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Specchi per arredare e trasformare la percezione degli spazi interni - Roma (RM)

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Composizioni di specchi Naturalmente gli specchi sono prima di tutto oggetti d’uso, come nei bagni o nelle cabine armadio, o d’arredo, con forme e cornici che si adattano alle mode e ai gusti. Si può, innanzi tutto, appendere alla parete uno specchio singolo o una composizione di più specchi uguali oppure di forme e dimensioni diverse, ma possibilmente resi omogenei dallo stile della cornice o da un concetto estetico unificante. Specchi singoli La scelta delle cornici può essere la più varia: dalla cornice rustica poggiata direttamente sul pavimento per suggerire un ambiente informale, alla cornice dorata accoppiata a mobili d’antiquariato o inserita provocatoriamente in un ambiente di stile moderno perché non passi inosservata. Specchi rotondi di vetro incorniciati di pelle e appesi a cinghie dello stesso materiale, specchi privi di cornice, ma sagomati in modo irregolare o spiritoso (a forma di goccia, di maglietta, di orologio), specchi decorati con scritte, figure, zone colorate, riprendendo l’uso che degli specchi hanno fatto artisti come man ray e michelangelo pistoletto. Pareti specchianti I pannelli di specchio possono però essere utilizzati anche come rivestimento delle pareti. L’esempio più celebre, e forse più antico, è rappresentato dalla galerie des glaces, realizzata nella seconda metà del ‘600 nella reggia di versailles. Qui, lungo una galleria di 73 metri, diciassette grandi finestre fronteggiano altrettante cornici architettoniche che ne riprendono la sagoma e incorniciano 357 specchi. La soluzione, diffusamente imitata per tutto il secolo successivo nei palazzi nobiliari d’europa, suggerisce la possibilità, anche nelle normali abitazioni, di rivestire, anche parzialmente, le pareti che fronteggiano le fonti di illuminazione con pannelli di specchio che producono il duplice effetto di moltiplicare la luminosità e creare prospettive illusorie, dilatando gli spazi. L’effetto prospettico viene raddoppiato lungo due direzioni ortogonali disponendo le lastre di specchio ad angolo; tra l’altro si crea così una sorta di caleidoscopio che produce tre immagini riflesse di ciascun oggetto posto nel diedro libero. Per rendere più arioso un piccolo locale si possono disporre gli specchi su due lati paralleli con effetto “salone del barbiere”: le pareti si trasformano in grandi cannocchiali che prolungano lo spazio all’infinito. La presenza di soffitti decorati offre la possibilità di inserire fasce di specchio nella parte superiore delle pareti perimetrali. Si forma in questo modo l’illusione, esaltata dalla decorazione, di un soffitto che prosegue oltre le pareti, le quali sembrano interrompersi prima di raggiungere la sommità. Un’ulteriore possibilità è quella di rivestire di specchio un elemento architettonico “ingombrante”, quale potrebbe essere un pilastro, ma anche un muretto divisorio o una cabina. In tal modo il pilastro che interrompe la continuità della stanza viene “dematerializzato”, a tutto vantaggio dell’estetica dell’ambiente. Le diverse soluzioni presentate rappresentano un buon punto di partenza per arredare e trasformare la percezione degli spazi interni. Riassumiamole in dettaglio, così da tenere a mente un quadro generale, utile per orientarsi nella scelta finale che non deve trascurare gli elementi architettonici e decorativi già presenti, in modo da valorizzare le scelte fatte in precedenza: 1 parete specchiata Aumenta la luminosità, creando una prospettiva illusoria 2 pareti specchiate ad angolo Aumentano la luminosità, creando due prospettive illusorie con effetto caleidoscopio 2 pareti specchiate parallele Aumentano la luminosità, creando un effetto cannocchiale Specchi nella parte alta delle pareti Estendono illusoriamente il soffitto Specchi sui pilastri Dematerializzano l’elemento architettonico In tutti i casi la sorpresa che coglie l’osservatore, entrando in un ambiente dove sono utilizzati degli specchi, è maggiore se le superfici riflettenti sono disposte in modo che egli non venga inquadrato direttamente. In questo modo viene a mancare un riferimento essenziale per riconoscere il “trucco” e per alcuni secondi si può veramente pensare che la stanza si prolunghi al di là delle pareti. Non ci sono limiti alle soluzioni che la fantasia degli architetti può suggerire, coordinando gli specchi alla disposizione degli arredi e intercettando le vedute oltre le finestre. Importante è naturalmente non esagerare: lo specchio può diventare un’ossessione.
 
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