Menu
Ricevi 4 preventivi
Ricevi 4 preventivi gratuiti
Cerca per parole chiave

Articoli

Compattatori e tritarifiuti per una casa green
Visite ricevute
15897
Immagini dell'articolo
10
Compattatori e tritarifiuti diventano un elemento integrato nella concezione di cucina ecologica moderna, dove sistemi intelligenti per la raccolta differenziata e lo smaltimento, aiutano a sostenere un approccio eco sostenibile per vivere in una casa green. Se già negli ultimi anni si è assistito ad un cambiamento nella progettazione delle contemporanee zone cottura, con scomparti appositi dedicati a ciascun materiale per un recupero e un riciclo mirato, oggi giorno si sono sviluppate innovative soluzioni per facilitare la separazione e la successiva eliminazione dei rifiuti casalinghi. Dissipatori alimentari, compattatori a pressione e contenitori per smistare, entrano a far parte della routine quotidiana e il loro continuo utilizzo, fatto in modo semplice e sviluppato attraverso brillanti idee di design, permette di iniziare un percorso eco sostenibile, che porterà benefici per la salute individuale, collettiva e dell’ambiente. Esistono molteplici soluzioni tra cui scegliere e molto spesso l’impiego dell’una non ne esclude a priori un’altra. Tra le ideazioni più utilizzate, che applicano sistemi intelligenti per i rifiuti in una cucina ecologica di una casa green, troviamo: contenitori di design studiati per la raccolta differenziata; tritarifiuti alimentare integrato per il lavello; compattatori per bottiglie di plastica; compattatori salvaspazio; compattatori solari. Contenitori studiati per una differenziata sostenibile I contenitori studiati per una raccolta differenziata sostenibile sono stati i primi elementi a comparire in una cucina ecologica per sottolineare l’importanza di effettuare una consapevole ripartizione dei rifiuti domestici, utile per incentivare un riciclo essenziale per salvaguardare sia la nostra salute che quella dell’ambiente. Inizialmente inseriti nel vano sotto il lavello, hanno trovato nel tempo collocazioni diverse e con dei design sempre più nuovi e particolari. Alcune installazioni esterne hanno forme e colori davvero di tendenza, tanto da non far nemmeno capire che si tratti di bidoni per l’immondizia. In altri casi, e in cucine dallo stile super ricercato, troviamo degli scomparti inglobati sui top di isole e penisole, utilissimi per insacchettare in modo separato i vari materiali. Un’idea che riprende quella già sperimentata in molti locali pubblici e che progettata anche in un ambiente privato, trova grandi apprezzamenti per l’immediatezza d’uso. E’ naturale che per grandi ingombri bisognerà aprire la classica antina o servirsi di contenitori esterni, ma questo problema è riscontrabile per qualsiasi “pattumiera” si utilizzi in casa. Tritarifiuti alimentare: tipologia green per il lavello Il tritarifiuti alimentare è un apparecchio che ha origini decisamente datate. I primi modelli furono testati nel 1927 e specialmente nelle case d’oltreoceano hanno trovato un larghissimo impiego. L’installazione avviene sotto il lavello in corrispondenza dello scarico della cucina, dove attraverso dei dischi metallici, i residui di cibo vengono ridotti in poltiglia e scaricati nella fognatura. Esistono due tipologie di tritarifiuti alimentari: ad inserimento e ad alimentazione continua. Il primo tipo consente di introdurre i rifiuti, chiudere lo scarico del lavandino e poi attivare in tutta sicurezza il meccanismo di triturazione. Viceversa, nel secondo caso, si mette in moto il motore e successivamente di inseriscono gli scarti di cibo. Esaminando i dati dell’impatto ambientale dei rifiuti organici dispersi senza filtri, è stato stabilito che la poltiglia del tritarifiuti non venga dissipata in modo irresponsabile, ma inserita in un contenitore apposito per generare il compost. Grazie a questo fertilizzante naturale creato in casa, che predilige il concetto della biodegradazione assistita, è possibile riciclare e arricchire i terreni agricoli con un solo piccolo gesto quotidiano. Compattatori per bottiglie per una soluzione eco  I compattatori per bottiglie e lattine sono un ulteriore strumento utilissimo per minimizzare l’immondizia di casa ed evitare di avere sacchi stracolmi stipati in ogni dove. Il procedimento è molto semplice e segue semplicissime direttive: è necessario inserire solo contenitori con il logo del riciclo, devono essere naturalmente vuote e non precedentemente schiacciate. Tali mini elettrodomestici in cucina, possono essere sia manuali (con leva) o elettrici (con apposito pulsante). In entrambi i casi, i pro offerti riguardano proprio il ridimensionamento, specie di quello riguardante la plastica, dell’ingombro dei rifiuti che viene ridotto di oltre la metà, con una semplice operazione quotidiana. Compattatori salvaspazio in una cucina eco sostenibile Le idee tecnologiche e la continua evoluzione in tema ambientale, per salvaguardarne l’integrità, hanno dato origine ad elementi con moltissimi vantaggi, che non sono più soltanto un optional all’interno di un ambiente di casa molto vissuto. Scegliendo i vari elettrodomestici che la caratterizzano, ecco che arrivano anche i compattatori salvaspazio in una cucina progettata in chiave eco sostenibile, che con le loro peculiarità facilitano il riciclaggio e la raccolta differenziata anche tra le mura domestiche. Questi oggetti riescono ad ottimizzare il lavoro a loro destinato, perché sono creati per contenere una maggiore quantità di rifiuti, che tradizionalmente trovano posto nei classici contenitori collocati sotto al lavello e che, riempiendosi spesso, devono essere svuotati in modo decisamente più assiduo. I compattatori di rifiuti domestici perfezionano lo stoccaggio e lo spazio contenitivo dedicato agli scarti quotidiani, rimanendo all’interno di una zona apposita chiusa e filtrata che permette di isolare gli odori sgradevoli, non dovendo aprire continuamente lo sportello o il coperchio. Casa green: compattatori solari Per una perfetta gestione della raccolta dei rifiuti, sono stati progettati dei compattatori solari, che sfruttano l’energia pulita grazie a pannelli fotovoltaici ecologici. Sperimentati in luoghi pubblici ad intenso flusso di passaggio, si è pensato di creare in forma ridotta, dei compattatori ad energia solare casalinghi, ottimi per completare una raccolta differenziata avanzata in una casa green ed eco sostenibile. Questo dispositivo intelligente sfrutta il sole che tramite una mini pressa, compatta i rifiuti nel bidone interno. Dunque, non si tratta di un semplice cestino, ma di un sistema innovativo che riduce l’ingombro dei rifiuti stessi e le emissioni di anidride carbonica nell'aria. Un piccolo pannello riesce ad inglobare l'energia solare che attiva il meccanismo senza avere la necessità di essere collegato alla corrente elettrica. Questa modalità di compattazione ottimizza i passaggi per il ritiro domestico sino a 15-20 volte in meno rispetto allo svuotamento dei bidoni tradizionali. Una soluzione inizialmente un po' costosa, ma con dei grandi vantaggi nel tempo.
