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Sostituire il top della cucina: cosa c’è da sapere

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Come rinnovare la cucina sostituendo il top


Cambiare il top della cucina è una procedura ormai consolidata per rinnovare il proprio angolo cottura di casa.

Dettato da esigenze prettamente pratiche o decisamente legate più ad un fattore estetico, la sostituzione di un piano di lavoro può oggi essere effettuata in maniera semplice e veloce. Questa procedura richiede però una valutazione di alcuni elementi a priori per evitare di imbattersi in diverse problematiche.


Sostituire il top della cucina


I fattori da considerare per sostituire e rinnovare il look della cucina, riguardano le risposte a 5 domande fondamentali:

  • quando cambiarlo;
  • a chi rivolgersi;
  • come sostituirlo;
  • quali materiali scegliere;
  • quanto costa sostituirlo.



Top cucina: quando cambiarlo


Il top di un angolo cottura è senza alcun dubbio la parte più sollecitata in cucina e incline a deteriorarsi nel corso degli anni. Benché progettata per resistere all’usura, il suo aspetto può mutare drasticamente. Se a volte si tratta esclusivamente di cambi di colore o opacizzazione della finitura superficiale, in altre situazioni il top può presentare segni più importanti che determinano un danneggiamento irreversibile di tutto il piano di lavoro.


Come sostituire il top della cucina


L’attenzione a evitare il contatto con pentole roventi o a lavorare direttamente i cibi senza tagliere di protezione, aiuta nella manutenzione ordinaria di un top cucina; così come l’utilizzo di detergenti non aggressivi o di panni morbidi e anti graffio.

Tuttavia, nonostante le corrette precauzioni usate, arriva il momento in cui ci si deve arrendere, valutando il cambio del top per ripristinarne la sua funzione principale.

Per chi invece desidera dopo tanto tempo rinnovare l’aspetto estetico della propria cucina, ma senza stravolgerla del tutto, può pensare di sostituire il top per “svecchiare” mobiletti e pensili, in modo soft, ma caratterizzante.


Come rinnovare il top della cucina


Un relooking limitato a questa componente, permette di attuare un lavoro mirato e decisamente non invasivo, utilissimo per eseguire un restyling moderato e di grande effetto.



Top cucina: a chi rivolgersi


A chi rivolgersi per sostituire un top cucina? Pensare di affrontare in autonomia questo cambio non è così facile come potrebbe sembrare. La posa corretta di un nuovo piano implica infatti un’installazione esemplare e impeccabile, soprattutto per renderlo immune dall’attacco di qualsiasi agente.

Oltre a valutare i fori perfetti da effettuare, per l’ingombro di fornelli a gas o a induzione e delle vasche del lavello, sono da considerare le guarnizioni da applicare oltre a silicone e stucchi appositi per sigillare il tutto.


Come cambiare il top della cucina


Il suo errato posizionamento determinerebbe anche la creazione di piccole fessurazioni, che con infiltrazioni di acqua e polvere, potrebbero danneggiare i mobiletti e gli elettrodomestici sottostanti.

Per non parlare di situazioni più complesse dove il top cucina si presenta come un piano unico, ma con forme sagomate, a L o a U. Qui, l’attenzione richiesta è ancora più elevata e necessita di un eccellente lavoro di rifinitura a livello di profili a muro, lineari o angolari, che vanno applicati senza margine di errore.

Rivolgersi a professionisti del settore è senz’altro più vantaggioso sotto molti aspetti.


Sostituire il top cucina


L’onorario dei tecnici non implica un costo così oneroso e si avrà la sicurezza di ottenere una posa ben fatta ed eseguita ad opera d’arte.



