Studio 4e

La natura e la relazione con il paesaggio assumono in questo lavoro un ruolo fondamentale. Partendo da una struttura esistente ed eliminando le parti architettoniche non significastive, sono state valorizzate le qualità plastiche e volumiche dell'edificio originario, riportando la costruzione ai suoi elemetni essenziali. Gli spazi sono totalmente riconfigurati secondo le esigenze dei nuovi proprietari, definendo la nuova immagine architettonica a partire dalla ricerca di un raffinato equilibrio visivo tra opacità e trasparenza, bene evidenziata nell'asimmetria dinamica dei nuovi prospetti. Particolarmente suggestiva è la scalinata in pietra scavata nella roccia calcarenitica che, sapientemente recuperata, introduce gradualmente alla corte interna che dà accesso alla casa. Gli spazi interni si distinguono per la straordinaria luminosità data dalla luce naturale. I materiali utilizzati sono stati scelti e selezionati con attenzione, valutati secondo le texture, la forma e la loro capacità di riflettere la luce.

Spazi dinamici, coerenti con le funzioni abitative, sono alla base della progettazione di questa casa. Matrice del progetto è la gestione dei percorsi. Gli ambienti si dilatano e si contraggono creando molteplici esperienze sensoriali. Tutto è demandato all’utilizzo di pochi segni, capaci di orientare immediatamente chi si muove al suo interno, come la parete continua in intonaco scuro che unisce, con una leggera rotazione rispetto all’asse della casa, la zona living con la zona pranzo e genera ad ogni istante diversi e suggestivi punti di vista. Al centro dell’abitazione è stato realizzato un grande mobile polifunzionale in legno zebrano, progettato su misura come tutti i mobili della casa, racchiude al suo interno un armadio guardaroba e divisori scorrevoli in vetro acidato. La modularità della luce, utilizzata come materia di progetto al fine di suscitare molteplici percezioni visive, è al centro della ricerca creativa che lega gli interni di quest’abitazione.

Adolf loos affermava che “solo una piccola parte dell’architettura appartiene all’arte: il sepolcro e il monumento”. Le dimensioni di questa cappella gentilizia, di soli 3 metri per 3, manifestano simbolicamente questo desiderio di eternità. L’edificio si articola su due livelli: la parte basamentale segna l’ingresso alla cappella attraverso due grandi blocchi di marmo sbozzati, che risultano ruotati e traslati a memoria della pietra rotolata del sepolcro di cristo risorto. La parte superiore, opposta per leggerezza ed essenzialità, è di un candido intonaco bianco e vuole rappresentare lo spirito che si distacca dalla materialità della vita terrena, con i suoi affanni e le sue fatiche, e ascende ad una dimensione spirituale. La croce, simbolo di resurrezione, abbraccia, leggera e senza peso, l’intero monumento, fino ad apparire sospesa nel cielo e lega con una linea incisa nella materia, il passaggio dell’anima, che annulla l’io per tornare a dio.

La villa, non visibile dalla strada e immersa nella quiete di un verde giardino mediterraneo, si raggiunge percorrendo un lungo viale di palme. La ristrutturazione dell’immobile, costruito negli anni’70, ha valorizzato alcuni elementi esistenti e ne ha integrato altri ridefinendo l’immagine dei fronti. L’impianto distributivo si mostrava disarticolato nelle funzioni ed indifferente nelle relazioni con gli spazi circostanti. Il progetto ha ristabilito un corretto rapporto interno-esterno, dislocando l’ingresso dell’abitazione lungo l’asse centrale del giardino, con ambienti che si susseguono in una ricca sequenza dinamica. All’esterno,un nastro metallico di coronamento unifica l’intervento sui prospetti, inglobando l’originario aggetto perimetrale. Completa la zona living uno spazio per il relax, contraddistinto da una grande vetrata che annulla il confine con l’esterno. I colori, i materiali scelti e gli arredi su misura creano un’atmosfera accogliente,realizzando ambienti ricchi di comfort.