Verniciare i mobili per un nuovo look in casa
Visite ricevute
16504
Immagini dell'articolo
10
Tra gli stili e le tendenze del momento, va assolutamente citata quella relativa al relooking degli arredi che si hanno nei vari ambienti della propria abitazione. Verniciare i mobili per ottenere un nuovo look in casa è una prassi molto consolidata e largamente impiegata dagi amanti del fai da te. E’ un modo ottimale per svecchiare armadi, comodini e sedute, per re-inventare l’estetica di zone giorno e zone notte che dopo lungo tempo hanno magari stufato un po'. Ma come dare nuova vita a complementi d’arredo con la vernice? Può sembrare apparentemente semplice attuare questo trend e spesso si pensa che con qualche tutorial si possa in poche mosse, realizzare un progetto pronto all’uso. In verità vi sono alcuni passaggi essenziali da eseguire e anche per chi ha dimestichezza con il DIY, è sempre bene farsi consigliare sugli attrezzi (importante scegliere il pennello o il rullo in base alla grandezza del mobile) e i materiali appropriati da utilizzare, caso per caso, per evitare errori che potrebbero compromettere la bellezza del mobile stesso. Le fasi da seguire, per verniciare complementi d’arredo, riguardano: carteggiatura: è indispensabile preparare accuratamente la superficie da trattare; stuccatura: è consigliato utilizzare la cementite per creare un fondo appropriato; verniciatura: è bene usare prodotti specifici in base alla tipologia di materiale; finitura: è raccomandato applicare un fil protettivo finale sulla superficie. Carteggiatura: preparare accuratamente la superficie Prima di verniciare i mobili, per dare nuova vita a complementi d’arredo con un look rivisitato in casa, è necessario dedicare il tempo necessario a dei preliminari molto importanti. Preparare accuratamente la superficie da tinteggiare, aiuterà a creare un fondo adatto e resistente, per far sì che la vernice stessa sia più facile da applicare e che raggiunga la massima durata nel tempo, senza dover continuamente ritoccare con ulteriori passate di colore. Gli arredi oggetto di intervento, devono quindi essere carteggiati e levigati con cura. Per ottenere un buon lavoro è indispensabile rimuovere cornici, pomelli, cerniere e quant’altro non debba essere trattato, e iniziare un lavoro certosino con carta vetro specifica, in base al materiale su cui si sta operando. Partendo con una grana più grossa, si procederà con più passaggi, sino a rifinire con una carteggiatura con fogli molto fini, che rendano liscia tutta la porzione da verniciare. Utilizzando panni morbidi, si deve lavare il mobile, eliminando tutta la polvere per poi lasciarlo accuratamente asciugare. A questo punto, se la superficie non presenta imperfezioni, la si può tranquillamente verniciare, diversamente si procede con la fase due che prevede la stuccatura e la stesura di cementite per far aderire meglio la vernice stessa. Stuccatura: utilizzare la cementite e stendere due mani di fondo Specialmente se il mobile oggetto di relooking è realizzato in legno, è spesso necessario stuccare alcune parti, perché deteriorate o mancanti a causa dell’usura e del tempo. Utilizzare la cementite aiuta nello scopo, così come la stesura di due mani di fondo, che preparano sicuramente meglio la superficie da verniciare. Se si deve passare la cementite su un legno già verniciato, è necessario asportare il vecchio strato di pittura attraverso levigatrice o carta abrasiva. Se invece il legno si presenta al naturale, dopo una lieve carteggiata è possibile stendere senza problemi il prodotto scelto. Su altri materiali, la cementite viene impiegata per coprire macchie di ogni tipo, prima di passare lo strato di vernice desiderato e va specificato che ha una funzione prettamente preparatoria su cui verrà appunto applicato un secondo apposito articolo. Non ha funzione di preservare il mobile dalla muffa o dalla ruggine. Vernice: usare prodotto specifici per la tipologia di materiale Per ogni tipologia di materiale che viene verniciato, deve essere usato un prodotto specifico e adatto alla superficie da riportare a nuova vita. Inoltre, in base al tipo di essenza, se parliamo di legno, o in base alla classificazione della plastica o alla varietà di metallo, esistono ancora delle sotto famiglie, che specificano quale vernice sia meglio usare caso per caso. In base alla materia prima che costituisce il mobile, possiamo quindi distinguere le seguenti categorie: vernice per legno: smalti all’acqua o smalti a solvente; vernice per plastica: primer aggrappanti, primer all’acqua, primer acrilici, smalti acrilici bi-componenti, resina epossidica; vernice per metallo: smalti gliceroftalici con antiruggine già incorporata; vernice per laminato: primer acrilico, smalto acrilico. Pennello o rullo: scegliere in base alla grandezza del mobile Pennello o rullo: cosa scegliere per poter avviare la fase di verniciatura? Molto dipende dalla grandezza del mobile e dalle forme ed eventuali scanalature e disegni, presenti sulla sua superficie. Quando si sta lavorando su dimensioni importanti e lisce, un rullo è senz’altro l’opzione più consona da valutare. Con poche passate si dimezzano i tempi di stesura e con minimi accorgimenti si evitano gocce e colate antiestetiche. Inoltre la resa del rullo aiuta chi non ha troppa dimestichezza con le pennellate, sempre visibili. Dopo aver passato la prima mano e aver atteso almeno due o tre ore, per l’asciugatura, è possibile verniciare con un secondo strato. Il pennello viene in aiuto quando si deve far entrare il colore in incavi profondi, porzioni di mobile dalle profondità esigue o in disegni in rilievo. Setole di diverse grandezze vengono scelte per ciascuna parte da tinteggiare e utilizzate all’occorrenza. Finitura: applicare accuratamente con pennello o a stoppino La finitura, rappresenta la fase finale, per dare nuova vita a complementi d’arredo e cambiare il look in casa. Sopra la vernice, dovrà essere applicata accuratamente una mano conclusiva di prodotto, che funge da ulteriore strato protettivo per il mobile. Tale operazione può essere effettuata o con pennello o a stoppino. La scelta dell’una o dell’altra soluzione dipende dal tipo di materiale e dal suo pregio, nonché dall’abilità manuale che si possiede nello stendere il prodotto. Con il pennello le operazioni sono più immediate e veloci, anche se la cura di queto passaggio deve essere comunque ottimale. Utilizzare lo stoppino, significa avvalersi di una tecnica laboriosa e delicata, che richiede più pazienza, ma garantisce un risultato migliore.
