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Leolab

Viandante - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Viandante
“viandante” , via dante 7 in pieno centro pedonale triestino nato come b&b è diventato una casa vacanze attiva dal 2019; lavoro fatto con la mia amica/collega paola spampinato, in poco meno di un anno. La struttura è dotata di 5 stanze con bagno privato, una camera da pranzo, un salone comune e una cucina; arredata dai quadri ai letti dai soprammobili agli armadi un’immersione nella vita degli altri intesi come utenti finali, fruitori per qualche notte di quegli spazi, utenti non ben identificati, che vivranno in quelle stanze e che serberanno dei ricordi, così come succede a tutti per le camere d’albergo. Dei ricordi che abbiamo confezionato come più ci piaceva, con un alto grado di libertà.

La mano tra i fogli - Ascoli Piceno (AP)

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Archisio - Leolab - Progetto La mano tra i fogli
Si tratta di una installazione scultorea che riqualifica lo spazio antistante l’ingresso del museo della cartiera papale di ascoli piceno, sintetizzando simbolicamente il lavoro e il prodotto finale del raro esempio di edificio di archeologia industriale del cinquecento finemente restaurato. L’installazione è composta da 8 fogli di acciaio calandrato e verniciato e di una mano in poliuretano espanso e resina cementizia fissate su un basamento di cemento armato gettato nello scavo della scarpata antistante al museo.

Nel mare dell'intimità - Brindisi (BR)

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Archisio - Leolab - Progetto Nel mare dellintimit
Una mostra da viaggio. Devo confessare che la sfida di affrontare un argomento conosciuto in uno spazio completamente diverso, mi ha solleticato non poco. In questo allestimento, la sfida, particolarmente interessante, da affrontare, è stata l’adattamento di un argomento conosciuto e di contenuti già praticati nella precedente mostra della ex pescheria di trieste, a uno spazio completamente nuovo e diverso: un porto dedicato a viaggiatori aerei, come lo erano, in fondo, anche i reperti da esporre, oggetti che si spostavano, per vie marine, da una costa all’altra dell’adriatico e attraverso il mediterraneo. L’aeroporto è uno spazio frammentato, articolato su più piani e separato da un controllo severo, ricco di distrazioni, informazioni, grafica, pubblicità, nel quale era difficile dare forza emergente e identitaria alla mostra tanto quanto montarne le strutture durante le ore notturne, tra un volo in ritardo e un’alba tra gli aviogetti. Il protagonista di entrambe le mostre è il “mare”, voce narrante dell’itinerario che conduce il visitatore alla scoperta delle storie che si intrecciano lungo le sue rive e nei suoi fondali. Nell’allestimento ho interpretato il tema del mare declinandolo in immagini, tridimensionalità e movimento e ho pensato a elementi espositivi che potessero essere riutilizzati per successive esposizioni in loco. Lo spazio si articola su due ambienti dell’areoporto, una prima parte aperta al pubblico (land side) composta da un corridoio molto largo dove i viaggiatori passano in velocità tra le partenze e gli arrivi, sostano per un caffè o un panino o per comprare i giornali, e uno spazio a doppia altezza con luce zenitale proveniente da un lucernario dove si effettua il check in e si prende la scala mobile per accedere agli imbarchi. Nel primo dei due ambienti la mostra presenta prevalentemente dei multimedia installati su una sorta di scenografia che deve dare risalto alle immagini in movimento. Si tratta di una quinta di onde ricavate dalla scomposizione tridimensionale di un piano ondulato in tante piccole fette che rivelano un’immagine magnificata della superficie marina, che si vede completa solo da lontano, filtrata dalle onde tridimensionali. Tali quinte ospitano e incorniciano i monitor e nascondono un locale tecnico per il cablaggio e la manutenzione. Un piccolo banco di origami di tonni bianchi come le onde, sospeso a 3 metri di altezza, segnala ai passanti la presenza della mostra incuriosendoli da lontano. Nello spazio a doppia altezza sta sospeso anche l’archeologo subacqueo in polistirolo, icona della mostra precedente che nuota sotto un mare di onde, fotografate e poi stampate su supporto semi-rigido e appese a mezz’aria ad una rete di fili d’acciaio, dividendo il vuoto scenico della corte a doppia altezza. Le onde si muovono, spinte dalle correnti d’aria mentre le loro ombre, se colpite dal sole, creano degli effetti di movimento, “agitando” anche la pavimentazione. Il subacqueo segnala la presenza di un totem tri-facciale con dei contenuti evocativi delle ricostruzioni tridimensionali dei pezzi più preziosi esposti nel museo archeologico di brindisi. Nella seconda parte, (aire side) oltre la zona di controllo dell’aeroporto, cui accedono solo i viaggiatori in partenza, il mare nasconde e protegge i reperti ritrovati nei suoi fondali, fra le onde virtuali. Dietro le bacheche appare ancora la stessa immagine di mare, che si intravede tra le onde tridimensionali che invadendo il fondo delle stesse accompagna i preziosi ritrovamenti. Ho utilizzato lo stesso tipo di riproduzione tridimensionale per ricostruire simbolicamente la grotta poesia, uno spazio in cui i visitatori si “immergono” attraverso videoproiezioni alle pareti e una pavimentazione che ripropone il fondale marino della grotta in una gigantografia caleidoscopica che non si ferma sul confine della stanza e fa galleggiare i contenuti e l’utente. Con questo allestimento spero di essere riuscito a dare valore alla storia dell’adriatico, narrata in questa mostra attraverso i reperti con l’aiuto della tecnologia, e di aver contribuito a illustrare il difficile e avventuroso lavoro degli archeologi subacquei rubando l’attenzione dei viandanti agli smartphone.

