Il mio interesse per la fotografia, e l’instancabile voglia di esplorarne le possibilità espressive, ha origini lontane: deriva da una vocazione innata verso quello che potrei definire “il mondo della luce e dei colori”.
Il mio percorso formativo nell’ambito della comunicazione visiva è cominciato in valle d’aosta, nel settore tipografico, in cui nell’arco di qualche anno (1989-1998) sono riuscito ad acquisire una buona padronanza delle diverse tecniche, quali l’impaginazione, i procedimenti di stampa offset, ma sopratutto la selezione e la gestione delle immagini.
Successivamente, maturando una crescente consapevolezza delle mie attitudini, ho orientato la mia professionalità verso la fotografia, prima all’interno del settore tipografico, poi esercitando la libera professione.
Entrato a far parte della tau visual, a seguito di un esame di qualifica, ho deciso di investire nella formazione con la partecipazione a una serie di master in still-life e moda svolti a milano, dai quali ho tratto preziose opportunità di confronto e di crescita artistica. Nel 2001 ho finalmente inaugurato il mio studio fotografico stevephoto avviando anche interessanti collaborazioni con le maggiori agenzie pubblicitarie e grafiche valdostane. Con il tempo, fortificandosi il mio desiderio di esplorare le realtà d’“oltreconfine”, ho potuto estendere il mio raggio d’azione sul territorio nazionale ed estero.
Il sogno di diventare “artista della luce” continua ad accompagnarmi e a trovare riscontro nelle opportunità che mi si presentano giorno dopo giorno.
Scattare una fotografia per me equivale a “scrivere con la luce”. Essa non è solo immagine che si fissa su un materiale sensibile, è testimonianza di un messaggio luminoso che sboccia dall’incontro tra l’anima del fotografo e la realtà che si manifesta, più o meno imprevedibile. La luce è naturale, indipendente, casuale, talvolta invece riprodotta come in uno studio, ma allo stesso tempo risponde all’aspirazione intima del fotografo colto nell’attimo di catturare ciò che non può essere dimenticato. Dunque, scattare una fotografia non è guardare nel mirino, o in un display di una macchina digitale, e schiacciare un pulsante. Significa saper osservare con occhio interiore le forme della natura, di un viso, di un’opera d’arte, esprimerne la vitalità cogliendo il punto di vista ottimale, cioè quello che scaturisce spontaneamente dalla lettura emozionale del soggetto.
Fotografare è sentire una vibrazione che scorre attraverso il corpo, è voglia di abbandonarsi nel ricordo che susciterà, è tentativo, esperienza, tecnica, passione… talvolta errore, talvolta soddisfazione…è cercare una sintonia con i colori e le ombre, forse con il proprio sé più nascosto…