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Carta da parati: come e dove usarla in casa
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Ormai è noto, la carta da parati è ritornata in auge e oltre al consueto impiego su una o più pareti in vari ambienti, come soggiorni o camere da letto, viene adoperata in luoghi e situazioni inconsuete ma che creano delle opportunità originali per progetti di decori d’interni personalizzabili e unici. Materiali innovativi, disegni rinnovati e finiture tecnologiche, hanno dato vita a prodotti che possono essere sottoposti a sollecitazioni, umidità e cambi repentini di temperatura senza subire danni o alterazioni. Per ammodernare ambienti obsoleti, con interventi contenuti e costi non troppo elevati su superfici raccolte, è un espediente che può senz’altro fare al caso nostro. In quali spazi però le idee originali da realizzare con la carta da parati, trovano la loro massima espressione? Ecco cosa proponiamo in base alle proprietà e qualità di ciascuna. Carta da parati in bagno Una carta da parati in bagno, resistente a sbalzi termici, a schizzi d’acqua e all'umidità è un prodotto molto utilizzato oggi giorno quando si vuole realizzare un progetto decorativo originale e oltremodo inusuale. Per chi pensa non sia una cosa fattibile, rimarrà sorpreso dalle nuove componenti plastiche che compongono questa carta da parati vinilica, ottima per essere utilizzata anche sulle pareti di un bagno poiché resistenti, semplici da pulite e soprattutto impermeabili. Si applicano con delle colle speciali della famiglia dei polimeri, idrorepellenti e indicate contro muffa, funghi e batteri. Viene utilizzata in modo meraviglioso quando si lavora in un bagno cieco, dove soggetti paesaggistici assolvono la funzione di creare un’impressione illusoria di avere uno spazio più ampio e quasi sconfinato che rende maggiormente vivibile il bagno stesso. Esiste anche un brevetto di Wall&Decò, sulla fibra di vetro che è la componente particolare e fondamentale di una carta da parati composta da quattro strati (isolante, fibra di vetro, carta decorativa, finitura) adatta per essere utilizzata in bagno grazie alla sua massima resistenza ai liquidi. Una corretta manutenzione prevede cura e manodopera delicata e pulizia costante con panni morbidi e prodotti igienizzanti neutri. Carta da parati verniciabile: cambio di look Applicata al muro come una tipica e tradizionale tappezzeria, la carta da parati verniciabile è il risultato di una lavorazione particolare di tessuto non tessuto a base di fibra di cellulosa di colore neutro, proprio per dare la possibilità di essere successivamente dipinta, in modo totale o in parte, per conferire all’ ambiente in cui è inserita uno stile davvero estroso e distintivo con cambi di look in poche mosse. La maggior parte delle proposte richiamano disegni geometrici, righe, finti mattoni o boiserie che hanno la funzione di mettere in luce pareti altrimenti monotone e spoglie. Una volta incollati i fogli, la carta da parati verniciabile può essere tinteggiata utilizzando un pennello e colori lavabili non troppo diluiti per ottenere uno strato compatto della tonalità prescelta. Con un rullo morbido è possibile rifinire con una seconda mano di colore. La procedura è la medesima che si dovrebbe intraprendere per imbiancare una parete muraria. Alcune presentano fantasie in rilievo che lasciate in bianco o a volte colorate, danno la sensazione sia visiva che tattile, di essere morbide e vellutate. Carta da parati sul soffitto Un effetto decorativo che non ci si appresterebbe mai a realizzare ma che invece, gestito nel modo corretto con accessori e complementi d’arredo coordinati, può dar vita a look esclusivi e ricchi di originalità con una applicazione identica a quella impiegata per le pareti. La carta da parati sul soffitto è una soluzione inusuale che pochi padroni di casa prendono in considerazione quando si apprestano a progettare o a rinnovare un ambiente all'interno della loro abitazione. In realtà è un modo come un altro per creare uno stile particolare che può parlare di noi esternando i nostri gusti personali. Figure geometriche o mood urban jungle trovano nei contesti appropriati una perfetta collocazione, splendidi nei soggiorni o in porzioni di camere padronali per creare un perfetto contorno letto con richiamo a parete. Innovativa carta da parati per esterni Non convenzionale, incredibile ma al contempo clamorosa e spettacolare. Rivestire con carta da parati per esterni e personalizzare nel modo più completo la propria dimora è una pratica ancora poco sviluppata ma richiesta in alcune progettazioni di grande contemporaneità in cui l’estetica trova il suo massimo sviluppo. Si tratta di carta da parati mista e applicata con un primer o colla speciale da stendere su tutta la superficie interessata. Realizzata in fibra di vetro (come quella adatta per rivestire le pareti dei bagni) con l’ aggiunta di componenti elastiche in polipropilene e finitura protettiva in non tessuto. Resistente a qualsiasi agente atmosferico, è ignifuga e antismog e permette una corretta ventilazione del muro. Va necessariamente lavorata e incollata da personale tecnico qualificato che sappia stenderla nel modo più opportuno senza lasciare bolle d’ aria o difetti e anomalie. Carta da parati: a chi rivolgersi per una posa perfetta  Rivolgersi a esperti per una posa perfetta della carta da parati, è prassi comune quando la si applica in modo tradizionale e ancor di più se la vogliamo impiegare in maniera inusuale. Alcuni tipi di pose devono essere davvero impeccabili e prevedono nel dettaglio alcuni espedienti preparatori che solo figure professionali competenti possono realizzare. Ad esempio, la carta da parati in bagno, presuppone pareti perfettamente asciutte, stuccate e levigate in modo eccellente prima che venga steso lo strato di colla e se la si volesse incollare su piastrelle preesistenti, sarà necessario applicare un rasante per creare un fondo liscio e ben spianato. Stesse regole per la carta da parati per esterni. Parlando invece di applicazione a soffitto, gli accorgimenti riguardano una prima tinteggiatura nel colore che richiama la carta da parati stessa, per evitare che nel tempo si intravvedano micro righe bianche tra i fogli. Importantissima la posa da parte di professionisti, tappezzieri o pittore edile professionista, su una superficie scomoda per evitare bolle e antiestetiche imperfezioni.
