Obiettivo del progetto era la riqualificazione ambientale e architettonica dell'area, attraverso una serie di interventi volti a migliorare l'utilizzazione del suolo e del territorio. Più del 30% della volumetria esistente è costituita dal grande fabbricato avente uno spessore di 23 ml ed un'altezza di circa 7,5 ml in gronda; un fabbricato, perciò, denso e compatto di difficile riorganizzazione interna dal punto distributivo. Il cattivo stato di conservazione delle strutture, inoltre, comporterebbe una pesantezza degli eventuali interventi di consolidamento tali da non prefigurare più un "recupero dell'esistente", perché gravati da un totale e deciso stravolgimento della natura dell'oggetto. Ad un'attenta valutazione dello stato di fatto, le caratteristiche morfotipologiche del complesso appaiono pertanto totalmente incongruenti con una riconversione che rispetti tutti gli standard di legge per gli usi previsti. Gli interventi che proponiamo, prevedono, pertanto la demolizione dei fabbricati esistenti, fatta
eccezione per il muro esterno di facciata, posto a sud, del fabbricato più grande. Si tratta di un muro in mattoni, con grandi arcate, che si intende mantenere quale traccia delle preesistenze industriali dell’area, integrato nella soluzione progettuale, con i previsti nuovi volumi produttivi, a costituirne la nuova fronte o facciata aperta verso lo spazio pubblico che verrà creato al centro dell'area. In sede di progetto si è ritenuto opportuno non prevedere una soluzione caratterizzata
esclusivamente da villette mono e bifamiliari, la quale avrebbe determinato un notevole "consumo" di territorio in un contesto, seppur di frangia, ancora sostanzialmente urbano. La ricostruzione dei volumi consentiti si presenta intenzionalmente, perciò, con una densità edilizia medio alta, da quartiere urbano.