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Gabriele Mazzei Architetto

Villa time - Santa Marinella (RM)

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Archisio - Gabriele Mazzei Architetto - Progetto Villa time
Disposta su un lieve pendio che la pone spettatrice d’onore sulla costa che si staglia a pochi metri dalle sue finestre, villa time si presenta all’esterno come la classica villa ad un piano degli anni settanta, preceduta da un porticato a tre archi, rivestita dall’intonaco bianco a rinfazzo che le dona l’aspetto di eterna casa per vacanze, quell’intonaco che nella stessa santa marinella riveste le ville saracena, califfa e moresca, celebre trittico dell’architetto luigi moretti. Il progetto di ristrutturazione della villa, affrontato dall’arch. Gabriele mazzei, trova il suo fondamento nella volontà di rendere lo spettacolo naturale partecipe dello spazio interno in un continuo rimando interno-esterno, dove le variazioni luminose e cromatiche del cielo e del mare diventano il metronomo naturale che scandisce le attività quotidiane dei suoi occupanti.

Casa berardi - Roma (RM)

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Archisio - Gabriele Mazzei Architetto - Progetto Casa berardi
Loft a due piani nel cuore della storica periferia romana cara a pasolini e al cinema neorealista. In uno stabile degli anni 30, un "basso" recuperato dall'abbandono, risanato mediante un massiccio intervento di isolamento dall'umidità mediante il rifacimento di un vespaio aerato con casseri ad igloo e l'interposizione di un materassino isolante ultrasottile di ultima generazione in aerogel. Il sapore misto tra l'industrial design e l'urban chic, rende questa piccola abitazione un trait d'union tra il luogo più privato qual'è la casa e un lounge bistrot aperto alla vista dei passanti.

Concorso di progettazione: nuovi spazi didattici - Roma (RM)

