Quando progettiamo o ristrutturiamo un ambiente è importante considerare all'interno del progetto complessivo dell'arredo anche i punti di illuminazione e come possiamo sfruttarli in modo efficiente e allo stesso tempo guadagnare un elemento prezioso per definire lo stile della nostra abitazione.
L'illuminazione è una parte particolarmente delicata delle progettazione perchè, così come altri tipi di arredo, svolge un ruolo funzionale, fondamentale per un corretto svolgimento di tutte le attività quotidiane: se scegliamo male l'illuminazione ne risentiranno le nostre attività all'interno di ogni stanza.
Illuminare correttamente gli ambienti è un equilibro che si compone di diversi fattori: il posizionamento delle luci, il tipo di lampadine (quindi l'illuminazione che si potrà ottenere) e la tipologia insieme al design del supporto.
Oltre al posizionamento delle luci, larghissima parte della buona riuscita di un'installazione luminosa dipende dal tipo di lampadina utilizzata, che ci aiuta a ricreare determinate atmosfere, secondo i nostri desideri, oppure a progettare l'illuminazione in modo che questa sia funzionale, sopratutto negli ambienti dove si svolgono attività domestiche o lavorative (come per esempio la cucina o lo studio, se ne abbiamo uno).
Esistono in commercio diverse tipologie di lampadine, ognuna delle quali presenta caratteristiche intrinseche diverse e ci permette di ottenere risultati diversi: possiamo scegliere lampade a incandescenza, lampade a LED oppure lampade fluorescenti.
Le lampadine a incandescenza sono quelle che in proporzione causano il maggior spreco di energia, infatti solo una piccola parte di questa produce effettivamente l'illuminazione; l'energia rimanente finisce per trasformarsi in calore: proprio per questo motivo, dal 2008, è stato decretato dalla Commissione Europea per l'Energia la necessaria progressiva sostituzione di questo tipo di lampadina in tutti gli stati membri della Commissione.
Le lampade a LED possono esistere in diversi colori oltre che alla luce bianca: mano a mano che vengono utilizzate la loro luce perde d'intensità fino al progressivo esaurimento. Questo tipo di lampadine sono di media più costose delle altre ma producono un'ottima illuminazione con meno sprechi. Le lampade fluorescenti, infine, producono luce grazie alla presenza al loro interno di un materiale fluorescente: a seconda della composizione di questo materiale potremo ottenere una luce fredda o calda.
Per ottenere un buon risultato in termini di illuminazione bisogna considerare che ogni stanza della casa ha bisogno di un tipo diverso di luce in base alla sua destinazione d'uso e che queste andranno calibrate e progettate di conseguenza: ad esempio in cucina necessiteremo di una luce vivida che ci aiuti nello svolgimento delle nostre mansioni, mentre in salotto o in camera da letto sarà meglio optare per un tipo di illuminazione più rilassante e soffusa.
Partendo dal punto fermo che ove è possibile si dovrebbe cercare di sfruttare al massimo la luce naturale che riesce a penetrare negli ambienti dalle finestre, si tende a posizionare le luci artificiali in almeno due o tre punti diversi all'interno della stanza. La prima, quella fondamentale, va posizionata al centro dell'ambiente e generalmente si ha la tendenza ad utilizzare lampadari a sospensione, magari di design, in particolar modo in ambienti che possono essere di rappresentanza, come il salotto.
La seconda e l'eventuale terza fonte di luce verranno utilizzate per l'illuminazione di specifiche zone dell'area che stiamo arredando, generalmente per aumentare il flusso di luce proprio in quei punti dove vengono svolte attività quotidiane che necessitano di maggiore illuminazione (ad esempio accanto al divano dove è possibile leggere o guardare la televisione): installeremo in questo caso, punti luce più discreti, magari protetti da plafoniere o paralumi, cercando di sfruttarli anche dal punto di vista dell'arredo scegliendo pezzi che siano di carattere e che si armonizzino con lo stile della nostra abitazione.