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Noa Network Of Architecture

Transsensorial gateway - Milano (MI)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Transsensorial gateway
Stimolare i “contatti umani” perché l'architettura riguarda sempre le persone. è da questa premessa che ha preso le mosse l'installazione progettata da noa*. Il concept propone una sorta di paesaggio luminoso e sonoro, che accoglie i visitatori all'ingresso della mostra. Qui, su entrambi i lati del portale, si apre una corona di steli di luce che, giocando su altezze differenti, amplifica visivamente la sequenza del seicentesco porticato che fa da scenografia all’installazione. Il risultato è un'opera scultorea che combina più elementi, tra cui luce, suono e movimento in un dialogo diretto con le persone e con lo spazio. Infatti, questi steli luminosi creano delle relazioni, costruendo “ponti” tra più persone: la luce reagisce alla presenza dei visitatori e allo stesso tempo legge il modo in cui questi si relazionano fra di loro. Attraverso un meccanismo “transensoriale” si crea una partitura musicale e luminosa che non solo è strettamente connessa alla massa e al volume, e quindi al numero dei visitatori, ma diventa essa stessa forza motrice dell’installazione. Il risultato è un'originale coreografia di luci e suoni sempre diversa, unica nel suo genere, che arricchisce ulteriormente il percorso emozionale dei visitatori. I 34 steli che disegnano la corona luminosa ai lati dell'ingresso sono in acciaio inox rivestiti con un materiale specchiante, che amplifica la presenza delle persone. Ogni elemento ha un'altezza che varia da 2,50m a 4,00m e presenta una sezione triangolare di 7x7cm2. Il know-how dell’azienda altoatesina ewo ha permesso di tradurre il concept dell’interattività in un sistema funzionante di luci e tecnica. L’illuminazione degli steli avviene grazie a delle unità led applicate nel senso della lunghezza e dotate di un’innovativa tecnologia anti-abbagliamento chiamata ewolighttile. La composizione sonora, ad opera di ebner film + music, è stata creata appositamente per questa installazione e programmata per reagire alla diversità di situazioni rilevate dai sensori. Il suono è regolato da casse acustiche disposte nell'area espositiva dell'installazione, mentre i sensori che regolano luce e suono in base alle interazioni fra le persone sono distribuiti lungo il ventaglio di steli.

Monastero: dentro le mura - Arco (TN)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Monastero dentro le mura
Rivivono ad arco, nell’alto lago di garda, gli spazi monumentali di un monastero del seicento. Il progetto di noa* li trasforma in un albergo, conservando intatti il fascino delle antiche architetture e l’atmosfera di pace e meditazione. E in giardino sorge una spa ispirata al paesaggio rurale che lambisce le rive del lago. Riscoprire la forza monumentale e la dimensione spirituale di un antico centro monastico e farne gli elementi caratterizzanti di una struttura alberghiera unica e piena di fascino: questo l’obiettivo che ha guidato noa* nel progetto di ristrutturazione del monastero delle serve di maria addolorata, che sorge nel centro di arco, all’estremità nord del lago di garda. Si tratta di un imponente complesso edificato a partire dalla seconda metà del seicento, circondato da un alto muro di cinta e affacciato su un ampio giardino interno. L’intervento, che ha riguardato l'ala sud dell’edificio - la parte restante ospita tuttora una chiesa e un ritiro di clausura - si è svolto a partire dal 2020 in stretta collaborazione con la soprintendenza per i beni culturali di trento ai cui vincoli il monastero era sottoposto. “la grandiosità e il rigore delle architetture, i lunghi corridoi, i soffitti a volta, tutto concorre a dare a questi spazi un carattere fuori dal tempo” spiega francesco padovan, architetto di noa* che ha sviluppato il progetto architettonico. Il progetto di noa* può essere distinto in due macro-interventi: - la ristrutturazione e la conversione del monastero e dei suoi interni a destinazione d'uso alberghiera, ottenuta ricavando gli spazi comuni (reception, lobby, sala colazione, area bar e cucina) al piano terreno e le camere distribuite principalmente tra primo piano e sottotetto. - la realizzazione ex novo di un comparto wellness affacciato sul giardino: 500 metri quadri con spazi relax, sale trattamenti, saune e percorso wellness con bagno vapore. Dall’insieme di questi interventi è nato un centro di ospitalità molto particolare, come sottolinea l'architetto padovan: “un rifugio capace di offrire esperienze antiche, valorizzando al massimo la particolarità e la storia del luogo. E dove ogni scelta costruttiva, ogni materiale e dettaglio sono stati studiati per trarre forza dalla monumentalità del contesto preesistente, esaltandola e portandola a nuova vita”. (ri)nascita Il monastero arx vivendi – questo il nome della nuova struttura alberghiera- propone un'ospitalità in piena sintonia con il luogo con le sue 40 camere (di cui 2 suites). Dal punto di vista progettuale, l'idea base è stata quella di assecondare la tipologia tipica del monastero, preservando l'originale disegno dei percorsi al suo interno, ed estendendone il rigore geometrico ai nuovi volumi, con grande attenzione alla scelta di materiali e colori. “una filosofia progettuale che ci ha guidato e aiutato a mantenere la chiarezza compositiva, statica e visiva, che rende il monastero un luogo davvero speciale”, ha spiegato l'architetto padovan. Non solo. Anche il contesto paesaggistico e agricolo ha giocato un ruolo importante, ispirando l'architettura delle leggere costruzioni vetrate che ospitano la wellness, e creando un rapporto simbiotico fra storia e territorio. Antichi spazi, nuovi usi Completamente circondato da un muro di cinta alto sette metri, che è stato conservato nel suo aspetto originale, il monastero si sviluppa all’interno su tre livelli. “è sorprendente scoprire che a ogni piano l’articolazione dello spazio è molto diversa”, osserva padovan. “si va dagli spazi concentrici del piano terra, al maestoso corridoio del primo piano, alla selva di travi lignee del sottotetto. Su questa varietà di ambienti abbiamo lavorato, definendo soluzioni che non alterassero i diversi disegni, ma ne restituissero rafforzati il fascino e l’originalità”. Così, al piano terra, l’organizzazione degli spazi pubblici è stata definita enfatizzando i percorsi esistenti: lungo l’asse centrale si succedono la reception, la sala colazione e una sala lettura/lounge, tutte impreziosite dalle bellissime volte a crociera e circondate da un lungo corridoio che le abbraccia senza soluzione di continuità. Inoltre, al pian terreno, trovano spazio il bar e una cucina. Qui è anche stata ricavata una suite direttamente affacciata su un giardino privato. Al primo piano la scena cambia: si apre un imponente corridoio centrale ritmato dalle travi del soffitto che corrono a perdita d'occhio per quasi 50 metri. Qui, le ex celle monastiche, allineate lungo i lati, sono state riunite a due a due per realizzare camere dalla superficie più generosa (varia dai 22 ai 30 mq). Così in ogni camera, una 'cella' ospita la zona notte, la seconda la stanza da bagno. Le antiche porte, in legno chiaro, sono state tutte conservate sul lato esterno, verso il corridoio, per non rinunciare alla sequenza scenografica degli ingressi che punteggiavano il lungo corridoio. Dal piano si raggiunge anche una suite ricavata nel corpo dell’edificio dove originariamente si trovavano le lavanderie e i bagni. Anche il secondo piano colpisce per la sua monumentalità: è un ampio sottotetto sovrastato da suggestive capriate, dove sono state ricavate due file di stanze che si aprono su un lungo corridoio centrale. Le capriate, restaurate, rimangono a memoria della loro antica funzione. Al colmo del tetto, un lucernario corre per tutta la lunghezza della copertura, illuminando non solo il corridoio, ma anche le camere, grazie a delle vetrate sopraluce. Salus per aquam Realizzata ex novo nel giardino del monastero, è caratterizzata da sette volumi leggeri in vetro e metallo, posizionati lungo una spina dorsale in pietra. L’alternanza di corpi vetrati e di corti verdi crea un suggestivo gioco di avanzamento e di arretramento di volumi. “nel disegno di quest’area, abbiamo cercato di relazionarci non tanto con il monastero, troppo ‘importante’ come riferimento architettonico, quanto con il paesaggio agricolo circostante”, spiega l'architetto padovan. “per questo si è fatto ricorso a elementi molto semplici, dalla forte chiarezza strutturale: le ossature metalliche leggere, ordinate in montanti e traversi, si ispirano alle ‘limonaie’ caratteristiche del contesto rurale del lago di garda”. La spina centrale di raccordo - composta da una serie di pilastri rivestiti in pietra di vicenza, le cui cromie ricordano quelle delle costruzioni preesistenti, e da un architrave orizzontale in cemento prefabbricato e sabbiato - riprende nelle sue fattezze la ‘pilastrata' lapidea del canale sopraelevato, che corre sul lato orientale del convento. L'area wellness comprende una prima zona relax con lettini, una zona trattamenti, una seconda zona relax che fronteggia il ‘biolago’, uno specchio d'acqua dal carattere naturale e dai riflessi blu scuro. C'è poi una terza area relax ospitata in un loggiato aperto sulle corti verdi, quindi le saune (una bio sauna e una sauna finlandese) e un percorso benessere che ruota intorno a una grande pietra scura riscaldata. Piacevole austerità “l’assoluto rispetto per l’esistente ha guidato anche il progetto d'arredo. Il design si è adattato agli austeri spazi monastici con soluzioni su misura, senza rinunciare a comfort, funzionalità e a un'estetica contemporanea”, racconta l’interior designer niccolò panzani di noa*, che ha curato il progetto degli interni. Negli spazi pubblici al piano terreno, soffitti e decori in gesso sono stati conservati e restaurati. Dominano il bianco, il grigio e il nero, colori storici del monastero. I pavimenti, realizzati sul modello di quelli originali, sono in battuto cementizio. Solo il corridoio che dall'ingresso principale porta al giardino interno mantiene il rivestimento originale in cotto, che è stato accuratamente restaurato. Le pareti e le volte, dopo restauri e lavori di consolidamento, sono state trattate per ottenere un intonaco mosso, dall’effetto antico. La reception si caratterizza per il grande bancone in pietra, rivestito in granito e illuminato da una 'pioggia' di lampade sospese, dal design minimalista. Intorno, solo la presenza leggera di poltrone in ferro battuto. Altrettanto sobria la grande sala colazione, dove domina un lungo tavolo centrale che richiama l’antico refettorio, mentre tavoli più piccoli sono posizionati lungo le pareti. Nell’area bar e sala buffet, un antico pozzo e un camino restaurati sono state rivisitati come isole-buffet. Al primo piano, il maestoso corridoio centrale il cui pavimento in cotto è stato rifatto su modello dell’esistente, è deliberatamente lasciato privo di arredi. Tutte le camere condividono un design molto rigoroso, anche per quanto riguarda le scelte materiche: pavimenti in rovere piallato a mano per la zona notte e piastrelle dall’effetto naturale per il bagno. Per gli arredi, compresi quelli del bagno, è stato scelto il nero, che si staglia sui toni di grigio degli ambienti. Tutto è disegnato su misura, compresi i letti con baldacchino in metallo e inserti in rovere nero. Le stanze del sottotetto riprendono lo stesso stile, ma con qualche concessione in più alla modernità: toni più tenui, letti imbottiti per il comfort acustico e lampade in ceramica. Nell’area wellness, la scelta di materiali e arredi punta a conferire calore e serenità agli ambienti, caratterizzati dalle calde cromie del rovere sbiancato, dei tessuti effetto lino e del cotone. All’interno della spa, tutto è stato disegnato per favorire relax e quiete: dai pannelli in legno fresato che ripetono il disegno stilizzato del melograno, simbolo del monastero, ai lettini sospesi come altalene, alle panche della bio sauna, che invitano alla meditazione e ricordano un luogo di preghiera. Ricercata sensibilità L'architettura dello studio altoatesino mostra anche in questo progetto la forza espressiva che da sempre guida i progetti di noa*. A cominciare dalla fattura rigorosamente artigianale degli arredi e dalla naturalità dei materiali scelti, come pietra e legno. “la cura del dettaglio, il disegno su misura, ci consentono di offrire un progetto sempre unico, esclusivo, mai ripetitivo, creato ad hoc per il committente” chiarisce niccolò panzani. “ma qui, l'eccezionalità del luogo ha ulteriormente plasmato le nostre scelte, per restituire quel senso di pace e di tranquillità che il monastero ha custodito per secoli”.

Weisses kreuz: rendezvous con mozart - Innsbruck, Austria

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Weisses kreuz rendezvous con mozart
Un edificio storico con un fascino moderno. L’altstadthotel weisses kreuz nel cuore di innsbruck accompagna i suoi ospiti in un variopinto e rigenerante viaggio nel tempo con 48 nuove camere e suite, allestite alla perfezione da noa*. Trovare un angolo retto in questo hotel è un'impresa davvero ardua: risalente al 1460 circa, il solenne palazzo nella herzog-friedrich-straße fa parte infatti degli edifici dei quartieri storici di innsbruck, la cui architettura è caratterizzata da elementi costruttivi di diverse epoche e ha attraversato un costante processo di trasformazione. Eppure i singoli periodi ed elementi si intersecano quasi senza tempo a formare una morfologia urbana simbiotica. Perfettamente inserito in questo concetto architettonico, frutto delle varie spinte innovative che hanno contraddistinto i diversi secoli, l’hotel weisses kreuz ha rappresentato per noa* un incarico tanto insolito quanto particolarmente stimolante. Non lontano dal famoso tettuccio d’oro, l’altstadthotel è da sempre meta popolare di famosi viaggiatori e figure storiche, come wolfgang amadeus mozart, che vi soggiornò nel 1769 all’età di tredici anni. Si tratta di un edificio stretto, sviluppato in lunghezza verso l'interno, che si inserisce nel tessuto storico urbano con un porticato d’ingresso. Nel corso della riprogettazione, ai sei piani originali è stato aggiunto un attico, risultato di un lavoro ricercato e professionale particolarmente attento alla tutela del patrimonio. Il nuovo attico segue una coreografia pensata sin nei minimi dettagli: mantenendo la pendenza originale verso la strada si sposa con il paesaggio urbano e del quartiere circostante e spicca in altezza sulla parte posteriore, con un totale di sei cubi di vetro che offrono una splendida visuale sui tetti della città. Da qui gli ospiti possono godere di un panorama unico con vista sulla pulverturm, sul trampolino del bergisel e sulla catena montuosa nordkette. Viaggio virtuale nel tempo Il viaggio nel tempo all’interno dell’hotel inizia già al pianterreno, dove per raggiungere l’ascensore bisogna percorrere un lungo corridoio, interrotto da due “paratie a specchio” pensate con una duplice funzione: da un lato l’ospite incontra se stesso, dall’altro le superfici riflettenti sui fianchi e sul soffitto dissolvono i confini della stanza e l’architettura si fa immateriale. Per il visitatore, l’ingresso diventa così una sorta di varco in una nuova dimensione temporale. Con l’ascensore si raggiunge direttamente il nuovo sesto piano, dove è situata la reception. All’apertura delle porte, lo sguardo è subito catturato dal grande elemento d'arredo che domina la lunga sala: un tavolo di 13 metri realizzato su misura in ottone con ornamenti barocchi. è questo il fulcro di tutte le attività: accoglienza dei clienti, colazione a buffet, bar e affascinante luogo di incontro per la sera, aperto al pubblico. Il tavolo è reso ancora più evidente grazie all'accostamento con il pavimento in rovere fumigato e al contrasto tra la regalità dell’ottone e le calde tonalità del blu scuro che avvolgono la stanza. è proprio a questo particolare colore che si deve il nome dell'avveniristico locale cult “blaue brigitte”, dall’omonima proprietaria dell’edificio. Con le sue finestre a bovindo, nicchie di vetro e una vista mozzafiato, l’attico blu è tutt’altro che “freddo”. Diverse zone relax con poltrone eccentriche e luci in stile gatsby creano un mix variegato, dove affascinanti accenti in rosa chiaro e giallo ocra si fondono con l'opulenza dell’ottone. Elementi presi dalle più diverse epoche stilistiche accompagnano gli ospiti in una dimensione quasi senza tempo. è proprio qui che il motto del progetto – “chic shock baroque” – esprime il suo lato più multiforme e curioso. Non c’è spazio per il minimalismo o per il bianco: tutto, persino i dettagli tecnici, è accuratamente coordinato in un’armonia cromatica. La vivacità si riflette in ogni elemento e ricorda la storia dell'evoluzione architettonica di questo edificio, ora protagonista di un nuovo capitolo. Verso le camere Caratterizzati da soffitti gotici, archi e ambienti di altezze diverse, i piani che ospitano le nuove stanze e suite – o “kammer” (ital. Stanzette), come le chiamano affettuosamente i proprietari – hanno ben poco di regolare, eppure noa* è riuscita a riorganizzare gli spazi in modo armonioso. Le stanze con affaccio sulla strada regalano uno spaccato del viavai quotidiano del centro storico di innsbruck, mentre quelle che danno sul cortile interno sono dotate di patio o balcone per offrire un rifugio appartato. Persino nella parte centrale dell’edificio priva di finestre, noa* ha ideato una soluzione particolarmente ingegnosa per sfruttare lo spazio e permettere alla luce naturale di filtrare nelle stanze. Qui gli ambienti sono illuminati da un pozzo di luce tra il primo e il sesto piano e dispongono addirittura di una piccola terrazza privata con del verde. Le stanze seguono un codice cromatico coerente: realizzata con un'unica tonalità, la camera fa da cornice all’allestimento barocco e il colore diventa parte integrante del viaggio nel tempo che gli ospiti intraprendono all’interno della struttura. Ed è sempre la scelta cromatica a suggerire la configurazione delle varie stanze: rispetto alle camere azzurre, quelle rosse sono un po’ più spaziose; le camere blu scuro sono dotate di balcone, mentre quelle verdi hanno una terrazza nel pozzo di luce e le camere grigie sono allestite come stanze doppie. L’allestimento e l’arredamento, dalla moquette alle piastrelle, dalla tinteggiatura delle pareti alle tende, fino ai mobili, rispecchiano le medesime nuance. Lo stile barocco si ritrova in dettagli particolari, come ad esempio in una gamba del lavabo o di una cassettiera, ma si percepisce anche in altri accessori, oltre a essere accentuato da una serie di fotografie realizzata ad hoc in cui le protagoniste sono signore riccamente agghindate, che riprendono il filo conduttore dello “chic shock baroque” con particolari stravaganti. Rock me, amadeus L’atmosfera fuori dal comune di questo hotel si respira già dal primo piano, ulteriormente ampliato di sei stanze affacciate sul cortile. La peculiarità: tutte le camere sono dotate di terrazza con copertura vetrata, che offre agli ospiti un generoso spazio esterno. Il clou di questo piano è la camera “superpatio”, allestita in stile giungla per ricreare una piccola oasi verde dove campeggiano mobili antichi e un letto alquanto caratteristico. Salendo al secondo piano si trova la “mozart suite”: proprio quell’ampio rifugio dove il giovane mozart ha trovato ai suoi tempi riposo, caratterizzata da un tripudio di rosso e oro ed elementi pomposi. In omaggio all’indole giocosa del famoso compositore, la stanza è stata arricchita con un tavolo da biliardo, vera e propria attrazione della camera. Ma le curiosità dell’hotel non finiscono qui: il terzo piano custodisce la stanza più piccola in assoluto, ribattezzata “il ripostiglio delle scope”, rimasta volutamente incompiuta. Con le sue pareti non intonacate, è l’unico angolo “senza stile” della struttura, altrimenti meticolosamente progettata all’insegna dell’esclusività. Unica nota di colore: una racchetta da tennis autografata da un noto campione di wimbledon. Il quarto piano si estende con altre dieci stanze nell’edificio adiacente: la cosiddetta frank house. è qui che si trova la “golden roof” con i suoi opulenti arredi dorati. La camera deve il suo nome proprio al tettuccio d’oro, ben visibile dal bovindo. Fuori dal tempo e dallo spazio Non sono solo le irregolarità della geometria a ricordare il passare dei secoli: anche le pitture murali rinvenute durante le opere di restauro sono la testimonianza di molte storie, rimaste senza autore. Sebbene rinnovato nella concezione architettonica, l'hotel weisses kreuz resta uno scrigno di sorprese e segreti. Sotto le cupole di vetro dell’attico, dove le stelle sembrano essere a portata di mano, continuano a rivivere i sogni e gli aneddoti dei tempi passati.

