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23scalini

Murazzi del po - Torino (TO)

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Archisio - 23scalini - Progetto Murazzi del po
Lato muro – dehors I nuovi volumi adiacenti ai muri, definiti dehors nel piano d’ambito, avranno struttura portante in profilati di alluminio con copertura a lamelle orientabili o in alternativa con sistema di copertura di tenda in tessuto cerato e centinatura in profilati di alluminio motorizzate. Entrambe le soluzioni garantiscono la possibilità di un utilizzo continuativo durante tutto il periodo dell’anno, sono state verificate anche per garantire il carico neve. I sistemi di copertura sopra descritti presentano dei limiti costruttivi, dettati appunto, dalla possibilità di garantire lo stesso carico neve; questo ha determinato la nuova configurazione dimensionale rappresentata sugli elaborati grafici e la conseguente. Vedesi regolamento n° 362 città di torino Le nuove strutture saranno realizzate con una configurazione architettonica aderente alle prescrizioni del regolamento 362; ma il progetto proposto prevede un disegno delle strutture ripensate in forma modulare, questo per garantire al fine di garantire i requisiti di sicurezza e di celerità nello smontaggio delle stesse durante l’allerta meteo, come richiesto dal regolamento e rimodulate secondo quanto prescritto nel diniego del’ente di bacino (a.i.po). Dopo un’accurata analisi progettuale e per garantire il rispetto delle prescrizioni di smontaggio e rimozione di qualsiasi elemento in 6 ore, comprese tutte le strutture, in modifica rispetto al regolamento murazzi n°362, si è optatoper un ssitema di assemblaggio per i nuovi dehors in moduli; questo al fine di garantire una facilità di smontaggio di tutte le strutture verticali ed orizzontali di stoccaggio delle stesse in caso di allerta della protezione civile. Il parere vincolante fa si che debbano essere rivisti alcuni elementi dell’intero progetto in modo radicale. Le difficoltà di rimozioni completa dei dehors lato muro ha portato alla redazione di un progetto con strutture modulari, come detto per garantire un celerità di smontaggio, di trasporto, di rimessaggio; Il progetto espone tre tipologie di smontaggio (l’aggiudicatario potrà scegliere di quale avvalersi – in funzione dei costi di montaggio e smontaggio e di gestione), il fine è quello di ridurre il più possibile gli interventi in caso di allerta. I dehors davanti ai locali dovranno rispettare gli interassi dei muri interni la cui distanza è pari a circa 5.50 mt, mentre la loro profondità varia a seconda della posizione davanti alle arcate interne, da un minimo di 6.20 mt ad un massimo di 7.50 mt. Saranno realizzate con struttura portante verticale con profilati in alluminio. Le travature orizzontali avranno un’altezza pari allo spessore dei sistemi di copertura in modo da mascherare le diverse coperture che potranno essere realizzate. Le strutture autoportanti poggeranno su una pedana con telaio di metallo e finitura di pavimento in legno o materiale simile, il piano strutturale di base poggia su una platea in cemento che fuoriesce dall’attuale piano strada che permetterà di ridurre ulteriormente la quantità di materiale da movimentare potendo rimanere in sede, qualora venga approvata la possibilità all’interno dei dehor di realizzare una pavimentazione in cemento elicotterato. Il singolo modulo potrà essere realizzato secondo due dimensioni a seconda della loro profondità, avrà dimensioni in pianta di 3.75 mt di profondità e di 5,50 mt di larghezza ( in modo da raggiungere i 7,50 mt quando sarà accoppiato) oppure il modulo da 2.45×5.50 mt che porta ai 6.20 mt di profondità. La modularità si è resa necessaria per evidenti problematiche di sicurezza e di rispetto dei tempi in modo da garantire la celerità durante la rimozione e non preoccuparsi di organizzare lo stoccaggio dei diversi elementi che lo compongono. In caso di allerta per evento alluvionale si procederà allo smontaggio completo o la rimozione dei moduli dehors secondo tre diverse possibilità. Si ricorda che ogni arredo interno dovrà essere comunque rimessato ogni sera (o comunque secondo le prescrizioni del regolamento). Ipotesi 1. Smontaggio attraverso una scomposizione dei