Camera da letto in stile moderno: cosa non deve mancare
Visite ricevute
16298
Immagini dell'articolo
10
Come arredare una camera da letto moderna, senza tralasciare i più tipici dettagli di questo stile? Nell’articolo di oggi vogliamo proprio sottolineare cosa non deve mancare in una zona notte contemporanea, cercando di mettere in risalto gli ingredienti di maggior spicco e assolutamente indispensabili per questo tipo di ambiente. Una camera da letto è una tra le stanze più importanti di una abitazione. Uno spazio dedicato al riposo e che racchiude tutta l’intimità che i padroni di casa, desiderano godere in pieno relax. L’arredo è decisamente fondamentale, ma dal momento che i complementi presenti non sono poi così tanti, anche tutti gli accessori e le decorazioni abbinate giocano allo stesso modo, un ruolo primario. , prevede l’inserimento di almeno 5 elementi che contraddistinguono in modo emblematico questo stile. I fattori che non devono mancare, in una zona notte nel più classico modern style, riguardano: l’utilizzo di tanto bianco (sia nei mobili che sui rivestimenti); l’impiego di arredi minimal dove linearità e semplicità fanno da padrone; la progettazione di una cabina armadio trés chic; la realizzazione di una tipologia di illuminazione con oggetti di design; l’uso di tessuti leggeri e di gran tendenza. Camera da letto in stile moderno con tanto bianco Il total white è per antonomasia, il concetto base sull’utilizzo di questo colore, quando si sta trattando uno stile moderno per la realizzazione di una camera da letto. È altrettanto vero che il nero e le palette dei grigi ben si abbinano a questo orientamento, e oggi giorno imperversano su pareti e non solo. Soluzioni che vanno sicuramente bene, ma che comunque devono prediligere la nuance preponderante, che riguarda sempre l’impiego del bianco. Lasciare soffitti e muri al naturale, accostando anche un pavimento tono su tono è da preferire quando la scelta di altre colorazioni riguarda l’arredamento circostante. Al contrario se amate un letto o un armadio chiaro, allora un piccolo accento di colore può ben accostarsi sia con la scelta di mattonelle, nelle sfumature  tortora, greige e grey, sia con la sulla selezione della tinteggiatura dei vari tramezzi. In entrambe le opzioni è comunque fondamentale mantenere una percentuale di bianco che sovrasti le altre gradazioni presenti nella camera da letto moderna, in modo da non perdere il filo conduttore di questo stile, solo apparentemente semplice da ricreare. Camera da letto in stile moderno: arredi minimal Altro fattore che non deve mancare in una zona notte nel più classico modern style, riguarda gli arredi minimal posizionati al suo interno. Letti lineari, con testiere regolari e senza fronzoli, comodini essenziali anche sospesi, armadi con ante lisce e impercettibili senza maniglie e che quasi si confondono con le pareti, sono alcune tra le tante modalità per arredare una camera da letto moderna.  Innumerevoli varianti caratterizzano i mobili nel loro essere unici, ma tutti sono necessariamente accomunati dalla sobrietà delle forme e dal moderato utilizzo di accessori che in questo orientamento non trovano davvero spazio. Camera da letto in stile moderno: cabina armadio très chic Non inserire un classico guardaroba, ma optare per la progettazione di una cabina armadio trés chic, è un altro elemento che connota in modo inequivocabile una camera da letto in stile moderno. Anche altri orientamenti estetici propendono per l’utilizzo di questa appendice in una zona notte, ma l’idea primigenia di tale escamotage è assolutamente da accreditare a questo stile contemporaneo sempre in voga. Le ultime influenze a livello di design, la prevedono dietro la testiera del letto, se la metratura lo consente e soprattutto dotate di vetrate per separare, ma senza dividere. Questa linea di realizzazione prevede che questa cabinet room sia attrezzata e pressoché lasciata sempre in ordine perché completamente a vista. Validissime alternative, sempre in stile con la modernità del tema della camera da letto, riguardano inserimenti di porzioni di pareti o di mobili double face pratici ed efficienti. Se la planimetria non lo permette, è assolutamente fattibile organizzare la cabina armadio a lato o frontalmente rispetto alla posizione del letto e di organizzarla in maniera trendy e utile, in una zona notte moderna da vivere quotidianamente, in maniera funzionale e confortevole. Camera da letto in stile moderno: illuminazione di design Anche l’illuminazione prevede delle scelte che sono dettate da un design abbastanza rigoroso e facilmente riconoscibile in una camera da letto moderna. I classici abatjour da comodino non trovano qui la loro massima espressione. Sempre più spesso sono sostituiti da lampade sospese, che hanno preso piede nella quasi totalità degli interventi di arredo d’interni odierni. Non optando per una luce a centro volta, questi due punti luce ai lati del letto, fungono da illuminazione principale, che può essere naturalmente essere integrata da piantane, posizionate in zone strategiche della camera matrimoniale in stile moderno. Un semplice filo scende dal soffitto sino ad una altezza consona, abbinato a paralumi di design con forme futuristiche e uniche. In alcune progettazioni, e a richiesta in base ai gusti personali dei padroni di casa, è fattibile creare due diversi modi per avere un’illuminazione di design ancora più trendy e contemporanea. Abbinare un mini lampadario a sospensione al medesimo modello, ma realizzato per essere appoggiato come una lampada da tavolo, è uno stratagemma molto in voga, e decisamente di grande successo, in tante ideazioni di home decor. Camera da letto in stile moderno: tessuti leggeri nella zona notte Per quel che riguarda la sfera del tessile, lo stile moderno impone che in una camera da letto sia presente una biancheria leggera ed eterea. Non sono ammesse fantasie estrose o molto colorate. Il monocromatismo fa da padrone, sia per le lenzuola che per i copriletti e la “finitura” lucida, come nel caso di raso e seta, è sempre apprezzata. Le alternative in cotone sono ovviamente considerate e stimate, così come il supplemento di coperte e plaid che fungono da accessorio a completamento dell’arredo e da elemento caldo e accogliente all’occorrenza. I tendaggi seguono lo stesso concetto e vedono quasi sempre l’impiego di morbidi teli a tutt’altezza collocati con bastoni dalle dimensioni slim e pressoché impercettibili. Sono ammessi delle doppie tende pesanti, quando non si hanno oscuranti esterni e la praticità deve necessariamente coniugarsi all’estetica, per esaltare uno stile moderno in una camera da letto di tendenza.
Rubinetti neri per un bagno di tendenza
Visite ricevute
16229
Immagini dell'articolo
9
La rubinetteria per il bagno è uno di quegli accessori che rientra in una duplice categoria dove estetica e funzionalità vanno di pari passo. Inserire elementi trendy e alla moda, ma al contempo pratici e dotati di alcuni gadget, aiuta senza alcun dubbio a valorizzare un ambiente di servizio chic ed oltremodo efficiente. I fattori da valutare, per scegliere i rubinetti e realizzare un bagno di tendenza, confortevole e comodo, riguardano: la forma: le varianti partono dalle linee più curvate per arrivare a silhouette minimaliste, rette e rigide; il colore: è fattibile oltre alle consuete cromie metalliche (acciaio, bronzo, ottone, rame), personalizzare con qualsiasi colore della scala RAL (nero, rosso, blu…) la finitura: è possibile scegliere rubinetti lucidi, laccati cromati, opachi, satinati; i modelli: le alternative da considerare interessano i miscelatori a cartuccia o a vitone; i materiali: cromo, vetro, ottone. Oggi, vogliamo parlare della sotto categoria del colore e nel dettaglio dell’impiego di rubinetti neri in bagno, per ottenere un effetto di elegante contemporaneità, che ben si addice a qualsiasi stile e a ciascun sanitario presente nell’ambiente oggetto di ristrutturazione o nuova progettazione. Una scelta che ben si sposa sia con oggetti tono su tono (lavandini e sanitari total black) o a contrasto con soluzioni abbinate al bianco lucido o satinato o per coloro che amano osare anche con palette apparentemente estrose ed eccessive, ma di grande effetto, se ben calibrate con i complementi e i rivestimenti circostanti. Vediamo nel dettaglio come si sposa questa particolare rubinetteria in nera, sui vari sanitari di un bagno e quale effetto dona nelle sue varie collocazioni! Rubinetti neri in bagno: da appoggio