Rifacimento tetto - Roma (RM)
La copertura degli immobili è sempre oggetto di una manutenzione protratta nel tempo. Gli interventi variano a seconda della tipologia dei materiali usati e delle tecniche di costruzione messe in atto. Alcuni interventi per il rifacimento tetto possono essere effettuati anche da soli, altri devono essere effettuati da personale specializzato: in ogni caso bisogna prestare particolare attenzione all’aspetto della sicurezza.
Ogni due anni si effettua un controllo generale che riguarda anche la struttura, soprattutto se si sono verificate piogge o grandinate molto forti. Le falde terminali, i colmi e i camini sono i punti in cui possono verificarsi più comunemente dei problemi di infiltrazioni. Ogni 10-20 anni va effettuata una revisione generale. Il lasso di tempo che trascorre fra una revisione e un’altra dipende dall’altitudine e dalla presenza di ghiaccio o neve. Il rifacimento tetto, invece, potrebbe prolungarsi fino a 40 anni, in base ai danni che verranno constatati. Se vi sono travi in legno bisogna fare ogni anno un trattamento specifico.
Se, invece, ci sono travi in metallo, bisogna rinnovare la pittura anticorrosiva ogni 3 anni. La copertura in tegole necessita di una manutenzione ordinaria una volta all’anno, una manutenzione straordinaria ogni cinque anni e di un rifacimento tetto dai 10 ai 40 anni. Un lavoro che si può eseguire da soli è la rimozione del muschio che va a formarsi e ad accumularsi sulle tegole.
Per quanto riguarda il lastrico solare piano, è necessario fare la manutenzione annuale; quella straordinaria viene eseguita ogni lustro, mentre la ristrutturazione avviene ogni 15-25 anni. Se il lastrico ha un rivestimento in piastrelle ed è praticabile è necessario effettuare una ristrutturazione integrale quando gli elementi di copertura si sollevano dal supporto. Quando si effettua il rifacimento tetto è bene sostituire tutte le piastrelle, non semplicemente gli elementi danneggiati, per isolare completamente la copertura e per una maggiore sicurezza.
Le grondaie sono un elemento a cui si deve prestare attenzione, perché necessitano di una manutenzione ordinaria una volta all’anno. Dopo ogni temporale particolarmente intenso (o comunque dopo ogni mese in inverno e in autunno), bisogna effettuare una pulizia generale, soprattutto se ci sono alberi o case più alte nella zona circostante. La manutenzione straordinaria è legata al materiale usato: per il rame si interviene ogni 25 anni, mentre la lamiera e l’acciaio i tempi scendono a 7 anni.
Per un lavoro a regola d’arte...
Per opere di rifacimento tetto totale o parziale è bene rivolgersi a un tecnico per essere sicuri della qualità dell’intervento. Alcune semplici riparazioni da svolgere da soli sono rimuovere il muschio e sostituire le tegole. In ogni caso è fondamentale prestare attenzione all’aspetto della sicurezza, sia per chi esegue il lavoro che per l’ambiente circostante.gli agenti atmosferici, la pioggia soprattutto, possono danneggiare la copertura: in particolare le infiltrazioni d’acqua possono addirittura riguardare la stabilità della struttura portante. Per questo bisogna eseguire un rifacimento tetto sfruttando la tecnica dell’impermeabilizzazione prima che le infiltrazioni provochino danni irreparabili.
Per impermeabilizzare il tetto esistono apposite membrane in grado di evitare che le infiltrazioni varie entrino in contatto con la struttura interna, mantendendo sempre una buona traspirabilità. Queste membrane sono composte di speciali materiali capaci di fare in modo che il vapore del sottotetto venga espulso e l’acqua proveniente dall’esterno non penetri. Se dal tetto partono tubature che permettono lo scolo dell’acqua, è meglio che tutta l’acqua vi defluira, evitando che si depositi in altre zone.
Preparare il piano di posa.
È molto importante che le superfici siano pulite. Dopo aver rimosso le guaine preesistenti danneggiate, si eliminano terriccio, polvere e detriti che si sono depositati sulla superficie. Quindi ci si accerta che la struttura della copertura sia integra, senza fessure o lesioni che causano infiltrazioni.
Verificare i teli di guaina.
Applicare i teli di guaina: la faccia inferiore si stende sulla copertura del tetto. Sono elementi in tessuto non tessuto, costituito da fibre di polipropilene, unito a una membrana in bitume-polimero grazie al calore.
Applicare l’adesivo.
Bisogna l’etichetta del prodotto per scegliere l’adesivo migliore; a questo punto lo si stende in maniera uniforme così che il telo aderisca perfettamente. Ci sono anche spatole che consentono di applicare l’adesivo più facilmente. Successivamente si passa sul telo un rullo facendo una certa pressione.
Posizionare i teli successivi.
Seguendo le indicazioni della casa produttrice, si posizionano i teli successivi. È importante fare attenzione ai sormonti, ossia alle sovrapposizioni dei singoli teli lungo i bordi longitudinali. La distanza delle sovrapposizioni varia in relazione alla pendenza del tetto: il sormonto è maggiore tanto più è forte la pendenza. Se la pendenza è superiore al 15%, si fissano i teli in maniera meccanica.
Eseguire i dettagli.
Se vi sono lucernari e/o camini, il manto del tetto va rafforzato agli spigoli: si incolla una guaina alta 15 cm per rivestire il rilievo. Quindi la si risvolta e la si fissa sul tetto vero e proprio per 10 cm. Perché la guaina aderisca perfettamente va esercitata una certa pressione.
Disporre le tegole.
A questo punto si termina il rifacimento tetto in base ai materiali utilizzati, ad esempio applicando i profili per la successiva posa delle tegole. Ci sono anche guaine che non necessitano altri elementi di protezione, come le tegole.
Completare la copertura.
La disposizione delle tegole dipende dalla forma degli elementi: si inizia dalla falda inferiore e le ultime file vengono posate sulle falde superiori e sul colmo. Qui, quando si effettua il rifacimento tetto, è bene predisporre una camera di ventilazione.
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