Cappa in cucina: 7 tipologie tra cui scegliere quella giusta
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La cucina è sicuramente l’ambiente più vissuto e utilizzato rispetto agli altri presenti all’interno di un’abitazione. E’ un luogo conviviale e oltremodo accogliente, dove si trascorre la maggior parte del tempo con famiglia e amici e soprattutto dove gli chef di casa hanno la possibilità di preparare veloci pranzi settimanali e gustose e rilassanti cene nel weekend. Il dilemma che affligge riguarda l’eliminazione dei profumi intensi di cibo che inevitabilmente si diffondono in cucina e a volte nelle stanze limitrofe, e quando ci si appresta ad acquistare l’arredo ci si interroga su quale sia il modello corretto di cappa da scegliere che possa soddisfare le nostre esigenze di aspirazione di fumi e odori. La prima grande differenza a cui si deve prestare attenzione riguarda la classificazione di due tipi di cappa in commercio e che si diversificano in: filtrante: viene scelta quando all’interno di un ambiente non è previsto o non è possibile accedere agevolmente con uno scarico che permetta l’espulsione di aria e vapori verso l’esterno. Questi vengono bonificati e depurati grazie ai carboni attivi presenti nei filtri anti grasso e reimmessi in cucina; aspirante: ottimale se si desidera che fumi e aria vengano espulsi completamente all'esterno poiché incanalati attraverso tubi di raccordo a un condotto che fuoriesce direttamente dall’ambiente. Valvole presenti nella cappa stessa, permettono l’espulsione dei vapori ma non l’immissione di aria fredda esterna. Scegliere la giusta potenza di aspirazione della cappa (metri cubi/ora) è fondamentale e solitamente viene calcolata in base alle dimensioni dell’ambiente cucina secondo la formula (larghezza x lunghezza x altezza) x 10. Con misure convenzionali è possibile stabilire che una cappa dalla portata di circa 400 metri cubi/ora potrà garantire il corretto ricambio di aria per una stanza di circa 380 - 420 m3. Esistono però 7 tipologie di cappa, disponibili per entrambe le metodologie di smaltimento di fumi e vapori, ma contraddistinte in base alla loro collocazione all'interno della cucina. Consideriamole insieme nel dettaglio.  Cappa a parete Sempre in voga e dal design oltremodo originale, innovativo ed elegante, la cappa a parete è quella maggiormente scelta per la sua combinazione di estetica, praticità ed efficienza e per coloro che dispongono di una cucina in linea con zona fornelli disposta lungo un elemento murario. Deve avere larghezza uguale o superiore al piano cottura, mentre l’altezza è variabile e solitamente il condotto per l’aspirazione di vapori e fumi viene lasciato a vista. Disponibile in moltissime forme, spessore e dotata di luci incorporate, la cappa a parete ha il gran pregio di caratterizzare la cucina e l’ambiente stesso in cui viene inserita, garantendo standard elevati in termini tecnologici e qualitativi. Cappa a incasso La cappa a incasso ha la peculiarità di essere inserita in vari supporti d’arredo, in particolare all’interno di pensili con il condotto per l’aspirazione nascosto dall’anta stessa del mobile. E’ una soluzione valida, dinamica ed efficiente e realizzata in materiali differenti. Il più usuale è l’acciaio inox che caratterizza anche i filtri completamente staccabili e lavabili in lavastoviglie senza pericolo di usura o deterioramento. L’estetica, in questo caso, non gioca un ruolo fondamentale in quanto la cappa non è visibile nella sua integrità se non nella parte bassa, che essendo molto sottile, è praticamente impercettibile. Ottimale l’illuminazione incorporata con faretti anche orientabili. Cappa sotto pensile o estraibile Appartenenti alla tipologia delle cappe a incasso, quelle sotto pensile o estraibili, rappresentano discrezione e semplicità per chi non ama avere in cucina un elemento estraneo al pensile stesso o non ha la possibilità, a livello di spazi, di inserire un elemento esterno che in cucina non può davvero mancare secondo le normative vigenti. La cappa sotto pensile, disponibile anche nella variante con vetro anteriore estraibile e in varie larghezze, è un prodotto di immediata installazione, facile utilizzo e semplice manutenzione. Laddove si vuole mantenere un design lineare e pulito, relativo alla geometria della cucina, senza dover rinunciare a funzionalità e performance, questa tipologia sempre attuale di cappa può davvero offrire soluzioni interessanti nel suo impiego. Variante della sopra descritta è la cappa estraibile a scorrimento che viene integrata sempre sotto il pensile ma con la peculiarità di fuoriuscire nella parte anteriore, come un cassetto, all’occorrenza.  Cappa sospesa o a soffitto Stile e linee di tendenza contraddistinguono una cappa sospesa che oggigiorno viene scelta per l’assunzione di forme inusuali, che a volte ricordano delle lampade oltre ad avere requisiti ottimali in termini di prestazioni e comfort. I modelli più recenti hanno ulteriormente migliorato la potenza di aspirazione e la velocità assicurando dei livelli di silenziosità tali che non dovrebbero mai superare di oltre 55 decibel la soglia di rumore alla massima potenza. Di facile pulizia sono prodotti pensati per essere visionabili in ogni loro parte, pertanto rifiniti in ogni dettaglio e cura. La cappa a soffitto, contrariamente al modello sospeso è collocata appunto sul soffitto ma integrata quasi completamente con esso (di solito è utilizzata in ribassamenti in cartongesso) tanto che il suo spessore non è assolutamente percettibile e si fonde in modo impeccabile con la superficie su cui è montata. La sua installazione prevede una struttura più robusta ed è posta a una distanza maggiore dal piano di cottura. Un vantaggio rispetto a quella sospesa è la completa libertà di movimento nella parte sottostante che non scende infatti in modo diretto sul piano cottura. Cappa a scomparsa (downdraft) Una cappa di ultima generazione, integrata nel piano di lavoro e solitamente inserita su isole o penisole a lato o frontalmente rispetto ai fornelli a induzione, è la cosiddetta downdraft o cappa a scomparsa. Questo sistema tecnologico ha la facoltà di rimanere celato fino al momento in cui dei rilevatori di fumo inclusi, si attivano e si spengono in modo autonomo intervenendo anche sulla velocità del funzionamento dell’aspirazione valutando la quantità di vapore presenti nell’ambiente. Veri e propri prodotti di design, unici e tecnologicamente innovativi grazie ad un funzionamento perimetrale che garantisce la massima efficienza con consumi a livello energetico davvero contenuti.