Concorso per la piazza di sant’antonio a trieste - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Concorso per la piazza di santantonio a trieste
Idea di progetto: è il risultato di una sovrapposizione d’immagini simbolo, tracce del passato di questo luogo: 1. Le saline, destinazione d’uso originaria di questa parte di città, si materializzano nella pietra d’istria delle gradonate creando movimenti di suolo che vanno a definire per contrasto il sedime dell’originario canale; 2. L’acqua, elemento caratteristico di trieste e suo più grande potenziale, è reinterpretata attraverso un intervento di land-art nella geometria delle onde con lo scopo di ridefinire la nuova piazza. 3. La nave stilizzata è ormeggiata alla banchina rappresenta, invece, l’immagine simbolo di un passato di ricchezza e prosperità della città. 4. Il teatro che fino ad oggi era presente simbolicamente sotto forma di pavimentazione, asportata dalle rovine del teatro romano, si tramuta in un’arena per continuare a ospitare quel quotidiano spettacolo messo in scena nello spazio pubblico. Il risultato di questa ricerca è una stratigrafia temporale che permette la lettura visiva del sedime del canale e delle sue banchine originarie, portando a leggere l’intero intervento come uno scavo archeologico. Lo spirito che anima il progetto è quello di creare uno spazio di relazione in cui i fruitori possano “immergersi” godendo dei prospetti degli edifici adiacenti a 360°. Relazioni con il contesto L’intervento prevede di ripristinare il vuoto, trasformandolo in uno spazio scultoreo ed interattivo da vivere ed esperire. La piazza diventa così uno spazio in cui vengono ripristinati i rapporti visivi storico-contemporanei tra i due fronti con l’aggiunta dello scheletro di un clipper come elemento provocatorio. Le relazioni con il contesto vengono ripristinate ponendo attenzione sia alla valenza storica del canale stesso che alla funzione di piazza. Scendendo dalla scalinata della chiesa di s. Antonio l’immagine che si raffigura è quella del ritorno al passato tramite un parapetto che, riproposto, separa il pubblico dal canale e lo rende spettatore Dal fronte verso p. Ponte rosso si è pensato di lavorare. Attraverso il disegno di suolo al fine di ripristinare un sistema congiunto di piazze. Le gradonate infine sono pensate per valorizzare i fulcri visivi più forti del contesto e della sua memoria storica. La visuale da sotto il livello del mare aiuta a percepire solo le architetture e la nave, elementi così ripuliti dal contesto di arredi più o meno consoni allo spazio nella cornice delle banchine del canale così com’erano una volta. L’ultima gradonata a fine canale, che fa godere della vista verso il mare, diviene un altro spazio “da guardare e da cui guardare ”.

Idea - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Idea
Installazione scientifico-musicale per esof 2018 a toulouse, presentata successivamente a trieste per next 2018, e per ‘trieste citta della conoscenza’.

Nel mare dell'intimità - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Nel mare dellintimit
Nel mare dell’intimità, l’archeologia subacquea racconta l’adriatico. Il progetto parte dall’idea di scoperta e si realizza attraverso l’impronta in negativo di un nave, dalla quale, in un gioco di pieni e vuoti, emergono tracce e reperti del passato. L’approccio conoscitivo è principalmente iconico in chiave scenografica; dalle immagini più suggestive messe a disposizione dai curatori (dei ritrovamenti, la cartografia, i relitti, le foto subacquee) si sviluppano le idee compositive dell’allestimento, guidato dal fattore scoperta. Osservare dei modellini di navi attraverso sistemi ottici come cannocchiali o binocoli, oltrepassare una grande prua per accedere al percorso espositivo, percorrere spazi relativamente stretti per raggiungere i reperti all’interno di nicchie o individuarli attraverso fori prospettici, sono alcuni dei percorsi che intendiamo realizzare al fine di ricreare la sensazione della scoperta archeologica nello spettatore.

Lloyd - deposito a vista - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Lloyd - deposito a vista
Risalgono al 2012 gli atti con cui regione friuli venezia giulia e comune di trieste stabilivano il trasferimento dei beni della collezione del lloyd al civico museo del mare. Sono 6.195 i beni della collezione del lloyd attualmente presenti negli inventari del museo del mare. In parte i reperti sono già stati sottoposti a minuzioso restauro grazie a un contributo della fondazione crt di trieste, molti sono stati presentati al pubblico in occasione della mostra “lloyd. Le navi di trieste nel mondo”, tenutasi nel 2016 presso la centrale idrodinamica del porto vecchio. Oggi il comune di trieste compie un ulteriore passo nell’ottica della valorizzazione dell’importante fondo in un contesto quanto mai appropriato. Nell’ambito del magazzino 26 del porto vecchio, fulcro del polo museale e sede del futuro museo del mare, viene allestita non una mostra, ma una sezione del museo stesso dedicata al lloyd. Un percorso pensato come un deposito a vista, destinato a far conoscere la ricchezza qualitativa e quantitativa del fondo, punto di partenza per ricerche e studi. Un itinerario permanente che vuole essere anche auspicio per ulteriori donazioni. L’allestimento accompagna il racconto con un sapiente uso degli spazi e delle strutture preesistenti: le grandi vetrate diventano schermi per retro-proiezioni, i corpi illuminanti punti luce per i numerosi reperti esposti. Sempre sulla scia di un utilizzo sostenibile parti degli allestimenti delle precedenti mostre “il mare dell’intimità” e “lloyd. Le navi di trieste nel mondo”, trovano, mescolate e riadattate, una nuova funzione nell’attuale percorso. I colori dominanti sono quelli delle navi: il nero, il rosso e il bianco, dosati per scandire il racconto. Passaggi marcati dalle tinte e resi leggeri dal movimento di alcuni particolari: l’oscillazione dei pannelli con le onde, sospesi al soffitto, il gonfiarsi di alcuni veli sotto la spinta di piccoli movimenti d’aria. Un percorso per temi che assicura la possibilità di una rotazione dei reperti esposti per consentire la più completa visione del patrimonio. Allo stesso modo, la didascalizzazione e anche gli apparati multimediali saranno variati e implementati nel tempo.

Info-point museo del mare – magazzino 26 - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Info-point museo del mare magazzino 26
Sala accoglienza e infopoint allestita per la realizzazione della mostra lloyd-deposito a vista, base per quello che diventerà il futuro museo del mare di trieste. Le foto di sfondo apllicate sulle pareti sono di marino ierman.

Maria teresa a cavallo - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Maria teresa a cavallo
Concorso per una statua dedicata alla regina maria teresa d’austria a trieste.