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Archisio - Gabriele Mazzei Architetto - Progetto Concorso di progettazione nuovi spazi didattici
Il liceo scientifico “farnesina”, situato in un’area a forte pendio nel quartiere romano denominato vigna clara presenta oltre alla struttura principale dell’istituto, un edificio a “gradoni” che si sviluppa su di un’area in forte pendenza tra la via dei giuochi istmici e la via cassia, due padiglioni prefabbricati contenenti ciascuno cinque aule e due blocchi di servizi igienici, che versano in un avanzato stato di obsolescenza nonché non risultano rispondenti alle sempre più crescenti esigenze di una struttura educativa quale quella di un istituto superiore a carattere scientifico e con il bacino di utenza del liceo farnesina. All’obsolescenza delle strutture e alla loro inadeguatezza funzionale si unisce il non trascurabile problema legato alla presenza di materiali riconosciuti da anni quali tra i più nocivi alla salute ovvero l’amianto, presente sotto forma di lastre termoisolanti molto diffuse un tempo all’interno di simili strutture a carattere “temporaneo” . Le richieste della committenza alle quali il progetto che qui di seguito si illustra si pone come punti cardine della progettazione ed obbiettivi da soddisfare sono: a. Poter disporre di spazi dimensionalmente e funzionalmente più consoni allo svolgimento dell’attività didattica, secondo indicazioni di salubrità degli ambienti, illuminamento naturale e diffuso sull’intera superficie delle aule, più alti rapporti superficie utile/alunno, migliori condizioni all’interno dei locali didattici di comfort termoigrometrico; b. Necessità di un collegamento mediante percorsi agevoli tra la nuova struttura e quella preesistente anche attraverso la creazione di uno spazio funzionalmente indicato come “nodo”; c. Implementazione delle funzioni ad ora presenti all’interno del plesso scolastico: laboratori linguistici ed informatici con caratteristiche di flessibilità spaziale e funzionale; sala proiezioni utilizzabile anche al di fuori degli orari scolastici, inteso come possibile spazio di relazione per i giovani del quartiere; d. Disponibilità di nuovi spazi a servizio dell’attività sportiva all’aperto, adiacenti ad un campo sportivo polivalente correttamente orientato nello spazio (asse nord-sud) anch’esso visto quale possibile fulcro e motore di relazioni tra gli abitanti del quartiere oltreché degli studenti frequentatori del liceo; e. La possibilità di usufruire di un accesso privilegiato dal parco pubblico adiacente e conseguente allontanamento degli studenti astanti dai pericoli della strada prima dell’ingresso nel complesso; f. Ricostruzione dell’abitazione del custode con attenzione rivolta alla qualità del comfort abitativo mediante valori di trasmittanza termica compresi all’interno dei limiti disposti dalla legge, eco-sostenibilità della costruzione, assenza di materiali nocivi per la salute (l’attuale padiglione destinato ad abitazione del custode, come quelli destinati ad ospitare le attuali aule, contiene amianto, una vera bomba biologica); g. L’individuazione di un’area da destinarsi alla costruzione di un parcheggio interrato multipiano all’interno dei confini della scuola per la dotazione minima di standard urbanistici della zona limitrofa; h. La possibilità di destinare un’area per la realizzazione di un micro-nido per 30 bambini all’interno di quelle interessate dagli interventi; i. Non ultima, la possibilità di realizzare tali interventi in due tempi distinti con la precedenza assoluta rivolta alla realizzazione di un complesso comprendente 10 aule e 2 laboratori, della nuova abitazione del custode ed una dotazione minima di parcheggi a raso in attesa dell’elevazione del parcheggio interrato. Da tali richieste, e in ottemperanza alle linee guida del comune di roma riguardante la destinazione di spazi per la realizzazione di strutture prescolastiche (nido e micro-nido e spazio be.bi) si è optato per la localizzazione dell’area