Gfell: un hotel sotto il fienile - Fié allo Sciliar (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Gfell un hotel sotto il fienile
Nasce sottoterra, ma con una vista spettacolare, l’hotel progettato da noa* a fiè allo sciliar. Incorporato nella collina, sotto un vecchio fienile ristrutturato, il nuovo hotel gfell offre all'ospite l’emozione di vivere “dentro” la natura. Trasformare un tradizionale ristorante altoatesino in un polo di ospitalità più ampio, senza alterare con nuovi volumi un paesaggio di grande fascino e bellezza. è questo l’obiettivo del progetto che noa* ha realizzato a fié, nello splendido scenario dolomitico dello sciliar e del catinaccio. L’hotel gfell con annesso il ristorante preesistente schönblick si trova in posizione isolata a poca distanza dal paese di fiè allo sciliar, in cima a un declivio da cui la vista spazia su prati e boschi incontaminati. Il proprietario intendeva affiancare alla ben avviata attività di ristorazione anche un servizio alberghiero d’alto livello, costruendo nuove strutture di alloggio capaci di valorizzare l’unicità del luogo. “avremmo anche potuto aggiungere un nuovo volume,” spiega l'architetto andreas profanter, partner dello studio noa*. “ma d’accordo con la committenza, abbiamo scelto una soluzione meno invasiva, più rispettosa dell’ambiente: quella di ricavare la parte nuova all’interno della collina. Una costruzione ipogea, quindi, che minimizzasse l’impatto dell’intervento, senza togliere la vista al ristorante ma anzi, regalando a tutti gli ospiti del nuovo hotel un panorama spettacolare. Non solo: un ex fienile presente nella proprietà è stato recuperato come spazio accessorio al nuovo hotel”. L'albergo, che prende il nome dalla località “prati di gfell”, è classificato 3*s stelle. Il fienile che visse due volte è significativo che l’accesso ai nuovi spazi avvenga attraverso un antico fienile che sorge a fianco del ristorante. All’esterno l'edificio ha conservato il suo aspetto tradizionale, grazie a un attento restauro, ma l’interno sorprende i visitatori: è stato infatti completamente trasformato per ospitare, in un unico grande open-space, la reception dell’hotel, la lounge e la sala colazioni. Si tratta di una soluzione progettuale inusuale, ma efficace sia dal punto di vista architettonico sia ambientale: da un lato recupera un volume esistente, ben radicato nel territorio e patrimonio della comunità locale alpina; dall'altro regala nuova vita a un edificio altrimenti destinato all'abbandono e al degrado, trasformandolo in luogo di scoperta e di meraviglia. All'interno, tutti gli ambienti prendono luce dall’ampia finestra verso valle e si articolano senza soluzione di continuità sotto la grande capriata in legno, ricostruita in parte ex novo secondo la tradizione costruttiva locale per recuperare tutta l’atmosfera del tipico maso altoatesino. Anche il pavimento, che appare come un semplice sottofondo in massetto cementizio lasciato grezzo, vuole riprodurre l'irregolare calpestio del fienile originale (tuttavia, un particolare trattamento rende la superficie impermeabile e antimacchia). Al centro uno scenografico camino a colonna reinterpreta il focolare alpino, creando un fulcro visivo attorno al quale ruotano i diversi spazi funzionali. Listelli in legno tipo brise-soleil mitigano l'irraggiamento solare nelle ore più calde, creando contemporaneamente una soluzione d'impatto dal punto di vista estetico. Esternamente, si apre un ampio terrazzo che offre agli ospiti un panorama sulla valle. L'hotel: ipogeo e sostenibile La nuova struttura si sviluppa su due livelli seminterrati, che seguono il declivio naturale del terreno: l'architettura è come annullata per consentire una lettura continua dello scenario naturale. Per noa* il tema dell'hospitality si esprime – e in questo progetto più che altrove – in una continua ricerca di dialogo con la natura, lasciando a quest'ultima il ruolo da protagonista. Sono 17 le nuove camere, completate da un’area wellness con sauna e zona relax. Dal fienile, grazie a una scala, si scende al livello inferiore, che regola l'accesso alle nuove stanze, tutte uguali a entrambi i livelli (-1 e - 2), e anch’esse sorprendenti per caratteristiche e dimensioni. Entrando, una sorta di galleria-ingresso in legno (cela gli armadi) conduce a uno spazio ampio e luminoso (25 metri quadrati). Il modello è quello della suite, con zona bagno a vista (eccetto wc e bidet) disegnata da piastrelle effetto pietra, che spezzano l'uniformità cromatica del legno di rovere scelto per la pavimentazione della stanza, mentre un lavabo d'appoggio in ceramica bianca richiama nella forma il tradizionale catino di memoria contadina. Tutti gli arredi sono realizzati su disegno, in colori chiari e naturali. Ma soprattutto, da ogni stanza, una vetrata a tutta ampiezza (è larga 4,8 metri) coincide con il prospetto, offrendo una visione emozionante: “non c'è nulla davanti, solo pinete, pascoli e montagne”, osserva l'architetto profanter. La stanza si completa con un terrazzo, caratterizzato da una pavimentazione in legno (al livello -2 confina direttamente con il prato) che ne ampia la vivibilità. Anche la zona wellness, sempre a livello -1, condivide con le stanze la splendida vista, prolungandosi nelle terrazze in legno, dove prendere il sole e proseguire il relax nella stagione più calda. All'interno, 6 box creano micro-stanze completamente rivestite di legno: ad uso individuale, offrono agli ospiti, che possono sdraiarsi su un morbido materassino “annegato” nel pavimento, privacy e tranquillità. Chaise-longue su disegno completano l'arredo. Dalla zona wellness si accede alla sauna finlandese e bio-sauna (si distingue per una temperatura meno elevata), con vetrata panoramica. Il ristorante storico dialoga con il nuovo La ristrutturazione ha interessato marginalmente l’edificio preesistente, che continua a ospitare il ristorante schönblick e la sua cucina tradizionale alpina: ora, però, è anch’esso collegato ai nuovi spazi, perché i clienti dell’hotel possano accedervi direttamente grazie a un ascensore. Scelte naturali per gli interni Il contributo di noa* al disegno del nuovo hotel si è esteso a tutte le scale di progetto: dall’ideazione e implementazione dell’architettura fino al design degli interni e degli arredi, arrivando a definire anche i dettagli più minuti: per esempio, il motivo a fiore stilizzato che ritorna come un leit motiv nella zona lounge, nell'area wellness e persino all'interno della sauna. “il progetto d'interior è stato curato in ogni particolare”, spiega l’interior designer barbara runggatscher, che l’ha coordinato. “abbiamo privilegiato materiali e tessuti naturali per creare un ambiente rilassante: al legno di rovere, scelto nella sua essenza più scura, si affiancano i toni neutri dei rivestimenti, realizzati in fibre grezze, come lino e cotone dalla trama spessa. Gran parte degli arredi è stata realizzata su disegno, con l'obiettivo di offrire il massimo comfort e soluzioni personalizzate”. Un esempio significativo, in relazione alla funzionalità, è l'armadiatura multiuso della lounge nell'ex fienile, che all'occorrenza si trasforma in corner-colazione, ma è utile anche per la pausa-tè pomeridiana. Il materiale principe del progetto d'interiors è il legno, usato sia per gli arredi (tavoli, sedie, panche, letti, armadiature…) sia anche come rivestimento per la pavimentazione di tutte le stanze: qui si è optato per il legno di rovere non lavorato ma lasciato rustico con tutti i nodi in evidenza, scelta che caratterizza anche la fattura dei mobili. Per i tessuti, si è puntato soprattutto su texture e cromie naturali, che si sposano perfettamente con il legno. Nelle stanze si è scelto il feltro come rivestimento tessile, nell'opzione tinta unita o con motivo geometrico mentre morbidi tendoni, realizzati con speciale tessuto ignifugo, garantiscono la necessaria privacy e mitigano la luce nelle ore di massimo irraggiamento solare. Anche nel progetto illuminotecnico, l’attenzione agli aspetti estetici e funzionali ha portato anche alla progettazione di punti luce ad hoc: per esempio le lampade con paralume tessile utilizzate nell’ex fienile, dalla luce calda e accogliente, in piena sintonia con il rivestimento di poltrone e divani. Isolamento & riscaldamento L'hotel può contare su avanzate tecniche di isolamento che garantiscono un elevato comfort termico. Il riscaldamento e la produzione di acqua calda sono ottenuti grazie all'installazione di una caldaia a pellet, che garantisce “impatto zero” sulla co2 in atmosfera.

Floris: un parco senza confini - Bolzan

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Floris un parco senza confini
Quando l’architettura si sposa con la vivacità e la diversità della natura, non viene mai percepita come un corpo estraneo. Per un progetto alberghiero speciale, noa* ha integrato elementi capaci di risvegliare in ogni ospite ricordi, sogni e perfino un pizzico di avventura. Da molti anni il parc hotel florian, situato ai piedi del paesino di siusi allo sciliar, offre con le sue confortevoli camere un’esperienza di vacanza perfetta sia d’estate che d’inverno. Il fiore all’occhiello della struttura è il suo magnifico parco, fatto di alberi secolari, un idilliaco laghetto e una piscina all’aperto: il luogo perfetto per rilassarsi. Di recente il complesso è stato integrato con dieci nuove suite, concepite sotto forma di corpo indipendente, che si collega all’edificio esistente e lo amplia, regalando all’insieme una ventata d’aria fresca con un linguaggio architettonico nuovo e ben distinto. Incaricato dell’ulteriore sviluppo progettuale dell’hotel, lo studio d’architettura noa* si è inizialmente trovato ad affrontare una situazione costruttiva complessa. Da un lato, la necessità di preservare al meglio l’orgoglio dell’hotel - il parco unico nel suo genere - dall’altro lato un contesto cantieristico che, con l’adiacente casa unifamiliare, il parcheggio e, ovviamente, l’hotel richiedeva molto tatto e sensibilità: la sfida giusta per noa*. Perfetta integrazione L’idea originale era di mantenere l’edificio con i nuovi locali sollevato da terra, per non compromettere la piena estensione del parco e occupare la minor superficie possibile. Un ampliamento al livello del suolo avrebbe infatti sottratto una fetta considerevole di parco. Il concetto però era tutt’altro che una semplice fila di stanze e porte, ma assomigliava piuttosto a un raggruppamento ordinato di piccole case sull’albero a sé stanti che, dall’alto dei loro tre metri, permettessero a tutti gli ospiti di godere del parco sottostante. Al contempo vi era un crescente desiderio che gli ospiti non si limitassero a “vivere” nelle nuove suite, ma che diventassero parte integrante dello stesso parco. L’intero progetto architettonico si è quindi sviluppato attorno al tema centrale del parco: la struttura ne sarebbe diventata un elemento costitutivo sotto ogni aspetto, come se ci fosse sempre stata. Da semplici idee, le case sugli alberi hanno assunto forme sempre più concrete: lungo un corridoio di collegamento, che come una spina dorsale unisce i moduli del nuovo edificio alberghiero, si sviluppano i due piani delle suite, ciascuno con cinque camere, tutte orientate verso il parco. Per rendere ancora più vivace l’ensemble architettonico, le suite sono state sovrapposte, non a combaciare perfettamente, ma con un leggero scostamento, per dare l’impressione di una struttura cresciuta “naturalmente” e preservare la vista circostante. Gli ospiti hanno così la sensazione di vivere in una piccola casa, tutta loro. Nonostante la leggerezza dell’architettura, l’aspetto rimane quello di un unico edificio, dolcemente annidato nel paesaggio del parco. Un aspetto, questo, sottolineato anche dalla facciata in legno grigio, che a sua volta conferisce ordine e omogeneità al vivace scenario delle case sugli alberi. Fusione armoniosa Ribattezzate “floris green suites”, le nuove stanze sono tanto spettacolari all’esterno quanto all’interno. La classica suddivisione degli spazi in zona giorno, zona notte e bagno è stata reinterpretata in modo insolito. La zona giorno centrale termina in un balcone a tetto, da cui si può ammirare il magnifico paesaggio montano – uno dei grandi vantaggi offerti anche dalle ampie vetrate della zona notte. Qui tutto si fonde in un flusso armonioso: le stanze, le funzioni, gli spazi esterni e gli interni. Solo la toilette con bidet è stata concepita come un ambiente chiuso. Punto cardine d’impatto è un lavabo autoportante con specchio, che può trasformarsi in piccolo scrittoio. è proprio qui che la zona bagno si fonde con la zona giorno, meravigliosamente progettata con questo mobile ibrido. L’ambiente più intimo è pensato nella parte posteriore della suite, senza affaccio sul parco, dove si trova anche l’ingresso: un’elegante doccia aperta è sapientemente affiancata da un lato dalla cabina chiusa con wc e bidet e, dall’altro lato, da una sauna finlandese esclusiva, ad uso esclusivo degli ospiti della suite, senza limiti di tempo. Oltre alle numerose vedute e prospettive, c’è un altro cavallo di battaglia che rende irresistibile un soggiorno nella green suite: un patio aperto, ma protetto da occhi indiscreti, con vasca esterna completa in modo insolitamente affascinante l’offerta della sauna. Il design interno delle stanze è dominato da un verde tenue inframmezzato da sfumature di grigio, in perfetta sintonia con la sensazione di casa sull’albero auspicata dagli architetti. Parte essenziale di questa idea olistica sono i rivestimenti in tessuto, le piastrelle e le superfici verniciate, che creano un legame indissolubile fra interno ed esterno, il tutto armoniosamente integrato da un pavimento in rovere fumé e da arredi e sanitari in sobrio nero. Fa eccezione la vasca da bagno indipendente nel patio, che con il suo bianco splendente rimane l’attrazione per eccellenza della suite. Un tutt’uno Gli ampi orizzonti, l’accoglienza famigliare e la libertà personale sono i tratti distintivi di ogni singolo aspetto di questo progetto. E così il patio privo di tende rimane un rifugio personale e intimo dell’ospite, come pure l’area privata all’aperto con terrazza fiancheggiata da aperture attraverso le quali crescono gli alberi ad alto fusto appena piantati nel parco e dove ci si può abbandonare, anima e corpo, su una rete stile amaca. A completare questo spazio assolutamente naturale sono i vasi di fiori sui balconi e sulle terrazze. Le numerose aperture nell’architettura conferiscono all’ambiente atmosfere di luce uniche. L’armoniosa concezione cromatica degli interni, ma anche la coerenza progettuale dell’architettura – ad esempio il connubio degli intradossi delle suite rivestiti in legno di larice e l’irregolarità discreta, ma volutamente studiata, delle “case sull’albero” – reinterpretano radicalmente la qualità del soggiorno per gli ospiti dell’hotel florian. La passione degli architetti si avverte in ogni singolo dettaglio e viene trasmessa anche ai visitatori che, nonostante l’aggiunta di nuovi volumi, riescono a godere appieno del parco, che è stato sin dall’inizio il cuore pulsante dell’intero progetto.

Ötzi peak 3251m: magia ad alta quota - Senales (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto tzi peak 3251m magia ad alta quota
Là dove una goccia d’acqua inizia il suo lungo viaggio verso il mare, si aprono nuove prospettive: dalla nuova piattaforma sul ghiacciaio della val senales, lo sguardo si perde all’orizzonte e ogni pensiero scompare. C’è qualcosa di sublime in questo luogo speciale sulla parte più alta della cresta del ghiacciaio della val senales, linea di confine tra italia e austria: da qui si gode una veduta spettacolare del paesaggio alpino, dal corso d’acqua fino alle pendici delle montagne. A rendere la posizione geografica di questo luogo così unica vi è poi un’altra peculiarità: è qui, infatti, che si decide se una goccia d’acqua dei ghiacci perenni intraprenderà il suo viaggio verso il mar nero o il mar mediterraneo. Conquistare la vetta Proprio in corrispondenza dello straordinario punto in cui si incrociano i destini dei ghiacci, a 3.000 m di altitudine, troneggia l’hotel grawand, uno dei più alti d’europa: ancora 50 metri e la vetta è conquistata. La vista strabiliante su un territorio così incantevole, ricco di cime innevate ugualmente ambite da escursionisti e sciatori, crea una sospensione del tempo e porta a immergersi completamente nella natura e in un panorama incontaminato, fatto di pendii scoscesi e rocciosi, vento e intemperie. Come veri scalatori Per offrire a villeggianti e turisti giornalieri non solo la salita mozzafiato alla stazione a monte, ma anche una narrazione della storia affascinante di questo luogo, noa* ha ideato un progetto straordinario: una piattaforma panoramica in acciaio corten che incorpora la preesistente croce di vetta e regala ai visitatori un’inedita esperienza di montagna. Appoggiata al terreno solo nei punti strettamente necessari, la struttura si staglia nel panorama come una costruzione sospesa, da cui abbracciare le montagne con lo sguardo e inebriarsi del profumo della libertà. Un nuovo punto di vista Caratterizzata da un’architettura di forma organica che rispecchia la topografia naturale del luogo, la piattaforma è realizzata con una pedana composta da griglie sorrette da travi sottili e circondata su tutto il perimetro da lastre verticali in acciaio corten. La disposizione degli elementi verticali, ad altezza del parapetto, segue il profilo leggermente arrotondato della struttura. L’effetto che ne deriva è magico: ruotando lo sguardo le immagini lasciano posto a nuove soggettive, invitando l’osservatore a scoprire prospettive sempre diverse. Questa dinamica stuzzica la curiosità e permette di vivere un’esperienza sensoriale che ferma il tempo per un istante e appaga più di qualunque altro souvenir. Immagini che fissano il tempo A proposito del tempo: nella forma ondulata è ricavata una feritoia dalle geometrie ben definite che indirizza lo sguardo verso l’affascinante luogo del ritrovamento di ötzi. Da qui, a pochi metri dal confine austriaco, l’angolatura della feritoia conduce sapientemente verso un viaggio ideale alla scoperta dell’uomo dei ghiacci. Anche questo elemento è realizzato in acciaio corten e, come le lastre del parapetto, è esposto all’azione delle intemperie, che ne hanno modificato la colorazione da marrone scuro a grigio e infine a nero, facendolo diventare un tutt’uno con l’ambiente circostante. La pedana termina con un parapetto in vetro sospeso nel vuoto, un invito ad abbandonare tutti i pensieri e immergersi in un’esperienza adrenalinica.