sul lavabo Come per qualsiasi altro oggetto presente all’interno di una abitazione, anche per quel che riguarda i rubinetti, il colore nero ha preso molto piede, con grandi consensi da parte di moltissimi padroni di casa. Una gradazione che potremmo definire neutra e che con la sua semplice eleganza è riuscita a farsi largo tra le più usuali installazioni di rubinetteria per il bagno. Il tipico rubinetto da appoggio sul lavabo viene ancora molto valutato, in special modo per rievocare stili del passato trasposti nella quotidianità odierna e in situazioni di metrature contenute o posizioni scomode per altre alternative. Erogatori in nero a cigno, con i tipici pomelli a vitone per acqua calda e fredda, sono tornati alla ribalta, grazie al relooking mirato di ambienti di servizio dal gusto retrò e mai superato. Rubinetti neri in bagno: a parete per il lavandino Ritornati grandemente alla ribalta, i rubinetti a parete per il lavandino, costituiscono oggi giorno il 50% delle scelte per realizzare un bagno fashion e glam, con dei modelli ottimi e già sperimentati in passato. Le tendenze e le mode ciclicamente ritornano e questa modalità di montaggio, è stata rivisitata in chiave contemporanea, abbinandovi una colorazione distintiva e signorile. I rubinetti neri a parete vengono gestiti in modi molto differenti, ma davvero tutti di grande effetto. Applicati singolarmente donano un aspetto sobrio ed elegante all’intera zona lavandini; collegati con placchette a muro esaltano la contemporaneità delle forme dal colore sofisticato; combinati a pomelli dalle linee vintage, sono perfetti in nero per richiamare un’atmosfera retrò dal sapore industriale. Questi esempi fanno ben comprendere come una palette univoca, amalgamata a modelli, forme e finiture diverse, riesca a caratterizzare un oggetto di uso quotidiano che diventa un punto focale importante nel proprio bagno di casa. Rubinetti neri in bagno: coordinato per bidet Anche un sanitario come il bidet, se la scelta è stata fatta in base al colore, avrà un rubinetto nero, che richiama di norma quello già acquistato per il lavabo. Solitamente il modello è la versione “mini” di quello in formato XL posizionato nella zona lavandino, ma non sempre. In alcune situazioni è inevitabile dover gestire in modo diverso i vari erogatori di acqua per problemi strutturali o altro. Poco male! Avere degli elementi abbinati non significa necessariamente che debbano avere la stessa linea o forma. I rubinetti neri in bagno possono essere coordinati attraverso il colore, in questo caso nero, per ottenere risultati esteticamente vincenti e che soddisfano al contempo le necessità funzionali. Osare con alternative poco sfruttate o considerate fuori luogo non deve frenare la voglia di personalizzazione un bagno combinando due rubinetti neri che in realtà possono dialogare molto bene nello stesso ambiente. Rubinetti neri in bagno: freestanding per la vasca Il concetto di vasca all’interno dei bagni di oggi, è stato completamente rivoluzionato, facendo diventare questo elemento, il vero protagonista di molti ambienti in cui viene inserito. L’idea della libera installazione, e il conseguente concetto degli oggetti indipendenti, hanno aperto molte possibilità per la rubinetteria abbinata e che prevede molto spesso erogatori a pavimento che svettano come opere di vero e puro design a lato di questo sanitario. Inserire un funzionale accessorio di questo genere nel colore nero, aiuta maggiormente ad incrementare il fascino e il look di tendenza di una salle de bain dallo stile ricercato. Dall’industrial al contemporary, dal country al nordic style, i rubinetti in nero freestanding per la vasca, trovano davvero la loro perfetta collocazione e sistemazione naturale. Rubinetti neri in bagno: saliscendi e soffioni nella doccia Anche per quanto riguarda la rubinetteria nella doccia si apre oggi giorno un mondo ricco di opzioni e varianti a cui molti non sono preparati, quando si sta per scegliere questo accessorio per il bagno. Soffioni a soffitto o a parete, incassati o mobili, con doccetta estraibile e ulteriore erogatore d’acqua integrato con differenti tipologie di getto e così via, sono solo alcune tra le tante alternative tra cui districarsi in fase di acquisto. Per chi ama i modelli tradizionali, con una garanzia di utilizzo collaudata nel tempo, optare per i tradizionali saliscendi è una possibilità che può essere definita classica, ma che viene “svecchiata” dalla scelta del colore nero per tutto il corpo rubinetti e tubo flessibile incorporato. Una visione rinnovata di un consueto oggetto da bagno, grazie ad una nuance senza tempo!
Cappe ecologiche in cucina: innovazione eco sostenibile
Visite ricevute
16522
Immagini dell'articolo
10
Le cappe ecologiche in cucina presenti in commercio oggi giorno, sfruttano soluzioni all’avanguardia ed eco sostenibili, scaturite da innovazioni tecnologiche che permettono di avere un prodotto green a risparmio energetico, e che lavora per migliorare al contempo la qualità dell’aria all’interno delle varie zone cottura. Durante la fase di acquisto è fondamentale analizzare una serie di elementi che soddisfino sia le esigenze performanti che l’apparecchio stesso deve garantire, sia la salvaguardia di energia che deve essere impiegata per farlo funzionare. L’idea di avere una casa smart, moderna e sostenibile, è un modo intelligente di guardare al futuro. Inserire impianti, arredi ed elettrodomestici, come le cappe in cucina, ecologici e sostenibili, ci permette di difendere e tutelare la natura che ci circonda, proteggendo contemporaneamente anche la nostra salute ed evitando sprechi di energia inutili. I fattori da considerare, quando si parla allora di cappe ecologiche in cucina a risparmio energetico, riguardano: la classe energetica di appartenenza (A+++); la composizione e il funzionamento dei motori aspiranti integrati; l’uso di materiali eco e duraturi; la scelta di un’illuminazione a led a basso consumo; la presenza di sensori intelligenti per l’attivazione solo in caso di necessità; l’utilizzo di sistemi di ionizzazione automatici. Cappe ecologiche in classe A+++ Motori aspiranti: integrati a risparmio energetico I motori integrati all’interno delle cappe odierne, sono fondamentali per ottenere un risparmio energetico considerevole, senza dover rinunciare alla potenza e alla capacità di aspirazione di un elettrodomestico efficace e decisamente funzionale. La maggior parte dei motori utilizzati, vede un consumo ridotto pari all’80% utilizzando quotidianamente una cappa ad una velocità media, che contemporaneamente continua a garantire elevate performance anche a livello acustico. Un prodotto che compie bene il suo lavoro deve offrire un ricambio, con una portata d’aria calcolata in metri cubi all’ora, di circa dieci volte il volume dell’ambiente in cui è stato inserito. Per quel che riguarda invece il livello di rumorosità, questo non deve solitamente superare i 65 decibel. Modelli recenti, con motori aspiranti che funzionano con magneti, rispetto alle classiche spazzole, evidenziano una silenziosità ancora maggiore, oltre ad un risparmio energetico che si attesta al 90% delle scale di riferimento delle miglior aziende sul mercato. Materiali eco e duraturi Un'altra variabile da tenere in considerazione, parlando di cappe green in cucina, riguarda l’origine, la qualità e il processo di lavorazione dei materiali, impiegati per la loro costruzione. La certificazione di eco sostenibilità viene rilasciata esclusivamente dopo che tali elementi sono stati sottoposti a test specifici. Questi devono soddisfare nella totalità i requisiti di atossicità, rispetto per la salute dell’ambiente e di quella delle persone che li utilizzeranno. Sempre apprezzato, di grande tendenza e dal design mai fuori moda, è sicuramente l’acciaio inox. Resistente verso ogni fattore negativo presente in cucina, garantisce durabilità nel tempo, solidità e robustezza verso acqua, vapori, umidità, graffi e usura in generale. Anche il vetro temprato è un’alternativa altrettanto valida per una cappa ecologica in cucina. Il gusto personale e lo stile d’arredo influenzano decisamente la scelta di un materiale eco piuttosto che un altro, non intaccando però il concetto green di risparmio energetico. Illuminazione a led a basso consumo Un’illuminazione a led a basso consumo è sicuramente la tipologia di luce verso cui oggi giorno tutti si indirizzano per illuminare la propria abitazione. Inserire queste lampadine anche nella cappa è fondamentale