Ponte della scienza, roma
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Questo settore urbano, a sud-ovest della città di roma, ben collegato da un punto di vista mercantile da due vie di comunicazione quali il tevere (con il porto fluviale utilizzato fino al 1930) e dal 1859 dalla linea ferroviaria roma-civitavecchia, rappresenta, per sua naturale vocazione e fino agl... Leggi di più
Questo settore urbano, a sud-ovest della città di roma, ben collegato da un punto di vista mercantile da due vie di comunicazione quali il tevere (con il porto fluviale utilizzato fino al 1930) e dal 1859 dalla linea ferroviaria roma-civitavecchia, rappresenta, per sua naturale vocazione e fino agli inizi degli anni ‘50, la più antica area industrializzata della città. A seguito della proclamazione di roma capitale furono qui localizzati il mattatoio, i mercati generali con i suoi montacarichi metallici sul tevere, le vetrerie san paolo, i molini biondi, nonché impianti industriali indotti quali l’industria di candele mira (1919-23, che godeva della vicinanza del mattatoio) e i pastifici costa oltre, poi, alle fornaci, ai gazometri (1908) e alla centrale elettrica che porta il nome dell’allora assessore montemartini (1912), e fu realizzato il ponte dell'industria, soprannominato dai romani ponte di ferro. Oggi, grazie al decentramento degli impianti produttivi (in particolar modo lungo la via tiburtina) e a causa delle trasformazioni tecnologiche in atto, tale area è caratterizzata da una consistente presenza di edifici dismessi o in dismissione distribuiti prevalentemente sulla riva destra del tevere, dall’altezza del ponte dell’industria fino a poche centinaia di metri da ponte marconi. La riva destra, tra il nuovo ponte sublicio e ponte testaccio, si presenta in modo disordinato, dove lo stesso arsenale pontificio è utilizzato quale tettoia per una rivendita di materiali edili, la fascia di verde pubblico in fregio al fiume è di fatto un verde privato per i commercianti di clivio portuense, le palazzine che guardano sul tevere fino ad arrivare a via bettoni edificate negli anni ’60 si sono appropriate abusivamente di tratti di lungotevere. La riva destra, tra ponte dell’industria e ponte marconi, presenta il lungotevere dei papareschi che, nonostante l’inaugurazione del teatro di roma india nella ex fabbrica mira-lanza (settembre 1999), risulta essere interrotto. L’imponente edificio dell'ex consorzio agrario ha subìto la trasformazione a multisala cinematografica, mentre l’edificio ex molini biondi è passato a un uso residenziale. L’obiettivo prioritario del progetto per un ponte pedonale di seconda categoria in quest'area è minimizzare l'impatto ambientale in un luogo già carico di forti elementi semantici, escludendo l'uso di antenne per strutture strallate, archi o strutture sospese. Viceversa, lo spirito con il qualene è stato implementato il disegno, è a favore dell’inserimento minimalista di una struttura nella quale siano rintracciabili i caratteri del luogo. L'uso di strutture in acciaio reticolari e scatolari è fortemente legato a questo tratto di fiume nel quale sono presenti le già citate testimonianze di archeologia industriale. La struttura longitudinale è realizzata da una trave scatolare in acciaio, irrigidita internamente da una suddivisione in celle, e da due travi reticolari laterali inclinate a 45° che contribuiscono all'irrigidimento degli sbalzi e al controventamento. La struttura trasversale è realizzata da centine collegate alla trave centrale e alle travi reticolari di bordo. Il ponte risulta diviso in tre parti o campate: due laterali, caratterizzate dalle travi di bordo che si rastremano, per una lunghezza di 23.50 ml. (papareschi) e 21,50 ml. (riva ostiense) e che vanno dalla sponda alla pila; una centrale, caratterizzata da un arco a sesto molto ribassato, che và da una pila all'altra, per una lunghezza interasse di 77 ml. Tutto per una lunghezza complessiva di 122 ml. L'immagine risultante è connotata da un'immediata e chiara lettura delle strutture sia orizzontali che verticali, rendendo la statica del ponte e di tutta la sua componentistica completamente leggibile. La sezione trasversale dell'impalcato, leggermente incurvata e larga 12 m. Dall'interasse delle travi reticolari, mostra la trave scatolare in acciaio posizionata nella parte centrale, che è quella anche carrabile, e le due mensole nelle parti laterali. La trave scatolare è internamente ispezionabile in ogni concio (di 5 metri di lunghezza). L'accesso al suo interno avviene da portelli accessibili dalla passerella mobile sottostante tramite una scaletta posta sul sostegno verticale della passerella stessa. Le aperture dei conci risolvono il problema della condensa. Gli impianti sono tutti accessibili e posti all'interno della trave scatolare. La struttura è chiusa lateralmente da due travi reticolari inclinate a 45°, collegate a ogni concio da due mensole. Il solaio di calpestio è costituito da una soletta continua in c.a. Con rete elettrosaldata ripartitrice leggermente arcuata per la raccolta delle acque meteoriche. Il solaio è impermeabilizzato da una doppia guaina da 4mm. Armata al teflon. Gli appoggi del ponte sono realizzati da due pile in cemento armato a vista, poggianti su un plinto ripartitore dei carichi tra paratie tipo “larsen”, che scarica il peso ricevuto su profondi pali di fondazione. Una più semplice struttura di fondazione è realizzata in prossimità delle due sponde del fiume, dove le sezioni delle strutture metalliche, sia delle travi reticolari laterali che della trave scatolare metallica, si rastremano. Le corsie pedonali larghe 3 ml. Sono costruite da listoni in legno di teak marino. Questo materiale conferisce alla natura del ponte un aspetto non solo sospeso ma galleggiante, in riferimento ai ponti delle numerose zattere fluviali del tevere. L'uso dei listoni, inoltre, consente l'apertura di botole necessarie sia per l'ispezionabilità delle strutture che per l'alloggiamento delle utenze e degli allacci degli impianti per le strutture temporanee che il ponte può accogliere nei moduli della corsia carrabile. La pendenza non è mai superiore al 5%. I parapetti metallici, con un'altezza di 1.40 m. Sono realizzati da un tubo cilindrico cavo del diametro di 20 cm. Sotto al quale è ricavata una struttura in lamiera cava. Al loro interno sono posti gli idranti a lancia e gli estintori per le misure antincendio, oltre all'impianto di illuminazione che avrà luogo lungo tutto il ponte in una fascia continua di luci direzionate verso il basso e protette da vetro infrangibile che, non abbagliando i fruitori, esalteranno le caratteristiche cromatiche dei materiali usati per le pavimentazioni. Anche all'intradosso il ponte sarà dotato di impianto di illuminazione così da esaltarne le forme rendendole visibili nell'ambito urbano insieme alle immagini notturne luminose degli altri elementi significativi. Ai piedi dei parapetti è posta una canaletta ispezionabile per la raccolta delle acque meteoriche le quali vengono convogliate sulle due sponde del tevere e incanalate nella rete fognaria cittadina. In caso di piogge torrenziali, o di mancato funzionamento della fogna, gocciolatoi posti ogni 5 metri smaltiranno il livello di piena. I moduli delle strutture per manifestazioni temporanee sono realizzati da un sistema prefabbricato con intelaiature componibili fatto di aste e nodi che possono essere ancorati all'impalcato mediante inserimento in apposita sede e morsettatura. Tali strutture temporanee avranno luogo, ad intervalli, nella corsia centrale.
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