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Gionatan Calvo

Pasticceria colosi - Gualtieri Sicaminò (ME)

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Archisio - Gionatan Calvo - Progetto Pasticceria colosi
Pasticceria colosi

Casa gt - Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

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Archisio - Gionatan Calvo - Progetto Casa gt
Casa gt

Eco - Mazara del Vallo (TP)

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Archisio - Gionatan Calvo - Progetto Eco
Eco nasce da un’idea progettuale mirata a realizzare un piccolo alloggio avente come obiettivo principale quello di offrire il massimo comfort nel minimo spazio, con una soluzione economica e in totale rispetto della natura. In primo luogo, il progetto si concentra sulla qualità dello spazio, i materiali e la luce naturale, e cerca di ridurre al massimo gli spazi inutilizzati, infatti tramite l’incastro dei vari “complementi d’arredo” varia la fruibilità in base alle necessità e all’uso. Le grandi aperture e il lucernaio in copertura sono il punto caratterizzante del progetto, che consentirà ai fruitori di godere dello spettacolo del cielo notturno estivo. Eco è un rifugio facilmente trasportabile e componibile grazie ad un processo di prefabbricazione completato in autocostruzione attraverso l’impiego di materiali reperibili sul luogo (km. 0). Favorisce la contestualizzazione e l’empatia con il territorio, senza azioni invasive rispetto al paesaggio, data l’assenza di fondazioni.

Sustainable renovation in capo milazzo - Milazzo (ME)

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Archisio - Gionatan Calvo - Progetto Sustainable renovation in capo milazzo
Sustainable renovation in capo milazzo The project provided the renovation of an existing pizzeria, through sustainable techniques and with low environmental impact materials. Whit a project changes during execution, were added some external bowers and a garden. The project is located in capo milazzo, in a landscape full of historical, cultural and naturalistic amenities: the site is overlooking the aeolian island, it has its agricultural productions, and it is near the typical landscape of the straits of messina. The beauty of the context suggested to "open" the building to the outside, reversing the practice of understanding these spaces essentially as "internal. The new facade of the building, simplified and reduced to the existing metal structure, makes it possible to read the entire interior space from the public street. Few signs characterize the intervention: essentially a system of "calotte" oriented on landscape. This system of "calotte", with its variations, incorporates furniture, the shaping cavities bar, seat elements, etc .; recreating a real "internal" landscape. The entire furniture is arranged transversely, as a backdrop which intends to point out the absence of a "facade". Technically, through folds and bends, the sequence of furniture search a different relationship with the ground and the sky. This sequence originates in the suppleness of the wooden seat near the fountain wall, it is developed in the series of wooden furniture and stone laminated, and ends in the calm of the lengthways bar counter which combines internal and external, leading in the new garden. Even the side opening to the new garden is pursuing the objective of integration to the landscape, organizing a promenade and defining rest areas in the shade of the olive secular trees. Ristrutturazione sostenibile a capo milazzo Il progetto prevedeva la ristrutturazione di una preesistente ex-pizzeria, attraverso tecniche ecosostenibili e materiali a basso impatto ambientale. Con una successiva variante sono stati annessi alcuni pergolati esterni e un’ampia porzione dell’uliveto adiacente, quale spazio giardino interno alla nuova attività, quest’ultimo elaborato in collaborazione con l’agr. Roberta andaloro (studio omphalos), Il progetto è collocato a capo milazzo, all’interno di un paesaggio “denso” e ricco di emergenze storico-culturali e naturalistiche: come l’area sic “ita030032 capo milazzo” o le produzioni agricole tipiche (d.o.c. Mamertino e dop valdemone); il vicino paesaggio dello stretto e le prospicienti isole eolie; la grotta di polifemo, la chiesa ipogea di s. Antonio; tanto per citarne alcune fra le più rilevanti. La straordinarietà del contesto ha suggerito di “aprire” l’edificio alle forze naturalistico/culturali di questo esterno, capovolgendo la consuetudine dell’intendere tali spazi sostanzialmente come “interni”. La nuova facciata dell’edificio, essenzializzata e ricondotta alla preesistente ossatura metallica, permette infatti di leggere l’intero spazio interno dall’antistante via pubblica. Pochi segni connotano l’intervento: sostanzialmente un sistema di “calotte” che modella delle cavità orientate verso il paesaggio. Tale sistema di “calotte”, con successive declinazioni, incorpora mobili, angolo bar, elementi seduta, etc.; ricreando un vero e proprio paesaggio “interno” alla stessa architettura. L’intero arredo è disposto trasversalmente, come un fondale che intende rimarcare l’assenza architettonica di un “prospetto”; di un esterno architettonico. Tecnicamente, attraverso pieghe e curvature, la sequenza dei mobili di arredo ricerca un rapporto mutevole con il suolo/cielo: fissandosi/radicandosi all’uno o all’altro e abbracciando il visitatore e lo spazio. La sequenza di tali elementi vuole produrre un “ritmo” cinematografico, una sequenza; quasi la traccia di un transito, di un attraversamento “nello” spazio. Una suggestione futurista che, non a caso, ha fatto riaffiorare alla memoria gli studi “scientisti” sul movimento del marey e, in particolare, la famosa scultura bronzea sulle fasi del volo degli uccelli del 1887. Tale ideale sequenza/morphing trova origine nelle flessuosità della seduta lignea vicino al muro fontana, si sviluppa nella serie di mobili in legno e pietra lamellare, e si conclude nella pacata longitudinalità del bancone bar che unisce interno ed esterno, conducendo nel nuovo giardino. Anche lo sfondamento laterale verso il nuovo giardino persegue l’obiettivo di una integrazione ai multipli paesaggi che offre il contesto, organizzando una promenade e definendo delle aree di sosta all’ombra dell’uliveto secolare. Project leader: arch. Flamingo giovanni Collaboratore al progetto: arch. Gionatan calvo