Apfelhotel torgglerhof: in piena fioritura - Saltusio (bz)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Apfelhotel torgglerhof in piena fioritura
“la mela non cade mai lontano dall’albero”, dice il proverbio. Con la nuova giovane generazione, l’apfelhotel di saltusio in alto adige percorre nuove strade, ma senza abbandonare del tutto i vecchi sentieri. Il progetto di noa* ha trasformato questo luogo storico in uno spazio dedicato ai sensi e alla condivisione di momenti unici. La mela, frutto originario del kazakistan giunto in alto adige grazie ai romani, ha trovato qui una nuova patria, caratterizzando quasi ovunque il paesaggio culturale. Al centro di questo panorama, all’inizio della val passiria, si trova il torgglerhof, le cui radici si innestano nella classica coltivazione delle mele, ma che nel tempo si è sviluppato fino a diventare un luogo di incontro, ritrovo e divertimento. è nato così l’apfelhotel, che non è soltanto una meta gradita, ma è sempre più un must per gli ospiti in cerca di qualcosa di particolare: un’architettura da mordere. La crescita di un’idea Nel 2014 noa* ha vinto il concorso per l’ampliamento della struttura esistente, progetto realizzato in più fasi. Nel 2016 il vecchio fienile accanto all’edificio principale e al ristorante è stato sventrato e riconvertito. Dietro la facciata originale troviamo, al piano inferiore, la produzione di golosità e prelibatezze caratteristiche, realizzate anche con le mele coltivate in loco, e al piano superiore le camere per gli ospiti. Parallelamente è stata creata la sauna delle mele, la prima parte di un ampio spazio per il benessere e il relax, che è stato in seguito ulteriormente ampliato. Nel 2020 sono state costruite 18 nuove suite per gli ospiti, che si inseriscono perfettamente nella struttura del maso e mostrano uno stile rurale. è stata prestata particolare attenzione a non distruggere il carattere di insieme della struttura e a mantenerne le proporzioni. In antitesi a questo sviluppo rurale spicca l’architettura verde e moderna del giardino dello spazio wellness al centro dell’intera area, una sorta di “cuore verde” che, analogamente alla sauna delle mele, si integra perfettamente e completamente nel paesaggio. Frizzante gioia di vivere L’area wellness di recente inaugurazione, che è il nuovo fulcro dell’intera struttura, non presenta alcuna facciata costruita sul lato nord. A questa nuova area benessere si accede tramite una sorta di guscio semicurvo in cemento a vista, il cui portale in legno antico catalizza l’attenzione. Già qui, in questo raccordo tra la superficie e il sottosuolo, la parola “immersione” assume un significato particolare. Mentre da questo lato, un pendio naturale, non è visibile alcun edificio, lo spazio wellness si apre verso sud, dove la facciata in vetro e acciaio si dissolve dietro un filtro verde. Il pergolato in metallo, su cui si arrampicherà un profumato gelsomino, si protende verso l’alto a cielo aperto, ricordando le strutture di supporto utilizzate nella moderna coltivazione delle mele. La “brunnenhaus” – nome della nuova area wellness – si nasconde quindi sotto una collina e diventa parte integrante del paesaggio. All’interno si apre un ampio lounge con una fontana centrale in pietra naturale e un camino aperto da cui si raggiungono le docce, gli spogliatoi, e gli spazi dedicati ai trattamenti di bellezza e ai massaggi. Da qui si gode anche la vista sulla piscina con ingresso interno che si protende all’aperto attraverso la facciata ricoperta di verde. La piscina all’aperto è parzialmente contornata da pietra di luserna: là dove la superficie acquatica si espande nello spazio aperto circostante, questa cornice si dissolve e si fonde visivamente con il paesaggio mediante il bordo a sfioro. Quasi come adamo ed eva Il piano superiore ospita la zona riservata ai soli adulti: qui troviamo l’area sauna, la sala relax, la sauna finlandese e il bagno turco. Una terrazza con doccia esterna invita a rinfrescarsi. La sauna finlandese affascina con le sue doghe in legno orizzontali curvate e le generose vetrate che aprono la vista verso l’esterno. Il bagno turco conserva invece il carattere di grotta e il soffitto inclinato verso il centro della stanza fa sì che le gocce d’acqua si raccolgano in un vaso di terracotta. La sala relax gode a sua volta di una meravigliosa vista sull’esterno attraverso il filtro verde della facciata coperta da rampicanti. Tramite una scalinata esterna curva, fiancheggiata a sua volta da gusci in cemento a vista, si raggiunge la vicina sauna delle mele nel giardino. Luoghi di fioritura Ad est del complesso si trovano le nuove suite con giardino, tre edifici indipendenti con un totale di 18 camere disposte su tre piani. Con i tetti a sella esprimono il linguaggio architettonico dell’ambiente circostante, e attraverso il design della facciata combinano tradizione e modernità. Il rivestimento esterno dell’edificio è stato appositamente mantenuto scuro per richiamare la tradizione dei caratteristici fienili. Il motivo del rivestimento a rombi in legno – una sorta di trasformazione dei classici montanti in legno – conferisce ai tre edifici un inconfondibile carattere moderno. Le suite al piano terra richiamano al proprio interno la configurazione del luogo. Tramite la zona d’ingresso, seguita dal bagno, si raggiungono a un livello superiore la zona giorno e la zona notte, che si apre su una terrazza. Anche qui, come nell’area wellness, troviamo un comodo letto-amaca con soffici cuscini. La natura e il paesaggio svolgono un ruolo importante anche all’interno. Rivestimenti in legno, superfici e fibre naturali grezze caratterizzano gran parte dell’arredamento e delle decorazioni. I materiali rappresentano il filo conduttore di tutti gli spazi. Anche le terrazze sono separate le une dalle altre in modo leggero e arioso con tessuto in lino per esterni. Tutto fuori dall’ordinario Al piano terra e al primo piano si trovano quattro ampie camere per gli ospiti e due suite esterne con zona notte separata, ideale per il gioco e il sonno dei bambini. Nelle suite in particolare, grazie alle molte finestre, lo sguardo può abbracciare una vista panoramica del paesaggio idilliaco, dando la reale impressione di godersi lo spazio di casa propria. All’ultimo piano, la mansarda soppalcata ospita una zona notte perfettamente attrezzata. I soppalchi sono raggiungibili tramite una scala interna i cui gradini svolgono anche la funzione di mobili e vani contenitori. Lo sguardo è catturato da dettagli raffinati quali la ringhiera in metallo che combina magnificamente estetica e funzionalità. Una storia che continua Superando il fienile e il salice piangente che, piantato quarant’anni fa e oggi maestoso, descrive il centro dell’area, si arriva all’edificio principale, dove tutto è iniziato. Nella più recente fase di ampliamento, l’hotel e il ristorante già esistenti, sempre più popolari tra gli ospiti provenienti da tutto il mondo, sono stati arricchiti di nuovi padiglioni che sembrano sconfinare nel giardino. Sono state create due aree, vale a dire le pergole chiuse e riscaldate e, come un passaggio, le pergole aperte con spazi ombreggiati, che si raggruppano intorno a una sorta di piazza. La costruzione in alluminio grigio-marrone verniciato a polvere contrasta con l’intonaco e il legno dell’edificio esistente e si armonizza con il rivestimento del pavimento in gres porcellanato grigio caldo. Largo all’appetito Il concetto di ampliamento del ristorante si basa sul principio di tre stanze a scatola di diverse altezze. L’arredamento richiama l’aspetto di un moderno giardino d’inverno. Il soffitto rispecchia questa atmosfera e forma la base di un cosiddetto “ripiano orizzontale” sul quale non solo le piante, ma anche l’illuminazione possono essere utilizzate in modo flessibile. Lo spazio aperto è suddiviso mediante scaffali trasparenti a tutta altezza, che fungono non solo da divisori ma anche da biblioteca, fornita di libri su temi culinari particolari, e da superficie per la presentazione dei prodotti della casa. Si crea in questo modo una sorta di atmosfera da salotto, accogliente e invitante. Un dettaglio particolare è che non esiste un buffet classico: un vecchio banco da falegname invita a degustare, da una fontana sgorga acqua disponibile liberamente, mentre in un separé un mobile appositamente progettato, composto da elementi fissi e mobili, offre pietanze calde e fredde. In questo luogo speciale possono svolgersi anche le degustazioni. Neanche i tavoli e le sedie obbediscono a una monotonia stereotipata: un vibrante mix di curve e angoli si mostra nei nuovi spazi inondati di luce. Il progetto riflette lo spirito e la passione di un’intera famiglia, il cui obiettivo è far sentire le persone davvero come a casa e non solo come “ospiti”. Insieme a noa* è stato possibile creare per questo luogo speciale un’architettura ricca di sensibilità, che non sottrae alla natura il suo spazio, bensì vi attinge per creare un’entità unica, legata alla storia e fedele alla propria identità nonostante il design ad essa applicato. E dove non possono mancare le mele.

Lake house völs: verso nuovi lidi - Fiè allo Sciliar (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Lake house vls verso nuovi lidi
È stato il famoso salto nel buio: ecco come noa* è riuscita, con sensibile maestria, a unire sulle sponde dell’idilliaco lago di fiè una tradizione cara a un concetto innovativo e moderno, dando vita a un connubio armonioso di architettura e natura. Nel cuore di un magnifico paesaggio montano, fiancheggiato da rigogliosi boschi di larici verdi, si trova il lago di fiè, uno specchio d’acqua di circa un ettaro ad un’altitudine di poco più di 1.000 metri sul livello del mare. Qui è un vero paradiso: una riserva naturale che offre agli amanti del tempo libero e del relax una splendida atmosfera in ogni periodo dell’anno. Una responsabilità di cui erano ben consapevoli gli architetti di noa*, incaricati dal comune di fiè di costruire una piccola e raffinata “schwimmhütte” (ital. Capanna sul lago) con annessi spogliatoi pubblici e servizi igienici. Il chiosco esistente era ormai vetusto – troppo piccolo e obsoleto, mancava soprattutto di un aspetto essenziale: l’accessibilità. A questa meta di escursioni particolarmente apprezzata dalla gente del posto – in estate per una rinfrescante nuotata nel lago, in inverno per il pattinaggio sul ghiaccio – serviva un volto nuovo, moderno e contemporaneo. Il vecchio edificio è stato quindi demolito per fare spazio a un’architettura che si sposasse alla perfezione con l’ambiente circostante. Benvenuti! Per mantenere in questo particolare contesto proporzioni discrete e un impatto limitato, il progetto di noa* si articola in due piccoli edifici dalla cubatura contenuta, collegati da un asse trasversale. Uno dei due blocchi ospita la nuova zona ristoro, con il classico tetto a capanna, una cucina semiaperta con servizio self-service e un bancone per le bevande. La struttura prosegue poi con una loggia aperta e una terrazza con vista sul lago e sulla zona balneare di nuova concezione. Sul lato opposto sorge una nicchia completamente apribile con séparé in legno: all’interno un secondo bancone dove i bagnanti, ma anche pedoni e ciclisti, possono acquistare spuntini, gelati e cibo da asporto, proprio come in un chiosco. Questa sapiente suddivisione mantiene nella zona della loggia e della terrazza una piacevole tranquillità, garantendo al tempo stesso una gestione efficiente del servizio self-service. Concezione degli spazi La seconda struttura - un cubo separato, seppur non indipendente, collegato alla zona ristoro in una perfetta continuità architettonica e funzionale - è ad uso pubblico. Qui si trovano servizi igienici liberamente accessibili e assolutamente privi di barriere architettoniche, e spogliatoi per gli appassionati di sport ricreativi, come il nuoto o il pattinaggio sul ghiaccio. Lungo l’asse centrale, dove si sviluppa anche un piccolo atrio con armadietti e spogliatoi per gli ospiti, realizzati ad hoc dagli artigiani locali, il cubo rimane aperto, offrendo uno scorcio continuo sulla natura, oltre a una cornice particolarmente accogliente per bagnanti ed escursionisti. Per la pavimentazione di questi locali a libera fruizione si è optato per una robusta tecnica a resina spatolata, in grado di resistere alle sollecitazioni, ad esempio dei pattini, e di garantire al tempo stesso la massima sicurezza sul bagnato. Il design degli spazi interni parla la stessa lingua della natura circostante – una proposta degli architetti per creare un chiaro leitmotiv visivo tra esterno e interno. Come colore di base è stato quindi scelto il verde, che si ritrova su pavimenti, pareti e soffitti. Un tutt’uno Il pavimento e le superfici verticali arricchiscono lo spazio con un’altra particolarità: per integrare ancor di più l’architettura nel luogo che la ospita, noa* ha fatto riprodurre nello stucco un tradizionale merletto altoatesino, brevemente impresso nella resina e subito rimosso. Con la sua irregolarità, questo effetto tridimensionale più o meno marcato conferisce all’ambiente una nota unica e un tocco di simpatica spontaneità. Anche in questo caso le diverse tonalità di verde creano una connessione fluida con la natura. Mentre il primo edificio riprende grosso modo il volume della struttura precedente e mostra una presenza caratteristica, questo secondo blocco – così l’han concepito gli architetti – spicca visivamente sullo sfondo. Lungo l’asse trasversale si sviluppa un sistema a telaio di legno, che funge al contempo da reticolato per piante rampicanti: un’idea di greening che dovrebbe far “scomparire” la struttura vista dal lago. Il piano prevede l’utilizzo di gelsomino a crescita rapida, che in pochi mesi avvolgerà gli spogliatoi con le sue rigogliose foglie verdi. Un risultato convincente L’ensemble costruttivo è profondamente connesso al paesaggio naturale unico che lo ospita, con i suoi scorci sul lago, sul bosco e sulle montagne e le sue prospettive avvolgenti. In quest’ottica si inserisce la facciata in legno di larice, volutamente priva di trattamenti e “lasciata al suo destino naturale”, che la vedrà cambiare lentamente con il tempo e con le condizioni atmosferiche. L’architettura sobria, che passa chiaramente in secondo piano, dà ancora più spazio alla vegetazione, integrandosi delicatamente con essa. I pontili quasi ramificati e di nuova costruzione che sfociano nel lago sono stati ricavati dal legname dei boschi circostanti e accompagnano gli amanti della ricreazione dagli edifici direttamente nell’acqua. L’intero progetto simboleggia l’impegno di noa* a gestire gli ambienti sensibili con cura e responsabilità, pur rimanendo fedele ai propri standard architettonici. Tra i giovani canneti e la nuova area per bambini, nel comfort di queste recenti infrastrutture, l’incontro con la natura è all’insegna della bellezza e del relax.

Südtirol home: una terra da scoprire a 360° - Anterselva, Bz

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Sdtirol home una terra da scoprire a 360
È possibile assaporare, sentire il profumo e percepire l'anima di una terra? Sì, è possibile. Avvolti da delicate sfumature, noa* immerge gli ospiti della südtirol-home (la casa dell’alto adige) in un emozionante viaggio di scoperta olfattivo e visivo attraverso l’alto adige. Alto adige – un concetto che abbraccia più di mille realtà diverse. Di recente si è dovuto tradurre questo concetto nella lingua dell'architettura e, per l'esattezza, in occasione del 51° campionato mondiale di biathlon, ad anterselva, dove si daranno appuntamento campioni sportivi, personalità, politici, organizzatori e visitatori. La südtirol-home, l'edifico più grande tra dieci costruzioni allineate attorno ad una sorta di "piazzetta del villaggio" diventa, in questo evento sportivo di altissimo livello, il ritrovo di ospiti, campioni e giornalisti, che, qui hanno l’occasione di "sentire" l’alto adige. L'attraente involucro della südtirol-home, un'alternanza formulata in chiave moderna di esterni in vetro e interni in legno, era già stata pianificata quando “idm alto adige”, il cui nome sta per innovation, development, marketing, ha affidato a noa* l'incarico di progettare gli interni. Poiché l'edificio temporaneo deve poter essere rimontato e smontato facilmente, senza deteriorarlo, si è dovuta tenere presente questa circostanza anche nell'allestimento interno. La sfida principale che ha dovuto affrontare noa* è stata tuttavia quella di immergere con tutti i sensi i visitatori della südtirol-home nel luogo e nella terra che ospita questo evento sportivo. In questo caso il significato va proprio inteso alla lettera. Il "noi" che conta L'idea di partenza per il progetto si ispira al tradizionale gioco di società con le carte noto con il nome di “watten”, nel quale i simboli della foglia, della ghianda, del sonaglio e del cuore svolgono il ruolo principale. Questi quattro simboli rappresentano il filo conduttore concettuale del progetto; un filo che si dipana in tutte le aree dello spazio interno. La foglia rappresenta la natura e il paesaggio antropizzato, la ghianda simboleggia le buone maniere e i prodotti di qualità, il sonaglio rimanda all'apertura al progresso e all'innovazione e il cuore esprime infine non solo socievolezza e ospitalità, ma anche tradizione e associazionismo. Tutti questi elementi corrispondono all'essenza dell’alto adige e sono stati resi visibili tramite svariate creazioni, curate fin nei dettagli. I due piani, che riproducono varie funzioni, sono riassumibili sostanzialmente in un unico concetto: “mit'nond", ovvero il “miteinander”, lo “stare insieme", che ricorda quale ruolo fondamentale giochi in alto adige la comunanza, quando si cucina, si mangia, si festeggia, si gioca a carte o ci si confronta. Questa idea trapela in ogni angolo e crea luoghi dove può nascere qualcosa che ricordi quella sensazione di comunità come quando ci si ritrova seduti al solito tavolo. Il tavolo di per sé - naturalmente presentato nelle sue forme più svariate, è ovunque l'elemento centrale, dove si incontrano cordialità, gioia di vivere e piacere. Un luogo, tante possibilità Al piano terra la scena è dominata da un ampio bancone, che può facilmente ruotare sul suo asse centrale, per regalare un'attraente atmosfera dinamica allo spazio. Allestito come bancone da bar ma anche come splendida cucina a vista, consente di offrire agli ospiti pranzi gustosi e abbondanti. Il bancone ha una struttura parzialmente modulare e offre spazio per cucinare assieme o osservare chi lo sta facendo. La cucina a vista è accompagnata da una cucina in "backstage", cioè dietro le quinte, da un guardaroba che è rivolto verso l'ampio vestibolo e dalle necessarie unità destinate ai servizi. La specialità di questo mobile esteso in lunghezza è però la sua composizione: ricoperto con basalto dell’alpe di siusi, una rara pietra sudtirolese, le parti frontali del bancone sono realizzate con traversine di svariati tipi di legno e diverse dimensioni. Al di sotto si trova legno di melo, pero, abete rosso, larice, quercia, noce, cedro e pino cembro, a rappresentare la ricchezza del paesaggio naturale sudtirolese. L'area rivolta verso la “piazzetta del villaggio" può essere utilizzata in modo flessibile e variabile. Grazie alla sensazione di apertura che, con la vetrata su due piani della facciata, diventa ancora più intensa, si può interagire creando le più svariate situazioni. Se il palco e i tavolini da bar vengono ritirati dall’ambiente lounge, si fa spazio ad accoglienti panche d'angolo con vari tipi di sedie attorno a piccoli tavoli tra piccoli box espositivi e piante profumate nonché composizioni di erbe aromatiche e medicinali che pendono dal soffitto, piante poi utilizzate anche nella cucina a vista. Un'ulteriore nota piacevole è rappresentata dai lampadari storici e oggi laccati di nero. Noa* ha inventato qualcosa di veramente straordinario per la presentazione dei prodotti locali di qualità: quattro grandi pareti scaffalate ognuna con una nicchia per sedersi, soffermarsi, invitare, immergersi ancor più nella terra dell’alto adige. Il lato posteriore è costituito da pannelli sui quali è stato pressato fieno degli alpeggi della val passiria, luminosi pampini di vite, trucioli profumati di pino cembro di siusi e la simulazione di una parete rocciosa, comprensiva di prese per arrampicata made in alto adige. L'effetto tridimensionale non spinge soltanto a toccare con mani ma fa sì che si possano percepire i profumi di quella terra in tutta la loro intensità, lasciando vagare il pensiero. Il cubo nello spazio Al piano superiore, caratterizzato da una galleria cinta da una ringhiera metallica, si trova la zona per le interviste e l'attività giornalistica di tv e radio. Anche in questo ambiente si gode dell'ampia visuale offerta dalla facciata in vetro che espande lo spazio e riversa all'interno dell'ambiente la natura circostante. Il balcone antistante è destinato ad eventi di rappresentanza. Anche qui domina un'atmosfera accogliente e confortevole, con invitanti possibilità per sedersi, mentre l'ospitalità trova la sua massima espressione in una parte riservata di questo piano. La cosiddetta “stube", il tipico salottino austriaco, è una sorta di scatola chiusa che galleggia nello spazio e fluttua sopra la cucina a vista con il medesimo angolo di rotazione. Già dall'esterno il cubo è riconoscibile come “stube": attraverso l'unica finestra, in direzione dell'ingresso, si intravede infatti la tipica tenda con disegno sudtirolese, la lampada da “stube" e la pannellatura immersa in un caldo chiarore. La separazione dal restante ambiente è consapevolmente marcata: la “stube", in qualità di luogo destinato al comfort intimo e accogliente, ha un'importanza speciale ed è quel luogo ove tutto è in legno e ci si siede gli uni vicini agli altri. Per rendere questa “stube" la più autentica possibile, nel cubo è stata impiegata un'antica “stube" restaurata, proveniente da una fattoria: sotto la finestra è collocata una lunga panca a ferro di cavallo, che si allunga sui due lati verso il centro dell'ambiente e si combina con vari tavolini, consentendo anche di allestire una lunga tavolata. Una cassapanca originale lavorata a mano, una credenza dipinta, anch'essa autentica, le insostituibili lampade da “stube" e l'angolo del crocefisso sono accompagnati da un antico pavimento di assi e da pannellature a cassettoni alla parete e sul soffitto. Anche all'esterno scende in campo la tradizione sudtirolese: la struttura delle pareti del cubo, realizzate in legno di abete rosso è completamente rivestita dal tipico tessuto verde noto come loden. Su tale superficie sono montati in modo sparso dei pannelli di legno con decori intarsiati ispirati ai tomboli. Su tali pannelli sono installate delle sorgenti luminose che creano un fantastico gioco di luci, proiettato sulle pareti e sul pavimento. Far nascere sensazioni Lo spazio realizza il perfetto equilibrio tra l'utilizzo ottimale e l'atmosfera di calorosa accoglienza. Nessun dettaglio è stato lasciato al caso. L'immagine complessiva, che nasce dalla combinazione di molte idee, risulta omogenea ma ricca di sfaccettature. Tutti gli elementi, dai singoli mobili alle superfici, per arrivare agli accessori, sono stati prodotti, raccolti e progettati alto adige. Ma non è tutto: anche alla storia è stato lasciato spazio a sufficienza, ad esempio ogni sedia attorno alla grande tavola proviene da una fattoria diversa e racconta la propria storia. La storia della südtirol-home stessa è quella di una terra giustamente orgogliosa delle sue usanze, dell'eredità culturale, dei suoi panorami e della varietà che da tutto ciò scaturisce. Con questo progetto tutta questa varietà viene portata sotto gli occhi del mondo intero.