8 idee per un soppalco da sogno
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In un normale appartamento è abbastanza raro disporre di soffitti sufficientemente alti per costruire un soppalco abitabile, ma all’ interno di edifici di antica costruzione si può ben notare come gli ambienti abbiamo invece delle notevoli altezze, a volte così importanti da poter pensare di utilizzarle per creare dello spazio aggiuntivo in una casa. Realizzare un soppalco, infatti, costituisce un’importante risorsa per moltiplicare la superficie in una abitazione e caratterizzarla con elementi architettonici di grande attualità. Basti pensare al panorama immobiliare dei loft, e al recupero e al riutilizzo di questi edifici di tipo industriale o artigianale connotati proprio dall’inserimento di ampi soppalchi metallici che ospitano delle vere e proprie stanze.   Non esistono limitazioni di destinazioni d’ uso dello spazio ricavato in un soppalco anche se, per ragioni di accessibilità, è preferibile disporre funzioni che non richiedano spostamenti così continui. Sicuramente più opportuno adibirlo a zona notte o a camera per gli ospiti, studio con angolo gioco e lettura, zona relax o angolo hobby.   Soppalco: altezze e dimensioni minime Un soppalco abitabile rappresenta un aumento della superficie lorda di pavimento e riguarda strutture non rimovibili che necessitano di interventi strutturali e che abbiamo una larghezza superiore ai 180 cm. Importante consultare i Regolamenti Edilizi Comunali vigenti che impongono delle indicazioni ben precise in merito. La maggior parte delle normative locali indica che per un soppalco abitabile l’altezza minima sotto e sopra la struttura debba essere di almeno 210 cm pertanto l’ambiente dovrà possedere una altezza totale di circa 450 cm per arrivare anche ai 470 cm se il comune lo richiede per casi specifici. Inoltre la superficie finestrata non potrà essere inferiore a 1/8 della superficie del locale soppalcato.     Questi dati sono previsti dal D.M. del 5 luglio 1975 ma vi sono situazioni particolari in cui vengono consentite delle deroghe, ad esempio in luoghi storici o in comuni montani. Per la realizzazione di un soppalco i limiti di altezza indicati sono compresi tra 240 e  i 270 cm. Tuttavia, vi sono situazioni in cui sono ammesse anche altezze inferiori, ad esempio nel caso di abitazioni che sorgono all’interno di alcuni centri storici o in comuni montani ubicati oltre una certa altitudine. La Regione Piemonte, per esempio, prescrive che l’altezza minima di un soppalco letto sia compresa tra i 140 e i 160 cm, a seconda che ci si trovi in montagna o in pianura.     Raggiungere un soppalco con scale a norma Un soppalco può raggiungere complessivamente una superficie pari a: 1/3 di quella dell’ambiente in cui viene inserito e come già precedentemente detto, ci devono essere tra i 210 e i 230 cm di altezza al di sopra e al di sotto del piano di calpestio; 1/2 di quella del locale se si hanno a disposizione tra i 230 e i 270 cm; 3/4 per ambienti con altezza superiore ai 270 cm. Premesso ciò si deve tenere in considerazione l’articolo presente nei Regolamenti Edilizi Comunali che disciplinano la predisposizione di un soppalco con scale a norma e che sulla rampa rettilinea prevedono che debba essere larga almeno 80 cm con una inclinazione compresa tra i 30° e i 60°, mentre il diametro minimo garantito per le scale a norma a chiocciola deve essere di 110 cm.     Durante la progettazione è quindi fondamentale tenere in considerazione l’ingombro che occuperanno le scale, la loro forma, il tipo di accesso e il numero di gradini calcolato in base al dislivello da superare. Di solito, se lo spazio a disposizione è limitato la scelta ricade su scale a chiocciola mentre in ambienti considerevoli, è possibile pensare anche a scale a una o più rampe con pianerottolo.   Soppalco: parapetto o ringhiera Una ringhiera o un parapetto divengono elementi imprescindibili nella realizzazione di un soppalco, in quanto devono garantire sicurezza e incolumità per coloro che utilizzano e transitano in questo spazio. Fondamentale il loro inserimento verso il lato maggiore che si affaccia sull’ambiente sottostante e che deve avere un’altezza minima di 110 cm. La scelta di un parapetto continuo, magari in vetro per offrire maggiore leggerezza alla struttura, o la classica ringhiera con elementi orizzontali o verticali, dipende dal gusto personale del padrone di casa e dai materiali che si intendono utilizzare per la sua realizzazione.   Quanto costa realizzare un soppalco  Progettare un soppalco funzionale e a norma richiede in primo luogo la scelta del materiale con cui lo si vuole realizzare e che implica anche una diversità di budget e tempi di lavoro. Possiamo infatti differenziare i costi in base alla tipologia e che prevede: soppalco in legno: ideale per chi ha bisogno di una struttura versatile, resistente e realizzabile in tempi rapidi e con costi contenuti sui 100 euro al mq circa. soppalco in metallo: struttura con elevata resistenza che diventa un’alternativa molto in voga realizzata in ferro o acciaio e con possibilità di abbinamento a materiali differenti relativi alla pavimentazione in legno o a elementi di tamponamento in vetro. Il costo di un soppalco in metallo è mediamente superiore rispetto alla variante in legno, circa 200 euro al mq; soppalco in muratura: rappresenta una vera e propria opera edile con elevata stabilità, grazie ad una muratura vera e propria che consente di utilizzare il soppalco stesso come vero e proprio ambiente aggiuntivo. I costi sono di poco superiori a quelli di un soppalco in metallo e si aggirano sui 250 euro al mq. Soppalco: consulenza e progettazione La consulenza e la progettazione di un soppalco, passano inevitabilmente attraverso figure preposte e competenti a cui chiedere consiglio per la sua ideazione, per la scelta dell’impresa costruttrice e per tutta la parte burocratica da redigere. Nel dettaglio l’ingegnere, l’architetto o il geometra dopo aver appurato che venga rispettata la normativa in vigore in quel determinato comune, dovranno: effettuare un sopralluogo, prendere le misure necessarie e disegnare il progetto secondo le normative comunali in vigore e secondo le richieste del cliente; presentare il progetto completo all’Ufficio Tecnico del Comune e le domande relative per ottenere i permessi per costruire; relazionarsi con l’impresa che fisicamente costruirà il soppalco e controllare l’avanzamento lavori; inviare al Catasto i documenti relativi al cambiamento di metratura della superficie calpestabile e della disposizione planimetrica della casa.