Concorso di idee per la riqualificazione architettonica-ambientale di viale castello - Lucera

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Archisio - Gionatan Calvo - Progetto Concorso di idee per la riqualificazione architettonica-ambientale di viale castello
Lucera, a little and full of art town lays on colorful agricultural territory in apulia. The evolution of the urban structure clearly shows how the ancient roman town became different through the years. Nowadays it has extended, following the agricultural territory according to the environment. This duality between urban and natural structures belongs also to our project area. Viale castello is located between the end of the southern part of the town and the swabian-angevin castle. Along the road you can see the agricultural landscape. This is the reason why the architectural project highlighted the potentiality and the amenities of this natural scenery. Our idea is based on the union of the cultivation design with the cultural one, creating a promenade that links the landscape values with the urban ones in just a ground design. The project The road to the castle has to became a promenade where art and landscape are married. Poor materials and a recycle system makes the project sustainable. Along the road there are some spaces that emphasize the relations with the natural scenery. An “excavation” of the ground called “il belvedere”, obtained from the existing levels of the road, that allowed the erasing of the parapet (born after the excavation). A shelter, bus stop/info point/belvedere that allows to get on a higher level from which you can admire the castle and the landscape. It is called “info point-area wireless” and it’s shaped on a metallic object with wireless connection. A footbridge system that pass through the existing trees, so that it will be possible for tourists and citizens to get near the nature. The route to the castle is enriched by mosaic flooring (that represents the most important monuments of the town) and by historical founds. Urban furnitures are made with recycled materials with low impact on the environment. The new ground design constitutes a precise choice of valorization of the surrounding landscape. In particular, the system of colored asphalt carpets are treaded on the colors of the different textures of apulia landscape. Premessa metodologica sul rapporto con il paesaggio Lucera, riconosciuta città d’arte, snoda i suoi tesori sulle tessiture cromatiche del paesaggio colturale che ritma il tavoliere. L’evoluzione della struttura urbana mostra chiaramente come l’asciuttezza cardo decumanica della città di fondazione si sia nel tempo stemperata in una mirabile relazione radiale con tale spazio agrario; in un gioco di adattamenti e deformazioni alle emergenze antropiche e naturali circostanti, tipico della sensibilità antica. Questa dualità fra strutture urbane e naturali determina, per certi versi, anche il carattere della nostra area di progetto. La risalita di viale castello si snoda, infatti, fra le propaggini edilizie della cittadina, che da sud incautamente sembrano assediare la nobile fortezza svevo-angioina, e le aperture visive verso nord e le ampie porzioni del richiamato paesaggio agrario. Per tale ragione, il progetto ha voluto “riscrivere” in chiave architettonica le logiche e la suggestione di tale paesaggio, interpretandone relazioni e potenzialità segniche anche alla scala dell’arredo urbano. Nella presente proposta, dunque, il disegno colturale si coniuga al disegno culturale dei luoghi, nella definizione di una promenade che unisca i valori del paesaggio e dell’urbanità, come quelli dell’arte e della storia, in un unico disegno di suolo. Il progetto Pur funzionalmente autonomo e nel rispetto del bando di concorso, il concept