destinata ad ospitare il secondo intervento nell’ambito interessato dalla realizzazione del parcheggio multipiano. Da ciò ne è discesa l’opportunità che il corpo contenente le prime dieci aule di progetto e l’abitazione del custode si trovassero in prossimità della scuola preesistente e configurassero insieme ad essa e all’ingresso dal parco, uno spazio con la precisa vocazione di nodo funzionale, crocevia di percorsi e motore di relazioni umane in un alternarsi di ambiti coperti e scoperti, intervallati da aree di sosta attrezzate per il godimento di tutti gli spazi, utilizzabili anche per lezioni all’aria aperta. Altro punto essenziale, determinante per la corretta dislocazione delle costruzioni erigende, risulta la modifica dell’attuale orientamento del campo sportivo, da realizzare secondo l’asse cardinale nord-sud come da disposizioni emanate dal regolamento c.o.n.i. In sostituzione dell’attuale, erroneamente orientato secondo un asse pressoché est-ovest, con i conseguenti fenomeni di abbagliamento dei giocatori. Quanto premesso è alla base delle scelte progettuali e tecnologiche adottate nella stesura del progetto che si configura nel seguente modello: A. Un nodo funzionale dal quale accedere alla scuola esistente e dal quale si diramano i percorsi per l’accesso ai nuovi “padiglioni”, al campo sportivo e ai parcheggi a raso. Strettamente connesso ad una delle due uscite del parcheggio interrato mediante ampio varco nel muro di cinta lungo via dei giuochi istmici e all’accesso dal parco mediante un percorso aereo che costituisce un nuovo e più degno fronte dell’avancorpo della vecchia palestra, poco consono biglietto da visita della vecchia scuola, il nodo si configura come una piazza coperta da “alberi” in legno lamellare, acciaio e vetro e costituisce l’ossatura portante e il fulcro dei percorsi al piano pilotis degli edifici e della promenade lungo il campo sportivo polivalente fino all’area dei parcheggi a raso. Una piazza nella quale conversare al riparo dalla pioggia o dalle giornate calde e troppo assolate, sotto una luce filtrata e modulata da decine di lamelle, come sotto un pergolato mediterraneo; B. Un corpo di fabbrica composto da 4 piani fuori terra, con andamento perpendicolare al vecchio corpo di fabbrica lungo il confine est del lotto e che ospita le seguenti funzioni; Al piano terra: 1. Una sala proiezioni di 100mq con servizi igienici indipendenti ma ad essa connessi e fruibili dalla piazza coperta; 2. L’abitazione del custode, direttamente collegata agli spazi comuni della scuola ma opportunamente orientata nelle bucature in risposta ad un’esigenza di una maggior privacy; 3. Gli accessi ai piani superiori dei due nuovi “padiglioni”; 4. Il micro-nido: una struttura facente parte del nuovo fabbricato ma resa indipendente e senza pericolo di interferenza con i fruitori della scuola superiore grazie all’accesso defilato rispetto ai percorsi interni al liceo e direttamente collegato alla via dei giuochi istmici sia tramite percorso carrabile ( di servizio ai posti auto a raso e successivamente della rampa di ingresso del parcheggio interrato), sia tramite un vialetto in lieve pendio affiancato da strutture a maglia metallica per il contenimento e la manutenzione delle siepi arboree. Il distacco di 5 m dell’edificio dal confine est del lotto accoglie il giardino di competenza del micro-nido che assume quel carattere “privato” e tranquillo adatto allo svolgimento in piena sicurezza delle attività dei bimbi all’aria aperta. Ai piani superiori: 1. Venti aule e quattro laboratori divisi in due corpi di fabbrica strutturalmente indipendenti, realizzabili in tempi distinti ma collegati mediante i percorsi di emergenza antincendio; 2. Blocco servizi igienici serviti da cavedi ispezionabili per il passaggio delle tubazioni degli impianti idrici e di condizionamento dell’aria. C. Il campo sportivo polivalente adagiato parallelamente al muro di confine con la via dei giuochi istmici ad una quota inferiore rispetto alla piazza coperta