Case prefabbricate: vantaggi e svantaggi
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In questi ultimi anni il settore dell'edilizia ha visto la crescita esponenziale della diffusione delle case prefabbricate: quali sono i loro vantaggi e svantaggi? Biohaus - Costruzioni ex novo - Udine (UD) Nell'ottica di una progettazione ecosostenibile e sempre più attenta all'impatto ambientale, le case prefabbricate si sono diffuse come un'ottima opzione per ottenere un immobile realizzato in tempi più brevi rispetto a quelli dell'edilizia tradizionale, e con un conseguente abbattimento dei costi di realizzazione. Le case prefabbricate sono realizzate seguendo le più innovative tecniche edilizie e con l'impiego di materiali di qualità, personalizzabili secondo ogni necessità di progettazione: il settore ha ormai preso largamente piede, tanto che sempre più imprese edili si dedicano anche a questo tipo di costruzioni, oppure hanno deciso di farne la parte principale della loro attività, specializzandosi in queste nuove tecniche di progettazione e realizzazione. Rubner Haus - Costruzioni ex novo - Chienes (BZ) Quali sono le principali tipologie di case prefabbricate? Esistono diversi tipi di case prefabbricate che si distinguono in base ai materiali impiegati per la loro realizzazione e che chiaramente presentano tutti caratteristiche e pregi diversi. Prima di scegliere una casa prefabbricata, quindi, sarà bene informarsi sugli aspetti caratterizzanti delle diverse strutture, in modo da orientare la nostra scelta in maniera consapevole e ponderata verso la tipologia di casa prefabbricata che maggiormente soddisfa le nostre necessità. Biohaus - Costruzioni ex novo - Udine (UD) Le case prefabbricate in legno sono probabilmente quelle più diffuse e richieste: il legno, che è un materiale naturale, si abbina benissimo a tutti i principi dell'edilizia ecosostenibile e permette di ottenere degli immobili di grande eleganza e dotati di ottime caratteristiche strutturali. Materiale ecologico per eccellenza, il legno è un ottimo isolante (sia termico che acustico), da sempre impiegato nell'edilizia grazie alla grande disponibilità sul nostro territorio e alle numerose varianti ed essenze, che permettono di ottenere effetti molto diversi e di essere impiegate nei contesti edilizi più svariati. Il legno presenta perciò numerosi vantaggi: è un materiale antisismico possiede proprietà di isolamento termico e acustico può essere trattato con sostanze che lo rendono ignifugo è un materiale naturale e rinnovabile permette tempi di costruzione relativamente brevi è resistente e duraturo ha un costo generalmente contenuto Esistono, però, anche alcuni svantaggi nell'utilizzo del legno: innanzitutto serve una maggiore manutenzione negli anni che ovviamente comporta dei costi da considerare, risente maggiormente di eventuali infiltrazioni d'acqua, non può essere modificata la tramezzatura interna e si sconsiglia di impiegarlo per progettare abitazioni che superano i due piani. Biohaus - Costruzioni ex novo - Udine (UD) In alternativa al legno possiamo decidere di scegliere una casa prefabbricata realizzata utilizzando cemento e laterizi: questi sono materiali utilizzati quotidianamente nell'edilizia di stampo tradizionale, ma abbinati insieme possono essere un'ottima combinazione per la realizzazione di case prefabbricate. I vantaggi di questi materiali sono molteplici, il laterizio ad esempio è un materiale ecosostenibile (nasce da un misto di argilla e acqua) ed è facilmente lavorabile mentre il cemento ha un'ottima resistenza all'acqua e all'umidità ed è probabilmente il materiale meno costoso da scegliere per realizzare un immobile. Le caratteristiche principali delle strutture realizzate con questi materiali sono: basso impatto ambientale ecosostenibili e salutari struttura facilmente modificabile integrate con efficace isolamento acustico e termico molto resistenti nel tempo Questo tipo di struttura realizzata in cemento e laterizi consente un'ottima organizzazione delle forme riuscendo ad integrarsi nel contesto con una certa facilità e meno limiti nella personalizzazione degli ambienti interni; tuttavia i materiali impiegati prevedono un insediamento non removibile e pertanto potrebbe essere necessario un controllo delle autorizzazioni comunali per la sua realizzazione. Logikhaus - Ristrutturazione di interni ed esterni - Udine (UD) Infine abbiamo la possibilità di optare per una casa prefabbricata in acciaio: questo tipo di costruzione è estremamente innovativa e tecnologica e permette risultati di grande impatto visivo e carattere. L'acciaio è un materiale di ottima qualità e molto versatile, adatto a essere impiegato per qualsiasi necessità progettuale: estremamente leggero, si trasporta e assembla con grandissima facilità. I vantaggi di una casa prefabbricata in acciaio sono la velocità di assemblaggio e costruzione (a volte si può completare un immobile in un tempo compreso tra i 3 e i 4 mesi), le buone caratteristiche isolanti e antisismiche, l'alta resistenza al fuoco e il poco bisogno di manutenzione ne fanno un ottimo investimento a lungo termine. Al fine di valutare la casa prefabbricata più adatta alle nostre esigenze è quindi importante considerare il clima che caratterizza il luogo di realizzazione e la necessità di inserire la costruzione in modo armonico nel contesto ambientale in cui ci troviamo, oltre ai tempi di realizzazione e il carattere architettonico che più si confa ai nostri gusti.