per rimanere all’interno di un tema eco-friendly, dove la sostenibilità e la salvaguardia di ambiente e salute, sono alla base del concetto di arredo di una casa green. I vantaggi di avere una fonte di luce a led, incorporata nella cappa in cucina, sono molteplici e nel dettaglio riguardano: un risparmio di energia pari al 70-80% rispetto all’equivalente delle tradizionali lampadine alogene; una durata a lungo termine, valutato su un utilizzo costante e quotidiano, pari a circa 15.000 ore di attività; un raggiungimento immediato della luminosità, senza dover aspettare un tempo necessariamente lungo prima che la lampadina si scaldi; una disponibilità molto vasta per quel che riguarda i modelli di bulbo e presenti sul mercato sia nella modalità luce calda (warm) che in quella fredda (cool); un costo contenuto e accessibile tenendo in considerazione i vari brand di produzione. Sensori intelligenti e sistemi di ionizzazione automatici La cappa ha lo scopo fondamentale di assorbire fumi, vapori e odori sgradevoli mentre si sta cucinando in casa. I modelli più tecnologici ed innovativi possiedono filtri che non prevedono dispersioni e che garantiscono un rendimento pari al 95%. I carboni attivi combinati con degli appositi silicati (come la zeolite), riescono a trattenere e ad assorbire moltissime sostanze presenti nell’aria, riducendo la formazione di ristagni di umidità e olezzo in cucina. Prodotti ancora più all’avanguardia, sono dotati di sistemi di ionizzazione automatici che vengono rilasciati nell’ambiente dalla cappa, sanificando l’ambiente e rendendo più pulito e salubre lo spazio domestico in cui si vive. All’interno dell’elettrodomestico sono presenti dei sensori intelligenti che rilevano la presenza di sostanze nocive e che si attivano in maniera automatica per ripristinare l’equilibrio della qualità dell’aria stessa. Azionandosi da soli ed esclusivamente nel momento di bisogno, il risparmio energetico di questa tipologia di cappe, è garantito al 100% così come la sanificazione di tutta l’area interessata.
Passatoia: un tappeto versatile per arredare casa
Visite ricevute
16956
Immagini dell'articolo
10
La passatoia è una tipologia di tappeto lungo e stretto, molto versatile e sempre più spesso utilizzata per arredare i vari ambienti di una casa. E’ noto a tutti che i tappeti in genere sono molto utili per tanti scopi. Bellissimi accessori che a livello estetico completano un progetto di interni, hanno anche la funzione di scaldare un’abitazione in senso figurato, ma soprattutto fisico. Camminare su una superficie morbida e che emana calore piace davvero a tutti, in special modo in quegli spazi dove si calpesta un pavimento a piedi nudi. In camera da letto o in bagno sono davvero pratici e di gran tendenza e stile, in abbinamento all’arredo circostante. In un soggiorno, in uno studio o in cucina, diventano spesso un punto focale su cui far ruotare il mobilio circostante. Una passatoia, rispetto ai modelli tradizionali, si adatta perfettamente ad essere impiegata in vari modi e in varie zone della casa. Date le sue dimensioni si inserisce magnificamente in luoghi di passaggio contenuti in larghezza, ma davvero extra in lunghezza. Tuttavia è oltremodo formidabile in ambientazioni più ampie e vissute, sia come optional da sovrapporre ad altri elementi in un layer look carpet spettacolare che come oggetto complementare e aggiuntivo per realizzazioni di home decor di gran classe. Passatoia: un tappeto adatto in ingresso Quando si pensa ad una passatoia è naturale che il pensiero vada immediatamente verso quella porzione di casa che si incontra appena varcata la soglia d’ingresso. Un tappeto adatto in una entryway curata e ricca di particolari, dove solitamente pareti e mobili accentuano un andamento lungo e stretto, in cui una passatoia viene appunto appoggiata al pavimento nel più naturale dei modi. Essendo un’area di passaggio tra interno ed esterno è consigliabile un prodotto che possa facilmente essere lavato e igienizzato, magari adatto per una lavatrice domestica. Le fibre naturali si prestano benissimo allo scopo ed essendo praticamente degli elementi neutri si adattano perfettamente a ciascuno stile si voglia creare. Altro aspetto da considerare è la lunghezza della trama della passatoia stessa; meglio optare per una tessitura a raso per evitare che polvere e sporcizia delle scarpe si possa intrufolare tra i peli del tappeto. Anche le frange sono sconsigliate per il medesimo motivo. Su richiesta è possibile farsi creare su misura, e da brand specializzati nel settore, delle passatoie XXL che raggiungano una metratura fuori dagli schemi, per coprire delle estensioni di pavimento non propriamente standard. Passatoia: un pratico tappeto davanti alla cucina Altro spazio tipico in cui viene inserita una passatoia, senza magari sapere che si sta proprio parlando di questo pratico tappeto, è davanti alla cucina. La funzionalità di avere questo accessorio proprio nello spazio sottostante lavelli e piani cottura, è quella di ovviare al problema di schizzi di acqua o unto, antiestetici e pericolosi sulla piastrella. Lo scopo è quindi quello di proteggere, ma al contempo di arredare. Avere un piano di calpestio sicuro dove non scivoli è impagabile in un ambiente di casa molto vissuto e sollecitato, ma se allo stesso tempo è bello da vedere perché coordinato all’arredo circostante, si riescono a raggiungere due obiettivi in un colpo unico. I materiali più indicati, per una passatoia in cucina, sono: il bamboo; il vinile; il cotone; le fibre sintetiche; le fibre naturali; il memory foam. Tutte soluzioni valide, antiscivolo e facilmente lavabili. Altro fattore positivo sono le infinite cromie e disegni che caratterizzano questi tappeti. Da realizzazioni mono cromatiche a creazioni più fantasiose, è possibile accessoriare ogni tipologia di cucina per stile e tendenza più adatta. Passatoia: un perfetto tappeto nel soggiorno In molti non amano avere in casa dei tappeti. Vuoi perché accumulatori di polvere e difficili da tenere sempre puliti, vuoi per gusti personali. In alcune situazioni diventano però degli alleati sorprendenti, specialmente all’interno di un soggiorno, quando è necessario nascondere qualche difetto delle mattonelle del pavimento; per appoggiarvi sopra dei tavolini o altro arredo che muovendosi spesso potrebbero danneggiare un parquet o per qualsiasi altra necessità che nel tempo può sopraggiungere in una abitazione. Avvalersi di una passatoia slim e poco invasiva, aiuta quei padroni di casa ad aggiungere un perfetto tappeto nel soggiorno, in modo assolutamente discreto e riservato, posto davanti a un divano o nel luogo in cui se ne ha davvero esigenza. Passatoia: un tappeto di congiunzione nel corridoio Un corridoio in casa è sempre un punto nevralgico dove spesso si incontrano delle difficoltà per quanto riguarda l’aspetto dell’arredo. E’ uno spazio che mette in comunicazione vari ambienti e non sempre è immediato trovare una linea comune di decoro che coniughi le varie zone. Una passatoia può senza alcun dubbio venire in aiuto perché si pone a terra come un tappeto di congiunzione tra i piani di calpestio e può anche essere pensata come un lungo arredo tessile, che dà continuità a due camere vicine come unico corpo omogeneo. Molto bello e altrettanto funzionale è l’impiego di passatoie in caldo e morbido cotone, colorate e in abbinamento alle palette di pareti e complementi. Come in quasi tutti i progetti di interni, sono gli ultimi elementi ad entrare in casa, ma sono anche quelli che hanno la capacità di arricchire il panorama generale, in special modo quello di un corridoio attiguo alla zona giorno piuttosto che quella notte, aggiungendo calore e personalità. Passatoia: uno scendiletto in camera matrimoniale Se amate alzarvi e posare i piedi su un soffice e accogliente scendiletto, ma non vi piacciono le solite alternative già troppo sfruttate, allora una passatoia è quello che fa per voi. Invece di utilizzare un grande tappeto e due più piccoli ai lati di un’alcova, si può pensare a soluzioni diverse e davvero di tendenza, ma che ben si abbinano ad una camera matrimoniale. Con tecniche nuove, è fattibile gestire un giro letto in modi differenti: per esempio inserendo più di una passatoia che disposte in sequenze, circondino su tre lati il letto stesso oppure optare per un tappeto neutro XXL, che riempia l’intera camera padronale, per poi appoggiarvi sopra una passatoia con trama e fantasia differente, attraverso un layer look di grande effetto.