Luce dei miei tocchi - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Luce dei miei tocchi
Collezione di opere uniche di una serie di lampade, costruite con le lampade da tavolo costanzina di luceplan inserite in nuovi supporti artistici.

Ts città della conoscenza - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Ts citt della conoscenza
Allestimento permanente di uno spazio multifunzionale dedicato alla divulgazione scientifica.

Pedibus-calcantibus - Udine (UD)

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Archisio - Leolab - Progetto Pedibus-calcantibus
Il bando prevedeva a nostro avviso in questo caso un limite non uno spunto un tema legato al trasporto eco-sostenibile un po’ in contrasto con il contenitore “area di parcheggio interrato” comunque l’approccio è stato quello di scegliere nel panorama storico del trasporto dell’umanità quello dell’uomo eretto cioè i nostri piedi, quindi abbiamo posizionato 4 coppie di piedi nudi magnificate, maschili e femminili, nelle aree indicate dal bando le coppie di gambe saranno realizzate in blocchi di polistirolo ad alta densità resinato e verniciato con vernici epossidiche, armati con struttura in acciaio e saldati a una piastra di acciaio da 8 mm poggiata sulla soletta del parcheggio e poi ricoperta di terra e vegetazione. Per ogni gruppo scultoreo era prevista un’illuminazione a led con due faretti per esterni ciascuna , faretti ad incasso fissati nella piastra di appoggio e ricoperti dalla terra fino alla disco superiore. La coppia di gambe che sarà fissata alla sbarra del portale che limita l’altezza dell’ingresso sarà saldata direttamente alla sbarra di acciaio e al pilone della sbarra mediante un tirante la semplicità dell’azione del camminare è rafforzata dal gruppo di piedi in equilibrio sul portale che così non costituisce ostacolo per la sostenibilità degli spostamenti nel futuro.

Appartamento di via madonna del mare - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Appartamento di via madonna del mare
Intervento artistico di restyling dell’atrio e del corridoio di un appartamento privato a trieste, intervento costituito da una gigantografia di una cronografia di un saltatore con l’asta trattato graficamente, ironicamente intento a superare uno scalino del lungo corridoio, accompagnato da campiture di colori monocromatici e segni grafici su sedie esistenti.

A”stufo” – premio ‘asteroide’ 2016 per il trieste science+fiction festival - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Astufo premio asteroide 2016 per il trieste sciencefiction festival
L’idea è sorta dalla visione nel web di un fotomontaggio di un disco volante caduto vicino ad un persona che sembra lì per caso. Ho immaginato una visita aliena di piccole dimensioni, da quelle a cui il nostro immaginario ci ha abituati, e così ho realizzato un anziano pensionato che scruta un piccolo ufo così come guarderebbe lo scavo di un cantiere: come se l’abitudine del soggetto fosse ormai, solo quella di far trascorrere il tempo della vita.

Tavolino multifunzione - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Tavolino multifunzione
Tavolino multifunzione in legno e vetro con sistema integrato di amplificazione audio e luce a led ricaricabile

Centro di interpretazione del territorio di maniago - Maniago (PN)

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Archisio - Leolab - Progetto Centro di interpretazione del territorio di maniago
L’area espositiva è di circa 900 mq e si sviluppa intorno a due salette video, comprende una sala conferenze, e un percorso ricamato sui mestieri migranti e i mestieri che rimangono, costituito da gigantografie oggetti e video, un percorso che ingloba nella narrazione anche due cellule del museo provinciale “diogene penzi” le sezioni dedicate al ferro e al legno.

L’arcipelago delle meraviglie - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Larcipelago delle meraviglie
Mostra temporanea per i 100 anni dalla nascita di paolo budinich, fisico teorico e fo

Anita e giuseppe garibaldi - Marsala (TP)

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Archisio - Leolab - Progetto Anita e giuseppe garibaldi
Il monumento dedicato a giuseppe e anita garibaldi si compone sostanzialmente da due elementi: una coppia di cavalli e il gruppo scultoreo di giuseppe e anita, ma ritratti in una pausa extra storica, una pausa di vita immaginata in cui i due eroi scesi da cavallo apprezzano il piacere di un abbraccio, un monumento all’amore che unisce qualcosa di più di una nazione. La scena teatrale è un fermo immagine di un film un gioco di smontaggio ideale di un monumento ottocentesco che inverte i cromatismi dal nero del bronzo al bianco della resina marmorea. La soluzione suggerita è al centro di uno slargo recentemente ridefinito dalla costruzione di un palazzo d’angolo e più precisamente tra le vie: adele damiani, xi maggio, calogero isgrò e il corso giovanni amendola, questo progetto privilegia la lettura ad altezza d’uomo con una scena inconsueta per l’ambiente cittadino odierno. Le sculture saranno in grandezza naturale previste in robustissime resine miscelate con polveri di marmo quindi con la superficie satinata e levigata; le sculture saranno dotate di uno scheletro in tondini di acciaio diametro 15 mm che costituiranno anche opportunamente sagomati il sistema di aggancio mediante annegamento nel basamento cementizio.

“tutta l’acqua del mondo” – exhibits - Ascoli Piceno (AP)

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Archisio - Leolab - Progetto tutta lacqua del mondo exhibits
Mostra permanente “tutta l’acqua del mondo”: una mostra tematica interattiva in forte relazione al contesto, vista la collocazione della cartiera sul torrente castellano, il quale risultava la principale fonte energetica per la lavorazione della carta. La mostra “tutta l’acqua del mondo” ha una caratteristica multimediale predominante a cui ho cercato di agganciare degli elementi più ludici che didattici, quali un video composto da tre monitor sull’acqua nei suoi molteplici aspetti: nuvole, pioggia, corsi d’acqua e mare che si insinua in un contesto di aridità. La rivisitazione di un vecchio modello del sistema idrografico della provincia di ascoli che, grazie a della vernice trasparente e sensibile a i raggi di una lampada di wood, si accende, evidenziando la rete idrica a seconda della presenza o meno del pubblico. Poi un exhibit interattivo composto da 400 bottiglie che si accendono a seconda del consumo medio di alcuni paesi campione nel mondo.