Come progettare e realizzare un secondo bagno
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Avere la possibilità di realizzare un secondo bagno nel nostro immobile può essere un grande aiuto nella gestione della vita domestica, un'esigenza che, specie in famiglie numerose, diventa fondamentale. Se nel nostro immobile abbiamo a disposizione spazio sufficiente, possiamo pensare di progettare un secondo bagno con una certa semplicità, mentre invece se combattiamo con dimensioni ridotte o scelte obbligate sarà necessaria una progettazione più impegnativa. Per realizzare un secondo bagno dobbiamo partire da un'analisi accurata delle disposizione degli impianti: infatti i sanitari hanno bisogno necessariamente di essere allacciati a un impianto di scarico e carico dell'acque e una soluzione pratica ed efficiente è quella di sfruttare gli impianti già presenti nel nostro immobile. Dario Poles - Designer di interni - Pordenone (PN) Progettare e realizzare un secondo bagno significa aggiungere un locale in più alla nostra casa e quindi presuppone una diversa distribuzione degli ambienti e una modifica della planimetria catastale, di conseguenza sarà necessario presentare una pratica per procedere con i lavori nel rispetto del Regolamento Edilizio e di Igiene del nostro comune di residenza. La cosa migliore da fare è procedere secondo determinati step: Affidarsi a un tecnico che segua tutta la fase di verifica di attuabilità del progetto del secondo bagno (realizzato in base alle nostre possibilità economiche e alla distribuzione degli ambienti della nostra casa), che ci prepari tutto il necessario per le pratiche edilizie e segua il procedere dei lavori di realizzazione. In secondo luogo sarà molto importante affidarci a un'unica impresa per svolgere tutti i lavori di realizzazione vera a propria, sia i lavori in muratura, che quelli dell'impianto idraulico ed elettrico. Reperire professionisti validi nel settore dell'edilizia può non essere facile. A volte trovare la soluzione ideale per la realizzazione di un secondo bagno necessità dello studio di ipotesi di intervento. In molti casi può risultare importante avere più idee e soluzioni da valutare e a tal proposito può servire considerare più progetti: su Archisio è possibile raggiungere in maniera veloce ed efficiente un alto numero di tecnici e professionisti, scegliendo quello più adatto alle nostre esigenze in base a competenze e lavori svolti. Con i progetti realizzati potrai, poi, richiedere preventivi a più imprese specializzate, visionando i profili che offrono tutti i servizi necessari ai lavori edili, contattandone fino a un massimo di quattro contemporaneamente per richiedere un preventivo gratuito. Edilshop SRL - Pavimenti e rivestimenti - Roma (RM) IL SECONDO BAGNO: QUANTO COSTA E DOVE REALIZZARLO Definire i costi di realizzazione di un secondo bagno è piuttosto difficile perché la casistica è vasta e i costi variano molto a seconda delle dimensioni di cui ci dobbiamo occupare, dell'intervento murario da realizzare e dal tipo di impatto impiantistico che servirà per il nuovo bagno. Sebbene ci siano molte variabili da tenere in considerazione, in una condizione di normalità (ovvero di un intervento non molto invasivo), i costi per la realizzazione di un secondo bagno possono oscillare tra i 10.000 e i 15.000 euro + iva, comprensivi di materiali di media qualità: a questi costi vanno aggiunti, poi, quelli per le pratiche tecniche comunali, catastali e di direzione lavori, che possono oscillare intorno i 3.000 euro + iva e oneri di legge. Il punto principale, in fase di progettazione di un secondo bagno, è verificare la distanza dalla colonna di scarico delle acque nere dell'abitazione: in linea di massima più il bagno sarà realizzato vicino alla colonna di scarico più facile risulterá allacciare i sanitari, perchè non sarà necessario installare un trituratore e far passare lo scarico nel pavimento fino alla colonna di scarico (cosa che ovviamente aumenta il costo dei lavori). Edilshop SRL - Pavimenti e rivestimenti - Roma (RM) Se ci troviamo nella situazione di dover progettare un bagno cieco, dovremo installare obbligatoriamente un sistema di ventilazione forzata (ne abbiano parlato qui). Possiamo trovarci a realizzare il secondo bagno in svariati punti della casa, scegliendo sempre a seconda della convenienza, delle nostre necessità o ovviamente dell'ubicazione degli impianti necessari al funzionamento dei sanitari. La possibilità più semplice sarebbe quella di dividere in due un bagno particolarmente ampio, sfruttando così gli stessi impianti di carico e scarico e gli stessi allacci. Dario Poles - Designer di interni - Pordenone (PN) Se vogliamo realizzare il secondo bagno in una zona della casa lontana dagli allacci, allora l'intera lavorazione sarà più impegnativa in termini di costi e tempo impiegato: servirà smantellare la pavimentazione (eventualmente anche parte del muro) e allacciare all'impianto già esistente i sanitari del secondo bagno. Dario Poles - Designer di interni - Pordenone (PN) Dovremo considerare, perciò, compresi nella realizzazione del bagno anche gli oneri di ricostruzione delle parti dell'immobile che abbiamo dovuto smantellare durante il processo di lavorazione, i materiali impiegati e la nuova pavimentazione anche di altre parti della casa. In alternativa, può essere utile scegliere di posizionare il secondo bagno accanto alla cucina, sfruttando così gli impianti di adduzione dell’acqua della cucina purché si riesca a raggiungere lo scarico delle acque nere del bagno esistenti senza difficoltà. In tal caso bisognerà tenere in considerazione che l’ambiente contenente il w.c., secondo quanto previsto dalle prescrizioni nazionali, non può essere in diretta comunicazione con la cucina o il soggiorno ma deve essere disimpegnato con un ambiente antibagno o corridoio, il secondo bagno può invece affacciarsi direttamente nelle camere da letto. Infine è utile sapere che, ai sensi dell’art. 7 del D.M. del 5 luglio 1975, salvo diverse disposizioni previste dal Regolamento Edilizio di riferimento, per la realizzazione del secondo bagno non è obbligatorio inserire tutti i sanitari, potendo così considerare la possibilità di un ambiente bagno anche senza il bidet.
