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Francesco Campidonico

Nuova residenza nella periferia storica - Savona (SV)

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Archisio - Francesco Campidonico - Progetto Nuova residenza nella periferia storica
Abitazioni private, spazi condominiali e giardino pubblico Finalità e obiettivi del progetto: - costruzione di centralità, rappresentatività e identità della residenza e dello spazio urbano. - ricerca del ruolo aggregativo e d’integrazione sociale tra la residenza e dello spazio pubblico. - miglioramento delle condizioni di sosta, accesso e mobilità carrabile e ciclo-pedonale. - caratterizzazioni materiche e cromatiche di facciata e al suolo, con differenziazioni della pavimentazione e del verde in base ai diversi usi. - realizzazione di elementi fissi per lo spazio collettivo per la qualificazione spaziale e tecnica, durevoli e di facile e continua manutenzione. (seduta curvilinea, soglia – portale, fontana). - utilizzo di sistemazioni naturalistiche in grado di determinare caratteristiche estetiche, microclimatiche e percettive del luogo. (piante, siepi, aiuole e prato) L’area d’intervento riguarda un lotto inedificato situato nella piana di valleggia. Al tessuto urbano novecentesco si sovrappongono le tracce del tessuto storico sub-urbano (creuze liguri). Lo spazio “denso” per abitare e lo spazio “aperto” per respirare collaborano per la costruzione di una nuova identità urbana. L’edificio residenziale rispetta la tipologia “a blocco” prevista dalle norme del p.u.c. Interpretando tale indicazione con uno schema planimetrico ad “l” che articola verticalmente la volumetria compatta in un semplice schema planimetrico. L’edifico si confronta con l’eterogeneità sociale del mercato abitativo: gli alloggi sono costituiti da unità “medie” occupano il braccio più lungo del corpo di fabbrica, sovrapponendo le stesse tipologie su tre piani verso l’ala ovest e su due piani nella parte centrale. Il punto d’incontro delle due maniche edilizie dello schema ad “l” definisce la saldatura ed insieme una sottrazione di materia edilizia; l’unione si concretizza mediante uno squarcio verticale, ovvero il passaggio coperto che permette l’accesso al secondo corpo scala ed ai parcheggi pertinenziali. Le logge sollevate da terra ma ancorate agli “angoli urbani” del caseggiato, caratterizzano la morfologia dei fronti edilizi ricercando un uso “aereo” dello spazio esterno: tali prolungamenti aggettanti, assicurano le viste panoramiche dalle abitazioni, ma rappresentano anche un buon orientamento visivo dalle percorrenze della strada. L’articolazione in verticale del corpo di fabbrica, l’ampia terrazza e i balconi curvilinei, le sequenze delle alberature, definiscono delle “sovradiacenze tridimensionali” che costruiscono una nuova ricchezza ambientale del paesaggio urbano circostante: tali prolungamenti all’esterno dello spazio abitato contribuiscono ad una maggior vivibilità insieme al giardino pubblico racchiuso nella “corte aperta”. Il disegno complessivo organizza una nuova relazione tra spazi privati e percorsi e soste collettive, per favorire” discreti” gradi di relazione di vicinato tra gli abitanti dell’edificio e dell’intero quartiere. La soglia principale d’ingresso alla corte aperta è definita da un’elevazione muraria ad andamento inclinato che accresce il senso d’invito in corrispondenza della curva stradale: si è realizzata una “porta-cerniera”, un vero e proprio punto d’incontro che orienta le percorrenze pedonali dirette agli atri - scala condominiali e al giardino pubblico, allontanando e riparando gli spazi esterni dalla carreggiata stradale.

Nuove abitazioni private nel contesto sub-urbano e collinare località s.ermete, vado ligure sv - Savona (SV)

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Archisio - Francesco Campidonico - Progetto Nuove abitazioni private nel contesto sub-urbano e collinare localit sermete vado ligure sv
Il nuovo fabbricato abitativo si confronta con il territorio agricolo e sub-urbano della valle di s.ermete. Rispetto all’eterogeneo contesto edilizio vadese ricerca un equilibrio formale ed un grado di compiutezza architettonica, rifiutando sia l’anonima identità sia l’astratta mimesi storicistica dei diversi modelli delle nuove case isolate nell’intorno. La modesta dimensione del fabbricato in progetto permette d’interpretare alcune peculiarità tipologico-organizzative dei fabbricati storici (casa rurale con scala esterna, terrazze e locali annessi). Si configura un volume caratterizzato dalla congiunzione di due corpi edilizi distinti e collegati dal “vuoto” dell’atrio all’aperto; i due piani fuori terra contengono n. 4 unità abitative (n.2 per piano) e l’accesso è situato nel punto di congiunzione dei due corpi di fabbrica. Gli alzati del manufatto abitativo si uniformano alla curvatura dell’andamento stradale ed il fronte principale si qualifica articolandosi al di sotto della copertura piana concludendosi con i setti murari verticali "chiudenti" l’involucro edilizio.

Centro di vinificazione a lerma (al) 2° premio recupero della qualità nel paesaggio montano 2004 regione piemonte settore beni ambientali - Lerma (AL)

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Archisio - Francesco Campidonico - Progetto Centro di vinificazione a lerma al 2 premio recupero della qualit nel paesaggio montano 2004 regione piemonte settore beni ambientali
L’intervento s’inserisce nel territorio verdeggiante prossimo all’abitato di lerma tra il confine ligure e la pianura alessandrina. Il progetto nasce dalla volontà della comunità montana di qualificare la zona con la creazione di una struttura per la produzione e la commercializzazione del vino. Le modeste risorse a disposizione hanno condotto all’introduzione di una architettura emergente ed unitaria, assume particolare rilievo il dialogo del costruito con i segni morfologici e con lo spazio aperto naturale e la pianta consegue dallo schema di una struttura messa in opera a seguito dello sbancamento nel rilievo marnoso. L’inserimento contro-terra garantisce la temperatura interna costante per la conservazione dei prodotti vinicoli, consente di ricavare una cantina espositiva interrata e definisce un solo fronte principale, il cui carattere raccoglie la responsabilità di combinare l’architettura della tradizione rurale con il carattere del nuovo “fatto costruttivo”. Allo scopo di “addomesticare” la considerevole volumetria, la composizione del rivestimento in laterizio adotta rigorose scelte formali, una sintesi delle finestrature, della finestra-loggia, del “dispositivo tradizionale” grigliato di mattoni. Sulla continuità monomaterica i ricorsi lineari ed aggettanti dei mattoni rafforzano la percezione dell’innesto dinamico e orizzontale del costruito, nel rilievo collinare. Il progetto, con i suoi problemi figurativi, diviene un esercizio di condensazione di un“gesto intuitivo” ma non istintivo: una manifestazione materiale e figurale orientata dalla ricerca dell’espressione e della durata della forma costruita. Se il primo appunto mentale coincide con la “mimesi” di una anonima struttura, il lavoro critico sulla forma, per affinamenti successivi, ha condotto a una sintesi per la sua trasfigurazione. Nel tema della facciata si confermano motivi classici e nuovi “allotropi” essenziali per la materialità delle forme alla luce della storia: l’integrità e la separazione della consistenza materica, l’azione di dilatazione percettiva sono forse le matrici che conducono alla definizione di forme semplici in grado di raccogliere il passato, gli aspetti ambientali nel modo “riduzionista” dei maestri italiani del dopoguerra.
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