Mohrlife: the theatrical spa - Lermoos, Austria

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Mohrlife the theatrical spa
Noa* takes the stage with its latest project: a wellness area devised as a theatre with numerous different interpretations of the available space. A new, fresh take on the traditional spa concept. The south tyrolean practice leverages the incredible nature at the heart of tirol, austria, to design a contemporary and ‘stirring’ building. The glass and cement are in constant dialogue with the environment’s morphology, culture, and history. In october 2018, the mohr life resort’s new wellness area was inaugurated in lermoos, one of the oldest skiing areas in tirol just an 80-km drive from innsbruck. The hotel itself is steeped in history, a household name for anyone visiting the skiing carousel in the northern alps in tirol. The new glass and cement structure was built organically on a gentle slope located below the hotel. It features a unique view across the spacious ehrwalder becken valley peppered with old farmhouses and barns; what’s more, the imposing 3,000 metres of the zugspitze mountain – which represents a geographical border between austria and germany – overlooks the entire valley. Architect christian rottensteiner, partner at noa*, explains how “the majestic and powerful presence of the mountain itself was our test bench. The zugspitze generally – and its beauty, strength, and formal complexity specifically – was our inspiration and the project’s protagonist. The new wellness area is conceived as a theatre’s stalls, an ideal location to admire that extraordinary masterpiece. Guests are cocooned in a relaxing environment which harmonises with the environment. Our challenge is to create structures which expand and intensify the perception of spaces, thus creating restorative areas which stir new emotions in visitors.” The new wellness area at the mohr life resort stretches out across 600 sqm and features a roofed infrastructure built from scratch and an outdoor area with a swimming pool. The latter also connects the two buildings via a central extension into the spa. The glass and cement structure extend horizontally to create an artificial rib, mirrored by the dry stone walls running along its side. The project was specifically designed considering the gently sloping terrain and develops across two levels: this creates a height difference which allowed for the creation of the swimming pool. A sober and light building in the landscape obtained by the aggregation of simple shapes: glass cubes placed across the two levels create the structural grid for the edifice’s skeleton. Moreover, using a reflective glass surface delivers an unexpected, scenic effect: the different shapes virtually fade into the background and meld into a ‘screen’ mirroring the gargantuan silhouette of the zugspitze. And there’s more. The pool runs flush along the length of the spa’s glass front, thus doubling the image of the mountain thanks to impactful chromatic mirror effects. The spa: a cascade of experiences While the outer structure is all lines and stark shapes, its traits become softer, more organic, enveloping the viewer into its embrace once inside the building. The tension created by the contrast between indoor and outdoor language enriches the building both aesthetically and formally. The relaxation areas were developed to look like theatre stages with a view across the mountain. Every ‘booth’ includes two deckchairs featuring different designs: open, spacious areas with huge swings hanging from the ceiling enshrouded by drapery or metal cones framing the mountain alternate with closed balconies delivering increased privacy and relaxation with an omnipresent mountain view. The ground floor also features a private lounge; a lobby and bar for refreshments; a spa and scenic sauna for approximately 20 people featuring a mini bistro reminiscent of cinema halls, as well as changing booths and showers. Last but not least, a scenic spiral staircase pinpoints the centre of the building and takes revellers to the first floor… where 10 symmetrical chill-out ‘stages’ await them (5 per side). The outdoor area The swimming pool represents the natural extension of the wellness area. It extends into the open and features chill-out areas boasting different sensorial experiences. Six “island boxes” dot the water basin, reflecting the structure overlooking the pool: however, the group of shapes virtually dissolves and opens up the view across the landscape as much as possible. Both the indoor and outdoor elements of the pool feature “islands” offering guests original and essential experiences. Notes Materials The harmonious integration of cement and glass gives the project a truly contemporary touch. The cement outlines the structure of the building and can be immediately spotted in the building’s facade, in the pool’s shape, and in the outdoor elements – the paths and garden “islands”. The glass’ reflection and transparency creates a harmonious balance between the building and landscape. The floors are overlaid with a continuous resin coating. Using cement and resin overcomes the need for joints, giving the surfaces more room to breathe. The two materials are perfectly combined even chromatically, without ever melding into one another thanks to the use of different textures (cement is coarse while resin is smooth). Furnishings & lights The 20 islands of the new spa were designed by noa* and produced by artisans. Specific light sources where used to provide illumination, including atmosphere lights inspired by a single motif: a glass sphere. Depending on the environment and individual needs, the fixtures come in different versions: they can be scenic lamps following the twists and turns of the spiral staircase, or a thread of light bulbs reminiscent of the lights in a theatre’s dressing room, and then again, a simple sphere dotting the walls. Colours & textures The building’s exterior dips into nature’s different hues thanks to its reflective surface, changing according to the time of the day and seasons. Inside, the colours and textiles were inspired by theatre stages: cotton and smooth velvet are steeped in warm hues of bordeaux distempering into brown.

Am steinbruch: l'anima del posto - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Am steinbruch lanima del posto
Partendo da una cava di sassi, noa* (network of architecture) ha sviluppato il concetto basato su un elemento architettonico tradizionale della zona: il muro di pietra ispirandosi ai vigneti limitrofi. La villa ‘am steinbruch’ è una casa privata per due famiglie che si trova nei bordi del paese di soprabolzano (it) con una vista sullo spettacolare panorama delle dolomiti. Il sito si trova in una vecchia cava di sassi che è stata il punto di partenza per il concetto. Nella parte più bassa, l’altopiano del renon è fiancheggiato da vigneti e le mura a secco, che sono anche le mura di sostegno, formano elementi caratteristici del paesaggio culturale. L’architettura della villa ‘am steinbruch’ si occupa di integrare la storia locale e tradizionale mantenendo un costante dialogo con la natura. Fulcro del progetto è quello di accogliere e sottolineare le tradizioni. Il muro a secco crea la base per l’architettura e gradualmente si unisce col paesaggio. Sul muro sono „sedute“ due semplici case con il tetto a falda e rivestimento in scandole orientate verso le montagne. Le viste sono state scelte accuratamente per offrire un magnifico panorama delle montagne dello sciliar e catinaccio. Le facciate sono totalmente vetrate in modo da aprire gli spazi interni con il paesaggio. La parte inferiore dell´edificio, dietro il muro a secco, ospita le camere private ed i bagni; è parzialmente interrata e quasi scompare nel paesaggio. Le aperture delle finestre sono più piccole creando un ambiente più intimo. Le parti più pubbliche della cucina e delle aree pranzo e soggiorno sono situate nei due piani superiori e nel sottotetto. Gli spazi sono organizzati in maniera libera e aperta, creando un forte collegamento con l´esterno. La villa ‘am steinbruch’ unisce tradizioni e contemporaneità ponendosi in relazione con la natura circostante.

Tofana: racchiudendo la natura in se stesso - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Tofana racchiudendo la natura in se stesso
Grazie alla demolizione e alla ricostruzione dell’hotel tofana a san cassiano in val badia (it) noa* ha avuto la possibilità di utilizzare la moltitudine di sfaccettature che il mondo della montagna offre come ispirazione per l’architettura e l’interior design. Il concetto „explorer’s home“ trasporta lo spirito sportivo e accogliente della famiglia che è proprietaria dell’hotel nella costruzione stessa. La tradizionale conduzione famigliare dell’albergo inizia nel lontano 1933, tradizione che è passata in mano alla terza generazione nel 2011. L’entusiasmo per lo sport di cui i due proprietari günther e verena frena traboccano, funge come fulcro per il progetto. La dinamicità dimostrata dai proprietari che si dividono tra essere istruttori di yoga, pilates, mountain-bike, sci, snowboard e guide alpine fa in modo che il nuovo tofana debba adattarsi al genio atletico dei due proprietari. Per creare questa circostanza, la montagna - dopo aver subito una fase di astrazione - viene usata come principale ispirazione per il concetto dell’insieme dell’architettura. La silhouette formata dall’edificio dialoga con il paesaggio che lo circonda e si quasi immedesima in esso ricordando - grazie anche agli alberi che sono disposti sulla costruzione - la cima di una montagna. L’hotel funge praticamente come accampamento base per gli ospiti. Interno e esterno, rifugio e natura vengono connesse attraverso le diverse terrazze e i diversi balconi apparendo un unico elemento paesaggistico. La grandezza delle superfici vetrate assieme alla costruzione a “terrazzamenti” permette di far permeare la luce diurna fino al centro dell’edificio. Le terrazze si fondono tramite l’utilizzo di verticali elementi quali scale esterne e rampe che creano un sentiero che porta il viaggiatore fino all’estrema sommità del tetto. La moltitudine di conifere ed altre piante che sono state utilizzate non solo sono caratteristiche del luogo e plasmano l’apparenza della facciata. L’edificio diventa parte integrante del paesaggio che lo circonda grazie al suoi compatti volumi. Con le sue irregolarità, la sua spiccata asimmetria e la moltitudine di angoli creano l’impressione di trovarsi di fronte ad una formazione rocciosa. L’hotel racchiude la natura in se stesso. I numerosi alberi piantati sulle terrazze rinforzano il concetto del progetto e aiutano a fondere l’interno dall’esterno. Il nuovo tofana diventerà un temporaneo rifugio per gli ospiti ma non solo anche punto di incontro, fonte rigenerativa, punto di partenza o accampamento di base per avventurieri e sportivi. La circolazione dell’intero hotel è stata sviluppata attorno al motto “never stop exploring“ ciò si manifesta con una “via ferrata” che può essere percorsa dall’ospite. La natura e la montagna servono come palcoscenico per diversi attività e divertimenti. L piano terra si trovano le diverse lounge e ristoranti alternati da scorci della val badia: l’orientazione e il mobilio in diverse tonalità di blu, verde e marrone ricordano i pascoli alpini, i biotopi, boschi muschiati oppure grotte. Dalla stazione a valle - la reception con la cabina di una funivia – segue la salita tramite la “via ferrata” nei vari piani che si trovano a diverse altitudini dove si trovano le stanze e le suite, continuando per queste rocce e pietre fino a raggiungere la vetta tra neve e ghiaccio dove l’ospite si potrà rilassare tra area wellness e relax con una splendida veduta sulle dolomiti. Il venire a contatto con la natura è parte fondamentale delle decisione che hanno influito sul design. Il mobilio è stato pensato per offrire un ampio grado di flessibilità ed i dettagli sono stati curati da artigiani specializzati che vivono sul territorio. La materialità che contraddistingue la costruzione si orienta a elementi locali come legno di larice, lino, muri di pietra naturale e grandi vetrate che trasportano l’illuminazione naturale… amache, altalene, pouf, divani, panche, poster e insegne sono stati esclusivamente selezionati e posizionati in modo da dare un carattere specifico e genuino ad ogni ambiente andando a formare lo spirito unico di questo hotel.

Silena: la magia nella palude - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Silena la magia nella palude
Da sempre le paludi rappresentano dei posti magici, piene di segreti e vorticosi misteri. Le qualità intrinseche di questo luogo magico vengono messe da noa* al centro del pensiero progettuale per questo loro ultimo progetto: la parziale demolizione e ampliamento dell’ex hotel moarhof, sito nella val di valles circondato da paludi a circa 1300 m slm. Il risultato di questa mistica trasformazione è un hotel 4 stelle-s, paludoso, organicamente sfalsato e completamente integrato nel paesaggio, che dal terreno cresce in modo instabile. La parte più vecchia dell’hotel occupava l’area sud occidentale della struttura. L’intervento del 2017 si erige su una parte della struttura esistente e che grazie al concetto naturalistico orientale di noa* prende nuova vita. L’ala sud-ovest ricostruita nel 2011 è rimasta intatta. Per creare una connessione stilistica tra i due edifici noa* ha progettato una facciata in pannelli di alluminio perforati con un design inspirato alle paludi con un color terra. La “pelle dell’edificio” somiglia alle piante che infestano la palude, che crescendo sul complesso lo avvolgono interamente. Noa * incorpora costantemente l'aspetto esteriore degli hotels nel suo concetto di interior design. La palude, i motivi naturali e la regione del sud-est asiatico dominano il design per le nuove 29 camere, sale lettura e suite, zone benessere, ristorante, hall e lounge, nonché per la biblioteca. Analogamente all'espressione generale, i parati - con un tocco sovrapposto di dreamy blu - donano alle camere un'atmosfera morbida e senza peso. Letti a baldacchino con copripiumini bianchi e rovesci verde-blu, sottolineano il tocco romantico. Docce e vasche all'interno degli spazi abitativi, segnano la familiarità intima. Allo stesso tempo, i pannelli decorativi in legno che circondano le docce, riprendono i motivi della carta da parati - come paludi o fiori della vita - e uniscono il mondo spaziale a un'opera d'arte globale armoniosa. Tende e tappezzeria blu richiamano il benessere delle prime luci del mattino. Si crea così, un'atmosfera tra il giorno e il sogno. Nell'ampio ristorante al piano terra, gli ospiti si incontrano durante i pasti, raggruppati come isole attorno ai pilastri della sala da pranzo. I sedili in velluto blu sono deliberatamente interrotti da copertine floreali intervallate. Enormi armadietti per vino e formaggio ricordano chiaramente le delizie culinarie di casa. L'atmosfera della sauna e delle aree benessere sulla metropolitana e all'ultimo piano è una delle sensazioni naturali. Gli elementi della parete e del soffitto mostrano impressioni paesaggistiche della palude e rappresentazioni aliene di felci. La biblioteca assume un'atmosfera più asiatica, dove i visitatori - seduti a gambe incrociate su tatami, per aver una migliore esperienza di lettura. Lo spazio meditativo nella hall e nella sala non è lontano dalla reception, con alte sedute in blu.

Simonazzi: alpine cluster - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Simonazzi alpine cluster
L'ex chalet simonazzi era il frutto di una serie di lavori di ristrutturazione e di ampliamento e si presentava come conglomerato di eterogenee strutture edificate. Noa * (network of architecture) ha ampliato la costruzione esistente con un piano e attraverso una riprogettazione della facciata ha collegato i diversi edifici rendendoli effettivamente un’unica unità omogenea. Lo chalet simonazzi si trova a fiè verso il „massiccio dello sciliar“: il paesaggio è dominato prevalentemente da prati e pascoli, l'architettura è alpino-rurale, le case hanno un tetto a due falde e sono costruite nello stile tradizionale. Il lotto del residence è densamente costruito e aveva un problema di spazio - sia per gli spazi interni che per quelli esterni. Il compito è stato quello di ampliare la residenza e, in secondo luogo, convertire gli appartamenti esistenti. Una varietà di fasi di espansione avvenute negli anni ha creato l’illusione di aspetto complessivo che in realtà è soltanto localmente presente; l'obiettivo era un disegno di una facciata unitaria, avente funzione di seconda pelle sopra la costruzione esistente e nuova fornendo così un nuovo aspetto unitario all'edificio. Il volume esistente è stato allargato di un piano lasciando spazio ad un totale di 5 nuovi appartamenti. In sostanza, un tentativo è stato fatto per migliorare l'esterno di tutti gli appartamenti, i balconi sono progettati per ampie terrazze con vista panoramica. L'intero edificio è stato dotato di un tetto piano per fornire alla residenza una bella terrazza - vari tetti aerei di tipologia tipica a falda doppia caratterizzano la facciata laterale a valle facendo in modo che l'edificio si integri nel villaggio. La facciata di tutto il residence è stata rinnovata: le pareti, i soffitti, i balconi e gli intradossi vengono ricoperte da legno antico e conferiscono all'edificio un carattere distintivo. Gli ospiti hanno una maggiore libertà di circolazione ed una migliore qualità di soggiorno all'interno della proprietà del chalet grazie all’estensione dei balconi e la terrazza con vista panoramica.

Valentinerhof: il teatro silenzioso dello sciliar 2.0 - Castelrotto (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Valentinerhof il teatro silenzioso dello sciliar 20
Noa* (network of architecture) rivisita l’hotel a conduzione famigliare valentinerhof, in seguito alla precedente parziale demolizione e ricostruzione dello stesso avvenuta nel 2011, rinnovandolo e cercando di tenere in considerazione il concetto esistente e mantenendo una coerenza con la natura e con l’identità del edifico stesso. La connessione con la natura, concetto rinforzato dalla nuova costruzione, viene a crearsi tramite viste celebrative e mozzafiato del paesaggio montagnoso circostante che si trovano sparse nel nuovo valentinerhof. L’hotel è locato nel comune di castelrotto (it) sulla strada statale dell’alpe di siusi posta a 1200 m sul livello del mare. L’intervento effettuato nel 2011 all’azienda a conduzione familiare aggiunge 14 suite assieme ad una nuova area wellness. In questo secondo intervento edilizio viene aggiunto un tratto di camere nell’area sud-est ed un volume centrale che si connette direttamente all’ edificio esistente. I nuovi volumi sono orientati verso lo sciliar. Il nuovo corpo centrale comprende una reception, un bar, una lobby e sette stanze/suite. La facciata in legno è fortemente influenzata dai tradizionali fienili locali. Gli spazi irregolari che si posti tra le travi orizzontali della facciata lasciano trapelare la luce diurna verso gli spazi interni. L’altezza della vetrata, che delimita la lobby e le tre camere nel nuovo volume centrale, sottolinea il dialogo tra dentro e fuori – tra hotel e paesaggio. Essa combina lo spazio interno con la natura circostante. Le nuove nove suite posizionate a sud-est vengono integrate nel terreno seguendone la topologia naturale e dona al hotel il carattere tipico delle arene. Per consolidare la tradizione costruttiva di castelrotto in questa moderna costruzione vengono usati elementi in legno che ricordano il “heuharpfen”. La nuova lobby dotata di comodi mobili imbottiti, di una grande illuminazione cuneiforme, di pompose tende e di scaffali alti quanto il locale stesso le donano un aspetto riconducibile a quello di un salotto. Le scale dorate non sono supportate da nessuna struttura che sia esterna alle scale stesse, esse portano alle nuove suite inoltre riempiono l’entrata acquisendo il ruolo di scultura. I giocosi mobili, le decorazioni e la luce creano una potente atmosfera che viene rafforzata attraverso la vista del paesaggio montano. Il teatro silenzioso dello sciliar offre una casa di montagna ai suoi ospiti creando due poli opposti: la lobby è il palcoscenico per gli ospiti che li immerge in un mondo a se stante. Le nuove suite vengono caratterizzate da una planimetria quasi quadrata e rendono possibile, grazie alla loro facciata vetrata, una massima permeabilità della luce all’interno della stanza. Il letto si trova nella stessa posizione rispetto alle suite costruite nel primo intervento, facendo in modo che l’ospite possa svegliarsi con lo sguardo rivolto direttamente verso la montagna. Il divano posto a ridosso della finestra crea un’illusione che permette di sentirsi seduti nel giardino esterno circostante, nonostante ci si trovi ancora all’interno. Il dialogo tra architettura e natura è un punto fondamentale. Il concetto viene sottolineato e, a volte, reinterpretato grazie al inserimento di nuovi speciali elementi che donano alla stanza un carattere personale e unico. Gli elementi di acciaio neroelementi di acciaio nero, che si ripetono in diverse direzioni, costituiscono il portasciugamani e l’armadio. Il minibar si trova nella parte bassa di un mobile il quale ricorda vagamente un’antica valigia. L’uso di forti colori nei divani e nei cuscini inscenano una atmosfera particolare. Angoli e bordi arrotondati, materiali naturali come legno e pietra per il pavimento ed i mobili creano una connessione con il paesaggio montano circostante. Highlight della costruzione è la suite dislocata su due piani nell’edificio principale, che attraverso la whirlpool sulla terrazza crea un'unica visuale sullo sciliar. Il nuovo complesso di giardini è costituito da diversi livelli e si connette attraverso una moltitudine di passaggi al centro benessere attraverso il bar e il ristorante. Rocce allineate come nei sentieri montani, molti nuovi arbusti e alberi portano la natura nel giardino e la avvicinano all’ospite.