ma collegato ad essa mediante una “promenade” coperta da passerelle, raggiungibile con brevi gradinate e una rampa con pendenza massima dell’8% per portatori di handicap. Il campo è servito da due piccoli fabbricati ad un piano posti sui lati corti, contenenti gli spogliatoi divisi per uomini, donne e corpo docente o all’occorrenza per squadra e arbitri. Tutti gli ambienti facenti capo al campo sportivo, sia aperti che coperti sono accessibili e pienamente fruibili anche da persone con ridotte capacità motorie. Sul lato lungo del campo, lungo la promenade, una gradonata doppia consente di accogliere circa 80 persone sedute; d. Rampa di ingresso al parcheggio interrato con strada di accesso lungo il confine sud del lotto utilizzata per il raggiungimento dei parcheggi a raso del primo stralcio di realizzazione del progetto. Le aule all’interno del nuovo fabbricato suddivise in tre piani e i due laboratori posti ai primi due di essi sono state dislocate secondo gli orientamenti est ed ovest connessi alle migliori condizioni di illuminamento naturale di tali affacci. Lo spazio centrale dell’edificio ospita i collegamenti verticali e il blocco servizi defilato rispetto ad esso ed assume il ruolo di atrio che accoglie gli studenti su ogni piano prima dell’ingresso negli ambienti didattici. Sull’atrio, ad ogni piano, si apre un locale aerato per il deposito del materiale didattico e le fotocopiatrici sorvegliato dalla postazione del bidello. Le aule sono di dimensioni pari a 50mq ciascuna, con una profondità di 6 metri per consentire un miglior rapporto di illuminazione naturale anche della superficie opposta alle tamponature vetrate. Sulla facciata est, esternamente e tutto intorno alle superfici vetrate, una cornice posta in aggetto della profondità di un metro e rivestita a tinte chiare assicura un maggior ingresso e modulazione di luce naturale riflessa proveniente da sud all’interno delle aule e dei laboratori nelle ultime ore della mattinata consentendo un notevole risparmio fonti di luce artificiale. Le profonde cornici in aggetto risultano di essenziale utilità nel secondo corpo di fabbrica oltreché per gli effetti di riflessione interna di luce naturale nelle aule con esposizione est, anche per gli ambienti esposti a sud, per il contenimento della radiazione termica in ingresso. Le facciate esposte a nord e a sud ospitano i percorsi di esodo e le uscite di emergenza, debitamente dislocate secondo traiettorie di esodo contrapposte. Tali percorsi di emergenza ottenuti mediante strutture metalliche esterne alla struttura dell’edificio e posti in testa ad esso, nel secondo stralcio di realizzazione del progetto diventeranno nella facciata sud il collegamento aereo ad ogni piano al secondo edificio, strutturalmente indipendente dal primo e poggiante sul parcheggio interrato. Il corpo scala esterno posto sulla facciata a nord, ospita lo spazio calmo per la messa in sicurezza delle persone diversamente abili durante l’evacuazione di emergenza in caso di incendio. I corpi scala di emergenza, spesso punto dolente nella progettazione degli edifici pubblici o ad uso pubblico diventano un ulteriore spunto per la caratterizzazione dell’edificio nell’intero suo complesso di realizzazione, posizionandosi alle estremità nord e sud e al centro di esso, garantendo in tal modo 2 uscite di emergenza per ogni blocco didattico opportunamente contrapposte in ottemperanza alle più restrittive normative in materia antincendio. Per tali corpi “aggiunti” si è deciso di ricorrere all’utilizzo di un “rivestimento” permeabile, che concorresse alla precisa connotazione dell’edificio e che fosse estendibile agli altri due volumi di servizio, ovvero i blocchi igienici. Il rivestimento in questione si manifesta come una “pelle” in frangisole orizzontali che smorza l’altezza dei corpi di fabbrica, garantisce il mascheramento delle strutture di emergenza senza occultarle, e quando disposta sulle facciate ovest dell’edificio in corrispondenza dei blocchi igienici concorre