Scegliere l'impianto di climatizzazione
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Durante la stagione estiva il caldo eccessivo può rendere difficile vivere una buona quotidianità, ecco perché scegliere e installare un buon impianto di climatizzazione è fondamentale. Un impianto di climatizzazione ci permette di regolare le temperature interne della nostra casa e di mantenere il giusto livello di umidità, purificando allo stesso tempo l'aria. Tassonedil - Costruzioni ex novo - Roma (RM) A seconda delle nostre necessità d'uso e dello spazio di cui disponiamo abbiamo la possibilità di scegliere la tipologia di climatizzatore perfetta per le nostre esigenze, valutando le diverse caratteristiche di ognuna. COME SCEGLIERE L'IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE? Possiamo distinguere tra condizionatori, climatizzatori, deumidificatori e purificatori dell'aria; mentre i condizionatori permettono il raffreddamento dell'aria, i climatizzatori invece svolgono più funzioni, purificando l'aria (grazie alla presenza di un filtro) e deumidificandola e, oltre al sistema di raffreddamento, possono essere dotati di una pompa di calore che permette di utilizzarli in inverno per riscaldare gli ambienti. La funzione “deumidificatore” è un'ottima alleata in tutti quei contesti abitativi dove ci si trova a combattere con la presenza di molta umidità: ci permette di ottenere un ambiente più asciutto e sano, grazie al filtraggio di pollini e altre sostanze nocive. Luca Tontini - Architetto - Rimini (RN) La struttura di un impianto di climatizzazione è composta da un circuito chiuso, attraversato da un fluido refrigerante che può assumere lo stato liquido o gassoso. Nel particolare un impianto di climatizzazione si compone di: un compressore un condensatore una valvola di espansione un evaporatore Il fluido refrigerante passa attraverso l'evaporatore ed è con questo meccanismo che fuoriesce l'aria fredda, mentre viene contemporaneamente risucchiata quella calda e umida (che verrà rilasciata all'esterno). Possiamo optare per un impianto di climatizzazione canalizzato, che ci permette di climatizzare più ambienti contemporaneamente: l'aria viene rilasciata negli ambienti grazie a una rete di canali inseriti generalmente nel controsoffitto o in contropareti, non ci sono elementi a vista (ottima scelta estetica, spesso usata in esercizi pubblici e commerciali) e l'aria fuoriesce da bocchette. Questo tipo di impianto presenta un unico motore esterno capace di gestire tutto il flusso d'aria. Antonio Calì - Architetto - Valguernera Caropepe (EN) In alternativa possiamo scegliere un climatizzatore con split: lo split è una parte meccanica inserita in un punto strategico della casa che ha lo scopo di aspirare l'aria, raffreddando e deumidificando gli ambienti. Lo split collega una singola unità interna con un’unità esterna, mentre il sistema multisplit può collegare più unità interne ad un unica unità esterna. Per quanto riguarda il posizionamento dello split è necessario trovare il punto ideale per sfruttare al meglio le possibilità che il macchinario ci offre; bisogna evitare che il flusso di aria proveniente dallo split colpisca direttamente la persona, provocando così disturbi della salute come nevralgie, torcicolli o altri malesseri. Tenendo in considerazione che l'aria fredda scende verso il basso, lo split verrà posizionato in alto, meglio se con il flusso d'aria rivolta verso una zona di passaggio (evitare di posizionarlo sopra il divano o il letto). Allo stesso modo l'aria deve essere libera di circolare, quindi il macchinario dovrebbe trovarsi in un punto privo di ingombri (evitando pareti a distanza troppo ravvicinata) o altro tipo di coperture, come ad esempio le tende. Diletta Villa - Architetto - Milano (MI) Una volta individuato il tipo di impianto da realizzare tra condizionatore, climatizzatore, o canalizzato, al fine di selezionare il giusto modello da utilizzare, dobbiamo tenere in considerazione la grandezza dell’ambiente che deve essere climatizzato, in termini di metri cubi: in base a questo aspetto si opterà per il modello con i Btu/h capace di soddisfare i requisiti richiesti per il giusto ricambio d’aria. Un generico parametro di riferimento da adottare è quello di considerare 340 Btu/h per mq, tuttavia per fare questo calcolo è importante rivolgersi ad un esperto, in quanto è opportuno tenere in considerazione altri aspetti come ad esempio l’esposizione solare o eventuali dispersioni termiche degli ambienti: più alti saranno i valori di Btu/h necessari, più potenti dovranno essere i macchinari dell’impianto. Menabò e Barolo SAS - Costruzioni ex novo - Roma (RM) Un altro aspetto importante al fine di fare la giusta scelta del climatizzatore è controllare la classe energetica degli apparecchi che stiamo scegliendo dato che questo aspetto incide fortemente sulla nostra bolletta, soprattutto se ne facciamo un utilizzo frequente: ad oggi la classe energetica più efficiente è la classe A+++. Sul mercato si trovano ancora climatizzatori con la vecchia tecnologia On/Off, con costi del macchinario decisamente più bassi ma che consumano molta più energia elettrica rispetto alla più diffusa tecnologia Inverter che consente di modulare al meglio la potenza dell’apparecchio con minori consumi energetici. Verificare la rumorosità misurata in decibel dei macchinari (che spesso può variare molto tra una marca e l’altra per medesima potenza di climatizzazione) è un punto molto importante: l’impianto canalizzato rispetto all'impianto con unità interne è decisamente il meno rumoroso. Sapere quale sarà il modello di climatizzatore che intendiamo utilizzare prima di realizzare l'impianto ci permetterà di eseguire le dovute verifiche delle distanze massime tra i motori esterni e interni, scegliere il giusto dimensionamento della tubazione e capire quale dovrà essere il posizionamento degli apparecchi, anche in funzione dello scarico delle condense dell'impianto. Infine, possiamo sempre optare per un climatizzatore portatile; questo tipo di macchinario non è fisso, non necessita di una realizzazione di un impianto e può essere posizionato dove ne abbiamo necessità, purché collegato ad una presa elettrica. Questo apparecchio ha il vantaggio della facilità di spostamento ma non diffonde la climatizzazione in maniera omogenea nell'ambiente (in quanto il getto parte da un punto basso), ha notevoli consumi elettrici e bisogna sostituire frequentemente il raccoglitore di condensa.