Zallinger hotel diffuso ad alta quota - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Zallinger hotel diffuso ad alta quota
Con l’ampliamento del rifugio zallinger all’alpe di siusi nasce un nuovo modello di ospitalità. Nel segno di un turismo responsabile. Esemplare intervento di recupero storico e paesaggistico in un contesto di alta montagna. I fienili del xix secolo rinascono come mini chalet, che restituiscono il fascino di un villaggio alpino. La tradizione altoatesina si unisce a comfort, qualità del design e sostenibilità. Certificazione climahotel e nuovo piano di mobilità a massima tutela dell’ambiente.migliorare qualità e capacità ricettiva di un’antica struttura alberghiera d’alta montagna senza alterare il delicato equilibrio paesaggistico e ambientale, ma al contrario creando valore estetico e sostenibilità: questo l’obiettivo che si è posto noa* (network of architecture) progettando l’ampliamento del rifugio zallinger nel comprensorio dell’alpe di siusi. L’intervento, portato a termine nel 2017, ha creato nuovi spazi senza alterare i volumi esistenti, e nel contempo ha restituito allo storico insediamento la caratteristica di piccolo villaggio che aveva alle origini. Non solo. Attraverso le soluzioni e i materiali adottati, ha saputo ricreare la magia di quell’epoca, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle tradizioni. Il rifugio zallinger, aperto a metà del xix secolo a 2200 metri sotto il sassopiatto, era anticamente circondato da sette fienili e una piccola chiesa. Successivamente i fienili erano stati sostituiti da un’unica grande costruzione (1880), che nel tempo aveva assunto altre funzioni. L’intervento di ampliamento è stata l’occasione per far rivivere l’assetto originario, procedendo, oltre che alla ristrutturazione del corpo centrale dell’albergo, all’abbattimento dell’ex fienile e alla costruzione di sette nuovi chalet disposti rispettando la pianta originale del sito. Anche nel disegno dei nuovi chalet, noa* ha voluto recuperare in chiave moderna le forme tradizionali degli alpeggi altoatesini. In particolare, i rivestimenti esterni che avvolgono gli chalet sono realizzati con blocchi di legno massello appoggiati l’uno all’altro in un’alternanza di pieni e vuoti che diventa il motivo dominante del nuovo insediamento. La soluzione, ispirata alla struttura degli antichi fienili, evita i fastidiosi riflessi delle vetrate a vista, inappropriati in un contesto d’alta montagna. I pannelli in legno sono studiati per potersi aprire in corrispondenza delle ampie finestre vetrate, consentendo la vista dello spettacolare scenario alpino, mentre quando sono chiusi creano suggestivi effetti di luce e ombra nelle stanze, contribuendo al relax degli ospiti dell’albergo. Sostenibilità, rispetto per la montagna, contatto diretto con la natura sono i principi che hanno guidato tutte le scelte progettuali. Per esempio, nel disegno delle nuove stanze si è fatto un uso attento dello spazio, per fornire alti livelli di comfort in metrature relativamente ridotte; per i tetti sono state usate solo scandole di legno, tipiche della tradizione altoatesina; tutti i materiali sono stati certificati e il complesso di edifici, riscaldato a pallet, ha ottenuto la certificazione klima hotel. Si è addirittura scelto di non illuminare i percorsi che collegano gli chalet e il rifugio, per evitare l'inquinamento luminoso e consentire agli ospiti, muniti di torce usb, di ammirare l’incanto del cielo stellato. è significativo che insieme alla sistemazione del rifugio zallinger sia stato anche avviato un piano per limitare al massimo il flusso di auto in un’area che negli ultimi anni ha visto una forte crescita dei visitatori. A partire dal 2014, la proprietà dello zallinger, con il supporto di noa*, ha coinvolto i gestori di altri 6 rifugi dell’area nella realizzazione di un unico punto di raccolta delle auto degli ospiti situato in valle. Questa struttura è in via di completamento, ma già dal 2017 gli arrivi ai rifugi avvengono solo in bus o, d’inverno, con il 'gatto delle nevi'. L’intervento, firmato da noa*, ha aggiunto 24 camere nei nuovi mini chalet, camere che si aggiungono 13 già disponibili nel corpo centrale del rifugio. Gli chalet sono sempre in coppia. Ogni chalet ha solo quattro camere, non collegate, a cui si accede da un corridoio di distribuzione comune. La privacy è così garantita. Dal punto di vista costruttivo, ogni unità poggia su un plateau in cemento, ed è stata realizzata con moduli prefabbricati di legno, partendo da un'ingegnerizzazione 'personalizzata' su progetto di noa*. In questo modo il cantiere ha avuto minimo impatto sull'ambiente, sia per tempo di costruzione in loco sia per trasporto dei materiali. La vocazione sostenibile del progetto si esprime anche nel fatto che la proprietà ha rinunciato alla classificazione '4 stelle' dell'hotel per non aumentare il volume del costruito a scapito di un impatto negativo sul paesaggio: la sfida dello zallinger è quella di offrire una ricettività di lusso attraverso la qualità degli spazi e dei servizi senza aumentare in maniera macroscopica i metri quadri di superficie. La struttura degli chalet, conferisce senso di architettura dall’esterno e dall’interno degli ambienti. Gli interni sono caratterizzati da un ambiente caldo ed accogliente richiamando, in alcune circostanze, oggetti tipici della regione. I materiali dei cuscini ad esempio, sono un classico richiamo al cacciatore, fatti di feltro e a maglia. Alcune stanze hanno un piccolo loft che può essere usato come nicchia di lettura o nel caso, per un’ulteriore ospite. Il corpo centrale del rifugio storico è stato mantenuto ma ridisegnato completamente nel layout interno del piano terra: il nuovo progetto d'interiors ha riguardato la reception, la lobby, la lounge e il ristorante. Il ristorante e l'area lounge sono stati pensati per accogliere anche gli ospiti esterni: molto sciatori si fermano a pranzo poiché il rifugio si trova sui principali itinerari sciistici dell'alpe di siusi, mentre la lounge è molto apprezzata nelle ore serali. Tuttavia gli ospiti dell'hotel possono contare su un'area più riservata e familiare, che si focalizza intorno al grande camino. Tutti gli arredi da incasso sono stati progettati da noa* e personalizzati secondo lo stile e lo spazio, combinati con una raffinata scelta di mobili per completare il nuovo design. Un buon esempio si può vedere nei tavoli (di billiani) della zona lounge che possono cambiare altezza: grazie a un meccanismo sali-e-scendi delle gambe, ci si può comodamente cenare una volta trasformati. Le pareti sono rivestite in legno: l’idea è quella di ricreare l'atmosfera di una stube - il classico locale alpino dove un tempo la famiglia si raccoglieva intorno alla stufa - ma con il segno contemporaneo dei maxi listelli lignei che dalle pareti 'salgono' anche sul soffitto senza soluzione di continuità. All'interno, sono stati posizionati dei pannelli fonoassorbenti per creare massimo comfort acustico. Punta allo stesso risultato anche la scelta di usare una pavimentazione in feltro, materiale della tradizione alpina che unisce resistenza a morbidezza. L'area bar si caratterizza per la scelta di usare un enorme tronco di abete (essenza locale) come bancone: una soluzione che riporta la presenza della natura all'interno del rifugio, la sua bellezza ma anche la sua forza primordiale e la sua complessità strutturale. Grande attenzione anche al progetto illuminotecnico, puntuale dal punto di vista funzionale e curato da quello estetico (luci di produzione dell'azienda spagnola marset). Sorge al posto del preesistente fienile, come edifico autonomo. Si salda a una struttura in lamiera che ospita la sauna, un ambiente di grande suggestione dal punto di vista spaziale. Si affaccia, infatti, con due ampie finestre sul paesaggio: la prima guarda verso la valle; la seconda si apre sul monte sassopiatto, con un'inclinazione di 45 gradi (per consentire alla neve, in occasione delle abbondanti nevicate invernali, di defluire alla base dell'infisso lasciando libera la vista). Un'area relax con una piccola distribuzione di bevande calde e fredde, completa l'offerta dei servizi, aumentandone il confort. Il disegno ricorda le vette delle montagne che s'innalzano verso il cielo: le scaffalature lignee, infatti, creano una sorta di libreria, caratterizzata da montanti inclinati e da vani allungati che accolgono le singole bottiglie di vino (la raffinata scelta delle etichette è curata personalmente dal proprietario-sommelier). Riscaldamento e fornitura di acqua calda sono ottenuti grazie all'installazione di una caldaia a pallet, che garantisce 'impatto zero' sulla co2 in atmosfera. Un silo interrato consente di immagazzinare il pallet durante la stagione estiva per poter poi essere consumato in inverno. Gli interni sono certificati per un totale abbattimento della concentrazione indoor di radom. Il rifugio e i nuovi spazi hanno ottenuto il sigillo di sostenibilità climahotel, la certificazione dell'agenzia casaclima della provincia di bolzano che contraddistingue le strutture ricettive capaci di promuovere uno sviluppo sostenibile sia attraverso l’integrazione delle più innovative ed ecologiche tecnologie sia con misure strategiche nella gestione.

Seehof: un giardino architettonico - Bressanone (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Seehof un giardino architettonico
L’hotel a conduzione familiare e stato riqualificato nel 2017 tramite una demolizione e ricostruzione di una parte dell’edificio che ha reso tale un radicale cambiamento di stile dello stesso. Le nuove 16 suite ed il nuovo centro benessere, situato difronte al lago, rispecchiano i concetti della nuova composizione e della gestione futura dell’hotel sottolineando l’importanza della natura e delle attività ricreative. L’hotel seehof è posto sopra un altopiano che si affaccia sul lago “flötscher weiher” situato nelle vicinanze del paese naz-sciaves vicino a bressanone (ita).il luogo situato in mezzo alle montagne concede all’albergo un carattere alpino con un tocco mediterraneo. L’edificio principale ricorda una residenza signorile immersa nel verde; profonde logge che creano ambienti aperti espandono otticamente le suite e intensificano la peculiare connessione con la natura. La nuova costruzione ottiene un’apparenza nobiliare grazie ad un nuovo intonaco color terra e ad una nuova chiara struttura orizzontale in legno. Il nuovo centro benessere con la piscina e le diverse saune si collega volumetricamente con il paesaggio retrostante e si apre con i suoi tetti inclinati ad una falda e relativi pergolati tramite grandi finestre che si affacciano sul panorama e sul lago. L’architettura crea viste specifiche che focalizzano lo sguardo verso il panorama circostante e allo stesso modo le aree relax interne chiamate ‘patio’ trasmettono continuamente la sensazione di trovarsi in un grande parco. Il nuovo design degli interni ha svolto un lavoro di ricerca storica del paese aspetto che è stato poi utilizzato nella progettazione stessa. Jakob auer, nonno degli attuali proprietari, ha fondato nel 1958 il consorzio di miglioramento fondiario di naz e dintorni, dove attraverso tradizionali metodi viene intensificata la coltivazione dei meleti. La ramificazione delle tubature che venivano usate nelle coltivazioni ora trovano posto come filo conduttore del design degli interni. I tubi in rame, che si possono trovare in tutto l’edificio, conferiscono un accento particolare a diversi dettagli della costruzione come ad esempio nelle camere per l’illuminazione, tavolini, pomelli del bagno e attaccapanni, nella beauty-reception in forma di punti di illuminazione sui muri o sul soffitto. Per la realizzazione degli interni sono stati utilizzati materiali che provenienti dai territori circostanti. Legni, lino, rocce, mobili e accessori intrecciati in combinazione con colori chiari e delicati esprimono al meglio il concetto naturalistico del nuovo hotel seehof.

Gloriette: un hotel da viaggio nel tempo - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Gloriette un hotel da viaggio nel tempo
L’hotel gloriette progettato da noa* si collega alla tradizione di case e alberghi per la villeggiatura dell’altopiano del renon e prosegue oltre. Sulla montagna amata dai bolzanini è stato costruito un edificio in cui città e campagna si fondono. Dopo la completa demolizione del piccolo hotel esistente bergfink, è stato realizzato al suo posto un nuovo gioiello architettonico. Il volume è da sempre un punto fisso nella struttura urbanistica del paese dal carattere sia urbano che rurale, con gli edifici borghesi costruiti dai ricchi mercanti di bolzano a cavallo del secolo. Come suggerisce il nome si tratta di un volume solitario inserito nel paesaggio circostante, che si ispira all’elegante carattere senza tempo dello stile liberty, in cui l’architettura di città viene trasportata sul renon in forma semplificata ma senza rinunciare completamente al lusso e al comfort: armonioso, classico, semplice ma non sobrio. Per noa* era importante incorporare degli elementi che si ritrovano di frequente nell’architettura locale, come gli archi in facciata o il tetto a padiglione, tradizionale tra gli edifici di soprabolzano. Anche il rombo doveva avere il suo posto. Un tipico elemento decorativo che si può vedere nelle numerose logge delle tante case cantoniere presenti lungo la ferrovia del renon, che collega tra loro le stazioni di villeggiatura. L’approccio olistico al progetto è chiaramente riconoscibile: numerosi dettagli attraversano l’intero edificio come un filo conduttore. Interessante è per prima cosa il posizionamento dell´ hotel, che si adatta in modo raffinato al contesto topografico. Sul garage, sopra cui si sviluppa il volume con un totale di 25 camere, di cui 7 suite-giardino, si estende un parco di cui possono godere direttamente gli ospiti. Sopra si trova l’area pubblica composta da reception, lobby e ristorante con terrazza, caratterizzata da grandi curve. Pianta e involucro dialogano tra loro: ciò che si nasconde dietro la facciata può essere leggibile già all’esterno in modo univoco, ma senza rivelarsi troppo. Nei tre piani superiori si trovano le camere per gli ospiti e alle estremità le suite, chiaramente riconoscibili dagli erker (bow window) che segnano accenti architettonici decisi sull’involucro. In facciata partendo dal piano terra, dove in prossimità degli spazi comuni è presente un doppio arco, si sviluppa ai piani superiori in modo conciso una successione di archi simmetrica. Questa viene scelta per rendere visibile la qualità degli spazi esterni. Proprio in questa zona dietro agli archi si fondono interno ed esterno - i balconi fungono da collegamento e le vetrate senza telaio rafforzano questo effetto: la stanza si prolunga visivamente sotto alla balaustra. Vetri neri specchiati favoriscono la relazione con il paesaggio e vengono utilizzati come pareti divisorie per i balconi - aumentando l’immagine incorniciata dagli archi. Nella parte superiore, chiaramente impostata e con il tetto a padiglione quasi come fosse un corpo a sé stante, si trova l’area wellness dell’albergo. Vistoso emerge anche qui l’elemento dell’arco come un guscio aggettante di color bronzo, che sfonda l’involucro del tetto e – posizionato asimmetricamente – pone un accento dinamico sull’architettura. Il carattere liberty degli edifici presenti sul renon dovrebbe proseguire negli interni in modo astratto. Si caratterizza un ambiente chiaro, ricco di contrasti, con una progressiva inquadratura degli elementi che costituisce un dettaglio ricorrente riproposto in tutto l'edificio. Anche il tema dell’arco è ripreso all’interno. Come ad esempio nelle stanze con l’elemento a specchio arrotondato alla base; il camino nella lounge, in cui l’arco è estruso attorno al proprio asse; come lo schienale delle sdraio sulla terrazza della spa. L’arredamento è organizzato liberamente nello spazio: eleganti mobili imbottiti aggiungono valore all’ambiente. Inoltre si trovano degli oggetti ricercati, trovati al mercatino delle pulci o recuperati dal vecchio hotel. Qua e là pendono dal soffitto luci dorate come fossero sculture. Nella zona pubblica è stato scelto un pavimento in resina senza fuga come elemento che unisce, per far fluire lo spazio comune. In questo pavimento sono state create delle “isole” con una finitura di legno, definendo le diverse aree della lounge e del ristorante. Anche nella spa nel sottotetto viene applicato questo concetto. Non solo nella zona pubblica, ma anche nell’area wellness e soprattutto nelle camere e nelle suite emerge la cura appassionata per gli spazi interni. Un’attenzione particolare è riservata agli erker delle suite che dispongono di particolari aree lounge con camino, con vasca liberamente posizionata o con divano.gli spazi vengono zonizzati attraverso un involucro, dove pareti, pavimenti e soffitto sono rivestiti con lo stesso materiale. L’atmosfera accogliente e invitante è caratterizzata, tra l’altro, dall’uso del legno, che non appare mai rustico, ma nobile e uniformemente trasparente senza risultare freddo. Sicuramente il più grande highlight - visibile da lontano - è l'area benessere con la stravagante piscina esterna a sbalzo. Ampie zone relax e spazi per il ritiro come anche un paio di terrazze intime negli erker o intagliate nel tetto, per una piacevole permanenza all’aria aperta. Il vero colpo d’occhio, tuttavia, è il cilindro che attraversa il tetto a padiglione sul lato sud. è chiaramente riconoscibile e accoglie gli archi della facciata: l’arco viene posizionato sulla testa e viene portato negli interni del tetto. L’involucro in cui viene inserita la piscina è rivestito con lo stesso pannello di alluminio di colore bronzo degli erker. Segna una separazione con lo scuro tetto a padiglione e crea un gioco affascinante di riflessi. Dall’interno è possibile raggiungere il centro del cilindro tramite delle scale. Una porta scorrevole si apre, si scende nell’acqua e si viene accompagnati verso l’orizzonte grazie all´ infinity edge. Con profondità di appena sei metri, le rotondità, la trasparenza e i delicati riflessi creano una sorta di scultura, che prosegue all’interno. Quando si entra nel retro, la piscina è coperta da un guscio arrotondato di colore bronzo. Questa si dissolve verso l’esterno sempre più in una struttura a rete arrotondata fatta di barre in acciaio, fino a che nella parte finale si nuota a cielo aperto. Un gioco di metallo e acqua accompagna il passaggio nello spazio libero senza confini. Come un dolce sbiadirsi del guscio cilindrico, si può nuotare con una vista panoramica verso l’orizzonte avendo la sensazione di fluttuare. La scultura di elementi metallici è nuovamente il collegamento tra arco e rombo – osservando meglio le sbarre ricurve formano a loro volta un rombo. è probabilmente il momento clou di un viaggio che si può immaginare dall’esterno, ancora prima di entrare nell’edificio.

Hubertus: oscillante tra cielo e terra - Valdaora (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Hubertus oscillante tra cielo e terra
L'hotel hubertus si trova a valdaora, ai piedi del famoso comprensorio sciistico plan de corones in val pusteria, ad un'altitudine di circa 1350 m. L’azienda familiare è stata per gran parte ricostruita e ha perseguito un’ estensione con 16 nuove suite, una nuova cucina con ristoranti e “stube”, una sala d’ingresso con lobby, una reception e cantina di vini, una palestra e sala relax con terrazze panoramiche. La nuova piscina lunga 25 metri è come un masso erratico incagliato tra il vecchio e il nuovo, essa mette in evidenza l'essenza dei vari lavori di ristrutturazione e di rinnovamento effettuati sull’ albergo. La nuova facciata con tronchi di larice segue un chiaro ritmo alternato con cui noa* collega in modo coerente "vecchio e nuovo". L'aspetto omogeneo, che segue la topografia naturale del terreno, crea la base compositiva per la messa in scena della nuova piscina a sbalzo che troneggia tra stanze nuove ed esistenti, oscillando tra cielo e terra. Proprio per questo vengono posti i tronchi scortecciati di fronte la facciata esistente e quella nuova. Essi supportano la dinamica della facciata curva e contemporaneamente assolvono diverse funzioni quali parasole, divisori, parapioggia, recinzione e base statica per la piscina e la facciata. Il nuovo volume di costruzione del hotel basa il suo design nella topologia dell’esistente edificio arcuato. La linea ben visibile nelle piante segue la topografia del terreno esistente e le curve di livello del pendio. I tronchi che sono progettati come strette doppie colonne di legno, hanno lo scopo di definire il ritmo creativo del ciclo dell'edificio. La piscina nuova, che si trova sopra le camere dell’edificio che godono della vista sulla valle, produce l’effetto di un macigno galleggiante grazie al suo rivestimento con piastrelle di pietra color antracite. A causa della natura cinetica dell’ acqua e ad una divisione non chiaramente definita tra edificio e acqua stessa, essa si fonde con il paesaggio circostante sfociando nell’ infinita del nulla. La piscina ricorda metaforicamente un lago di montagna immerso nello splendido scenario del paesaggio circostante: il patrimonio mondiale dell'unesco delle dolomiti ... Le nuove balaustre, in metallo verniciato a polvere e con griglia perforata, sostituiscono le vecchie in legno e seguono la curva prodotta dall’ edificio. Esse hanno le stesse tonalità del terreno ed allo stesso tempo sono chiuse ma offrono un certo grado di permeabilità; esse si aprono alle viste panoramiche mantenendo comunque della privacy. Il tono caldo del colore grigio-marrone che si trova sulle facciate trova ispirazione nell’ immediata natura che circonda l’ hotel, creando cosi un aspetto unitario che combina l’ edificio con la natura circostante. Il design della facciata si riflette anche nella nuova zona d'ingresso, la quale forma circolare permette uno sfruttamento ottimale della luce diurna e ottenendo il massimo da ogni raggio di sole. Le curve di livello del paesaggio esterno vengono usate in fase progettuale come metafora non solo per definire la forma del progetto ma anche all' interno creando soglie, tra interno ed esterno, caldo e freddo, prima e dopo… che sembrano scomparire. Il clou del progetto è la nuova piscina che galleggia come un macigno sopra al nuovo tratto stanze. Non ci sono confini visibili e con 5 m di larghezza, 25 m di lunghezza, 1,30 m di profondità e con uno sbalzo di 17 m la piscina è concepita per non avere uguali. Con un'altezza di 12 metri nel bordo estremo il nuotatore ha la sensazione di galleggiare sopra il terreno – sospeso tra cielo e terra... L’impressione viene rafforzata dalla parete frontale e da una parte del fondo in vetro. Nel seminterrato di fronte al prato esistente si erige una nuova sala relax circolare, che è completamente isolata dall'esterno e si inserisce nel prato esistente. Il linguaggio architettonico di questa sala si unifica con quello del edificio esistente e del tratto dove si trovano le stanze nel punto in cui le tre si incontrano nella zona del ingresso principale. Il tetto della sala relax è vetrato ed è sostenuto da un sistema radiale di travi in legno ed un sub sistema di ceppi la quale distribuzione offre una migliore vista attraverso il tetto. Le nuove camere nella dependance sono concepite per essere molto leggere grazie a grandi aperture in facciata, ad una parete anteriore completamente vetrata e ad un balcone ad est. Una stufa reinterpretata in chiave moderna riproduce l’atmosfera tipica di un soggiorno mentre divisori composti da tronchi d'albero creano un collegamento con l’esterno e con la facciata dell’hotel... Finalmente prende forma il balcone da un morbido ondeggiare di gesti fluidi, i quali celebrano l’edificio rafforzando la conversione del precedente fabbricato. L’insieme viene quindi inserito in un dialogo particolarmente intenso con il paesaggio che lo circonda, rafforzandone la dialettica architettonica e paesaggistica.

