Un nuovo edificio di legno germoglia dalla vecchia malga per darle nuova vita.
Il progetto riguarda la riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’edificio attualmente dismesso di malga fosse, presso passo rolle nel comune di siror. La necessità di avere un edificio altamente performante sotto il profilo energetico e del comfort, la richiesta di realizzare un parcheggio interrato con minimo 6 posti auto, la volontà di dare un carattere architettonicamente forte e riconoscibile all’intervento, hanno portato alla scelta comunque prevista dalla normativa vigente di demolire il vecchio edificio per realizzarne uno nuovo, con una cubatura fuori terra di 1710 mc. E’ stato però scelto di tenere in considerazione la presenza di malga fosse come elemento forte e riconoscibile della stratificazione storica del paesaggio, concependo il nuovo edificio come un organismo nato e sviluppatosi per sovrapposizione e non per giustapposizione a quello esistente, aggiungendo un nuovo livello in linea con il nostro tempo.
Un nuovo elemento germoglia quindi nel cuore di quello esistente e su questa presenza si insedia, come gli alberi nei ruderi di tempi andati.
Il futuro cuore della malga sarà un cuore di legno, performante ed altamente sostenibile, che si affiancherà alla preesistenza in modo innovativo ed inusuale. L’organismo di legno cresce all’ombra dei vecchi muri e tra questi si allarga e si spacca per trovare il suo spazio; la sua forma massiccia si modella e si allunga per guardare, oltre l’orizzonte, gli splendidi paesaggi dell’alto primiero e di passo rolle, ed alza lo sguardo verso la mole maestosa del cimon de la pala. Questi movimenti creano nuove visuali e spazi inattesi da scoprire e da vivere. Senza perdere la compattezza dell’insieme, i volumi si aprono e si sfaccettano per guardare e per lasciarsi guardare da molteplici punti di vista, dagli occhi veloci delle auto e da quelli stanchi e speranzosi di chi sale lento, a piedi o in bicicletta.
Il volume di legno così concepito sorge dentro la sagoma della vecchia malga, di cui restano il muro sud e quello ovest con il nome in lettere gotiche, dettaglio riconoscibile e straniante al contempo. Salendo si spezza in due diramazioni, contraddistinti da rivestimenti differenti, che si modellano sul paesaggio aprendosi fondamentalmente a tre direzioni principali. Ad ovest sormontano il muro esistente, creando con gli aggetti un’area di accesso protetta atta all’accoglienza. Si allungano per vedere chi sale, guardando ad est verso il passo rolle e si alzano per scavalcare con lo sguardo il lungo edificio che li fronteggia a sud. A sud si nascondono dietro la facciata bianca della vecchia malga, sbirciano dalle sue finestre vuote e da queste si sporgono a cercare il sole. Ad est i volumi si uniscono e si compattano. Uno di questi si piega sotto la forza incombente del cimon de la pala e si torce verso l’alto per inquadrarlo meglio. Il lato nord si addossa alla montagna e contro questa si ripara.
Il complesso si articola su due piani fuori terra più un piano interrato ed un mezzanino che funge da belvedere/osservatorio e dà accesso alla copertura del volume nord. Nel piano interrato si trovano un parcheggio interrato ed il locale tecnico. Il piano terra è quello dedicato alla ristorazione ed all’accoglienza degli ospiti, con la reception, un bar/ristorante da 64 coperti ed una piattaforma esterna di legno che può ospitare tavolini, sedute a sdraio, poltrone o divanetti per il relax degli ospiti. Da questa, passando attraverso la vecchia porta d’accesso, ci si trova nell’ambiente inaspettato di un cortile interno pavimentato in legno e pietra, più intimo e protetto, racchiuso fra i vecchi muri ed il nuovo edificio di legno. Dalla scrivania dell’office si può vedere direttamente il cortile interno, mentre a sud si apre un piccolo punto vendita dei prodotti di malga, aperto sia sul cortile interno che sul piazzale esterno della struttura. A piano terra sono infine presenti i servizi igienici per i clienti del ristorante, divisi per uomini e donne, più il servizio a norma disabili.
Al primo piano ci si trova in un lungo corridoio illuminato zenitalmente per tutta la lunghezza da una vetrata da cui è possibile vedere la cima del cimon de la pala verso est. Questo permette inoltre di sfruttare la luce naturale per illuminare tutta la distribuzione interna degli ambienti e di ottenere interessanti effetti di luce a seconda delle condizioni del cielo. Sul corridoio si aprono 3 camere doppie e 3 singole, ognuna con bagno indipendente, e l’ingresso dell’appartamento del custode.
Dal vano scale è possibile salire ancora di un piano, ed accedere ad uno spazio belvedere creato modellando il volume a nord come un vero e proprio cannocchiale diretto verso il cimon de la pala. Da questa posizione privilegiata è possibile ammirare tutta la vista a sud verso valle e, dalla grande vetrata in copertura, la splendida e scultorea vetta che sovrasta malga fosse. Da qui si accede direttamente alla copertura praticabile del volume nord, sfruttabile in parte come solarium.
La copertura a sud è a verde estensivo, non praticabile se non per manutenzione, ed ospita i pannelli fotovoltaici (la cui efficienza migliora grazie alla presenza del tetto verde che ne abbassa la temperatura superficiale) ed i pannelli solari termici. I due impianti non sono visibili da terra, ma l’edificio visto dall’alto si pone come paradigma di alcune importanti soluzioni dell’architettura sostenibile, creando curiosità ed interesse in chi si avvicina dai sentieri sopra la malga.
L’edificio è progettato per avere un fabbisogno termico di ca 24 kwh/mqa, corrispondenti ad una classificazione casaclima in classe a nature. I bassi fabbisogni energetici, il largo utilizzo di materiali derivati dal legno, l’ottimizzazione degli impianti, le scelte progettuali ne fanno un edificio altamente efficiente, con un basso impatto sull’ambiente circostante.