Museo di storia naturale - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Museo di storia naturale
La realizzazione seguita ad un concorso ad invito prevede l’allestimento di tre sale del nuovo museo di storia naturale di trieste che da classico museo ottocentesco si è trasferito in una nuova sede periferica che riutilizza una vecchia caserma dismessa. L’elemento fondamentale dell’allestimento è il richiamo forte alla catena alimentare garantendo una chiara, semplice e schematica visione di un anello gigante che “perfora” due stanze dell’esposizione e sulla quale sono reinstallati gli animali tassidermizzati a disposizione del museo. Frasi ad effetto richiamano a concetti fondamentali per quel livello trofico, adornando al contempo le pareti questa idea potrà essere implementata e rinnovata sempre in futuro, sostituendo gli animali e potrà essere ripresa per ulteriori allestimenti (altri “anelli” della catena globale alimentare). Naturalmente non è stata trascurata la componente dell’interattività. Allo scopo sono stati pensati due giochi : il primo invita al riconoscimento tra tipologie di cibo e “attrezzi del mestiere” per i consumatori, ovvero apparati boccali e organi prensili per la cattura di prede. Il secondo chiede di posizionare magneticamente diverse forme viventi nei livelli di una piramide alimentare. Una divertente esperienza tattile, acustica ed interattiva. Ultimo elemento, ma non ultimo, è l’idea di contestualizzare la rete trofica nel nostro ambito urbano. Il concetto che esposto è quello di una catena alimentare sfalsata, generata dalla città, un imbuto che raccoglie cibo da tutte le parti del mondo (sistema non sostenibile a km 0), che modifica l’ambiente (alterazione altamente selettiva sulle altre specie in senso negativo o positivo per quelle adattabili), che produce rifiuti non totalmente catabolizzati (nuova fonte alimentare non naturale). La rete o catena alimentare “sfalsata” si traduce dunque in frammenti della stessa, auto sostenibili energeticamente e tendenzialmente con una esigua di rapporti trofici o di competizione.

In rete - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto In rete
Sedia con la seduta realizzata con corda intrecciata.

Museo della cartiera papale - Ascoli Piceno (AP)

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Archisio - Leolab - Progetto Museo della cartiera papale
Si tratta di un intervento che opera sull’immagine del museo, cercando di ristabilire dei percorsi già collaudati e di riempire degli spazi vuoti, attraverso un lavoro di ridisegno della reception e del book shop e la creazione ex novo di una sezione dedicata all’acqua, vero motore di quello che era sostanzialmente un edificio industriale. Completano l’intervento il restyling della segnaletica interna ed esterna, con l’idealizzazione e realizzazione all’esterno di una insegna, e di un monumento artistico “la mano tra i fogli”.

M.i.t.i. Museo dell’innovazione e della tecnica industriale - Fermo (FM)

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Archisio - Leolab - Progetto Miti Museo dellinnovazione e della tecnica industriale
Progetto preliminare per il riuso di un edificio di archeologia industriale nato a somiglianza di una officina ottocentesca e che ospitava l’istituto professionale montani nella città di fermo. Sulla base di un progetto dei contenuti della committenza e di una accurata scelta dei macchinari raccolti nel tempo dall’istituto ho individuato un percorso circolare a più livelli tra pedane ricalcanti enormi ingranaggi che ospitano per tipologia e funzione i vari macchinari, exhibit interattivi, postazioni multimediali e salette video. Il percorso si articola così attraverso otto sale con copertura a capriata metallica e grandi archi finestrati portando il visitatore verso una conoscenza cronologica del fare.

Nati per leggere - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Nati per leggere
Nati per leggere, sede dell’associazione csb – centro per la salute del bambino.

Muca museo della cantieristica di monfalcone - Monfalcone (GO)

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Archisio - Leolab - Progetto Muca museo della cantieristica di monfalcone
Al centro del progetto vi e’ l’uomo nella sua interazione col territorio, in quanto rapporto che da’ origine ai processi storico-economici che determinano la nascita, lo sviluppo, la decadenza dei cantieri e i mutamenti della realtà’ sociale ad essi legata, a partire da quella provinciale per arrivare a quella nazionale e internazionale (con il coinvolgimento e lo sviluppo di fenomeni di migrazione interna ed esterna). Al centro del progetto vi e’ l’uomo nella sua interazione col territorio, in quanto rapporto che da’ origine ai processi storico-economici che determinano la nascita, lo sviluppo, la decadenza dei cantieri e i mutamenti della realtà’ sociale ad essi legata, a partire da quella provinciale per arrivare a quella nazionale e internazionale (con il coinvolgimento e lo sviluppo di fenomeni di migrazione interna ed esterna). Partendo, dunque, da una concezione storica dell’evoluzione umana come “evoluzione creatrice per eccellenza”, sono stati individuati i 4 temi portanti del museo: l’uomo (al centro), il territorio, il cantiere e la documentazione storica, e collocati fisicamente all’interno di spazi disposti in posizione pan-ottica rispetto al tema centrale. L’operazione di musealizzazione prevede il coinvolgimento dell’intero comprensorio di monfalcone all’interno della rete eco-museale regionale, attraverso il collegamento con siti analoghi e con le realtà’ culturali ad essi legate, al fine di condividere risorse, esperienze, know-how e di produrre e scambiare materiali in una gestione economica virtuosa.nella presente progettazione, dunque, i percorsi museali non sono solo quelli interni all’edifico dell’albergo degli operai, soggetto alla recente ristrutturazione, ma si estendono al territorio urbano ed extraurbano coinvolgendo e facendo rivivere spazi e luoghi legati alla tradizione della cantieristica, e che hanno avuto un ruolo nella vita sociale ed economica della città’ e dei suoi cittadini.l’allestimento vuole prima di tutto coinvolgere il visitatore emotivamente, sollecitandone i sensi visivo, auditivo, tattile e, d’altra parte, rappresentare dinamicamente la tradizione lavorativa e produttiva, evidenziandone le potenzialità’ di raccordo con il presente. Questi obiettivi si ottengono attraverso: la versatilita’ dei contenuti dei sistemi multimediali con l’uso di software specifici (v. Relazione multimediale), i movimenti fisici dei pezzi esposti e dei supporti audiovisivi, e infine un uso dinamico dell’illuminazione

Negozio di ottica siroki 2 - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Negozio di ottica siroki 2
Si tratta della rivisitazione di un negozio anni settanta dello stesso tipo merceologico in chiave optical con effetti illusionistici e citazioni escheriane.