Panorama: monitoraggio costruttivo - Caldaro sulla Strada del Vino (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Panorama monitoraggio costruttivo
Noa* continua la narrazione di una storia già scritta, ridefinendo e ricombinando il vecchio e il nuovo. Il progetto nasce dalla volontà creativa di voler esplorare il concetto del genius loci che esplora l’essenza di un luogo e di volerlo far rivivere nella volumetria. Noa reinventa un hotel gestito dalla famiglia huf da oramai tre generazioni dando vita all’hotel panorama 4*. L’hotel, ampliato e rinnovato, è situato a caldaro sulla strada del vino nella zona dell’oltradige in alto adige nelle immediate vicinanze della celebre regione vinicola che circonda il lago di caldaro. L’hotel, gestito dalla famiglia huf da oramai tre generazioni, è stato adattato tramite la costruzione di un nuovo pianoterra che funziona da spazio pubblico nel quale vi si possono ritrovare funzioni quale la nuova lobby, una tradizionale „stube“, una “wine-lounge” e tre diverse zone di ristorazione. Nei piani superiori sono state realizzate 20 nuove camere e suite. Lo studio noa* è riuscito a vincere il concorso della quale giuria faceva anche parte il famigerato architetto walter angonese in qualità di presidente. L’hotel sarà soggetto di una futura fase di costruzione estendendo l’edificio con un nuovo reparto wellness dotato di piscina indoor/outdoor e suite spa per un totale di 3000 mq. La struttura appena costruita è esclusivamente in legno ed è stata realizzata in 6 mesi. Il nuovo complesso ha ottenuto il certificato di casa clima b e va ad aggiungere 2000 mq alla struttura esistente. Comunicare i valori della tradizione locale e la sintonia con il contesto rurale circostante sono fondamentali per il concetto architettonico del "monitoraggio costruttivo". L'esposizione della muraglia esistente, il restauro di dipinti sulle mura originali ed il riutilizzo delle vecchie travi per la nuova zona sauna sono la prova della volontà dei progettisti e costruttori di approcciare il nuovo hotel attraverso la sua storia e di renderlo un oggetto sostenibile. Gli architetti lavorano con i proprietari e questi oggetti per rivelare e raccontare storie. Il progetto è un ulteriore passo nella crescente mole di lavoro di noa* e nasce dalla volontà di sfruttare il concetto "genius loci", cioè di esplorare la verità del luogo e di farlo rivivere nel nuovo volume. Questo approccio è arricchito da numerosi aspetti che possono essere trovati nel paesaggio culturale traslati nel progetto come per esempio le strutture che sorreggono i vigneti che sono stati reinterpretati e proiettati sulla nuova costruzione come frammenti della varietà di dei vigneti che circondano caldaro. Anche il parapetto delle terrazze seguono questo aspetto, come pure le tettoie a falde e nel sistema di ombreggiatura in legno di larice che formano la cornice dei diversi volumi della nuova costruzione. La lobby situata nell’immediata vicinanza all'entrata principale si presenta con nuova veste quella di biblioteca e cerca di trasmettere una sensazione di accoglienza attraverso un'apertura orientata verso l'esterno e la generosa volumetria a disposizione. A destra si trova la reception con bar e “fire-lounge” mentre a sinstra si può trovare la “wine-lounge” e i ristoranti con buffet e la “stube” che possono essere combinati e collegati in modo flessibile. Inoltre, le aree sono collegate alla serra che si trova nel sud dell'edificio. Il contrasto tra l'intimità del giardino con piscina e l'impressionante vista panoramica che vasta dalla mendola a ovest, il lago di caldaro a sud e le due cime del corno nero e quello bianco ad est viene rivisitato formalmente e adattato nel nuovo edificio. L'hotel riceve attraverso "un impianto di sinergie locali", una caratteristica essenziale della sua ritrovata identità come evoluzione ibrido tra passato e futuro. Per questo motivo, i progettisti di noa* hanno visto nell'elemento costruttivo legno il fulcro del concetto architettonico, di design del prodotto e dell’interno. L'edificio esistente subisce un innalzamento del sottotetto e un ampliamento nei lati sud e nord per consentire a tutte le camere delle viste panoramiche interessanti e piacevoli. Le forme ritmiche delle cornici in legno che compongono la facciata si estendono verso il paesaggio e lo racchiudono. Gli spazi continuando a fluttuare tra interno esterno causano la creazione di una moltitudine di zone di transizione tra le due condizioni. Questo ritmo dà al cliente la sensazione di "dentro e fuori", un’idea iterativa che si ripete nelle opere di noa* e che viene qui ulteriormente sviluppata. Il design simbiotico si avvicina all'idea di una moderna tipologia contestuale, dove sono reinterpretati gli elementi architettonici. Un esempio lampante viene rappresentato dal tetto inclinato il quale è stato reinterpretato e tradotto in un linguaggio contemporaneo. La disposizione delle camere e delle suite ai piani superiori prevede anche la massima privacy e l'individualità di ogni ospite, mentre gli spazi pubblici sono situati soprattutto a livello del ingresso per garantire la vista unica sul lago di caldaro e fornisce delle condizioni spaziali fantastiche per sottolineare la lussureggiante vegetazione. Il contrasto formato dalla vegetazione della tipica flora locale rappresentata da palme e ulivi con pini e vitigni selvaggi che prosperano facilmente uno con l'altro è stato osservato e usato attentamente nel progetto. Per la conversione è stata usata una massiccia costruzione in abete rosso il quale utilizzo porta diversi vantaggi: il materiale da costruzione è eco-sostenibile con fibra di legno come isolamento esterno, un equilibrio ecologico positivo, un clima interno confortevole con pareti in legno a vista, un notevole risparmio di spazio attraverso singoli componenti ridotti, un tempo di costruzione ridotto a circa 6 mesi e l’utilizzo di una tecnologia costruttiva a secco. Il materiale primario viene affiancato da una serie di materiali locali come larice nativa, porfido della zona di monticolo e tessuti di lino locali. Anche negli stati di elaborazione progettuale l'intenzione è sempre stata la stessa, quella di realizzare la costruzione in collaborazione con artigiani e metodologie di produzione locali. La riprogettazione dei cosiddetti spazi pubblici "9 worlds" che sono situati nei diversi piani contribuisce significante al nuovo carattere dell'hotel. Nell'ingresso, in origine molto scuro e con stanze separate, gli spazi sperimentano una vera e propria trasformazione verso una forte apertura con aree luminose che hanno un rapporto consistente con le terrazze e con la zona degli ospiti flessibile e ricombinabile. La galleria centrale funge da collegamento tra l'ingresso principale e il giardino e serve le zone seguendo un ritmo specifico: a ovest si trovano la biblioteca, la reception, il back-office, il bar e la sala con caminetto in sequenza una dopo l'altra, mentre, disposte in modo radiale, ad est si trovano la “wine-lounge”, il buffet, la “stube” e la serra. Anche in questi casi è stato scelto legno di quercia senza nodi come materiale principale il quale viene accompagnato da mobili, lampade e tessuti realizzati artigianalmente. Un esempio viene rappresentato dal soffitto a cassettoni nella “stube” e gli ornamenti in ferro battuto nella zona buffet. Le nuove terrazze ampie a sud e ad ovest intensificano il dialogo spaziale tra interno ed esterno, che è promosso dal clima mediterraneo di caldaro che prevale su quello alpino. Questo aspetto viene evidenziato architettonicamente con elementi scorrevoli in vetro a soffiato, mentre tutti i balconi sono allestiti con piante alte che simulano una „cintura verde“. Al piano primo interrato la zona wellness esistente con sauna, piscina e bagno di vapore viene arricchita da una sauna esterna e da una grotta di sale. Le pareti sono retroilluminate e coperte di sale, in modo da ricreare il micro-clima di una grotta di sale naturale permettendo agli ospiti la possibilità di rilassarsi e rigenerarsi. La nuova terrazza sul tetto nel sud-est in futuro verrà utilizzata come zona fitness mentre si gode della magnifica vista panoramica. Le nuove camere e le suite sono caratterizzate da una pianta originariamente molto divergente ed dialogano tramite un design degli interni uniforme. Vetrate scorrevoli a filo permettono un'illuminazione naturale, anche agli spazi più lontani come il bagno. Tutti i letti sono direzionati verso le aperture delle finestre per godere in mattinata della magnifica vista panoramica del lago. Con una porta scorrevole aperta viene a crearsi una sensazione pari a quella di dormire all’area aperta. Ogni stanza dispone di un lounge con una grande vetrata realizzata in legno di quercia che invita a rilassarsi e che celebra la sua intimità tramite vetri fissi senza cornice. Tutti i bagni sono rivestiti interamente di piastrelle (incluso il soffitto) e cercano di ricreare la situazione tipica di una grotta aperta formando, allo stesso momento, una grotta chiusa che in alcuni casi viene completata da una vasca da bagno posizionata liberamente nella stanza. Alcune suite dispongono di un soppalco che aiuta a sottolineare l'altezza generosa dell’ambiente che arriva fino a 5 metri e che dà alle suite una qualità esclusiva. Oggetti, mobili, lampade, tessuti; tutti gli elementi sono stati creati da noa* seguendo una filosofia di design olistica e realizzati da artigiani locali con molta passione e attenzione ai dettagli. è stato usato un mix di acciaio grezzo, tessuto di lino naturale e legno di quercia per creare un'atmosfera completamente unica le diverse zone. Nelle camere "panorama-lounge" realizzate su misura, schede multimediali, i ganci appendiabiti sono tra gli oggetti che noa* ha personalmente progettato con grande cura e quindi realizzati con passione da un artigiano. Gli "spazi pubblici" situati nell’ingresso sono dotati di altri oggetti progettati dal gruppo di architetti come nella biblioteca delle info-box in rovere appese al soffitto, un divano modulare su misura in lino nella “fire-lounge” e tele illuminate sospese al soffitto come ode ai surfisti di caldaro.

Cabana 701: sotto le stelle - Caldaro sulla Strada del Vino (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Cabana 701 sotto le stelle
In 2012 noa* (network of architecture) ha ripensato e ampliato l’architettura dell’hotel panorama a caldaro (it) e adesso vi ha aggiunto un altro gioiello. La cabana 701 è un’attrazione per la terrazza della suite 701 che rende possibile dormire all’aperto sotto le stelle. Il design della cabana si appoggia all’architettura dell’edificio – soprattutto il tetto a falda e gli elementi di legno sono stati integrati; la cabana e il resto dell’edificio formano un’unità. La cabana è una struttura prolungabile che consiste in sette elementi di legno con elementi specchiati nel mezzo. è possibile trasformare lo spazio da un piccolo posto con un divano a una stanza con un letto, per ammirare le stelle sopra i tetti di caldaro.

Valentinerhof: il teatro silenzioso sciliar - Castelrotto (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Valentinerhof il teatro silenzioso sciliar
Noa* (network of architecture) sviluppa l'azienda di famiglia valentinerhof e lo dà la sua nuova identità in armonia con la natura. L’albergo è situato nel comune di castelrotto in vicinanza alla nota alpe di siusi ad un’altitudine di ca. 1200m. L’azienda familiare ha perseguito un estensione con una nuova area wellness, lobby, bar e ristorante, e infine 14 suite spaziose aggiunte per un complesso nuovo di ca. 1100metri quadri. Lo scopo del progetto architettonico era quello di sottolineare e rafforzare l'imponente scenario alpino che circonda inserendo accuratamente volumi concepiti e costruiti nel paesaggio naturale. In tal modo l'intermediazione con la tradizione locale e l'accordo con la natura onnipresente è sempre stato fondamentale per l'approccio concettuale. L'estensione del nuovo hotel è diviso in due volumi relativamente piccoli che formano un’ arena orientata verso la valle a sud e si apre al massiccio di roccia nei pressi del monte sciliar vicino. Il contrasto tra l'ampiezza della conca di bolzano e la presenza imponente del monte sciliar è riportato in entrambi i frammenti della costruzione al fine di creare un dialogo formale e funzionale. Allo stesso tempo la vista, il panorama e la silhouette di montagna rimangono i principale punti focali. L'hotel realizza un attributo significativo per la sua nuova identità attraverso l'istituzione della nuova area benessere, l'elemento acqua diventa parte integrante del concetto di architettura, interior design così come tutti i prodotti e mobili. Tra le sagome morbide del paesaggio montano, la terra diventa un habitat principale che è sottilmente indicato da discreti elementi in legno che completano l'edificio solido attaccandosi sulla facciata principale. Il rivestimento in pietra naturale e cornici in legno vengono riflessi all'interno degli elementi di vetro a piena altezza, riflettendo piscina e lago. L'ispirazione per la forma della facciata è stata redatta dalle tradizioni edilizie locali di castelrotto, come il "heuharpfen", il futterhaus, la fattoria doppia coppia (paarhof) e le recinzioni in legno antico. I quadri di legno irregolare intestano con diverse lunghezze con il paesaggio circostante e lo racchiudono. Di conseguenza, gli spazi che si frappongono tra interni (terra) ed esterni (paesaggio) vengono creati e diventano parte del paesaggio. Il ritmo di fusione die due spazi evoca la sensazione di sicurezza nella sensazione del visitatore. Pannelli alti di vetro e ampie terrazze accentuano l'interazione tra l'interno e l'esterno - del palazzo e del paesaggio. Un altro elemento intergativo del design esterno ed interno sono le tipiche "heutücher" - teli di lino del 1950 comunicano un calore particolare e la separazione sottile delle terrazze del locale. Inoltre, il collegamento di diverse terrazze è facilitato semplicemente rimuovendo alcuni stracci. Le suite sono caratterizzate da planimetrie quasi quadrata, le vetrate alte permettono un massimo di luce naturale, illuminando tutti gli spazi delle camere e dei bagni. Il letto si affaccia verso la valle e ogni ospite può godere della splendida vista proprio la mattina mentre si sveglia. L'ospite si suppone di dormire all'aperto a causa della posizione del letto giusto al confine tra esterno e spazio interno. La zona lounge di ogni stanza contiene un divano grande e si completa con il panno di lino tradizionale, fatto in tessuto del 1950 e tessato a mano su un telaio del 1901. La zona benessere è composta da una piscina principale e una zona sauna. Il pool è costituito da un elemento interno che costituisce la zona di ingresso ed è collegata alla piscina esterna di ca. 70 metri quadri. Sundbeds invitano a rilassarsi e godersi il meraviglioso panorama. La piscina è incorniciata dal legno della facciata e si estende su tutta l'ala ovest dell'edificio. L'acqua si riversa su quindici metri lungo ilbordo a sfioro, sguazzando verso il basso sul generoso prendisole. Una sauna finlandese, sauna alle erbe, bagno di vapore e varie sale relax e zona notte completano la parte nuova dell'edificio. La sauna finlandese è dotato di una grande finestra di 270 gradi panoramici. La sauna alle erbe si trova a 1,5 metri sotto il resto del centro benessere, proprio sul livello del lago esterno naturale. Entrando in questo sauna abbassata, l'ospite riceve la sensazione di una vista panoramica a specchio che si ripete all'interno della superficie del lago. L'intero spazio si trova in mezzo alla zona del lago, e trasporta tramite superfici vetrate l'acqua e le sue riflessioni giocosamente verso la parte interna. Anche all'interno del bagno di vapore, che è l'unica stanza senza aperture verso l'esterno, l'elemento acqua è onnipresente. Scivola lungo un muro obliquo e spacca la luce, che esce di cubi in pietra. Il suono della cascata è calmante, affascinante, anche ammaliante. Mobili, illuminazione, interior design, architettura e paesaggio - ogni elemento è stato concepito e progettato da noa* con l'idea di una filosofia di progettazione olistica, prodotta con un massimo di passione, cura per il dettaglio, la tradizione e l’artigianato locale. La caratteristica più impegnativa è stata la produzione interna di un oggetto fulmine che riflette l'anima umana. E 'stato sviluppato in collaborazione con un soffiatore di vetro romano e un designer tedesco. Perline in vetro soffiate di bocca, ripienite di acqua, ciondolano dal soffitto dell’atrio, che è la connessione tra il nuovo e il vecchio edificio – le camere e il centro benessere. Le diverse forme di elementi in vetro provengono da pietre naturali che sono state trovate nelle aree circostanti e sono state utilizzate come forme negative. La leggerezza dell'edificio contrasta le roccie enormi del paesaggio e bilanciano l’esigenza di una calma inerente. L'architettura ha lo scopo di evidenziare la silhouette del paesaggio montuoso e dolcemente integrarlo nel paesaggio alpino. Noa* utilizza esclusivamente materiali tradizionali come il rivestimento in pietra naturale, legno, vetro o lino. Obiettivo fondamentale è stata la sperimentazione con processi tradizionali di lavoro e della produzione di materiali nuovi. Ogni spazio dell'hotel è stato testato per raggiungere composizioni imponenti utilizzando 3d- e 4-d software. Visualizzazioni tridimensionali risulatavano essenziali per la composizione di materiali e superfici. Diversi prototipi di legno, piastrelle, tessuti, tappeti e lampade sono stati collegati a un assemblaggio olistico di colori e materiali. Finestre alte consentono il guadagno ideale dell'energia solare a questo livello del mare. Gli elementi di facciata in legno servono come protezione solare in modo attivo e passivo. Inoltre, elementi di oscurazione sono stati utilizzati per evitare il surriscaldamento e formare un palcoscenico per il dialogo tra natura e costruzione.

Appartamento z: uno spazio continuo fluido - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Appartamento z uno spazio continuo fluido
Noa* network of architecture ristruttura completamente un appartamento in città e progetta un concetto di spazio totalmente nuovo, curato fino al più piccolo dettaglio dell´interior design. L’appartamento si trova nel centro di bolzano (it) ed è stato complettamente rinnovato. Dell’ appartamento esistente non è rimasto molto: sia i muri che le finestre sono stati rimossi e i pavimenti eliminati – sono rimasti solamente due pilastri per una mera questione statica. Il fulcro del nuovo concetto spaziale consiste in un arredo che si sviluppa come un serpente attraverso l’appartamento e creando diverse zone nello spazio non utilizzato. L’arredo non tocca mai il soffitto, come accade con un muro, ma mantiene sempre una certa distanza, volendo trasmettere una sensazione di spazio aperto. Gli elementi statici sono coperti da questo arredo in modo da non essere più percepiti. L’arredo in rovere affumicato scuro è stato progettato specificamente per questo progetto e forma un contrasto con il resto dello spazio, il quale è determinato da uno stucco chiaro. Il pavimento di olmo oliato nel formato speciale di 380x30 cm pervade tutto l' interno e sottolinea lo scorrere del continuum spaziale. Tre panelli retroluminati formano gli highlights nel soffitto. La terrazza dell’appartamento privato è stato considerevolmente ampliata nel processo della riprogettazione e rappresenta la continuazione dello spazio interno nella zona esterna. Il riferimento diretto al soggiorno è stato rafforzato con l’inserimento di grandi elementi finestrati. Si crea cosí una transizione apparentemente fluida tra interno ed esterno, il confine tra i due è quasi impercettibbile.

