Al pari della residenza e dell'abitare, il centro civico e un tema complesso: estensione della casa ed embrione della città, spazio pubblico e spazio collettivo, un luogo in cui tutti passano riconoscersi, che attecchisce nel parco con il suo bagaglio di memoria genetica.
L'architetto antonio pelella,nato a napoli il 16 dicembre 1964,si laurea in architettura presso la federico ii di napoli nel luglio del 1993 discutendo la tesi " il ridisegno del fronte mare, dell'area della stazione ferrovia cumana ed il nuovo accesso al parco archeologico di baia": una proposta per l'area dismessa del sedime ferroviario che restituisca continuità tra porto, lungomare, archeologia ed aree industriali dimesse. Dal 1995 al 2002 cultore della materia presso la facolta' di architettura di napoli e collaboratore alla didattica al laboratorio di progettazione architettonica tenuto dal prof. F. Bruno. Dal 2006 professore a contratto per le attività didattiche integrative al laboratorio di progettazione architettonica e urbana.
La ricerca svolta in ambito didattico/universitario trova campo di sperimentazione sia nell'attività della libera professione che in oltre venti concorsi europei ed internazionali, con particolare attenzione ai temi del paesaggio, progetto urbano, periferie e residenza. Il "concorso" è visto come opportunità di sperimentazione e confronto multidisciplinare, sia internamente al gruppo, che in rapporto ai diversi approcci progettuali delle varie proposte.
Nel 2002, vince come capogruppo il concorso europeo di idee per la sostituzione edilizia pubblica per l'ambito del quartiere soccavo a napoli a cui fa seguito, nel 2003, l'incarico per il coordinamento del progetto definitivo di 366 alloggi e delle relative aree. Sempre per il quartiere di soccavo e come vincitore del concorso d'idee, nel 2009 riceve un affidamento di incarico per il completamento dell'intervento. Nel 2011 vince in gruppo il concorso masterplan nichelino 2010 e l'affidamento d'incarico. Il maste...
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Al pari della residenza e dell'abitare, il centro civico e un tema complesso: estensione della casa ed embrione della città, spazio pubblico e spazio collettivo, un luogo in cui tutti passano riconoscersi, che attecchisce nel parco con il suo bagaglio di memoria genetica.
L'architetto antonio pelella,nato a napoli il 16 dicembre 1964,si laurea in architettura presso la federico ii di napoli nel luglio del 1993 discutendo la tesi " il ridisegno del fronte mare, dell'area della stazione ferrovia cumana ed il nuovo accesso al parco archeologico di baia": una proposta per l'area dismessa del sedime ferroviario che restituisca continuità tra porto, lungomare, archeologia ed aree industriali dimesse. Dal 1995 al 2002 cultore della materia presso la facolta' di architettura di napoli e collaboratore alla didattica al laboratorio di progettazione architettonica tenuto dal prof. F. Bruno. Dal 2006 professore a contratto per le attività didattiche integrative al laboratorio di progettazione architettonica e urbana.
La ricerca svolta in ambito didattico/universitario trova campo di sperimentazione sia nell'attività della libera professione che in oltre venti concorsi europei ed internazionali, con particolare attenzione ai temi del paesaggio, progetto urbano, periferie e residenza. Il "concorso" è visto come opportunità di sperimentazione e confronto multidisciplinare, sia internamente al gruppo, che in rapporto ai diversi approcci progettuali delle varie proposte.
Nel 2002, vince come capogruppo il concorso europeo di idee per la sostituzione edilizia pubblica per l'ambito del quartiere soccavo a napoli a cui fa seguito, nel 2003, l'incarico per il coordinamento del progetto definitivo di 366 alloggi e delle relative aree. Sempre per il quartiere di soccavo e come vincitore del concorso d'idee, nel 2009 riceve un affidamento di incarico per il completamento dell'intervento. Nel 2011 vince in gruppo il concorso masterplan nichelino 2010 e l'affidamento d'incarico. Il masterplan raggruppa quattro temi: l'interramento ferroviario; la riconversione di aree industriali dismesse; la rifunzionalizzazione delle residenza storica di stupinigi ed il recupero del sedime del fiume sangone.