Spin - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Spin
Progetto della reception e sala riunioni della sede aziendale della spin internetworking.

Frammenti di un discorso arterioso - Trento (TN)

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Archisio - Leolab - Progetto Frammenti di un discorso arterioso
Concorso per la decorazione tridimensiaonale per la facciata del centro dialisi, del presidio ospedaliero s.chiara di trento; la proposta prevede 4 elementi rappresentanti frammenti sezionati, di vasi sanguigni costruiti in resina armata e ancorati alla parete mediante una serie di tasselli chimici. L’installazione ha un immediato richiamo all’apparato circolatorio che contiene il sangue oggetto di cura in questo reparto di ematologia, ma la frammentazione dei vasi sanguigni non si limita a tracciare una mera rappresentazione dell’apparato vascolare, vuole essere in qualche modo una rappresentazione scenica, un palcoscenico in cui gli elementi come personaggi dialogano, con le varie contorsioni, con le diverse caratteristiche dimensionali e caratteriali. Le coloriture classiche della rappresentazione scientifica divulgativa dell’apparato vascolare vengono mantenute e ben si adattano al cromatismo degli elementi metallici delle balconate dell’istituto.

Bottiglia futurista - Altare (SV)

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Archisio - Leolab - Progetto Bottiglia futurista
Nell’ambito del concorso ‘2° edizione gran premio del vetro di altare’; concorso internazionale di idee per la produzione di una «bottiglia futurista». Piuttosto che alla scultura di boccioni ho pensato al foto-dinamismo e al movimento della bottiglia per versare il contenuto, quindi al concretizzarsi di una sovrapposizione di solidi in una traslazione di una semplice bottiglia.

Casa nel parco “uomo e ambiente” - Tuenno (TN)

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Archisio - Leolab - Progetto Casa nel parco uomo e ambiente
Concorso di idee relativo alla progettazione preliminare dell’allestimento della casa del parco ‘uomo e ambiente’ presso l’edifcio casa grandi tuenno ad adamello.

Tiere motus – storia di un terremoto e della sua gente - Venzone (UD)

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Archisio - Leolab - Progetto Tiere motus storia di un terremoto e della sua gente
La sala di uno storico palazzo della cittadina di venzone dedicata alla memoria del tragico evento sismico del maggio del 1976 è stata divisa in due ambienti: – un ambiente emozionale con due pareti che oscillano (costituite da due gigantografie montate su telaio basculante mediante motorizzazioni e sensori), una proiezione dall’alto su un plastico della regione friuli venezia giulia e una doppia proiezione su uno schermo circolare su cui compaiono random i nomi delle vittime del sisma. – una zona di approfondimento con: tre postazioni computerizzate poste su un tavolo e contro una parete dove un sismogramma si sviluppa all’infinito tra due specchi paralleli, una parete scenografica dove è possibile lasciare dei messaggi cartacei sotto delle parti di intonaco calamitate e un altra postazione in cui una telecamera e un monitor touch screen raccolgono testimonianze di chiunque voglia lasciare una memoria , un ricordo.

Portaombrelli - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Portaombrelli
Una serie di portaombrelli ideati nel corso degli anni.

Cancello ctrl alt canc - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Cancello ctrl alt canc
Si tratta di un cancello automatizzato veicolare per l’ingresso del parco del castello di miramare a trieste, costituito da una parte in muratura rivestita in marmo di aurisina bocciardato, con funzioni di ancoraggio per i cardini delle ante apribili del cancello e per ospitare(nel progetto originale) una vetrina con un rimando alle mostre temporanee tenute nelle scuderie. La parte metallica in acciaio zincato è figlia del lavoro in cad, nel senso che il disegno all’interno della figura geometrica ad arco scentrato è risultata da un “banale” riempimento con un retino standard, che però rispondeva alle esigenze di solidità e di trasparenza dell’elemento e di filtro contrastante rispetto alla natura del fondale. L’elemento centrale nella griglia, attualmente in lamiera stampata, era previsto in vetro con l’incisione del nome del parco.

Minidarwin - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Minidarwin
Progetto di allestimento per una mostra itinerante con due postazioni multimediali e una videoproiezione, caratterizzata dalla presenza di ricostruzioni in scala reale di animali delle galapagos.

Centochili – manubrio candelabro - Rezzato (BS)

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Archisio - Leolab - Progetto Centochili manubrio candelabro
Peso, forma, materia, utilizzo, aspetto decorativo, iterazione, implementazione, ho cercato di contemplare tutte queste caratteristiche in un solo oggetto, partendo sempre da piccole esperienze personali. Il problema di avere sottomano e sotto gli occhi in case sempre più piccole, uno strumento di utilizzo giornaliero che allo stesso tempo sia decorativo e funzionale e possa vagare per la casa passando dalla credenza al pavimento come ferma porta a centrotavola senza dover pensare a una sua sistemazione definitiva. Così ho pensato ai manubri piccoli oggetti per una ginnastica domestica. Esistono di vari pesi e dimensioni, in questo caso il peso del marmo e la sua cromaticità si presta a costituire il materiale più adatto. La differenza di peso tra un manubrio/candelabro e l’altro viene effettuata con delle scanalature più o meno larghe e/o profonde su un oggetto di dimensioni identiche che asportando materiale diminuiscono il peso dello stesso L’altra funzione insita nell’oggetto è quella del candelabro, poco utilizzato ma onnipresente nella panoramica dell’oggettistica e dell’articolo da regalo. Questi candelabri possono essere impilabili a mo’ di scultura di brancusiana memoria alternando a piacere: colore e peso Tra un elemento e l’altro un piccolo perno cilindrico dello stesso materiale impedisce lo slittamento e garantisce la stabilità dell’elemento permettendo di utilizzare il foro negativo come alloggiamento della candela, la base della colonna di pesi può essere un disco in acciaio di 3 millimetri di spessore con un diametro di 25 cm e un tubo saldato al centro dove infilare il primo manubrio/candelabro . Quest’oggetto può essere acquistato in fasi successive a coppie di uguale peso, o essere venduto come completo ginnico con piastra di base e cilindri connettori.