singoli elementi (vedi tavola ad21): Rimozione della copertura; Rimozione delle strutture portanti verticali; Trasporto e stoccaggio dei materiali; parte di questi possono essere stoccati direttamente all’interno dei locali nelle arcate dotati di sistema di protezione a paratie stagne su ogni apertura fino ad un’altezza pari a 2,80 mt. (progetto già approvato). Ad allerta cessata i dehors potranno essere rimontati e in seguito dovranno essere oggetto di apposito collaudo, a firma di tecnico abilitato, prima del loro utilizzo – oltre che un montaggio ex-novo delle strutture. Ipotesi 2. Rimozione e trasporto dei moduli senza smontaggio (vedi tavola ad21): Sollevamento del singolo modulo di dimensioni 3,75×5,50 con idoneo mezzo; Posizionamento del singolo modulo di mezzo di traporto Trasporto del modulo verso spazio pubblico appositamente delimitato (corso cairoli) La rimozione dei moduli ha bisogno di più mezzi di sollevamento e trasporto per garantire una continuità nelle operazioni. Non è previsto in fase di riposizionamento nessun tipo di collaudo Ipotesi 3. Smontaggio corpo tetto (vedi tavola ad21): Sollevamento del singolo modulo del piano della copertura di dimensioni 3,75×5,50 con idoneo mezzo; Posizionamento del pannello e rimessaggio dello stesso direttamente in apposito luogo destinato allo stoccaggio. Rimozione dei tamponamenti verticali. La terza ipotesi è in breve una mediazione delle prime due – riduce il numero degli elementi (la copertura è un unico elemento). Ad allerta cessata i dehors potranno essere rimontati e in seguito dovranno essere oggetto di apposito collaudo, a firma di tecnico abilitato, prima del loro utilizzo – oltre che un montaggio ex-novo delle strutture. Come più volte ribadito ad allerta cessata potranno essere riposizionati in sede agevolmente con lo stesso principio questo tipo di procedura dovrà essere, a nostro avviso, disciplinata in modo da garantire che le operazioni avvengano in maniera fluida (magari con il supporto delle forze dell’ordine) Le procedure di smontaggio o rimozione dovranno terminare entro 6 ore (periodo di accesso ai murazzi del po prima della chiusura dell’area) Una volta smontati o rimossi i dehors, con appositi mezzi, davanti ad ogni lotto rimarrà una platea in cemento armato parzialmente infossata; dagli studi idraulici redatti viene confermata l’inconsistenza dell’ingombro della struttura a pavimento, tale platea non riduce la sezione idraulica e non influenza il normale deflusso delle acque durante un evento alluvionale Terrazze su fiume po Le terrazze da piano d’ambito erano previste in determinate sedi e con specifiche caratteristiche architettoniche; posizionate sull’ultima porzione di banchina dei murazzi del po con dimensioni di 16 mt di lunghezza per 8 mt di profondità e provviste di aggetto sopra il fiume po di 1 mt. Sulle terrazze sono previste coperture per ombreggiamento e per proteggere dalle intemperie. A seguito del diniego dell’ente di bacino in data luglio 2017 non potrà essere realizzato l’aggetto sul fiume con conseguente ridimensionamento delle terrazze a 16 mt di lunghezza e 7 mt di larghezza e conseguente perdita di circa di 16 mq sulla superficie utile. Le terrazze descritte sulle tavole di progetto presentano il ridimensionamento e i sistemi di copertura previsti ed in via in formale già presentate agli uffici competenti. Le terrazze saranno ancorate al suolo e rimarranno in sede anche durante l’evento alluvionale mentre la pavimentazione, le strutture di copertura, il parapetto, e gli arredi dovranno essere rimossi. Dalle simulazioni idrauliche è emerso come l’ingombro delle terrazze non incide sulla sezione idraulica. La richiesta di ancoraggio al suolo viene presentato in modo che gli aggiudicatari non debbano provvedere alla rimozione anche di queste strutture in caso di allerta. Durante il periodo di non utilizzo delle terrazze da parte dei concessionari verrà rimossa la pavimentazione di finitura appoggiata su pannelli di acciaio tipo orsogrill che garantisca comunque l’utilizzo delle stesse pedane; mentre le strutture di copertura, il parapetto, e gli arredi saranno rimossi. La struttura in acciaio, comprensiva di apposito piano di calpestio in grigliato, rimarrà in sede e lasciato alla disponibilità della citt

