissima manutenzione. Questo perché sarebbe impossibile gestire tutte le operazioni costanti da effettuare e difficili da programmare per mantenere in vita la vegetazione, inserita in ambienti con condizioni climatiche particolari. La scelta delle piante deve pertanto ricadere su specie vegetali che non necessitino di eccessiva acqua e che siano molto resistenti ai vincoli urbani, riferiti in modo specifico alla qualità dell’aria e ai continui cambi di temperature. Una gestione in chiave economica dell’impianto dei giardini verticali, permette di preventivare una tipologia di manutenzione minima, garantendo comunque una copertura protettiva totale delle facciate interessate e mantenendo alti gli standard estetici e di coibentazione della parete stessa. Nel caso del living wall la manutenzione deve essere più costante, dato che il sistema prevede degli impianti automatici al suo interno. Se il funzionamento procede da manuale, i controlli periodici si distribuiscono sul numero di 2, massimo 4 interventi all’anno, anche per incrementare o sostituire i fertilizzanti e le sostanze contro i parassiti e i funghi. E’ naturale che interventi straordinari, devono comunque essere preventivati, a causa di malattie improvvise delle piante o di particolari situazioni impreviste che si possono verificare. Giardino verticale: costi I costi relativi alla realizzazione di un giardino verticale, dipendono dalla tipologia di struttura che si intende inserire. Una soluzione diretta prevede dei prezzi sui 40 euro/mq mentre saliamo di circa del doppio per l’alternativa indiretta. Nelle opzioni combinate vanno anche considerati i materiali dei vari contenitori utilizzati. Si può partire dai 120 euro/mq per il polietilene ad alta densità (hdp), per passare ai 450 euro/mq dell’acciaio semplice, per terminare con cifre sui 750 euro/mq per quello zincato. Il living wall prevede una spesa diversa che si attesta sui 350-550 euro/mq considerando i pannelli con relativi contenitori, a cui vanno aggiunti i costi del substrato per la semina che si aggira su una media di 700 euro se viene impiegato il feltro o di 900 euro se si adopera la resina espansa.
Cancello automatico: consigli per una scelta funzionale e sicura
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Il cancello automatico è un pratico e validissimo aiuto per aprire con tutta comodità l’ingresso carraio della propria abitazione. Una volta considerato un elemento per pochi, viene oggi scelto quotidianamente in tutti i progetti di nuova costruzione e ampiamente valutato in situazioni esistenti, dove il tradizionale portone viene molto spesso riconvertito e automatizzato. Avvalersi di questo strumento significa facilitare ulteriormente gli accessi all’interno della propria area privata e di godere di una comodità senza pari a cui una volta abituati, non si può davvero più rinunciare. Ma come scegliere un cancello automatico per la casa? Gli elementi da considerare non sono molti, ma tutti vanno ponderati con attenzione e sostanzialmente riguardano: la tipologia: se con apertura scorrevole o a battente (a una o due ante); la grandezza: standard o su misura; il peso: valutato in base alla struttura (piena o listata) e al materiale. il tipo di motore da utilizzare; i costi di acquisto, installazione e manutenzione. Seguire dei consigli per una scelta funzionale e sicura, da parte di brand e tecnici specializzati, è senz’altro la strada giusta da percorrere. Con la loro professionalità ed esperienza sapranno valutare caso per caso le diverse caratteristiche di ciascun modello e combinare le varie alternative disponibili. per arrivare alla soluzione più congeniale e opportuna caso per caso. Cancello automatico: cos’è e come funziona Il cancello automatico è uno strumento elettrico funzionale che serve per facilitare l’apertura e la chiusura di una proprietà privata. Oltre alla sua mansione primaria di garantire sicurezza e tranquillità quando si è all’interno del cortile o del giardino di casa, permette quindi di eliminare l’attività manuale dell’aprire con le chiavi e spostare una o due ante del cancello stesso e di doverle successivamente richiudere. Il cancello automatico funziona grazie a un motore che attiva il movimento per far aprire l’anta, attraverso un braccetto dotato di pistone. Quest’ ordine viene impartito da un telecomando, fino ad un determinato raggio di distanza, che comunica con una centralina, che regola tutte le mansioni. Nei modelli più contemporanei e innovativi sono