Virginio Melaranci

Restauro del parco sforza cesarini di genzano di roma, un parco storico realizzato alla metà dell'800. L'intervento ha riguardato il recupero della rete dei percorsi, l'introduzioni di nuove alberature e specie erbacee ed arbustive, il ripristino del sistema idraulico delle fontane, il restauro delle strutture architettoniche. La particolarità è quella di un giardino dalla sensibilità pienamente romantica affacciato su un piccolo lago vulcanico, con esposizione prevalentemente a nord e come corredo vegetale di un grande palazzo nobiliare realizzato a partire dal xvi secolo.

Si è trattato di una demolizione e ricostruzione di un'abitazione sulle pendici del lago di nemi. L'intervento ha mirato ad una migliore integrazione con l'eccezionale contesto ambientale costituito dal bosco che cinge il piccolo lago di nemi. La compenetrazione tra spazi esterni ed interni è stato il tema progettuale centrale dell'intero intervento, in un dialogo serrato tra architettura e natura. Il bosco, la conformazione del terreno, una grotta preesistente e le forme della nuova architettura si confrontano in un linguaggio contemporaneo e ironico. I pilastri-albeo e la terrazza-vassoio che si snoda tra gli alberi, sottolineano la ricerca di una simbiosi con l'ambiente naturale. La demolizione totale del vecchio fabbricato e la sua ricostruzione ha permesso, ovviamente, di raggiungere l'altro obiettivo fondamentale dell'efficientamento energetico, con l'attestazione finale alla classe a dell'edificio.

Una ristrutturazione di una casa degli anni '60 disposta su unico livello e in posizione panoramica. La ristrutturazione è stata orientata ad ottenere una migliore prestazione energetica del piccolo edificio con riscaldamenti a pavimento e cappotto perimetrale. Fori quadrati nel controsoffitto dell'ingresso con lucernari sul tetto, nuove aperture che migliorano l'interazione con il giardino. Legno iroko per il nuovo ingresso e il portico. Bianco per le pareti e di soffitti. Parquet in rovere per i pavimenti interni.

Il progetto e la realizzazione hanno interessato uno slargo privo di connotazioni architettoniche e funzionali risultante dalla stratificazione di percorsi viari e pedonali. L'area, di grande impatto visivo per la sua vocazione come porta urbana, è posta nel punto di convergenza di assi viari di epoca seicentesca, le cosiddette "olmate" di genzano di roma.