Il soppalco: come progettarlo
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Se abbiamo la necessità di ricavare uno spazio in più per vivere più comodamente la quotidianità nella nostra casa, possiamo ricorrere alla progettazione di un soppalco. La progettazione di un soppalco è possibile solo in presenza di determinati fattori strutturali dell'immobile, primo fra tutti la presenza di soffitti sufficientemente alti. De Gregorio Interni - Arredo giorno e notte - San Pietro Infine (CE) Il soppalco ci permette di ottenere un nuovo spazio, più o meno grande, da destinare agli usi più diversi, a seconda delle nostre necessità: si tratta di un piano che divide una stanza (in parte o completamente) al quale si accede tramite una scala. Per progettare un soppalco dobbiamo seguire delle regole specifiche (ne abbiamo parlato qui), che valgono in termini di misure dello spazio, materiali utilizzati e messa in sicurezza dell'ambiente. De Gregorio Interni - Arredo giorno e notte - San Pietro Infine (CE) COME PROGETTARE UN SOPPALCO? Le misure necessarie per la realizzazione di un soppalco possono variare a seconda del proprio Comune di residenza ed è necessario quindi assicurarsi della fattibilità del progetto consultando il proprio Regolamento Edilizio di riferimento. In linea di massima le regole generali sono: un'altezza minima di 430-440 cm la superficie soppalcata non deve essere superiore a 1/3 di quella dell'intero locale deve essere presente un parapetto con altezza non inferiore a 1,10 cm Per ottenere un ambiente illuminato in modo adeguato, sarà bene progettare il soppalco in modo che sia “a mezza stanza”, in questa maniera sarà possibile sfruttare parte dell'illuminazione proveniente dalle fonti di luce naturale presenti nel piano sottostante. De Gregorio Interni - Arredo giorno e notte - San Pietro Infine (CE) Possiamo sfruttare il soppalco per ottenere uno spazio da impiegare per migliorare la funzionalità della nostra abitazione, in particolar modo se abbiamo a che fare con ambienti dalle misure ristrette (utilizzatissimo nei monolocali), ottenendo così la possibilità di dislocare su un secondo livello parte della zona notte o della zona giorno. In questo caso ci preoccuperemo di arredare con complementi d'arredo adatti a questo tipo di spazio, in modo da ricreare una zona notte o giorno perfettamente funzionante e dotata di tutto il necessario per svolgere le attività quotidiane, pur se posizionata su un doppio livello, comunicante con il resto della casa. De Gregorio Interni - Arredo giorno e notte - San Pietro Infine (CE) In alternativa possiamo sfruttare il soppalco per inserire nel nostro immobile una serie di spazi che completano l'abitabilità di una casa, anche se non fanno parte delle necessità fondamentali: il soppalco potrebbe diventare il luogo ideale per una zona studio, una zona fitness/relax, un'area lettura o libreria, una zona hobby (magari posizionando materiali per homevideo) o un'ottima e ben organizzata cabina armadio. In ogni caso dobbiamo optare per arredi semplici e funzionali, evitando tramezzature o altri tipi di ingombro, considerato lo spazio a disposizione e la necessità di muoversi nel modo più agevole possibile. Giuseppe Armanni - Architetto - Bergamo (BG) A seconda di dove decideremo di realizzare il nostro soppalco otterremo un risultato diverso, che sarà bene sfruttare anche a seconda del tipo di stanza nel quale è inserito. Sotto il soppalco, infatti, possiamo trovare tutte quelle zone o ambienti che difficilmente potremmo dislocare su un piano sopraelevato (molto frequentemente la cucina e il bagno, che hanno necessità strutturali specifiche che mal si accompagnano con quelle di un soppalco). In caso di loft, il soppalco ci permetterà di distribuire in maniera pratica e organizzata le diverse aree e i loro usi, senza particolari vincoli strutturali che invece sono più invasivi per quanto riguarda gli immobili con una distribuzione tradizionale degli ambienti, con la possibilità di ottenere un soppalco spazioso e armoniosamente inserito nell'ambiente circostante.
Arredare con i colori
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Quando ci troviamo a progettare o rinnovare una casa, appena comprata o magari in affitto, l'arredo e la personalizzazione degli ambienti diventano fondamentali: scegliere i colori giusti per l’arredo ci aiuta a sentirci più in sintonia con la nostra nuova casa. De Gregorio Interni - Arredo giorno e notte - San Pietro Infine (CE) I colori di arredo e pareti sono uno dei punti principali in termini di espressione del nostro gusto personale e dello stile che desideriamo ottenere, valorizzando gli ambienti e l'architettura del nostro immobile. Partire dalla scelta dei colori significa arredare gli ambienti in modo consapevole, creando degli spazi con un'estetica omogenea, per quanto magari diversa a seconda delle destinazioni d'uso degli ambienti. Tassonedil - Costruzioni ex novo - Roma (RM) QUALI REGOLE SEGUIRE PER SCEGLIERE I COLORI DELL'ARREDO? Grazie all'uso del colore possiamo definire il carattere di un ambiente in tantissimi modi e stili diversi: la scelta dei colori per le pareti va di pari passo con quella dei complementi d'arredo e delle finiture, completando poi il tutto grazie a una buona progettazione dei punti di illuminazione. Ovviamente sceglieremo i colori delle pareti in base ai nostri gusti personali ma anche in accordo con le destinazioni d'uso dell'ambiente che stiamo arredando; partendo da un colore di base, dovremo poi considerare quattro punti fondamentali: tinta saturazione tono abbinamenti Una volta scelta una tinta, decideremo il tono di colore da inserire nell'ambiente in base anche alla quantità di luce presente (più la stanza è buia più saranno adatti toni chiari che aiutino a illuminare la stanza). Per quanto riguarda la saturazione e gli abbinamenti, dobbiamo tenere a mente che più è alta l'intensità del colore e più la parte in questione verrà messo in risalto, e che proprio in funzione di questo principio è bene abbinare colori che dialoghino bene tra loro. De Gregorio Interni - Arredo giorno e notte - San Pietro Infine (CE) I punti principali per quanto riguarda la scelta dei colori sono le pareti e la pavimentazione: questi due elementi, infatti, faranno da cornice a tutto il resto dei