Studio Gianluca Centurani

Siamo stati incaricati di costruire il nuovo complesso parrocchiale san martino, dopo che un sisma aveva danneggiato l’edificio preesistente. La sfida di quest’opera è stata quella dover rispettare da un lato le esigenze di sagoma dettate dall’amministrazione comunale, dall’altro quelle di volume imposte dalla conferenza episcopale italiana. Il punto di svolta nel concept progettuale è stato quello di intendere l’edificio in chiave decostruttivista: infrangere le regole della geometria classica così da creare i volumi richiesti mantenendo la sagoma imposta. Questo stratagemma ci ha permesso di rispettare tutte le imposizioni amministrative e soddisfare la richiesta dei committenti.

Abbiamo pensato la nuova sede della regione molise come due stabili destinati a diventare il simbolo di tutto il territorio. Situato nella città di campobasso, questa costruzione moderna e all'avanguardia simboleggia la proiezione del molise verso il futuro e l'innovazione. Il complesso di edifici sarà circondato da un parco caratterizzato da punti di aggregazione per la comunità del luogo e da fontane che valorizzino la bellezza della natura circostante. Inserendosi in un contesto così naturale il nostro progetto vuole essere il più verde possibile, sfruttando quindi le più avanzate tecniche impiantistiche per il risparmio energetico. I materiali utilizzati saranno scelti in base al loro potenziale ecologico.

Complesso interparrocchiale san benedetto - lamezia terme (cz) - italia Lamezia terme (cz)2013 - 2014 Committente: diocesi di lamezia terme Progetto: studio gianluca centurani Auditoriumconcorso di architetturaedificio pubblicoluogo di culto Complesso interparrocchiale san benedetto - lamezia terme (cz) - italia complesso interparrocchiale san benedetto - lamezia terme (cz) - italia complesso interparrocchiale san benedetto - lamezia terme (cz) - italia complesso interparrocchiale san benedetto - lamezia terme (cz) - italia complesso interparrocchiale san benedetto - lamezia terme (cz) - italia complesso interparrocchiale san benedetto - lamezia terme (cz) - italia complesso interparrocchiale san benedetto - lamezia terme (cz) - italia complesso interparrocchiale san benedetto - lamezia terme (cz) - italia L’edificio come faro e riparo per la comunità locale: questa è l’idea con cui abbiamo concepito il complesso inter-parrocchiale san benedetto e, all’uso religioso, è stato accostato anche quello civile. La piazza – completamente pedonale – si presta infatti sia alle celebrazioni liturgiche che alla socializzazione urbana. Gli anelli concentrici che compongono la pianta circolare della struttura hanno un richiamo simbolico profondo. Così come le vetrate che, permettendo alla luce naturale di entrare nella struttura, richiamano l’idea della luce divina e del legame con l’intangibile, con il dio invisibile.

Abbiamo immaginato il nuovo museo etnografico di budapest come attrazione del cammino dell’evoluzione umana. L'edificio è un esempio di eco-sostenibilità e la sua posizione gli assegna un ruolo di passaggio dalla zona urbana di dózsa györgy street al city park városliget. Le sue pareti di vetro permettono ai visitatori di sentirsi parte dell'ambiente cittadino e lasciarsi guidare verso il verde del parco, e viceversa, in un'esperienza dal notevole impatto estetico ed emotivo.

Eleganza, freschezza e dinamicità sono le caratteristiche di questo concept store nato per esaltare le collezioni butterfly effect. Abbiamo dovuto cogliere l'essenza di questa boutique per ideare e progettare questo scrigno contenitore delle creazioni stilistiche della giovane e dinamica proprietaria. Gli outfit presentati sono segno di originalità e di un innovativo cosmopolitan style con grande attenzione per i dettagli e per le nuove tendenze del made in italy ed internazionali. Uno stile dedicato alle donne di tutti i continenti, propone un'eleganza che si plasma con la persona che li indossa. Un glamour cittadino che non diventerà mai out, per delineare un'immagine contemporanea che non disdegna però virtuosismi artigianali ed innovativi.

