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Paolo Gioffreda

L'architettura metafisica di gioffreda & morsello - Roma (RM)

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Da dove e da quando si vorrà ricominciare? Dal dolmen o da un apocrifo ordine architettonico? Cosa sostengono le due ex-torri gemelle? L'architrave di un multipiano polivalente,che si irradia fregiandosi come fiaccola della libertà, oppure il capitello-memoriale su cui insistono arco e fregio celesti? Dopo le esibizioni delle idee progettuali di ogni natura che finora, dall'undici settembre 2001, hanno girato il mondo, suscitando innumerevoli opinioni giornalistiche ed intense discussioni pubbliche, paolo gioffreda e gioacchino morsello in questo progetto, ideato al primo anniversario della sciagura, presentano un'innovazione ragguardevole che si è generata dalla sintesi di quella valanga di idee, una sintesi caratterialmente autentica e personalizzata dai due progettisti, generatasi dall'analisi esaminativa sulla vasta varietà di proposte - sia etiche, sia estetiche, sia costruttive, sia urbanistiche - finora presentate ufficialmente, a partire dalle prime della max protecth gallery. In questo preciso contesto denso di proposte pratiche e visionarie, quella di gioffreda & morsello, mentre si apre ad un raggio considerevole di future considerazioni pragmatiche e quindi realizzabili, tende ad approfondire, nella sua estetica emblematicità, un elevato ed edificante significato, dove emerge la preminenza assegnata ai valori umani più elevati. Un significato in cui si cristallizza l'identità fuggente tra pensiero e realtà nei tempi a venire: una piazza, una fiaccola immensa, elevata ed elevante al cielo, che irradia ed è irradiata dal cielo, un astro fra cielo e terra che risplende straordinariamente di luce propria, sorretto da due torri gemelle che ne divengono la sua struttura. Una piazza che si rivolge eternamente al cielo con assoluta dedizione, per perpetuare la memoria e per porgere quella preghiera incessante e indirizzata e la salvezza delle anime delle vittime innocenti cadute nella sciagura. Le due torri si trasformano in due strutture, due involucri monolitici che, congiunti dalla loro comune sommità - la piazza sostenuta e che sostiene - rievocano nell'insieme un solo involucro trivolumetrico - non più due monovolumetrici e separati, bensì riuniti in uno più complesso e più evoluto, in uno unico ed autoreggente -, rievocano con la piazza la prima forma da sempre esistita dell'architettura umana: il dolmen. Un dolmen come un nuovo wtc, il suo sistema strutturale trilitico, un'idea coniata da gioffreda & morsello sulla linea del primo sistema costruttivo ideato dall'uomo, ideato sin da allora come sacrario per le sepolture collettive. La figura dell'architrave si estende al cielo, come citato precedentemente, con il crescere della sua prominenza aggettante. Infine, se oggi si potrebbe considerare provocatoria ogni forma di idee progettuali relative ad un nuovo wtc - provocatorio si potrebbe considerare qualsiasi cosa che riflette vivamente il bisogno di tutti di abbracciare il futuro e di sognare -, la provocazione è già stata manifestata dalle precedenti esibizioni e lo sarà ancora comunque, con la stessa misura ed intensità per ogni progetto che verrà presentato a riguardo. Gioffreda & morsello, grazie all'energia impressa dalla metafora rappresentativa di questo loro messaggio, hanno nel loro team come stretti collaboratori l'unicità dell'opera e lo scorrere tempo - e non soltanto quello inteso orizzontalmente -. Come co-autori di queste idee progettuali affermano " l'empire state building o il seagram building non li osserviamo come li osservarono inizialmente. Per un'opera architettonica unica ed irripetibile nel suo genere, infatti, sarà la variabilità dell'opinione e della critica umana a valutarne l'entità e la variabilità della provocazione - considerando che l'accrescere del fattore tempo, così come per ogni fenomeno storico, lascia decrescere il senso comune dell'entità provocatoria -" English version "in the ground zero world-wide rebuilding context, full of genuinely suitable or visionary proposals accumulation, our proposal results the position to master a deeper knowledge for its singleness, concerning whether formal pattern or aestethic symbolism, a singleness which cleanly shows the ascribed praise and preminence to the spiritual and temporal highest human values while harmonizing themselves." Formal pattern: "the two towers are transformed in two joined mega-structures, in a twin towers form replica which permits the towers joining for sharing their common support to the sustained piazza as their top, as their architrave. This way, rather than the single-volumetrical blocks of the former and separated towers, the whole shape recalls a unique tri-volumetric shape: two towers reunited through the piazza, into a unique and self-sustained body which recalls the dolmen, the human architecture first composition ever existed. A dolmen as the new wtc, a first structural and building system idea, with its trilithic system as a trinal unity of forces, a conceived idea from time immemorial for collective rites and sepoltures sacrarium. On the top the piazza-architrave shape rises toward the sky through its concentric multistore projectional prominence. On the ground a crossing space through the manhattan arch, so now called according to a foreseen antonomasia." Aestethic symbolism: "an eternal meaning comes crystallized together with the fleeting identity among human mind and reality of facts for future times. A piazza as giant torch without fire, a raised torch which raises up to the heaven, an irradiating torch which is irradiated by the heaven, an astro-body through earth and heaven which is spendidly shining with its own light. A real piazza which reaches such altitude, sustained by the twin towers formal replica which becomes two raising twin structures. A human piazza, a perpetual ember-tray, * which is incessantly turning, with its visitors, to the heaven in absolute firmness and devotion, whether in preserving from oblivion the memory or in holding out that special and endless prayer for the souls salvation of the guiltless victims." *an irremovable standing chalice.
 
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