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Carta da parati per donare una spiccata personalità agli ambienti - Roma (RM)

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Quando parliamo di carta da parati ci vengono in mente subito le immagini di una casa buia e vecchia degli anni ’70. Oppure ci viene in mente la casa della nonna, che per quanto fosse luminosa, era ricoperta da una monotona “tappezzeria” dai colori grigi e disegni damascati. A casa della nonna la si trovava soprattutto nelle stanze importanti, dove si ricevevano gli ospiti: salotto e sala da pranzo in primis. Poi andavi nelle stanze da letto e la ritrovavi di un altro tipo, ma l’effetto era simile: cambiavano i colori, che dal grigio viravano su tonalità come bordaux, giallo o verde, ma le fantasie erano più o meno le stesse. L’effetto finale, più che abbellire, sembrava appesantire. A causa di questi brutti ricordi, oggi molte persone coltivano un pregiudizio nei confronti della carta da parati che nel frattempo si è completamente trasformata nei colori, nelle fantasie e nell’uso che ne viene fatto. Per questo motivo, bisogna sfatare alcuni miti che nel tempo hanno contribuito a creare una pessima reputazione alla carta da parati. La carta da parati può essere anche leggera Dimenticate la carta rigida e spessa che aumentava il volume delle pareti: oggi la carta può essere molto leggera, soprattutto se applicata su porte, mobili e piastrelle. Infatti ne esistono alcuni tipi che hanno lo spessore di una pellicola. In francia e in inghilterra, ad esempio, vengono usate carte preincollate su pareti in legno, la cui unica difficoltà nell’applicazione consiste nel ricordarsi di posare i teli in opera in senso inverso l’uno con l’altro. A seconda della superficie su cui deve essere posata, della lavabilità e della resistenza che si vuole avere, la carta da parati varia la sua grammatura (consistenza). Per stabilire quale sia il giusto grado di grammatura bisogna tenere presente concavità, convessità ed asperità della pareti. Se queste risultano essere molto irregolari, è necessario usare una carta da parati più pesante, che richiede l’impiego di carta fodero. La funzione di questa ultima è quella di uniformare il muro e preservare lo strato finale della carta da parati da macchie e ombrature provenienti dal fondo della muratura. La carta da parati è usata anche su pareti poco impegnative Se prima la carta da parati rivestiva intere parati di salotti e sale da pranzo, oggi invece viene usate anche in ambienti più riservati come stanze da letto e bagni. Nel primo caso, una idea interessante può essere quella di applicarla solo su una parete per evidenziare la zona notte senza appesantire troppo. Oppure è possibile applicare solo un rettangolo di carta per disegnare la testata del letto. Per quanto riguarda il bagno, le combinazioni che si possono ottenere sono incredibili. Innanzitutto è possibile ricreare un ambiente reale per ottenere un effetto di apertura spaziale. Oppure si può scegliere un disegno ricercato per creare una sensazione di straniamento tipica delle atmosfere surreali. Inoltre è possibile creare un effetto pendant con lavabo, piatto doccia e copertura del wc. Sia che si tratti di bagno o camera da letto, la tendenza è comunque quella di applicare la carta su una porzione di parete o su una sola parete per non appesantire l’ambiente con un eccesso cromatico. La carta da parati apre o chiude gli spazi Quando negli ’70 la carta da parati ricopriva tutte le parati di una stanza, l’effetto finale era di incupire e restringere più che aprire e illuminare. Anche sotto la luce artificiale, dove le parti lucide che componevano le fantasie riflettevano la luce delle lampade, l’effetto era sempre quello di appesantire. Oggi invece le soluzioni offerte dalle carte da parati sono così versatili che è possibile conferire all’ambiente una spiccata personalità, spingendo all’estremo uno degli elementi che compongono l’ambiente stesso, inclusi l’assenza o la presenza di spazi. Per modificare le percezioni visive delle dimensioni di una stanza stretta e lunga, come un corridoio, si possono mescolare carte da parati chiare e scure utilizzando un colore opaco sulla parete più lontana e un colore luminoso su quelle vicine e lunghe. Quando invece una parete è incombente, perché chiude lo spazio, una carta da parati a strisce verticali può risolvere il problema richiamando lo sguardo sull’altezza e ottenendo così un effetto di apertura. Infine se lo scopo è quello di creare un effetto mimetizzante, che possa donare continuità agli spazi attraverso la riproposizione di materiali già presenti in casa, la scelta di una carta da parati che imiti perfettamente le texture di un materiale come legno, pietra o ceramica è una soluzione ottimale. Nonostante la varietà di materiali e superfici su cui può essere applicata la carta da parati, nella maggior parte dei casi ci si troverà ad applicarla sui muri tradizionali. Per questo motivo bisogna fare attenzione agli eventuali problemi che si possono riscontrare nel mettere in posa carta da parati: Irregolarità delle pareti Se il muro è concavo, l’estremità dei teli si sovrappone, mentre quando è convesso i teli tendono ad allontanarsi. Per scongiurare risultati antiestetici, si può intervenire con la spazzola allo scopo di dilatare un poco la carta bagnata per evitare una fessurazione troppo marcata. Con le mura vecchie questo problema è solitamente comune. Crepe, fessure, e distacco della rasatura Questo problema si presenta per muri originariamente destinati a ricevere parati e che per tale ragione non sono stati rasati per l’imbiancatura. Se si vuole rivestire un muro del genere è obbligatoria la rasatura, altrimenti qualsiasi crepa sarà riconoscibile. Problematiche con i sistemi di illuminazione Le lampade a luce radente spesso mettono in difficoltà perfino il professionista. Per evitare complicazioni, bisogna effettuare un importante lavoro di preparazione che consiste nel distacco delle parti fatiscenti per poi applicare un strato di isolante seguito da rasatura, stuccatura e scartavetratura per concludere con un’altra passata di pittura isolante.
 
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