Quando si decide di andare ad abitare a in una casa indipendente, che sia una villetta singola in campagna o un’abitazione monofamiliare con giardino annesso in città, ci si pone il problema di come approcciarsi verso un muro di confine da far edificare, o perché in condizioni tali da dover essere ristrutturato o per sostituire quei provvisori e antiestetici reticolati in plastica con del verde rampicante appena accennato.
Essendo una costruzione a livello di edilizia privata su una superficie di terreno ambigua, chi diventa il proprietario del muro di confine eretto e a chi compete l’interessamento degli eventuali lavori inerenti la sua futura manutenzione? Inoltre quali caratteristiche deve avere tale fabbricazione e secondo quali modalità dovrà essere innalzato?
Ecco alcune tra le innumerevoli domande che ciascun proprietario si pone nel momento in cui si deve interessare a questo argomento così spinoso e non sempre facile da gestire.
Affrontare la questione in autonomia può risultare difficoltoso, dal momento che realizzare un muro di confine implica determinati parametri che vanno soddisfatti tenendo in considerazione delle normative rigide e scrupolose regolamentate dal codice civile (artt. 874 e ss. c.c.).
Insieme a professionisti preparati sarà più semplice risolvere a priori i problemi sulla proprietà del muro di confine per poi partire con l’erezione vera e propria del manufatto. Le ipotesi che si possono presentare sono differenti caso per caso, ma sostanzialmente ci si può trovare di fronte a due alternative: situazioni dove il muro può essere edificato sulla linea di demarcazione del confine, perciò comune a entrambi gli immobili o costruito interamente su uno dei due terreni pertanto di proprietà singola.
In entrambe le opzioni i principi da seguire sono pressoché i medesimi, con una leggera autonomia di manovra nella seconda opzione.
Ma vediamo insieme cosa c’è da sapere!
Quale deve essere l’altezza di un muro di confine? In realtà non esiste una risposta precisa poiché molti fattori ne determinano di volta in volta un differente responso. In linea generale è stabilito dal codice civile che l’altezza dovrebbe essere di tre metri, anche se molto spesso si vedono muri di confine più bassi poiché vanno valutati:
In base a tali elementi è possibile richiedere una diminuzione dell’altezza che rispetta la legge ma che offre la possibilità di non avere una chiusura eccessiva ed ermetica di entrambe le proprietà.
Inoltre l’altezza del muro, in base al secondo punto evidenziato, si può anche stabilire fino a quale metratura il muro stesso sia da considerare appartenente alla doppia proprietà. Infatti chi possiede l’abitazione più alta potrà considerare sua la porzione eccedente, da quella altezza in poi, del muro di confine e in comunione solo la parte sottostante.
Quando un muro di confine modifica in qualche modo l’aspetto urbanistico del territorio su cui si deve intervenire, per svariati motivi e con metrature importanti oltre i 25 metri di lunghezza e i 2,50 di altezza, deve essere richiesto all’ufficio tecnico del proprio comune, il permesso di costruire, secondo l’art. 3, comma 1, lett. e del dpr 380/2001, che regola gli interventi di nuova costruzione.
Se invece la costruzione è relativa ad un normale muro di confine, con dimensioni contenute, è sufficiente presentare sempre all’ufficio comunale preposto, una segnalazione certificata di inizio di attività (SCIA), dal momento che non superano la soglia minima che riguarderebbe un vero e proprio cambiamento a livello urbanistico ed edilizio.
La tipologia di recinzione che si intende erigere come muro di confine non ha limiti di scelta e la decisione è a discrezione del proprietario che si appresta a farla costruire. Moltissime sono le soluzioni tra cui optare sia a livello di materiali che di disegno e geometrie.
E’ infatti possibile realizzare dei muri di confine in cemento, pietra legno, mattoni e metallo o anche misti e combinati con differenti porzioni materiche di grande effetto.
Ciò che influisce sulla decisione è sicuramente l’aspetto estetico della casa da recintare e il look generale e armonico che ne deve scaturire. Un’abitazione tradizionale ben si presta a essere circondata da un tipico muro di confine in laterizio, con colonne e inserti in metallo nella parte soprastante, una in country style può essere invece abbinata a un muretto in pietra a secco, in una casa contemporanea divisori in legno per esterni, cemento a vista o commistioni materiche, lapidee e metalliche, si sposano perfettamente ad una concezione moderna e attuale molto trendy del vivere quotidiano.
Anche il verde può essere contemplato come divisorio tra proprietà, ma come parte integrante di una struttura fissa e che non consenta in alcun modo il suo attraversamento e posto ad una certa distanza da questo. Le classiche siepi, fitte e robuste, vengono impiegate quando si vuole garantire una maggiore privacy se il muro di confine permette una visuale sulla proprietà adiacente troppo invasiva.
Ma anche piccoli arbusti e cespugli floreali possono essere piantati sul perimetro di un terreno, così come alberi più alti ma sempre nel rispetto delle metrature stabilite dal codice civile. La distanza dalla zona di confine deve solitamente essere misurata dalla linea del muro di confine stesso e la base esterna del tronco dell’albero. Inoltre, le piante devono garantire di non superare l'altezza del muro e di essere costantemente potate per non invadere il terreno altrui.
Definire i costi per la realizzazione di un muro di confine diventa semplice quando si è deciso il materiale da utilizzare, si è a conoscenza della metratura da coprire e si ha ben chiaro il disegno che si intende concretizzare.
Per darvi un’idea generale e valutando il fattore materico possiamo evidenziare una classifica in base ad un prezzo crescente tra i prodotti più utilizzati:
Naturalmente il budget cambia a seconda della complessità e delle geometrie che si vogliono riproporre nel muro di confine, oltre ad aggiungere la manodopera e gli eventuali accessori di illuminazione o verde da considerare tramite preventivo ben calcolato.