Assenti presenti - Roma (RM)

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Archisio - Leolab - Progetto Assenti presenti
L’opera è prevista nella penultima aiuola trapezoidale del parco schuster, presso la basilica di s.paolo fuori le mura in roma, all’interno dell’area stabilita dal bando. Consiste principalmente in due elementi: una folla di sculture in bronzo che riproducono persone diverse, a grandezza naturale, e una parete in ferro di corten, di 3 cm di spessore, lunga 20 metri e alta 3, sulla quale sono ritagliate 28 silhouettes che rappresentano i caduti di nassirya. Vale a dire dei vuoti, dei negativi ma, in quanto tali, ancora presenti; spazi lasciati vuoti da padri, mariti e figli che si confondono fra una folla nella quale passanti e fruitori dell’opera possono identificarsi. Il monumento vuole anche essere contro tutti i terrorismi, perché anche se in questo caso ha colpito dei soldati in una missione di pace e dei civili innocenti, altri attentati uccidono in mezzo alla folla senza distinzione alcuna. Su un lato della lastra di acciaio corten verranno incisi i nomi dei caduti, sull’altro verranno ricordati l’anno, il luogo della strage e le brigate di appartenenza dei militari caduti. Le 48 sculture saranno stilizzate con qualche particolare più accentuato (volti, mani,..) e rifinite con una patina scura e qualche venatura verde rame. Le dimensioni a grandezza naturale e la disposizione sparsa permette ai visitatori fruitori di mescolarsi alla folla statica in un gioco di dialogo ed immedesimazione che anima la scultura di movimento e gioco.

Ombrellidea - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Ombrellidea
Idee per degli ombrelli.

Panchina infinita - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Panchina infinita
Idea per una panchina ‘doppio lato’ ispirata al simbolo dell’infinito, con una variante con la seduta ‘interrotta’.

Sistema di allestimento adattabile – mostra temporanea sulla coltelleria spagnola - Maniago (PN)

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Archisio - Leolab - Progetto Sistema di allestimento adattabile mostra temporanea sulla coltelleria spagnola
Si tratta della progettazione e realizzazione di un sistema espositivo flessibile e smontabile per allestire mostre a carattere temporaneo all’interno della sala per mostre temporanee del “museo delle coltellerie e dell’arte fabbrile di maniago” Il sistema è costituito da una serie di pannelli in alluminio pressopiegato che in modo modulare e attraverso degli snodi possono dividere gli spazi e creare dei percorsi, i moduli sono dotati di illuminazione con lampade tolomeo dell’artemide In questo caso la costruzione di bacheche che permettessero la visione da tutti i lati dei preziosi coltelli (di una parte della collezione spagnola del museo municipale della coltelleria di albacete) hanno completato il sistema di pannelli che dotati di una foratura faciltano l’applicazione di elementi aggiuntivifissati dall’interno della struttura .

Pubblico assente - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Pubblico assente
Ideazione e realizzazione di un mosaico di 200 mq, eseguito da file digitale dalla ditta “trend” di vicenza. Incarico a seguito dell’assegnazione del i° premio del concorso indetto dal comune di trieste, per un’opera d’arte all’interno del nuovo polo natatorio progettato dall’architetto mendini, il quale era anche componente della giuria del concorso. L’idea era di proseguire sul piano verticale il pubblico presente sulle gradinate sottostanti.

Museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie a maniago - Maniago (PN)

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Archisio - Leolab - Progetto Museo dellarte fabbrile e delle coltellerie a maniago
Il museo delle coltellerie dell’arte fabbrile è allestito nell’ ex fabbrica di coltelli “co.ri.ca.ma” (coltellerie riunite caslino maniago), che era stata ristrutturata nel 2000 per ospitarlo assieme a una sala per esposizioni temporanee, al museo provinciale della civiltà contadina e all’ufficio turistico. Si sviluppa su due piani di 350 mq ciascuno e comprende un ingresso circolare di 40 mq. Con un ballatoio sovrastante, e dal quale si accede all’ala nord (dedicata alle mostre temporanee, al museo della vita contadina e al futuro ufficio turistico), e all’ala sud (dedicata alle sezioni “la fucina del mago”, “l’officina” “dalla parte del manico”, “dall’ossidiana all’ossido”, “dalla funzione alla forma”). Nell’ingresso si trova un banco reception rivestito di laminato specchio e vetro che ne ricalca lo spazio circolare e sembra esser stato tagliato orizzontalmente e ricomposto in modo disordinato. Sulle pareti si trovano delle gigantografie di foto d’epoca stampate su laminato specchio che rappresentano operai, commercianti e contadini, e mirano a coinvolgere metaforicamente il visitatore nella storia dell’attività produttiva della città di maniago. Piano terra: il percorso espositivo inizia al piano terra ed è articolato in quattro sezioni separate da lame giganti in acciaio corten ossidato poste perpendicolarmente al suolo, come se stessero trafiggendo i locali. Queste lame, spesse 50 cm e alte 5 metri, determinano i percorsi e gli spazi espositivi, mentre altre “lame” e “manici” giganti fungono da pedane per le macchine e per le attrezzature meccaniche in esposizione. Scale: lungo le scale che conducono al primo piano, dei calchi in resina bianca di mani che impugnano gli arnesi da lavoro prodotti dei coltellinai, rappresentano l’utilizzo del prodotto attraverso la gestualità artigianale e collegano le sezioni del piano terra dedicate alla produzione, con le sezioni del primo piano dedicate ai prodotti finiti e alla loro commercializzazione. Primo piano: al primo piano è allestita un’esposizione completa della produzione delle coltellerie, suddivisa in bacheche dedicate ai diversi settori merceologici: dalla cucina alla tavola, ai mestieri, allo sport e al collezionismo. Ogni bacheca è contraddistinta da un’immagine scelta, scattata o rielaborata dal progettista, e contiene gli oggetti esposti, illuminati da una luce radente incassata sotto la parte didascalica, e infilzati in un piano di plexiglass che, tenendoli sospesi, ne permette la visione completa. Lo spazio espositivo è suddiviso in due sale mediante una spina centrale che ospita tre piccole sale video. Il ballatoio circolare che sovrasta la hall di ingresso, è dedicato ad approfondimenti culturali e alla simbologia, e contiene un’installazione che vede delle lame e dei manici fuori scala fungere da sedute-tavolini e da scaffalatura; alle pareti circolari, dei disegni, commissionati all’illustratore mario alberti, richiamano episodi mitologici e tradizioni contadine legati al coltello. Le scelte cromatiche e materiche progettuali sono basate sul contrasto tra gli elementi esposti nei due piani dell’edificio. Al piano terra troviamo grossi macchinari prevalentemente di color ferro e ruggine, a cui sono state abbinate pareti dipinte in nero, elementi divisori in acciaio corten ossidato con piccole nicchie verniciate in bianco e 6 sculture (realizzate da davide di donato), in parte calcate al vero e riproducenti operai al lavoro sulle macchine, anch’esse in colore bianco per sottolineare la distanza temporale e illustrare il rapporto tra uomo e macchina. Al piano superiore, invece, dove gli oggetti esposti sono prevalentemente in acciaio, le pareti bianche sono state abbinate a nicchie nere e a bacheche in alluminio satinato per richiamare in modo minimale la pulizia e la lucentezza del prodotto finito. Le bacheche sono illuminate dall’interno mentre le immagini di sfondo ricevono luce dall’alto prodotta da lampade tolomeo (artemide) in alluminio lucidato e satinato e scelte proprio per le loro caratteristiche materiche.