Top cucina: come sostituirlo


La sostituzione di un top cucina può essere eseguita secondo due differenti modalità e che riguardano:

  • un intervento totale: presuppone un cambio globale del piano di lavoro da effettuare quando l’intero top è completamente deteriorato; quando la sua metratura è contenuta e si desidera semplicemente rinnovare il look della cucina con un suo rimpiazzo; quando si desidera integrare piano e paraschizzi utilizzando un unico materiale continuo;
  • un intervento parziale: riguarda l’utilizzo di materiali innovativi che permettono un relooking personalizzato e meno invasivo. Si tratta di un cambio parziale perché il top esistente, presentando piccole imperfezioni, non viene smantellato, ma ricoperto da un film di appena 2-3 mm di prodotti appositi (resina, micro-cemento e similari) che ridonano compattezza al top stesso e donano un look più accattivante a tutta la cucina.


Top cucina: quale materiale scegliere



Top cucina: quali materiali scegliere


Per chi sta chiedendo quali siano i materiali migliori tra cui scegliere, per effettuare un cambio ad hoc del proprio top cucina, la risposta è che tutti quelli proposti dai vari brand, sono validissimi. Optare per uno piuttosto che per un altro, implica la valutazione di tutti i pro e i contro di ciascuno.

Tra i tanti prodotti presenti sul mercato (pietre naturali, acciaio, corian, dekton e laminam) per sostituire un piano di lavoro in cucina, presentiamo quelli più utilizzati che riguardano:

  • top in laminato: è realizzato da un pannello composto da strati di fibre di cellulosa e rifinito con resine termoindurenti. Presenta diversi spessori che vanno dai 2 ai 6 cm con bordi e profili con lavorazione post-forming. Disponibile in una vasta gamma di colori ben si addice a diverse tipologie di cucina. Meno resistenti a graffi e alle fonti di calore, questi top richiedono un’accortezza maggiore nelle fasi di preparazione e cottura del cibo;


Cambiare il piano di lavoro in cucina


  • top in fenix: materiale molto apprezzato per la resa superficiale soft-touch, morbida a vista e tatto. Presenta una finitura realizzata con resine acriliche di nuova generazione, che lo rendono un prodotto oltremodo funzionale. Semplice da pulire, idrorepellente, antimuffa, antistatico e anti-impronta. Gli spessori sono decisamente più contenuti e le lastre disponibili vanno da: mm 0,7 - 1,2 - 4 - 6 -10 -12. Presentandosi solamente nella finitura opaca ha una conseguente limitazione dei colori tra cui scegliere.


Top cucina in fenix


  • top in gres: grazie alla sua infinita possibilità di abbinare colori e finiture è un materiale molto versatile e utilizzato sia in contesti classici che contemporanei. Presenta performanti qualità sotto ogni punto di vista rendendosi una tra le alternative più scelte per sostituire e rinnovare un top cucina. Disponibile negli spessori di 2 - 3 - 4 - 6 - 10 -12 cm. Un piccolo neo riguarda la difficoltà di rimuovere macchie di cibo e unto;
  • top in quarzo: prodotto eccellente derivante dalla miscela di quarzo (85%) e di resine acriliche colorate. Le prestazioni a livello tecnico, quali solidità e resistenza sono impeccabili e garantite nel tempo. La finitura estetica risulta elegante e di tendenza negli spessori tipici e nelle colorazioni più disparate. Unico svantaggio è la sensibilità agli agenti acidi.


Top cucina in quarzo



Top cucina: quanto costa sostituirlo


Il costo per sostituire un top e rinnovare così il look di una cucina, dipende essenzialmente dal materiale scelto, dal suo spessore e dalla grandezza del piano di lavoro. In alcuni casi il montaggio è incluso viceversa va conteggiato anche il prezzo della mano d’opera.

Per avere un’idea del budget da preventivare vediamo un listino per i materiali sopra descritti:

  • top in laminato: dai 70 ai 130 €/ml;
  • top in fenix: dai 90 ai 160 €/mq;
  • top in gres:dai 270 ai 600 €/ml;
  • top in quarzo: dai 300 agli 800 €/ml.


Quanto costa cambiare il top in cucina


Il microcemento, di cui abbiamo accennato, va dai 50 ai 100 € al mq, ma il costo varia molto in base alle personalizzazioni.

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