previsti dei collegamenti con la rete, che tramite tecnologia smart, comunicano direttamente con smartphone e tablet. Controllare l’apertura del cancello automatico sarà ancora più semplice con un semplice tocco sul proprio cellulare. Sono inoltre presenti delle fotocellule, che tramite dei sensori, rilevano se ci sono eventuali ostruzioni inerenti alla corretta chiusura dell’anta. In tali circostanze, comunicano il problema alla centralina, la quale arresta immediatamente il movimento del cancello automatico, prevenendo danni a cose o persone. Cancello automatico: apertura scorrevole o battente (a una o due ante) In base al tipo di apertura è possibile classificare un cancello automatico in due categorie: scorrevole o a battente. La prima tipologia viene adottata solitamente in case di nuova costruzione dove a priori si è valutato l’intero spazio necessario, da lasciare a disposizione di questo importante elemento. Oltre alla larghezza da destinare alla luce effettiva per il passaggio delle auto, è necessario calcolare l’ingombro doppio che il cancello va ad occupare lateralmente quando scorre e si apre. Questo procedimento avviene grazie ad una guida installata nel terreno che funge da binario su cui il meccanismo automatizzato funziona. La seconda modalità per installare un cancello automatico riguarda invece la tipologia a battente, che può essere a una anta o a due ante. Solitamente l’ipotesi di avere un’unica apertura, implica di avere poco spazio a disposizione o di avere recinzioni in comune con i vicini e di non poter vincolare su quel lato i metri che servirebbero per una doppia battuta. Quando invece non si hanno obblighi di alcun genere le due ante sono da preferire, sia per la stabilità dei braccetti sia per la velocità di esecuzione delle manovre di apertura. Questa, solitamente pensata verso l’interno dell’abitazione, può in realtà essere scelta anche verso l’esterno se esigenze particolari lo richiedono. Valutiamo i pro e i contro di entrambi: esteticamente un cancello a battente è decisamente più bello da vedere e più facilmente abbinabile ad una maggiore scelta di orientamenti stilistici che connotano l’abitazione che protegge. Uno scorrevole si addice quasi esclusivamente a tendenze contemporanee o industriali; un cancello a battente è però maggiormente costoso rispetto ad uno scorrevole, e la sua durata nel tempo è decisamente inferire se confrontato con un meccanismo a scorrimento. La possibilità di personalizzazione è peculiarità di entrambi e alla fine, i vantaggi e gli svantaggi di ciascuno, vanno di pari passo con le esigenze e i gusti personali dei padroni di casa, da tenere in grande considerazione per ogni caso progettuale a sé stante. Cancello automatico: i migliori motori da utilizzare Quando si parla di cancello automatico ci si chiede quali siano i migliori motori da utilizzare e che nel rapporto qualità-prezzo diano delle certezze tangibili. Per quanto riguarda un cancello automatico scorrevole i primi 4 migliori motori sul mercato sono: Came: un brand diffuso e conosciuto per la perfezione di costruzione dei suoi componenti; Faac: tra i più competitivi nel suo campo, presenta un’affidabilità garantita nel tempo; BFT: la caratteristica che differenzia questo marchio dalla concorrenza è facoltà presente nel motore di adottare un livello di spinta intelligente costante, mai esagerata rispetto alle esigenze reali; Nice: ha una centralina integrata dotata di un sensore di temperatura che ottimizza l’impiego della forza necessaria in base al clima. Nei cancelli automatici a battente i migliori motori sono invece: Came: con il suo kit interrato a 230vac per aperture fino a 3,5 m per anta, a perfetta tenuta stagna; Faac: con il sui eco kit green con anta singola fino a 2,3 m Cancello automatico: manutenzione La manutenzione richiesta su un cancello automatico non è così invasiva come si pensa. Si consiglia di effettuare un chek-up una volta l’anno, dato il suo l’utilizzo quotidiano e la sua esposizione ad ogni tipo di temperatura e condizione climatica. Il controllo sistematico annuale, permette di controllare che sia tutto in regola e assicurare una maggiore durata nel tempo di tutte le componenti interessate. Parti danneggiate o inconvenienti sporadici, derivano proprio dalla non curanza di alcune piccole problematiche, che attraverso una puntuale manutenzione, possono invece essere risolti a monte e con una spesa inferiore. Cancello automatico: quanto costa Dopo aver valutato il