Un progetto è un segno sul territorio che ha il ruolo primario di comunicare e di far ricordare. Il recupero dell’area, operato salvaguardando gran parte della struttura esistente ricca di un chiaro valore di archeologia industriale, esprime la volontà di far rivivere questo spazio urbano abbandonato, attribuendogli un ruolo centrale per la vita della comunità cittadina e ponendolo in stretta interoperabilità con il tessuto urbano e del verde. Infatti, grazie alla sua collocazione strategica, l’edificio assumerà la funzione di polo per nuove attività formative e ricreative. Il ruolo del fiume bardello sarà mantenuto e sviluppato attrezzando le isole e le aree limitrofe con nuove piazze, giardini, orti urbani, aree di sosta e gioco, percorsi pedonali, spazi verdi e piste ciclabili. Vengono inoltre implementate una serie di strategie energetico-ambientali interoperanti al fine di annullare l’utilizzo di fonti fossili tradizionali.

Abbiamo pensato il nuovo polo scolastico come un impianto centripeto volto a simboleggiare il ciclo scolastico. Le tre scuole si sviluppano intorno ad un nucleo centrale di aggregazione costituito dall’aula magna e vengono distribuite secondo gli assi cardinali nord-sud ed est-ovest. Da un punto di vista pedagogico, le forme armoniose assecondano i movimenti degli alunni, garantendo uno spazio ergonomico che permette, al contempo, l'integrazione nell’ambiente circostante, interagendo con gli elementi naturali.

Abbiamo adattato la forma architettonica di questo lotto alla conformazione del terreno su cui sarebbe dovuto sorgere. Per assecondare la forte pendenza che caratterizza la superfice, abbiamo immaginato una serie di terrazzamenti a varie quote e volumi sfaccettati ricchi di elementi vetrati che si incastrano nelle strutture principali. Abbiamo pensato gli interni della scuola come un ambiente stimolante per i ragazzi, con colori caldi che favoriscano la concentrazione e l'apprendimento. Gli esterni sono stati studiati per permettere il facile accesso e raggiungibilità ad ogni zona del lotto in completa sicurezza per i giovani utenti.

Abbiamo strutturato la progettazione di questo complesso di edifici in modo tale che si integrassero con il contesto naturale e rurale, secondo un processo di mimesi, mantenendo il più possibile l’integrità dell’area e dell’ecosistema. Abbiamo ridotto al minimo gli interventi di impatto ambientale quali spostamenti di terreno in fase di costruzione e valorizzato i caratteri specifici quali l’andamento orografico e l’orientamento secondo i punti cardinali. Il complesso scolastico è formato da una serie di volumi parallelepipedi il cui asse maggiore è disposto secondo l’asse est-ovest. La disposizione degli stessi nasce dall’idea di un unico volume il quale viene scomposto in più parti slittate fra loro secondo delle direttrici parallele. Abbiamo disposto le scuole secondo una successione spaziale che richiama volutamente il percorso temporale dei bambini attraverso i vari cicli scolastici. La forma e la struttura del complesso sono sviluppati anche secondo il concetto di modularità, come richiamato nel bando. Ogni edificio è pensato come elemento dotato di autonomia pur essendo integrato nell’unità complessiva del polo. Questo permette anche di ipotizzare una eventuale realizzazione del complesso scolastico in più fasi costruttive sviluppate nel tempo.

Un progetto è un segno sul territorio che ha il ruolo primario di comunicare e di far ricordare. Il recupero dell’area, operato salvaguardando gran parte della struttura esistente ricca di un chiaro valore di archeologia industriale, esprime la volontà di far rivivere questo spazio urbano abbandonato, attribuendogli un ruolo centrale per la vita della comunità cittadina e ponendolo in stretta interoperabilità con il tessuto urbano e del verde. Infatti, grazie alla sua collocazione strategica, l’edificio assumerà la funzione di polo per nuove attività formative e ricreative. Il ruolo del fiume bardello sarà mantenuto e sviluppato attrezzando le isole e le aree limitrofe con nuove piazze, giardini, orti urbani, aree di sosta e gioco, percorsi pedonali, spazi verdi e piste ciclabili. Vengono inoltre implementate una serie di strategie energetico-ambientali interoperanti al fine di annullare l’utilizzo di fonti fossili tradizionali.

Dalla riconversione di un anonimo edificio adibito a uffici, nasce questo frizzante e dinamico business hotel. Dotato di moderne tecnologie di illuminazione a led e di controllo domotico, il design hotel tiburtina sarà rispettoso dell'ambiente e garantirà un elevato confort agli ospiti.