all’ombreggiatura delle murature prevenendone il surriscaldamento. I frangisole che proponiamo sono elementi in legno tecnico composti dal 50% di polveri di legno riciclato e dal 50% di pvc anch’esso proveniente da materie riciclate, con un basso impatto quindi sulle risorse di materie prime, non tossici per l’organismo, autoestinguenti e a bassa manutenzione, realizzati mediante estrusione ed irrigiditi al loro interno da barre metalliche. Una struttura elementi scatolari metallici farà da impalcato per il montaggio degli elementi in facciata e in copertura. La libertà di espressione che tale rivestimento porta con sé è stata coniugata alla volontà di rompere la staticità e l’imponenza dei corpi di fabbrica mediante la posa delle lamelle secondo un’andatura dinamica, fatta di sporgenze e rientranze. Il contrasto cromatico delle lamelle color legno scuro con l’intonaco chiaro del fabbricato e le ombre proiettate sulle superfici di facciata rendono il prospetto movimentato e mutevole sotto l’effetto dei raggi del sole nelle diverse ore della giornata e nelle diverse stagioni. La struttura è ipotizzata in calcestruzzo armato, un materiale ampiamente sperimentato sul territorio e per questo motivo più economico rispetto a tecnologie sicuramente all’avanguardia ma richiedenti una manodopera altamente specializzata scarsamente disponibile e quindi più onerosa. I pilastri di sezione minima 35×35cm e le travi sono arretrati rispetto alla linea di facciata e consentono la soluzione dei ponti termici ed acustici. I solai prefabbricati in lastre predalles di spessore 30cm hanno interpiano di 357cm all’estradosso e luce libera 300cm mentre gli orizzontamenti al piano terreno del primo lotto edificando sono ipotizzati su struttura ad igloo con intercapedine aerata per contrastare l’umidità di risalita nelle strutture. Economicità, ecologicità (i casseri sono frutto della lavorazione di materiale di riciclo) e velocità di posa sono ulteriori e non meno importanti motivi per la scelta di tale tipologia di struttura. I massetti per gli impianti sono di tipo galleggiante in conglomerato alleggerito su pannelli isolanti in legno mineralizzato ad alta densità per contrastare la propagazione delle onde sonore all’interno dei diversi ambienti. Allo stesso scopo e per consentire una flessibilità dell’edificio nel tempo, le tramezzature sono ipotizzate poggiati sul pavimento finito e realizzati in lastre di cartongesso su struttura metallica e intercapedine con lana minerale o lana di pecora trattata con sali di boro. Leggerezza, rapidità di posa, lavorazione a secco e alto gradiente di isolamento termico ed acustico sono le qualità che hanno fatto propendere per tale soluzione tecnica. Le tamponature esterne sono previste dello spessore di 35cm, realizzate a cassetta in bio-laterizi porizzati ed intercapedine con strato termo-fonoisolante in pannelli di sughero auto-collato mediante pressa ad alta temperatura senza aggiunta di collanti, un materiale naturale al 100%, riciclabile, inattaccabile da microorganismi o muffe, traspirante e stabile nel tempo. Lo stesso sughero è ipotizzato come rivestimento a cappotto esterno direttamente intonacato e nella soluzione dei ponti termici nei casi in cui i pilastri e travi non siano arretrati rispetto alla linea di facciata. La principale caratteristica che fa del sughero il materiale migliore per l’isolamento termico di un edificio scolastico è l’alta permeabilità al vapore che in un’aula scolastica ospitante 25 alunni oltre al docente satura l’aria nell’arco di poche ore e rischierebbe di condensare all’interno delle tamponature o sulle superfici vetrate in presenza di materiali conosciuti in commercio come barriera al vapore. Le tamponature trasparenti sono previste a tutta altezza, realizzate con vetri di sicurezza in ottemperanza alla norma uni 7697 per la sicurezza dell’utenza per la caduta nel vuoto e/o da danni connessi alla rottura delle lastre. Per tutte le vetrate, realizzate in vetrocamera ed infisso in pvc rinforzato