Edersee: from roots to crowns - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Edersee from roots to crowns
Noa* è uno dei 20 studi di architettura scelti per la progettazione di un prototipo abitativo interpretando il concetto "modo di vivere" @ documenta kassel (ger)... Fuori dalla città ed in mezzo alla natura quando confini tra lavorare e abitare scompaiono... "from roots to crowns" descrive la verticale metamorfosi di un edificio ibrido che si muove da sotto il terreno, lo attraversa fino ad arrivare alla corona. Esso è anche un guscio mobile, in grado di prendere tre posizioni principali: “sotto terra” (-1), “sul campo” (+0), “nella corona dell'albero” (+1). Questo movimento verticale della casa è un visionario modo di adattarsi al concetto di vivere e abitare nella natura basato sulle diverse necessità degli utenti. Sotto la terra: la costruzione si nasconde sotto la quota base del terreno, combinandosi perfettamente con il paesaggio circostante - proteggendosi, sparendo e contestualizzandosi… Sul campo: a filo del terreno, l’edificio è direttamente connesso con il paesaggio circostante - integrandosi, confondendosi….. Nel frattempo nella corona l’edificio si erige come una corona di un albero in fiore, offrendo una stupenda vista su edersee e simultaneamente svelando il lago sottostante - volante, contemplante… il concetto fondamentale verge sulla totale flessibilità verticale e orizzontale della costruzione, esso è espresso esternamente attraverso il movimento compiuto dall’edificio ed internamente grazie alla planimetria prettamente “open space”. Fungendo come connessione visiva e fisica tra i diversi ambienti, il grande patio centrale, crea un illusione tale da far sparire differenziazione tra ambienti interni ed esterni. Inoltre il patio, i balconi, le vetrate interne, il lago privato balneabile e il tetto praticabile creano spazi intro- e estroversi dando la facoltà agli utenti di esporre o nascondere l'edificio e la vita che contiene. L’edificio si adatta alle differenti situazioni e requisiti richiesti durante il corso della giornata, delle stagioni e degli anni, creando quindi un sostenibile modo di vivere e lavorare immerso nella natura. La planimetria segue un concetto modulare che permette con facilita di cambiare l'edificio con diverse speciali combinazioni.

Messner: un sogno d’infanzia - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Messner un sogno dinfanzia
Noa* (network of architecture) realizza un sogno d’infanzia e racchiude spazi moderni e complessi in un vestito tradizionale, tipico per il contesto di siusi allo sciliar (it). Il nuovo edificio residenziale si trova nel centro storico di siusi allo sciliar ed è praticamente la rinascita della storica ‘messner haus’. Lo scopo era quello di rianimare il vecchio edificio e di riportarlo in vita con l´intenzione di seguire la forma esistente, riprendendo ad esempio il tetto a falda ed i balconi. Il progetto è formato da due elementi principali, uno leggero e l'altro pesante. Quello pesante - il basamento di pietra massiva - è stato il punto di partenza del progetto ed esprime l'aderenza al terreno dell'edifico mentre quello leggero è raffigurato dagli elementi costruttivi in legno. Una delle sfide principale era rispettare la tipologia costruttiva degli edifici rurali locali utilizzando un tetto a falde sostenuto da una struttura tridimensionale in legno e il basamento in pietra. La nuova architettura dialoga e si adatta perfettamente a quella locale. Sopra il primo piano in pietra si erige una costruzione di tre piani in legno. La struttura reticolare tridimensionale non solo strizza un occhio alle costruzioni tradizionali ma ha anche una funzione statica. Le aperture posizionate nelle cinque facciate dell’edificio sono state pensate per creare un dinamico dialogo tra la costruzione e il territorio che lo circonda. La terrazza sul tetto offre una peculiare vista del panorama del complesso dello sciliar. L’architettura rispetta il genius loci mentre l’interno dell’edificio interpreta gli spazi in un modo moderno; gli interni vengono definiti dalla costruzione visibile da fuori. Tema centrale degli interni è il cubo e lo spazio in mezzo che si ispira alla tradizione della ‘piazza’. Le zone private come le camere da letto, i wc o la sauna sono situati nei cubi in intonaco. Il resto dello spazio rimane libero senza altri muri, in modo da creare viste molto interessanti. Le diverse camere da letto sono disposte in diversi livelli posti sopra la zona cucina/pranzo e soggiorno e connesse tramite la struttura in legno. La luce entra da tutte le parti dell’edificio e penetra la composizione di spazi in mezzo ai cubi. Nasce uno scambio costante tra gli abitanti, un dialogo tra spazio pubblico e privato. Lo stile di vita di diverse epoche è mostrata con l’interpretazione di elementi di moda e di tradizione; in questo caso noa* ha collaborato con il fashion designer philipp pezzei e la conosciuta fabbrica di tessuti moessmer a brunico per un oggetto che si articola nella casa come amaca, sedia, lampa, borsa e anche come vestito. La trasformazione dell’oggetto si mette a primo piano perché stimola l’abitante a interagire con la casa e anche con il mondo fuori. Il progetto di philipp si occupa con la relazione dell’ego personale con il mondo esterno e interpreta la casa come un filtro. Un filtro che protegge e crea dei luoghi che stimolano la comunicazione individuale tra uomo e ambiente. Una fusione di interno ed esterno, di privato e pubblico che dovrebbe essere vissuto ogni giorno e non dovrebbe essere riservata soltanto all’architettura.

Apfelhotel: dal fiore all´affinamento - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Apfelhotel dal fiore allaffinamento
Il tema dominante dell´apfelhotel torgglerhof a saltusio in val passiria in alto adige è la mela. L’agriturismo e l’albergo sono organizzati in tre edifici e formano un insieme collocato tra i meleti e circondato dalla natura. Per lo studio noa*-network of architecture, il ciclo della mela nel corso dell´anno é il punto centrale del progetto: fioritura, bacchiatura, affinamento e periodo di riposo. L’albergo viene ampliato con nove stanze e una nuova area wellness, mentre le aree pubbliche come la reception, il ristorante e il bar nell´edificio esistente vengono totalmente ristrutturate. L’interno e l’esterno si uniscono, l’agricoltura della mela si fonde con la vita dell´albergo. L’hotel accoglie gli ospiti con il tema della fioritura: colori primaverili, fiori bianchi di mele su muri e poltrone componibili. Un camino, che si ispira al forno storico che si utlizzava sui prati nei periodi di freddo piú rigido, separa lo spazio tra la reception e il bar accanto. Il ristorante si dissolve in direzione del paesaggio con grandissimi elementi scorrevoli di vetro; il confine tra lo spazio interno e quello esterno svanisce. Accenti di sfumature gialle, verdi, rosa e rosso scuro definiscono le quattro zone del ristorante, mentre le lampade richiamano la forma elissoidale del "raccoglifrutta" e un vecchio banco di lavoro definisce una parte del buffet. Il ristorante si sviluppa fino al giardino ... Le camere nuove sono collocate nel fienile, dove la struttura esterna viene mantenuta, travi e puntoni sono lasciati a vista mentre le logge vetrate vengono ingrandite. Il piano terra si trasforma in un piccolo museo dove la storia dell’agricoltura della mela e del ‘torgglerhof’ viene presentata con una piccola area vendita di prodotti tipici. Le camere rappresentano la fase dell’affinamento e le classiche casse di mele sono state fonte di ispirazione per l’allestimento degli interni. La fase di riposo è il tema dedicato all’area wellness che lascia immergere l´ospite nella natura circostante.

Apfelsauna: periodo del riposo - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Apfelsauna periodo del riposo
Il tema dominante dell´apfelhotel torgglerhof a saltusio in val passiria in alto adige è la mela. L'apfelsauna e l’area wellness fanno parte dell’ensemble collocato tra numerosi alberi di mele e circondato dalla natura. L'hotel è stato ampliato con 9 nuove camere e un’area wellness. Reception, ristorante e il bar sono stati rifatti all’ interno dell’edificio esistente. Per lo studio noa* (network of architecture) il punto di partenza e il punto centrale del progetto è il ciclo della mela nel corso dell´anno: fioritura, bacchiatura, affinamento e periodo di riposo. La nuova sauna e l’area wellness formano il periodo di riposo. La fase del riposo è il tema per l’area wellness che lascia immergere l´ospite nella natura circostante. La sauna si trova in una struttura totalmente verde che esternamente ha la forma di una collina mentre all’interno lo spazio è mistico e intimo. L'interno ha linee chiare ed è dedicato olisticamente all'eleganza dei materiali. Muri di cemento color terra seguono le linee delle doghe in legno delle panchine sauna e sottolineano la forma inclinata dello spazio. Lampade in calcestruzzo creano una piacevole atmosfera con la loro luce calda e fioca. Luce naturale può penetrare attraverso una grande finestra e dà una splendida vista sulla campagna circostante all'ospite. L’area sauna consiste in una sauna con spogliatoi e docce e una zona per il riposo - omnipresente è il verde degli alberi di mele.

Gruenberger: l´antico incontra il moderno - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Gruenberger lantico incontra il moderno
Noa* (network of architecture) completa un tipico edificio urbano aggiungendo un corpo contemporaneo immerso nei vigneti di gries a bolzano (it). La macelleria del quartiere cittadino gries viene ampliata attraverso una struttura aperta e moderna. Il lotto si trova sotto tutela ambientale tra la zona suburbana e la zona ad alta densita´. La casa è divisa in due appartamenti su due piani che sono collegati con il cortile attraverso una scalinata. Gli appartamenti stessi hanno una vista in tutte le direzioni, in particolare verso il ‘guntschnaberg’ – un meraviglioso parco mediterraneo. Per mantenere le proporzioni dell' edificio storico, la villa con tetto a falda e finestre classiche viene ampliata attraverso un volume compatto dallo schema regolare e con finestre ampie. L’organizzazione degli appartamenti e´ cosí suddivisa in modo che gli spazi più intimi si trovano nella parte piú vecchia, mentre gli spazi più pubblici sono situati nella parte moderna con vista verso sud e ovest. Le forme diverse delle due parti dell' edificio creano una tensione corporale che viene accentuata dalla facciata. La parte storica viene lasciata in un intonaco imbiancato a calce, mentre l’ampliamento viene ricoperto con un intonaco strutturato in rosso marrone. La colorazione dell´ intonaco invece di uno strato superficiale e bidimensionale, dà l’impressione di una profondità stoica. Le due scale in acciaio annerito sembrano due ponti sculturali. Le grandi aperture sono schermate da elementi in tessuto che lasciano una patina diffusa sul volume.

Johannis: lo spazio al aperto come lusso - Tirolo (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Johannis lo spazio al aperto come lusso
Noa* (network of architecture) raffina gli spazi esterni del hotel johannis, ampliando le terrazze delle stanze e sciogliendo le confini tra architettura e natura nel piano terra. L´hotel johannis è situato in un´area verde a tirolo (it) in vicinanza di merano, con uno sguardo ampio sulla valle dell´adige. Nel 2015, all´impresa famigliare è stata data un nuovo profilo con una riformazione qualitativa di tutte le zone verdi. I balconi esistenti sono stati ampliati in tal modo che formino delle piatteforme con una profondità fina a 3,5 metri che possono essere utilizzati come soggiorni al aperto. Per creare un accesso diretto dal edificio principale alla piscina aperta è stato creato una connessione con forme organiche che creano un trapasso sensibile al parco dattorno. L’approccio funzionale del ampliamento delle terrazze delle camere era di dare il massimo di panorama possibile al ospite mentre non rinunciare alla privacy. Questo esercizio è stato risolto con una ringhiera ambivalente. Delle graticole di acciaio sono stati montati sul balcone di legno senza costruzione aggiuntiva e formano un bando omogeno. Il materiale che è usato soprattutto industrialmente in questo caso funziona come filtro con un po’ di reciprocità, il materiale si apre e si chiude con il cambiamento di perspettiva. I balzi delle terrazze variano con una profondità di 2,5 a 3,5 metri e sono ancora accentuati con graduazioni di colore. Ci si è cercato di approfittare dell’ambiguità del materiale anche net caso della connessione tra casa principale e piscina esterna. Il materiale scelto, il calcestruzzo faccia-vista forma delle area protette per il straio che confinano al parco. Per una fusione naturale della struttura costruita con il dintorno verde il calcestruzzo è di una forma curvata che incorpora le linee del terreno che con una pigmentazione riceva un aspetto terroso. Queste curve formano delle zone per dei outdoor lounge, spogliatoi e docce. La zona centrale è formato di un arco di 17 metri che è sfondato con una palma. Alla fine l’intervento risulta in un affiatamento di costruite e verde che sottolinea l’esclusività del parco.

Vögele: un omaggio a karl - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Vgele un omaggio a karl
Amante dell´arte, oste originale, carattere da vendere, esperto tuttofare: questo è karl kamaun. Noa* (network of architecture) ha progettato due locali nella locanda tradizionale "vögele" dominata dall´ex "vögelewirt" in mezzo al centro storico di bolzano. La nuova "kamaunstube" in stile biedermeier è un chiaro omaggio a karl kamaun. I due dipinti sul soffitto dell'artista creano l´elemento principale del nuovo spazio per gli ospiti. Le pareti laterali opposte alla “stube” mostrano su larga scala un auto-ritratto del primo locandiere e una fotografia dell'artista a lavoro. Davanti pendono elementi rotondi di vetro e specchi bronzati che oscurano la vista delle immagini. Le pareti restanti, che un tempo erano coperte con carta da parati, vengono riportatie a nuova luce e dipinte con colori tenui. Il pavimento esistente in legno risalente al periodo biedermeier è stato ritrattato. I nuovi tavoli e copri-sedie danno un tocco di eleganza a tutto l´ambiente. Due grandi lampade sferiche rivestite da una foglia d’oro pendono dal soffitto e sono state progettate e realizzate a mano appositamente per questo spazio.

Swinging frames: uno spazio ibrido - Ortisei (BZ)

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Noa* (network of architecture) crea un infopoint nuovo per l’ hotel pinei a ortisei e unisce usi differenti in un unico padiglione. Lo spazio multiuso offre un punto di informazione per attrazioni ed eventi locali. Contemporaneamente svolge la funzione di fermata dell’autobus e parco giochi per giovani e adulti.

Ulrichsof: dalla fattoria al mondo delle fiabe - Bolzano (BZ)

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Noa* (network of architecture) ripensa l’hotel per famiglie ulrichshof e trasforma la fattoria in uno „experience space“ per bambini e genitori. Il primo approccio del gruppo di architetti, designer, psicologi, fashion designer e product designer è stato un’analisi olistica. “tutto era già lì, ma sparso in modo caotico o nascosto tra bosco, maso e albergo”, racconta stefan rier del gruppo noa*, e spiega che mancava solamente la connessione tra le diverse parti. La vecchia fattoria di famiglia, la foresta bavarese (un luogo molto speciale...), una struttura edificata complessa e il fiuto per scovare i segreti nascosti hanno incuriosito lukas rungger e stefan rier. Insieme al loro “network of architecture”, noa* ha sviluppato un concetto sostenibile per il futuro. “durante la fase concettuale abbiamo speso ore e ore, vagando nei boschi, seduti nei fienili e studiando le immagini aeree del complesso”, racconta lukas rungger. Erano dei momenti stimolanti. L’oscurità della foresta ci ha fatto vivere momenti intensi e ci ha insegnato storie di volpi, di fate e di fantasmi. La foresta bavarese funge da cornice narrativa per tutto il complesso. I volumi architettonici della fattoria agiscono come fossato protettivo attorno alle nuove forme architettoniche. Noa* ha aggiunto uno slancio di contemporaneità agendo sempre con il massimo rispetto: nessuno dei volumi supera l’altezza degli alberi del bosco circostante. Noa* reinventa l’albergo ulrichshof: i due architetti lukas rungger e stefan rier creano un nuovo palcoscenico per raccontare storie nate in questo luogo ma che sono rimaste segrete così al lungo. Le facciate di vetro nella lobby e nel corridoio che collega vecchio e nuovo, dissolvono il volume dell’edificio e portano la foresta in primo piano. L’essenza della foresta bavarese è alla base del concetto creativo per gli interni. Allo stesso momento è anche la base per la messinscena magica delle fiabe e saghe. Le tracce degli animali che vivono la foresta segnano un percorso lungo ogni camera d´albergo ritrovandosi sugli armadi. “il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe”, questo è il titolo del libro di bruno bettelheim che ha ispirato il design degli interni. “per esprimere il mondo profondo delle fiabe non c’è bisogno d’elementi superflui” dice diana gallmeier, psicoanalista di monaco, che ha lavorato con noa* per questo progetto. La parte centrale del complesso, la lobby, diventa una costruzione di ponticelli e sentieri sovrastata e sorretta dalle forme organiche dell’architettura. Alberi tipici della foresta bavarese immergono architettura e gli interni e portano la foresta al centro insieme. L’arredamento è spesso una conseguenza del lavoro del collettivo noa*: tende, lampade e divani sono ispirati dalla magia dei dintorni. Formano un collegamento e invitano l’ospite a trasformare ogni momento in un’esperienza unica.

Cavallino bianco: time is life – live it now! - Ortisei (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Cavallino bianco time is life live it now
All´interno del “family and spa grand hotel - cavallino bianco” ad ortisei (val gardena, italia) noa* (network of architecture) ha ridisegnato 88 camere e suite fino al più piccolo dettaglio con le esigenze più elevate. La massima flessibilità caratterizza l'interior design dell'hotel e offre un un´atmosfera suggestive per tutta la famiglia. Il nuovo design dell´hotel è pensato per ispirare e stimolare gli ospiti a vivere il loro tempo con saggezza. Lo slogan dell'hotel "tempo è vita, vivilo ora" è anche il filo conduttore dell'interior design: tutte le camere sono convertibili ed adattabili ai diversi stati d'animo e situazioni creando la giusta atmosfera. "tempo per se stessi (mytime) – tempo dei bambini per loro stessi (kidstime) – tempo per il partner (twotime) – tempo per la famiglia (familytime)" il design é caratterizzato da un´alta flessibilità spaziale. Ogni camera ha caratteristiche particolari che sono state progettate specificamente per i bambini. Tutto lo spazio può essere convertito in diversi ambienti con pochi semplici movimenti. Gli elementi flessibili, rimovibili, pieghevoli o estensibili, creano varie situazioni di vita all'interno di uno spazio in grado di rispondere alle diverse esigenze degli ospiti nel più breve tempo possibile. Lo spazio si adatta ai propri ospiti e intende migliorare il valore della convivenza, sia che passi il tempo da solo o con la persona amata o in famiglia. Il design si basa su linee pulite, colori neutri e tonalità tenue combinate con materiali leggeri. Gli elementi classici, quali ornamenti e corni, creano un ambiente armonioso ed elegante. Oggetti posizionati con amore, sostituiscono le decorazioni eccessive e “kitsch”.

Wohnzimmer: sentirsi a casa - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Wohnzimmer sentirsi a casa
Noa* (network of architecture) ha convertito quattro abitazioni esistenti in nuovi appartamenti, caratterizzati in particolare dall´interazione tra vecchio e nuovo. I quattro appartamenti "wohnzimmer" appena ristrutturati si trovano nel cuore di bolzano nelle immediate vicinanze dei portici e della famosa piazza erbe. Il mix di tracce lasciate dai vecchi spazi, di alcuni mobili sia originali che restaurati e accessori moderni, conferisce un particolare stile agli appartamenti. Gli appartamenti affittabili sono dotati di un angolo cottura e un bagno e possono ospitare fino a quattro persone. Gli appartamenti sono luminosi e accoglienti, risultando in spazi chiari e ordinati. Ogni appartamento è caratterizzato da un design semplice, il colore bianco è usato come tono dominante per pareti, soffitti e in parte anche per i pavimenti. Tessuti, mobili, carta da parati e pitture colorate danno ad ogni appartamento un tocco personale. L'architettura viene consapevolmente ridotta e crea una semplice cornice per un arredamento funzionale: un mix di mobili e decorazioni esistenti, restaurati e nuovi. Tavoli e sedie esistenti sono stati dipinti di bianco, altri semplicemente puliti facendo riemergere le superfici orginiali. Vecchie travi sono state trasformate in un mobile per il lavabo e in una cornice per lo specchio. Una vecchia porta e dei ganci si sono trasformati in un guardaroba. Le nuove lampade e il nuovo angolo cottura danno infine un tocco moderno.

Lindenwirt: stube trasformabile - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Lindenwirt stube trasformabile
Lo studio noa* (network of architecture) converte l´ex stanza dove è collocato il camino del lindenwirt posto tra i boschi bavaresi in una stube contemporanea caratterizzata dalla possibilità di trasformarsi: da lounge a sala riunioni in soli pochi minuti. L´ex "stanza del camino" deve ora poter essere più cose contemporaneamente; deve diventare accogliente, invitare al soggiorno e al relax e allo stesso tempo offrire la possibilità di ospitare riunioni o presentazioni. Sarà uno spazio a volte formale, a volte informale. La bella vecchia "stanza del camino" deve poter essere facilmente trasformabile. Usando le caratteristiche tradizionali della "stube"´ viene ricreato uno spazio che può facilmente adattarsi a diverse situazioni che al contempo non perde la propria essenza. Pavimenti, pareti e solai sono rivestiti in legno antico e creano uno spazio in cui ci si puó sente a casa. Lo scuro camino di metallo rimane come elemento fondamentale della stanza, elegante alla parete e provvede a riscaldare piacevolmente il locale. Nello spazio vi si trovano, ben distribuiti alcuni mobili imbottiti di loden chiaro che formano diversi gruppi di sedute. Lampade scure di metallo, appese in modo allentato al soffitto, immergono la stube in un´atmosfera accogliente. Solo uno sguardo più pignolo puo riconosce che alle pareti sono appesi dei tavoli ribaltabili. Quest' ultimi fungono da elemento tradizionale e fondamentale della stube e permettono di riempire il locale con lunghe tavolate e quindi trasformare completamente la funzione spaziale. Le sedie vengono cambiate, le lampade ricollocate, cosicché possono tenersi altre funzioni quali : pranzi, workshops o seminari.

