Riorganizzazione funzionale del plesso scolastico di puos d'alpago - Puos d'Alpago (BL)
Volumetrie allungate e sottili convergono al centro di puos d’alpago, come tronchi trasportati da un torrente, e si intrecciano tra di loro in una composizione naturale, spontanea, in un luogo che non avrebbe potuto essere altro che quello, al centro di un paesaggio di monti, d’acqua e di cielo. La disposizione degli elementi volumetrici può anche richiamare l’immagine di alcuni mattoncini disposti l’uno sull’altro, quasi l’inizio di un gioco o di qualcosa di ben più importante, come il consolidamento della cultura e della educazione di un adolescente.l’assetto architettonico che ne deriva, tutt’altro che casuale, si presenta come un agglomerato aperto e poroso di edifici lineari che potremmo definire delle piccole stecche e che, lungo un tracciato ordinatore a “spezzata”, disegna piazze e giardini da attraversare in ogni direzione, integrando gli edifici preesistenti. La stecca centrale, trovandosi appoggiata su quelle vicine, crea un portale rappresentativo di ingresso a tutto il centro scolastico, oltre che un vero e proprio atrio coperto vivibile, e incoraggia una viabilità trasversale est-ovest che collega le due vie di comunicazione principali tra le quali l’area di progetto è compresa. Le altre stecche del complesso accolgono porticati, rampe, gradonate e terrazze panoramiche che permettono anche una viabilità lungo l’asse maggiore dell’area, quasi ortogonale alla prima. Le due percorrenze si incontrano in prossimità del portale, in uno spazio di grande qualità architettonica, direttamente connesso all’atrio coperto sul quale si aprono tutti gli accessi alle funzioni del plesso, punto di convergenza di un’ampia cavea per spettacoli, eventi e rappresentazioni ma anche e soprattutto baricentro di un sistema organico che trova in questo punto il suo cuore pulsante: è infatti designato a luogo delle principali manifestazioni culturali della struttura oltre che spazio di incontro e di socializzazione per studenti, cittadini e utenti di tutte le funzioni di quello che può diventare il vero e proprio centro culturale di puos d’alpago.
La strategia dunque è chiaramente quella di creare un’ architettura estrospettiva che si apre al contesto e accoglie la città, un’ architettura da cui osservare e godere di un paesaggio di cui bisogna sentirsi parte, un’ architettura che possa integrare le strutture esistenti, assimilandole coerentemente nel nuovo sistema distributivo, funzionale e formale. In definitiva un sistema architettonico fortemente connesso al contesto, in grado di attivare nuove dinamiche sociali.
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