complementi d'arredo, influenzando notevolmente la nostra scelta e definendo l'atmosfera della stanza. Per quanto riguarda lo sfruttare il colore per valorizzare gli ambienti, la regole principale è molto semplice: i colori chiari aiutano a far percepire gli spazi come più ampi e luminosi e quindi sono molto indicati nel caso di ambienti piccoli o con poca illuminazione, mentre i colori caldi e scuri (estremamente eleganti e sofisticati) tendono a dare un senso di costrizione e sono, perciò, da utilizzare con cautela. COME ABBINARE L'ARREDO? Evitiamo di utilizzare un numero elevato di colori o toni di colore differente, così come per i materiali e le finiture utilizzate: se creiamo uno spazio dove le pareti e la pavimentazione presentano colori neutri come il bianco o comunque chiari, saremo più liberi di inserire toni accesi con i complementi d'arredo (magari il divano per il soggiorno o una libreria). De Gregorio Interni - Arredo giorno e notte - San Pietro Infine (CE) Il bianco è un certezza: aiuta a rendere calmi e luminosi gli ambienti, si abbina alla perfezione con tutti gli altri colori e può essere utilizzato con colori accesi a contrasto, lasciandoci ampia libertà nella scelta dei toni per i complementi d'arredo (molto elegante la combinazione di bianco e nero). Se preferiamo scegliere colori dai toni più vivaci dobbiamo calibrare attentamente la saturazione e valutare sia gli abbinamenti tra i vari complementi d'arredo sia in quale ambiente li stiamo inserendo: tonalità fredde (come il blu, il viola o il verde) creano un'atmosfera rilassante adatta al riposo e quindi sono perfetti per la zona notte o il bagno. Edilshop SRL - Pavimenti e rivestimenti - Roma (RM) Al contraro i toni caldi hanno un'effetto stimolante, adatti alla zona giorno dove ci raccogliamo per la azioni conviviali e quotidiane. Il nero va dosato con intelligenza, utilizzandolo a contrasto con il bianco o altri colori per quanto riguarda gli arredi, oppure per la pavimentazione, grazie alla scelta di finiture di diversi tipi di materiali, anche in versione lucida e riflettente (un ottimo modo per amplificare la luminosità negli ambienti).
Tende da sole: come sceglierle?
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Durante le stagioni più calde ripararsi dal sole è un bisogno fondamentale: scegliere correttamente le tende da sole ci permette di proteggerci dall'illuminazione diretta e dal calore eccessivo e allo stesso tempo ci aiuta a creare delle zone d'ombra dove poterci rilassare. Griego Porte SRL - Arredo su misura - Quarto (NA) A seconda degli spazi che dobbiamo proteggere e dei nostri bisogni sceglieremo una tipologia di tenda da sole, con la possibilità di sfruttare in modo nuovo gli spazi esterni aumentandone la privacy (magari della terrazza o del balcone), migliorando le qualità estetiche del nostro immobile e riducendo, in parte, anche la penetrazione del calore all'interno della casa. Per installare delle tende da sole potremmo aver bisogno di procurarci dei permessi; questo accade nel caso in cui il nostro immobile si trovi all'interno di un condominio; a tal proposito sarà bene consultare anche il nostro regolamento condominiale per conoscere eventuali restrizioni nella scelta della tenda (in caso di immobile indipendente non sarà invece necessario richiedere nessun permesso). Mondo Edilizia Roma - Ristrutturazione di interni ed esterni - Roma (RM) Le caratteristiche delle tende da sole Le tende da sole sono un'ottima soluzione per creare zone riparate in vari punti della casa: possiamo scegliere di installarle su terrazze o balconi, in qualche punto specifico del nostro giardino, oppure usarle per riparare maggiormente facciate con finestre a vetro o vetrate. Una tenda da sole si compone di: Telo Struttura portante o telaio Cassonetto o copertura in lamiera Una volta deciso dove installare la tenda da sole e analizzato nel dettaglio i nostri bisogni di copertura, sarà necessario scegliere il modello che preferiamo ponendo una particolare attenzione alla qualità dei suoi elementi strutturali, ai suoi meccanismi e alla manutenzione che richiede. Griego Porte SRL - Arredo su misura - Quarto (NA) In primo luogo dobbiamo scegliere accuratamente il materiale con cui è realizzato il telo, che deve essere resistente agli agenti atmosferici, urti e strappi, impermeabile e in grado di garantire una copertura sufficiente a schermare in modo efficace i raggi solari. Esistono tende da sole realizzate con diversi tipi di materiali: Materiali di origine naturale (che richiedono, però, cura e manutenzione) In acrilico 100%: molto resistenti, mantengono inalterato a lungo il colore (specie se trattati con resine) In PVC: che presenta caratteristiche simili all'acrilico Sarà ovviamente buona norma scegliere il colore e lo stile del telo in armonia con l'estetica del nostro immobile, in modo da ottenere un buon risultato finale. Styl Porte e Serramenti - Infissi e serramenti - Torino (TO) Il secondo punto da considerare prima dell'acquisto di una tenda da sole, è il telaio, che si compone di più elementi: il tubolare ( che serve a sostenere la tenda) le guide (dove scorre la tenda quando si apre e chiude) le cerniere i bracci estensibili i supporti per l'aggancio Il materiale più utilizzato per realizzare il telaio di tende da sole è generalmente il PVC, che presenta delle ottime caratteristiche in termini di durata, resistenza e protezione dagli agenti atmosferici, anche se non è raro trovare telai realizzati in legno o alluminio. Griego Porte SRL - Arredo su misura - Quarto (NA) Infine è molto importante il cassonetto, che consiste in una scatola in metallo nella quale rientra la tenda una volta arrotolata: come la copertura in lamiera, è un elemento facoltativo ma decisivo per il mantenimento in buone condizioni della tenda da sole, perchè la protegge dagli agenti atmosferici quando questa è inutilizzata. In ultimo dovremo porre molta attenzione al meccanismo di apertura e chiusura della tenda da sole; il meccanismo può essere manuale, automatizzato o motorizzato, con la possibilità di essere comandato a distanza: ovviamente migliore sarà la qualità a la tecnologia del meccanismo di apertura che sceglieremo, maggiore sarà il costo d'acquisto della tenda da sole.
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