L’attenzione del progetto dello studio zeno pucci+architects, mira non soltanto al recupero dei manufatti edilizi dimessi degradati e decontestualizzati, ma a inserire sul territorio delle nuove edificazioni che devono rappresentare una continuità rispetto al suolo “il territorio”, dove la topografia, la natura specifica dei siti, i materiali della tradizione, le tecniche costruttive locali, le condizioni climatiche e di luce, per tentare di riappacificarci e di recare solidarietà fra costruito e paesaggio naturale. La volontà sull’impiego del “materiale storico” trasforma progressivamente i manufatti da semplici citazioni ad evocativi, ideologici, dimostrativo della ricerca del nuovo e con profonda e sentita ripresa del dialogo con la tradizione. Cercar di creare il “presente” dalle “radici del passato” è la filosofia del progetto contemporaneo, con plurivocità linguistica della tradizione, per rimettere in circolazione la memoria storica, che riacquista la libera rivisitazione di elementi, forme e codificazioni tipologiche del passato. L’intervento prevede il pieno recupero ambientale quale naturale accesso-collegamento della strada vicinale di poggio al vento al sito di progetto. Per mezzo di due accessi si arriva al luogo del progetto di poggio al vento, i due accessi a est e ad ovest descrivono l’inizio e la fine di un sentiero che forma uno spazio comune “slargo” in prossimità dei nuovi fabbricati, seguendo lo stesso percorso già esistente sulle carte storiche. Il sentiero manifesta uno “slargo”, disegnato da un fuso verde a memoria del verde segnaletico, proprio dove molti anni fa, il frequente passaggio e le manovre dei mezzi agricoli insistevano per servire i fabbricati che nell’intorno gravitavano; cioè una sorta di fulcro per i pochi fabbricati che sia ieri, oggi e domani lo utilizzeranno nello stesso modo. Lo stesso “slargo” determina un’ area comune per reinterpretare l’affaccio a fregio con tipologie edilizie che dalla memoria tradizionale hanno molto assimilato; tali tipologie conservano il concetto di spazio comune, come percorso, aia, piazza e come spazio privato attiguo, le logge, i fazzoletti coltivati ad orto e macchie di arbusti autoctoni miste ad essenze olfattive. I materiali scelti per la realizzazione dei fabbricati sono quelli tradizionali come l’intonaco, il legno, il cotto imprunetino, il selciato bianco. Riguardo alle tecniche di costruzione sono previsti sistemi tecnologici e metodi costruttivi idonei a favorire la salvaguardia delle risorse energetiche con l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, in modo da rendere minimo l’impatto ambientale. Questi fabbricati con il loro “slargo” formato da un fuso di verde segnaletico ombreggiante, rappresenta o meglio “segnala” il semplice polo dell’intero intervento che da vita a tutto il ridisegnato borgo di poggio al vento, ma soprattutto è punto di forza nel recupero e nella creazione di quel percorso che da pieve a ripoli conduce al castello di cerreto guidi passando lateralmente al borgo di poggio al vento (sud ovest) e al suo bilanciere l’uccelliera (sud est). Il progetto, visto in un ottica globale, fornisce uno scambio continuo fra l’importante percorso collinare e il luogo di poggio al vento che con i nuovi fabbricati ritroverà dopo molti anni quel presidio abitativo importante all’intero di tutto il sistema collinare circostante.