Valeria corvino nasce a napoli (1953) e si forma attraverso lo studio della mirabolante ricchezza artistica della sua città natale. La scultura romana, il barocco capriccioso, la familiarità quotidiana con i frammenti dell’antichità, i palinsesti architettonici del suo territorio sono i suoi primi “maestri”, insieme a una passione tutta mediterranea per i segreti dell’anatomia e la bellezza del corpo umano. Dopo gli studi all’accademia di belle arti, approfondisce la problematica della composizione lavorando sulla fotografia, e dunque sui tagli, l’immagine zoomata, il gioco delle luci e delle ombre. Coniugando la formazione pittorica, la passione per i volumi scultorei, i segreti delle inquadrature fotografiche, giunge a perfezionare la sua innata propensione verso l’equilibrio e l’armonia.
Elabora così un suo personale e riconoscibile alfabeto stilistico che si dimostra sempre fedele ad alcuni rigorosi principi formali ed estetici. I suoi lavori, costruiti su un sapiente utilizzo di luce e colore e sull’armoniosa alternanza tra linee e volumi, appaiono accomunati dalla costante ricerca di un canone di “grazia” e di un equilibrio antichi. Attraverso un atto di riconciliazione tra gli stilemi dell’eredità storica e le allusioni dell’estetica moderna, l’artista opera un personale elogio alla proporzione e all’armonia.
Valeria corvino nasce a napoli (1953) e si forma attraverso lo studio della mirabolante ricchezza artistica della sua città natale. La scultura romana, il barocco capriccioso, la familiarità quotidiana con i frammenti dell’antichità, i palinsesti architettonici del suo territorio sono i suoi primi “maestri”, insieme a una passione tutta mediterranea per i segreti dell’anatomia e la bellezza del corpo umano. Dopo gli studi all’accademia di belle arti, approfondisce la problematica della composizione lavorando sulla fotografia, e dunque sui tagli, l’immagine zoomata, il gioco delle luci e delle ombre. Coniugando la formazione pittorica, la passione per i volumi scultorei, i segreti delle inquadrature fotografiche, giunge a perfezionare la sua innata propensione verso l’equilibrio e l’armonia.
Elabora così un suo personale e riconoscibile alfabeto stilistico che si dimostra sempre fedele ad alcuni rigorosi principi formali ed estetici. I suoi lavori, costruiti su un sapiente utilizzo di luce e colore e sull’armoniosa alternanza tra linee e volumi, appaiono accomunati dalla costante ricerca di un canone di “grazia” e di un equilibrio antichi. Attraverso un atto di riconciliazione tra gli stilemi dell’eredità storica e le allusioni dell’estetica moderna, l’artista opera un personale elogio alla proporzione e all’armonia.