Il tema del concorso è la creazione di una casa di accoglienza diurna e notturna per i bambini affetti da malattie gravi e per le loro famiglie. La proposta progettuale parte dal desiderio di creare un luogo a servizio dei bambini malati e delle loro famiglie, ma che allo stesso tempo possa favorire la partecipazione e restituire spazio alla città, favorendo l’inclusione e l’integrazione tra gli ospiti della casa e i bambini del territorio.
Partendo da queste premesse e dalle richieste tecniche del bando, si è scelto di utilizzare volumi semplici e lineari per richiamare forme note ai bambini, giocose e colorate, così da rassicurarli, rallegrarli e aiutarli a vivere questo luogo come punto di svago e socializzazione. L’idea di richiamare le costruzioni di legno, un classico gioco di materiali naturali che stimola l'intelligenza e aiuta a sviluppare creatività, logica e capacità manuale, diventa lo spunto di riflessione per pensare un luogo in cui sentirsi sicuri e amati.
E quasi come un sogno questi volumi di legno "gettati" sul terreno di "gioco" in modo quasi casuale diventano le "case" dei bambini, vere e proprie "scatole" di legno da montare sul terreno che donano dinamicità al luogo in cui sono inseriti.
L’area di connessione tra la città e la "casa" è caratterizzata da un lungo muro in lamiera forata che, riprendendo le forme stilizzate del logo di lad, diventa al tempo stesso elemento filtro per schermare il parcheggio ed elemento simbolo, visibile anche di notte. Questo "muro filtro" guida il visitatore lungo un percorso pedonale obbligato che lo conduce in una zona pubblica, aperta a tutti, che ospita la "piazza" di wonderlad. La piazza è organizzata e attrezzata in varie aree, che ben si prestano ad accogliere eventi temporanei. La scelta di creare più parterre, nasce in accordo con l’idea base che guida l’intero progetto: il desiderio di stimolare la creatività e l'abilità dei bambini, attraverso tatto, vista ma soprattutto immaginazione.
Su quest’area si contrappongono da un lato l’assemblaggio ordinato di cubi che formano l’edificio polifunzionale, dall’altro i "cubotti" incastrati della casa. Il volume che ospita la sala polifunzionale nasce dalla sistemazione ordinata di nove cubi in una maglia 3x3, quasi a formare il cubo di rubik. L’edificio polifunzionale è pensato per ospitare diverse attività per l’intrattenimento degli ospiti e per rappresentazioni teatrali, concerti, giochi, riunioni, ecc. Proprio per questa molteplicità di funzioni differenti gli spazi sono pensati per garantire massima flessibilità. La hall d’ingresso è pensata per essere usata anche come spazio espositivo, la grande sala polivalente, grazie alle tribune retraibili permette di avere più o meno spazio, a seconda delle esigenze. All’interno dell’edificio sono stati sistemati i servizi, così da rendere l’edificio totalmente indipendente, una regia ed un grande back stage/deposito per gli attrezzi scenici e i materiali.
L’edificio principale dedicato alla casa si sviluppa a nord del lotto, sullo sfondo della piazza. è composto da due corpi principali parallelepipedi di un piano fuori terra, uniti da un volume centrale verticale. Sui due parallelepipedi si incastrano rispettivamente 3 volumi cubici di due piani fuori terra. L’accesso ai sei cubi del piano superiore è garantito da due stretti volumi rettangolari caratterizzati da una grande vetrata posta a sud-est. Tutti i volumi sono ben leggibili e distinguibili dall’esterno sia per forma che per materiali. I due parallelepipedi si distinguano per la presenza in facciata di brise-soleil verticali fissi in legno di faggio. I sei "cubotti" sono rivestiti con una facciata in dogato e presentano una finitura colorata che richiama i colori dei giochi di legno. Infine, il corpo centrale posto al centro si presenta con una parete liscia di colore bianco. Gli incastri irregolari dei sei cubotti permettono la creazione di spazi e viste dinamiche.
I nove volumi che formano la "casa" pur avendo una distribuzione apparentemente casuale, sono disposti in modo da distinguere nettamente le funzioni più intime, destinate ai fruitori notturni della casa, da quelle semi-private, destinate ai fruitori giornalieri. Dal blocco centrale che contiene l’atrio, si ha accesso ai due blocchi funzionali del piano terra: da un lato la parte amministrativa (ala est) e dall’altro la zona residenziale (ala ovest). L’organizzazione degli spazi interni permette la chiusura notturna dell’ala amministrativa senza compromettere l’utilizzo dell’ala residenziale. La disposizione dei cubi permette la formazione di piccole corti interne a servizio delle varie sale.
Dal blocco centrale, attraverso due connettivi, si accede al piano primo dove sono collocate le sei residenze destinate all’alloggio delle singole famiglie. I due lunghi corridoi di collegamento, grazie alle loro grandi vetrate diventano luoghi di contemplazione o aree per la socializzazione. Questi danno accesso alle due terrazze, che si affacciano sulla piazza a creano una zona semiprivata. Le abitazioni così pensate garantiscono un mix sociale, contribuendo a migliorare la qualità della vita di chi le abita e garantirne il coinvolgimento nella vita della comunità. Gli appartamenti sono tutti di 35 mq e sono composti da un ampio soggiorno con piano cottura e zona pranzo, un servizio e una stanza da letto progettata per accogliere fino a quattro persone. Tutti gli appartamenti sono progettati per ospitare persone con ridotte capacità motorie. Gli spazi sono piuttosto flessibili per garantire alle famiglie la massima libertà di gestione, la presenza del soggiorno-cucina rende autosufficienti le famiglie, che potranno scegliere se usare gli spazi comuni al piano terra. Nella stessa ottica di massima libertà e riservatezza si è scelto di collocare la lavanderia al piano superiore.