Gentle skin: l'appartamento come seconda pelle - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Gentle skin lappartamento come seconda pelle
La pelle. L’appartamento inteso come seconda pelle. Uno strato che protegge e dà la possibilità di esprimere il proprio essere e di dialogo con esso. Il progetto cerca di stimolare la persona che ci vive e lo spinge a creare e rapportarsi con se stesso. Il colore bianco viene inteso come scena sul quale viene scritto un periodo di storia del carattere che ci va ad abitare. L’appartamento é stato spogliato e ripulito da tutti i ricordi del vecchio proprietario per dare spazio all’evoluzione del nuovo carattere che ne subentra. L’appartamento viene visto come una seconda pelle che dovrebbe aiutare il carattere del nuovo inquilino a svilupparsi al suo interno. Per questo motivo si é scelto di ridipingere tutte le forme già presenti nello spazio con un colore bianco. Gli oggetti che disegnano il nuovo arredo sono tutti legati a momenti, e ricordi particolari della vita del nuovo proprietario. Ogni oggetto d’arredo ma anche decorativo ha una storia propria che in un modo si lega a quella della persona che ci vive. Si parla di oggetti che sono stati scelti insieme al proprietario e hanno creato la base per il suo personale sviluppo. Gli oggetti sono poi stati restaurati, modificati e soprattutto personalizzati. Ogni oggetto quindi fa parte di un insieme, lo spazio, ed é frutto di una ricerca personale che arriva a fare parte della storia del proprietario. "torggl" Il nome del progetto deriva dall’utilizzo del materiale di cui si compone. Il legno deriva da un torchio del 1600 che è stato smontato nei primi anni 80 e depositato all' esterno del fienile di un contadino del comune di castelrotto. I tronchi di legno sono stati semplicemente puliti e assemblati a forma di tavolo. Guardaroba "memories" è stato trovato in un vecchio appartamento. Pulito e ricoperto con gesso, corde e stracci di un vecchio album da disegno. L’intento progettuale era di combinare oggetti riciclati con ricordi personali come quelli di un vecchio album da disegno. L album stesso appartiene al proprietario del appartamento e contiene lavori e pensieri personali che in questo caso sono stati utilizzati per la creazione di un guardaroba. "mamu" Oggetto è stato trovato in un deposito di oggetti usati. Le sedie erano laccate e tappezzate e datate 1950. La seduta era composta da una struttura a molle e tappezzata con tessuto. La rivisitazione della sedia prevede una laccatura bianca. La copertura delle molle viene sostituita da una pellicola trasparente che da la possibilità di vedere tecnica artigianale usata precedentemente. "palace" Il lampadario deriva dall’albergo palace di merano che dopo l’ultimo restauro ha cambiato il suo impianto di illuminazione. Il lampadario è stato ripulito e dipinto. Funge oggi come lampada da lettura. Gli oggetti e tessuti che fanno parte della decorazione dello spazio, derivano da viaggi e da persone che sono legate all’ inquilino. Si possono quindi trovare tappeti del curdistan e lampade storiche di vecchi magazzini industriali di berlino, che fanno parte di un paio degli ultimi viaggi fatti. La vecchia argenteria e le posate, regalo di nozze della nonna e ereditate come i libri che provenienti dal vecchio posto di lavoro rafforzano l’ idea progettuale.

Cloud 54: trasformazione di un appartamento storico - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Cloud 54 trasformazione di un appartamento storico
L´architetto lukas rungger ha scoperto un piccolo gioiello all´ultimo piano di un edificio sotto i portici nel centro storico di bolzano. Un appartamento vecchio e un po’ trascurato, sviluppato su due piani, che ha trasformato in uno spazio moderno e confortevole. Il punto focale di tutto l’appartamento è la cucina composta da moduli in rovere. Lavello, piano cottura e frigorifero possono essere integrati perfettamente nella struttura di legno. Il sistema modulare funziona anche come scaffale per piatti, utensili da cucina e da dispensa. Il tavolo da pranzo è anche un’idea originale dell’architetto: ls parte superiore è composta dalla ruota di un vecchio carro e un pianale in vetro. Le sedie francesi tolix in metallo, un classico senza tempo, portano un tocco industriale. Il divano personalizzato è una combinazione di diversi cubi imbottiti che rafforzano il carattere modulare dell'appartamento. Una mensola in rovere sbiancata è incorporata nella nicchia nel soggiorno. Nella camera da letto all'ultimo piano della casa, l’architetto crea un’atmosfera accogliente con un pavimento in moquette molto morbido. Una particolarità dell'appartamento è la grande terrazza in parte coperta con vista sui tetti della città e sulle montagne. Con un tappeto verde ed alcune piante , la terrazza si trasforma in un giardino pensile.

Hofer (da 1845): pasticceria ricca di tradizioni con atmosfera moderna - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Hofer da 1845 pasticceria ricca di tradizioni con atmosfera moderna
La pasticceria hofer nel centro storico di bolzano (it) è stata fondata nel anno 1845 ed è la pasticceria più vecchia della regione che adesso è passata alla sesta generazione. Noa* (network of architecture) rispetta la storia e aggiunge un tocco urbano e contemporaneo con un atmosfera gradevole. Il possessore hannes dollinger ha vissuto e lavorato per anni a vienna e si è innamorato della tradizione del ‘wiener kaffeehaus’. Luoghi intimi per un soggiorno piacevole dove ci si ritrova per ore e ore a leggere il giornale, bere il caffè e mangiare un dolce mentre si ascoltano le novità della città ... L’accoglienza inizia già dalla soglia della porta; la parte del ingresso è formato da mobili da salotto trovati al sottotetto della pasticceria stessa che invitano la gente a sedersi per un caffè. La facciata vetrata può essere totalmente aperta e questo ‘soggiorno’ diventa parte integrante della strada e della città. Il concetto era di aprire il negozio verso la strada facendo in modo che da fuori si possa guardare al interno e vedere addirittura il pannello illuminato nella parte posteriore della pasticceria che mostra il forno al inizio del 1900. La tradizione è onnipresente al l’interno – diversi accessori del passato apparano in varie situazioni. uno scaffale che cresce come una scultura su i muri e sul soffitto forma un elemento centrale che pare essere un attrazione di per se. Sotto questo si trova il banco , pulito e semplice , che presenta tutti i dolci. Nella parte posteriore della pasticceria si trova un'altra area organizzata con tavoli che si ispira particolarmente alla tradizione del ‘wiener kaffeehaus’. I muri e il solaio sono tappezzati con un tappetto che crea un atmosfera accogliente e un’acustica "sotto voce", tenue. Delle lampadine flessibili sono appese al soffitto e possono essere riorganizzate in base alla configurazione presa dai tavoli. l’intero concetto prova a portare le storie del passato in un contesto contemporaneo e a creare uno spazio accogliente in mezzo alla città.

Scuola sci alpe di siusi - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Scuola sci alpe di siusi
La scuola di sci “alpe di siusi” fu fondata nel 1965 da karl schöpf e ernst bertoldi. Il turismo invernale si è evoluto costantemente fino ad oggi e con lui anche la scuola di sci. Noa* (network of architecture) dimostra rispetto per i numerosi maestri di sci e trasformando l'ufficio della scuola di sci presso la stazione a valle di siusi in un museo storico sciistico. La scuola di sci alpe di siusi è la scuola di sci più vecchia e più tradizionale nella zona dello sicilar. Da tempo immemorabile, i colori rosso e bianco sono il fiore all'occhiello della scuola e la rappresentano inconfondibilmente. L'interno della sede sottolinea queste caratteristiche essenziali della sua identità. I colori si trovano in tutte le aree e nel bancone. Inequivocabilmente i maestri di sci vengono rappresentati nell´architettura stessa. Particolare attenzione è dedicata al poster gigante, prodotto e pensato esclusivamente per questo progetto, che copre tutti i muri dell’ interno. Tutta la storia della scuola di sci è documentata in modo fotografico sulle pareti, così i visitatori e clienti possano avere una panoramica del lavoro degli istruttori dal passato fino ai giorni nostri, rafforzando ulteriormente le numerose offerte della scuola di sci.

K&k: shopping nel salotto - Bolzano (BZ)

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Lo studio noa* (network of architecture) conferisce al negozio e noleggio sci k&k sull´alpe di siusi un´atmosfera accogliente, andando a realizzare un piacevole rifugio nel paesaggio alpino. La conformazione degli spazi interni é caratterizzata da tre materiali. Il calore del legno di abete invecchiato, le morbide superfici di feltro e i mobili in metallo creano un`atmosfera tipica di un confortevole salotto. Pavimenti e solai di feltro scuro delimitano lo spazio senza, pero`, restringerlo; i confini dell´ambiente sono difficilmente percepibili in modo netto grazie al colore grigio scuro che viene applicato su di essi. Il trambusto e il rumore vengono neutralizzati grazie alla superficie estesa di feltro che ne assorbe le vibrazioni. Cornici di legno antico definiscono lo spazio creando aree per il noleggio, per la vendita e per la prova degli sci. I mobili consistono in una combinazione di legno antico e metallo scuro e in questo modo mettono in relazione il carattere originale donandogli comunque un influsso contemporaneo. L´altezza degli elementi in vetro favorisce la vista anche dall´esterno di modo che il negozio diventi nel contempo vetrina. L´arredo e gli oggetti venduti sono tra di loro in simbiosi; l´accento del colore nella discreta realizzazione degli interni mette in evidenza i prodotti stessi. Come oggetti d´arte gli articoli sono collocati negli scaffali di metallo e invitano a essere non solo ammirari ma pure provati.

Muwa museo privato - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Muwa museo privato
Noa * (network of architecture) ha sviluppato un museo privato dove contemplare l' arte contemporanea di martin rainer assieme alla mostra di “unica”. Il componente principale dell'architettura della mostra è l'accesso. Una scala di 6 metri che sporge dalla parete aprendo così lo spazio espositivo al piano interrato. Organizzati su 500m2 di area espositiva si possono trovare oggetti d' arte contemporanea come sculture del artista sudtirolese martin rainer

Vaia shop: la sfilata dei prodotti - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Vaia shop la sfilata dei prodotti
Noa * (network of architecture) progetta lo showroom nuovo per vaia. Ogni gruppo della loro gamma ottiene una sua zona apposita associatoa rispettivamente con una cosiddetta "passerella". L'obiettivo era quello di creare l'esperienza di un spazio-vaia in cui immergere totalmente per il visitatore.l'assortimento di vaia si estende dai pavimenti ai mobili da giardino , porte e maniglie. Nello spazio espositivo i diversi gruppi di prodotti sono presentati in diversi habitat reinterpretati da noa*, a cui ci si accede tramite un passaggio pedonale. I vari rivestimenti di vaia formano isole, appeso dagli oggetti sospesi a mezz' aria danno la sensazione di trovarsi in un soggiorno. Un letto pende nell’ isola con pavimenti in laminato, divano e poltrona sopra il pavimento in legno massiccio e un tavolo sopra il parquet. La pavimentazione può essere considerata e celebrata senza essere distratti dai mobili. Un'altra isola è costituita dal giardino, interpretato con vari rivestimenti per terrazze mentre piante e annaffiatoi sono appesi al soffitto, oggetti in vendita vengono presentati sopra a vecchie credenze – cosi viene rappresentata la gamma giardino dale coperture fino al mobilio. Le porte sono posizionate lungo il percorso e il visitatore passa attraverso un labirinto di porte - allietato da sculture, che consistono in una varietà di maniglie. Nel progetto del mondo vaia i prodotti della linea vengono riciclati e presentati in un certo contesto. Un aspetto molto importante è la diversificazione funzionale che lo showroom puo offrire come spazi per eventi o sfilate, mentre lo stand vaia funge da salotto

Vaia wolrd: a colpo d'occhio - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Vaia wolrd a colpo docchio
Noa * (network of architecture) risveglia la curiosità dei visitatori con il padoglione per il fornitore di legno vaia e rivela la diversità della gamma di prodotti un ambiente giocoso. Dall esterno vaia è una scatola con un piccolo ingresso che in un primo momento non e facilmente visibile. Avvicinandosi al padiglione si potrá esaminare l'interno del mondo vaia attraverso piccoli spioncini che rivelano singolari sfaccettature del mondo che l azienda produce. Il visitatore viene cosi incuriosito, soluzione che aumenta interesse a saperne di più sulla mostra sui prodotti e sul azienda. Attraverso una piccola apertura nella „scatola“, il visitatore puó entrarvi ,attraversando alcune tende, per poi raggiungere una semplice area colorata dalle tonalità della terra. I prodotti vaia - vari rivestimenti per pareti e soffitti in legno e piastrelle - pendono dal soffitto, i visitatori scoprono qualcosa di nuovo ad ogni passo che fanno in questa giungla prodotti. Il punto culminante dello spazio espositivo è il banco fresato nel muro , che invita i visitatori a soffermarsi e perdersi non solo nei prodotti ma anche nell'esperienza fornita dalla sua forma ergonomica.

Rebello tree: comfort by nature - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Rebello tree comfort by nature
Noa * (network of architecture) progetta un mobile espositivo per la casa di moda alto atesina "rebello" combinando il concetto di "comfort per natura" con funzionalità e identità del prodotto.re-bello significa gioia di vivere. Per la fabbricazione dei prodotti sono impiegate solo fibre ecologiche e sostenibili e vengono utilizzati i tessuti più confortevoli adatti ad ogni capo. Il rebello tree segue nella scelta del materiale lo stesso principio. Materialità Due prodotti, una fonte. Gli indumenti, nonché il rebello tree , sono realizzati di materiali ecosostenibili e naturali. Anche in questo caso lo slogan "comfort by nature" la fa da padrona. Modularità (trasporto) Il ripiegamento del mobile consente un facile montaggio e smontaggio. Può essere impilato singolarmente , caratteristiche che rendono molto facile anche il trasporto. Impostazione (fai da te) L'arredamento è pieghevole ed è costituito da più elementi singoli che possono essere assemblati singolarmente. Ha un peso molto leggero, ma dimostra attraverso un principio di piegatura complesso una rigidità e stabilità estremamente elevata . Una caratteristica particolare è la produzione a basso impatto. Identità di marca (mandami il tuo albero proprio) Invia la tua t-shirt tree. Un prodotto di madre natura. Scopri gli elementi del modello: il rebello tree si compone di due soli componenti. Essi vengono tagliati in fabbrica, piegati e incollati in posizioni designate. Il modulo finito viene poi piegato nuovamente per la spedizione e quindi non occupa molto spazio. Attraverso un pieghevole e sofisticato sistema di plug-in place di "rebello tree" viene montato in modo rapido e può essere personalizzato per ogni necessità. Piegamento del „box“ Le due piccole "spallette" (dettaglio marcato nell’ imagine) che si trovano all'interno del modulo base sono le uniche superfici adesive della scatola. Esse vengono montate su due differenti estremità del modulo, in modo tale che il fondo della scatola possa essere integrato nel sistema di piegatura e quindi facendo in modo cheil modulo possa essere composto da un unico componente. Piegamento del “braccio” Il braccio a sbalzo è costituito di un unico elemento reso particolarmente stabile dalla piegatura. Le piccole pieghe formano un triangolo, che si inseriscono perfettamente nello spazio che si viene a creare quando i box sono impilati tra di loro. Le due lunghe parti congruenti sono piegate su loro stesse con un angolo di 180° e possono essere incollati. Di conseguenza il braccio a sbalzo ottiene un doppio spessore che lo rende più resistente. Quesa operazione non aumenta l' ingombro dell elemento nel trasporto. Conessione tra “box” e “braccio” Il braccio a sbalzo ripiegato viene inserito con il triangolo orientato in relazione alla sfasatura creata dalla svrapposizione dei diversi box risultando in un ottima stabilizzazione contro le torsioni. L'incisione sul braccio a sbalzo rafforza questa resistenza. Le fessure presenti sui lati dei boxe possono essere aperte e grazie alla loro altezza e spessore , prevengono al braccio di sfilarsi quando un carico verso l'alto viene applicato al braccio, bloccando ulteriormente il componente in posizione. Queste fessure possono rimanere chiuse se non viene inserito alcun braccio a sbalzo. Conessione di più „box“ Il collegamento tra più moduli "box" è costituito da fibbie. La stoffa che fissa ai box, potrebbe essere prodotta da rebello usando materiali di scarto della produzione t-shirt.

Chervò cafe: watch out flying coffee cups - Bolzano (BZ)

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Noa * (network of architecture) ha sviluppato, ispirato ad un concept store precedente chervò un nuovo design bar e caffetteria per il giovane marchio di moda di golf. Sulla base di un'analisi approfondita dei principali componenti di un negozio bar/caffè / ristorante / pasticceria , i quali detengon una struttura di per se molto complessa, noa* ha creato un nuovo concetto di albero vivo nel centro del cafè. Questo è circondato da mobili che possono riconfigurare lo spazio a proprio piacimento. L'illuminazione viene sviluppata da catellani & smith. Il progetto si rivolge al mercato asiatico del futuro.

Chervò shop: watch out flying golf balls - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto Cherv shop watch out flying golf balls
Noa * (network of architecture) ha sviluppato sotto il motto "attenzione, palline da golf volanti" il nuovo design del flagship store per il giovane marchio di moda golf chervò. Sulla base di un'analisi approfondita sul tema golf e attività all'aperto, viene sviluppato il nuovo concetto che consiste in un campo da golf al coperto, in forma di mobili, arredi, lighting design e della pubblicità dei prodotti. Orientata verso il mercato asiatico del futuro. Il primo negozio è stato aperto a pechino, cina 2011.

La foresta delle legende bavaresi: foresta di favole bavarese al ulrichshof - Bolzano (BZ)

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Archisio - Noa Network Of Architecture - Progetto La foresta delle legende bavaresi foresta di favole bavarese al ulrichshof
„per esprimere il mondo profondo delle fiabe non c’è bisogno d’elementi superflui” dice diana gallmeier, psicologa di monaco. Ha collaborato con il collettivo di noa* per consigli della messinscena delle favole. L’ ulrichshof non è un albergo ordinario. Non è neanche un albergo familiare ordinario. Il concetto realizza le idee dei genitori: vacanza di lusso, quattro stelle, un centro benessere che non lascia nessun desiderio inappagato, attività sportive e cene romantiche. Ma quando le coppiette diventano genitori i loro desideri si aumentano. I bambini devono essere benvenuti, non importa che siano piccoli o più grandi, che siano timidi o vivaci, educati oppure senza che sappiano come tenere il cucchiaio. Il mangiare deve essere sano, biologico e buono e ci devono essere delle offerte pedagogiche per i bambini. L’ulrichshof è un luogo che accontenta sia i genitori che i bambini. Già al mattino yolipsi, il portafortuna, balla e canta. Durante il giorno i genitori possono rilassarsi mentre i bambini stiano nel asilo. I programmi giornalieri si basano su dei principi pedagogici che si ispira a diversi temi stagionali. Esercizi di motricità e attività creative con lavoretti o passeggiate nei boschi vicini. La scuderia offre la possibilità di fare una cavalcata ogni giorno oppure di aiutare con i lavori in stalla. Quando il tempo è brutto ci sono anche le possibilità di giocare al interno – il fienile da gioco invita a saltare e arrampicare. Se si pensa che al ulrichshof tutto gira attorno al apprendimento si sbaglia, il divertimento è il fattore più importante. I bambini godono di essere vicini ai genitori in un ambiente rilassato. Questo posto è un invito continuo a rilassarsi e a divertirsi ma anche per le attività con i propri figli senza i deviatori della vita quotidiana. Arrivare al ulrichshof è arrivare in un mondo di favole, dove diversi angoli invitano a scoprire e raccontare. Questo mondo di favole rende possibile di donare la propria attenzione ai bambini e di sfuggire la vita quotidiana! L’architettura nuova del ulrichshof tradurre la filosofia: la combinazione delle cose semplici con quelle molto speciali, l’architettura, l’uomo, la natura della foresta bavares, la realità familiare e il time out. Un soggiorno al ulrichshof è salute, ricreazione, divertimento e pedagogia allo stesso momento.
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