Officina Delle Idee

Andrea de pasquale, già direttore della biblioteca di torino, promuove un progetto di profondo rinnovamento della sala intuendo quelle potenzialità che a lavori finiti la condurranno a diventare un vero auditorium che sfrutta le sue funzioni moderne e la sua centralità, non solo fisica, nel contesto cittadino. Compagnia di san paolo e ministero si fanno carico del finanziamento dell’intera operazione, frutto di oltre trecento giornate di lavoro, un cantiere in cui si sono coordinate molte tipologie di lavorazioni, impiegando cinquanta tecnici, artigiani e operai. I percorsi sono chiari, così come le funzioni. Rampa percorribile da tutti, accoglienza, foyer, platea, palcoscenico, sala regia, uscite, insieme al disegno puro dei volumi aggiunti, guidano un lavoro fatto di materiali semplici per contenere i costi e per sfruttare al meglio le risorse utilizzate anche per il totale rinnovamento delle tecnologie audio e video.

Si presentano alla galleria corsini di roma l’elia nel deserto e la madonna con il bambino, san giovannino e santa barbara di daniele da volterra, l’artista più vicino a michelangelo nella sua esperienza creativa e del quale si sono conservati pochissimi dipinti. I due quadri, dall’antica collezione senese pannocchieschi d’elci, vengono allestiti e illuminati da officina delle idee grazie ad un’istallazione progettata appositamente per le opere in prestito da una galleria torinese. Si struttura un confronto tra la luce delle riflettografie a infrarossi e quella resa alle opere attraverso sagomatori montati a cornicione. La finestra che si affaccia sull’orto botanico diventa machina luminosa grazie a cornici che inquadrano lo splendore della vegetazione vita attraverso i vetri e parti opache con testi di approfondimento sulla figura dell’artista.

Palazzo madama dedica a marilyn una grande retrospettiva che documenta la sua vita attraverso l’esposizione di oltre 150 oggetti, molti dei quali provenienti dalla casa di 5th helena drive in brentwood, california. Per l’esposizione officina delle idee (in collaborazione con lo scenografo bobo piana) realizza nove grandi teche in grado di sviluppare i temi salienti della tormentata esistenza della diva attraverso la messa in scena di vestiti, accessori, articoli di bellezza, documenti, lettere, appunti su quaderni, contratti cinematografici, e spezzoni di film. A questi si associano le meravigliose fotografie scattate dai leggendari fotografi di marilyn monroe come milton greene, alfred eisenstaedt, george barris e bernt stern. Nel complesso spazio della corte medievale, la mostra riesce a inserirsi rispettando le valenze dei reperti archeologici visibili attraverso il rinnovato pavimento in cristallo.