Un’alternativa che va per la maggiore nelle contemporanee progettazioni, ma anche in ristrutturazioni di case antiche, rispetto all’utilizzo dei tradizionali caloriferi e che offre numerosi vantaggi sotto differenti punti di vista. Un riscaldamento a pavimento è un sistema di pannelli radianti già sperimentato per un ventennio sino alla fine degli anni Settanta dove però le tecnologie dell’epoca, non erano ancora così efficienti da poterlo proporre come consuetudine a chi si apprestava a rinnovare o progettare dal nuovo un sistema di impianto domestico atto a scaldare i vari ambienti in maniera omogenea. Le tecnologie odierne e le innovazioni nel settore hanno dato origine a eccellenti impianti che vengono scelti nel 70% dei progetti.
La caratteristica principale di un riscaldamento a pavimento è quella di ricevere calore in modo regolare per irraggiamento, partendo dal basso ed espandendosi poi verso l’alto attraverso due tipologie di sistemi:
I vantaggi di un riscaldamento a pavimento sono davvero molteplici e tutti molto importanti e da tenere in considerazione quando ci si deve apprestare a dover scegliere la tipologia di impianto da installare. Questo perché l’opzione ottimale consentirà di avere la migliore resa prestazionale seguita da un eccellente comfort percepito all’interno di tutti gli ambienti di casa. A differenza di quelli tradizionali permettono che il calore venga diffuso in modo organico dal pavimento al soffitto con una temperatura costante che può essere però regolata da valvole posizionate in ciascuna stanza, dando la possibilità a ogni occupante di stabilire a piacere gradazioni differenti.
Tra gli altri pro possiamo citare:
Se la domanda classica è: posso installare un riscaldamento a pavimento in qualsiasi ambiente della casa, la risposta è in linea di massima sì, ma con qualche piccolo accorgimento da tenere in considerazione e comunque da valutare caso per caso.
Per riscaldare in modo ideale tutti i locali dell'abitazione è bene sapere che l’impianto deve essere installato in almeno il 50 % della superficie della casa e in alcuni casi, in abitazioni ristrutturate ma non ben isolate è a volte necessario integrare questo sistema con qualche calorifero o scalda salviette come avviene per la zona bagno.
Per contro, in fabbricati oltremodo isolati, con pareti, serramenti e coperture ad hoc, è a volte ridondante utilizzare un sistema di questo tipo poiché non potendo mai spegnerlo la temperatura in calde e soleggiate giornate invernali può superare i 24 - 26°C percepiti e consigliati, creando delle situazioni poco piacevoli di eccessivo calore.
Qualsiasi tipologia di pavimento può essere poi applicata sulla superficie, dal gres porcellanato, al legno, al marmo.
Ciascun materiale ha caratteristiche proprie e contrappesarle di volta in volta per un corretto impiego, è il modo migliore per ottenere un’analisi completa di tutti gli elementi che concorrono nell’installazione perfetta di un riscaldamento a pavimento.
Per far funzionare un riscaldamento a pavimento, l’acqua che scorre all’interno dei tubi ha una temperatura compresa tra i 25 – 45°C circa, nel periodo invernale e tra i 10-15 °C in quello estivo. E’ necessario mantenere questi standard per garantire il benessere che questa omogeneità di diffusione del calore provoca nei vari ambienti di casa. Con questa tipologia di impianto non è possibile spegnere e riaccendere a piacimento o solo per alcune ore tutto il sistema.
E’ però fattibile regolarne la temperatura dove durante il giorno, quando si è a lavoro o a scuola sarebbe bene mantenere l’apparato sui 17 - 19°C per poi riportarlo sui 20 - 22°C nel tardo pomeriggio e farlo riscendere nella notte. Da ricordare che la temperatura percepita è sempre di qualche grado in più rispetto a quella reale.
Comportandosi in questo modo, si riesce a risparmiare sia sui consumi energetici che su quelli monetari, regolando il funzionamento del riscaldamento a pavimento in base alle proprie esigenze e senza doverlo far funzionare al massimo quando non serve.
Per ottenere la massima efficienza, contenendo di molto i consumi, si dovrebbe valutare l’utilizzo di pannelli radianti di qualità, associati ad una caldaia performante che sfrutti l’energia proveniente dai pannelli termici e solari. In questo modo si coniugherebbe la diminuzione della spesa da effettuare al benessere per sé e per gli altri attraverso un sistema eco sostenibile.
Rivolgersi ad una squadra di professionisti per realizzare un riscaldamento a pavimento è quanto mai utile e pratico, perché pur conoscendo le varie fasi di lavorazione, i tecnici saranno in grado di consigliare al meglio su alcune situazioni che si potrebbero verificare, sfatare miti e notizie per sentito dire e risolvere dubbi su materiali e procedure alternative e innovative da seguire.
Inoltre, la professionalità e l’esperienza faranno sì che i tempi dedicati all’esecuzione del lavoro saranno più contenuti con relativo risparmio in termini economici.
I costi per la posa di un riscaldamento a pavimento sono diversificati a seconda di una serie di fattori che si possono modificare in base a molteplici varianti. Innanzitutto deve essere valutata la tipologia ovvero se l’installazione riguarda un impianto ad acqua o elettrico e la dimensione della superficie interessata. Altro elemento da contrappesare è la necessità di integrarlo con sistemi supplementari (termosifoni o termoarredi).
In case di nuova progettazione è poi più semplice pianificare il lavoro e stabilire un budget pressoché preciso.
In una ristrutturazione si devono invece preventivare costi aggiuntivi riguardanti vincoli a cui si deve sottostare in abitazioni magari datate e di pregio e imprevisti dovuti a strutture obsolete e superate.
Indicativamente, il costo al metro quadro, si aggira tra i 65 e i 120 euro ma è anche influenzato dalla scelta qualitativa dei materiali da costruzione impiegati