Parco pitagora - Crotone (KR)

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Archisio - Leolab - Progetto Parco pitagora
Ideazione, progettazione e direzione artistica di 17 installazioni legate ai principi pitagorici. Incarico del comune di crotone legato al primo premio di un concorso di idee bandito dallo stesso comune nell’ambito di urban 2, concorso che vedeva coinvolta la sissa (scuola superiore di studi avanzati di trieste) come consulente scientifico. Le difficoltà non del tutto ancora superate sono nel trasferire una certa omogeneità nei materiali e nella rappresentazione di queste installazioni restando all’interno di un budget abbastanza limitato e limitante nella burocrazia dei finanziamenti europei. Exhibits: 1-fonte aurea 2-viale della prospettiva aurea 3-compasso aureo 4-piccolo teatro numerico 5-solidi platonici 6-albero del teorema 7-viale fibonacci 8-bosco numerico 9-triangolo di tartaglia 10-rampa della tetraktis 11-fontana del teorema 12-pentapiazza 13-spirale tridimensionale 14-lira cosmica 15-xilofono armonico 16-fontana sonora 17-universo di keplero

Liceo brocchi a bassano - Bassano del Grappa (VI)

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Archisio - Leolab - Progetto Liceo brocchi a bassano
L’approccio che ho avuto per l’ideazione dell’ampliamento del liceo brocchi è stato, in qualche modo, opposto alle direttive della provincia di vicenza che prevedeva il mantenimento della carpinata (passeggiata perimetrale all’ombra dei carpini) e il posizionamento di due stecche di aule lungo il confine del parco vincolato dalla soprintendenza alle belle arti; ho pensato invece di concentrare le nuove aule in un’elemento circolare posto al centro del parco, con un panoptikon di tipo carcerario, che però al contrario delle ottiche di controllo, spingesse alla socialità e alla partecipazione gli alunni. Le aule che da una parte hanno accesso dalla hall centrale dell’edificio coperta da una cupola vetrata, dall’altra si affacciano sul verde della carpinata vincolata e sul resto del parco; uno spicchio mancante nell’anello di aule ha permesso oltre al mantenimento di alcune piante secolari anche l’affaccio dello spazio comune ricreativo verso il verde e la luce. I matreiali scelti sin dalla progettazione preliminare sono stati il legno e il vetro specchiante in modo che l’inserimento del volume all’interno del parco fosse il più possibile “mimetico” anche attraverso l’irregolarità della disposizione dei fori finestra e un dosato gioco di riflessioni e ombre di foglie tra le lastre di legno. Una grande pergola all’ingresso, oltre ad ombreggiare e mimetizzare ulteriormente l’intervento aveva il compito di accordare la parte rettilinea del nuovo edificio scolastico e anche l’edificio preesistente della palestra, ma evidentemente per ragioni di ordine economico non è stata possibile la realizzazione del progetto preliminare. Le aule se pur un po’ più piccole rispetto alla media godono di una pace e di un rapporto con la natura circostante qualitativamente elevato, tanto che facendo un giro intorno alla struttura durante le ore di lezione, ascoltando le voci provenienti dalle classi con le finestre spalancate per il caldo, ho avuto la piacevole sensazione di aver in qualche modo contribuito alla qualità della vita scolastica sia degli studenti che degli insegnanti.

Museo del balì - Pesaro (PU)

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Archisio - Leolab - Progetto Museo del bal
Allestimento delle sale, della reception e zona ristoro, sala conferenze, planetario e progettazione esecutiva degli exhibits interattivi del museo. L’intervento di restauro dell’edificio curato dall’architetto pellei ha seguito le indicazioni progettuali del nostro gruppo di progettazione condotto dall’università di trieste, e le direttive della soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici della regione marche. Il mio lavoro è stato quello di interpretare le esperienze scientifiche in modo che potessero essere verificate dall’utenza e che risultassero anche come elementi decorativi delle sale del palazzo “la villa del balì” edificio storico del settecento. Questa esigenza è stata risolta con un supporto in lamiera di alluminio presso-piegata rivestita da gigantografie da me prodotte che separando dalla parete l’installazione scientifica, ne introducessero emotivamente l’argomento trattato.

