Ciabòt delle guardie nel parco della mandria
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il restauro del "ciabòt delle guardie" era finalizzato alla realizzazione di un centro di divulgazione e incontro per la valorizzazione turistica degli aspetti naturalistici più caratteristici e delicati del parco della mandria (vicino laghetto delle anatre e altre aree naturalistiche di pregio). ... Leggi di più
il restauro del "ciabòt delle guardie" era finalizzato alla realizzazione di un centro di divulgazione e incontro per la valorizzazione turistica degli aspetti naturalistici più caratteristici e delicati del parco della mandria (vicino laghetto delle anatre e altre aree naturalistiche di pregio). Il ciabòt delle guardie prima del restauro era destinato a sede per i guardiacaccia e per i guardiaparco e originariamente a locale per la custodia dei cani utilizzati per le battute di caccia del re e della corte. Il fabbricato oggetto di restauro era ed è in parte ad un piano fuori terra ed in parte a due piani fuori terra, con scala interna di accesso al primo piano, tamponamenti in mattoni faccia a vista, tetto in legno, copertura in coppi, serramenti in legno e oscuramenti a persiana. Lo stato di abbandono in cui è stato lasciato l’edificio per molti anni e la totale mancanza di manutenzione; a cui si aggiungevano problemi di umidità dovuti ad una falda idrica molto superficiale in quel punto del parco avevano reso lo stabile fatiscente ed inutilizzabile. L'edificio inoltre era privo di impianto di riscaldamento e gli impianti idrico ed elettrico non erano più funzionanti, oltre che inadeguati alle normative vigenti. La nuova destinazione dell'edificio del ciabòt delle guardie in quella di centro di divulgazione ed incontro per le visite guidate, ma per coloro che utilizzano il parco per una visita di una sola giornata che per le comitive che stazionano nel parco per un periodo più lungo, imponeva un lavoro di restauro funzionale dell’edificio e di riferimento di tutti gli impianti. Gli interventi per rendere il “ciabòt delle guardie” idoneo alla nuova destinazione sono state quello di un restauro complessivo del fabbricato, con il rifacimento della struttura principale e secondaria del tetto e del manto di copertura, oltre che della faldaleria. Non sono state previste modifiche esterne del fabbricato se non l’eliminazione di piccole aggiunte avvenute negli anni, oltre alla riapertura di finestre e delle porte tamponate nel corso del tempo, e la sostituzione degli infissi e degli oscuramenti deteriorati. Le facciate in paramano hanno avuto un intervento di stuccatura dei giunti, una pulitura leggera che ha consentito con un semplice lavaggio di asportare la patina opaca che il tempo vi aveva depositato e di rendere la successiva protezione del cotto con un materiale idoneo, ha dato nuova vita alle facciate. Il problema della difficile fruibilità dei locali interni, di altezze limitate e di piccole dimensioni è stato risolto creando un percorso esterno al prospetto principale ad un livello più basso della quota originaria con accesso ai locali dall’esterno del fabbricato del piano terreno che ha consentito l’accesso dall’esterno del fabbricato ai vari locali. Il percorso esterno, di accesso alle varie salette del piano terreno, prevede anche dei servizi e delle rampe dimensionate per persone portatrici di handicap. Per ottenere un locale più spazioso nella parte ad un solo piano fuori terra, sono stati eliminati i tramezzi interni ed uniformati i soffitti, scegliendo un’unica tipologia di soffitti, con travi principali capriate e assito in legno a vista.
Sono stati realizzati tutti gli impianti elettrici, idraulici, e di riscaldamento per renderli idonei alla normativa vigente.
1995
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