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Nuovo centro civico del quartiere isola - Milano (MI)

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Archisio - Nomodusinrebus - Progetto Nuovo centro civico del quartiere isola
Nella città contemporanea lo spazio pubblico è andato perdendo riconoscibilità e sostanza, pertanto la sua progettazione comporta forte responsabilità da parte dell'architetto. Occorre riscoprire l'esigenza di tornare a ridiscutere dello spazio pubblico in un momento in cui esso appare sempre più come estensione delle attività commerciali, oppure luogo di proprietà pubblica su cui intervenire con semplici progetti di decoro urbano o, addirittura, mera area pedonale a contorno di icone urbane di architetture contemporanee. Un centro civico, oltre ad assolvere compiti funzionali facilmente fruibili, deve essere a nostro avviso uno spazio significativo avente la capacità di 'geo referenziare' coloro che lo vivono nel tempo e nello spazio contemporaneo, e ambire ad avere un ruolo educativo. La riflessione di cui in premessa e la volontà di creare uno spazio funzionale ed uno simbolico si è tradotta nel concept di due strutture architettoniche distinte, le quali si sovrappongo e compenetrano, rafforzandosi reciprocamente. A nostro avviso occorre focalizzare i processi evolutivi urbani, socio-economici, culturali che hanno condotto al presente, pertanto l'idea progettuale si traduce in un percorso-rampa espositivo sulle trasformazioni storiche e sedimentazioni urbanistiche sovrapposte negli anni e che attualmente disegnano il quartiere isola. Un'architettura di sedimentazione dei ricordi dunque, necessaria per la creazione di un'identità, culturale ed individuale. La rampa conduce al giardino segreto, spazio intimo, in cui raccogliere le informazioni ed elaborarle sia singolarmente che collettivamente. Lo spazio funzionale Lo spazio funzionale è descritto da un'architettura permeabile e flessibile, che si adegua alle molteplici esigenze degli abitanti del quartiere, facendosi palcoscenico e misura dei cambiamenti di una cittadinanza attiva che sperimenta, immagina, genera nuovi processi culturali, promuove partecipazione sollecitandone l'uso innovativo: uno spazio per il bene comune che si appoggia alla trama del parco divenendo una porzione coperta dello stesso. L'architettura proposta è semplice ed essenziale; gli elementi tecnici (bagni, cucina, scale e locali specialistici) sono inamovibili, mentre gli altri ambienti, compreso l'auditorium, prevedono pareti a scomparsa, le quali permettono appunto ambienti modificabili. Per lo stesso principio di "flessibilità", anche le funzioni sono indefinite, cosicché la comunità possa decidere come occupare e vivere gli spazi. Il concept progettuale risponde alle richieste di sostenibilità energetica: La rampa protegge gli ambienti interni dai flussi freddi provenienti da nord e li isola termicamente, su tutta la superficie di copertura, grazie al giardino pensile. Inoltre le pareti completamente vetrate rivolte a sud e ad ovest, protette dal sole estivo dall'aggetto della rampa stessa, permettono in inverno un naturale riscaldamento passivo. I pannelli leggeri che cingono il percorso verde ed il giardino pensile ospitano una superficie fotovoltaica in grado di coprire, in abbinamento ad un sistema di condizionamento a pompa di calore, tutto il fabbisogno energetico del centro civico. Lo spazio simbolico Questa struttura architettonica è anche spazio simbolico, reinvenzione cioè di uno spazio pubblico attraverso l'immaginario delle persone che lo animano, dimensione che agevola l'attivazione di processi inclusivi partecipati dal cittadino. L' idea fondante è che il centro civico sia il proseguimento ideale del parco: una rampa si solleva da quest'ultimo coinvolgendo il visitatore in un percorso simbolico che culmina in un giardino segreto ed in un piccolo terrazzo sospeso nel vuoto. La rampa si avvolge come una spirale definita da pannelli leggeri i quali caratterizzano simbolicamente il centro civico, proteggono e nascondono il "giardino proibito" e forniscono informazioni storico-architettonico-urbanistiche riguardanti il quartiere isola. Riteniamo che le dinamiche della città contemporanea in generale e del quartiere isola nello specifico, in questo momento di grandi cantieri, necessitino una descrizione di quello che è stato e quello che è ora, per poter vivere consapevolmente il quartiere. Le architetture che per secoli hanno caratterizzato milano, ora scomparse o fortemente cambiate, vengono stilizzate nelle pannellature come icone che incuriosiscono e spingono ad approfondirne la conoscenza. Una parte fondamentale del giardino storico era il labirinto, che non portava in nessun luogo fisico specifico ma conduceva ad una condizione mentale, il quale culminava nel giardino segreto, nostalgica rappresentazione dell'eden perduto. Il giardino segreto da noi pensato è spazio ludico ma anche luogo di istruzione, come la biblioteca degli alberi di cui è il culmine, è spazio intimo e meditativo. Dal giardino si arriva ad un terrazzo sospeso nel vuoto, che identifica la direzione del duomo, cuore della città di milano. Il terrazzo è completamente di vetro e per sua struttura eleva ad una condizione emotiva inconsueta ed evocativa.