vuole suggerire una programmazione d’interventi di più vasto respiro, che rafforzi e rinsaldi la relazione fra il castello, il corpo urbano e altri beni culturali, anche attraverso micro interventi (come l’istallazione di opere d’arte, giochi di luci, etc.) tendenti a riammagliare il paesaggio culturale locale. Non a caso, durante l’elaborazione progettuale è affiorata prepotente la straordinaria lezione di pikionis ad atene, di cui il disegno di suolo proposto è certamente memore. La risalita al castello deve diventare una promenade in cui arte e paesaggio interagiscono. Materiali "poveri" e anche di riciclo permettono di rispettare il budget imposto, in un’ottica di sostenibilità integrata. Per tale ragione, all’interno dello stanziamento previsto, si è cercato e si è riusciti ad integrare nel progetto anche il tratto di strada che da via enrico toti conduce fino al ponte di accesso al castello, realizzando un primo segmento unitario di tale progettualità possibile e ben più estesa. Lungo il percorso si snodano degli eventi che, oltre a creare dei luoghi di sosta atti ad incentivare l’uso pedonale, la valorizzazione del sito e attività di socializzazione, permettono diverse modalità di rapporto con il paesaggio: - uno "scavo" del suolo, denominato “il belvedere”, ricavato dalle quote esistenti che approfitta del fatto che in quel punto la terra è alla stessa quota della strada. Ciò consente l’eliminazione del parapetto (ricavato naturalmente per effetto dello scavo) è un rapporto visuale diretto con il paesaggio. - una pensilina per autobus/punto informativo/belvedere che consente di salire ad una quota da cui osservare dall'alto la risalita e il paesaggio. Denominato “info point-area wireless” è l’unica deroga al tracciato esistente della risalita per ricavare un piccolo oggetto metallico double-face che, grazie alla dotazione wierless, intende agevolare le attività di socializzazione (specie dei giovani) e la sosta. - un sistema di passerelle che si intrufola in mezzo agli alberi esistenti (e da salvaguardare) da cui ricavare inediti scorci del paesaggio e del castello. Sarà possibile, per i turisti e la cittadinanza, avvicinarsi e integrarsi alle chiome degli alberi esistenti da una quota “non convenzionale”. Il percorso è scandito e arricchito anche da decori pavimentali (mosaici che raffigurano i principali monumenti della cittadina) da realizzare attraverso procedure di partecipazione collettiva e/o dall’inserimento di reperti storici (come nella lezione di pikionis) e da un sistema di arredo "eco", realizzato con tecniche artigianali e materiali di riciclo e/o a basso impatto ambientale. La sezione stradale Il nuovo manto stradale è parte integrante del nuovo disegno di suolo e costituisce una precisa scelta di valorizzazione paesaggistica del contesto. In particolare, il sistema proposto di tappeti di asfalti drenanti colorati, si ricercherà l’integrazione anche coloristica con le cromie e le texture del paesaggio agrario del tavoliere. Dal punto di vista prettamente tecnico, il soddisfacimento delle richieste del bando, prima fra tutti l’allargamento della sezione stradale necessario per consentire il doppio senso di circolazione, impone scelte precise, come la riduzione del marciapiedi a sud e lo spostamento a nord di gran parte delle alberature presenti. La riduzione del marciapiedi a sud, permette oltretutto sia di ricavare e organizzare lo spazio per la sosta dei veicoli che la sezione stradale occorrente al transito nelle due direzioni o al passaggio degli autobus. Viste le condizioni di esposizione le alberature del marciapiedi sud vengono spostate a nord, implementando quelle già esistenti e aumentando le zone d’ombra e di sosta della nuova risalita. Questa scelta, consente di schermare maggiormente il nuovo