a taglio termico è previsto il trattamento delle superfici trasparenti con rivestimento basso-emissivo per il contenimento della dispersione termica e pellicole riflettenti per i laboratori e l’ aula esposta a sud. Poiché il 41% della spesa energetica in italia deriva dal riscaldamento e condizionamento degli ambienti residenziali e del terziario, l’impianto di riscaldamento che si ipotizza è un impianto a pavimento a bassa temperatura, alimentato da una centrale termica a condensazione quando non dai collettori solari posti in copertura. Gli stessi collettori solari saranno la primaria fonte di produzione dell’acqua calda sanitaria per i locali igienici. Seguendo i principi sopra esposti è possibile quindi conferire quel valore aggiunto all’edificio derivante dall’utilizzo di tecnologie semplici, mirate al risparmio energetico e al contempo al miglioramento delle condizioni di comfort psicofisico dei fruitori come ad esempio il sistema di ventilazione naturale e pre-climatizzazione ottenibile mediante l’interramento in fase di scavo delle fondazioni di tubazioni in pvc ad una profondità di pochi metri. Le tubazioni collegate all’esterno ad un ventilatore azionato da un piccolo pannello fotovoltaico prelevano aria che dopo lo scambio termico col terreno (a temperatura pressoché costante durante l’anno) viene immessa tramite le diramazioni delle tubazioni poste all’interno dell’edificio attraverso i cavedi dei blocchi igienici. Tale immissione di aria pre-trattata (riscaldata in inverno e raffrescata in estate) a costo zero, oltre ad essere una sostanziale fonte di risparmio economico, garantisce il giusto quantitativo di ricambi d’aria altrimenti difficilmente ottenibili all’interno di un edificio pubblico. Dal metodo di calcolo elaborato dal centro di studi sull’energia ceema, per i valori di progetto immessi sono emersi i seguenti risultati indicativi: Lunghezza delle tubazioni interrate  40 m diametro delle tubazioni interrate  25 cm velocità dell’aria all’interno della tubazione interrata  4m/s profondità di interramento delle tubazioni  3 m Temperatura esterna 30°c  temperatura dell’aria immessa nell’ambiente 22,54 °c temperatura esterna 10°c  temperatura dell’aria immessa nell’ambiente 17,22 °c Un ultimo accenno della presente relazione è diretto al micro-nido, struttura atta ad accogliere 30 bambini di età compresa tra i 3 ed i 36 mesi. Lo schema funzionale alla base del progetto prevede tre sezioni separate da 10 bambini nelle tre diverse fasce di età e categorie, lattanti, semidivezzi e divezzi, ognuna in ampia comunicazione con l’atrio e l’ingresso che grazie all’inserimento di arredi mobili possono assumere di volta in volta funzioni differenti: spazi per le attività comuni, mensa per i bambini più grandi, area di incontro per i genitori e tra genitori ed educatori. Le sezioni sono state collocate in pianta affinché quelle per divezzi e semidivezzi si trovino in diretta comunicazione tra loro, anche attraverso il giardino, e con l’atrio, offrendo un ambito più appartato per quella dei lattanti. Un blocco intermedio ospita i servizi dedicati al personale educativo e di sostegno e in appartenente a questo, in posizione defilata ma contigua all’atrio, è stata dislocata la cucina, dotata di dispensa e di locale di deposito dei detersivi accessibili direttamente dall’esterno. Come per il liceo, l’impianto di riscaldamento del micro-nido è pensato a pavimento a bassa temperatura alimentato da collettori solari e caldaia d’appoggio a condensazione, più che mai adeguato ad un ambiente dedicato all’accoglienza di bimbi trascorrono gran parte del tempo a giocare a terra. Le partizioni interne delle sezioni sono ipotizzate come grandi vetrate che mettono in comunicazione le sezioni stesse con gli ambienti di relazione, personalizzabili attraverso vetrofanie colorate per creare un ambiente giocoso e colorato. Anche in questo caso le vetrate ottemperano alle norme di sicurezza uni 7697 riguardanti le vetrate in spazi pubblici o ad uso pubblico.

