Quando è in arrivo la bella stagione e le temperature primaverili riscaldano piacevolmente le giornate, si deve iniziare inevitabilmente a stilare una lista di tutto ciò che deve essere effettuato per riportare a nuova vita gli spazi esterni di casa.
In modo particolare, quando si deve riaprire una piscina, dopo il lungo periodo invernale, è necessario avere un piano d’azione sequenziale e programmato su come gestirla, tenendo bene a mente le corrette operazioni da effettuare, per non incappare in interventi di riparazione consistenti per una male organizzazione del lavoro.
La procedura per preparare la piscina richiede le seguenti fasi operative:
Il momento più giusto per eseguire la manutenzione della piscina e che si ripete necessariamente ogni anno, ha tempistiche diverse in base al luogo e all’altitudine a cui si trova la piscina.
Sarebbe comunque bene intraprendere i lavori di pulizia e riattivazione già nel mese di aprile, se le condizioni climatiche lo consentono, per evitare di dover faticare nella rimozione di una gran quantità di microrganismi, alghe e funghi, che con l’aumento delle temperature outdoor proliferano maggiormente sia sul fondo che sulle pareti della piscina stessa.
Se la piscina è stata giustamente rivestita e riparata con un telo apposito rinforzato e a prova delle temperature invernali, sarà molto semplice rimuovere e ritirare la copertura in primavera e riporla con le dovute accortezze per poterla poi riutilizzare alla fine della stagione balneare.
È inevitabile che sulla sua superficie si sia formata e raccolta della sporcizia, nonché dei ristagni di acqua piovana.
Per evitare che durante la rimozione della copertura della piscina qualche elemento cada nella piscina stessa la procedura prevede:
Al termine di queste operazioni sarà possibile ripiegare la copertura e riporla nell’apposita sacca contenitiva per tutto il tempo necessario.
Lo step successivo per rimettere in moto una piscina riguarda le azioni per pulizia del fondo e delle pareti. Questa fase è particolarmente importante e deve essere compiuta in maniera minuziosa e puntuale per lasciare completamente linda ogni porzione prima di reintegrare con acqua pulita la vasca intera.
Infatti un completo ricambio dell’acqua con una pompa a immersione non è sempre necessario e nella maggior parte dei casi è sufficiente svuotare solo la metà della piscina.
L’incrostazione accumulatasi durante l’inverno può essere più o meno corposa a seconda dell’azione portata a buon fine dal liquido antibatterico e antialghe depositato in autunno. In ogni caso un minimo di residuo sarà inevitabile trovarlo e pertanto risulterà indispensabile effettuare una pulizia con cura.
Per una pulizia del fondo e delle pareti della piscina occorre utilizzare:
Risulta indispensabile ad ogni inizio stagione, la clorazione d’urto per eliminare e ossidare le sostanze presenti nell’acqua stessa che la contaminano, con un suo successivo ed eventuale ricambio parziale, specialmente se una volta scoperta la piscina ci si accorge che l’acqua è particolarmente sporca e melmosa, a causa di:
L’iter per eseguire la clorazione della piscina prevede:
Eseguiti questi passaggi si deve analizzare il livello di cloro residuo che dopo un corretto trattamento deve essere rientrato e compreso tra 0,7-1,5 ppm.
Se la trasparenza non è ancora perfetta, a causa di alcune micro particelle ancora presenti, sarà necessario attivarsi con un’operazione di flocculazione, in pastiglie o in liquido, che addensa gli inquinanti che vengono poi catturati e trattenuti dal sistema di filtraggio.
Il sistema di filtrazione di una piscina è formato solitamente da uno o più pre-filtri, cestello e un’elettropompa, con lo scopo di aspirare l’acqua, ripulirla dalle impurità e reintrodurla nella vasca trattenendo lo sporco.
Dopo le operazioni sopra descritte per preparare la piscina per la primavera ed estate, occorre pertanto pulire l’impianto di filtraggio in modo scrupoloso poiché ha aiutato nelle procedure di igienizzazione della struttura e dell’acqua della vasca contenitore, intrappolando detriti e sporcizia.
Nel dettaglio si dovrà:
In questo modo l’acqua della piscina sarà sempre perfetta e tersa, pronta per essere utilizzata al meglio.
Ultimo passaggio ma non meno importante rispetto agli altri, è il controllo del ph dell’acqua che deve essere compreso tra 7,2 e 7,6 affinché l’azione del cloro possa essere massima in ogni momento e in modo che la piscina possa dirsi davvero pronta per essere utilizzata.
I fattori che tendono a far innalzare questo livello sono molteplici e differenti, ma sostanzialmente riguardano:
Se il valore del ph supera l’8,2 è necessario attivarsi per abbassarlo con l’impiego di sostanze come l’acido solforico o il bisolfato di sodio che acidificano l’acqua con il beneficio di evitare la formazione di cloruri. I tempi di filtrazione dovranno essere più frequenti sino al ristabilimento del ph stesso e i filtri, in questo frangente, dovranno essere igienizzati con maggiore sistematicità.