Partiamo prima di tutto dal significato della parola zen che significa meditazione e deriva dall’antica cultura giapponese. Ed è proprio questo il suo senso: un luogo di pace e armonia dove potersi rilassare e concedersi momenti di puro incanto e meditazione.
Giardino zen: immersione nella natura
Se decidi di realizzare un giardino zen, una cosa è certa: desideri uno spazio in cui la natura è protagonista indiscussa del tuo momento di raccoglimento.
Acqua, piante e pietre sono i tre elementi fondamentali su cui si sviluppa tutto il giardino, studiati nei minimi dettagli per suscitare un senso di perfetta armonia. Sì, perché è zen tutto ciò che riguarda l’essenzialità, semplicità, spontaneità e il silenzio, presupposti basilari per la ricerca interiore.
Come l’universo è in continua evoluzione e mutamento così è il giardino zen; la sua sintonia con i cicli della natura è infatti, il fondamento di questo angolo di serenità.
E’ nell’età del muromachi ( 1338 -1573) che si diffonde l’idea più essenziale di giardino zen, quella cioè che prevede l’utilizzo della sola pietra e sabbia. Si tratta del “karesansui”, letteralmente “giardino di pietre” in cui addirittura l’acqua, le piante sono rappresentati in maniera simbolica.
Nel corso dei secoli, tale fu l’importanza raggiunta da questa tipologia di giardino che, in mancanza di adeguati spazi esterni, ne vennero costruiti in miniatura, i così detti “bonseki”, di dimensioni talmente ridotte da essere contenuti in una piccola struttura in legno.
Non serve essere orientali per apprezzare la meraviglia e la comodità del giardino zen.
A differenza dei giardini occidentali, con tanti elementi e grandi spazi aperti, il giardino zen è l’ideale per chi ha uno spazio esterno limitato e non vuole rinunciare alla gioia di trovarsi immerso 365 giorni l’anno, in un dipinto di facile manutenzione ma di strabiliante bellezza.
Vuoi sapere come sarebbe bello il giardino zen nel tuo spazio esterno?