Neerwinden-spikboomstraat - Roma (RM)

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Archisio - 23scalini - Progetto Neerwinden-spikboomstraat
Il progetto vuole concentrarsi sulla mobilità sostenibile. Anche se la zona del progetto si trova in un piccolo villaggio, il tema della mobilità sostenibile è una delle questioni crescenti all’interno del panorama progettuale. Il sito si trova a due passi dalla stazione di neerwinden. Questa stazione è direttamente collegata sia a bruxelles che alla costa, la vallonia e il limburgo, il che ci fa credere che questo progetto attrarrà un mix sociale di residenti. Entrambe le persone che già vivono nel quartiere, così come le persone che lavorano in città, ma vorrebbero stare in un ambiente verde senza essere in un ingorgo di traffico per ore. L’intenzione è di mantenere il sito senza auto. A tal fine, un piccolo parcheggio è previsto sia sul lato di spikboomstraat che sulla braakkouterstraat. L’incrocio tra le 2 strade è quindi solo per gli utenti per una strada di quartiere e contribuirà al carattere locale del progetto. Anche l’opzione di fornire un’auto condivisa sul sito è stata studiata ed elaborata in una fase successiva. Fornendo un’auto condivisa, la pressione di parcheggio sul sito e il traffico automobilistico nelle vicinanze sono notevolmente ridotti. Incorporando un parcheggio per biciclette ben riparato nel progetto, i residenti sono incoraggiati a fare più uso delle biciclette. Le bici non sono nella stessa casa. Questa posizione è facilmente accessibile (all’angolo del volume principale), può essere dotata di punti di ricarica per biciclette elettriche e offre anche spazio per biciclette da carico e rimorchi per biciclette. L’elemento principale si base sulla revisione degli archetipi presenti nell’area partendo da una cascina tipica definisce il corpo principale con annessi i servizi raggruppate intorno al cortile interno, un grande ingresso laterale porta d’ingresso e più piccole, e oltre stalle piccole e capannoni sparsi sul terreno e ai campi e pascoli circostanti. Anche se la fattoria quadrata forma un intero isolato negato da tagli vetrati che permettono di intravedere all’interno della piazza. La scala di una fattoria quadrata è perfetta per questo progetto su questo sito. Diverse famiglie possono vivere autonomamente, con un numero di strutture extra comunali che offrono un valore aggiunto per le singole case. Anche se una fattoria quadrata è massiccia sul piano, la combinazione di varie funzioni intorno al cortile crea elementi naturali nella facciata che sfondano questo carattere enorme. La relazione tra casa principale e annessi, porte di ingresso e porte delle stalle, variazioni delle dimensioni delle finestre e dei fori di ventilazione e il diverso utilizzo delle parti rendono una fattoria quadrata un fatto dinamico. Inoltre, la fattoria si ripiega anche sul sito in cui si trova. Tetti spioventi, tetti a falda e tetti represse si inseriscono perfettamente all’interno di questa tipologia e contribuiscono, insieme con l’uso da parte di materiali, contribuiscono al carattere del paesaggio del progetto, senza cadere nella piccola fattoria ‘tipico stile di un tempo. Ma anche le terre attorno a una fattoria quadrata sono parte integrante della tipologia. La zona deve essere mantenuto sul sito per il suo prezioso carattere paesaggio agrario si adatta perfettamente il concetto e dà grande valore al sito, e fornisce un buon equilibrio per la compattazione viene effettuato sul sito. In totale, sul sito sono previste 15 spaziose case al piano terra, e questo in diverse varianti. Ci sono edifici semi-aperti e case a schiera, ma anche case unifamiliari. Tutte le case sono a terra e hanno il loro giardino privato. Ma il progetto vuole essere più di una distribuzione classica. Purificando il concetto di fattoria quadrata con le terre in un progetto di edilizia abitativa di gruppo, vengono creati usi informali e luoghi di incontro che contribuiscono a creare un quartiere vivace, che il resto del villaggio può godere. Il file della competizione non richiede case piccole o economiche. Inoltre, uno dei più grandi motivi per cui le persone si trasferiscono in un villaggio è di vivere più grandi, circondati dal verde, con lo stesso budget di una casa più piccola della città. Questo progetto risponde a questo. Le case sono molto spaziose, anche le più piccole entità, e offrono, oltre al proprio giardino privato, un sacco di verde comune di qualità. Inoltre, il progetto ha varie aree comuni che aumentano la qualità della vita

