La casa di paglia

Il progetto parte da un'evidenza pubblica dell'aministrazione che richiedeva la realizzazione e la gestione di un centro giovanile "innovativo e polifunzionale"; le prime idee progettuali hanno origine nello studio architetti riuniti. La struttura, di superficie utile di circa 170 mq, separata in due corpi delle stesse dimensioni relativamente speculari, ha una copertura unica che crea un ampio porticato. Per rispondere alle esigenze dell'amministrazione si è pensata ad una struttura che anche negli spazi, nelle forme e nella fase realizzativa stessa, facilitasse tutte quelle esigenze proprie dell'animazione sociale. Un importante aspetto di coerenza progettuale è dato dal fatto che le strutture di tamponamento e gli intonaci sono stati realizzati in autocostruzione. Ciò è stato possibile introducendo un'ulteriore innovazione, data dall'utilizzo di ballette di paglia, come materiale per i tamponamenti esterni. La paglia è un sottoprodotto della produzione dei cereali: non occorre quindi dispendio di energia per produrla. Così come il legno, la paglia è una sequestratrice di co2 e le murature in balle di paglia provvedono ad un ottimo isolamento termico (quasi tre volte quello normalmente richiesto per edifici costruiti in materiali convenzionali). Gli intonaci sono stati realizzati in terracruda per l'interno e in calce per l'esterno: questo consentirà un'ottima traspirabilità in tutti gli ambienti. Coerentemente con le scelte tecnologiche edilizie, anche le scelte impiantistiche rispettano la particolare attenzione al risparmio energetico: impianto di riscaldamento viene alimentato con una pompa di calore collegata ad un impianto fotovoltaico posto sulla copertura piana della struttura.