“quae lapis loquor accipe ni lapis es” (se non sei pietra, accetta ciò che io pietra ti dico)
In questa frase incisa alla base del campanile del duomo di lecce, c’è la sintesi del progetto, dove ogni componente di questo complesso lavoro, è stato chiamato a fornire il suo contributo alla percezione del monumento che, per la prima volta dalla sua nascita, si apre al pubblico svelando i suoi segreti.
Il progetto impiantistico, che ha visto lo studio ingrosso coinvolto nei suoi diversi apporti e competenze tecniche in campo illuminotecnico, elettrico, meccanico, e la definizione delle carpenterie metalliche presenti, ha affrontato le tematiche proposte nel rispetto, anzitutto, del luogo. Il ruolo degli impianti in un progetto di restauro è sempre un tema di grande interesse per le difficoltà intrinseche di adeguare le necessità della fruizione di un luogo secondo le normative vigenti alle condizioni di conservazione, tutela, leggibilità degli interventi e flessibilità di utilizzo e per questo il tema affidatoci è stato affrontato con grande attenzione verso il comfort dei fruitori, il rispetto dello stato dei luoghi e delle cortine murarie al fine di evitare interventi invasivi ed oltremodo irrispettosi della stratificazione dei luoghi.
Tutto quanto espresso sinora, trova nell’impianto di illuminazione una sintesi di quanto affermato in premessa. In un intervento di restauro, gli aspetti legati alla percezione del luogo e la sua tutela divengono ancora più significativi alla luce di quanto affermato nelle carte del restauro e delle norme tecniche, soprattutto in campo di sicurezza, che non si sono mai in realtà occupate dei luoghi storici e dei manufatti artistici, ma solo della correttezza intrinseca degli impianti e delle installazioni, quasi solamente riferendosi alle attività fornendo indicazioni di natura coercitiva sotto il profilo progettuale, non ponendosi correttamente il problema della specificità di alcuni settori di intervento, anzi della specificità di ogni oggetto artistico e di ogni intervento che lo interessi.
Lo sviluppo del progetto di illuminazione ha tenuto conto di diverse componenti percettive, alcune delle quali saranno maggiormente esplicitate alla conclusione dei lavori, attualmente in corso con altra impresa, per la sistemazione delle aree esterne e del parco delle mura. All’imponenza delle superfici verticali delle mura urbiche si accompagna un percorso visivo che accompagna il visitatore in una sequenza di luoghi interni ed esterni, in cui si snoderà il futuro sistema espositivo (attualmente in fase di definizione).