Lanificio salerno - Salerno (SA)

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Archisio - 23scalini - Progetto Lanificio salerno
Il progetto presenta la necessità di trovare spazi utili alle esigenze dei committenti e di realizzare al contempo uno spazio interno utilizzabile per la somministrazione. L’esigenze erano realizzare un retro utile alle preparazione di vivande, uno spogliatoio con bagno e un bagno per gli astanti. Inoltre data la sua propensione ad american bar,, con relativa area per la realizzazione di cocktail preparati al momento, si è dovuto garantire uno spazio di lavoro utile a tali esigenze ricavando un’area banco che garantisse la possibilità di muoversi con disinvoltura. Gli spazi sono stati disegnati partendo da una parete in ferro battuto e vetro sabbiato e stampato che voleva ricordare i laboratori interni delle fabbriche e perché no dei lanifici. Inoltre il contrasto forte tra la pietra di tufo, emersa dopo con la spicconatura dell’arco centrale, tipica di tutti gli edifici del centro storico di salerno, e i materiali scelti come legno per boiserie, ferro battuto e vetro. Ci ha spinto a realizzare un pavimento non uniforme e che fornisse la base per far emergere i vari oggetti che compongono lo spazio. Il pavimento è in resina dal quale si eleva dallo spazio di somministrazione la boiserie che corre tutt’intorno ai muri che verrà realizzata tramite l’utilizzo di vecchie porte recuperate in altri cantieri.

Appartamento torino - Torino (TO)

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Archisio - 23scalini - Progetto Appartamento torino
L’appartamento sito al piano secondo presentava una configurazione interna composta da 4 stanze, un bagno piccolo e un cucina che si affacciavano sul corridoio centrale. Il progetto intendeva mantenere due delle quattro camere, le quali presentavano una superficie utile alla funzione di camere da letto. Le camere, una delle quali ha a sua disposizione un balcone, si affacciano sul lato strada, a sud. Si è optato per mantenere queste in quanto solo con la modifica degli impianti e la ristrutturazione dei pavimenti potevano garantire la metratura utile per la zona notte. La zona giorno è stata ricavata demolendo la porzione dell’appartamento che si affaccia sul lato interno dell’edificio. Questa scelta ha permesso la realizzazione del bagno principale, al posto della vecchia cucina, con il balcone, utile per stendere, inoltre così facendo si è ricavato un bagno di servizio direttamente connesso con la camera matrimoniale, e la cucina. Questa ha sua disposizione la finestra che si affaccia sul balcone, e uno spazio di circa 25/30 mq nel quale i committenti andranno a inserire il pranzo e il soggiorno creando uno spazio ampio e illuminato dalle tre finestre sul lato cortile.
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