Camera matrimoniale con una zona make-up trés chic
Visite ricevute
16981
Immagini dell'articolo
10
Organizzare una camera matrimoniale con una zona make-up trés chic, è davvero una soluzione utile e bella da attuare, sia in ambienti grandi che in stanze padronali con poco spazio. Per chi ama dedicare del tempo al trucco quotidiano, dove non si parla di 5 minuti davanti allo specchio del bagno, è necessario prevedere un luogo dove potersi riservare dei momenti di tranquillità per creare il proprio maquillage, senza dover lasciare il campo libero ad altri membri della famiglia. Le disposizioni e la scelta degli arredi, da utilizzare per questa ideazione di interni, sono davvero tantissime e tutte decisamente versatili e adattabili a ciascuno stile e trend si desideri realizzare. Petineuse vintage, scrivanie riconvertire, pensili sospesi o opzioni ibride, sono solo alcuni tra gli innumerevoli spunti da considerare, per ottenere una interessante e comoda area beauty che soddisfi ogni esigenza e richiesta. Un angolo make-up, può essere progettato seguendo linee più semplice o disegni più complessi, da valutare di volta in volta. Ma prima di parlare di specchi esterni o incorporati, cassetti o sportelli, sedie o pouf, colori e accessori, è bene tenere in considerazione 3 fattori fondamentali per un’attuazione senza errori, che riguardano: i metri a disposizione nella camera matrimoniale; i complementi d’arredo già presenti o da coordinare nella zona notte; la disposizione degli altri mobili nella stanza. Vediamo insieme qualche idea che potrà sicuramente ispirarvi! Contemporanea a scomparsa nell’armadio Se lo spazio a disposizione risulta davvero minimo, ma non potete rinunciare ad una zona beauty nella vostra camera matrimoniale, una soluzione contemporanea e innovativa è quella di inserirla a scomparsa nell’armadio. Ipotizzare di aprire le ante di un guardaroba e trovarvi al suo interno una consolle accessoriata di specchio, cassetti contenitore, barattoli e sedia o pouf, risulta una progettazione ordinata, pulita e lineare per metrature limitate e particolari. Questa prima alternativa per un’area meke-up nella zona notte, risulta molto apprezzata anche da mariti o fidanzati che non amano vedere nella propria stanza da letto un angolo prettamente femminile o anche da donne che preferiscono godere dell’intimità di uno spazio privato a 360°. Molti brand del settore, propongono di attrezzare l’armadio con tale postazione già in fase di acquisto e di prevedere il passaggio di prese di corrente e installazione di luci al suo interno. Se invece il progetto viene pensato a posteriori, poco male. Sarà sufficiente utilizzare pratiche lampade con usb da ricaricare altrove e poi spostare all’occorrenza e ricercare degli arredi con profondità adatta per poter chiudere agevolmente le ante a battente o a scorrimento. Una cassettiera multifunzionale Gli oggetti essenziali, per un angolo beauty in una camera matrimoniale sono: un contenitore con cassettiera multifunzionale, una seduta e uno specchio. In molte realizzazioni di una zona make-up, è facile vedere riconvertiti dei mobili che giù si possiedono e che possono dar vita a spunti interessanti per creare uno spazio trucco in modalità DIY. Il fai da te piace sempre e in questo caso si presta molto bene perché gli ingredienti che entrano in gioco non sono molti. Il classico comò in una zona notte, capace contenitore di biancheria e coperte, si rivela un ottimo alleato quando non si hanno altri posti in cui inserire la tanto amata petinuese. Di fattura classica o più contemporanea, ben si adatta ad ospitare trucchi, spazzole e profumi sul suo ultimo ripiano. Di media altezza o decisamente più rialzata, viene corredata di sedie o sgabelli ad hoc e specchio in abbinamento. Una soluzione per risparmiare spazio e risorse economiche. Un tutt’uno con specchio incorporato La più tradizionale delle postazioni trucco, dove un mobile pronto all’uso viene scelto perché già integrato di ogni accessorio, è la tipica coiffeuse. Un tutt’uno con specchio incorporato dove l’idea romantica di truccarsi in completa tranquillità fa da padrona. Un’eleganza unica, che scaturisce dal perfetto bilanciamento delle proporzioni e delle linee di un arredo completo, che con grazia e signorilità aggiunge sicuramente stile all’intera zona notte. Una camera matrimoniale con una consolle dalle giste dimensioni per creare un angolo beauty non eccessivamente invadente, né esageratamente contenuto. Le corrette dimensioni e le altezze per una disposizione funzionale sono importantissime e optando per questa soluzione non avrete problemi di sorta perché già calibrate per un utilizzo pratico e continuativo. Il neo di avere uno specchio incorporato può essere quello relativo alla difficoltà di abbinare delle luci, significative quando si parla di zona trucco. Se avete la possibilità di sfruttare la luce naturale, posizionando il complemento d’arredo accanto ad una finestra, sarebbe decisamente opportuno e apprezzato. In alternativa consigliamo delle lampade da terra, removibili all’occorrenza, ma soprattutto orientabili nella direzione desiderata. Evitare luci posticce su specchio o a parete che non servirebbero in questo caso, allo scopo! Lasciare i trucchi a vista è un modo per personalizzare maggiormente la propria postazione in camera da letto, ma farlo con signorilità e ordine è sempre apprezzabile. Sistemare i prodotti secondo una gradazione di colori, dimensioni e funzione, aiuta decisamente. Per chi invece non desidera avere confusione sul top, può tranquillamente riporre ogni cosa nei pratici cassettini a lato dello specchio incorporato. Una pratica consolle sospesa Una consolle sospesa è decisamente un’opzione pratica da inserire in camera da letto quando gli spazi a terra non sono così estesi. Tali pensili devono avere la capacità di contenere al di sotto una comoda panca, una sedia classica o un versatile pouf. Come posizionarla a parete? Basilare è capire la corretta altezza. Questa, in generale, si calcola prendendo la medesima distanza che c’è tra il pavimento e il piano di una scrivania, ma è sempre bene valutare prima quale seduta andrà inserita, perché qui le quote possono davvero variare di molto. Come posizionarla a parete? Basilare è capire la corretta altezza. Questa, in generale, si calcola prendendo la medesima distanza che c’è tra il pavimento e il piano di una scrivania, ma è sempre bene valutare prima quale seduta andrà inserita, perché qui le quote possono davvero variare di molto. Se si ha bisogno di contenere molti prodotti o accessori, oltre ai tradizionali cassetti, si può valutare l’idea di inserire mensole verticali a giorno o cubotti aperti e collocati ad altezze differenti, ma sempre comodi da raggiungere anche da seduti. Una semplice mensola minimalista Ultima, ma pur sempre efficace proposta, è quella di una semplice mensola minimalista, collocata in punti strategici dove nient’altro potrebbe essere inserito. All’interno di nicchie, tra due armadi o anche su una parete inutilizzata, questa zona make-up trés chic, adempie perfettamente alla sua mansione, rimanendo discreta all’interno di una camera matrimoniale. Corredata di specchio appoggiato, lampade da tavolo e contenitori sopra una gemella inserita ad una giusta distanza, la vostra area beauty essenziale, ma carinissima è pronta!
