Atrio condominio ordine architetti vda
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Si tratta di un modesto intervento, ma piuttosto delicato per vari aspetti: in primis per il fatto che all'interno dello stabile si trova la sede dell'ordine degli architetti della valle d'aosta (...), inoltre il condominio urbanisticamente ricade all'interno della cinta muraria romana ed è oggetto... Leggi di più
Si tratta di un modesto intervento, ma piuttosto delicato per vari aspetti: in primis per il fatto che all'interno dello stabile si trova la sede dell'ordine degli architetti della valle d'aosta (...), inoltre il condominio urbanisticamente ricade all'interno della cinta muraria romana ed è oggetto di stringenti vincoli da parte di soprintendenza e di archeologia.
L'atrio era piuttosto squallido, male illuminato, tinteggiato con un discutibile colore giallo-piscetto, e con un accesso dall'esterno decisamente difficoltoso a causa di alcuni gradini dall'alzata esagerata.
La committenza mi ha chiesto di migliorare l'accessibilità e di dare un "tocco di colore".
Ho demolito i gradini esistenti creandone uno aggiuntivo sul limitare del solaio del piano terreno ottenendo così un corretto rapporto alzata-pedata, dunque ho realizzato un comodo pianerottolo arretrando il portone esistente (che è stato smontato, restaurato e consolidato); dunque ho progettato un contro-soffitto inclinato per ridurre la sproporzione del volume interno.
La questione più spinosa è stata quella di scegliere dei colori che dessero quel quid richiesto dai committenti, rispettando gli accostamenti cromatici con la pavimentazione esistente e con i rivestimenti lapidei, oltre che con il corrimano in ottone; è servito un po' di coraggio e alcuni campioni per scegliere un colore rosso intenso, caldo, elegante, "di parte".
Per il vano scala invece ho deciso per un blu navy luminoso, poco sporchevole, che ben si accostava con le gradazioni dei materiali presenti; il passaggio fra i due ambienti è stato gestito con delle tonalità di bianco in armonia con i due colori dominanti.
L'aspetto di illuminazione infine è stato oggetto di alcune scelte scenografiche: una lama di luce nascosta dietro al carton-gesso, in alto, in cima alla scala, crea l'effetto teatrale, mentre degli spot verticali a soffitto danno l'illuminazione necessaria per vedere bene i gradini, senza però creare quello spiacevole effetto di illuminazione uniforme che c'era prima; in esterno è presente una luce crepuscolare di servizio che illumina il pianerottolo di accesso.
Il tutto é gestito automaticamente grazie anche ad un rilevatore di presenza che accende le luci delle scale.
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