Anno di realizzazione del progetto: 2011
Costo del progetto: superiore a 1.000.000 €
Il sito, localizzato ai limiti di una vasta pineta piantumata alla fine del xix secolo, era occupato da una struttura alberghiera costruita negli anni ’30, alterata successivamente da innumerevoli superfetazioni. Lasciato in stato di abbandono per alcuni decenni, l’amministrazione comunale e l’immobiliare proprietaria del manufatto hanno preferito prevederne la demolizione al fine di una maggiore valorizzazione dell’area a presidio della pineta che definisce lo skyline di spotorno. Dopo un primo progetto in stile “vernacolare” elaborato da progettisti locali, che aveva lasciato perplessi proprietari e tecnici della sovrintendenza, siamo stati invitati a proporre una nuova soluzione più integrata con il paesaggio. A differenza del progetto precedente abbiamo ribaltato una serie di convenzioni e stilemi di un presunto e dilagante linguaggio ligure, una sorta di “tradizione inventata”, gradito dalle amministrazioni, indifferentemente dal colore politico, tollerato dalle sovrintendenze, spesso maschera delle più bieche speculazioni immobiliari. Il nuovo complesso è articolato in più volumi semplici gradonati che seguono l’andamento morfologico del contesto, nonché l’orientamento est-ovest tipico degli insediamenti liguri. Questa configurazione permette il ripristino morfologico del paesaggio della pineta di spotorno parzialmente alterata dal preesistente blocco alberghiero esistente. I volumi edilizi sono frammenti disposti seguendo le curve di livello ricavate ricostruendo la topografia della collina. Dal punto di vista disciplinare la metodologia progettuale applicata riprende i principi insediativi locali, evocando le composizioni di volumi semplici addizionati, e nello stesso tempo la tradizione dell’architettura organica, in particolare le sperimentazioni dei maestri (wright, aalto, daneri) e la cultura moderna dell’abitare in liguria (ponti, zanuso, mosso, galvagni, ecc.). Nella contemporaneità l’architettura organica possiamo considerarla come una versione edulcorata dell’architettura bioclimatica ed eco-sostenibile. Il progetto cerca nella dialettica il dialogo tra architettura e natura con l’obiettivo di adoperare gli elementi naturali ( vegetazione, morfologia del contesto, ecc.) come materiali progettuali adatti a interagire con gli spazi abitativi. L’architettura non è semplicemente mimetica, essa è parte di una nuova natura accogliente e amica dei suoi abitanti.