Wc senza brida: cosa c’è da sapere
Visite ricevute
17653
Immagini dell'articolo
10
All’interno di un bagno quando si parla di sanitari, siamo soliti esaminare la differenza sostanziale, tra wc tradizionale, sospeso o a filo muro, non pensando che ci sono alte variabili, riguardanti molti elementi di cui non conosciamo nemmeno il nome. Per esempio, il termine brida, non rientra sicuramente nel dizionario comune di molti di noi, e in pochi sanno che questa parola fa riferimento ad un elemento accessorio importante di un wc. Capire i pro e i contro di questo fattore, determina la scelta di inserire un prodotto “rimless”, ovvero senza bordo che è proprio ciò che la fatidica brida rappresenta, in uno degli oggetti più importanti in un locale di servizio. Tutti brand e marchi del settore, propongono ormai questi modelli innovativi di wc, che offrono molti lati positivi rispetto ai classici sanitari sia a livello funzionale, di consumo che estetico. Ma vediamo insieme, in questa breve guida, di scoprire tutto ciò che c’è da sapere su come e perché scegliere un wc senza brida, avendo valutato anche le varie opinioni degli esperti di settore. Wc senza brida: cos’è e come funziona Che cos’è la brida e come funziona? La brida è essenzialmente il bordo ricurvo verso l’interno della tazza, dove sono presenti i fori necessari per far sgorgare l’acqua che è presente nella vaschetta di contenimento, indispensabile per igienizzare il wc dopo ogni utilizzo. Il wc senza brida è quello sprovvisto di tale cornice superiore. Questa innovazione costruttiva, ha permesso di effettuare un passo in avanti a livello tecnologico nel campo dei sanitari, dando vita ad oggetti unici, pratici e con linee più accattivanti, per progettare bagni all’avanguardia. Tale necessità è scaturita principalmente dall’impedimento fisico di poter pulire in maniera completa e proficua, la parte non smaltata della brida. Qui purtroppo batteri, germi, funghi e muffe proliferano nel tempo. Pur disinfettando quotidianamente e con cura, questa parte è davvero molto scomoda da raggiungere, e presenta a volte anche un non corretto deflusso di acqua. Il funzionamento di un wc senza brida, prevede che il sistema di scarico avvenga tramite un foro, unico o doppio, che faccia scorrere l’acqua dall’alto verso il basso, con un movimento rotatorio per poter sciacquare l’intera parete del vaso, senza produrre schizzi ed evitando ristagni. Wc senza brida: quando usarlo in bagno Quando è necessario usare un wc senza brida in bagno? A chiunque si pone questa domanda, possiamo rispondere che non esistono delle regole specifiche sul suo impiego. E’ naturale che la tecnologia che li contraddistingue, fa propendere sempre di più verso il suo utilizzo, ma questa scelta è dettata di volta in volta da esigenze differenti. Per chi ama uno stile lineare ed essenziale in bagno, questi modelli minimalisti aiutano senz’altro ad enfatizzare questo look, coniugando estetica perfetta e praticità, sia in soluzioni a filo muro che in quelle sospese. Se lo spazio in un locale di servizio è contenuto, ma non si vuole rinunciare alle varie comodità che si intende inserirvi, allora ripiegare su wc rimless aiuta in modo eccezionale allo scopo. Tali prodotti presentano delle dimensioni più contenute rispetto a quelli tradizionali, pertanto oltre all’estetica entra qui in gioco il fattore della praticità che fa emergere l’intelligenza e la fattibilità garantita di una scelta ben ponderata. Wc senza brida: quali pro e contro Prima di capire se acquistare o meno un wc senza brida, è necessario soppesare vantaggi e svantaggi di tale prodotto. Analizzando prima i contro vediamo che i lati negativi si riducono in realtà a uno, ma che con i dovuti accorgimenti può in realtà essere del tutto annullato. Questo aspetto out, riguarda la fuoriuscita degli schizzi dal wc. Non avendo un bordo protettivo è inevitabile che alcune particelle, antiestetiche e antigieniche di acqua possano effluire dal vaso rimless. Riducendo però la portata del getto, si può ovviare tranquillamente a tale problema. Inoltre, lavorazioni sempre più tecnologiche hanno permesso di valutare il perfetto andamento dell’acqua che sgorga secondo delle curve opportune per evitare zampilli imbarazzanti su pareti e pavimenti del bagno. Tra i pro possiamo sicuramente elencare: la semplicità di pulizia: il getto dell’acqua non incontra nessuna problematica durante il suo deflusso e non essendoci incavi è decisamente più facile passare una spugna o un panno, durante le operazioni di igienizzazione; l’assenza di ristagno: come già detto più volte, la mancanza di un bordo raccoglitore, permette all’acqua stessa di compiere il suo corso sino al sifone, senza rimanere bloccata nella brida dove ogni genere di microrganismo si diffonderebbe sulla superficie del wc; il fattore silenzioso: per la quasi totalità dei modelli si è registrata una percentuale decisamente alta che riguarda la quasi assenza di rumori, nei wc senza brida, dopo aver tirato lo sciacquone. l’elemento ecosostenbile: un wc senza brida permette di risparmiare sulla quantità di acqua, riducendo sensibilmente gli sprechi di risorse preziose, anche in termini di costi e agevolando il concetto ecologico di utilizzate arredi green in casa. Wc senza brida: modelli Tutte le migliori aziende sul mercato, come ad esempio Ceramica Cielo, Kerasan, Ceramica Globo e Ceramica Flaminia, presentano modelli di wc senza brida sia nella versione classica, in quella sospesa, che a filo muro. Esistono differenti tipologie di scarichi senza brida e ciascun prototipo funziona secondo un sistema brevettato ad hoc, che privilegia in ogni caso l’esigenza di ottenere una pulizia costante e pari al 100% . Tolto il fattore pratico e di funzionamento, ciò che differenzia i vari prodotti in questo specifico settore, riguarda le linee, i colori e le finiture in cui tali elementi vengono realizzati. In base allo stile e ai gusti personali dei padroni di casa, si potranno valutare infinite combinazioni, adatte per il proprio intervento di progettazione e/o ristrutturazione per ottenere un look di chic e di tendenza all’interno del proprio bagno. Wc senza brida: quanto costa Possiamo affermare che i costi di un wc senza brida si equivalgono decisamente con quelli che invece ne sono provvisti. Si può partire da budget intorno ai 120 – 140 euro per salire sino a top di gamma che toccano anche i 300 euro. Molto dipende dalla marca del sanitario, dalla linea più o meno ricercata e dalla qualità dei materiali che lo contraddistinguono. Modelli realizzati con ceramiche trattate con lavorazioni particolari e implementati di accessori per migliorare i pro, fanno decisamente aumentare i prezzi, ma che vengono ammortizzati dal perfetto funzionamento riscontrabile nel tempo.
