La giustapposizione tra il paesaggio lavico costiero del borgo marinaro e i nuovi volumi puri, avviene seguendo i canoni propri dell’architettura mediterranea e nell’uso prevalente del bianco, nelle facciate e nei volumi che disegnano i pieni e i vuoti con giochi di luci e ombre.
Ampie sottrazioni volumetriche pongono in evidenza lo spazio del ristorante e inquadrano scorci prospettici sul paesaggio costiero e sull’etna.
La relazione tra il progetto, la costa di origine vulcanica e il paesaggio avviene attraverso l’uso della pietra lavica etnea e di piante e arbusti autoctoni come l’ulivo, il carrubo. I volumi gerarchicamente secondari si innestano tra ciò che resta del volume scatolare primario e si differenziano matericamente nel loro rivestimento in pietra lavica trattata a occhio di pernice. Un altro aspetto progettuale rilevante è l’attenzione dedicata all'illuminazione naturale e alla composizione
Degli elementi d’arredo che generano armonia agli spazi progettati.
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.