Area industriale dismessa via trasimeno ovest - Perugia (PG)

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Archisio - Nomodusinrebus - Progetto Area industriale dismessa via trasimeno ovest
Il progetto vuole rappresentare la nuova porta occidentale di perugia. La porta viene intesa sia come sistema di confine tra città e territorio extraurbano sia come elemento descrittivo della realtà urbana perugina. La nuova porta - come le porte anticamente descrivevano la città in cui si entrava - vuole racchiudere in se' i cromosomi propri di perugia, raccontarne i contenuti e diffonderli, manipolando le gerarchie spaziali e volumetriche. A - la trama medievale La trama medievale perugina predilige prospettive visive accidentali ed angolari degli edifici maggiori e crea un sistema spaziale fluido e complesso, collegando spesso all'istante i luoghi del privato con i luoghi pubblici di socialità. B - le mura urbane L'elemento "mura urbane", connesso al ruolo di porta occidentale di perugia, separa lo spazio urbano da quello extraurbano, permettendo una valorizzazione di entrambi gli ambiti (rafforzamento del paesaggio naturale e riqualificazione degli spazi urbani densi di scambi e socializzazione). Le mura si qualificano come macro-struttura in grado di ospitare parte della vita urbana, quindi residenze ed attività del terziario, come le mura etrusche hanno rappresentato e rappresentano parte integrante del tessuto residenziale della città storica. C - luoghi intimi svelati Perugia, come tutte le città medievali è caratterizzata dai chiostri, luoghi intimi, che in seguito alle trasformazioni urbane vengono svelati generando spazi nuovi. D - il bosco interno alle mura Il bosco entra dentro lo spazio delimitato dalle mura, diviene giardino urbano pensile e tecnologico. La frattura longitudinale scavata ai piedi del colle dal comparto produttivo viene così parzialmente ricucita. E - il pendio e gli orti terrazzati Una delle caratteristiche di perugia è il rapporto con il pendio. Abbiamo per questo utilizzato il sistema dei terrazzamenti ad uliveto e ad orti urbani, già presenti nella acropoli etrusca. F - lo spazio pubblico cerniera tra sistemi insediativi diversi Lo spazio pubblico crea una cerniera tra il sistema residenziale di costa (privo di servizi e spazi per il sociale) ed il nuovo insediamento. Un sistema di viabilità ciclo pedonale che taglia trasversalmente il comparto copre il salto di quota e ricuce la trama residenziale esistente con via del trasimeno ovest. G - il recuper dell'architettura sgnificativa Il recupero dei volumi del comparto produttivo più significativi attraverso nuove funzioni e rinnovati valori simbolici.

Qatar - football centre - Bergamo (BG)

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Archisio - Nomodusinrebus - Progetto Qatar - football centre
Idee progettuali per un football centre Fitness e spazi ludici dedicati ai bambini Abbiamo immaginato le molecole di ossigeno uscire dal terreno per ricomporsi in nuove forme spaziali molecolari: Molecola dei campi da calcio Molecola degli spazi ludici e di intrattenimento Molecola degli spazi dedicati alla cura del corpo Molecola del parco acquatico.

Plastico. Palafitta-castrum-castello - riqualificazione di un quartiere urbano - Reggio Emilia (RE)

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Archisio - Nomodusinrebus - Progetto Plastico Palafitta-castrum-castello - riqualificazione di un quartiere urbano
La realtà urbana è una complessa rete di relazioni che qualche volta rimangono nascoste, o parzialmente cancellate dal tempo. Per conoscere una realtà è necessario vederne la complessità e risalirne alle origini. Le città sono un condensato di segni, memorie di tutti i tentativi passati, una trama che risulta da differenti culture, differenti idee di città che si sono sovrapposte ed influenzate nel tempo. L'architettura ha un ruolo chiave nel raccontare e ricordare la sedimentazione di un territorio, di una realtà urbana. Il valore di un progetto scaturisce dalla sua abilità di leggere i segni e di reinterpretare le diverse culture a scale diverse. Un buon progetto deve quindi contenere le suggestioni nate sia dalle grandi gerarchie storiche e territoriali e sia da quelle delle regioni vicine. La pianura padana e quindi reggio emilia, ha subito fenomeni di natura urbana (espansione della città contemporanea) e naturale ( terremoto del xii secolo) che hanno cancellato alcune caratteristiche di base ed hanno alterato la sedimentazione degli eventi architettonici. Nel progetto abbiamo così cercato di tracciare questi segni caratteristici che possano raccontare la storia di questa terra, di questa città e dei territori vicini. Le diverse culture che si sono avvicendate in questa regione offrono differenti tipi di città: il lago dimora dei terramare; la città imperiale di roma; la città medievale. Abbiamo provato a condensare le diverse città in un singolo oggetto architettonico.
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