Pietro Quatrini

"...la percezione degli oggetti architettonici come sintesi di forma e materiale, in relazione alla velocità di movimento del soggetto. Due volumi che si generano uno dall’altro, si intersecano e rimangono legati da rapporti geometrici “invisibili”. Un corpo rivolto verso la principale arteria a scorrimento veloce di collegamento tra la costa e l’entroterra collinare, un volume dai contorni definiti, statico punto di riferimento per un soggetto veloce, ma allo stesso tempo superficie dinamicamente tesa, una vela argentea rivolta verso il mare. Un corpo dal volume cilindrico in cui è scavato l’ingresso svasato, una forma classica, ancestrale, che appartiene all’immaginario architettonico collettivo, con un rivestimento in pietra lavorata a mano, che interagisce con il soggetto lento e lo invita al contatto fisico. Superfici monocromatiche si innestano, compenetrandosi, nei due volumi principali, e il loro profilo curvilineo definisce uno skyline che rimanda a quello del paesaggio circostante..."

"...un parallelepipedo bianco al limite dell'equilibrio su un blocco di pietra, sospeso, sostenuto da un cuneo in lamiera metallica, libera il piano terra etereamente limitato da pareti in vetro... ...l'architettura mostra la stratificazione della morfologia compositiva: le pareti d'intonaco bianco sembrano rivestire e racchiudere un volume antracite preesistente, mentre un elemento metallico emerge da una spaccatura della massa lapidea... ...piani orizzontali intersecano il corpo principale assumendo nell'unitarietà formale un diversità funzionale: spazio proiettato nel vuoto, elemento di copertura, collegamento visuale dei vari livelli, struttura permeabile alla luce..."

"... La luce che permea lo spazio modella le forme, come l'acqua che scorrendo crea strutture curvilinee e biomorfe. La luce genera per erosione di piani orizzontali la cavità del soffitto, modella i volumi bianchi compenetrati dalle masse lignee, che si dispongono come depositati da una corrente invisibile. Le pareti grigie che racchiudono in verticale lo spazio, si curvano deformandosi dietro la spinta dei volumi in legno dalle cui cavità sgorga di nuovo luce..."