Abbiamo immaginato un campus universitario verde che crea un ambiente rilassato e genuino ideale per lo studio e l'apprendimento. Una struttura a energia zero che permette di realizzare un ecosistema autosufficiente. Gli elementi naturali sono trasformati e raccolti per soddisfare i bisogni di elettricità, di climatizzazione, di acqua e cibo sfruttando innovativi sistemi tecnologici ed impianti di compostaggio e produzione di biogas dai rifiuti.

Creare il cuore della città di mikkeli immaginando una piazza sollevata sul lago saimaa, collegarla con ciclabili e strade sopraelevate che valorizzino il paesaggio naturale nascondendo la ferrovia preesistente e dividere l’area in quattro zone distinte a seconda delle attività che vi prenderanno piede (zone residenziali o a vocazione direzionale). Questi gli obiettivi che volevamo raggiungere nel progetto di riqualificazione di questo spazio urbano che ospiterà il nuovo centro della scienza, edificio concepito come un’architettura di forme pure incastrate fra loro. Il nuovo museo si affaccerà sulla vecchia e sulla nuova area urbana come un telescopio rivolto verso il futuro.

Il progetto mira ad esaltare la visione del panorama e dei principali monumenti della città. Il porto ad est di helsinki vuole essere la nuova porta verso la città e vi si collega per mezzo di piste ciclabili ed aree pedonali restituendo l’area ai cittadini. Qui sorgerà anche il nuovo museo di helsinki che renderà quest’area un vero e proprio centro di integrazione fra natura, commercio e cultura.

L’armonia fra vuoti e pieni, luci ed ombre, alti e bassi è la genesi di un ambiente stimolante e di grande impatto visivo. Abbiamo creato questo loft di circa 400 mq all’ultimo piano di un condominio nei pressi di alessandria. Gli ampi spazi, l’arredamento minimale e i colori chiari contribuiscono a rendere elegante, unico e raffinato quest’appartamento da sogno. L’illuminazione è affidata agli oggetti di luce prodotti dal nostro studio, i quadri sono opere artistiche di gianluca centurani.

Abbiamo aggiunto un nuovo volume in acciaio e vetro all’edificio preesistente, compenetrandolo ad esso. Il risultato è un’integrazione di solidi che, senza alterare in alcun modo l’edificio storico, crea nuove e sorprendenti spazialità. Al principio ispiratore di un edificio contenitore di elementi inediti e preesistenti, abbiamo accostato quello di un’architettura eco-sostenibile che, ad un utilizzo ottimale delle risorse disponibili, possa accostare il benessere degli occupanti.

Un lungo nastro rosso che si snoda lungo la riva del fiume alle porte del quartiere la peña, a bilbao. Il nastro rosso, elemento regolatore dell’intervento, riconnette le varie quote altimetriche dell’area, creando microspazi particolari e di incontro. Il nastro poi prosegue oltre la strada, culminando in una fontana dal carattere suggestivo ed innovativo.

Il ristorante romano propone l'alimentazione come momento parallelo e complementare a quello del design. Fondamentalmente lineare nell'impianto ed arricchito da decorazioni dai colori tenui e da qualche contrasto di colore, il locale è progettato come area di esperienze variegate: dal cibo al decor fino all'esposizione di opere d'autore. Il bancone e il piano cottura costituiscono il nodo del locale dal quale si transita per accedere da una sala all'altra del ristorante.

Materiali caldi ed emozionalmente accoglienti fanno da padroni in questo appartamento articolato su una doppia altezza. Una scala porta dal primo livello al secondo dove le scelte in fatto di spazialità e materiali rendono il piano completamente illuminato dalla luce naturale.

Abbiamo trasformato una villa bifamiliare in val d’aosta in un bed and breakfast assecondando il desiderio della committenza che ci richiedeva un ampliamento della preesistente struttura. L’idea concettuale è stata quella di inserire ed articolare volumi all’interno della forma originaria della villa lasciandola percepibile nella sua nuova configurazione. A livello energetico abbiamo reso l’intera abitazione autosufficiente tramite l’utilizzo di pannelli solari, un generatore fotovoltaico ed uno a biomassa legnosa annullando, così, i costi di gestione.