Studio Di Architettura Cinzia Vitale

L’immobile fa parte di un organismo che conserva ancora vestigia di un passato storico che lo destinava ad antico convento. La parte in oggetto erano le vecchie stalle. L’atmosfera che lo circonda mi ha portato a ispirarmi a una grande designer gallese, laura ashley, così qui domina la decorazione sia a punta di pennello che a punta di forbice con la carta da parati, rivolgendo sempre lo sguardo verso la novità. Al piano terra il disimpegno è stato trasformato in una piccola, ma funzionale cucina, destinando, così l’unico grande ambiente a zona salotto pranzo. Qui il giallo, il bianco e i toni dell’azzurro si miscelano nel decoro alle pareti, nelle tappezzerie, nei paralumi, nei fiori, nelle ceramiche… Al piano superiore ci sono la camera della figlia e quella padronale; la prima si rifà allo stile romantico del patchwork rivisitato in modo fresco e divertente e introduce una nota di modernità con il graffito sulla parete; la seconda, invece, con l’ausilio della carta da parati e dei tessuti, ci trasporta in un luogo in cui domina il colore del cielo che irrompe tra colonne ricoperte di fiori rampicanti. Romantico è lo stile e ricorda le case di campagna inglesi.

In soli 26mq tutte le funzioni necessarie grazie ad arredi a “scomparsa”, che all’occorrenza si rendono disponibili, caratterizzano cinque dei sei monolocali realizzati. Sono una vera zona multifunzionale. La pedana è l’elemento chiave, che permette di sfruttare al massimo lo spazio: nella parte sopraelevata prendono posto il blocco cucina e la zona pranzo. I vani opportunamente studiati sotto la pedana accolgono, invece, un ripostiglio e un letto su ruote da estrarre che, di giorno, fa da divano. Ogni angolo è stato sfruttato nel vero senso della parola come l’antibagno che assolve la funzione di zona guardaroba e l’imbotte di una porta chiusa che ospita la doccia. Ogni monolocale è caratterizzato da un colore che lo individua; così abbiamo il monolocale rosso (1), il verde (2), l’optical (3), l’arancione (4) e il bordò (5).

Dopo gli eventi sismici del 1997 in umbria il patrimonio edilizio ha subito notevoli danni e lo stato, con leggi appropriate, ha sovvenzionato il recupero degli immobili danneggiati. L’unità minima d’intervento (u.m.i.) n.11 di pupaggi ha fatto parte di questo programma di recupero, che sotto la tutela dei beni culturali, ha portato alla luce un manufatto di pregio consolidandolo. Questo comprende la parte sud-orientale del nucleo centrale di pupaggi situata alle spalle della chiesa di san sebastiano. Il progetto si prefiggeva di raggiungere tre obbiettivi: 1 conservare e ripristinare le caratteristiche strutturali preesistenti; 2 riqualificare l’ u.m.i. Tramite interventi mirati sulle facciate; 3 intervento di ripristino con miglioramento sismico e ricostruzione parziale.

Il risultato che volevo raggiungere era un manufatto che sfruttasse tutti gli spazi a disposizione creando più camere singole possibili affinché anche nella convivenza tra studenti si potesse avere la propria privacy. L’obiettivo è stato quello di ottimizzare gli spazi: nei servizi, trasformando il bagno più piccolo in uno più funzionale e facendo in modo che quello più grande potesse essere usato contemporaneamente da più persone. Così, nel primo caso annettendo una parte dell’ingresso ho inserito una doccia e nel secondo dividendo l’ambiente in due parti ne ho destinata una per wc, bidet e doccia e l’altra per due lavabi. Inoltre sono state ricavate quattro camere singole e una zona tv, che con la camera doppia ha portato la fruibilità dell’immobile a sei inquilini. Ogni camera è caratterizzata da un colore: verde, giallo, arancio, fucsia, lilla. L’allegria è la nota predominante per questo appartamento destinato ai giovani che studiano.

Grande sfida è stato realizzare questo piccolo bagno di servizio. L’impegno maggiore era trovare sanitari e arredi che, pur tenendo presente il comfort, avessero dimensioni ridotte. Così il mobile per lavabo, incuneato davanti alla doccia, anche se di dimensioni ridotte, ospita un comodo lavabo e si trasforma in contenitore, il w.c. E il bidet con le loro forme arrotondate alloggiano perfettamente dietro la porta con riservatezza e la doccia invece riempie la scena, ma con la sua morbida forma ad arco non ingombra lo spazio. Pregiati sono i mosaici in marmo marrone che ben si sposano con le maioliche chiare in gres porcellanato e con il rovere wengè del mobile bagno. Tutto è stato dosato per alleggerire questo piccolo spazio che assolve in toto tutte le funzioni a cui è stato destinato.

Progettare un piccolo spazio è sempre una sfida poiché questo tipo d’intervento richiede l’abilità di delimitare con precisione gli spazi in maniera razionale e soprattutto armonica. Lo studio è articolato in una zona attesa e segreteria, in una zona filtro, che ospita il disimpegno con il bagno, e in una zona operativa, dove il medico, in questo caso una ginecologa, opera.