Casa scorcola - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Casa scorcola
Sita a trieste sulla sommità della collina di scorcola. Con una splendida vista panoramica sulla città e il golfo. Tale vista, unita alla conformazione del lotto, limitato da una strada e su un terreno in forte pendenza, hanno determinato le scelte progettuali, che vedono un corpo centrale fungere da cerniera ai due corpi rettangolari che si aprono per seguire l’andamento del lotto; le ampie vetrate delle stanze e della zona giorno si contrappongono al blocco dei servizi, interamente rivestito in legno, come il corpo scala del cilindro centrale. Al piano terra il corpo scala separa una piscina semicoperta, che prende luce anche da un lucernario circolare, dal garage; al primo piano invece separa la zona pranzo cucina dal soggiorno. La scala poi viene inglobata nel blocco dei servizi e porta alla zona letto, un ascensore svincola tutto l’abitazione accedendo direttamente alla mansarda con terrazza vista mare, anch’essa rivestita in legno di teak.

Valigia da corsa - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Valigia da corsa
Concorso per un oggetto di design per chi viaggia. Ideazione di una valigia ‘ruota’ per spostarsi comodamente e in velocità. Menzione speciale

Silos - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Silos
Lampada da tavolo a forma cilindrica, in tubolare di compensato.

L'isola che non c'è - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Lisola che non c
Negozio di fumetti, dischi e articoli per collezionisti.

Occhiblu - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Occhiblu
Negozio di ottica

Museo nazionale dell’antartide felice ippolito - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Museo nazionale dellantartide felice ippolito
La sede triestina, sita in una palazzina dell’ex ospedale psichiatrico di trieste, si sviluppa su una superficie di 800 metri quadrati e si suddivide in tre settori principali: 1-il primo è dedicato alla storiografia dell’antartide e presenta alcune preziosissime carte storiche originali. 2-il secondo settore narra la storia dell’esplorazione dell’ antartide, con particolare riferimento ai tre pionieri di quella che fu una delle più aspre e difficili conquiste terrestri dell’uomo: scott, shackleton e amundsen. 3-l’ultimo settore si occupa delle spedizioni italiane, a partire dagli inizi del ‘900 fino alle ultime organizzate dal progetto nazionale delle ricerche in antartide.

Immaginario scientifico di trieste - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Immaginario scientifico di trieste
Questo museo è frutto di un decennio di studi, ricerche, mostre e installazioni fatte per conto della “fondazione internazionale trieste per lo sviluppo e il progresso delle scienze”. Nato come primo nucleo di un futuro e più grande science centre, che non ha ancora visto la luce.

Residenze ater/burlo garofolo - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Residenze aterburlo garofolo
Progetto di un blocco residenziale su master-plan dell’ ater di trieste, con corte e parcheggio comunale sotterraneo.

Umbrella - New York

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Archisio - Leolab - Progetto Umbrella
Porta ombrelli costituito da una base per la raccolta dell’acqua con saldate delle stele in acciaio inox con la punta arrotondata tra le quali si infilano gli ombrelli. L’idea venutami dalla capacità ricettiva di una spazzola, viene rafforzata dalla rappresentazione scenica della pioggia interpretata dalle stele d’acciaio disposte parallelamente fra loro come la persistenza dell’immagine delle gocce d’acqua nel loro percorso di caduta.

Sale e pepe - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Sale e pepe
Concorso per un oggetto da tavola. Ideazione di un porta sale e pepe.

Zattera - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Zattera
Nelle immagini il tavolo zattera nella versione chiusa e aperta. Il meccanismo di allungo, costruito con meccanica in metallo, ne assicura la facilità di apertura e chiusura. Qui nella versione ciliegio.

Parrucchiere mike - Trento (TN)

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Archisio - Leolab - Progetto Parrucchiere mike
Salone si parrucchiere

Scaccomatto - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Scaccomatto
Concorso a tema ‘il gioco’. Tavolino con scacchiera incorporata e superficie ribaltabile, prototipo realizzato e presentato al concorso di design di trieste contempranea dedicato al gioco .

Tubo - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Tubo
Una lampada da terra, con doppia illuminazione per ambiente e per la lettura.

Boa - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Boa
Sedia con struttura in multistrato di faggio curvato, impiallacciato di ciliegio, rovere o wengé. Struttura in metallo cromato satinato. Esposta nel 2005 nella mostra luxury living alla royal accademy di londra, nel 2019 nella mostra design from the alps 1920-2020 al merano arte (bolzano)

Ching - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Ching
Elemento modulare aggregabile liberamente in acciaio verniciato e dotato di una rotaia nel doppio schienale che permette lo slittamento sull’asse longitudinale.

Tavolo cavò e sedia cestino - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Tavolo cav e sedia cestino
Tavolo realizzato in compensato curvato e acciaio, l’idea era perunb tavolo con ripiano di appoggio, quindi un contenitore come pure la sedia che con stuttura di acciaio e midollino intrecciato ricava nello schienale un contenitore una gerla che contribuisce all’ordine nelle piccole case contemporanee.

Pollicino - Thiene (VI)

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Archisio - Leolab - Progetto Pollicino
Tavolino nato dalla dimostrazione del teorema di pitagora: top in mdf impiallacciato in varie essenze, base in acciaio curvato e sistema di regolazione di altezza.

Negozio di ottica siroki 1 - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Negozio di ottica siroki 1
Negozio di ottica

Redondo - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Redondo
Progetto per un portauovo in ceramica.

Diossa - Udine (UD)

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Archisio - Leolab - Progetto Diossa
Tavolo e sedia con gambe intercambiabili e schienale in legno; nata come idea di un ipotetico restauro di una seduta di cui sono stati trovati alcuni pezzi.

Libro - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Libro
Poltrona porta riviste.

Immaginario scientifico di milano - Milano (MI)

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Archisio - Leolab - Progetto Immaginario scientifico di milano
” fiera di milano realizzazione della mostra ‘immaginario scientifico”.

Alfa - Trieste (TS)

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Archisio - Leolab - Progetto Alfa
Chaise longue, modellino realizzato con un unico foglio di alluminio e compensato e un sistema di tiranti in cavo d’acciao presentata al concorso young & design del 1986 Anno: 1986
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