Concorso di idee Riqualificazione della piazza alcide de gasperi - Roma (RM)

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Archisio - Gabriele Mazzei Architetto - Progetto Concorso di ideeRiqualificazione della piazza alcide de gasperi
Il progetto prevede la realizzazione di una nuova piazza che si configuri quale spazio urbano ben definito e fruibile, in grado di accogliere il flusso pedonale proveniente dal corso del popolo e di offrire ambiti spaziali e funzionali interconnessi, destinati alla socializzazione, alla ricreazione, alla compartecipazione della vita cittadina. Tale obiettivo è stato perseguito attraverso i seguenti interventi: 1. Configurazione della piazza quale ideale prolungamento del percorso della città storica mediante la creazione di un polo attrattivo collocato prospetticamente rispetto all’asse principale dell’abitato storico (es: scultura “musicale” con emissione sonora prodotta da caduta di acqua o dal vento o dall’interazione con i fruitori della piazza); 2. Inserimento di specifiche funzioni collegate al tempo libero, alla cultura, alla ricreazione e al convivio mediante le quali individuare 4 zone prevalenti all’interno dello spazio che appare attualmente disarticolato: mangiare, guardare, giocare, ascoltare; 3. Riduzione del traffico veicolare, che attraversa la piazza e la occupa con i suoi numerosi parcheggi a raso, mediante la realizzazione di un parcheggio interrato raggiungibile per mezzo di percorsi stradali alternativi e conseguente ampliamento degli spazi pedonali. La vastità dello spazio oggetto dell’intervento offre l’opportunità di prevedere un parcheggio interrato multipiano, che per rispetto della consolidata piantumazione esistente ne segue il profilo dell’apparato radicale. L’accesso a tale parcheggio è stato individuato in via dell’artigianato ad una quota inferiore ed in posizione remota rispetto agli ambiti funzionali della piazza. A tal proposito, l’edificio di proprietà comunale, attualmente ad uso di botteghe artigiane, si ipotizza sottoposto a recupero e restyling per renderlo idoneo a svolgere la nuova funzione affidatagli di accesso al parcheggio. Gli ambiti funzionali della nuova piazza sono adibiti rispettivamente ad area per il ristoro, spazio espositivo per mostre temporanee con luoghi di soggiorno all’aperto, parterre per eventi culturali (teatro, musica, performances artistiche, comizi) e spazio ludico per i bimbi. Tali ambiti, separati dalla strada carrabile di collegamento tra la via roma, via a. Santovetti e via bartolomeo gosio, sono collegati con un attraversamento a raso che si attesta su un’area compresa tra lo spazio ludico e l’”arena” per eventi culturali, lasciata intenzionalmente libera e adattabile a funzioni diverse (manifestazioni sportive, mercatini domenicali…etc). Parallelamente a tale asse, viene identificato un percorso che ha origine dalla gradinata di accesso alla piazza da via dell’artigianato e individua, nell’intersezione con l’asse del corso, il baricentro della piazza connotandolo per mezzo di un elemento scultoreo/monumentale che diviene principale polo attrattivo visibile dal corso del popolo. La differente tessitura della pavimentazione e l’utilizzo di materiali non omogenei rispetto agli ambiti funzionali circostanti, consentono la immediata individuazione di tali percorsi connettivi, in posizione antagonista con l’asse principale dell’abitato storico. L’identificazione dei quattro ambiti funzionali avviene tramite piccole scarpate erbose lineari, piuttosto che mediante vere e proprie barriere, consentendo quindi la creazione di nuovi “margini” che rendono la piazza di progetto difficilmente riconducibile a quella attuale, fatta eccezione per il giardino nel settore sudest della piazza la cui configurazione ad anfiteatro, generata dall’alberatura esistente, ha suggerito la naturale vocazione ad ospitare manifestazioni musicali/teatrali o comizi politici. Contiguo a tale ambito vi è quello per l’intrattenimento ludico dei bimbi che è stato ripensato sia nella disposizione e fornitura dei giochi, sia per il trattamento della pavimentazione con l’utilizzo di pavimenti anti-trauma variamente colorati, generanti un’atmosfera vivace e giocosa. Una fitta siepe verso la strada separa fisicamente i bimbi dal percorso pedonale e poi dalla strada, mentre le panchine sul lato libero fungono da barriera controllata dai genitori. L’allargamento del marciapiede, in corrispondenza del fabbricato d’angolo con via a. Santovetti, recupera, attraverso l’illuminazione pubblica disposta in filari, le dimensioni spaziali dell’imbocco del corso del popolo, instaurando con esso un rapporto di contiguità/continuità. Dall’altra parte della strada si trova l’area adibita al ristoro, occupata in parte da una struttura fissa o a carattere stagionale adiacente al bar “il cavallino” ed in parte da “chioschi” per la vendita di specialità culinarie con possibilità di degustazione a tavolino grazie ad arredi fissi collocati in un’area adiacente (terrazza) ad oggi inutilizzata. L’arredo urbano assume in questo ambito, e in quello limitrofo una valenza estetica oltreché funzionale che caratterizza la piazza come operazione perfettamente collocata nella contemporaneità. Non si tratta di oggetti di “design” variamente disposti nello spazio, ma si configurano come effettivi elementi costitutivi dello spazio urbano circostante, ne delimitano gli ambiti con vere e proprie quinte e ne accentuano direzioni e/o centralità. Il corpo ad “l”, contiguo al giardinetto geometrico su base quadrata, assume il valore simbolico di spazio porticato, definendo il confine tra la piazza pubblica e la dimensione più privata e quasi domestica di un “chiostro” contemporaneo. La vista, da lì, spazia attraverso una cortina in filari di cerris siliquastrum verso una galleria espositiva, che si duplica in uno specchio d’acqua a raso pavimento, dilatando lo spazio e capovolgendo l’ordine degli elementi. Gli arredi gli arredi sono stati progettati secondo i criteri della eco-compatibilità e del basso impatto ambientale. I chioschi di prodotti alimentari, il “chiostro” ed il “tunnel espositivo” sono pensati con una struttura reticolare in ferro rivestita da doghe curvate in legno tecnico (50% farina di legno proveniente da materiale di riciclo, 50% resine). Lo stesso legno tecnico appare, sotto forma di elementi trafilati a sezione tonda, su panchine e tavoli realizzati in piattine di ferro curvate.

