Trasformazione di una casa - Torino (TO)
Quando ricardo rios, stimato fabbro peruviano immigrato a torino, riesce finalmente a comprare una casa non lo fa in un quartiere residenziale, in un appartamento confortevole e facilmente rivendibile (se non altro all’epoca).
Preferisce acquistare un capannone con annessa piccola manica residenziale, in una via interna di una zona fatta di altri capannoni, attività industriali, night-club, luoghi per i culti più diversi. Lo fa per abitare e lavorare nello stesso luogo, ma non solo. Ha capito che non è l’appartamento borghese a garantire il migliore rapporto tra costo e qualità, tra spazi e funzioni: parte così con la realizzazione del suo loft autocostruito.
Ricardo sa che i lavori può farli da sé, barattando le sue prestazioni di fabbro con le poche lavorazioni che non sa fare direttamente, come gli impianti o le impermeabilizzazioni. Sa che può usare il piano-casa, ma ha bisogno di aiuto per conoscere l’intricata burocrazia. Grazie al lavoro spesso svolto per architetti, ha ambizioni e preferenze estetiche non comuni.
Chiede a marc di affiancarlo e di condividere con lui gli aspetti che intuisce ma che non sa: non ha bisogno solo di un progettista, semmai di un suggeritore per quel che non conosce, di un mediatore per quando ha bisogno di disegni con cui immaginare la casa insieme alla moglie.
Capisce che un piccolo budget destinato a un architetto gli può facilitare le cose. Ci tiene al suo fianco e negozia con noi le scelte, ma solo se riusciamo a non complicargliele. Alcuni dettagli li inventa lui, spesso brillanti, come il termosifone/parapetto in curva che si affaccia sulla cucina, o i serramenti a taglio termico “fatti in casa”.
Arrivati alle finiture, quando proponiamo di verniciare i mattoni della cantina senza intonacarli, esclama ridendo, con tono tra l’entusiasta e il perplesso: “como en una favela!”.
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