funzionamento, la classificazione, la scelta dei motori da utilizzare, l’installazione e la manutenzione, l’ultima domanda che sorge spontanea è: ma quanto costa un cancello automatico? Inizialmente vanno distinte due condizioni: se il cancello è già presente e installato nell’abitazione, e serve semplicemente dotarlo di kit per automatizzarlo, o se l’oggetto deve essere comprato e collocato in una casa in progettazione. Nel primo caso vanno valutati degli equipaggiamenti appositi che hanno un costo di circa 1000 euro, se si considerano dei cancelli tradizionali a due ante battenti e che coprono una luce fino a 4 m. Per soluzioni scorrevoli il prezzo scende leggermente, sui 750 euro per pesi non superiori ai 1000 kg. Nel secondo caso, la voce che incide sul costo finale, dipende proprio dal fatto che il cancello stesso vada comprato ex - novo. I fattori che influenzano il budget da destinare all’acquisto di un cancello automatico, sono di tre tipi e nel dettaglio riguardano: la tipologia: se con apertura scorrevole o a battente (a una o due ante); la dimensione: standard o su misura; il peso: determinato dal tipo di struttura (piena o listata) e dal materiale. Come fascia di prezzi ci si attesta sui 1.800 euro, per un tipo ad anta unica, sui 2.200 euro per uno scorrevole e sui 2.500 euro per uno a doppio battente. Oltre a questo va aggiunto il corrispettivo per i posatori. Un professionista del settore può chiedere tra i 350 e i 500 euro a seconda delle situazioni.
Pittura per esterni: cosa valutare per scegliere quella giusta
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Le facciate di casa sono tra le parti più esposte a tutto ciò che concerne i vari cambiamenti di un ambiente outdoor. Il sole, gli agenti atmosferici, i cambi di temperatura e il trascorrere del tempo, sono alcuni degli innumerevoli fattori che alterano una pittura per esterni, minando sia l’estetica che la salute dei muri perimetrali. Cosa valutare per scegliere quella giusta, richiede un’attenta analisi di molteplici elementi, che devono contribuire a limitare quanto più possibile un lento e inevitabile deterioramento superficiale. Attuare un programma di manutenzione ordinaria è sicuramente il passo necessario per conservare e cercare di preservare al meglio, un lavoro di pittura per esterni. Questo approccio ha il duplice scopo di donare stile e caratterizzare esteticamente le facciate di casa e mantenere l’integrità della superficie esterna dell’edificio, salvaguardando di conseguenza le parti strutturali di tutta l’abitazione. Come scegliere la pittura corretta? La scelta del periodo è importante. Meglio lavorare nella bella stagione con un clima temperato e asciutto, ma gli elementi concreti da valutare, per tinteggiare le facciate di casa nel modo giusto, riguardano: la considerazione dei materiali: meglio se naturali ed ecosostenibili; l’opzione tra i vari prodotti: meglio utilizzare soluzioni antimuffa e antibatteriche; l’analisi dell’esposizione e delle superfici che costituiscono le pareti; la ricerca di articoli: meglio se impermeabili e idrorepellenti; i costi: conteggiati sul totale di 4 elementi da valutare caso per caso. ·         Pittura per esterni: considera materiali naturali ed eco sostenibili L’attenzione verso i materiali naturali ed eco sostenibili è un approccio che ormai è diventato una prassi consolidata, soprattutto quando si parla di soluzioni green per vivere meglio la casa. Infatti non solo è importante salvaguardare le risorse ambientali, ma anche la salute di chi decide di godere di tutti i benefici all’interno di un’abitazione eco-friendly. L’incontro tra naturalezza e sostenibilità ha dato origine a vernici e pittura per esterni per lavorare in un contesto di bio edilizia consapevole. Questa gamma di prodotti, che rientra nei parametri qualitativamente elevati e rispettosi dell’ambiente a 360°, viene proposta da moltissimi brand del settore, come Oikos, Kerakoll, Sikkens e molti altri. La più tradizionale e anche longeva forma di colorazione per esterni che è al top in termini di sostenibilità è sicuramente la pittura per esterni a calce. Un materiale con ottime caratteristiche che viene scelto quando si pone una grande attenzione ai concetti inerenti la salubrità di una casa. I fattori che fanno propendere verso l’impiego di questa pittura per esterni, sono: la totale assenza di agenti chimici, tossici o derivati dalla plastica al suo interno; l’essere un isolante naturale; la resistenza ai cambi di temperatura; la