Floris: un parco senza confini
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Quando l’architettura si sposa con la vivacità e la diversità della natura, non viene mai percepita come un corpo estraneo. Per un progetto alberghiero speciale, noa* ha integrato elementi capaci di risvegliare in ogni ospite ricordi, sogni e perfino un pizzico di avventura.
Da molti anni i... Leggi di più
Quando l’architettura si sposa con la vivacità e la diversità della natura, non viene mai percepita come un corpo estraneo. Per un progetto alberghiero speciale, noa* ha integrato elementi capaci di risvegliare in ogni ospite ricordi, sogni e perfino un pizzico di avventura.
Da molti anni il parc hotel florian, situato ai piedi del paesino di siusi allo sciliar, offre con le sue confortevoli camere un’esperienza di vacanza perfetta sia d’estate che d’inverno. Il fiore all’occhiello della struttura è il suo magnifico parco, fatto di alberi secolari, un idilliaco laghetto e una piscina all’aperto: il luogo perfetto per rilassarsi. Di recente il complesso è stato integrato con dieci nuove suite, concepite sotto forma di corpo indipendente, che si collega all’edificio esistente e lo amplia, regalando all’insieme una ventata d’aria fresca con un linguaggio architettonico nuovo e ben distinto.
Incaricato dell’ulteriore sviluppo progettuale dell’hotel, lo studio d’architettura noa* si è inizialmente trovato ad affrontare una situazione costruttiva complessa. Da un lato, la necessità di preservare al meglio l’orgoglio dell’hotel - il parco unico nel suo genere - dall’altro lato un contesto cantieristico che, con l’adiacente casa unifamiliare, il parcheggio e, ovviamente, l’hotel richiedeva molto tatto e sensibilità: la sfida giusta per noa*.
Perfetta integrazione
L’idea originale era di mantenere l’edificio con i nuovi locali sollevato da terra, per non compromettere la piena estensione del parco e occupare la minor superficie possibile. Un ampliamento al livello del suolo avrebbe infatti sottratto una fetta considerevole di parco. Il concetto però era tutt’altro che una semplice fila di stanze e porte, ma assomigliava piuttosto a un raggruppamento ordinato di piccole case sull’albero a sé stanti che, dall’alto dei loro tre metri, permettessero a tutti gli ospiti di godere del parco sottostante. Al contempo vi era un crescente desiderio che gli ospiti non si limitassero a “vivere” nelle nuove suite, ma che diventassero parte integrante dello stesso parco. L’intero progetto architettonico si è quindi sviluppato attorno al tema centrale del parco: la struttura ne sarebbe diventata un elemento costitutivo sotto ogni aspetto, come se ci fosse sempre stata.
Da semplici idee, le case sugli alberi hanno assunto forme sempre più concrete: lungo un corridoio di collegamento, che come una spina dorsale unisce i moduli del nuovo edificio alberghiero, si sviluppano i due piani delle suite, ciascuno con cinque camere, tutte orientate verso il parco. Per rendere ancora più vivace l’ensemble architettonico, le suite sono state sovrapposte, non a combaciare perfettamente, ma con un leggero scostamento, per dare l’impressione di una struttura cresciuta “naturalmente” e preservare la vista circostante. Gli ospiti hanno così la sensazione di vivere in una piccola casa, tutta loro. Nonostante la leggerezza dell’architettura, l’aspetto rimane quello di un unico edificio, dolcemente annidato nel paesaggio del parco. Un aspetto, questo, sottolineato anche dalla facciata in legno grigio, che a sua volta conferisce ordine e omogeneità al vivace scenario delle case sugli alberi.
Fusione armoniosa
Ribattezzate “floris green suites”, le nuove stanze sono tanto spettacolari all’esterno quanto all’interno. La classica suddivisione degli spazi in zona giorno, zona notte e bagno è stata reinterpretata in modo insolito. La zona giorno centrale termina in un balcone a tetto, da cui si può ammirare il magnifico paesaggio montano – uno dei grandi vantaggi offerti anche dalle ampie vetrate della zona notte. Qui tutto si fonde in un flusso armonioso: le stanze, le funzioni, gli spazi esterni e gli interni. Solo la toilette con bidet è stata concepita come un ambiente chiuso. Punto cardine d’impatto è un lavabo autoportante con specchio, che può trasformarsi in piccolo scrittoio. è proprio qui che la zona bagno si fonde con la zona giorno, meravigliosamente progettata con questo mobile ibrido. L’ambiente più intimo è pensato nella parte posteriore della suite, senza affaccio sul parco, dove si trova anche l’ingresso: un’elegante doccia aperta è sapientemente affiancata da un lato dalla cabina chiusa con wc e bidet e, dall’altro lato, da una sauna finlandese esclusiva, ad uso esclusivo degli ospiti della suite, senza limiti di tempo. Oltre alle numerose vedute e prospettive, c’è un altro cavallo di battaglia che rende irresistibile un soggiorno nella green suite: un patio aperto, ma protetto da occhi indiscreti, con vasca esterna completa in modo insolitamente affascinante l’offerta della sauna.
Il design interno delle stanze è dominato da un verde tenue inframmezzato da sfumature di grigio, in perfetta sintonia con la sensazione di casa sull’albero auspicata dagli architetti. Parte essenziale di questa idea olistica sono i rivestimenti in tessuto, le piastrelle e le superfici verniciate, che creano un legame indissolubile fra interno ed esterno, il tutto armoniosamente integrato da un pavimento in rovere fumé e da arredi e sanitari in sobrio nero. Fa eccezione la vasca da bagno indipendente nel patio, che con il suo bianco splendente rimane l’attrazione per eccellenza della suite.
Un tutt’uno
Gli ampi orizzonti, l’accoglienza famigliare e la libertà personale sono i tratti distintivi di ogni singolo aspetto di questo progetto. E così il patio privo di tende rimane un rifugio personale e intimo dell’ospite, come pure l’area privata all’aperto con terrazza fiancheggiata da aperture attraverso le quali crescono gli alberi ad alto fusto appena piantati nel parco e dove ci si può abbandonare, anima e corpo, su una rete stile amaca. A completare questo spazio assolutamente naturale sono i vasi di fiori sui balconi e sulle terrazze. Le numerose aperture nell’architettura conferiscono all’ambiente atmosfere di luce uniche.
L’armoniosa concezione cromatica degli interni, ma anche la coerenza progettuale dell’architettura – ad esempio il connubio degli intradossi delle suite rivestiti in legno di larice e l’irregolarità discreta, ma volutamente studiata, delle “case sull’albero” – reinterpretano radicalmente la qualità del soggiorno per gli ospiti dell’hotel florian. La passione degli architetti si avverte in ogni singolo dettaglio e viene trasmessa anche ai visitatori che, nonostante l’aggiunta di nuovi volumi, riescono a godere appieno del parco, che è stato sin dall’inizio il cuore pulsante dell’intero progetto.
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