viale dal traffico veicolare, orientando lo sguardo del visitatore verso il paesaggio naturale. Naturalmente si provvederà all’idonea regimentazione delle acque piovane e a rendere praticabili ai disabili l’intero tratto da ambo i lati e nel rispetto degli ingressi privati esistenti. Barriere architettoniche L’intero tratto sarà privo di barriere architettoniche tramite opportuni piani inclinati di collegamento. Particolare attenzione è stata rivolta al collegamento fra il lato sud del viale, che ospita i parcheggi, e il marciapiedi lato nord. Un sistema di collegamento in quota fra i marciapiedi, integrato nel disegno complessivo, oltre che abbattere le barriere architettoniche, definisce anche un sistema di dissuasori/dossi utili al controllo delle velocità dei mezzi. La scarpata Il nuovo sistema di regimentazione delle acque del viale, convogliate ai bordi della carreggiata, dovrebbe attenuare i fenomeni di dilavamento che attualmente scaricano lateralmente sulla scarpata. Per controllare i fenomeni di cedimento ed erosione, si prevede di intervenire con tecniche di ingegneria naturalistica a basso impatto ambientale. Il sistema di ingegneria naturlistica proposto deriva dalla fusione del sistema in “terra rinforzata” e il “prato armato” con idrosemina. La stabilità del pendio è assicurata dall’azione combinata tra la geostuoia che stabilizza il terreno e l’apparato radicale che ne impedisce l’erosione. Alberature Riorganizzate in funzione dell’esposizione solare, delle nuove funzionalità e degli scorci prospettici che il progetto intende valorizzare, organizzano un disegno unitario del verde che amplifica le zone d’ombra proteggendo il percorso dalla luce del sud, schermando maggiormente la parte pedonale della risalita. I problemi ai marciapiedi causati dalle robinia pseudoacacia sono risolti grazie ad un potenziamento delle aree verdi in prossimità dell’apparato radicale. Questa porzione di terra, sufficientemente irrigata e drenata, annullerà l’effetto di costipamento delle radici che allo stato attuale causa le problematiche attenzionate dal bando. Gli arredi Il disegno degli arredi del nuovo viale castello rispetta le richieste del bando in merito alla capacità degli stessi di resistere ad eventuali atti vandalici. Le soluzioni adottate, improntate a criteri di economicità ed ecosostenibilità, pensate per essere prodotte artigianalmente in loco, anche attraverso l’utilizzo di materiali di recupero, sono complementari e coessenziali alla strategia generale del progetto. Le sedute, realizzate con una lastra di acciaio corten presso-piegato, sono caratterizzata da un design “compatto” ed essenziale. Nelle due versioni (con incisioni o fori) e grazie all’integrazione di un corpo illuminante a basso impatto energetico realizzano scenari notturni mutevoli che enfatizzano la passeggiata. La rimozione dei muretti esistenti, vero ostacolo alla fruizione del paesaggio, prevede l’inserimento di una ringhiera metallica dal disegno essenziale e leggero. Per una maggiore integrazione al contesto, il ritmo serrato delle aste metalliche si piega occasionalmente, creando una lieve trama di ramificazioni e rarefazioni che accompagneranno la risalita. Realizzabili con elementi metallici di scarto e recupero (lucidi o ossidati), il design compatto ed “eco” del cestino portarifiuti riprende le texture riproposte con la pavimentazione, richiamando le trame del paesaggio agrario circostante. Una lama di acciaio piegato caratterizza il disegno unitario di una coppia di elementi illuminanti a basso consumo energetico: così da illuminare con un unico oggetto d’arredo sia il percorso pedonale che quello carrabile. Project leader: arch. Giovanni flamingo Collaboratore al progetto: arch. Gionatan calvo
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