repellenza verso funghi, batteri e muffe; la facilità di aggrapparsi a qualsiasi tipologia di supporto; l’assoluta traspirabilità. Pittura per esterni: opta per prodotti antimuffa e antibatterici Un’altra cosa da valutare per scegliere la pittura per esterni più giusta, riguarda quei prodotti che sono inappuntabili dal punto di vista della resistenza a muffe e batteri. E’ naturale che le facciate di casa siano soggette all’attacco di umidità e ad ogni agente atmosferico nelle diverse stagioni dell’anno. Optare per vernici a base di silicati, aiuta senza alcun dubbio a debellare al 99% questi problemi che solo apparentemente sono estetici. Con il tempo infatti potrebbero diventare delle serie preoccupazioni anche a livello strutturale. La mescolanza con il potassio nella pittura per esterni, incrementa invece le già ottime caratteristiche di una tinteggiatura adatta a resistere a qualsiasi tipo di attacco da parte di agenti biologici, garantendo prestazioni elevatissime e riscontrabili negli anni. Pittura per esterni: cerca articoli impermeabili e idrorepellenti Se la pittura per esterni ai silicati è un eccellente prodotto antimuffa e antibatterico, è altrettanto efficace per resistere all’azione dell’acqua, rendendosi uno tra gli articoli impermeabili e idrorepellenti di grande qualità. La composizione di queste vernici è altamente indicata per abitazioni collocate in zone soggette a frequenti rovesci e dove infiltrazioni e percentuale di umidità e vapori, spesso minano l’incolumità della pittura esterna di una casa. Considerare la scelta di materiali idonei a questo scopo permette di allungare la durata nel tempo di una tinteggiatura esterna, che può essere impiegata sia in abitazioni di nuova costruzione, che in edifici ristrutturati e anche con dei connotati storici e architettonici rilevanti. Pittura per esterni: valuta esposizione e superficie delle pareti Valutare l’esposizione e le superfici delle pareti per scegliere la corretta pittura per esterni è essenziale per non incappare in gravi errori durante la posa del prodotto sbagliato. In base alla collocazione dell’abitazione e al materiale da costruzione della facciata, che ne determina il suo stato, le opzioni da prendere in considerazione per pitturare gli esterni sono diverse e riguardano: muro esterno sano, poco esposto con pittura in buono stato: rinfrescare con una vernice per esterni al quarzo, resistente, lavabile e durevole nel tempo; muro esterno sano, esposto alle emissioni di fumi e gas e con pittura rovinata: utilizzare una pittura tecnologica che purifica l’aria e antismog, facilmente applicabile e con la capacità di ridurre il tasso di sostanze nocive aeriformi; muro esterno compromesso ed esposto al sole, alla salsedine e all’umidità: impiegare una pittura con pliolite, ottima per prevenire la formazione di muffe, batteri e alghe oltre ad avere caratteri positivi a livello di durata; muro esterno compromesso e con presenza di lievi fessurazioni: adottare una pittura elastomerica con caratteristiche tali da potersi adattare a qualsiasi deformazione e adeguata a riempire le micro crepe presenti. Adatta a sollecitazioni e assestamenti che coinvolgono periodicamente una casa. Pittura per esterni: costi prodotto e applicazione Anche il budget totale che si deve preventivare per realizzare un intervento di tinteggiatura per esterni, è uno dei fattori che ci spinge a scegliere la giusta pittura da impiegare, che deve essere qualitativamente eccelsa e durare a lungo nel tempo. Per valutare il costo complessivo si devono considerare più elementi, che tengono in considerazione sia il prezzo del prodotto che l’applicazione della pittura per esterni. I professionisti del settore interpellati riusciranno di volta in volta a preparare un preventivo ad hoc, valutando delle variabili che riguardano: costo vernice: dai 5 ai 25 euro/mq circa; costo rifacimento intonaco: da valutare se l’intonaco esistente deve essere ripristinato per far aderire meglio la pittura: dai 10 ai 20 euro al mq circa; costo ponteggi e occupazione suolo pubblico: da considerare le tabelle a livello comunale; costo manodopera: il costo orario varia a seconda del luogo oggetto di intervento e anche in questo caso è bene sentire più aziende da comparare. Spesso la scelta giusta va di pari passo con quella leggermente più costosa che riguarda i materiali impiegati, ma che daranno il loro riscontro positivo con il passare degli anni.
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