Cucine classiche con isola: 5 modelli a confronto
Visite ricevute
16478
Immagini dell'articolo
10
L’isola in cucina nasce dall’esigenza di avere uno spazio distaccato dal tradizionale tavolo da pranzo, anche contenuto, per consumare colazioni o veloci snack durante la giornata. Tale complemento d’arredo trova le sue primordiali origini in cucine classiche d’oltreoceano, che solo con il trascorrere del tempo, hanno trovato largo impiego in soluzioni più contemporanee e oggi giorno di grande tendenza in tutto il mondo. Benché stili più moderni abbiano soppiantato per il 90 % la scelta di acquistare un angolo cottura d’altri tempi, in molte opzioni di interni, hanno invece ancora molto da dire, grazie anche all’isola sempre presente, che si rende versatile in cucine classiche davvero in voga. Alcuni elementi possono essere o meno inseriti e trovare delle personalizzazioni create ad hoc, per soddisfare le differenti esigenze dei padroni di casa. In base ad alcuni fattori, possiamo valutare 5 modelli a confronto che riguardano: cucine classiche e isola con piano snack; cucine classiche con isola attrezzata con cassettoni; cucine classiche con isola e tavolo da pranzo; cucine classiche e isola con muretto separatore; cucine classiche e isola con vetrinette. Cucine classiche: isola con piano snack Come abbiamo già anticipato, l’isola con piano snack è il prototipo di tutto quello che poi si è evoluto nel corso del tempo, sino a creare una varietà illimitata di questo blocco cucina in ciò che oggi vediamo in tantissime abitazioni. Contraddistinto da sedute quali sgabelli, con o senza schienale, l’isola con piano snack in una cucina classica può essere di due tipologie: con top a livello del bancone di lavoro; con piano rialzato rispetto alla base di lavoro. Soluzioni prettamente estetiche e valutate in base ai gusti personali dei padroni di casa. A parte questa prima e fondamentale suddivisione, le scelte per caratterizzare tale spazio sono davvero molte. Per esempio le opzioni riguardanti il medesimo materiale della superficie per rendere tutto omogeneo, o distinguere le due funzioni di una stessa zona con prodotti e finiture diverse. Altre varianti riguardano la collocazione di questo piano snack. Frontale rispetto all’isola stessa, laterale, a L. o ancora la loro forma: rettangolare, curvilineo, sagomato o misto. Insomma, per chi pensava che optare per una cucina classica con isola fosse semplice, non si è mai reso conto realmente delle tante opzioni che si possono combinare per ideare un angolo cottura esteticamente perfetto pur mantenendo un aspetto oltremodo tradizionale. Cucine classiche: isola attrezzata con cassettoni L’isola attrezzata con cassettoni all’interno di una cucina classica, è necessaria quando si ha continuamente bisogno di spazio per riporre utensili, elettrodomestici, piatti e tutto ciò che quotidianamente viene utilizzato, in un angolo cottura per famiglie numerose, ma non solo. Il fatto di avere sull’isola lavelli o piano cottura, implica di avere a portata di mano tutto ciò che occorre per cucinare, evitando di doversi spostare verso altri cassetti o pensili, collocati ad una certa distanza. Dotare questo blocco monolitico di vani contenitore è assolutamente essenziale per facilitare le varie funzioni di quest’area. Per renderla ancor più particolare e non ricadere in scelte bellissime, ma forse un po' scontate, è possibile giocare sugli accessori e i colori. Avere una cucina classica in tonalità neutra, con un’isola attrezzata con cassettoni in una tinta forte, “svecchia” il concetto di cucina tradizionale, pur mantenendo una linea inconfondibile. Movimentare lo skyline con pomelli e maniglie diverse tra ante e cestoni, è un ulteriore modo di personalizzare una zona giorno di casa sensazionale!   Cucine classiche: isola e tavolo da pranzo Quando lo spazio non lo permette, un’isola in una cucina classica si trasforma e adatta per essere utilizzata anche come tavolo da pranzo. Pratica e versatile, questa soluzione permette di avere dai 4 ai 6 posti utili, e di poter essere al contempo impiegata come piano di lavoro prima di pranzi e cene. Le dimensioni devono tenere in considerazione le altezze delle sedute, in special modo per tutti coloro che non amano gli sgabelli e il top deve essere oltremodo confortevole, magari con sezioni curvilinee, morbide e accoglienti. I materiali pregiati, quali marmo e legno sono da preferire per un’isola che diventa l’unico punto focale nell’ambiente cucina, essendo gestita anche come tavolo, non solo ad uso quotidiano. In alcune versioni, standard a seconda dei modelli o create su richiesta con misure ad hoc, è possibile avere un piano aggiuntivo e allungabile all’occorrenza. Sicuramente un accessorio molto utile e funzionale quando si hanno amici e familiari in visita. Cucine classiche: isola con muretto divisorio Per chi ha poco spazio o per chi non ama le più tipiche e usuali soluzioni in casa, può tranquillamente gestire l’isola in cucina, come un bancone appoggiato ad un muretto divisorio che idealmente divide la zona cottura da quella riservata al pranzo con tavolo tradizionale. In molte cucine classiche si prevede un’alternativa di questo tipo, dove si sfrutta la parte di mensola più alta del muretto stesso, per inserire prese di corrente molto utili e pratiche. Rivestita in legno naturale o del colore degli altri mobili presenti, l’isola diventa una sorta di boiserie a 360°, che collocandosi a centro stanza e pur nella sua dimensione contenuta, infonde carattere e personalità all’interno ambiente di casa. Cucine classiche: isola con vetrinette Le cucine classiche, possiedono un elemento inconfondibile e che trova pareri discordanti sulla sua bellezza estetica e gestione. Nel contesto giusto e progettate nel modo più consono, le vetrinette trovano ancora voce in moltissime zone giorno di tante abitazioni. Un’idea un po' diversa e particolare, riguarda il suo impiego all’interno di un’isola. Solitamente siamo abituati a vedere questi blocchi o con pannelli pieni o dotati di cassetti per riporre elettrodomestici o per poter recuperare spazi contenitivi molto utili. Impiegare delle ante vetrate aiuta ad aumentare il livello decorativo che anche in cucina deve essere presente. Ceramiche di famiglia o vasellame pregiato trovano in questo luogo la loro naturale collocazione, incrementando l’aspetto distintivo di una cucina che diventa al contempo elegante oltreché pratica.
Sei un professionista?
Inserisci la tua attività su Archisio
Registrati gratis
Vai su
Ricevi 4 preventivi
Ricevi 4 preventivi gratuiti e senza impegno
 
Ricevi 4 preventivi
Ricevi 4 preventivi gratuiti
Cerca per parole chiave
Professionisti selezionati:
Cambia filtri
INVIA
Modifica filtri
Annulla