Abitazione h50 - Roma (RM)

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Archisio - Gabriele Mazzei Architetto - Progetto Abitazione h50
Abitazione privata di 80mq in roma, quartiere balduina. Modifica della distribuzione interna, trattamento delle superfici, inserimento di un secondo bagno e scelta degli arredi e degli apparecchi illuminanti convergono nella realizzazione di un progetto organico, dal forte impatto visivo ed emotivo. Alla monocromia nelle gradazioni dei grigi dell'involucro architettonico e degli elementi d'arredo principali, si sovrappone il colore degli elementi decorativi, arancio per la zona living, violetto per la camera da letto. Materiali utilizzati: resina gobetto, gres porcellanato porcelanosa, kerlite bardelli, sanitari kerasan, rubinetterie paini, illuminazione buzzi & buzzi, omikron, philips, artemide, rotaliana.

Casa a garbatella - Roma (RM)

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Archisio - Gabriele Mazzei Architetto - Progetto Casa a garbatella
Recupero di un'abitazione in un edificio storico di garbatella

Villa time - Roma (RM)

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Archisio - Gabriele Mazzei Architetto - Progetto Villa time
Particolare dei mattoni in vetro che diffondono la luce proveniente dal soggiorno all'interno del disimpegno

Il giardino di villa time - Roma (RM)

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Archisio - Gabriele Mazzei Architetto - Progetto Il giardino di villa time
Progettazione e realizzazione in corso d'opera per un giardino di 1000 mq di una villa fronte mare all'interno del quale trova posto un'ampia piscina in elementi modulari in acciaio laminato con bordo a sfioro, un gazebo con cucina esterna, un piccolo centro benessere ad uso privato con piscina idromassaggio, nuoto controcorrente, bagno turco e doccia emozionale.

Spa ad uso privato - Roma (RM)

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Archisio - Gabriele Mazzei Architetto - Progetto Spa ad uso privato
Un piccolo centro benessere ad uso privato all'interno di una pertinenza di una villa. La vista sulla piscina esterna e fino al mare, attraverso le fronde degli ulivi, consentono di rendere ancora più gradevole e rilassante l'utilizzo delle apparecchiature per il wellness presenti all'interno del piccolo ma confortevole ambiente. Piscina idromassaggio, bagno turco e doccia emozionale consentono ai proprietari di liberarsi dallo stress accumulato dopo una giornata di lavoro, coccolati dalle luci rgb in un caleidoscopio di colori e di profumi.

Agenzia immobiliare bravi - Santa Marinella (RM)

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Archisio - Gabriele Mazzei Architetto - Progetto Agenzia immobiliare bravi
Un'agenzia immobiliare sulla via aurelia, strada commerciale principale di santa marinella, la "perla del tirreno" a pochi chilometri da roma. Lo spazio esiguo del locale commerciale, sfruttato su due piani grazie ad un soppalco in carpenteria metallica, ha consentito di dividere il volume su due altezze nel retro e poter configurare una divisione anche in pianta tra front-office e back-office. L'ambiente d'ingresso, aperto al pubblico, si presenta permeabile e trasparente grazie all'uso di una vetrina tutto vetro non parallela alla strada bensì sfaccettata e arretrata per consentire un ingresso riparato. Le pareti sono rivestite in pannelli fonoassorbenti per attutire il rumore proveniente dalla strada ad altro traffico veicolare. Gli arredi sono leggeri, trasparenti e riflettenti.

Concorso per il lungomare di ostia - Roma (RM)

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Archisio - Gabriele Mazzei Architetto - Progetto Concorso per il lungomare di ostia
Concorso per il lungomare di ostia

La portineria romana - Roma (RM)

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La portineria romana
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